Riflessioni sull'Ottava
di Michele Proclamato - indice articoli
Eight-Ching
luglio 2011
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L’I-Zodiaco
Anche se potrebbe essere la spiegazione più eterogenea che mai abbiate letto, credo che sia assolutamente necessario utilizzare uno zodiaco del periodo tolemaico (dal progetto molto più antico), che in epoca di dominazione napoleonica faceva sfoggio di sé in una delle sale più importanti del tempio di Dendera.
Il perché è presto detto: il numero, così come può essere principio, può essere simbolo ed in questo caso, la simbologia usata dagli egizi per descrivere una presunta visione astronomica di duemila anni fa, conserva moltissime informazioni in merito alla comprensione del meccanismo divinatorio cinese.
E’ sufficiente osservare la struttura dello Zodiaco, infatti, per notare nella parte esterna, la presenza di 12 Esseri, provenienti da OTTO direzioni, che, come immensi atlanti, sembrano non solo sorreggere, ma addirittura generare l’insieme dei corpi celesti animicamente raffigurati.
Ebbene, quegli Esseri, attraverso le loro 24 braccia avvolgono tutta la rappresentazione cosmica entro una sfera ben delineata. A questo punto possiamo notare che la summa Sumera, o i trigrammi divinanti, in questo caso fanno trapelare altre caratteristiche.
La prima, la più palese, è la presenza frazionaria di tipo femminile fra i 12 Esseri, pari ad 1\3.
Perché sottolineo questo aspetto?
Per un motivo molto semplice: in questo caso ciò che i cinesi rappresentano come energia femminile, o Yin, gli egizi la raffigurano attraverso 4 donne, mentre lo yang, è appannaggio di 8 uomini, o Neter.
Tutto ciò ha una ricaduta di estrema importanza per capire la simbologia interna dell’I’Ching, il suo funzionamento divinatorio e la filosofia taoista posta alla base dello stesso.
Infatti, all’interno della somma 2412 - che definirei energetica - vi è e vi sarà sempre un parte femminile unita intimamente a quella maschile. Di conseguenza e correttamente, tale particolare co-presenza e compartecipazione di energia numerica Yin e Yang, in Cina, viene rappresentata dai due riferimenti sferici, di opposta colorazione, presenti nelle “spirali” all’interno della simbologia degli OTTO Trigrammi.
Le conseguenze di una simile coabitazione energetica sono alla base del sistema divinatorio di tipo analogico espresso dall’I’Ching. Lo vedremo però in seguito.
Ora desidero sottolineare che all’interno di tale visione globulare sono raggruppati esattamente 72 corpi celesti, suddivisi a loro volta in un gruppo composito di 48 unità ed un secondo formato da 24 corpi celesti.
Abbiamo, quindi, una perfetta corrispondenza binaria fra l’esterno e l’interno del famoso Zodiaco.
Numericamente, infatti, alla somma Sumera pari a 24-12 unità che costituiscono gli esseri, segue qualcosa di più sostanziale e materico fatto di stelle e pianeti, riassunti attraverso 48-24 corpi celesti.
Ma, avendo fatto il parallelo e trasfuso il sistema numerico della Lista in quello dei 24 trigrammi, trasformando gli stessi in ESAGRAMMI, potremo usufruire di un ulteriore parallelismo denso di significati.
Sommando infatti ai 24-12 trigrammi altrettanti 24-12 trigrammi, avremo la stessa progressione egizia pari a 48-24 unità celesti. Un simile rapporto contiene particolari caratteristiche sulle quali credo sia utile soffermarsi.
L’invisibile Diventa Visibile
Per prima cosa è importante notare che la scienza osserva, attraverso i suoi telescopi, un numero infinitamente superiore ai 72 corpi celesti posti all’interno dello Zodiaco di Dendera, ma sarebbe sciocco pensare che gli astronomi egizi, vista la loro leggendaria perizia astronomica, non fossero in grado di vedere anche ad occhio nudo molte più stelle di quelle descritte.
Quindi, la loro è stata una scelta numerica ben ponderata, ma ciò che divide nettamente la nostra scienza dalla loro è il fatto che “noi”, oggi, fuori o intorno alla nostra galassia, non vediamo assolutamente quei 24-12 esseri maschili e femminili, le cui dimensioni, per gli egizi, sono nettamente superiori alle stelle ed alle costellazioni stesse.
Ma allora: cosa sapevano i Sumeri, i Cinesi o gli Egizi più di noi?
Cosa li spingeva a porre al di fuori dalla “realtà”, una dimensione “altra”, numericamente ed animicamente invisibile per i nostri strumenti?
Questo è un passaggio essenziale, direi sostanziale, poiché, in questo caso specifico, possiamo capire uno dei motivi per cui i trigrammi diventano esagrammi per poter divinare.
Per motivarlo, vorrei spingervi a……. sommare le somme.
Abbiamo, infatti: nell’invisibile 36 unità di energia composita, mentre nel visibile 72 corpi celesti dalle caratteristiche maschili e femminili. E’ sufficiente moltiplicare tale somma, farla interagire, per ottenere la fisiologia siderale, riflessa da quella umana.
La scienza ufficiale riconosce all’asse terrestre una corsa pari a 25920 anni (Anno Platonico), frutto di un movimento assiale di 1°, dei 360 celesti, ogni 72 anni e, sempre la stessa, si è resa conto di come la fisiologia cardiaca, nonché quella respiratoria e circolatoria, si basino su frazioni o multipli del numero 72.
Di conseguenza, pur limitandomi a questi pochi esempi, sembrerebbe che “qualcosa“, numericamente e non, compartecipi, non solo all’Ordine macroscopico celeste, ma anche a quello microscopico umano, definendone tempi, forme e strutture.
Se questo fosse vero, avremmo un’interfaccia dimensionale in grado di organizzare il presunto caos della nostra realtà ed e’esattamente questa connessione dalle caratteristiche musicalmente frattali, a noi per ora invisibile, alla base dell’I’Ching, e non solo.
Di conseguenza: utilizzare 6 esagrammi, vuol dire rapportarsi, non solo con il visibile che ancora deve definirsi sotto forma di scelte ed eventi, ma anche con l’invisibile, che determinerà le scelte stesse.
Un invisibile pari a 24-12 unità nel quale, specularrmente alla nostra realtà, non vi è spazio, tempo, materia, morte, ma solo la causa di tutto ciò, sotto il punto di vista energetico ed archetipico.
Alla luce di quanto sopra, credo sia possibile immaginare quante risposte assolutamente necessarie alla nostra scienza potrebbe darci un fenomeno divinatorio come quello cinese, se indagato con serietà.
A questo punto, spero vi sarete chiesti perché proprio 24 dovrebbero essere i trigrammi, ed io credo di poter dare un contributo in questo senso.
Le 3 Ottave del Sapere
Osserviamo nuovamente lo Zodiaco in questione, in un punto ben preciso, per un motivo altrettanto preciso. Vi è, infatti, nella descrizione simbolica suddetta (24-12) un luogo in cui smette di essere dimensionale, per concretizzarsi nella nostra realtà, è una sottile linea sferica sulla quale poggiano le 24 mani degli enormi Atlanti energetici.
Oltre quella linea appare la materia stellare, manifestandosi attraverso un apparente caotico miscuglio di esseri di tutti tipi.
Ora penso sia importante citare un’altra massima del grande Giordano Bruno che definiva le stelle ed i pianeti: ”ANIMALI”, in quanto dotati di anima, addirittura eticamente superiore a quella umana.
Ebbene, in questo momento creante, non solo appaiono le prime avvisaglie di ciò che la nostra scienza definisce: “caos”, ma, soprattutto, si consuma il vero evento che ormai da decenni tiene completamente soggiogata la Fisica, nei laboratori nucleari di tutto il mondo, nel tentativo di poter capire quale sia la vera matrice della materia.
Così come l’I’Ching pone in questo riferimento (24), il cuore numerico della sua capacità divinatoria, oggi, allo stesso modo, la Teoria delle Stringhe lo utilizza nella sua visione equazionale della nascita del mondo sensibile.
Sarebbe giusto, a mio avviso, per dare ufficialità a chi si occupa seriamente di divinazione, diffondere la notizia per la quale i numeri alla base del sistema equazionale della teoria suddetta vengono definiti, dagli stessi fisici: “magici”.
Essi sono: l’8, il 12 ed il 24.
Spero che a nessuno venga in mente (come io ho fatto) di chiedere al massimo esponente della Teoria delle Stringhe, il Prof. Michio Kaku, perché questi numeri funzionano?
Perchè riceverebbe in risposta un perfetto e molto English: “NO COMMENT”, come a me è successo.
Nuovamente, sarebbe il caso di indagare con serietà, perché, allo stesso modo, all’interno della basilica di Collemaggio all’Aquila, fra navata e transetto, un mistico rappresentante dell‘OTTAVA, come Papa Celestino V, circa Settecento anni fa, pose 6 cerchi intimamente uniti.
Se osservati con attenzione, essi trasformano la simbologia fisica delle 24 braccia, o mani egizie, in un semplicissimo riferimento numerico composto da TRE OTTO e sono proprio le Tre Ottave l’ultimo momento invisibile posto a monte della realtà.
Sostanzialmente, nei laboratori di fisica nucleare di tutto il mondo, si sta cercando di capire come, TRE VOLTE OTTO, o un 24, possa creare la materia.
Il problema è che lo si sta facendo dando per scontato che la materia …sia morta, nonostante le avvisaglie quantistiche.
Ma proseguiamo con altri esempi che, forse, possono essere molto più incisivi delle parole.
Vorrei, quindi, ricordare un Grande, che pose sotto il suo “Uomo Vitruviano” la seguente scritta:
“Vetruvio architetto pone nella sua opera di architettura chelle misure dell’OMO sono dalla natura distribuite in questo modo. Cioè che 4 diti fa un palmo e 4 palmi fa un piè, 6 palmi fa un cubito 4 cubiti fa un passo e 24 palmi fa un OMO e queste misure sono ne’ sui edifizi.”
Così si esprimeva Leonardo da Vinci che ben sapeva che l’uomo è un frutto frattale del sistema creante dimensionale in questione ed allo stesso modo si comportava Vitruvio, millecinquecento anni prima di lui, quando edificava attraverso misure …….divine.
Ecco perchè, ormai da tempo, ho smesso di stupirmi se nella Ruota di Medicina i nativi americani, usano 24 pietre disposte secondo OTTO direzioni, per rivolgersi al loro Dio: Wakan tanka, dando un’ulteriore dimostrazione di come tale sistema-dimensionale abbia avuto infinite applicazioni.
Potrei continuare con i 24+24 esseri alati della Puerta del Sol, risalente a 10-12mila anni fa,
o coccolarmi con le ruote mnemoniche di Giordano Bruno, che utilizzano 24 lettere.
Vi chiederete, quindi, il motivo per cui ho insistito nel voler “provare” come il riferimento (numerico) cinese sia stato essenziale anche in modi, luoghi e tempi diversi.
Semplicemente perché, viste la sue prerogative creative, se usato per “anticipare” le scelte umane come nel caso dell’I’Ching, potrebbe mettere a frutto le infinite possibilità di quella stessa struttura plasmante, posta dimensionalmente altrove e chiaramente avulsa dai nostri 3 vincoli temporali: presente, passato e futuro.
In sintesi, gli episodi umani condividono con la materia, la stessa energia creante, dimostrando un fatto essenziale: che tutto ciò che ci circonda, altro non è che il frutto numericamente emozionale di un pensiero, identificabile con una mente …..che non può essere che Divina.
Perciò la materia, come ben sapeva Giordano Bruno, è un frutto anche emotivo.
Gli eventi in divenire sono scelte emozionali che mantengono al loro interno la matrice ciclica della prevedibilità (Yin e Yang).
La stessa prevedibilità, capace di consentire periodicamente, a miliardi di corpi celesti, appartenenti ad una galassia come la nostra di allinearsi e permettere al Sole, ogni 2160 anni, all’Equinozio di primavera, di sorgere ponendo alla sue spalle una diversa costellazione, senza nessun errore e secondo cicli di 25920 anni.
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