Una visione ...zodiacale!

Aperto da Carlo Pierini, 09 Agosto 2017, 01:29:18 AM

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Carlo Pierini

Parecchi anni fa, all'inizio della mia ricerca, ebbi un'altra esperienza "archetipica", una sorta di fugace visione anch'essa estremamente significativa dal punto di vista dell'origine dei simboli o di certe idee filosofico-religiose.

Come ogni sogno che si rispetti (una visione è un sogno a occhi aperti) non è facilissima da raccontare, perché devo ricorrere a una delle possibili metafore ("è come se...") di ciò in cui consiste l'atto del "pensare": nel pensare "è come se" visualizzassimo interiormente l'oggetto del nostro pensiero su una superficie interiore (o un piano, o uno schermo) ben determinato, realmente esistente (in senso metafisico). E dico questo perché, dopo un lungo sforzo di concentrazione su un concetto-chiave della mia ricerca (credo si trattasse proprio del concetto di "archetipo"), nel preciso momento in cui mi resi conto di averlo finalmente compreso e circoscritto, accadde una cosa singolarissima: quella "superficie" o "piano" di cui sopra si aprì all'improvviso come si apre un diaframma fotografico intorno ad un punto centrale; e si aprì proprio a partire dal punto preciso in cui era situato il "centro" dell'idea verso cui era orientato il mio sforzo riflessivo, lasciandomi vedere cosa c'era "dietro" allo "schermo": un cielo notturno, e, in corrispondenza del centro del diaframma, una stella, così da lasciarmi intendere che, in definitiva, l'oggetto reale del mio pensiero non fosse stato altro che quella stella, o meglio, la proiezione di quella stella sulla superficie in cui io visualizzavo quell'oggetto, e che dunque il "pensare" in realtà non è altro che un "contemplare un'idea già esistente in sé", proprio come sosteneva Platone nella sua filosofia dell' "iperuranio" (il cielo delle Idee). 
Ma non finisce qui. All'improvviso, come se non si fosse trattato di un semplice diaframma, ma del diaframma di uno zoom impostato (a mo' di telescopio) sulla massima focale, la stella comincia ad allontanarsi come se lo zoom si fosse spostato rapidamente su valori decrescenti fino a diventare un comune 50mm, facendo disperdere quella stella in mezzo a una fittissima e immensa moltitudine di altre stelle che formavano una vera e propria galassia. Una galassia che, inaspettatamente, formava nel suo insieme l'immagine sfavillante, maestosa, eterna di un volto di donna bellissimo, un'opera d'arte pittorica fatta di stelle-idee!

E' forse la Sophia-Sapienza dell'Antico Testamento?
Il Logos di Platone fatto di archetipi-stelle del cielo iper-uranico?
La costellazione della Vergine?
La Vergine Maria?
 
https://1.bp.blogspot.com/-Q67GzP-XVjo/V9ABK-Tk0lI/AAAAAAAAAjI/Y_hE8rEo9eAUT26CeNluvX9KjXoZdsw9QCLcB/s1600/Vergine-Amabili.jpg
 
https://4.bp.blogspot.com/-TSes1L2k2Js/V9AFZ7V6EhI/AAAAAAAAAjU/Ep_XZui1-1cYPXnhuCTzvmSA9lqew_6PACLcB/s1600/Vergine_Stelle.jpg
 
https://4.bp.blogspot.com/--akhIQQc3F0/V9AFjkt9nAI/AAAAAAAAAjY/U-zhUFKHSuYAedXv28_Tz5mnmXySssezQCLcB/s1600/Vergine_Maria-Guadalupe.jpg
 
http://2.bp.blogspot.com/-B5OhIKwKW24/UlgObNoMUNI/AAAAAAAAAWg/huDXHZoZFEM/s1600/72+Vergine+Luna,+Immacolata+Concezione,+De+Mura.jpg
 
Qualche anno dopo questa esperienza, ho ritrovato un'immagine analoga in una pubblicità televisiva: un muro bianco e, in primo piano, un trapano che lo fora; poi una zoomata in apertura e scopriamo che l'insieme dei fori già fatti su quel muro disegna una immagine punteggiata del volto di Marilyn Monroe.
 
Successivamente, lessi su un libro di Jung:
 

« Paracelso considera la psiche oscura come un cielo notturno disseminato di stelle, un cielo in cui i pianeti e le costellazioni sono rappresentati dagli archetipi in tutta la loro luminosità e numinosità. Il cielo stellato è infatti il libro aperto della proiezione cosmica, il riflesso dei mitologemi, degli archetipi appunto ».   [JUNG: La dinamica dell'Inconscio - pg.213]

paul11

#1
Ho interpretazioni diverse da Jung, che fra l'altro stimo, ma non sulle deduzioni poste sull'antichità.
Esiste un'astronomia  e astrologia antica piuttosto raffinata e costruita su osservazioni fisiche e tramandazioni da popoli evoluti.
D'altra parte anche solo ricostruire uno zodiaco e il suo movimento sulla rotazione e rivoluzione del pianeta terra, di cui  alcune tradizioni sapevano che non fosse "piatta"( altra immagine  mentale riduttiva moderna).

-l'uomo originario manteneva una salda presa sul concepibile inquadrando il proprio cosmo dentro un ordine temporale.
-Sovrano dell'Ariete era il titolo supremo in Iran, laPersia. La corona di Ariete di Mosè rappresenta la medesima età del mondo.
-per lepiù antiche tradizioni la fascia settentrionale dello zodiaco si estende dall'equinozio di primavera a quello di autunno:era la"terra emersa"; l'altro, ossia l'arco meridionale che si estende dall'equinozio d'autunno a quello di primavera passando per il solstizio d'inverno, rappresentava il "mare".
-verso il 3.000 a,C. La Polare era la stella alfa di Draconis, ai tempi della Grecia classica era la beta Ursae Minoris, attualmente è l'alfa Ursae Minoris e nel 14.000 d. C. sarà Vega.
-la costellazione che sorgeva ad oriente immediatamente prima del sole segava "il posto dove il sole sostava". Veniva allora chiamata portatrice del sole e principale pilastro del cielo, poiché l'equinozio di primavera veniva riconosciuto come la linea "di fede" del sistema.
-Verso il 5.000 a,C. Il sole era in Gemelli (la simmetria di molti simboli)
-l'età dell'ariete viene annunciata da Mosè "con le due corna",cioè con la corona di ariete
-"Drago" era il nome che veniva dato ai "nodi",cioè ai punti di intersezione dell'orbita solare,ossia dell'eclittica,con l'orbita lunare inclinata di 5 gradi
-al "tempo zero" i due cardini equinoziali del mondo erano stati i gemelli e sagittario tra i quali si estende la via lattea.Agli altri due pesci e vergine.L' arco della via lattea teso fra i due cardini rappresenta l'apertura dove in quell'età dell'oro uomini e dei potevano incontrarsi.
La straordinaria virtù era che l'eclittica e l'equatore coincidevano.Questa è cosmografia.
-quando Krishna sale al cielo, cal il kaliyuga e l'oceano si alza.
-sicuramente la tradizione mesopotamica e quella indiana conoscevano molto bene l'astronomia e da questa l'astrologia che segue i movimenti del pianeta terra dentro il sistema zodiacale nella volta celeste.
-gli dei planetari di Babilonia, già nella loro sede di origine regnavano su sette cerchi stellati sovrapposti.
-il sacrificio del cavallo indiano che solo un prestigioso re poteva permettersi doveva avere le kuttika(le pleiadi) sulla fronte; così nel testo accadico doveva avere il toro
-i tamburi delle ritualità sciamaniche sono collegati al tempo, ritmo e moto del cielo; il fabbro in alcune tradizioni è fratello dello sciamano.Gengis Khan aveva il titolo di "Fabbro" e l ostendardo dell'impero persiano era stilizzato con grembiule di cuoio del fabbro Kawe.
-Huang-di, l'imperatore Giallo, viene riconosciuto come saturno; gli shah persiani festeggiavano il giubileo del loro regno dopo trent'anni che sono la rivoluzione di saturno,così come il faraone egizio seguendo il dettame di Phta che è appunto i lsaturno egizio o anche il "deus faber".
-kronos-saturno è l'iniziatore del tempo Quando regnava il caos il tempo non c'era.Kronos evira Ouranos e rappresenta l'instaurarsi dell'obliquità dell'eclettica.Saturno ha l'incarico di essere colui che instaurò tale obliquità perché è il pianeta più esterno e più vicino alla sfera delle stelle fisse.
Tale pianeta si riteneva che trasmettesse il moto dell'universo: saturno dà la misura.E' il primo sovrano dell'età dell'oro. E' il saturno mesopotamico Enki/Ea , il Ptah egizio, lo stesso vale per l'imperatore Giallo della Cina(giallo perché l'elemento terra appartiene a Saturno).
-Keplero rappresenta il triangolo mobile formato dalla "grande congiunzione" vale a dire quella di saturno e giove,Uno di questi punti necessita di circa 2.400 anni per percorrere tutto lo zodiaco
-Tistrya è la freccia dell'antico Iran che viene scagliata da un arco formato dalal stella di argo e di canis maior(Ban in sumerico).Lo stesso arco in Cina prende il nome di Sirio, lo sciacallo celeste: mentre la freccia egizia è puntata sul capo della vacca Sothis che ha una stella, sirio come si vede nelle rappresentazioni del cosidetto "zodiaco circolare" di Dendena; in India, sirio è l'arciere stesso. http://www.camillotrevisan.it/dendera5.htm
-Le pleiadi dette dagli orfici "lira delle Muse" esistevano accanto alla Lira.
-per gli indiani Kalà è Cronos.come nome di Yama quindi"kronos ahios", il pianeta saturno.
-la grande piramide,così scrupolosamente allineata, non è orientata sulla nostra stella polare, bensì su alfa draconis, che 5.000 anni fa occupava la posizione del Polo.
- la grande entità orfica era "Chronos Aion" inteso come tempo infinito; in aion c'è il fluido vitale della procreazione con cui si identificava la Psiche.
- la stella rigel, la beta di orione, è la morte per Ermete Trismegisto; per i Maori è la via dell'Ade, mentre Castore è la patria primordiale.
-l'età dei pesci fu introdotta dalle tre successive grandi congiunzioni di Saturno e giove nei pesci, avvenuta nel 6 a, c, : la Stella di Betlemme

Ritengo che C.G.Jung abbia avuto grandi intuizioni e abbia completamente dedotto alla rovescia le scienze antiche.
Al contrario la scienza antica conosceva bene l'astronomia, realmente e non psichicamente, semmai ha utilizzato il linguaggio che oggi diciamo "mito" che è il particolare idioma dentro un linguaggio in cui in forma metaforica e persino poetica traspone la conoscenza della realtà.

Conoscevano la misura dei tempi, la geometria e le equazioni matematiche, l'astronomia,ecc.

Carlo Pierini

Citazione di: paul11 il 20 Agosto 2017, 14:41:56 PM
Ritengo che C.G.Jung abbia avuto grandi intuizioni e abbia completamente dedotto alla rovescia le scienze antiche.
Al contrario la scienza antica conosceva bene l'astronomia, realmente e non psichicamente, semmai ha utilizzato il linguaggio che oggi diciamo "mito" che è il particolare idioma dentro un linguaggio in cui in forma metaforica e persino poetica traspone la conoscenza della realtà.

Il tuo è il solito malinteso della tesi Junghiana. Come ho già detto a InVerno, Jung non ha psicologizzato Dio, ma ha divinizzato la psiche, cioè vede nel Sé umano la *presenza viva* del Divino, così come in linguaggio cristiano possiamo dire che "Il Regno di Dio è dentro di noi", o così come in Oriente contemplano il Sé:

«Quel lume celeste che splende al di sopra di noi, che brilla di là di tutte le cose, di là dall'universo, nei mondi superiori oltre ai quali non v'è più nulla, questa luce è senza dubbio quella stessa luce che irraggia dentro l'uomo.
Come un granello di riso o d'orzo o di miglio; così questo spirito è Sé nell'intimo, d'oro come una fiamma senza fumo; ed esso è più grande del cielo, più grande dello spazio, più grande di questa terra, più grande di tutti gli esseri. Esso è la mia anima; in esso, in quest'anima io penetrerò al momento del trapasso». (Satapatha-Brahmanam, 10,6,3)

Per il resto risponderò con calma. Ora devo uscire.

paul11

#3
Non è un malinteso, come ho scritto Jung ha una intuizione esatta che è quella da te descritta.
L'errore è ritenere che l'uomo  si proietta  nella  cosmologia, quando invece avviene il contrario, vale a dire
è la realtà che entra a far parte dell'uomo e si pone dialetticamente con il Sè.

O una razza precedente all'attuale umanità adamitica o comunque superiore ha trasmesso all'umanità dei saperi e la tradizione sumerico/accadica-ebrea lo esprime chiaramente e la mia tesi propende  per questa, o comunque l'uomo attraverso l'osservazione
fisica, e non proiettando la  propria psiche, capisce i punti di riferimento: il tempo dettato dalle stelle costellazioni , ma soprattutto
un' ORDINE,, dove il disordine si ripercuote sempre in un evento catastrofico naturale.

E' quì che nasce il concetto simmetrico del caduceo o dello ying e yang, sanno che non possono spezzare la simmetria dell'ordine naturale che il cielo astronomicamente gli detta con i cicli e quello del dentro di Sè ( utilizzo il tuo linguaggio...)

Questo ordine è "incorporato" in qualunque oggetto o essere vivente: vive finchè esiste un equilibrio, la malattia è sempre un disordine. Da quì l'ayurveda, i chakra, l'energia che come un serpente, il  kundalini, passa per il midollo spinale

L'ordine del sacro è proprio il principio armonico per cui la realtà della natura non può essere alterata in quanto in quell'ordine appartiene anche il Sè dell'umanità.L'Anima Mundi che intuitivamente percepisce qualunque umano  ne è la sintesi

Carlo Pierini

Citazione di: paul11 il 20 Agosto 2017, 17:35:45 PM
Non è un malinteso, come ho scritto Jung ha una intuizione esatta che è quella da te descritta.
L'errore è ritenere che l'uomo  si proietta  nella  cosmologia, quando invece avviene il contrario, vale a dire
è la realtà che entra a far parte dell'uomo e si pone dialetticamente con il Sè.

O una razza precedente all'attuale umanità adamitica o comunque superiore ha trasmesso all'umanità dei saperi e la tradizione sumerico/accadica-ebrea lo esprime chiaramente e la mia tesi propende  per questa, o comunque l'uomo attraverso l'osservazione
fisica, e non proiettando la  propria psiche, capisce i punti di riferimento: il tempo dettato dalle stelle costellazioni , ma soprattutto
un' ORDINE,, dove il disordine si ripercuote sempre in un evento catastrofico naturale.

E' quì che nasce il concetto simmetrico del caduceo o dello ying e yang, sanno che non possono spezzare la simmetria dell'ordine naturale che il cielo astronomicamente gli detta con i cicli e quello del dentro di Sè ( utilizzo il tuo linguaggio...)

Questo ordine è "incorporato" in qualunque oggetto o essere vivente: vive finchè esiste un equilibrio, la malattia è sempre un disordine. Da quì l'ayurveda, i chakra, l'energia che come un serpente, il  kundalini, passa per il midollo spinale

L'ordine del sacro è proprio il principio armonico per cui la realtà della natura non può essere alterata in quanto in quell'ordine appartiene anche il Sè dell'umanità.L'Anima Mundi che intuitivamente percepisce qualunque umano  ne è la sintesi

Vuoi dire che i *miti* sono allegorie dei ...*moti*... astrali? Cioè, dei racconti studiati a tavolino dagli antichi astronomi/astrologi per adombrare la dinamica celeste?
L'hai letto il mio thread: "Un sogno archetipico e un film"? Che ne pensi?
Ma a questo proposito, ti racconto un altro brevissimo sogno che feci tanti anni fa, nell'epoca delle mie visioni:

Mi trovavo al Polo Nord e, nel punto che individua le coordinate esatte del Nord stesso, si ergeva un obelisco di pietra altissimo sulla cui sommità svettava scintillante uno stupendo capricorno d'oro circondato da un alone luminoso. Una voce, nel sogno, mi diceva che quell'alone luminoso in realtà apparteneva al ...Sole Divino che era situato nel cielo esattamente dietro al capricorno, cioè, all'altra estremità della retta che congiungeva il mio punto di osservazione col capricorno stesso. Io sono nato il 20 gennaio, sotto il segno del Capricorno.
Ricordo che al mio risveglio interpretai quel sogno come se le costellazioni (o i pianeti) fossero le intermediarie tra Dio e il nostro sé. Ma tutt'ora non saprei decidere se considerare le costellazioni/pianeti in senso simbolico, oppure in senso realistico. Voglio dire: potrebbe trattarsi di una dinamica trascendente di cui il moto degli astri VERI è solo una analogia, un simbolo, appunto.
Non ho mai approfondito questa questione, sebbene Jung scriva cose come queste:

"Il Mercurio cercato è lo «spirito vegetativo», uno spirito vitale che ha la caratteristica di attraversare tutte le case dei pianeti, vale a dire tutto lo Zodiaco. [...] L'Oroscopo è il chirograficum, di cui si dice: «..annullando il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli. Egli, Cristo, lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla Croce. Avendo privato della loro forza i Principati e le Potestà, ne ha fatto pubblico spettacolo dietro al Suo corteo trionfale.»* [*Nota: Lettera ai Colossesi 2.14]
Quest'idea, gia molto antica, di una sorta di debito chirografico assegnato alla nascita, è la versione Occidentale di un karma prenatale. Sono gli arconti, i sette vecchi che imprimono all'anima il suo destino. Così anche Priscilliano (morto nel 385) dice che l'anima, al momento della sua discesa, alla nascita, passa attraverso certi cerchi dove viene fatta prigioniera dalle potenze malvagie. Secondo la volontà del principe vittorioso viene costretta ad entrare in diversi corpi sui quali le viene scritta la sentenza. Probabilmente ciò significa che nell'anima sono impresse le influenze dei vari pianeti. A questa discesa dell'anima attraverso le Case dei pianeti corrisponde anche il suo passaggio attraverso le porte dei pianeti, come le descrive Origene: la prima porta è di piombo ed è correlata con Saturno, il che mostra con chiarezza che Maier segue un'antica tradizione. La peregrinatio chymica ripercorre, insomma, l'antico «viaggio celeste» dell'anima, che pare essere diffuso specialmente in Persia. Senza approfondire il motivo del transitus attraverso le Case dei pianeti, ci sia sufficiente sapere che Mercurio le attraversa, come fa anche il filosofo Maier nel suo viaggio mistico".   [JUNG: Mysterium coniunctionis - pgg.214/215]

"Gli opposti, sebbene si fuggano, cercano di raggiungere un equilibrio, poiché lo stato di conflitto è troppo contrario alla vita per poter essere prolungato indefinitamente. Essi si logorano a vicenda: l'uno divora l'altro, come i due draghi o le altre bestie feroci del simbolismo alchemico.
In termini astrologici, questo processo corrisponde a un'ascesa, da Saturno, l'astro lontano, freddo e buio, fino al sole attraverso la serie dei pianeti. [...] Una simile ascensione aveva per modello cosciente o incosciente il redentore gnostico, che inganna gli arconti con l'astuzia, o ne spezza il potere con la forza. In tale motivo rientra anche l'estinzione del «debito scritto». L'uomo della tarda antichità risentiva la sua situazione spirituale come una fatale dipendenza dalle potenze astrali, dal cosiddetto heimarmene, un sentimento che si potrebbe paragonare alla moderna dottrina dell'ereditarietà, o piuttosto all'uso pessimistico che ne viene fatto. Una simile demoralizzazione può nascere anche in numerosi casi di nevrosi, dove i pazienti considerano i fattori psichici, che costituiscono i loro sintomi, come fatti irreversibili [indole, carattere] contro i quali è inutile ribellarsi. Il passaggio attraverso le Case dei pianeti ha perciò, come l'attraversamento del mondo infero egizio, il significato della vittoria riportata su un ostacolo psichico, su un complesso autonomo, di cui un dio - o demone - astrologico, signore di un pianeta, può offrire una rappresentazione [simbolica] calzante. Colui che ha superato tutte le sfere planetarie è libero dalla creazione; ha ottenuto la corona victoriae  ed è divenuto simile a un dio. Il linguaggio psicologico del nostro tempo si esprime senza dubbio in termini ben più modesti: il viaggio attraverso le case dei pianeti si riduce alla presa di coscienza sia dei tratti di carattere buoni che di quelli cattivi".       [JUNG: Mysterium coniunctionis - pg. 219]

Non ho mai capito se Jung alludesse ad una accezione letterale-astronomica, oppure simbolica.

paul11

#5
quello a cui sono arrivato a capire è che l'umanità  molto antica(non so quanto) aveva ricevuto saperi da "razze superiori .
Un modo per memorizzare e ricordare è quello di "antropomorfizzare" per immagini eventi.
significa che così come Dio è immaginato e raffigurato ,anche i pianeti vengono antropomorfizzati.
ma uno dei problemi è che l'idioma del mito che è parte ragione e  parte fantasia le cui motivazioni profonde sono dei domini psichico-spirituali, vengono esternate nelle grandi narrazioni, dove l'interpretazione di coloro che vi studiano è il procedimento contrario, vale adire "disassemblare la narrazione, capire i segni, simboli e significati, e cosa c'è di reale.

Mi fu consigliato qualche anno fa da un traduttore dal sanscrito dei testi vedici , prima  di seguire il testo"letteralmente", senza interpretarlo, ma semplicemente per ciò che è realmente scritto

Il passaggio nella tramandazione orale ,come si sa, non essendo scritto, è facilmente alterabile.
Se si studia Genesi della Bibbia, si intuisce che è molto più antico dei successivi libri.
E' fortemente allegorico.

Jung a mio parere intuisce quella profondità umana che francamente non so se faccia ancora parte della psiche (anima, spirito?).
Non so Jung su quali testi abbia condotto la sua interpretazione, temo che abbia interpretato il suo pensiero su elaborazioni d elaborazioni senza arrivare agli "originali": ma non posso essere sicuro.

Tanto per capirci il pensiero cristiano risente davvero del processo di ellenizzazione greca, tende "troppo" alla trascendenza e alla netta separazione fra Dio ed esistenza, fra metafisica e fisica. la tradizione ebrea e quella islamica sono più "reali", tant'è che i riti non sono dispersi e sono incorporati nella sacralità del messaggio religioso/spirituale.
Questo consente loro di "vivere Dio" e di sentilo meno lontano del cristiano attuale "disorientato".

Carlo Pierini

#6
Citazione di: paul11 il 21 Agosto 2017, 14:15:33 PM
Jung a mio parere intuisce quella profondità umana che francamente non so se faccia ancora parte della psiche (anima, spirito?).

Questa tua obiezione nei confronti della prospettiva junghiana è comune a quella della maggior parte dei suoi critici. Ma si tratta solo di un fraintendimento, perché Jung non ha mai sostenuto, a differenza di Freud (e proprio in questa differenza fondamentale sta la sua separazione dal maestro Sigmund), che i miti (siano essi astrologici o religiosi o di qualunque altro genere) siano semplicemente dei contenuti presenti all'interno della psiche individuale, ma dice qualcosa di molto più rivoluzionario:

"Non siamo legittimati a considerare la psiche come un processo cerebrale, a prescindere dal fatto che il tentativo di rappresentarsi un qualcosa del genere è già stravagante di per sé e non ha mai prodotto altro che stravaganze, per quanto sia stato compiuto seriamente. [...] Questo punto di vista si adatta però al pregiudizio materialistico, e perciò ogni assurdità viene consacrata come scientifica purché prometta di trasformare in fisico tutto ciò che è psichico. Auguriamoci che non siano lontani i tempi in cui questo residuo arrugginito e ormai mentalmente inerte verrà sradicato dalla testa dei nostri rappresentanti scientifici".     [JUNG: La dinamica dell'Inconscio - pg.299]

"Oggi non ci sentiamo più di affermare con altrettanta sicurezza come cinquant'anni fa che la psiche sia prigioniera del cervello. [...] L'imprigionamento della psiche nel cervello, cioè la sua limitazione spaziotemporale, non è per nulla così indubbia e incrollabile come si è creduto sin'ora". [JUNG: Realtà dell'anima - pp. 160-161]

"Le idee e i dubbi della fisica teorica contemporanea dovrebbero rendere guardingo anche lo psicologo: giacché cosa significa in fin dei conti la «limitatezza dello spazio» considerata filosoficamente, se non una relativizzazione della categoria spaziale? E anche alla categoria temporale (come alla causalità) potrebbe accadere qualcosa di simile.[...]
Data questa estrema incertezza delle concezioni umane, la presuntuosa faciloneria illuministica, non è soltanto ridicola, ma desolatamente priva di spirito". [JUNG: Realtà dell'anima - pg.163]

In altre parole, Jung non considera la psiche come qualcosa di limitato spazialmente all'interno della scatola cranica, ma come un'entità "sui generis" capace - in certi stati particolari (ispirazione profonda, estasi mistiche, concentrazione yoga, ecc.) - di trascendere lo spazio e il tempo. Egli, cioè, non contrappone l'esterno dell'universo celeste con l'interno della psiche umana, ma vede in quel mistero che chiama "Sé" (il centro profondo e inconscio della psiche) la *proiezione dell'intera Totalità Cosmo/Dio* e quindi considera la psiche stessa in qualche modo capace di partecipare di entrambe le realtà. In sintesi, il Cosmo è visto come *esterno* rispetto al corpo e alla psiche cosciente, ma *interno* all'inconscio, contenuto in esso.
Questa concezione è rivoluzionaria rispetto all'infantile prospettiva materialista-monista, ma in realtà è più o meno conforme sia all'idea cristiana di un "Regno di Dio dentro di noi", sia al punto di vista degli antichi testi vedici indiani:

"«Quel lume celeste che splende al di sopra di noi, che brilla di là di tutte le cose, di là dall'universo, nei mondi superiori oltre ai quali non v'è più nulla, questa luce è senza dubbio quella stessa luce che irraggia dentro l'uomo. Come un granello di riso o d'orzo o di miglio; così questo spirito è Sé nell'intimo, d'oro come una fiamma senza fumo; ed esso è più grande del cielo, più grande dello spazio, più grande di questa terra, più grande di tutti gli esseri. Esso è la mia anima; in esso, in quest'anima io penetrerò al momento del trapasso». (Satapatha-Brahmanam, 10,6,3)".  [JUNG: Tipi psicologici - pg.218]

InVerno

Citazione di: paul11 il 21 Agosto 2017, 14:15:33 PM
quello a cui sono arrivato a capire è che l'umanità  molto antica(non so quanto) aveva ricevuto saperi da "razze superiori .
Un modo per memorizzare e ricordare è quello di "antropomorfizzare" per immagini eventi.
Dov'è l'anello mancante che ti fa supporre un intervento esterno, dove il "balzo in avanti"? Francamente non lo vedo
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Carlo Pierini

#8
Citazione di: paul11 il 21 Agosto 2017, 14:15:33 PM
quello a cui sono arrivato a capire è che l'umanità  molto antica(non so quanto) aveva ricevuto saperi da "razze superiori .

Io, invece, dò retta al mio sogno, a Jung e alle scritture Veda: quelle che tu chiami "razze superiori" lo sono davvero perché sono "raggi spirituali" emananti da Dio, "pensieri" dell'Intelletto Divino, pregni di sapienza e di verità. Ad essi sono stati dati tanti nomi diversi come "muse", "angeli", "costellazioni zodiacali", "archetipi", "dèi" (i cui nomi coincidono, appunto, con i nomi dei pianeti), e persino "santi" (tu li chiami "razze superiori"), ma in realtà si tratta di altrettanti aspetti o attributi o raggi del medesimo Dio-Uno. Quello che ancora non ho capito, come dicevo sopra, è se questi "raggi", prima di proiettarsi nella nostra anima profonda, passano davvero per le costellazioni-pianeti REALI del Cosmo - assumendone così il carattere (?) -, oppure se gli astri celesti sono solo la metafora di dinamiche trascendenti legate alla nostra "comunicazione" con il Divino.
...Ai posteri l'ardua sentenza!

paul11

potrei "infestare" il forum di decine di thread, per mia scelta difficilmente ne apro uno.

Si provi a verificare l'astronomia e la matematica negli yuga, kalpa, manvantara,
il kalpa è il giorno di brahma e corrisponde praticamente all'età del pianeta terra come da ricostruzione della nostra scienza moderna: è fortuito?
il numero 12 si vedrà che è comun divisore, come 12 sono le ore, 12 i mesi.
L'eclittica apre altre forme divisorie.
Queste conoscenze sono le prime e non possono essere umane o comunque non dell'ultima razza umana
Quì c'è matematica ed astronomia, i testi vedici sono straordinari, enciclopedici.
A questo si aggiunga la genesi della tradizione mesopotamica, dove viene descritta l'ibridazione fra un pitecantropo che linguisticamente non poteva capire, con pochi geni di "quella razza superiore" e forse si capirà che la "costola di Adamo" per creare Eva  è una clonazione. Oggi appare più chiaro avendo conseguito queste conoscenze tecnologiche .

Schiacciare gli eventi, la realtà sul solo  psichismo e sola  spiritualità rischia di costruire forme consolatorie ,ma non attinenti all'esistenza che è sempre narrazione storica di fatti . Dio si mostra dagli ordini della realtà, dai cicli planetari quanto quelli stagionali, animali, vegetali ed essendo l'uomo parte di quell'ordine, ha in sè recondito intuitivamente quel "mistero"che lo rende empatico sia nel dominio del sensibile che del trascendente.

Carlo Pierini

Citazione di: paul11 il 21 Agosto 2017, 22:57:20 PM
Schiacciare gli eventi, la realtà sul solo  psichismo e sola  spiritualità rischia di costruire forme consolatorie ,ma non attinenti all'esistenza che è sempre narrazione storica di fatti . Dio si mostra dagli ordini della realtà, dai cicli planetari quanto quelli stagionali, animali, vegetali ed essendo l'uomo parte di quell'ordine, ha in sè recondito intuitivamente quel "mistero"che lo rende empatico sia nel dominio del sensibile che del trascendente.

Se credi che quello che ho scritto significhi <<...schiacciare la realtà sul solo psichismo>>, vuol dire che hai capito a rovescio il succo della questione. Da cosa hai tratto questa tua conclusione?
Dal mio punto di vista, invece, è il tuo "paradigma" che schiaccia la "Sapientia Dèi" riducendola a quella di una razza biologica. In altre parole, la tua è una religione che ha sostituito Dio con i "marziani"!  :)

paul11

#11
spiegami le differenze fra Elohim, Adonai e Yawehe. persino gli ebrei si arrampicano sui muri inventandosi dei plurali.
Hanno costruito persino l'ermeneutica Yawista ed Eloimista per uscirne fuori dalla contraddizione dei termini diversi, arrampicandosi sui muri esegetici.

quando qualcuno finalmente leggerà letteralmente e sta accadendo, compaiono altre forme di narrazioni molto più realistiche e meno psichiche.

Chi pensa ancora ad un dio creatore  che si sporca le mani per creare il solo pianeta terra  e Adamo come sola razza esistente  sta facendo la storia fantastica ,non lega più la razionalità con la storia..Persino l'astrofisica sta studiando gli esopianeti e la esobiologia.

Non mi interessa sapere che fossero marziani o chissà da dove, o una razza umana avanzata presseistente.
Sta di fatto che esistettero e noi li pensiamo dei fantastici.
Non è possible che la cultura indo-cinese conosca dalla notte dei tempi i concetti di energia dei chakra senza nemmeno sapere di anatomia e fisiologia
Il concetto del Dio universale non muta. Trovo banale pensarlo per un solo popolo o un solo pianeta, o arrogarci l'unica possibilità su miliardi di galassie e sistemi planetari

Carlo Pierini

Citazione di: paul11 il 22 Agosto 2017, 01:42:15 AM
spiegami le differenze fra Elohim, Adonai e Yawehe. persino gli ebrei si arrampicano sui muri inventandosi dei plurali.
Hanno costruito persino l'ermeneutica Yawista ed Eloimista per uscirne fuori dalla contraddizione dei termini diversi, arrampicandosi sui muri esegetici.

quando qualcuno finalmente leggerà letteralmente e sta accadendo, compaiono altre forme di narrazioni molto più realistiche e meno psichiche.

Chi pensa ancora ad un dio creatore  che si sporca le mani per creare il solo pianeta terra  e Adamo come sola razza esistente  sta facendo la storia fantastica ,non lega più la razionalità con la storia..Persino l'astrofisica sta studiando gli esopianeti e la esobiologia.

Non mi interessa sapere che fossero marziani o chissà da dove, o una razza umana avanzata presseistente.
Sta di fatto che esistettero e noi li pensiamo dei fantastici.
Non è possible che la cultura indo-cinese conosca dalla notte dei tempi i concetti di energia dei chakra senza nemmeno sapere di anatomia e fisiologia
Il concetto del Dio universale non muta. Trovo banale pensarlo per un solo popolo o un solo pianeta, o arrogarci l'unica possibilità su miliardi di galassie e sistemi planetari

...Ancora con questa storia delle interpretazioni "psichiche"?  Tu stai parlando da solo ignorando quello che scrivo. Per cui, visto che il dialogo non ti interessa, ...io scendo alla prossima!  :)

InVerno

Citazione di: paul11 il 21 Agosto 2017, 22:57:20 PMil kalpa è il giorno di brahma e corrisponde praticamente all'età del pianeta terra come da ricostruzione della nostra scienza moderna: è fortuito?
il numero 12 si vedrà che è comun divisore, come 12 sono le ore, 12 i mesi.
Fino a prova contraria si, è fortuito, o comunque una rondine non fa primavera, perchè dodici non è un altra rondine, è la luna ed esistono templi "lunari" (e referenziati ad altre stelle) ben prima che la cultura indo-cinese fosse anche solo concepita (parlo del 10.000 ac, prima della scrittura e della numerazione). Si tende a minimizzare l'importanza dell'astronomia preistorica (come tutto il resto, io poi ci avevo aperto un topic) ma se nel 60.000 a.c. (leggasi, sessantamila a.c.) gran parte dell'indonesia del sud e persino l'australia erano già abitate, queste traversate marine su (tronchi? canoe?) significano che gli uomini sapevano leggere le stelle in maniera a dir poco eccellente (esistono ancora polinesiani che sanno attraversare il pacifico in questo modo). L'errore è considerare l'inizio della "storia" (4.000 ac?) come un esplosione tecnologica venuta dal nulla, solamente perchè i manufatti in legno non ci sono pervenuti e gli altri sono stati razziati\rasi al suolo per  via della propensione non proprio "antropologica" degli uomini del tempo. Alcune scoperte archeologiche dell'ultime secolo aiutanno a tracciare una crescita più lineare e  graduale di quanto si pensava nel'800. Se invece fosse avvenuto quello che dici tu, avremmo un picco, da qualche parte nel tempo, ma io non lo vedo, e sarebbe anche facile da individuare.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

paul11

Carlo Pierini
può essere che ci siano fraintesi. francamente a me sembra dalle tue citazioni che vi sia "troppa" interpretazione "psichica"
Magari mi sbaglio.

Inverno
anche quì c'è un frainteso, mai iscritto che la storia dell'umanità inizia dal solo 4.000  a.C.
.Ti dò ragione è molto più antica.
Tant'è che la cultura dravidica che nasce da Su dell'India, sembra(utilizzo il condizionale) essere arrivata propri oda quella cultura polinesiana, infatti la carnagione è scura, mentre gli ariani che si stabilizzano a Nord-Ovest dell'India e scendono dall'interno dei grandi altipiani, così come tutta cultura indo-europea legata al linguaggio finnico-ungarico e alla razza bianca caucasica.

Mi manca infatti la correlazione fra i periodi geologici con le glaciazioni, i mutamenti delle eclittiche, perchè l'asse terrestre si è inclinato più volte( e mutano quindi i cicli delle stagioni nelle latitudini del pianeta) a causa di grandi cataclismi, e i tempi storici soprattutto i Veda indiani con i loto tempi ciclici.e volendo anche la paleontologia  con i ritrovamenti degli ominidi e la sua evoluzione.
Ci deve essere una correlazione .