Riflessioni sulla Massoneria
di Luca Fucini indice articoli
Rosslyn: ‘Canone’ Scozzese
Giugno 2008
La località di Rosslyn, distante poco più di sei chilometri da Edimburgo, è famosa nel mondo per la sperimentazione della prima pecora clonata, ma non è stato l’argomento scientifico ad attirarci nel paesino scozzese, quanto la curiosità di visitare l’antica cappella della Collegiata di S. Matteo, citata nel famoso best seller “Il Codice Da Vinci”.
Prima, comunque, di Dan Brown, autore del Codice, la chiesa di Rosslyn ha stimolato la fantasia di numerosi ricercatori, come Baigent e Leigh, autori de “The Temple and the Lodge”, seguiti da Knight e Lomas con “La Chiave di Hiram” ed il “Il Secondo Messia”, i quali, fornendo ipotesi pseudo-scientifiche, hanno ‘favoleggiato’ su legami iniziatici a tutto campo, per poter spiegare i segreti e le origini della massoneria.
I saggi degli autori inglesi sono stati poi magistralmente trasformati in romanzo dal geniale Dan Brown, che ha saputo trasmettere al grande pubblico ritualità e simbologie legate alla tradizione esoterica occidentale.
I saggi e il romanzo non erano però sufficienti per ‘sentire’ l’eventuale aura magica del luogo e, quindi, volevamo ‘vedere’ con i nostri occhi.
All’esterno l’edificio non risulta particolarmente attraente, presentandosi nel suo stile gotico un po’ ‘seduto’, caratterizzato dall’asimmetria della struttura rimasta incompleta. Sul portale d’ingresso un elemento decorativo di forte valenza simbolica colpisce in modo particolare: la croce dentata, segno distintivo della famiglia Sinclair. Si tratta di una croix pattè le cui braccia sembrano estendersi ai quattro punti cardinali come onde di energia, ed è veramente incredibile come un simbolo in pietra, statico per definizione, possa evocare così efficacemente il movimento.
L’edificio religioso venne costruito nel 1447 da Sir William Sinclair, nominato dal re Stuart dieci anni prima Gran Maestro della Massoneria operativa scozzese e confermato in seguito dalle stesse gilde di “liberi muratori”.
L’antenato di William Sinclair, sir Henry, di cui è possibile ammirare l’antica lastra tombale, era un cavaliere templare che secondo la leggenda avrebbe trasportato il cuore imbalsamato di re Bruce dalla Spagna sino alla terra natia.
All’interno, la Cappella di Rosslyn racchiude come un tabernacolo prezioso un indescrivibile numero di sculture, con la funzione di tramandare i simboli della tradizione esoterica occidentale, quali archetipi di conoscenza. Qui le figure ed i miti collegati alla cultura celtica ed i personaggi dei racconti biblici convivono, fusi insieme nella tradizione di un sapere iniziatico comune.
La piccola scultura dell’uomo con il cappio al collo, che si ritrova nel rituale di iniziazione al primo grado di apprendista, l’angelo che poggia la mano sotto il mento come se si ponesse ‘all’ordine’, sono solo alcuni esempi di come siano evidenti i ‘segni’ di una cultura massonica che nelle Lowlands scozzesi era viva e fiorentemente operativa nel XV secolo.
Il legame della famiglia Sinclair con la massoneria scozzese si evidenzia ancora nel XVIII secolo con l’apporto di un altro sir William, membro dell’antica loggia Kilwilling di Edimburgo, ma l’intreccio risulta ancora più stretto se si pensa che i Sinclair erano imparentati con i Ramsay di cui era membro il famoso cavaliere Michael.
Il collegamento più evidente alla simbologia massonica lo si può ammirare nei due pilastri, ‘pillars’, collocati nell’abside della chiesa, individuati da Knight e Lomas, senza ombra di dubbio, nelle colonne Jachin e Boaz, poste all’ingresso del tempio massonico.
L’elemento più significativo è rappresentato dal fatto che quelle due sculture racchiudono una leggenda dal sapore squisitamente massonico simile, ma con fattori invertiti, a quella di Hiram Abif.
Si narra, infatti, che un maestro scultore edificò una delle due colonne, quella più semplice, la più squadrata, e durante la sua assenza un apprendista scolpì l’altra colonna estremamente più bella e finemente intarsiata rispetto alla prima, contraddistinta da un moto di torsione verso l’alto. Per invidia e feroce gelosia il maestro uccise l’apprendista con un colpo di maglietto alla fronte.
Sul muro della navata centrale, a circa quattro metri d’altezza, sotto un soffitto di stelle in pietra, è possibile vedere il viso scolpito dell’apprendista con le fattezze del Cristo, da una parte, ed il grugno corrucciato del maestro assassino dall’altra.
Le raffigurazioni scultoree più singolari di Rosslyn rimangono, comunque, le pannocchie di granoturco e le foglie di aloe, tutti prodotti della terra americana, peraltro, non ancora scoperta da Colombo quando la Collegiata di S. Matteo fu costruita. La leggenda racconta che, seguendo le rotte dei vichinghi, i Sinclair, discendenti dal norvegese Rognvald ‘the Mighty’, avevano già visitato il continente americano, portando in Scozia alcune piante del Nuovo Mondo.
Dopo più di un’ora di visita accurata, sorpresi dal fatto che fosse passato tutto quel tempo, eravamo invasi da una potente sensazione di tranquillità ed armonia interiore.
In un primo momento, pensammo alla suggestione del luogo, ma ci rendemmo subito conto che la percezione provata era quasi fisica, come se ci si trovasse all’interno di un campo magnetico positivo, capace di influenzare e provocare uno stato di concreto benessere. Tanto che la mia compagna di viaggio, refrattaria a qualsiasi discorso di tipo new-age, mi confessò stupita di provare una particolare sensazione di leggerezza localizzata sulla testa, come una sorta di liberazione psico-fisica.
Entrambi sentimmo che Rosslyn ‘suonava’ una musica d’energia sottile, capace di ripristinare le potenzialità e l’armonia psicofisica del visitatore. Non a caso, quindi, numerose sculture raffiguravano angeli intenti a suonare flauti e cornamuse!
Le vibrazioni delle onde elettromagnetiche provenienti dal campo terrestre, amplificate dallo scorrere di un corso d’acqua proprio sotto l’edificio, venivano catturate dalla cappella che fungeva da cassa armonica. Tutto ciò secondo le buone regole costruttive dei liberi muratori che avevano edificato le cattedrali d’Europa.
A quel punto, fummo concordi con quegli autori che hanno individuato a Rosslyn il traguardo di un tragitto che vedeva la sua partenza dal santuario di Santiago di Compostela e che si dispiegava in Francia attraverso le cattedrali di Tolosa, Orleans, Chartres, Parigi ed Amiens sino alla cappella scozzese.
Rosslyn rappresentava la testa, Kether, secondo la dottrina cabalistica, Saturno, secondo gli alchimisti, la meta finale di un percorso iniziatico teso al perfezionamento interiore proprio attraverso il pellegrinaggio lungo questa ‘via europea’, peraltro, tutta celtica. Il viaggio iniziatico fu compiuto dallo stesso sir Henry Sinclair, il cavaliere templare, che secondo le cronache visitò Santiago de Compostela ed è per questo che è stato raffigurato nella cappella scozzese con una conchiglia di S. Giacomo, attestato di visita al santuario spagnolo, sotto al soffitto della cappella scolpito di stelle di pietra: come un ‘campo di stelle’, Compostela.
Avv. Luca Fucini
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