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Sparta e Atene

Aperto da doxa, 27 Marzo 2021, 16:23:50 PM

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doxa

"Se Atene piange, Sparta non ride": questo detto deriva da una diversa citazione nel secondo atto della tragedia teatrale "Aristodemo", scritta da Vincenzo Monti nel 1784: "Se Messenia piange, Sparta non ride". Nell'antica Grecia la Messenia era una regione del Peloponneso.

Nel V sec. a. C. Atene e Sparta,  in coalizione con altre città-Stato, furono spesso in conflitto tra loro, con conseguenti  gravi crisi socio-economiche per entrambe, causate dalla "guerra del Peloponneso"

Alcuni storici considerano quella lunga guerra diluita nel tempo divisa in due parti:
la "prima guerra del Peloponneso", dal 460 a. C. al 445 a. C.,  e la "seconda guerra del Peloponneso", dal 431 al 404 a. C..

Altri storici, invece, considerano quella guerra un continuum, alternato da scontri bellici e periodi di tregua.
Alla fine prevalse Sparta con la coalizione di altre poleis, ma rimase indebolita militarmente ed economicamente. Da entrambe le parti ci furono enormi perdite umane.

Atene e Sparta: nella prima  città vigeva un ordinamento statale di tipo democratico, aperto agli scambi e al commercio; nella seconda predominavano valori  di tipo militare, in nome dei quali i cittadini spartani accettavano con orgoglio le restrizioni delle libertà individuali. Ma come distinguere la realtà dalla rappresentazione ?
 
Le due città avevano la stessa cultura, i loro abitanti parlavano la stessa lingua, onoravano gli stessi dei, avevano combattuto insieme contro i Persiani prima di trasformarsi da alleate in nemiche.

Il racconto di questo antagonismo e con l'attenzione alle istituzioni sociali oltre che politiche, Eva Cantarella, che ha insegnato Diritto romano e Diritto greco antico all'università statale di Milano, ha recentemente pubblicato il saggio titolato "Sparta e Atene". Autoritarismo e democrazia", editore Einaudi.
 
Su questo saggio è mia intenzione scrivere alcuni post, appena posso, nel frattempo mi piacerebbe leggere le vostre opinioni sui concetti di autoritarismo e democrazia in quelle due città-Stato e nel nostro tempo. Qual è il regime migliore ? Io preferisco quello autoritario !

doxa

Sparta e Atene: due città tradizionalmente definite le due "super-potenze" dell'antica Grecia, con alternativi ideali e valori, che nel tempo divisero  la cultura occidentale.


L'antico filosofo Aristotele nella "Costituzione degli Spartani" (opera andata perduta) e altrove, in particolare nella "Politica", dedica importanti considerazioni al sistema governativo spartano, del quale è contrario.


Invece lo storico ateniese Senofonte (nel libro a lui attribuito e  anche questo titolato "Costituzione degli Spartani") era filospartano.


Comunque è difficile distinguere la storia delle due città dalle letterarie rappresentazioni idealizzate.


Come detto nel precedente post, Atene aveva un ordinamento statale di tipo democratico, favorevole al commercio, agli scambi economici, invece Sparta aveva l'ordinamento statale conservatore, ispirato a valori di tipo militare, in nome dei quali i cittadini  valutavano positivamente e con orgoglio le restrizioni delle libertà individuali al fine del bene comune.


Eppure nelle due città  circolava la stessa cultura, la stessa paideia (che era permanente e non limitata all'infanzia e adolescenza)  si parlava la stessa lingua (con la differenza dialettale tra attico e dorico) seguivano la stessa religione politeista.


Nel periodo del loro massimo potere, il V sec. a. C. maturarono le condizioni che le avrebbero poi condotte in una sorta di "suicidio collettivo", alla cosiddetta "guerra del Peloponneso".


Da alleate a nemiche.  Il ruolo aggressivo della politica navale ateniese e  il timore che volesse sottoporre al suo dominio altre  poleis, indussero Sparta a reagire, in un crescendo di ostilità che raggiunsero l'apice nel 431 a. C..


Comunque il ruolo dominante di Sparta, vincitrice della lunga guerra, durò poco più di un trentennio.

paul11

 Penso che indipendentemente dal sistema politico di governo , la miglior cosa sia il "Buon Governo". Autoritaria lo può essere anche una democrazia come è ben dimostrato dai continui "stati di emergenza/eccezione" che sono "stati di guerra" per motivi oggi di pandemia , e spesso per improvvisi vuoti democratici (la salita di Hitler dopo la crisi di Weimar) ,di Roosevelt dopo la grande crisi del 1929 (chiede al Parlamento maggiori poteri per l'esecutivo, il governo) o gli attuali "colpi di DPCM" che superano il potere legislativo alzando il potere dell'esecutivo in Italia da un anno a questa parte. E su questo c'è un ampio dibattito fra politologi, giuristi e filosofi.


Dici bene, la padeia, l'educazione era un fondamento , più a Sparta che non ad Atene. I figli erano "confiscati" giovanissimi e formati in un regime militare . In Atene il Ginnasio era meno rigido, ma aveva le stesse funzioni di preparare alle armi e alle conoscenze. Platone/Socrate ritiene che un compito fondamentale era la vita conviviale che formava lo spirito di "corpo".
In fondo il servizio di leva obbligatorio in Italia ebbe la funzione di unire giovani provenienti da parti diverse d' Italia, che dopo la guerra parlavano spesso solo il dialetto di provenienza, e metterli sotto un unico tetto, la caserma. Spesso i meridionali venivano "spediti" al Nord e viceversa.
Intendo dire che la vita conviviale di coscritti provenienti da estrazioni sociali, luoghi, anche diversi, educano alla socialità e cresce la formazione individuale, perché i problemi diventano comuni, si solidarizza, si fraternizza.