Testimone dei pensieri

Aperto da daniele75, 17 Aprile 2020, 14:38:02 PM

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daniele75

I pensieri sono per lo più automatici, a volte ci rapiscono e ci portano indietro nel passato, a volte nel futuro, portando con se qualche emozione. Poi c'è il pensiero conscio, razionale, quello guidato dal nostro io. A volte mi capita di diventare il testimone dei pensieri, come se fossi distaccato da essi. L'esperienza non dura molto, perché qualche pensiero ha sempre la forza di trascinarci al suo interno. Noi non siamo i nostri pensieri, siamo una consapevolezza silenziosa, sempre in attesa che si manifestino i pensieri appunto. Durante l'ozio, privi di alcuna distrazione, il tempo rallenta e i pensieri diventano più intrusivi, ecco che è il momento giusto di praticare il testimone. Osservare il flusso dei pensieri stando in regia, fermo, magari concentrati sul respiro. Facendo ciò la mente si calma, questo nel mio caso accade per pochi minuti, ma c'è chi riesce a stare in quello stato per molto più tempo. Il pensiero può essere stimolato dai cinque sensi, dalla memoria, da una domanda, etc etc. La mente non dorme mai, tende a sognare anche ad occhi aperti. La distrazione sembra l'unico antidoto al caos dei pensieri. Io cerco di essere il testimone, sono ancora all'inizio, ma sto cogliendo i primi frutti. Voi che tecnica usate contro i pensieri invasivi? Vi distraete con oggetti, film, smartphone etc etc o praticate qualche forma di meditazione personalizzata?

Freedom

Citazione di: daniele75 il 17 Aprile 2020, 14:38:02 PMVoi che tecnica usate contro i pensieri invasivi?
Contro i pensieri invasivi (in un certo senso lo sono tutti!) c'è un solo rimedio: la concentrazione. E' l'unico modo per mettersi al timone delle proprie riflessioni. Di grande aiuto alla concentrazione è l'interesse. Quest'ultimo rende meno gravoso lo sforzo, anzi, addirittura, certe volte, piacevole. Un pò come era giocare da bambini. 
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

daniele75

Citazione di: Freedom il 17 Aprile 2020, 14:54:27 PM
Citazione di: daniele75 il 17 Aprile 2020, 14:38:02 PMVoi che tecnica usate contro i pensieri invasivi?
Contro i pensieri invasivi (in un certo senso lo sono tutti!) c'è un solo rimedio: la concentrazione. E' l'unico modo per mettersi al timone delle proprie riflessioni. Di grande aiuto alla concentrazione è l'interesse. Quest'ultimo rende meno gravoso lo sforzo, anzi, addirittura, certe volte, piacevole. Un pò come era giocare da bambini.


Si concordo. Quando cerco di essere il testimone ora che ci penso ci metto concentrazione, se mollo il timone, mi sovrastano e mi rapiscono

iano

#3
Bel post Daniele.
Condivido.
Concordo meno sulla suddivisione in pensieri automatici e razionali .
A me sembrano solo pensieri.
Per quanto riguarda il pensiero che osserva i pensieri ...è il pensiero che osserva i pensieri appena messi in memoria , che sembrano ancora lì.....
Sulla concentrazione / meditazione non so' che dirti.
Non è la mia passione.
Posso solo dirti che osservo "come testimone" con curiosità, ma anche con diffidenza , la mia capacità, non voluta e non coltivata , di controllare , arrestandoli con sospetta facilità , gli stati di tensione e stress  quando mi sembra stiano eccedendo rispetto al fisiologico .
Siccome però non conosco l'origine di questa capacità, un po' ne diffido e cerco di limitarne l'uso.
Non do' per scontato che sia un bene che tutto ciò che è sepolto in noi debba essere portato alla coscienza .
Tu perché pensi che sia un bene a prescindere , se , come mi pare , lo pensi?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Lady Joan Marie

A me personalmente vengono pensieri positivi e anche negativi, e mentre quest ultimi cerco sempre di scacciarli dalla mia mente, i primi invece mi fanno ricordare ciò che di positivo ho nella mia vita, e non è poco.

Freedom

Citazione di: iano il 18 Aprile 2020, 04:13:01 AM
Concordo meno sulla suddivisione in pensieri automatici e razionali .
A me sembrano solo pensieri.
Chiedo scusa se mi inserisco.
Secondo me con questa suddivisione, l'amico daniele75, il quale poi vorrà gentilmente confermare o smentire, intende questa suddivisione: i pensieri che lui chiama automatici sono frutto delle innumerevoli associazioni che scorrono come un flusso ininterrotto nella nostra mente. Se ci fai caso è un pò quello il funzionamento del nostro cervello. E cioè stimoli interni ed esterni che si intersecano, si intrecciano fra loro creando, tramite associazioni automatiche, il "fronte" dei pensieri. Spesso e volentieri non riusciamo a controllarlo e ne siamo dunque, vittima.

I pensieri che viceversa lui chiama razionali sono semplicemente pensieri sui quali esercitiamo un parziale e/o totale controllo. Tramite la concentrazione, quindi applicando una forza mentale, riusciamo dunque volontariamente a dirigere il medesimo "fronte" su oggetti e soggetti che liberamente scegliamo. Va da sè che questo lavoro ci costa uno sforzo, più o meno intenso a seconda della motivazione che ci spinge, dalla difficoltà di applicazione, etc. e quindi nell'economia di tempo della nostra vita è di tutta evidenza che i pensieri diciamo così "senza controllo" sono come un fiume in piena e quelli "con controllo" sono l'argine che noi esseri senzienti, razionali mettiamo alla mente.

Pensieri "senza controllo" che, visto che siamo nel Forum Spiritualità, molte letture, appunto spirituali associano ai cavalli del cocchio. Mentre la mente è il cocchiere.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

iano

#6
@ Freedom
Per dividere il pensiero in categorie occorrerebbe aver ben chiaro di cosa stiamo parlando .
Quindi se potessimo davvero dimostrare l'esistenza di diverse categorie di pensiero avremmo fatto un notevole passo avanti sulla comprensione del pensiero.
Se parliamo invece di stati neuronali sappiamo meglio di cosa stiamo parlando , e sicuramente possiamo provare a  distinguere nel susseguirsi di questi stati sequenze automatiche e non.
Daniele distingue un pensiero automatico da uno conscio guidato dal nostro io.
Ma noi possiamo parlare solo di pensieri consci.
Quali sarebbero i pensieri automatici inconsci che vanno per fatti loro senza controllo , che pure siamo in grado di osservare da posizione dominante?
Si , ci sarà pure qualcosa del genere ,ma non possiamo chiamarli pensieri.
Il pensiero ha certamente a che fare con l'attività del cervello , ma non è vero necessariamente il contrario .
Noi siamo testimoni solo di pensieri consci .
Vero è che ci sembra ci sia un pensiero di libello superiore . Un testimone come lo chiama Davide.
Però suggerivo trattarsi di una illusione , che deriva dal pensare pensieri passati si , ma messi appena in memoria , come se fossero ancora in corso, attuali.
Quindi è vero , possiamo parlare di "pensieri automatici" , in quanto essendo in memoria possiamo richiamarli automaticamente.
Ma allora sarebbe più corretto distinguere il pensiero in pensamenti (pensieri nuovi ) è ripensamenti (riattualizzaziome di vecchi pensieri ) anche se vecchi di un attimo l cosicché appaiono come novi , attuali , ma in effetti solo riattualizzati.
Non sappiamo bene cosa sia il pensiero , ma ammettere la possibilità di pensieri indipendenti e contemporanei , dovendoli poi distinguere in dominanti e dominati , mi appare come una complicazione che non ci aiuta alla comprensione del pensiero.

Gli stai neuronali si susseguono , ma c'è ne è solo uno attuale.
Per avere stati neuronali distinti e contemporanei bisognerebbe avere due cervelli indipendenti.
Magari è proprio così, ma non è evvio che sia così.
Non mi sembra una complicazione necessaria alla comprensione del pensiero.
Tuttavia l'osservazione di Daniele non è per nulla banale ,e anzi molto stimolante ,e potrebbe aiutarci a capire cosa intendiamo con la frase "un pensiero che pensa se stesso" .
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#7
Uno specchio non può specchiarsi in se stesso , ma solo in un altro specchio , e la luce ci mette del tempo per riflettersi da uno specchio all'altro.
Le cose stanno così, anche quando non percepiamo questo tempo e ci appare cosa immediata.
Da qui nasce l'illusione del pensiero che pensa se stesso , dal che ci sembrerà naturale poi introdurre una gerarchia nei pensieri , distinguendoli come dominanti e automatici , dato che così in effetti sembrano apparirci.
Ripeto.
Stiamo parlando di cose che a malapena dominiamo , e tutto quello che possiamo fare è evitare complicazioni inutili e spiegazioni circolari che in effetti non spiegano ,ma che sono comunque indizio di qualcosa d'altro.
Mi correggo , non inutili.
Perché  parlare di queste sensazioni, e condividerle , come fa' Daniele ,  è cosa buona , giusta.e stimolante .
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

viator

Salve. L'espressione "un pensiero che pensa sè stesso" in realtà rappresenta un semplice modo di dire che - per parte mia - non implica alcuna profondità concettuale.Il contenuto letterale e logico dell'espressione compiuta dovrebbe essere : "possiamo (facilmente) generare un singolo pensiero consistente nel trovare che possediamo la capacità di pensare".
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Pertanto citare "un pensiero che pensa sè stesso" consiste solo in una falsa sintesi di un evento mentale che mi sembra sia quello da me descritto.
Esistono un grandissimo numero di espressioni, alcune delle quali diventate motti storici, consistenti in "false sintesi" , le quali hanno ovviamente un grandissimo successo in quanto uniscono la suggestione della lapidarietà a quella della loro incomprensibilità, venendo scambiate per profondità concettuali dal momento che quasi nessuno si cura di approfondirne il significato logico. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Freedom

Citazione di: iano il 19 Aprile 2020, 21:07:45 PM
@ Freedom
Ma noi possiamo parlare solo di pensieri consci.
Quali sarebbero i pensieri automatici inconsci che vanno per fatti loro senza controllo , che pure siamo in grado di osservare da posizione dominante?
Si , ci sarà pure qualcosa del genere ,ma non possiamo chiamarli pensieri.
Mi riferivo ai pensieri automatici che sono tuttavia consci (quelli non inconsci che non so nemmeno cosa siano) e al loro funzionamento che è, prevalentemente, in via associativa. Nel senso che stai facendo colazione mangiando una brioche molto buona. Così buona che ti ricorda quella che mangiasti a Mikonos 12 anni fa. E subito ti viene in mente la spiaggia di Gran Paradise dove incontrasti Tizio. Che era a scuola con te alle elementari. Quando abitavi in via delle Scipio, 33. E c'era quel bel cortile dove giocavi con Tizia. Della quale ti innamorasti a prima vista. Che poi sposasti dopo 15 anni ma che poco dopo il matrimonio lasciasti per darti all'alpinismo. Attività che ti diede non poche soddisfazioni come quella volta che scalasti il Cervino in compagnia di Sen Pronio. Col quale andasti poi In Nepal. Eccetera, eccetera. E tutti questi pensieri in 20 secondi. Poi ti mordi il labbro e tutto sparisce e pensi che bisogna farlo immediatamente smettere di sanguinare perchè devi andare a lavorare incontrare un cliente importante. Al quale devi vendere..........e via così per tutto il santo giorno. E per tutta la santa vita.

Tranne quei momenti, quei periodi più o meno lunghi nei quali, per motivi vari, sei costretto a concentrarti e mantenere la concentrazione stessa più o meno a lungo.

Per modus operandi mentale associativo intendevo questo.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

iano

Ho capito Freedom. Grazie.
Non avevo mai fatto caso a ciò .
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

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