La distanza minima tra il punto A ed il punto B

Aperto da Eutidemo, 03 Luglio 2024, 11:54:05 AM

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Eutidemo

Qual'è l'entità geometrica che costituisce la distanza minima tra il punto A ed il punto B?

iano

Citazione di: Eutidemo il 03 Luglio 2024, 11:54:05 AMQual'è l'entità geometrica che costituisce la distanza minima tra il punto A ed il punto B?
Quell'entità geometrica definita come quella  che costituisce la minima distanza fra A e B. ;)
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Citazione di: iano il 03 Luglio 2024, 12:38:50 PMQuell'entità geometrica definita come quella  che costituisce la minima distanza fra A e B. ;)
Tautologicamente esatto! :)
Ma come si chiama  quell'entità geometrica che costituisce la minima distanza fra A e B. ;)

iano

Nello spazio euclideo si chiama segmento di retta.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''


Eutidemo

L'entità geometrica che costituisce la distanza minima tra il punto A ed il punto B, è il punto C, interposto tra i punti A e B. ;)

iano

Ingegnoso.
Ma a voler cavillare un punto non è una distanza. ;D
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Un "punto" costituisce una "distanza infinitesimale" tra "due altri punti"! O:-)

bobmax

Due punti, distanti tra loro un punto, sono lo stesso punto.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Eutidemo

Ciao Bobmax. :)
La tua affermazione è "autocontraddittoria", in quanto, se la matematica non è un'opinione "2  punti, distanti tra loro 1 punto, fanno in tutto 3 punti": due ai fianchi (A e B), ed uno in mezzo a loro (C).
***
2 + 1 = 3
***
La circostanza che si tratti di "entità infinitesimali", almeno secondo me, non cambia le cose!
***
Un cordiale saluto! :)
***

bobmax

Infatti, Eutidemo, la matematica non è una opinione. L'infinitesimo è sempre relativo ad una dimensione.
Mentre il punto non ha dimensioni. È proprio il non aver dimensioni la sua peculiarità.

Di modo che parlare di infinitesimo relativamente ad un punto è semplicemente un non senso.

Viceversa si può parlare di un infinitesimo in un punto di una retta.
Attenzione, è la retta che contiene l'infinitesimo, non il punto, che serve soltanto per stabilire la posizione dell'infinitesimo.

Puoi aggiungere in una direzione un numero finito di punti grande quanto vuoi, avrai sempre una lunghezza = 0
Altro che infinitesimo...
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Eutidemo

#11
Ciao Bobmax. :)
Non sono affatto d'accordo con te, in quanto:
a)
Non può esistere una retta senza punti.
Eccotela qua ;) :
b)
Un punto senza una retta, invece, può esistere benissimo.
Eccotelo qui ;) :
***
E poi, chi ha mai ha parlato di "lunghezza"?
Io ho parlato di "distanza", la quale, tra "2"  punti, può benissimo essere "infinitesima", in quanto è costituita da "1" punto privo di dimensione.
E, come tu stesso contraddittoriamente scrivi, i punti, in questo caso sono 3.
Perchè 2 + 1= 3!
***
Se poi vuoi sostenere che il punto non esiste perchè è "infinitamente piccolo", allora, conseguentemente, non esiste neanche ciò che è "infinitamente grande"; anzi, se vogliamo buttarla sul filosofico, non esiste assolutamente "NIENTE" (nè di finito nè di infinito)
***
Un cordiale saluto! :)
***

bobmax

Eutidemo, Eutidemo...
L'infinitesimo ha dimensione.
Il punto non ha dimensioni.
Punto.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

iano

#13
Purtroppo devo dirti che Bobmax ha ragione.
Il punto C dista da C, cioè da se stesso, zero, non un infinitesimo.
Io ho detto che il quesito è ingegnoso anche se basato ''volutamente'' su una imprecisione di linguaggio.
Ma temo di capire adesso che questa imprecisione non sia voluta.
In sostanza tu hai due possibilità secondo me.
1. Usi termini matematici accettandone la definizione ufficiale, dopo averla ben compresa.
2. Usi dei termini di cui dai la tua definizione.

Ad esempio, con ''tra il punto A e B'' quale zona di spazio intendi? Qui devi dare la tua definizione, perchè in matematica tale definizione manca.
Noi dobbiamo saperlo, perchè è fra tutte le entità geometriche contenute in quella zona che dovremo fare la nostra scelta, e non altre.
Se ad esempio definisci come 'tra A e B'' il segmento di retta tra A e B, allora noi andremo a considerare tutte le entità geometriche in esso contenute e fra queste sceglieremo la soluzione.

Una volta specificate bene le cose il tuo quesito equivale al seguente:
Considerati tutti i possibili segmenti di retta, contenuti nel segmento AB qual'è il segmento di lunghezza minima?
Se un punto è un caso ammesso ufficialmente dai matematici come  segmento di retta, come io credo, allora la risposta è: un qualunque punto del segmento AB.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#14
Il punto, Eutidemo, è che in matematica è l'intuito a suggerirci le definizioni degli enti matematici, ma una volta date le definizioni, l'intuito va messo da parte.
Le definizioni poi possono spingersi anche oltre l'intuito.
Tu puoi non intuire un punto come un caso particolare di segmento di retta, ma puoi stabilire che lo sia per definizione.
Se poi definiamo distanza fra due punti come la lunghezza del segmento di retta che li unisce, allora in base alle definizioni date questa distanza può essere anche zero.

Quindi, ad esempio, cos'è un infinitesimo in matematica?
Non è ciò che coincide con la tua intuizione, ma ciò che coincide con la definizione che ne danno i matematici, oppure con la definizione che tu ne dai.
Tutte le definizioni infatti in matematica sono accettabili, purché vengano date.
Ci sarà allora la teoria matematica dove un punto vale un segmento, e un altra teoria matematica dove ciò non vale.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

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