Menu principale

Teologia LGBTQ+

Aperto da Jacopus, 25 Agosto 2024, 21:54:54 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Visechi

Dio non è morto, si è suicidato! Ci avvertiva un avveduto e graffiante pensatore del secolo scorso.
La morale cristiana, quella che si edifica intorno alla figura mitizzata di Gesù di Nazareth, non è l'unica lanterna accesa che possa guidare con saggezza il cammino dell'uomo. Tanti ne hanno fatto a meno per millenni, tanti altri ne fanno ancora a meno.
La morte di Dio non affaccia la Creazione sulle plaghe ove imperano la disperazione e il nichilismo più cupo, non necessariamente, ciò è solo una possibilità, ma non l'unica. S'apre e si offre ad una nuova e più responsabile modalità d'interrogare l'esistenza, il vivere, il quotidiano, il contingente. Dopo ed oltre la 'morte di Dio' c'è il finito dell'umana dimensione. Una modalità inusitata per l'umanità, almeno nel suo rappresentarsi in una forma ancora tutta da esplorare e non ancora compiutamente immaginata: nuova nel suo proporsi, nuova nel suo imporsi.
Siamo ormai orfani di quelle certezze che la classicità greca vedeva depositate fra le braccia del Superno Fato da cui attingeva a piene mani per giustificare l'inesprimibile, nelle eccelse inviolate vette dell'Olimpo, nella bizzarria degli dei. L'uomo contemporaneo è ormai orfano di certezze un tempo tributate e attinte dall'imperante monocorde revelatio ecclesiastica; orfano ed errante nella storia; orfano di Dio, incede, irrompe ed è scaraventato entro un'area resa sgombra di false verità universali, noumeniche, immarcescibili, immutabili; in essa incede esitante e perplesso, timoroso e incerto con passo ateo; area ove germogliano paradossalmente spiritualità e religiosità che non si sporgono a lambire o violare suadenti ipostasi collocate in un oltre escatologico, in un aldilà impregnato di speranza. Religiosità e spiritualità che interrogano non più oscure divinità, ma la finitudine e la limitatezza dell'uomo non più inscritte e de-finite in e da una deità distante, distratta e lontana dalla croce dell'uomo e dalla sua sofferenza, sebbene anch'essa sofferente.
Spirito, religiosità e trascendenza che interrogano la responsabilità dell'uomo, suscitandola, appellandola, pretendendola, coltivandola senza che vi siano più vane preghiere rivolte a colui che è morto suicida.
Una responsabilità nuova che non svela il mistero del dolore e non lo dissipa, ma che almeno è libera di piegare le proprie ginocchia non per osannare i cieli in un'ipostasi d'illusione di certezza, di speranza e di redenzione, ma solo s'inchina sotto il peso dell'immane fatica di vivere. Un vivere impregnato di paure che affondano le loro radici nell'ombra oscura dell'ignoto da esplorare, e da qui emergendo per violare, per spostare un sospiro oltre quel tratto di matita che è limine e luogo privilegiato di reciproca osservazione e ammiccamento fra oscurità dell'ignoto e parvula luce del già svelato; limine che è anche varco d'ingresso di una fioca luce d'intuizione che rischiara quell'ulteriorità che sta oltre la soglia: una trascendenza che sposta i suoi confini senza che la propria incommensurabile ampiezza patisca arretramenti, riduzioni o compressioni di sorta. Ci sarà sempre tanto, troppo da conoscere e mai potremo percorrere fino in fondo i cammini dell'anima, tanto è profondo il suo Logos; questo ci suggerisce l'antica sapienza dell'oscuro Eraclito, teniamolo sempre bene a mente.

Duc in altum!

Citazione di: InVerno il 07 Ottobre 2024, 18:38:14 PMTi sembra tutto permesso in giro? Si vede che non prendi multe, sei fortunato. Non hai mai raccolto una cartaccia quando eri da solo? Se non ci sono le telecamere passi col rosso? Se il cameriere non vede rubi dalla cassa?
Gentile @InVerno, penso che sei un po' confuso...

Tutto è lecito significa che se credo che Dio non esiste, nulla di ciò che faccio verrà sottoposto secondo una Giustizia divina.

Se può servirti, un cristiano rispetta la costituzione, ma mica crede in essa.
Come potrebbe un voto di maggioranza umana determinare la Verità, già compiuta da un singolo Uomo?

Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio...
Ecco, senza Dio, uno può anche rubare a Dio... oltre che al cameriere!



"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Freedom

Citazione di: Duc in altum! il 07 Ottobre 2024, 22:34:46 PMEgregio @Freedom, basta leggere "Il giudizio finale" dalla buona notizia annunciata dall'apostolo Matteo (Capitolo 25, 31-46).
Ove Gesù evince che un semplice negare un bicchiere d'acqua o non visitare un ammalato - azioni, sulla carta delle trasgressioni umane, molto meno "peccaminose" di rubare qualche euro o spassarsela con un amante - conduce alla dannazione eterna (tanto quanto aver rubato un milione di euro o aver ucciso qualcuno).
Lo so che non è facile da comprendere e da accettare, ma, come dice Isaia: "i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie - oracolo del Signore!".
Hai scritto che per Cristo non c'è differenza tra chi ruba un milione di euro e chi ruba un euro. E tra l'adulterio e l'assassinio.
Ti chiedo dove hai trovato queste parole e citi Mt 25  31-36 ma non ci sono queste parole.
Non è per pignoleria è solo perché mi sembrava un pó  strano che per Cristo non vi fosse differenza tra chi ruba un euro e chi ruba un milione di euro. E mi sembrava anche strano che un adultero fosse uguale ad un assassino.
Infatti, se la memoria non mi tradisce, il Nuovo Testamento non riporta quelle parole.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Duc in altum!

#93
Citazione di: Freedom il 08 Ottobre 2024, 00:04:06 AMNon è per pignoleria è solo perché mi sembrava un pó  strano che per Cristo non vi fosse differenza tra chi ruba un euro e chi ruba un milione di euro. E mi sembrava anche strano che un adultero fosse uguale ad un assassino.
Ancor più strano potrebbe apparire che un criminale sgozzatore, in punto di morte per i reati commessi, sia stato il primo essere umano a entrare in "Paradiso", precedendo i tanti probi e fedeli che avevano servito Dio, prima e durante l'incarnazione del Cristo.

Oppure - qui siamo addirittura nel paradosso, nel surreale - che dire pazzo o stupido a qualcuno equivale a una pena maggiore che litigare con quella stessa persona.

Che gli ultimi saranno i primi...

Che i pubblicani e le prostitute passeranno innanzi...

Ecc. ecc. ecc.

A Dio non interessa la nostra pignoleria, se ne frega di ciò che può sembrarci; Lui ci chiede solo di fidarsi credendogli.

Citazione di: Freedom il 08 Ottobre 2024, 00:04:06 AMse la memoria non mi tradisce, il Nuovo Testamento non riporta quelle parole.
Sei libero di credere letteralmente al testo... o che il signor Berlusconi sia riuscito a portare la prescrizione pure nel tribunale divino.

Pace & Bene
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Duc in altum!

Citazione di: Visechi il 07 Ottobre 2024, 23:35:25 PMLa morale cristiana, quella che si edifica intorno alla figura mitizzata di Gesù di Nazareth, non è l'unica lanterna accesa che possa guidare con saggezza il cammino dell'uomo. 
Il cammino dell'uomo verso dove?!
Da quando la saggezza, il raziocinio, la filosofia umana hanno salvato qualcuno?!

Perché è di questo che tratta la Verità che testimonia Gesù di Nazareth... non delle indicazioni stradali!

Citazione di: Visechi il 07 Ottobre 2024, 23:35:25 PMTanti ne hanno fatto a meno per millenni, tanti altri ne fanno ancora a meno.
Infatti, Dio non obbliga nessuno...

Citazione di: Visechi il 07 Ottobre 2024, 23:35:25 PMSiamo ormai orfani...
Citazione di: Visechi il 07 Ottobre 2024, 23:35:25 PML'uomo contemporaneo è ormai orfano...
Citazione di: Visechi il 07 Ottobre 2024, 23:35:25 PM...orfano ed errante nella storia...
Rispetto questo tuo stato, ma io un genitore ce l'ho e me lo tengo pure ben stretto... il babbo di Gesù!
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

InVerno

Citazione di: Duc in altum! il 07 Ottobre 2024, 23:38:21 PMGentile @InVerno, penso che sei un po' confuso...

Tutto è lecito significa che se credo che Dio non esiste, nulla di ciò che faccio verrà sottoposto secondo una Giustizia divina.

Se può servirti, un cristiano rispetta la costituzione, ma mica crede in essa.
Come potrebbe un voto di maggioranza umana determinare la Verità, già compiuta da un singolo Uomo?

Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio...
Ecco, senza Dio, uno può anche rubare a Dio... oltre che al cameriere!
Gentile Duc in Altum, anche io penso che sei un po' confuso..

Se le cose stessero come dici tu, gli atei che non credono nel comandamento di non rubare, e per di più non sono visti dalle telecamere, ruberebbero, e invece nella realtà si tengono le mani in tasca, tanto quanto i credenti, perché la morale precede sia la legge terrena che divina. Ma è inutile immagino raccontarlo a chi crede che sia stato necessario che un cespuglio in fiamme desse delle tavole agli uomini con scritto "non rubare" perché questi arrivassero a cotanto convincimento morale. Pensa la tribù vicina non ha ricevuto le tavole e per anni è stato un problema anche mettere una mela sul tavolo, si arrubavano tutto prima che arrivasse Dio.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Freedom

Citazione di: Duc in altum! il 08 Ottobre 2024, 09:42:55 AMAncor più strano potrebbe apparire che un criminale sgozzatore, in punto di morte per i reati commessi, sia stato il primo essere umano a entrare in "Paradiso", precedendo i tanti probi e fedeli che avevano servito Dio, prima e durante l'incarnazione del Cristo.

Oppure - qui siamo addirittura nel paradosso, nel surreale - che dire pazzo o stupido a qualcuno equivale a una pena maggiore che litigare con quella stessa persona.

Che gli ultimi saranno i primi...

Che i pubblicani e le prostitute passeranno innanzi...

Ecc. ecc. ecc.

A Dio non interessa la nostra pignoleria, se ne frega di ciò che può sembrarci; Lui ci chiede solo di fidarsi credendogli.
Sei libero di credere letteralmente al testo... o che il signor Berlusconi sia riuscito a portare la prescrizione pure nel tribunale divino.

Pace & Bene

Non è questione di credere o non credere a Dio ma a te. Spacci una parola  come di Cristo (che è invece solo la tua) e dunque distorgi il messaggio evangelico depistando chi legge.
Non sta scritto da nessuna parte che per Cristo è uguale rubare un euro oppure un milione di euro. Nemmeno che un adultero è uguale ad un assassino.

Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

iano

#97
Citazione di: Freedom il 08 Ottobre 2024, 13:28:58 PMNon è questione di credere o non credere a Dio ma a te. Spacci una parola  come di Cristo (che è invece solo la tua) e dunque distorgi il messaggio evangelico depistando chi legge.
Non sta scritto da nessuna parte che per Cristo è uguale rubare un euro oppure un milione di euro. Nemmeno che un adultero è uguale ad un assassino.


Il problema è che la fede in Dio si attua, senza che in ciò vi sia necessità, attraverso un testo scritto la cui caratteristica è quella di essere infedele  a qualunque  cosa a partire dalla quale si generi, fosse pure un ispirazione divina.
Credere in uno scritto significa fare del verbo un Dio, ciò che equivarrebbe a credere in un Dio imperfetto, essendo imperfetta la parola.
Un ispirazione, da qualunque parte si generi, può tradursi solo in modo imperfetto in parole., ma questa imperfetta parola può essere a sua volta fonte di ispirazione.
Sarebbe veramente un Dio imperfetto quello che per ispirarci non potesse fare a meno di un profeta.
Il cristianesimo sembra aver risolto questa contraddizione facendo di Dio e del suo profeta una cosa sola.
Questo però di fatto significa aver fatto della parola un idolo.
Liquidare la cosa come un arbitrarietà sarebbe però un errore.
Perchè tutto questo può spiegarsi se dietro questa operazione non necessaria, vi sia una inderogabile necessità umana, per soddisfare la quale qualunque contraddizione diviene accettabile.
Per cui, per quanto noi si possa razionalmente criticare l'operazione, essa dall'alto della sua necessità continuerà a ripetersi in qualche modo.
Le fedi dell'uomo vanno prese in seria considerazione se vogliamo comprendere la sua natura.
Ma il vero pericolo/opportunità è che la fede nella parola possa insinuarsi anche nel non credente.
La parola descrive, ma non è l'unico strumento di descrizione, ma cosa si descrive a fare qualcosa se non per assumere che la descrizione possa stare al posto della cosa?
Se questo assunzione è cosciente si chiama scienza, e se è incosciente si chiama fede.
Se questa descrizione è incosciente noi vivremo dentro una descrizione della realtà  come fosse la realtà, delle cui meraviglie non ci resterà che cantare le lodi, restando commossi e incantati di fronte al creato.

 
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Visechi

Citazione di: Duc in altum! il 08 Ottobre 2024, 09:54:17 AMIl cammino dell'uomo verso dove?!
Da quando la saggezza, il raziocinio, la filosofia umana hanno salvato qualcuno?!

Perché è di questo che tratta la Verità che testimonia Gesù di Nazareth... non delle indicazioni stradali!
Infatti, Dio non obbliga nessuno...


Rispetto questo tuo stato, ma io un genitore ce l'ho e me lo tengo pure ben stretto... il babbo di Gesù!
Io rispetto la tua necessità di essere salvato, da che cosa poi resta un mistero, ma ognuno è libero di farsi guidare dai propri sensi di colpa ed affidare la propria "salvezza" a fissazioni, fantasie e fesserie di vario genere... in fin dei conti, è noto che ciascuno di noi attribuisce un proprio senso alla vita, anche arrendendosi agli ectoplasmi.
Molti, non potendo sopportare la solitudine, si creano un amico immaginario. Rispetto il tuo amico immaginario, confidando nel fatto che in suo nome non si arrechi danno a chi questo tuo amico immaginario proprio non lo vedono, in quanto immaginario.
Auguri!

Duc in altum!

Citazione di: InVerno il 08 Ottobre 2024, 11:25:15 AMSe le cose stessero come dici tu, gli atei che non credono nel comandamento di non rubare, e per di più non sono visti dalle telecamere, ruberebbero, e invece nella realtà si tengono le mani in tasca, tanto quanto i credenti, perché la morale precede sia la legge terrena che divina.
Ma atei o credenti possono tenere le mani in tasca quando vogliono, tanto, per la giurisprudenza divina, non esistono non colpevoli, non è mai nato un uomo o una donna (tranne la mamma di Gesù) che possa scagliare la prima pietra, infatti - secondo la fede con Dio - si viene scagionati solo per Misericordia extraterrestre.

Quindi - al di là del fatto che i credenti rubano e rubano anche più degli atei (Democrazia Cristiana in primis docet!) - il tutto è lecito implica la realtà di fede; fede che conduce all'illusione che, una volta fatta franca con un'eventuale giustizia umana, nessuno più mi potrà denunciare.

E' tutto lì, questione di fede.
Puoi comportarti bene, secondo la morale umana, quando vuoi e come vuoi, ma se ti analizzi e confronti con i dettami evangelici, sempre scorgerai che sei in difetto.

Ecco dove agisce il tutto è lecito, basta credere in altro da Dio, e ciò che per Lui può apparire una pietra d'inciampo, diviene all'uomo una scelta legittima e benedetta.

"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Freedom

Citazione di: iano il 08 Ottobre 2024, 14:23:34 PMIl problema è che la fede in Dio si attua, senza che in ciò vi sia necessità, attraverso un testo scritto la cui caratteristica è quella di essere infedele  a qualunque  cosa a partire dalla quale si generi, fosse pure un ispirazione divina.
Credere in uno scritto significa fare del verbo un Dio, ciò che equivarrebbe a credere in un Dio imperfetto, essendo imperfetta la parola.
Un ispirazione, da qualunque parte si generi, può tradursi solo in modo imperfetto in parole., ma questa imperfetta parola può essere a sua volta fonte di ispirazione.
Sarebbe veramente un Dio imperfetto quello che per ispirarci non potesse fare a meno di un profeta.
Il cristianesimo sembra aver risolto questa contraddizione facendo di Dio e del suo profeta una cosa sola.
Questo però di fatto significa aver fatto della parola un idolo.
Liquidare la cosa come un arbitrarietà sarebbe però un errore.
Perchè tutto questo può spiegarsi se dietro questa operazione non necessaria, vi sia una inderogabile necessità umana, per soddisfare la quale qualunque contraddizione diviene accettabile.
Per cui, per quanto noi si possa razionalmente criticare l'operazione, essa dall'alto della sua necessità continuerà a ripetersi in qualche modo.
Le fedi dell'uomo vanno prese in seria considerazione se vogliamo comprendere la sua natura.
Ma il vero pericolo/opportunità è che la fede nella parola possa insinuarsi anche nel non credente.
La parola descrive, ma non è l'unico strumento di descrizione, ma cosa si descrive a fare qualcosa se non per assumere che la descrizione possa stare al posto della cosa?
Se questo assunzione è cosciente si chiama scienza, e se è incosciente si chiama fede.
Se questa descrizione è incosciente noi vivremo dentro una descrizione della realtà  come fosse la realtà, delle cui meraviglie non ci resterà che cantare le lodi, restando commossi e incantati di fronte al creato.

 

Per il credente la Bibbia è parola di Dio. Da qui non si scappa. Se nel credente nasce qualche dubbio sulla interpretazione può farsi aiutare dal magistero della chiesa.
Non ci sono altre opzioni. D'altra parte non lo dice il dottore di farsi cattolico.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Duc in altum!

Citazione di: Freedom il 08 Ottobre 2024, 13:28:58 PMNon è questione di credere o non credere a Dio ma a te. Spacci una parola  come di Cristo (che è invece solo la tua) e dunque distorgi il messaggio evangelico depistando chi legge.
E' sempre questione di credere o non credere...

Secondo la tua di fede potrei depistare chi legge... e ci sta... chi vivrà vedrà e chi vedrà vivra!

Secondo la mia potrebbe anche essere al contrario, cioè che grazie alla mia considerazione, qualcuno possa riflettere sul fatto che - per il Vangelo - non c'è bisogno di assassinare una persona per ucciderla, basta non amarla, semplicemente negandogli un bicchiere d'acqua... e quindi incominciare, addirittura, un percorso di conversione o di ri-conversione.
Tutto qua...



Citazione di: Freedom il 08 Ottobre 2024, 13:28:58 PMNon sta scritto da nessuna parte che per Cristo è uguale rubare un euro oppure un milione di euro. Nemmeno che un adultero è uguale ad un assassino.
Ma è logico che se si parla di euro, non è possibile attribuirne la voce al Cristo.

Come è inconfutabile - visto che ci tieni - che non c'è nemmeno scritto il contrario, ossia che rubare un euro non è uguale a rubare un milione di euro, oppure che un adultero non è equiparabile a un assassino.



-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------
P. S. = se può servire, gentile @Freedom, proprio venerdì sera, in una parrocchia cattolica italiana, spiegavo - distorcendo il messaggio evangelico e depistando i presbiteri, i diaconi, i religiosi e i fedeli lì raccolti che ascoltavano - di come l'apparente innocua azione di ricevere un semplice lavoro di segretario in ufficio o di commessa alla cassa di un supermercato, senza nessun tipo di merito, ma soltanto per una "normale" (al giorno d'oggi) raccomandazione familiare o di un conoscente, equivale - agli occhi di Dio - come una rapina in banca in stile hollywoodiano.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

"Se ricevessi solo consensi, dovrei incominciare a chiedermi: davvero sto annunciando il Vangelo"!?
- Benedetto XVI -


Pace & Bene
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Duc in altum!

Citazione di: Visechi il 08 Ottobre 2024, 14:34:25 PMIo rispetto la tua necessità di essere salvato, da che cosa poi resta un mistero, ma ognuno è libero di farsi guidare dai propri sensi di colpa ed affidare la propria "salvezza" a fissazioni, fantasie e fesserie di vario genere... in fin dei conti, è noto che ciascuno di noi attribuisce un proprio senso alla vita, anche arrendendosi agli ectoplasmi.
Concordo pienamente.
Amen e così sia...
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

iano

#103
Citazione di: Duc in altum! il 08 Ottobre 2024, 16:37:04 PME' sempre questione di credere o non credere...

Secondo la tua di fede potrei depistare chi legge... e ci sta... chi vivrà vedrà e chi vedrà vivra!
Ma in ogni caso non sarebbe la parola di Dio a verificarsi, ma una sua interpretazione, che sia la tua o quella di chiunque altro.
I linguaggi possono prestarsi diversamente ad essere interpretati, ma quanto più diventano precisi, tanto più si svuotano di significato, per cui se la bibbia fosse scritta nel linguaggio formale della logica, perderebbe ogni valore.
Quindi in qualche modo l'interprete si fa parte attiva nell'interpretare la parola di Dio, non essendo la sua interpretazione l'unica possibile.
La sua interpretazione potrebbe pure essere stata supportata dallo spirito santo, ma allora quante volte deve esso intervenire, se prima interviene nella stesura degli scritti sacri e poi nelle sue successive interpretazioni?
Non voglio dire con ciò che uno scritto, che sia considerato sacro o meno, perda perciò ogni valore, ma considerare sacro un testo non mi sembra sostanzialmente diverso dal considerare sacra una vacca. Si tratta in ogni caso di idolatria.
Non mi sento perciò allo stesso modo di condannare chi idolatra un testo o una vacca , limitandomi a dare un valore alla fede in sè, considerando la capacità di credere una componente essenziale dell'uomo.
Un uomo che non crede nulla non è un vero uomo, e un uomo che nega le proprie fedi semplicemente non sa di averle.
In questo senso la fede dichiarata in qualcosa, che sia un Dio o altro, non è la più potente delle fedi, essendo la più potente quella che agendo in te in incoscienza tu non puoi contrastare.
Che questa fede si riesca ancora a trattenere anche quando esca allo scoperto, è per me cosa mirabile, e da ciò deriva tutto il mio rispetto verso chi dichiara la propria fede senza che questa perciò vacilli.
Però questa ''grazia'' a me non è data, ma allo stesso tempo non ne sento la mancanza , e anzi mi sento graziato del contrario, perchè mi pare di poter governare così la realtà attraverso le sue descrizioni, senza lasciarmi da esse governare.
Posso cosi descrivere la società come fatta da uomini e donne, al fine di regolamentarla, senza che tale descrizione diventi però un dogma, confondendo la realtà con una sua descrizione, e che questa descrizione si trovi dentro un testo che sia sacro oppure no, compresi quelli scientifici, non fa per me differenza, perchè nessun testo per me, per quanto possa ispirarmi, assurgerà mai al ruolo di un idolo.



Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Duc in altum!

Citazione di: iano il 08 Ottobre 2024, 17:24:27 PMLa sua interpretazione potrebbe pure essere stata supportata dallo spirito santo, ma allora quante volte deve esso intervenire, se prima interviene nella stesura degli scritti sacri e poi nelle sue successive interpretazioni?
Partendo dal presupposto che ogni singolo respiro, di ogni singolo individuo, animale o pianta, è diretto e voluto dallo Spirito santo, è facile comprendere il Suo ripetuto e incessante intervento... oltre ad andare al manicomio col solo immaginare che tutto ciò sia davvero vero!

Il capitolo III della costituzione dogmatica: Dei Verbum, è interessante da leggere, per comprendere al meglio ciò che tu ben evinci.

Citazione di: iano il 08 Ottobre 2024, 17:24:27 PMIn questo senso la fede dichiarata in qualcosa, che sia un Dio o altro, non è la più potente delle fedi, essendo la più potente quella che agendo in te in incoscienza tu non puoi contrastare.
Non esiste una fede più potente di un'altra, ma solo più autentica, sincera, genuina, pura.

Citazione di: iano il 08 Ottobre 2024, 17:24:27 PMPerò questa ''grazia'' a me non è data, ma allo stesso tempo non ne sento la mancanza .
D'altra parte, e naturalmente, chi non avverte d'essere in difetto non aspira a ciò di cui non crede d'aver bisogno".                Platone
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Discussioni simili (2)