Il congiuntivo è morto? - Valeria della Valle - Giuseppe Patota

Aperto da sileno, 11 Marzo 2019, 14:04:34 PM

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Freedom

Sono molto d'accordo con chi afferma che il congiuntivo è un tempo verbale "nobile" per il fatto che prende in considerazione, esamina, ipotizza, ventila, suggerisce. Insomma è molto più umile e possibilista del presente. Non a caso, qualcuno afferma, e sono ancora d'accordo, che lo smisurato allargarsi del presente è anche segno dei tempi ingenerosi, dittatoriali (anche se cammuffati dal politically correct) che si stanno affermando ogni giorno di più. Credo anche che non vada sottovalutata la musicalità di una lingua bella e ricca come quella italiana. Quando sento o leggo il congiuntivo le mie orecchie si deliziano mentre quando sento e leggo le sostituzioni, a mio giudizio spesso improprie, operate dal presente, avverto una disarmonia. Sempre fastidiosa e a volte stridente.

E' tuttavia purtroppo o per fortuna vero che la lingua è viva e si adatta, inevitabilmente, al mutare dei tempi. Che non a caso, sono decisamente al di sotto di quella che, scolasticamente, definirei la sufficienza.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

baylham

Non comprendo il rimpianto dei tempi passati, mi sembra che manchi totalmente il senso della storia.
Penso ai miei genitori che erano semianalfabeti. Al loro tempo la maggioranza della popolazione era analfabeta, parlava dialetto, non sapeva né scrivere né leggere. Usavano il congiuntivo nel loro parlato dialettale?

Il congiuntivo sta scomparendo? Succede anche al passato remoto, al trapassato remoto e al futuro anteriore.
C'è una spiegazione psicologica, filosofica adatta anche per loro?




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