Un Dio infinitamente buono non può prevedere l'Inferno?

Aperto da Socrate78, 24 Ottobre 2017, 18:23:25 PM

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Socrate78

Spesso nelle religioni si fa riferimento ad una condizione in cui il malvagio precipiterebbe per la sua esistenza di male, di peccato, l'Inferno appunto, descritto in modo diverso ma sostanzialmente simile come luogo di perdizione e di dolore. Ora mi chiedo: un Dio che ama in maniera incondizionata,quindi senza pretendere nulla in cambio, non dovrebbe accettare la persona per com'è fatta, quindi anche con la sua condotta ritenuta cattiva dall'umanità? In fondo l'idea che Dio condanna all'Inferno descrive una divinità antropomorfica, che descrive Dio come un giudice che condanna ad una specie di doloroso ergastolo (l'Inferno appunto) il reo, negandogli per sempre qualsiasi possibilità di riscatto.  E poi mi chiedo: quella che noi chiamiamo "malvagità" non può invece rappresentare il ruolo che quella persona ha nel mondo come Dio stesso desidera? Infatti se si considera che il nostro carattere è spesso anche un portato del DNA ad esempio (che deriverebbe da Dio), non ne viene fuori che Dio stesso avrebbe differenziato le persone ammettendo anche che qualcuno agisse per il male invece che per il bene e tuttavia utilizzando il male stesso come mezzo per un imperscrutabile disegno di provvidenza?

viator

#1
Salve. Altro aspetto apparentemente contradditorio circa gli attributi di Dio.
Io non sono credente ma questo genere di osservazioni non tiene conto della incriticabilità degli argomenti di fede.
La fede in qualcosa rappresenta un impulso infinitamente più potente e lontano nel tempo di qualsiasi filosofia, dottrina, ideologia, scientificità e razionalismo. Perché corrisponde al bisogno atavico di sperare in un futuro certamente migliore e possibilmente eterno.

Cercare di ragionare circa ciò che per alcuni (moltissimi dicono di credere, ma la maggior parte di costoro non sentono ciò in cui credono) rappresenta una verità sentita e non una verità ricavata, è esercizio perfettamente vano.

Per chi non crede, invece, ogni religione presenta ovvie contraddizioni. Ma esse sono tali solo se razionalmente esaminate. E la fede, per definizione, non riconosce supremazia alcuna alla ragione. Si tratta del solito problema dello scegliere ciò in cui credere. La certezza di una fede piuttosto che i dubbi della filosofia o le realizzazioni della scienza.

Ovvio quindi che l'infinita bontà di Dio non sia compatibile con l'esistenza dell'Inferno e neppure con la sua infinita giustizia. Egli (Esso) è inoltre onnnipotente ed onnipresente, il che non gli impedirebbe di assistere in diretta a inaudite ed umanamente incomprensibili sofferenze senza muovere un dito.................

E' questione di fede in qualcuno (qualcosa) di superiore, dicevo.....inutile ed inappropriato il cercare di comprendere umanamente i Suoi comportamenti.

Ve lo immaginate un batterio che cercasse di capire, alla luce della propria semplicissima logica, l'insieme dei comportamenti umani ?? Ovviamente in essi troverebbe oceani di apparenti contraddizioni, troverebbe incomprensibilmente inutile il 99,6 dei nostri atti etc. etc.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

sgiombo

A parte il fatto che, dai filosofi Arabi ed Ebrei del medio evo, alla filosofia scolastica, a molte filosofie moderne (per esempio Cartesio e Berkeley) e anche contemporanee, vi sono state e vi sono concezioni che per lo meno si proponevano e si propongono soggettivamente di fondare razionalmente le credenze religiose (e dunque non tutti i credenti sposano deliberatamente l' irrazionalismo), il fatto che invece molti credono irrazionalmente a una religione non impedisce a nessun razionalista di discutere con loro (se sono disposti a farlo, ovviamente; e ve ne sono moltissimi, anche fra gli irrazionalisti più convinti, spesso alla ricerca di proseliti) e di cercare di far loro capire la preferibilità epistemologica del razionalismo (dai razionalisti stessi creduta), anche attraverso l' evidenziazione dei tratti più smaccatamente assurdi e autocontraddittori delle credenze religiose.

Angelo Cannata

L'idea dell'inferno nelle religioni nasce dall'esigenza umana di giustizia, ma entra in contraddizione nel momento in cui quest'esigenza uama si viene a scontrare con l'idea religiosa di fine del mondo, fine della storia, e quindi passaggio alla dimensione dell'eternità.

La giustizia infatti, per sua natura, richiede di essere un portare qualcosa a termine, a conclusione definitiva, a risoluzione: ad esempio risolvere una questione, determinare una pena, scontare una pena, ecc.

La religione invece richiede un passaggio all'eternità, cioè un punto in cui la storia dovrà finire, una "fine del mondo", ed ecco lo scontro, la contraddizione: la giustizia, come fatto per sua natura finito, determinato, conclusivo, viene costretta a rientrare in coordinate opposte, coordinate di eternità, fine del tempo, fine della storia, cose che non finiscono mai.

Da qui nascono le varie contraddizioni riguardanti l'inferno.

Insomma, l'ossimoro, la contraddizione in termini è voler pensare ad una "giustizia eterna": è come voler pensare "fuoco freddo" o "ghiaccio bollente". Inferno, cioè pena eterna, significa una giustizia che non trova mai una sua soluzione, che rimane per sempre in attesa di ulteriore giustizia. Una giustizia così è in realtà il proprio opposto: una giustizia che non riesce mai ad essere finalmente giustizia. Ecco la contraddizione.

anthonyi

Citazione di: Angelo Cannata il 26 Ottobre 2017, 03:25:59 AM
L'idea dell'inferno nelle religioni nasce dall'esigenza umana di giustizia, ma entra in contraddizione nel momento in cui quest'esigenza uama si viene a scontrare con l'idea religiosa di fine del mondo, fine della storia, e quindi passaggio alla dimensione dell'eternità.

La giustizia infatti, per sua natura, richiede di essere un portare qualcosa a termine, a conclusione definitiva, a risoluzione: ad esempio risolvere una questione, determinare una pena, scontare una pena, ecc.

La religione invece richiede un passaggio all'eternità, cioè un punto in cui la storia dovrà finire, una "fine del mondo", ed ecco lo scontro, la contraddizione: la giustizia, come fatto per sua natura finito, determinato, conclusivo, viene costretta a rientrare in coordinate opposte, coordinate di eternità, fine del tempo, fine della storia, cose che non finiscono mai.

Da qui nascono le varie contraddizioni riguardanti l'inferno.

Insomma, l'ossimoro, la contraddizione in termini è voler pensare ad una "giustizia eterna": è come voler pensare "fuoco freddo" o "ghiaccio bollente". Inferno, cioè pena eterna, significa una giustizia che non trova mai una sua soluzione, che rimane per sempre in attesa di ulteriore giustizia. Una giustizia così è in realtà il proprio opposto: una giustizia che non riesce mai ad essere finalmente giustizia. Ecco la contraddizione.

L'inferno non è una soluzione di giustizia, è solo un'evoluzione possibile dell'essere spirituale. Uno spirito può essere buono o cattivo. Se lo spirito è buono potrà essere felice insieme a tutti gli altri spiriti buoni, se lo spirito è cattivo allora starà insieme a tutti gli altri spiriti cattivi, e si accaniranno l'uno contro l'altro.
Non è necessario che Dio crei o mantenga l'inferno, si crea e si mantiene da solo.

sgiombo

Sull' argomento mi viene in mente questa considerazione.

Una tortura senza fine, senza nemmeno la morte come liberazione dal prolungato supplizio mi sembra quanto di più malvagio possa essere escogitato e sia mai stato di fatto escogitato dalla fantasia umana.
Non per niente l' Inferno l' ha inventato la Chiesa dell' Inquisizione, che ambiva a prolungare quanto più possibile le inaudite sofferenze delle vittime che sottoponeva a tortura: non é che, letteralmente, l' "ideale del buon inquisitore ", il limite a cui cercava di avvicinarsi quanto più possibile nella sua miserabile attività, quello che il perfetto inquisitore avrebbe voluto ad ogni costo ottenere, ma che per relativa "fortuna" (si fa per dire, e con tutto il rispetto dovuto alle numerose persone che caddero sotto quella mostruosa fabbrica del male) delle sue vittime, la morte, pietosa, impediva.

Ed é anche qualcosa di profondamente (anzi, letteralmente di "infinitamente") iniquo, dal momento che non c' é colpa o reato che meriti come punizione adeguata, "proporzionata" un' efferata tortura che si prolunghi all' infinito, senza mai scampo.

Oltre al classico argomento antiteistico epicureo, quello dell' incompatibilità dell' esistenza di un Dio onnipotente e infinitamente buono e del male (anche in misura di gran lunga inferiore a quanto di fatto accade), un Dio che oltre a ciò si pretenderebbe essere infinitamente giusto e condannasse i peccatori impenitenti alle pene eterne dell' inferno sarebbe un' ulteriore contraddizione: la giustizia é tradizionalmente raffigurata con una bilancia in mano a significare l' equilibrio fra meriti e premi e fra colpe e punizioni, e nessuna colpa può avere come punizione equilibrata un' efferata tortura senza fine.

Angelo Cannata

Può essere utile precisare che non l'ha inventato la Chiesa dell'inquisizione: ne parla già Gesù stesso più volte, per esempio in Matteo 25,41: "Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli."

sgiombo

Un "Grazie" ad Angelo Cannata per aver corretto questo mio riprovevole strafalcione storico (la vanità é un mio difetto molto evidente, ma ora non posso più vantarmi, come ho spesso fatto, di conoscere bene la religione cristiana per essere stato fino a quindici anni un credente e praticante discretamente diligente).

green demetr

Ma perchè Matteo era cristiano?  ;D (quasi quasi preferisco paolo)


Ma poi chi l'ha detto che Dio è buono????


Questa cosa prima o poi la ritrovo.

Angelo? chi l'ha scritto? Ma che fine ha fatto il nostro filologo jsebach?

Per mia idea mi sembra che il Dio Ebreo sia terribile. E' normale che se è terribile gli piace anche fare del male.

Ne sanno qualcosa gli egizi gli assiri i sumeri e altri villaggi che si facevano i fatti loro prima che questi decidessero cosa era giusto e che cosa no. 

O sbaglio?

Per me rimane un rompicapo storico sta storia dell'amore cristiano. ma chi è stato il primo a parlarne con dovizia?????
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Domingo94

Vi parlo da evangelico battezzato e convinto di ciò in cui credo e quindi parlo per esperienza di vita:
Dio è buono ma Dio è anche giusto. Che giusto sarebbe se non punisse il malvagio e quindi metterebbe alla pari una persona che per una vita ha cercato
di fare il suo volere ed una persona malvagia?
L'Inferno c'è poichè c'è anche il male (da sempre la contrapposizione al bene), da quando Lucifero invidiò Dio si creò il male che purtroppo è sempre insito nella nostra natura umana
sotto forma di ciò che noi chiamiamo "Carne", Dio ci dà tutte le possibilità per evitare l'inferno:
Dapprima accettare Gesù come unico salvatore
poi leggere la sua parola e farla nostra attraverso la nostra vita
e poi ovviamente anche aiutando gli altri a conoscerlo.

Io sono nuovo del forum, mi sono presentato nell'apposita sezione, spero di poter parlare a lungo con voi  :)

sgiombo

Citazione di: Domingo94 il 31 Ottobre 2017, 02:39:30 AM
Vi parlo da evangelico battezzato e convinto di ciò in cui credo e quindi parlo per esperienza di vita:
Dio è buono ma Dio è anche giusto. Che giusto sarebbe se non punisse il malvagio e quindi metterebbe alla pari una persona che per una vita ha cercato
di fare il suo volere ed una persona malvagia?
L'Inferno c'è poichè c'è anche il male (da sempre la contrapposizione al bene), da quando Lucifero invidiò Dio si creò il male che purtroppo è sempre insito nella nostra natura umana
sotto forma di ciò che noi chiamiamo "Carne", Dio ci dà tutte le possibilità per evitare l'inferno:
Dapprima accettare Gesù come unico salvatore
poi leggere la sua parola e farla nostra attraverso la nostra vita
e poi ovviamente anche aiutando gli altri a conoscerlo.

Io sono nuovo del forum, mi sono presentato nell'apposita sezione, spero di poter parlare a lungo con voi  :)
CitazioneBenvenuto nel forum!

Avrei subito alcune grosse obiezioni da opporti.

Innanzitutto, poiché Lucifero l' ha creato così com' é (cioé invidioso e malvagio) Dio, allora Dio é malvagio (almeno un po', altrimenti non lo avrebbe creato, oppure lo avrebbe creato buono in generale e in particolare non invidioso).

Poi rilevo che infiggere torture "efferatissime" di durata eterna, infinita é profondamente ingiusto, quali che siano le colpe che così si intendono punire: giustizia significa punizione proporzionata alla colpa, e nessuna colpa umana possibile può essere infinita (casomai, per assurdo, potrebbe esserlo, una "colpa divina"), e dunque degna di un supplizio infinito.
Altrimenti avrebbero ragione anche quei derubati che inseguono per decine di metri o più i ladruncoli e li uccidono sparando ripetutamente loro alle spalle ...e magari la cosiddetta (in-) "giustizia" umana, come già accaduto, vergognosamente li assolvono per (il-) "legittima difesa".

Domingo94

Ti ringrazio per avermi risposto in maniera educata e civile innanzitutto, bhe Dio ci ha lasciato liberi di scegliere, sarebbe ingiusto se ci costringesse ad essere buoni, possiamo prendere la via del bene o quella del male, se io ora esco di casa e uccido qualcuno non ha colpe il signore ma bensì io che ho dato ascolto alla mia natura umana e peccaminosa.
Per quanto riguarda l'Inferno, molti si fanno condizionare da ciò che dicono a catechismo, ora io non conoscendoti personalmente non posso asserire che questo sia il tuo caso ma l'inferno non è altro che una dimensione spirituale in cui l'uomo resta tale, quindi la vera punizione sarà "semplicemente " il fatto di capire che per anni ha rifiutato la giustizia e la verità e ora dovrà tener conto delle sue azioni malvagie :)

paul11

Da anni penso, e probabilmente sbaglio, essendo fuori dai canoni religiosi come ragionamento, che nel momento in cui fossimo solo spirito, tutto diventa chiaro nella regola della bilancia della giustizia. Chi ha fatto  più male capisce il bene e viceversa, una compensazione spirituale del vissuto e in particolare del proprio.
Per questo sarebbe possibile essere giudici di se stesso.
Forse, ma ribadisco, probabilmente sbaglio, i messaggi sono e furono in funzione delle culture storiche.
Ad una persona immatura devi sempre "stargli dietro" e dire cosa deve o non deve fare, se fosse stato un saggio, va da sé che avrebbe capito da solo.Forse e ribadisco il mio pensiero "errante" ogni messaggio è in funzione di un tempo storico ed essendo universale si indirizza sia allo stolto che al saggio, e ognuno a suo modo capirà, capisce o  ha capito.L'inferno ,come regola eterna.........non ha senso nel dominio dello spirito, ma ha senso nel dominio degli uomini.
Ma forse sbaglio, anzi sicuramente erro

sgiombo

Per Domingo94 e Paul11

Ma se noi siamo stati creati da Dio, allora siano come siamo a seconda di come Dio ci ha creati, e di conseguenza agiamo: bene nella misura in cui Dio ci ha creati buoni, male nella misura in cui ci ha creati malvagi.

Non dobbiamo confondere la libertà da coercizioni che impediscano di agire come si vuole con la casualità del volere 
Ingiusto é negare a qualcuno la libertà di agire come vuole, impedendoglielo con la violenza.
Ma uno vuole agire come vuole agire a seconda di come é (e costringerlo ad volere diversamente da come vuole o a non avere la volontà che ha sarebbe pure ingiusto, e non significherebbe concedergli alcuna libertà); ed é (se l' ha creato Dio) a seconda di come Dio l' ha creato.
Dunque agisce a seconda di come Dio l' ha creato.

Se le pene dell' inferno fossero semplicemente il rimorso per il male fatto (che però a occhio e croce mi sembra una tesi un po' eretica), non credo che ciò dovrebbe durare in eterno: di solito quando uno si pente di qualcosa dopo un tempo più o meno lungo se ne fa una ragione e pensa ad agire meglio nel futuro.
Se così non fosse, dal momento che tutti siamo, chi più chi meno, "peccatori", la vita diventerebbe ben presto insopportabile per chiunque.

Mi sembra che tutto ciò che é per qualche riguardo infinito (per esempio la durata del' inferno) dovrebbe avere senso piuttosto nel dominio dello spirito divino (che per definizione é infinito) e non nel dominio degli uomini (che sono di fatto finiti).

Angelo Cannata

Citazione di: green demetr il 31 Ottobre 2017, 00:03:17 AM
Ma poi chi l'ha detto che Dio è buono????


Questa cosa prima o poi la ritrovo.

Angelo? chi l'ha scritto? Ma che fine ha fatto il nostro filologo jsebach?

Per mia idea mi sembra che il Dio Ebreo sia terribile. E' normale che se è terribile gli piace anche fare del male.

Ne sanno qualcosa gli egizi gli assiri i sumeri e altri villaggi che si facevano i fatti loro prima che questi decidessero cosa era giusto e che cosa no.

O sbaglio?

Per me rimane un rompicapo storico sta storia dell'amore cristiano. ma chi è stato il primo a parlarne con dovizia?????
Sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento si trovano affermazioni frequenti su Dio come essere sommamente buono. Adesso mi vengono in mente, per esempio, Isaia 49,15: "Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai" e il tipico 1Gv 4,8 "Dio è amore".

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