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Émilie du Châtelet

Aperto da doxa, 10 Agosto 2023, 22:46:42 PM

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doxa

Paola Cosmacini,  medico, specialista in radiologia. Da alcuni anni si occupa di storia della medicina dell'antico Egitto e di paleoradiologia.

Recentemente ha pubblicato il libro titolato: "La ragazza con il compasso d'oro. La straordinaria vita della scienziata Émilie du Châtelet"; Sellerio editore.



La sua storia è  anche raccontata con dieci raffigurazioni d'epoca. Sono pitture ad olio, incisioni, acqueforti, che la ritraggono accompagnata da un oggetto di riconoscimento: compasso, astrolabio, telescopio, sfera armillare, squadra, carte e disegni, libri. Simboleggiano gli  interessi culturali di Émile du Châtelet (1706-1749) per la matematica, la fisica, l'astronomia, la filosofia. Fu anche scrittrice e traduttrice.

Questa biografia, scritta dalla Cosmacini, è  ben documentata e accompagna  il lettore nella società aristocratica parigina della prima metà del XVIII secolo, inoltre offre il ritratto di una donna che anticipa i temi dell'emancipazione femminile, rivendicando il diritto all'uguaglianza e a una educazione libera da pregiudizi.

Figlia di un barone funzionario di corte e moglie di un marchese appartenente all'alta aristocrazia, univa in sé le caratteristiche delle classi fortunate della sua epoca: femme savante in anni in cui la diffusione dei saperi apriva alle donne accademie e biblioteche, sempre in movimento tra Parigi i suoi castelli e altri tranquilli ritiri, benevola e amichevole nei salotti mondani, frivola quando ciò la ispirava.

La sua vita fu un continuo spostarsi in dimore lussuose, non per capriccio ma perché era il modo di vivere dei ricchi nobili. Come lo era la varietà e libertà di rapporti anche amorosi tra persone, spesso sposate per motivi dinastici, che cercavano altrove partner "affini".  Così Émile, sposata al marchese Florent-Claude du Châtelet, non ebbe difficoltà a mantenere altre relazioni "adulterine": con Maupertuis, scienziato e filosofo, con Saint-Lambert, militare e poeta.

Nel 1733 l'incontro con Voltaire, da cui nacque un legame sentimentale e soprattutto intellettuale. "C'è una dama a Parigi che si chiama Émilie e che per creatività e capacità di ragionamento supera di gran lunga coloro che si vantano e dell'una e dell'altra. Ella comprende il filosofo  Locke assai meglio di me", scrisse Voltaire.

Mme du Châtelet divenne la  sua protettrice e benefattrice nel celebre ritiro di Cirey, interlocutrice autorevole nei dibattiti, talvolta guida scientifica per quel filosofo non  versato in alcune discipline.

Lui la esaltò come donna perfetta, con la quale si può parlare di tutto "alla pari".

La marchesa du Châtelet all'età di 43 anni rimase incinta. Alcuni giorni dopo il parto di una bambina fu colta dalla febbre puerperale (setticimia) che ne provocò la morte.