Spiritualità e sessualità: due opposti complementari

Aperto da Carlo Pierini, 09 Agosto 2017, 14:35:14 PM

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Freedom

#15
Citazione di: giona2068 il 09 Agosto 2017, 16:54:30 PM
Per poter meglio comprendere questo argomento dobbiamo tener presente che la gioia appartiene alla sfera spirituale dell'individuo e nasce dallo spirito senza relazione alcuna con la carne. Il piacere  appartiene al corpo ed al  mondo materiale in generale.
Posso sbagliare perché non ho grandi verità in tasca. Ritengo tuttavia che sia questo il passaggio che non ci trova in accordo. Penso infatti che spirito e carne siano inseparabili. Perlomeno alla stato attuale. La logica sembrerebbe darmi ragione e tu stesso, in realtà, lo fai quando affermi che la carne deve essere sottomessa allo spirito (e sono d'accordo anche io). Se dunque liberandosi dalla schiavitù della carne lo spirito ha più spazio il legame c'è. Inversamente proporzionale ma esistente, manifesto. Ed il fatto stesso che il corpo è il tempio dello Spirito ne è la prova più lampante. Carne e spirito sembrano indissolubilmente legati.

Ma al di là di disquisizioni che potrebbero apparire stucchevoli e, forse, senza grande importanza vorrei porre l'attenzione all'aspetto decisivo dell'essere cristiano: il rapporto con Dio è un rapporto di amore. Una relazione matrimoniale a tutti gli effetti. Ecco la sacralità del matrimonio tra uomo e donna che riproduce l'amore tra Dio e l'uomo. E in una relazione d'amore c'è anche il piacere. Nella vita c'è anche il piacere. Esso esiste e non è un vizio. Non si può paragonare al vizio del fumo. La prima sigaretta, com'è noto, fa schifo, mentre la prima volta che si fa l'amore è bello. E la prima volta che si mangia un cibo gustoso è pure quella una sensazione bella. E' solo necessario anzi indispensabile avere temperanza. Senza di essa allora sì che il piacere (la ricerca di esso) diventa irrefrenabile e ci porta al male. Ed il Signore stesso, non veniva forse criticato dai farisei perché stava in compagnia di mangioni e beoni e lui stesso veniva accusato di fare ciò?

Ma la cosa più importante di tutte, la differenza tra il cristiano (chiunque ama Dio sopra tutto ed il suo prossimo come sé stesso è mio discepolo dunque cristiano dice il Signore) ed il non cristiano è l'amore che quest'ultimo non prova verso Dio. Possiamo dunque concludere che tutto ciò che aumenta il nostro amore verso il Signore è bene e tutto il resto è male. Ecco quindi la vera valenza del peccato: allontanarci dall'amore verso Dio.

In definitiva, se vogliamo seguire Gesù Cristo, dobbiamo semplicemente tenere d'occhio la nostra capacità di amare: se essa aumenta siamo sulla strada giusta!
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

giona2068

#16
Citazione di: Freedom il 10 Agosto 2017, 15:35:58 PM

Posso sbagliare perché non ho grandi verità in tasca. Ritengo tuttavia che sia questo il passaggio che non ci trova in accordo. Penso infatti che spirito e carne siano inseparabili. Perlomeno alla stato attuale. La logica sembrerebbe darmi ragione e tu stesso, in realtà, lo fai quando affermi che la carne deve essere sottomessa allo spirito (e sono d'accordo anche io). Se dunque liberandosi dalla schiavitù della carne lo spirito ha più spazio il legame c'è. Inversamente proporzionale ma esistente, manifesto. Ed il fatto stesso che il corpo è il tempio dello Spirito ne è la prova più lampante. Carne e spirito sembrano indissolubilmente legati.

E' vero che  Spirito e carne sono indissolubilmente legati, senza Spirito il corpo diventa polvere, ma non tutti gli spiriti  sono buoni , bisogna vedere quale spirito dimora nel corpo. Fino a quando vi dimora lo Spirito  Santo, che è tutto in tutti, il corpo/l'anima non ha bisogno dei piaceri della carne perché è Lui la massima gioia, che la santa di d'Avila chiama piacere impropriamente.
Questa condizione disturba gli spiriti maligni in quanto non riescono a far cadere l'uomo che invidiano. Hanno provato anche con il Signore Gesù, figuriamoci se non hanno provato  con successo anche con ognuno di noi! Ogni persona che non sia caduta o si sia rialzata per questi spiriti è una disperazione , non tanto perché perdono un cliente, ma  principalmente perché questi diventi una lampada accesa che distrugge il loro potere fondato sull'inganno. Da qui nascono le persecuzioni della storia.  Gli spiriti maligni usano l'uomo per far male all'uomo. Basti vedere le rispostacce che danno in questo Forum!
l più forti degli spiriti maligni sono  quelli del sesso, dell'alcol. della droga e dell'omosessualità perché creano un surrogato di gioia - il piacere - al quale è difficile rinunciare. Soffocano l'anima e  prendono il suo posto,
Per questo quando si parla  con chi è preso dal sesso o altri piaceri carnali, pur credendo che la persona che sta parlando sia quella che risulta sulla carta d'identità, in verità chi  parla è lo spirito del sesso - il maligno! 
E' una cosa terribile, ma chi lo crede?
Secondo te l'anima che fine farà, se non si sveglia?



Ma al di là di disquisizioni che potrebbero apparire stucchevoli e, forse, senza grande importanza vorrei porre l'attenzione all'aspetto decisivo dell'essere cristiano: il rapporto con Dio è un rapporto di amore. Una relazione matrimoniale a tutti gli effetti. Ecco la sacralità del matrimonio tra uomo e donna che riproduce l'amore tra Dio e l'uomo. E in una relazione d'amore c'è anche il piacere.

In Giuseppe e Maria quello che dici non è successo. Credi in me, quando c'è piacere, come sopra detto, non c'è Dio.  Per questo oggi molte  famiglie  sono allo sfascio, siamo nel  tempo della  esasperazione del piacere. Se guardi bene le prime famiglie che si sfasciano sono quelle dei cosiddetti VIP i quali sono i principali massimizzatori del piacere.
Il Signore Dio è unità, dove c'è divisione non c'è Lui e se non c'é Lui chi c'è?




Nella vita c'è anche il piacere. Esso esiste e non è un vizio. Non si può paragonare al vizio del fumo. La prima sigaretta, com'è noto, fa schifo, mentre la prima volta che si fa l'amore è bello. E la prima volta che si mangia un cibo gustoso è pure quella una sensazione bella. E' solo necessario anzi indispensabile avere temperanza. Senza di essa allora sì che il piacere (la ricerca di esso) diventa irrefrenabile e ci porta al male. Ed il Signore stesso, non veniva forse criticato dai farisei perché stava in compagnia di mangioni e beoni e lui stesso veniva accusato di fare ciò?

Ma la cosa più importante di tutte, la differenza tra il cristiano (chiunque ama Dio sopra tutto ed il suo prossimo come sé stesso è mio discepolo dunque cristiano dice il Signore) ed il non cristiano è l'amore che quest'ultimo non prova verso Dio. Possiamo dunque concludere che tutto ciò che aumenta il nostro amore verso il Signore è bene e tutto il resto è male. Ecco quindi la vera valenza del peccato: allontanarci dall'amore verso Dio.

In definitiva, se vogliamo seguire Gesù Cristo, dobbiamo semplicemente tenere d'occhio la nostra capacità di amare: se essa aumenta siamo sulla strada giusta!

E' vero che il vero credente ama il Signore Dio  e il suo prossimo, ma  saràcredente se si allontana dai piaceri della carne.  S. Paolo: Fuggite le passioni giovanili.
Non dimentichiamo che è scritto: Non si può amare Dio e mammona| Per mammona s'intende  tutto ciò che non sia il Signore Dio, quindi anche il piacere carnale che a rigor di lingua bisognerebbe dire: condivisione del piacere di chi dimora nella carne, la carne senza spirito non vale nulla.


Carlo Pierini

FREEDOM
....vorrei porre l'attenzione all'aspetto decisivo dell'essere cristiano: il rapporto con Dio è un rapporto di amore. Una relazione matrimoniale a tutti gli effetti. Ecco la sacralità del matrimonio tra uomo e donna che riproduce l'amore tra Dio e l'uomo. E in una relazione d'amore c'è anche il piacere. Nella vita c'è anche il piacere. Esso esiste e non è un vizio. Non si può paragonare al vizio del fumo. La prima sigaretta, com'è noto, fa schifo, mentre la prima volta che si fa l'amore è bello. E la prima volta che si mangia un cibo gustoso è pure quella una sensazione bella. E' solo necessario anzi indispensabile avere temperanza. Senza di essa allora sì che il piacere (la ricerca di esso) diventa irrefrenabile e ci porta al male.

CARLO
Concordo pienamente!

Amphitrite

#18
Citazione di: giona2068 il 09 Agosto 2017, 16:54:30 PM
Per poter meglio comprendere questo argomento dobbiamo tener presente che la gioia appartiene alla sfera spirituale dell'individuo e nasce dallo spirito senza relazione alcuna con la carne. Il piacere  appartiene al corpo ed al  mondo materiale in generale.
Probabilmente  la santa di d'Avila si riferiva alla gioia chiamandola impropriamente  piacere, ma è solo un errore d'italiano che sottintende un concetto diverso.
Posto questa premessa, possiamo dire che la spiritualità e la sessualità  si escludono a vicenda.   Non è un caso che la nostra Mamma Celeste è considerata la vergine immacolata perché non ha vissuto il piacere bensì la gioia nonostante i nostri antenati romani abbiano crocifisso il Suo Figlio.  
In ogni caso la gioia - che vita per l'uomo - nasce solo  dalla fiducia in se stessi in quanto tempio del Signore DIO.
Beati quelli che lo scopriranno e vi crederanno.
Chi non scopre questa verità , avendo bisogno di qualcosa che lo faccia sentire vivo/vegeto, per sentirsi "vivo", segue il mondo il quale gli insegna che  che il piacere carnale è una "gioia" quindi comincia a vivere di questo surrogato o meglio di questo inganno.
Quanto detto è quanto si riscontra nel  nostro mondo il quale vive senza pace perché non è vero ciò che  crede possa dargli gioia.
E' vero che la carne ha un certo potere sull'uomo, come è vero che lo Spirito ha anche'Esso il Suo potere pur lasciando all'uomo il libero arbitrio.
In altri termini la carne ha grosso modo un 25%  di potere sulla volontà della persona, lo Spirito ha un'altro 25% , lasciando all'uomo stesso la facoltà di decidere della sua vita, e l'uomo ha il  restante 50% del potere volitivo. Risultato: Se l'uomo si associa allo Spirito ha il 75% del potere volitivo e vive una vita spirituale  piena di gioia e tutto il resto. Al contrario se si associa al volere della carne avrà ugualmente  il 75% del potere ma vivrà una vita di piaceri carnali fino al giorno che questi gli saranno tolti. Vivrà inoltre senza amore e senza pace costretto a rincorrere il mondo allo stesso modo in cui l'asino rincorre la carota.
Questi, se non si convertirà, sarà un candidato alle malattie mentali: Ansia, depressione, esaurimento ecc...
Nel momento in cui si sceglie una cosa si esclude l'altra, per questo fra Spiritualità e sessualità non c'è relazione alcuna, se non nei termini  in cui ne ho parlato.

Non insisterò tanto, poiché lei ha già ricevuto delle risposte più chiare che mai.
Dal dialogo presentato da Carlo Pierini (se ho capito bene) il linguaggio metaforico di d'Avila  è stato interpretato letteralmente.
Non ho mai letto questo suo specifico libro, quindi non posso esprimere un giudizio completo; tuttavia, posso al massimo commentare sui frammenti menzionati.
Innanzitutto, noi abbiamo di fronte un'opera letteraria quindi, il linguaggio e i concetti perdono il loro senso denotativo al favore della connotazione "poetica".
Secondo, personalmente, non limiterei Eros soltanto a ciò che significa amore carnale. Per esempio, la cosiddetta fusione erotica degli dei mitologici (quindi entità spirituali) a vari mortali raffigura l'unione tra il Divino e l'Umano, il Divino santificando, dunque, l'essere umano - corpo e anima. Il risultato è un esaltazione dell'anima stessa, un "orgasmo" piacevole di beatitudine.
Terzo (siccome hai parlato più da una prospettiva religiosa che filosofica): La Chiesa cristiana-ortodossa chiama Cristo lo "Sposo" mentre l'anima umana è la sua "Sposa", pronta ad entrare nella stanza delle nozze. Tu, personalmente, interpreti queste metafore come "sessuali, quindi inammissibili" oppure "spirituali"?

CitazioneQuesti, se non si convertirà, sarà un candidato alle malattie mentali: Ansia, depressione, esaurimento ecc...
Stranamente ho visto quest guai ai farisei che stanno da mattina fino a sera nella chiesa che a quelli che pregano raro ma umilmente.
La Chiesa Cattolica dovrebbe far avvicinare il fedele alla Divinità (sgridandolo con gentilezza, quando necessario), e non allontanarlo con minacce tipiche dell'Inquisizione.
"Aveva un temperamento insofferente della disciplina e temerario, non aveva rispetto né per gli dei né per gli uomini che dimostravano di non meritarlo (...) Non aveva alcuna considerazione per chi sapeva solo parlare senza essere capace di agire." (Su Dionisio I di Siracusa)

giona2068

Citazione di: Amphitrite il 11 Agosto 2017, 21:31:22 PM
Citazione di: giona2068 il 09 Agosto 2017, 16:54:30 PM
Per poter meglio comprendere questo argomento dobbiamo tener presente che la gioia appartiene alla sfera spirituale dell'individuo e nasce dallo spirito senza relazione alcuna con la carne. Il piacere  appartiene al corpo ed al  mondo materiale in generale.
Probabilmente  la santa di d'Avila si riferiva alla gioia chiamandola impropriamente  piacere, ma è solo un errore d'italiano che sottintende un concetto diverso.
Posto questa premessa, possiamo dire che la spiritualità e la sessualità  si escludono a vicenda.   Non è un caso che la nostra Mamma Celeste è considerata la vergine immacolata perché non ha vissuto il piacere bensì la gioia nonostante i nostri antenati romani abbiano crocifisso il Suo Figlio.  
In ogni caso la gioia - che vita per l'uomo - nasce solo  dalla fiducia in se stessi in quanto tempio del Signore DIO.
Beati quelli che lo scopriranno e vi crederanno.
Chi non scopre questa verità , avendo bisogno di qualcosa che lo faccia sentire vivo/vegeto, per sentirsi "vivo", segue il mondo il quale gli insegna che  che il piacere carnale è una "gioia" quindi comincia a vivere di questo surrogato o meglio di questo inganno.
Quanto detto è quanto si riscontra nel  nostro mondo il quale vive senza pace perché non è vero ciò che  crede possa dargli gioia.
E' vero che la carne ha un certo potere sull'uomo, come è vero che lo Spirito ha anche'Esso il Suo potere pur lasciando all'uomo il libero arbitrio.
In altri termini la carne ha grosso modo un 25%  di potere sulla volontà della persona, lo Spirito ha un'altro 25% , lasciando all'uomo stesso la facoltà di decidere della sua vita, e l'uomo ha il  restante 50% del potere volitivo. Risultato: Se l'uomo si associa allo Spirito ha il 75% del potere volitivo e vive una vita spirituale  piena di gioia e tutto il resto. Al contrario se si associa al volere della carne avrà ugualmente  il 75% del potere ma vivrà una vita di piaceri carnali fino al giorno che questi gli saranno tolti. Vivrà inoltre senza amore e senza pace costretto a rincorrere il mondo allo stesso modo in cui l'asino rincorre la carota.
Questi, se non si convertirà, sarà un candidato alle malattie mentali: Ansia, depressione, esaurimento ecc...
Nel momento in cui si sceglie una cosa si esclude l'altra, per questo fra Spiritualità e sessualità non c'è relazione alcuna, se non nei termini  in cui ne ho parlato.

Non insisterò tanto, poiché lei ha già ricevuto delle risposte più chiare che mai.
Dal dialogo presentato da Carlo Pierini (se ho capito bene) il linguaggio metaforico di d'Avila  è stato interpretato letteralmente.
Non ho mai letto questo suo specifico libro, quindi non posso esprimere un giudizio completo; tuttavia, posso al massimo commentare sui frammenti menzionati.
Innanzitutto, noi abbiamo di fronte un'opera letteraria quindi, il linguaggio e i concetti perdono il loro senso denotativo al favore della connotazione "poetica".
Secondo, personalmente, non limiterei Eros soltanto a ciò che significa amore carnale. Per esempio, la cosiddetta fusione erotica degli dei mitologici (quindi entità spirituali) a vari mortali raffigura l'unione tra il Divino e l'Umano, il Divino santificando, dunque, l'essere umano - corpo e anima. Il risultato è un esaltazione dell'anima stessa, un "orgasmo" piacevole di beatitudine.
Terzo (siccome hai parlato più da una prospettiva religiosa che filosofica): La Chiesa cristiana-ortodossa chiama Cristo lo "Sposo" mentre l'anima umana è la sua "Sposa", pronta ad entrare nella stanza delle nozze. Tu, personalmente, interpreti queste metafore come "sessuali, quindi inammissibili" oppure "spirituali"?

CitazioneQuesti, se non si convertirà, sarà un candidato alle malattie mentali: Ansia, depressione, esaurimento ecc...
Stranamente ho visto quest guai ai farisei che stanno da mattina fino a sera nella chiesa che a quelli che pregano raro ma umilmente.
La Chiesa Cattolica dovrebbe far avvicinare il fedele alla Divinità (sgridandolo con gentilezza, quando necessario), e non allontanarlo con minacce tipiche dell'Inquisizione.
Francamente non ho capito cosa vuoi dire,  voglio farti notare che a riguardo della lista di attesa dei candidati alle malattie mentali, anch'io constato che i farisei o simili occupano il primo  posto, proprio perché sono per tradizioni falsi religiosi che appartengono alle categorie a rischio.. Portare le persone al credere non è compito della  chiesa Cattolica , ma del Signore  Dio. Infatti in Gv è scritto: Nessuno può venire a me senza la volontà del Padre mio. La chiesa ha il compito di guidare i chiamati dal Signore Dio e la prima cosa che dovrebbe insegnare è che non si può adorare il Signore Dio e mammona - cioè qualsiasi cosa che non sia il Signore Dio. Una delle cose che appartengono a mammona è il sesso/piacere. Inutile girarci attorno: Cristianesimo vuol dire purezza, chi non vuol essere puro è anticristo, gli piaccia o no, anzi se non  gli piace cambi! 
Comunque la chiesa è il cuore dell'uomo, per cui ogni uomo ha il dovere di essere un buon esempio. 
Proviamo ad immaginare la condizione  di chi predica la sessualità.
Se hai letto i post precedenti, avrai notato come ognuno giustifica in modo diverso pur di non perdere l'oggetto del divertimento perché non hanno capito da che parte è la gioia.
Dietro questo inganno chi c'è?
Qualcuno mi ha detto che le mie parole lo disturbano, secondo te perché?
Quella che tu chiami gentilezza serve fino ad un certo punto, ciò che serve è la verità intesa come vita vissuta.

Amphitrite

CitazioneFrancamente non ho capito cosa vuoi dire
Capita spesso (soprattutto quando si capisce solo che si vuole).

CitazioneUna delle cose che appartengono a mammona è il sesso/piacere

Allora la riproduzione stessa è un peccato, secondo lei? Provare piacere durante l'atto sessuale è un fatto assolutamente naturale che l'uomo detiene sin dall'inizio della Creazione. Sarà lei a non voler capire che il "piacere" nel libro menzionato è una metafora per la gioia spirituale, eh. Leggi ma non vedi. Senti ma non comprendi.
"Aveva un temperamento insofferente della disciplina e temerario, non aveva rispetto né per gli dei né per gli uomini che dimostravano di non meritarlo (...) Non aveva alcuna considerazione per chi sapeva solo parlare senza essere capace di agire." (Su Dionisio I di Siracusa)

giona2068

Citazione di: Amphitrite il 12 Agosto 2017, 00:14:57 AM
CitazioneFrancamente non ho capito cosa vuoi dire
Capita spesso (soprattutto quando si capisce solo che si vuole).

CitazioneUna delle cose che appartengono a mammona è il sesso/piacere

Allora la riproduzione stessa è un peccato, secondo lei? Provare piacere durante l'atto sessuale è un fatto assolutamente naturale che l'uomo detiene sin dall'inizio della Creazione. Sarà lei a non voler capire che il "piacere" nel libro menzionato è una metafora per la gioia spirituale, eh. Leggi ma non vedi. Senti ma non comprendi.


Meno male che sei arrivato tu a dar "luce" a chi non ne ha!!!

Amphitrite

CitazioneMeno male che sei arrivato tu a dar "luce" a chi non ne ha!!!
Sinceramente non ho scritto una cosa simile né insinuata.
Oltre a non rispettare il tema di questa discussione (che è un confronto intellettuale di idee sulla spiritualità e sessualità - e non fanatismo e litigio), lei non ha risposto alle mie domande (retoriche, a dire il vero).
"Aveva un temperamento insofferente della disciplina e temerario, non aveva rispetto né per gli dei né per gli uomini che dimostravano di non meritarlo (...) Non aveva alcuna considerazione per chi sapeva solo parlare senza essere capace di agire." (Su Dionisio I di Siracusa)

giona2068

Citazione di: Amphitrite il 12 Agosto 2017, 10:30:27 AM
CitazioneMeno male che sei arrivato tu a dar "luce" a chi non ne ha!!!
Sinceramente non ho scritto una cosa simile né insinuata.
Oltre a non rispettare il tema di questa discussione (che è un confronto intellettuale di idee sulla spiritualità e sessualità - e non fanatismo e litigio), lei non ha risposto alle mie domande (retoriche, a dire il vero).
Secondo te si può dialogare con chi pensa che l'interlocutore legga ma non vede e sente ma non comprende?
Caro mio, non ho niente da dire con una persona convinta  che spiritualità e sessualità appartengono al mondo  intellettuale o delle idee, il mio dialogo intendo averlo con chi riconosce di aver sbagliato, anzi di essere sbagliato in quanto non santo,  come me e insieme vuol camminare per migliorarsi. 
I pavoni non sono fra questi!

Freedom

Dici Giona che quando c'è piacere non c'è Dio. Dunque se c'è Dio non c'è piacere. Come detto non ho grandi verità in tasca e dunque vorrei esplorare la tua posizione e domandarti: come fai o come hai fatto ad eliminare il piacere dalla tua vita? Non mi riferisco agli spiriti della droga, dell'alcool e di quant'altro si auspica di non dover usare. Mi riferisco al tema del thread (sessualità) e, per esempio, al suo parente stretto che è la gola intesa come amore del cibo.

Nel mio caso, com'è noto da quanto scritto nel Topic, affermo che è la temperanza e non l'eliminazione del piacere la corretta condotta. Non ho nessuna difficoltà, tuttavia, a rivedere la mia convinzione. So bene infatti quanto siamo bravi ad auto giustificarci........
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

giona2068

Citazione di: Freedom il 03 Settembre 2017, 14:17:19 PM
Dici Giona che quando c'è piacere non c'è Dio. Dunque se c'è Dio non c'è piacere. Come detto non ho grandi verità in tasca e dunque vorrei esplorare la tua posizione e domandarti: come fai o come hai fatto ad eliminare il piacere dalla tua vita? Non mi riferisco agli spiriti della droga, dell'alcool e di quant'altro si auspica di non dover usare. Mi riferisco al tema del thread (sessualità) e, per esempio, al suo parente stretto che è la gola intesa come amore del cibo.

Nel mio caso, com'è noto da quanto scritto nel Topic, affermo che è la temperanza e non l'eliminazione del piacere la corretta condotta. Non ho nessuna difficoltà, tuttavia, a rivedere la mia convinzione. So bene infatti quanto siamo bravi ad auto giustificarci........
Caro Freedom, non posso non dirti che trovo unico il tuo modo dolce, rispettoso, non polemico, semplice e conseguentemente umile  di approcciarti al problema  e la contemporanea disponibilità ad ascoltare le altrui esperienze.  Mi fa anche piacere trovare una persona disposta a dialogare senza scivolare nella discussione la quale consisterebbe nel voler prevalere a prescindere. 
Per eliminare il piacere dalla propria vita occorre innanzitutto scoprire che esso non procede dal bene ma dal male.  Il piacere riguarda il corpo mentre noi siamo anima quantunque incastrati in un corpo che prima o poi dobbiamo abbandonare. Il piacere non è altro che la "gioia" del maligno quando s'impossessa del corpo della persona  facendo sembrare alla persona stessa  che sia una cosa a lei gradita. Vedi chi fuma, ma vuole smettere, chi beve ma vuole smettere e chi si droga ma vuole smettere. Idem per il  sesso che purtroppo viene chiamato amore anche quando non è per concepire.   Scoprendo questa verità,  ossia che il piacere non è cosa buona per l'anima, si crea il rifiuto spontaneamente  che sarà forte a secondo di come credo in questa verità.  Credendo comincerò a sentire il bisogno della gioia che è una dimensione dell'anima che s'incammina verso la purezza.  In ogni caso la vera gioia consiste nella fiducia in se stessi in quanto figli del Signore Dio e suoi eredi.
Questa è la fierezza di stessi in spirito e verità e porta al rispetto di altri, cioè alla pace,  perché se io sono fiero di me stesso perché figlio del Signore Dio, allo stesso modo lo è anche ogni persona che vive nella tenda celeste il cui tetto è il cielo e il cui pavimento è la terra.

Freedom

Citazione di: giona2068 il 04 Settembre 2017, 19:06:40 PM
Per eliminare il piacere dalla propria vita occorre innanzitutto scoprire che esso non procede dal bene ma dal male. 
Il piacere che si prova nel mangiare? Hai abbandonato anche questo?
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

giona2068

Citazione di: Freedom il 04 Settembre 2017, 20:31:47 PM
Citazione di: giona2068 il 04 Settembre 2017, 19:06:40 PM
Per eliminare il piacere dalla propria vita occorre innanzitutto scoprire che esso non procede dal bene ma dal male.
Il piacere che si prova nel mangiare? Hai abbandonato anche questo?
Il piacere del cibo è il più insidioso dei piaceri perché si  abbina ad una necessità giornaliera dell'essere umano. Attenzione ! Se una cosa  è  piacevole da mangiare non posso dire che fa schifo  o esercitarmi a dire che fa schifo. Se un cibo è buono è buono e basta. Il problema nasce nel momento in cui divento adoratore del piacere  e cerco di soddisfarlo con l'alcool, la droga, il fumo, la pigrizia, il sesso e/o il cibo.  Se  in me entra la luce che il piacere non piace alla mia anima, che non è carne, quando mangio un cibo buono, o bevo un bicchiere  di buon vino  ecc..   le papille gustative sentono qualcosa  ma il cuore non viene interessato. Per questo San Paolo, parlando dei romani dice: Il loro ventre è diventato il loro "dio". Le conseguenze le conosci già! 
Il danno più grave che crea il piacere è l'anestesia satanica che va vivere la persona da indifferente come un robot. L'indifferente non si preoccupa neanche di se stesso. Esempio: Su ogni pacchetto di sigarette è scritto che il fumo uccide, ma si continua a fumare.

Sariputra

Citazione di: giona2068 il 05 Settembre 2017, 00:09:46 AM
Citazione di: Freedom il 04 Settembre 2017, 20:31:47 PM
Citazione di: giona2068 il 04 Settembre 2017, 19:06:40 PMPer eliminare il piacere dalla propria vita occorre innanzitutto scoprire che esso non procede dal bene ma dal male.
Il piacere che si prova nel mangiare? Hai abbandonato anche questo?
Il piacere del cibo è il più insidioso dei piaceri perché si abbina ad una necessità giornaliera dell'essere umano. Attenzione ! Se una cosa è piacevole da mangiare non posso dire che fa schifo o esercitarmi a dire che fa schifo. Se un cibo è buono è buono e basta. Il problema nasce nel momento in cui divento adoratore del piacere e cerco di soddisfarlo con l'alcool, la droga, il fumo, la pigrizia, il sesso e/o il cibo. Se in me entra la luce che il piacere non piace alla mia anima, che non è carne, quando mangio un cibo buono, o bevo un bicchiere di buon vino ecc.. le papille gustative sentono qualcosa ma il cuore non viene interessato. Per questo San Paolo, parlando dei romani dice: Il loro ventre è diventato il loro "dio". Le conseguenze le conosci già! Il danno più grave che crea il piacere è l'anestesia satanica che va vivere la persona da indifferente come un robot. L'indifferente non si preoccupa neanche di se stesso. Esempio: Su ogni pacchetto di sigarette è scritto che il fumo uccide, ma si continua a fumare.

Ciao Giona ben ritrovato!
Posto un breve dialogo tra il monaco Nagasena e il re Milinda ( forse il greco Menandro...) sull'argomento nutrimento:

"Nagasena, qual'è la differenza tra l'uomo appassionato e l'uomo senza passioni?"
"Uno è legato, l'altro è distaccato."
"Che cosa intendi dire?"
"Uno desidera, l'altro non desidera."
"Ecco come capisco la cosa: l'uomo appassionato e l'uomo senza passioni desiderano entrambi ciò che è buono (per esempio il nutrimento), ma non ciò che è cattivo."
"L'uomo appassionato, oh re, quando mangia, gusta il sapore e la passione del sapore; l'uomo senza passioni gusta il sapore, ma non la passione del sapore".
(tratto dal Milindapanha).

Forse intendevi anche tu, con parole diverse e con riferimento ad una visione cristiana, lo stesso concetto?
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

giona2068

Citazione di: Sariputra il 05 Settembre 2017, 20:33:23 PM
Citazione di: giona2068 il 05 Settembre 2017, 00:09:46 AM
Citazione di: Freedom il 04 Settembre 2017, 20:31:47 PM
Citazione di: giona2068 il 04 Settembre 2017, 19:06:40 PMPer eliminare il piacere dalla propria vita occorre innanzitutto scoprire che esso non procede dal bene ma dal male.
Il piacere che si prova nel mangiare? Hai abbandonato anche questo?
Il piacere del cibo è il più insidioso dei piaceri perché si abbina ad una necessità giornaliera dell'essere umano. Attenzione ! Se una cosa è piacevole da mangiare non posso dire che fa schifo o esercitarmi a dire che fa schifo. Se un cibo è buono è buono e basta. Il problema nasce nel momento in cui divento adoratore del piacere e cerco di soddisfarlo con l'alcool, la droga, il fumo, la pigrizia, il sesso e/o il cibo. Se in me entra la luce che il piacere non piace alla mia anima, che non è carne, quando mangio un cibo buono, o bevo un bicchiere di buon vino ecc.. le papille gustative sentono qualcosa ma il cuore non viene interessato. Per questo San Paolo, parlando dei romani dice: Il loro ventre è diventato il loro "dio". Le conseguenze le conosci già! Il danno più grave che crea il piacere è l'anestesia satanica che va vivere la persona da indifferente come un robot. L'indifferente non si preoccupa neanche di se stesso. Esempio: Su ogni pacchetto di sigarette è scritto che il fumo uccide, ma si continua a fumare.

Ciao Giona ben ritrovato!
Posto un breve dialogo tra il monaco Nagasena e il re Milinda ( forse il greco Menandro...) sull'argomento nutrimento:

"Nagasena, qual'è la differenza tra l'uomo appassionato e l'uomo senza passioni?"
"Uno è legato, l'altro è distaccato."
"Che cosa intendi dire?"
"Uno desidera, l'altro non desidera."
"Ecco come capisco la cosa: l'uomo appassionato e l'uomo senza passioni desiderano entrambi ciò che è buono (per esempio il nutrimento), ma non ciò che è cattivo."
"L'uomo appassionato, oh re, quando mangia, gusta il sapore e la passione del sapore; l'uomo senza passioni gusta il sapore, ma non la passione del sapore".
(tratto dal Milindapanha).

Forse intendevi anche tu, con parole diverse e con riferimento ad una visione cristiana, lo stesso concetto?
Certamente, ma vado un po oltre. Non  avere passione per il sapore  corrisponde  a non cercare il  piacere.  Quando viene a mancare la ricerca del sapore, o se vuoi  la passione del  gustare,  nel tempo si attenua la sensibilità delle papille gustative e si finisce per gustare meno il sapore o per non cercarlo o addirittura ad esserne infastidito perché ogni cosa che non interessa il cuore perde d'importanza e genera rifiuto.
In Abruzzo, sotto il gran sasso,  c'è il santuario di San Gabriele  dell'Addollorata - sede dell'ordine dei Passionisti. Bene, questo santo  che si chiamava Gabriele,  prima del suo percorso verso la santità era ghiotto di gnocchi.  Da quando cominciò il suo cammino spirituale, ogni volta che in convento gli preparavano gli gnocchi lui si procurava un vasetto di cenere da mettere  sugli gnocchi stessi  al posto del formaggio perché, dopo aver gustato la gioia della comunione con il Signore Dio,  sentiva che il piacere e quanto lo genera disturbavano la sua gioia. 
Questa è la spiritualità  della quale si è discusso fino a poco tempo fa.

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