Riflessioni sui Nativi Americani
di Alessandro Martire - indice articoli
Ruolo femminile delle Native Americane nella spiritualità
Febbraio 2011
Di Anna Maria Secci (Vice presidente della Associazione culturale Wambli Gleska)
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Già molti secoli prima che arrivassero i bianchi nel continente americano migliaia di etnie popolavano gli sconfinati territori.
L'uso del termine Indiani, risale alle prime fasi dell'esplorazione del sub-continente nordamericano. Si giustifica col fatto che Cristoforo Colombo, col suo viaggio transoceanico, intendeva trovare una rotta alternativa per giungere sulle coste del subcontinente indiano, sì da far chiamare Indie occidentali le nuove terre scoperte. Per Nativi americani (chiamati anche in modo più o meno consono: Indiani d'America, Pellerossa, Amerindi, Amerindiani, Prime Nazioni, Aborigeni americani, Indios) si intendono tutti i popoli indigeni che vivevano in America del Nord, America centrale e America del Sud prima della colonizzazione degli europei. Il loro sterminio rappresenta uno dei più gravi genocidi della storia dell'umanità, tanto che oggi sono una minoranza nel continente americano.
I tentativi di definire l'albero migratorio dell'uomo dalla sua comparsa sulla terra a oggi dà comunque e sempre risultati altamente ipotetici,
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poiché le ricostruzioni genetiche e linguistiche sono poco compatibili tra di loro,
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e le investigazioni sulle diverse culture sono pari a cercare il classico ago nel pagliaio.
Attualmente, in base alle ricerche si suppone che i primi umani, siano arrivati, nel continente, in più ondate migratorie,
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di cacciatori di origine mongola
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di popolazioni dell'Asia meridionale
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di Ainu, popolazione dell'isola di Hokkaidō,
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di popolazioni asiatico-melanesiane con passaggi via mare attraverso l'oceano Pacifico, fra le quali le popolazioni indigene dell'Oceania (Hawaiani, Aborigeni, Maori e Polinesiani) che favorì appunto la diversificazione delle fisionomie e dei linguaggi.
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da Atlantide (in particolare ne parlano Hopi, Haida, Maya ed Atzechi).
Le tribù dislocate negli attuali Stati Uniti sono:
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Navaho, a est, nell'Arizona.
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Cheyenne, vivevano nel montana confinanti coi Sioux.
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Apache, a sud, nel nuovo Messico e Arizona.
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Comanche, a sud, nel Texas
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Sioux, termine che deriva da una parola Ojibwe, "nadouessioux" che significa "piccoli serpenti" o "nemici". Questa usanza riflette le spesso ostili relazioni che intercorrevano tra gli Ojibwe (Anishinaabe, anche conosciuti come Chippewa) e i Sioux. Si ritiene che il popolo Sioux fosse l’abitante originario dell’area del Minnesota, vivesse di agricoltura e di caccia, e che fu costretto verso sud dagli Ojibwe quando questi migrarono verso ovest seguendo il traffico delle pellicce.
La parola che i Sioux usavano per indicare sé stessi è Lakota. Che deriva dal verbo lakolya, "essere amichevole" o "indiano amichevole". La nazione Lakota si divide in tre distinti gruppi culturali e linguistici.
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Il gruppo a est parla il dialetto Dakota
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quello al centro parla Nakota
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e quello a ovest parla il dialetto Lakota.
Questo vocabolo è diventato il nome che successivamente identificava tutte e tre i ceppi. conosciuti anche con i loro nomi comuni,
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Santee (4),
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Yankton (2)
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e Teton (1).
Essi costituirono quello che è chiamato il "consiglio dei sette fuochi ".
Essi occuparono i territori corrispondenti agli attuali:
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Nord e Sud Dakota,
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a una parte del Montana, del Wyoming, del Nebraska e del Colorado.
Conquistandosi la fama di guerrieri invincibili e disperdendo le tribù che vivevano nella regione dei Black Hills (gli Absaroke/Crow e i Kiowa).
Il South Dakota conta oggi almeno 58.000 Indiani Nativi.
Le Riserve si trovano in ogni parte dello Stato, nove:
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Cheyenne River Indian Reservation
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Crow Creek Indian Reservation
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Lower Brule Indian Reservation
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Pine Ridge Indian Reservation
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Rosebud Indian Reservation
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Standing Rock Indian Reservation
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Yankton Indian Reservation
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Sisseton Wahpeton Indian Reservation
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Flandrau Indian Reservation
Nel Nord-America non si sviluppò una Civiltà Sociale come in Sud-America, per cui trattare dei loro usi e costumi è molto difficile, in quanto ogni Nazione essendo suddivisa in piccole bande o clan, i quali a loro volta potevano essere costituiti da gruppi familiari estesi o da gruppi senza rapporti di parentela, presentavano abitudini diverse, e che per ben elencarle bisognerebbe trattarle ognuna singolarmente. In linea generale, però, le basi di ogni gruppo nordamericano e di ogni loro principio di democrazia erano:
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La Famiglia
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Il ruolo degli anziani
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La figura del Capo
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L'uomo
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Le donne
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I momenti di collettività
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La profonda spiritualità
Il contatto con la cultura degli Aborigeni d'America non può lasciare indifferenti, perché esse racchiudono un patrimonio per la mente e per l'anima. Occorre sfatare però preconcetti e pregiudizi, che possono accompagnarci, anche nostro malgrado, considerata l'impostazione della nostra storiografia.
Il primo pregiudizio è che gli Indiani siano "popoli senza storia", sull'assunto, che la trasmissione scritta, per di più cronologica, sia l'unico modo di registrare la storia.
Per i pre-colombiani, con l'unica eccezione dei Maya, la trasmissione è orale, e non è meno fedele delle parole scritte su pietra, papiro, argilla o carta.
La parola, per gli Indiani, è energia che incontra altra energia e non può essere rinchiusa nella rigidità di regole o strumenti.
Come per tutti i popoli vicini alle origini, la parola è sacra e in modo sacro deve essere tramandata. E il modo più vicino allo Spirito è, come dicono i Sioux, "l'Uccello Sacro della memoria".
La storia di ogni popolo è la "parola degli Antenati" e quindi deve essere tramandata con fedeltà e rispetto assoluti, deputati a tale ruolo erano gli anziani che ne erano i custodi e i responsabili, vere enciclopedie viventi, che tramandavano i ricordi ancestrali attraverso la parola e li lasciavano in eredità a chi "inizia i passi dove finivano i loro". Sia i giovani che gli adulti ascoltavano con attenzione le parole di quei vecchi saggi che, così facendo, tramandavano la storia mischiando realtà, storia e leggenda.
Il fatto che il popolo Lakota non possedesse un sistema di scrittura prima del contatto con le comunità europee e di conseguenza non esistesse nessun sistema calendariale o alcuna ricostruzione lineare del passato, non vuol dire che non ci abbiano tramandato niente di tangibile; infatti hanno registrato, attraverso ideogrammi,
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il conteggio degli inverni con gli eventi significativi accaduti all’interno delle stagioni invernali,
tutto ciò completamento della tradizionale trasmissione orale.
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