Menu principale

Isaac B. Singer

Aperto da doxa, 03 Ottobre 2021, 19:39:10 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

doxa

 


La foto sulla copertina del libro: una ragazza emancipata di metà '900 che si appresta ad attraversare la strada; un uomo posto in lontananza sullo sfondo, in un contesto di solitudine urbana.

Nel trentennale della morte dello scrittore e traduttore polacco (naturalizzato statunitense) Isaac Bashevis Singer (1903 – 1991), premio Nobel per la letteratura nel 1978,  Fiona  Shelley Diwan  ha pubblicato un suo saggio titolato "Un inafferrabile momento di felicità. Eros e sopravvivenza  in Isaac Bashevis Singer", edito da Guerini e associati.

La Diwan nel suo libro argomenta, fra l'altro, anche su temi che Singer considerava importanti: Dio, le donne e la letteratura.

Tratteggia il percorso umano dello scrittore, la sua malinconia, il rammarico dal peso insostenibile per tutto quello che poteva essere e non era stato, per l'inafferrabile momento di felicità, appena intravista ma irraggiungibile.

L'erotismo ebbe un ruolo fondamentale nella sensibilità  di Isaac Singer, di aspetto mite e non aitante.


Isaac Bashevis Singer


Questo scrittore fu un "dongiovanni compulsivo". E altrettanto  smodati nei desideri sessuali e nella pulsione a sedurre e possedere le donne ("fanciulle in fiore", donne mature, algide intellettuali e cameriere di poche pretese) sono i protagonisti di alcuni suoi testi letterari. Sono tresche poligamiche che Singer intesse ossessivamente.

Jacopus

Di Singer, in questo periodo ho letto Keyla la rossa. Un testo divertente, dove si avverte un desiderio immenso di vita e nello stesso tempo la considerazione filosofica dell'inutilità di quel desiderio, all'ombra del vanitas vanitatum del Quoelet. Al di là del contenuto anche la lingua formalmente è interessante. Non a caso è stato paragonato alla grande letteratura francese, Balzac, Stendhal e Flaubert.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.