Tutte le strade portano a Dio?

Aperto da Aspirante Filosofo58, 04 Maggio 2023, 17:02:44 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Duc in altum!

Citazione di: Kobayashi il 30 Maggio 2023, 13:23:25 PMPer esempio la mia affinità con l'idea monastica di separazione dal mondo riguarda un mio bisogno personale,
Sarà pure un bisogno personale, ma hai scelto.

Citazione di: Kobayashi il 30 Maggio 2023, 13:23:25 PMche viene dal mio temperamento, da come sono cresciuto etc., e che certo è sentita anche da altre persone simili a me, ma niente di più.
Ecco il punto che conferma il criterio principe che sostengo.
La tua scelta (rammentiamo che qualsiasi scelta, compresa la mia, non ha certezza piena, è solo grazie alla fede che essa vive ed esiste) è condivisa da altre persone (cioè la ritengono fondamentale per dare un senso alla personale esistenza), mentre ancora tante altre danno un senso alla loro vita con una scelta totalmente differente.

Per gli uni e per gli altri il bene e il male possono anche essere interpretati in maniera diametralmente opposta, fin quando (morte permettendo o fine del sistema solare o la Parusia per me) non decidano unirsi in un'unica verità (qualunque essa è) oggettivamente accolta e soggettivamente vissuta.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Duc in altum!

Citazione di: bobmax il 30 Maggio 2023, 13:10:36 PMLa verità può essere certa quanto si vuole, ma per essere verità necessita di negare costantemente ogni possibile falsità contraria.
Infatti san Luca dice "Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita".
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

bobmax

Citazione di: Kobayashi il 30 Maggio 2023, 13:33:47 PMCerto, è quello che sperimentiamo in continuazione. Questo non garantisce che alla fine si arrivi alla Verità, o a Dio.
La logica non garantisce nulla. O meglio... questa tua logica che garantisce l'approdo al nulla, alla negazione di ogni posizione singola, è a sua volta, forse, molto più modestamente, un'altra posizione, solo una delle tante, quella di un vuoto che, se per te funziona, è saggezza, per altri solo povertà, privazione.

In effetti non vi è nessuna garanzia. D'altronde chi, cosa, potrebbe mai garantire?
Non vi è nessuno.

Ma non è questo il problema.
Perché una eventuale "garanzia" sarebbe una verità della esistenza. Quindi mai Verità.

La questione è un'altra.

Esclusa la garanzia, che sarebbe del tutto inutile, perché non Vera, mi ritrovo coinvolto in prima persona.

Seguendo i tanti segni e cifre, che man mano indicano sempre più chiaramente una direzione, mi ritrovo che comunque tocca a me, in perfetta solitudine, fare il passo decisivo.
E non può essere che così.

Ma qui rimane l'ultima possibilità da superare.
Che cioè mi stia autoingannando.

Perché una volta giunto all'aut-aut, tra il Nulla assoluto e il Nulla fonte di infinite possibilità (Dio), vi è la possibilità che io possa scegliere Dio per un mio interesse.

Scelgo così perché voglio uscire dall'inferno in cui mi trovo?

È il dubbio radicale.
Che tuttavia si affievolisce quando prevale in me l'amore.
Per il quale sacrifico volentieri me stesso.

L'io deve morire.

Per cui non è che funzioni...
Oscillo infatti tra essere e non essere.
E perlopiù non sono. Cioè esisto, ma non sono.

Posso solo chiedere di diventare amore, amore Vero, sperando di essere altrettanto Vero.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Kobayashi

Citazione di: bobmax il 30 Maggio 2023, 14:48:36 PM[...]
Per cui non è che funzioni...
Oscillo infatti tra essere e non essere.
E perlopiù non sono. Cioè esisto, ma non sono.

Posso solo chiedere di diventare amore, amore Vero, sperando di essere altrettanto Vero.
Se questa oscillazione non è mai definitivamente superabile, ne da te ne da santi, profeti, missionari, che cosa significa?
Che il suo superamento è innaturale. Che non siamo amore. Che l'amore è solo una delle componenti.
E poiché siamo organismi condizionati culturalmente, da una certa specifica cultura, vediamo nella santità qualcosa di più vero, anche se poi diventa impossibile dimostrarlo.
Se fossimo cresciuti nella Sparta antica avremmo altri ideali, altri riferimenti, non l'amore, non il santo, ma il guerriero, l'antenato che ha versato il proprio sangue in battaglia per la gloria e la libertà della città.
Perché dire allora che si oscilla tra essere e non essere, tra questo splendore esoterico dell'essere e l'esistere.
Si è, si esiste, si è in vita, tutto qua, è la stessa cosa.

bobmax

Citazione di: Kobayashi il 30 Maggio 2023, 16:30:58 PMSe questa oscillazione non è mai definitivamente superabile, ne da te ne da santi, profeti, missionari, che cosa significa?
Che il suo superamento è innaturale. Che non siamo amore. Che l'amore è solo una delle componenti.
E poiché siamo organismi condizionati culturalmente, da una certa specifica cultura, vediamo nella santità qualcosa di più vero, anche se poi diventa impossibile dimostrarlo.
Se fossimo cresciuti nella Sparta antica avremmo altri ideali, altri riferimenti, non l'amore, non il santo, ma il guerriero, l'antenato che ha versato il proprio sangue in battaglia per la gloria e la libertà della città.
Perché dire allora che si oscilla tra essere e non essere, tra questo splendore esoterico dell'essere e l'esistere.
Si è, si esiste, si è in vita, tutto qua, è la stessa cosa.

Non dovremmo invece chiederci cosa significhi superare l'oscillazione?
Cosa vuol dire "essere" per davvero?

Potrei ancora esserci, cioè esistere, una volta che davvero sono?

Non è forse lo stesso esistere a doversi rivelare un non essere?

Non è proprio la separazione, il due, l'origine di ogni male?

E non è proprio a causa del male che sono sospinto a essere?

Infatti è proprio l'inferno il luogo dove Dio è certo.

L'amore muove ogni cosa.
Anche il coraggio spartano non è forse nient'altro che una manifestazione d'amore?
Ogni azione, ogni desiderio, ogni volontà sono manifestazione dell'amore che smuove ogni cosa.

Alla ricerca di che?

Dell'Uno.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Kobayashi

@Duc

Io non mi contraddico. Sei tu che fai confusione.
La verità, essendo corrispondenza tra rappresentazione e realtà, non può che essere universale.
Ma se manca la realtà, con cosa dovremmo stabilire la corrispondenza? Rimaniamo con le sole immagini mentali che quindi svolgono altre funzioni, diverse da quella di rappresentare correttamente la realtà (rappresentazione che sola permette eventuali manipolazioni).
Queste funzioni, che sono quasi altrettanto vitali della verità che da il potere sulla materia, servono probabilmente ad alimentare, a salvare, la nostra interiorità.

L'argomentazione della scelta, che sembra essere il tuo chiodo fisso, o meglio, con la quale pensi di inchiodare il tuo interlocutore a chissà quale dramma esistenziale, e che è una specie di variazione imbastardita di quella di Pascal, semplicemente non funziona... per l'ovvio motivo che non ci sono due alternative come piace pensare a te.
Non c'è da una parte l'opzione cristiana o religiosa o comunque attinente Dio e dall'altra l'agnosticismo o l'ateismo. Come se la vita girasse intorno a interrogativi metafisici...
Ci sono indefinite possibilità. E indefiniti passaggi, scelte, ritorni, contraddizioni.

Duc in altum!

Citazione di: Kobayashi il 30 Maggio 2023, 17:10:33 PMMa se manca la realtà, con cosa dovremmo stabilire la corrispondenza?
Ma questa è la tua personale esperienza; la realtà della Verità - forse - manca a te, ma per tantissime persone la loro realtà è davvero quella rappresentazione che hanno scelto.

Citazione di: Kobayashi il 30 Maggio 2023, 17:10:33 PMNon c'è da una parte l'opzione cristiana o religiosa o comunque attinente Dio e dall'altra l'agnosticismo o l'ateismo. Come se la vita girasse intorno a interrogativi metafisici...
Ci sono indefinite possibilità. E indefiniti passaggi, scelte, ritorni, contraddizioni.
E chi ha mai messo in dubbio tutto ciò?!

Il punto è sempre lo stesso, il mondo può prefiggersi tutte le possibilità che vuole, può esplicitare tutte le interpretazioni che desidera, tanto sempre una, unica e universale è la Verità (qualunque Essa sia) ...altro che non funziona!
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Pensarbene

#37
Che cosa significa "Dio non è nella realtà" ?
Dio non è reale?
Chi lo dice?
Dio non è forse il creatore?
Il creatore che fa,crea e se ne va?
Che cosa è,poi,la realtà?
Fate una gita e trovate un porcino:per voi non esisteva prima di averlo trovato,però esisteva.
Per il porcino vale lo stesso discorso.
Il feto non ha idea del mondo esterno,quando nasce comincia a conoscerlo,per lui esiste,ma il mondo esisteva anche prima che lui nascesse
Allora quanti mondi ci sono, quante esistenze,quante realtà?
Forse la terra è uno strano posto dove ognuno può teoricamente vivere una terra su misura per lui se vuole farlo.Allora,esistono,miliardi di Terre oppure miliardi di persone che vivono con in mente e nella pratica una terra su misura per loro...
Pensateci bene,perchè la terra è un esperimento interessante anche se problematico e pericoloso di CREAZIONE,una GENESI continua di VITE E DI MODELLI DI VITA,DI TERRE E DI MODELLI DI TERRE.
QUELLE E QUELLI MIGLIORI VENGONO UNIVERSALIZZATI E SEMINATI ,GLI ALTRI AMEN.
NB è strano che l'idea di noi esseri umani creatori non sia mai stata considerata in questo modo.Eppure,il Cristo ,definendosi Figlio di Dio e dell'Uomo ,l'ha CHIARITA MOLTO BENE E L'HA INCARNATA A FONDO.
CRISTO/DIO/UOMO:IL CREATORE CHE GENERA  TERRE E VIVENTI OVUNQUE ARRIVI.
Quindi,noi siamo i Creatori dell'esistente e non lo sappiamo neppure,cerchiamo Creatori dappertutto e ne abbiamo la PATENTEEE...grazie a Dio.






Kobayashi


Ti faccio notare che stai dicendo che c'è una Verità, unica e universale, ma non ti stai riferendo alle caratteristiche formali della nozione di verità, ma ad un suo contenuto, e dichiari di essere certo di ciò, anche se non sai quale sia questo contenuto...
Dovresti spiegare come fai a essere così sicuro di questa Verità, dell'esistenza di questa Verità singola, e quindi del suo contenuto dottrinario, diciamo così, se non hai idea di quale esso sia.

Kobayashi

Citazione di: bobmax il 30 Maggio 2023, 16:53:25 PMNon dovremmo invece chiederci cosa significhi superare l'oscillazione?
Cosa vuol dire "essere" per davvero?
Potrei ancora esserci, cioè esistere, una volta che davvero sono?
Non è forse lo stesso esistere a doversi rivelare un non essere?
Non è proprio la separazione, il due, l'origine di ogni male?
E non è proprio a causa del male che sono sospinto a essere?
Infatti è proprio l'inferno il luogo dove Dio è certo.
L'amore muove ogni cosa.
Anche il coraggio spartano non è forse nient'altro che una manifestazione d'amore?
Ogni azione, ogni desiderio, ogni volontà sono manifestazione dell'amore che smuove ogni cosa.
Alla ricerca di che?
Dell'Uno.
L'amore muove alcune cose. Poche cose, a dire la verità.
Quotidianamente vedo azioni mosse dalla necessità, dall'egoismo, dall'interesse.
Mi accontenterei che ogni cosa fosse mossa dall'intelligenza... Ma non è così.
Tutto è soggetto all'interesse del singolo e alla sua emotività più o meno disturbata.
Certo, se non fossimo così separati l'uno dall'altro... Ma non siamo formiche. Non siamo biologicamente destinati a nessuna super-unità.

La separazione prevede l'interazione, e certo l'interazione è la condizione che rende possibile il male. Ma anche il bene. O sbaglio?
L'unità invece non assomiglia ad una regressione? Quasi volessimo sparire in una condizione simile a quella dei minerali?

Un'ipotesi, una dottrina metafisica, può essere solo l'espressione della nostalgia per un'altra vita, per un altro mondo?
Voglio dire: è giusto consentire che dei bisogni impossibili abbiano la meglio sull'intelligenza che si aspetta, diciamo così, che vengano rispettati dei requisiti minimi di credibilità?

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Kobayashi il 31 Maggio 2023, 09:00:27 AML'amore muove alcune cose. Poche cose, a dire la verità.
Quotidianamente vedo azioni mosse dalla necessità, dall'egoismo, dall'interesse.
Mi accontenterei che ogni cosa fosse mossa dall'intelligenza... Ma non è così.
Tutto è soggetto all'interesse del singolo e alla sua emotività più o meno disturbata.
Certo, se non fossimo così separati l'uno dall'altro... Ma non siamo formiche. Non siamo biologicamente destinati a nessuna super-unità.

La separazione prevede l'interazione, e certo l'interazione è la condizione che rende possibile il male. Ma anche il bene. O sbaglio?
L'unità invece non assomiglia ad una regressione? Quasi volessimo sparire in una condizione simile a quella dei minerali?

Un'ipotesi, una dottrina metafisica, può essere solo l'espressione della nostalgia per un'altra vita, per un altro mondo?
Voglio dire: è giusto consentire che dei bisogni impossibili abbiano la meglio sull'intelligenza che si aspetta, diciamo così, che vengano rispettati dei requisiti minimi di credibilità?

Perché non siamo biologicamente destinati a nessuna super unità? 
Perché l'unità dovrebbe assomigliare ad una regressione? La goccia è parte dell'oceano e il granello di sabbia è parte del deserto. Goccia o granello di sabbia, preso a sé non avrebbe alcun valore, ma l'oceano (formato da gocce d'acqua) o il deserto (formato da granelli di sabbia) ha un valore immenso e ciò valorizza goccia o granello, come parte del tutto. 
Il minestrone, per esempio, contiene diverse verdure, ognuna delle quali è facilmente distinguibile e contribuisce a dare al minestrone il gusto di nostro gradimento. Diverso è il frullato, dove gli ingredienti non sono più facilmente distinguibili. 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Duc in altum!

Citazione di: Kobayashi il 31 Maggio 2023, 08:59:26 AMTi faccio notare che stai dicendo che c'è una Verità, unica e universale, ma non ti stai riferendo alle caratteristiche formali della nozione di verità, ma ad un suo contenuto, e dichiari di essere certo di ciò, anche se non sai quale sia questo contenuto...
Contenuto o nozione è un tuo dilemma, io non sto dicendo qual è la Verità, ma che qualunque essa sia, non può che essere una, unica e universale.

Citazione di: Kobayashi il 31 Maggio 2023, 08:59:26 AMDovresti spiegare come fai a essere così sicuro di questa Verità, dell'esistenza di questa Verità singola, e quindi del suo contenuto dottrinario, diciamo così, se non hai idea di quale esso sia.
La Verità, dato che due verità si annullano tra loro, non può che essere singola.
Il contenuto dottrinario non è il punto iniziale, il punto principale è che a dare un senso all'esistenza c'è una Verità. Quale essa sia, non si sa.

Questo significa che - se tra le tante possibilità di verità quella unica e universale, alla fine, risultasse essere che non c'è una mente, un cuore, che ha progettato e realizzato il Tutto - potrebbe essere anche che il non senso è quella Verità che dà un senso al Tutto.
Anche se solo in questo caso tutte le strade porterebbero alla Verità/Dio.

Quindi io non sto parlando di quale sia la scommessa corretta, ma che ognuno (anche te) è obbligato a scommettere (che è oltre il semplice interpretare) senza avere idea di quale sia la puntata giusta.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

bobmax

Citazione di: Kobayashi il 31 Maggio 2023, 09:00:27 AML'amore muove alcune cose. Poche cose, a dire la verità.
Quotidianamente vedo azioni mosse dalla necessità, dall'egoismo, dall'interesse.
Mi accontenterei che ogni cosa fosse mossa dall'intelligenza... Ma non è così.
Tutto è soggetto all'interesse del singolo e alla sua emotività più o meno disturbata.
Certo, se non fossimo così separati l'uno dall'altro... Ma non siamo formiche. Non siamo biologicamente destinati a nessuna super-unità.

La separazione prevede l'interazione, e certo l'interazione è la condizione che rende possibile il male. Ma anche il bene. O sbaglio?
L'unità invece non assomiglia ad una regressione? Quasi volessimo sparire in una condizione simile a quella dei minerali?

Un'ipotesi, una dottrina metafisica, può essere solo l'espressione della nostalgia per un'altra vita, per un altro mondo?
Voglio dire: è giusto consentire che dei bisogni impossibili abbiano la meglio sull'intelligenza che si aspetta, diciamo così, che vengano rispettati dei requisiti minimi di credibilità?


Sì, il bene si manifesta anch'esso nella separazione.
Ma mentre il male è mantenimento, accrescimento della separazione, il bene è viceversa ricomposizione della frattura, annullamento della separazione.

Sono convinto che se la nostra prospettiva rimane quella dell'esistenza. La lotta tra il male e il bene resta insuperabile.
Solo vedendoli sotto la luce dell'amore, che muove ogni cosa, possiamo sperare di superare la dicotomia.

Difatti l'Uno è oscuro abisso.
Solo l'amore può forse rischiararlo.

Perché l'unità non è una regressione, è ben peggio: l'Uno, per l'esistenza, è il Nulla.

Essere = Nulla

Non affermo questo in quanto conclusione di una mia ricerca.
Ma come costatazione della coincidenza del mio punto di arrivo con quello di partenza.

Il Nulla mi ha accompagnato tutta la vita.
Era presenza ineludibile già agli albori della mia coscienza.
E sebbene la vita mi abbia coinvolto in mille modi, la sua ombra non si è mai del tutto dissolta. Anzi, a volte, seppur raramente, si è fatta improvvisamente evidente in quanto unica autentica realtà!

Così ogni volta l'ho fuggita.
Fino ad ora, che la vita sta perdendo la presa su di me. E il male diventa sempre più inaccettabile.

Stavo fuggendo da me stesso, ammaliato dal mondo.
Dove sono stato gettato, dove mi sono gettato.

Per non perdermi nel mondo, ho lasciato un filo d'Arianna, il male, che pian piano mi riporta a me stesso.

Uno e Nulla.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Pensarbene

Dio ed Anime di Dio,tutto il resto passa e va a finire nel niente.
Siccome le Anime di Dio sono improntate dal meglio della loro esperienza o viaggio,NON serve altro,alla fine,per compiere ciò che va compiuto.


 

Kobayashi

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 31 Maggio 2023, 09:21:13 AMPerché non siamo biologicamente destinati a nessuna super unità?
Perché l'unità dovrebbe assomigliare ad una regressione? La goccia è parte dell'oceano e il granello di sabbia è parte del deserto. Goccia o granello di sabbia, preso a sé non avrebbe alcun valore, ma l'oceano (formato da gocce d'acqua) o il deserto (formato da granelli di sabbia) ha un valore immenso e ciò valorizza goccia o granello, come parte del tutto.
Il minestrone, per esempio, contiene diverse verdure, ognuna delle quali è facilmente distinguibile e contribuisce a dare al minestrone il gusto di nostro gradimento. Diverso è il frullato, dove gli ingredienti non sono più facilmente distinguibili.
Il valore di una cosa la stabilisci tu. Di per se' un sasso vale quanto una montagna.
Il deserto è il risultato della semplice giustapposizione di granelli di sabbia.
Ma, diresti tu, ci sono casi in cui la giustapposizione determina un salto di qualità.
Come l'interazione tra gli umani, che ha generato le civiltà, la cultura, la tecnica.
Se però tale interazione fosse biologicamente orientata verso una piena collaborazione le nostre città sarebbero già simili ad alveari.
Pensare che il percorso delle civiltà sia una "lotta culturale" finalizzata quasi inconsciamente a superare ciò che c'è di conflittuale nell'interazione umana, per giungere in un futuro prossimo alla pace perpetua, all'armonia, alla piena accettazione del singolo etc., è, secondo me, un modo ingenuo, sentimentale, di guardare a ciò che veramente siamo.

Discussioni simili (1)