Il principe Rastislav e il secondino mentitore

Aperto da Eutidemo, 26 Luglio 2023, 06:41:08 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Eutidemo

Il principe Rastislav dice al prigioniero: - La porta della tua cella è presidiata da un secondino mentitore, il quale, cioè, dice sempre e soltanto bugie.
Tu gli puoi fare una sola ed unica domanda: se riuscirai a fare in modo che lui ti risponda il vero, tu sarai libero!
Però:
1)
Devi fargli domande a cui si può rispondere solo con un SI' o con un NO.
2)
La veridicità della sua risposta deve essere oggettivamente e materialmente verificabile.
3)
Non puoi fargli "domande ipotetiche" (tipo "cosa mi risponderesti se...").
4)
Non puoi fargli "domande doppie" e/o "alternative" (tipo "è così o è cosà").-
***
.
***
Quale domanda fa il prigioniero per salvarsi la vita?
***

iano

Citazione di: Eutidemo il 26 Luglio 2023, 06:41:08 AM
 dice sempre e soltanto bugie.

Sei sicuro di questo punto, o magari vorresti modificarlo con un ''dice sempre bugie''?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Citazione di: iano il 26 Luglio 2023, 13:21:52 PMSei sicuro di questo punto, o magari vorresti modificarlo con un ''dice sempre bugie''?
Non intendo modificarlo; il secondino dice "sempre" e "soltanto" bugie :)

iano

#3
Chiede il prigioniero al secondino mentitore, è vero che sei un mentitore?
Se il secondino risponde:
1.Si. Allora è vero che è un mentitore.
   Quindi sta dicendo la verità, essendo veramente un mentitore.
Se risponde:
2.No.  Allora è falso che è un mentitore.
   Quindi è uno che dice la verità, per cui ha risposto il vero.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

#5
Ciao Iano. :)
Guarda che il prigioniero non deve affatto scoprire se il secondino sia un mentitore o meno, perchè il presupposto dell'enigma dà per scontato che il secondino sia un mentitore per natura; il quale, cioè, dice sempre e soltanto bugie.
Il problema del prigioniero, invece, è di fargli dire una cosa vera, con una sola ed unica domanda; alle condizioni elencate dal principi Rastislav!
Se ci riesce è libero!
Se non ci riesce è morto!
***
Se il prigioniero chiede al secondino mentitore, "è vero che sei un mentitore", il secondino risponde necessariamente "NO"; cioè, mente!
***
Un saluto! :)
***
P.S.
Il mio enigma non ha niente a che vedere con l'"aporia del mentitore", il quale dichiara: "Io sono un mentitore"; quello è tutto un altro discorso!
In questo caso, invece, non è lui ad affermare una cosa del genere, bensì il Principe; cioè, che il secondino menta sempre ed in qualsiasi circostanza, è un dato di fatto, che costituisce il presupposto del mio enigma!

Eutidemo

#6
SOLUZIONE
Il prigioniero mostra al secondino le sue mani aperte, in ciascuna delle quali c'è del denaro (non avendo "scudi" dell'epoca, io mi avvarrò di moderni "euro").
***
Poi gli chiede: -E' vero che c'è un valore monetario più elevato nella mia mano destra?-
Poichè il secondino vede che il prigioniero ha 50 centesimi nella mano destra, mentre nella mano sinistra vede che ha un euro, essendo un mentitore ed un bugiardo seriale, non può che rispondere:
- SI'!-
***
Allora il prigioniero scuote un po' la mano destra, e mostra che, "in realtà", nella mano destra lui aveva tre monete sovrapposte, delle quali la prima occultava agli occhi del secondino le altre due sottostanti: due da 50 centesimi ed una da 10 centesimi, per un totale di 1,10 euro.
***
Per cui il secondino, sebbene convinto di "mentire" in base a quello che vedeva (come nella sua natura), senza volerlo ha però detto una "cosa vera", oggettivamente e materialmente verificabile come tale; per cui il prigioniero deve essere liberato!
***
Ed infatti la "menzogna" e la "bugia" costituiscono un fenomeno psicologico soggettivo; per cui, anche chi è sempre "mendace", a volte, o per errore, o anche perchè viene ingannato (come nel nostro caso), può benissimo dire una "cosa vera"!
***
Così come Caifa, senza volerlo e senza saperlo, (pre)disse il vero; come anche il pagano Balaam (Nm 22-24), o, forse, addirittura anche la sua asina (Nm 22,21-31).
***
P.S.
All'inverso, soprattutto nei "social network", molte persone, in perfetta buona fede, affermano cose "non vere"; ma solo perchè "disinformate", e non perchè "mentano".
Poi ci sono anche quelle che mentono consapevolmente, fornendo false notizie, per disinformare appositamente gli altri partecipanti (come fanno i "troll").

iano

#7
Citazione di: Eutidemo il 27 Luglio 2023, 05:11:05 AM
Ciao Iano. :)
Guarda che il prigioniero non deve affatto scoprire se il secondino sia un mentitore o meno, perchè il presupposto dell'enigma dà per scontato che il secondino sia un mentitore per natura; il quale, cioè, dice sempre e soltanto bugie.
Il problema del prigioniero, invece, è di fargli dire una cosa vera, con una sola ed unica domanda; alle condizioni elencate dal principi Rastislav!
Se ci riesce è libero!
Se non ci riesce è morto!
***
Se il prigioniero chiede al secondino mentitore, "è vero che sei un mentitore", il secondino risponde necessariamente "NO"; cioè, mente!
***
Un saluto! :)
***
P.S.
Il mio enigma non ha niente a che vedere con l'"aporia del mentitore", il quale dichiara: "Io sono un mentitore"; quello è tutto un altro discorso!
In questo caso, invece, non è lui ad affermare una cosa del genere, bensì il Principe; cioè, che il secondino menta sempre ed in qualsiasi circostanza, è un dato di fatto, che costituisce il presupposto del mio enigma!

Ma se il secondino invece di limitarsi  a vedere, tocca con mano,( usa il tatto oltre alla vista) il tuo teorema crolla.
Con questo sistema può andargli bene come no al prigioniero.
Ma noi cerchiamo una soluzione certa, la soluzione è una certa salvezza, trovata la domanda giusta.
Fatta la domanda ne deve seguire la certezza che si salverà, in base a ciò che risponderà il secondino, indipendentemente da cosa fà il secondino, se si limita a guardare o se usa il tatto per una verifica, e perfino indipendentemente da cosa risponderà.
Cioè, sia che risponde si, sia che risponde no, egli deve dire la verità.
Deve essere messo cioè, contro la sua volontà nelle condizioni di non poter mentire.
La mia risposta, che non giuro essere corretta, si basa sulla dimostrazione per assurdo usata dai matematici.
Si ammette ''per assurdo'' che esista un mentitore, e si giunge alla contraddizione quando si trova almeno un caso in cui non gli sarà possibile mentire, qualunque risposta dia.
Così è dimostrato che non può esistere un perfetto mentitore.
Cioè non può esistere qualcuno che risponde sempre e soltanto il falso a qualsiasi domanda.
Questo non credo possa assimilarsi al paradosso del mentitore.
Non sono sicuro che la mia soluzione sia giusta, ma la tua credo non lo sia, perchè la salvezza del prigioniero deve dipendere solo da quel che il secondino risponderà, e non da quello che farà, come ad esempio tastare il contenuto delle mani del prigioniero, eventualità che non possiamo escludere.
In sostanza la tua soluzione si basa sul pregiudizio che il secondino si limiterà a guardare, ed è solo probabile che ciò accadrà, essendo materia buona quindi per mettere sù un gioco di prestidigitazione, che però non sei riuscito a trasporre in un rompicapo logico, cioè in un enigma.
Non dovrebbe essere previsto il caso che esso involontariamente, perchè ingannato ,dica la verità, a meno che non si abbia la certezza che esso non scoprirà l'inganno, e questa certezza non c'è.

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Ciao Iano. :)
Tu, scrivendo che il secondino: "deve essere messo, contro la sua volontà nelle condizioni di non poter mentire", hai completamente "equivocato" i termini della questione posta dal principe.
Ed infatti.
.
1)
Il prigioniero:
- non è affatto tenuto a mettere il secondino in condizioni di non poter "mentire", in quanto, per sua natura, il secondino non può fare altro che "mentire";
- è invece tenuto a fare in modo che, pur "mentendo", il secondino, tuttavia, "dica però una cosa vera", così come richiesto dal principe.
***
.
2)
Ed infatti la "menzogna" e la "bugia" costituiscono un fenomeno psicologico soggettivo; per cui, anche chi è sempre "mendace", a volte, o per errore, o anche perchè viene "ingannato" (come nel nostro caso), può benissimo dire una "cosa vera"!
Ed è solo questo che pretendeva il principe, non che il prigioniero costringesse il secondino a "non mentire"; cosa questa, che, per "presupposto", era assolutamente "impossibile"!
***
.
3)
Occorre peraltro ricordare che, in base alla condizione n° 2 posta dal Principe, il secondino deve limitarsi a rispondere alla domanda nel modo in cui gli viene posta, senza poter effettuare alcun controllo "preventivo"; ed infatti, come chiaramente stabilito dal principe,  ciò che deve essere "oggettivamente e materialmente verificabile", è solo, "a posteriori", la veridicità della risposta del secondino.
Quindi il prigioniero è tenuto a mostrare ciò che ha effettivamente in mano:
- solo a principe, dopo la risposta data dal secondino;
- non al secondino, dopo che gli ha fatto la domanda e prima che lui risponda!
***
Già questo basterebbe e avanzerebbe a chiarire il punto, ma, comunque, "ad abundantiam", potrei anche superfluamente aggiungere quanto segue:
a)
Il prigioniero ed il secondino, in tutte le prigioni (specie quelle medievali) comunicano solo attraverso lo spioncino; infatti il secondino sta fuori della porta, e non nella cella insieme al prigioniero, altrimenti sarebbe un prigioniero anche lui!
b)
Pertanto il secondino può solo vedere quello che il prigioniero gli mostra volontariamente attraverso lo spioncino; e poi deve rispondere in base a quello che vede, nè è previsto che possa entrare per "controllare", in quanto il "controllo" è previsto dal principe solo dopo che lui ha risposto.
c)
Inoltre il prigioniero può fare la domanda che desidera, limitandosi a far vedere soltanto quello che vuole al secondino; e non può essere costretto ad essere perquisito (cosa non prevista dal principe, se non dopo che il secondino ha dato la sua risposta).
d)
Per cui, fatta la domanda ne consegue che il prigioniero si salverà, in base a ciò che risponderà il secondino; perchè, in base a quello che vede dallo spioncino, il secondino non potrà che "mentire"...dicendo però una "cosa vera"!
***
.
4)
Quanto al fatto che il mio "indovinello" "non possa assimilarsi al paradosso del mentitore", a dire il vero, questo lo avevo già precisato anch'io, scrivendo: "P.S. Il mio enigma non ha niente a che vedere con l'"aporia del mentitore"; quello è tutto un altro discorso!"
***
.
5)
Quanto al fatto che, "nella realtà", il prigioniero potrebbe non salvarsi affatto, questo è OVVIO! ;)
Ed infatti:
- poichè "nella realtà" il prigioniero potrebbe essere maldestro, il trucco potrebbe non riuscirgli;
- anche se gli riuscisse, poichè "nella realtà" non esiste un "perfetto mentitore", il secondino potrebbe rispondere NO;
- anche se se il secondino rispondesse SI', poichè "nella realtà" i principi possono essere un po' stronzi, Vastislav potrebbe ripensarci come i cornuti e far condannare comunque a morte il prigioniero senza rispettare la sua promessa.
***
Ma è parimenti ovvio che "nella realtà" non esiste certezza alcuna; neanche che domani sorga il sole!
***
Un saluto! :)
***

iano

#9
@ Eutidemo.
Ho l'impressione che tu te la canti e tu te la suoni.  :-\
Un enigma zeppo di molte condizioni, successivamente pure integrabili (veniamo a sapere adesso dello spioncino, della non tangibilità del secondino etc...), manca quantomeno di eleganza.
Questa volta comunque non mi convinci.
Ma il punto in cui non ci incontriamo forse è che io e Claudia pensiamo con la testa e tu con le mani, il che non è da prendere come un offesa, anzi.
Abbiamo il cervello che abbiamo perchè abbiamo le mani che abbiamo.  ;)
L'ideale sarebbe pensare col cervello e con le mani , prendere e comprendere insieme.
Ma nessuno di noi è perfetto a quanto pare. :)

Siccome però non sono certo della mia soluzione mi piacerebbe che tu scovassi eventuali errori.
Sarebbe troppo bello se fosse corretta, infatti.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Ciao Iano. :)
Riguardo alle tue (comunque acute ed intelligenti) considerazioni, eccepisco quanto segue:
***
.
1)
Certo che me la canto e me la suono come mi pare, perchè sono io che ho formulato l'enigma; perciò non puoi pretendere di cantartela e di  suonartela  su uno "spartito" diverso da quello che ho scritto io.
***
.
2)
Ed invero, quanto al fatto che "veniamo a sapere soltanto adesso dello spioncino", a dire il vero mi pare che il principe abbia "esplicitamente" detto al prigioniero: "la porta della tua cella è presidiata da un secondino mentitore".
E poichè la porta di una qualsiasi cella si presidia dal "lato esterno", e non da quello "interno", ne consegue logicamente che il prigioniero ed il secondino potevano comunicare e vedersi soltanto attraverso uno "spioncino", senza avere contatti diretti tra di loro!
***
.
3)
Occorre peraltro ricordare che, in base alla condizione n°2 posta dal Principe, il secondino deve limitarsi a rispondere alla domanda nel modo in cui gli viene posta, senza poter effettuare alcun controllo "preventivo"; ed infatti, come chiaramente stabilito dal principe,  la "realtà effettiva" delle cose, verrà "oggettivamente e materialmente verificata" soltanto, "a posteriori".
Quindi il prigioniero è tenuto a mostrare ciò che ha effettivamente in mano, affinchè sia "oggettivamente e materialmente verificabile":
- solo al principe, dopo la risposta data dal secondino;
- non al secondino, dopo che gli ha fatto la domanda e prima che lui risponda!
***
.
4)
Quanto alla tua affermazione che tu e Claudia pensate con la testa ed io con le mani, non la prendo affatto come un offesa; ed infatti, come tu stesso rilevi, l'intelligenza dell'"homo sapiens" deriva principalmernte dal fatto che è  un animale dotato di "pollice opponibile", di cui può far libero uso grazie al suo bipedismo.
***
.
5)
Quanto alla tua soluzione, veramente,  non mi sono dedicato a ricercarne eventuali errori; ed infatti si trattava della soluzione di un enigma diverso da quello formulato da me, sul quale dovrei riflettere.
Ed infatti:
a)
Secondo il "tuo" enigma, il secondino doveva essere messo "nelle condizioni di non poter mentire"!
b)
Secondo il "mio" enigma, invece, il secondino non doveva essere affatto messo "nelle condizioni di non poter mentire", bensì doveva essere messo "nelle condizioni di mentire dicendo una cosa vera".
***
Il che è molto diverso!
***
.
6)
Circa il tuo interessante enigma, tu scrivi: "Si ammette ''per assurdo'' che esista un mentitore, e si giunge alla contraddizione quando si trova almeno un caso in cui non gli sarà possibile mentire, qualunque risposta dia. Così è dimostrato che non può esistere un perfetto mentitore. Cioè non può esistere qualcuno che risponde sempre e soltanto il falso a qualsiasi domanda. Questo non credo possa assimilarsi al paradosso del mentitore (il che è vero)."
Al riguardo, sinceramente, non saprei cosa dirti, in quanto non capisco se tu poni la questione sotto il profilo "logico", ovvero sotto il profilo"psicologico".
Ed infatti:
a)
A livello "logico", se si ammette ''per assurdo'' che esista qualcuno che mente sempre ed in qualsiasi circostanza, sono d'accordo con te che si giunge alla contraddizione quando si trova almeno un caso in cui non gli sarà possibile mentire, qualunque risposta dia.
Così si dimostrerebbe senz'altro che non può esistere un "perfetto mentitore" a livello "logico"; però non ho capito quale sarebbe, secondo te, il caso in cui non gli sarà possibile mentire, qualunque risposta egli dia.
b)
A livello "psicologico", invece, sicuramente non può esistere qualcuno che risponde sempre e soltanto il falso a qualsiasi domanda; ed infatti questo non rientra nella natura umana. Ma questa è un'altra faccenda, che non mi sembra affatto "logicamente" enigmatica!
***
.
7)
Poi tu scrivi: "Non sono sicuro che la mia soluzione sia giusta, ma la tua credo che non lo sia, perchè la salvezza del prigioniero deve dipendere solo da quel che il secondino risponderà, e non da quello che farà, come ad esempio tastare il contenuto delle mani del prigioniero, eventualità che non possiamo escludere."
Ed invece, così come da me spiegato nei punti 1), 2) e 3), è una eventualità che possiamo tranquillamente escludere, perchè la salvezza del prigioniero, come previsto dal principe, dipende solo da quello che il secondino "risponderà", e non da quello che "farà".
***
.
8 )
Poi tu scrivi: "In sostanza la tua soluzione si basa sul <<pregiudizio>> che il secondino si limiterà a guardare, ed è solo probabile che ciò accadrà, essendo materia buona quindi per mettere sù un gioco di prestidigitazione, che però non sei riuscito a trasporre in un rompicapo logico, cioè in un enigma."
In effetti, invece, non si tratta affatto di un <<pregiudizio>> , bensì di un <<presupposto>>, così come da me spiegato nei punti 1), 2) e 3); ed è ovvio che qualsiasi "rompicapo logico" si basa su dei <<presupposti>> , altrimenti sarebbe impossibile formulare qualsiasi <<enigma>>.
***
.
9)
Infine tu scrivi: "Non dovrebbe essere previsto il caso che esso involontariamente, perchè ingannato ,dica la verità, a meno che non si abbia la certezza che esso non scoprirà l'inganno, e questa certezza non c'è.".
Ed invece, così come da me spiegato nei punti 1), 2) e 3), tale certezza c'è, eccome; almeno a livello logico! 
Al massimo, benchè secondo me risulterebbe del tutto "tuzioristico", si potrebbero fornire ulteriori superflue specificazioni al riguardo (tipo il secondino non può perquisire il prigioniero, il prigioniero è un prestigiatore ecc.ecc.); ma, secondo me si scadrebbe nel ridicolo.
***
.
***
CONCLUSIONE
Però mi hai fatto riflettere su un aspetto molto interessante della questione, fornendomi lo spunto per un altro enigma; il guaio è che non so nemmeno io come risolverlo!
***
.
***
Un saluto! :)
***

iano

#11
Citazione di: Eutidemo il 28 Luglio 2023, 07:25:08 AM
.
3)
Occorre peraltro ricordare che, in base alla condizione n°2 posta dal Principe, il secondino deve limitarsi a rispondere alla domanda nel modo in cui gli viene posta, senza poter effettuare alcun controllo "preventivo"; ed infatti, come chiaramente stabilito dal principe,  la "realtà effettiva" delle cose, verrà "oggettivamente e materialmente verificata" soltanto, "a posteriori".
Quindi il prigioniero è tenuto a mostrare ciò che ha effettivamente in mano, affinchè sia "oggettivamente e materialmente verificabile":
- solo al principe, dopo la risposta data dal secondino;
- non al secondino, dopo che gli ha fatto la domanda e prima che lui risponda!
***
.

Limitarsi a risponde a una domanda, significa letteralmente rispondere soltanto a una domanda verbale. Ma non è il nostro caso., perchè si valuta visualmente qualcosa prima di rispondere, e tutto dipende alla fine dall'abilità manuale del prigioniero ad attuare un trucco, per cui non abbiamo la certezza che il secondino non lo scopra.
Tu puoi contestare ciò, ma, seppure sia giusto che te la canti e te la suoni tu, se poni troppe condizioni, la probabilità che alcune di queste siano discutibili aumenta, e alla fine quello che dovrebbe essere un semplice enigma diventa un batti e ribatti.
Però comunque ho capito meglio adesso lo spirito dei tuoi enigmi, che sembrano più dei gialli a dire il vero.
Forse ''enigma' non è il termine azzeccato quindi, e può trarre in inganno, facendo credere che si tratti di un problema logico.
Si tratta invece di ''una scena del crimine'' dove valutare ogni dettaglio da te dato.
Purtroppo non amo i gialli, però. :)
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Ciao Iano. :)
Riguardo alle tue considerazioni (sempre acute ed intelligenti), osservo  quanto segue:
.
1)
Limitarsi a rispondere ad una domanda, significa, sì, rispondere a una domanda verbale, ma non significa affatto che la domanda verbale non possa riguardare qualcosa che l'interrogato debba valutare "visivamente" prima di rispondere.
Ad esempio, nell'esame di quinta elementare, ci facevano domande verbali alle quali dovevamo rispondere dopo aver esaminato visivamente una "cartina muta" (senza leggere le note sul retro).
***
Oppure pensa alle domande che vengono fatte al paziente, dopo avergli fatto vedere le "Macchie di Rorschach".
***
.
2)
Peraltro non ci vuole nessuna abilità manuale per attuare un trucco così semplice come quello delle monete sovrapposte, che anche un bambino di terza elementare è in grado di realizzare, e che, "visivamente, è materialmente impossibile da scoprire"; per cui abbiamo la ragionevole certezza che il secondino, dallo spioncino, "non lo può in nessun modo scoprire", se non controllando materialmente la mano (cosa che, come ho spiegato nei punti 1),2) e 3) non può fare).
E' "logico" che solo un "bugiardo" può rispondere "SI'".
***
Oppure, con un trucco analogo, le monete possono anche essere moltiplicate; ma questo, a differenza di quello del prigioniero, è un vero e proprio "gioco di prestidigitazione", che è  un po' più difficile da realizzare.
https://uploadnow.io/f/jlcShGD
***
.
3)
Concludendo tu scrivi: "...ho capito meglio adesso lo spirito dei tuoi enigmi, che sembrano più dei gialli a dire il vero. Forse ''enigma' non è il termine azzeccato quindi, e può trarre in inganno, facendo credere che si tratti di un problema logico; si tratta invece di ''una scena del crimine'' dove valutare ogni dettaglio da te dato."
***
Hai ragione sul fatto che i miei "enigmi" sembrano "gialli"; così come i miei "gialli" sembrano "enigmi" (vedi la sezione RACCONTI INEDITI).
Ed invero, in realtà, non solo lo "sembrano"...ma lo "sono"!
***
Ed infatti, secondo me:
a)
Tutti i "gialli" sono degli "enigmi", altrimenti non sono affatto dei veri "gialli".
***
b)
Ritengo, quindi,  che la qualifica di "enigma" si attagli perfettamente ad un vero "giallo" (e viceversa); il quale impone sempre di risolvere un "problema squisitamente logico".
Il che vale sia nei romanzi che nella realtà; come più volte ho avuto modo di constatare personalmente.
***
c)
Diverso è invece il caso dei "thriller"; i quali, invece, non sempre consistono in un enigma.
***
.
4)
Se non ti piacciono i gialli, però, non ho niente da eccepire; ed infatti "de gustibus non est disputandum!" ;)
***
.
***
Un saluto! :)
***

.

Phil

@Eutidemo

Nel riproporre l'enigma forse conviene ambientarlo in un altro contesto: non so se si possa dare per scontato che chi prova a risolverlo contempli la possibilità che a un prigioniero siano state lasciate delle monete in tasca... nell'immaginario collettivo, un prigioniero forse non ha nemmeno abiti con tasche (o mi sono perso qualche indizio in merito?).

Eutidemo

Citazione di: Phil il 28 Luglio 2023, 13:08:35 PM@Eutidemo

Nel riproporre l'enigma forse conviene ambientarlo in un altro contesto: non so se si possa dare per scontato che chi prova a risolverlo contempli la possibilità che a un prigioniero siano state lasciate delle monete in tasca... nell'immaginario collettivo, un prigioniero forse non ha nemmeno abiti con tasche (o mi sono perso qualche indizio in merito?).
Non hai tutti i torti, ma stiamo parlando del medioevo; e poi si tratta di un semplice "indovinello", non di una accurata ricostruzione storica e giallistica :)

Discussioni simili (5)