Spiritualità e sessualità: due opposti complementari

Aperto da Carlo Pierini, 09 Agosto 2017, 14:35:14 PM

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acquario69

Citazione di: Sariputra il 05 Settembre 2017, 20:33:23 PM
Posto un breve dialogo tra il monaco Nagasena e il re Milinda ( forse il greco Menandro...) sull'argomento nutrimento:

"Nagasena, qual'è la differenza tra l'uomo appassionato e l'uomo senza passioni?"
"Uno è legato, l'altro è distaccato."
"Che cosa intendi dire?"
"Uno desidera, l'altro non desidera."
"Ecco come capisco la cosa: l'uomo appassionato e l'uomo senza passioni desiderano entrambi ciò che è buono (per esempio il nutrimento), ma non ciò che è cattivo."
"L'uomo appassionato, oh re, quando mangia, gusta il sapore e la passione del sapore; l'uomo senza passioni gusta il sapore, ma non la passione del sapore".
(tratto dal Milindapanha).

Appunto,dice bene Nagasena
..trovo assurdo che si dovrebbero rifiutare le cose buone (e belle) del mondo..
Un conto sono le passioni un altro le cose belle e buone del mondo e a maggior ragione non bisognerebbe rifiutarle a prescindere...quello si che secondo me sarebbe un vero peccato  :)

giona2068

Citazione di: acquario69 il 06 Settembre 2017, 07:26:46 AM
Citazione di: Sariputra il 05 Settembre 2017, 20:33:23 PM
Posto un breve dialogo tra il monaco Nagasena e il re Milinda ( forse il greco Menandro...) sull'argomento nutrimento:

"Nagasena, qual'è la differenza tra l'uomo appassionato e l'uomo senza passioni?"
"Uno è legato, l'altro è distaccato."
"Che cosa intendi dire?"
"Uno desidera, l'altro non desidera."
"Ecco come capisco la cosa: l'uomo appassionato e l'uomo senza passioni desiderano entrambi ciò che è buono (per esempio il nutrimento), ma non ciò che è cattivo."
"L'uomo appassionato, oh re, quando mangia, gusta il sapore e la passione del sapore; l'uomo senza passioni gusta il sapore, ma non la passione del sapore".
(tratto dal Milindapanha).

Appunto,dice bene Nagasena
..trovo assurdo che si dovrebbero rifiutare le cose buone (e belle) del mondo..
Un conto sono le passioni un altro le cose belle e buone del mondo e a maggior ragione non bisognerebbe rifiutarle a prescindere...quello si che secondo me sarebbe un vero peccato  :)
Noi uomini viviamo due mondi in contemporanea: Quello invisibile e quello visibile, ma non ce ne rendiamo conto. Indi e per cui a volte  ci sbagliamo. Nel caso del quale si sta parlando  a volte pensiamo che le cose belle, se belle sono,  le contempliamo ma non  le adoriamo. Per scoprire se veramente le cose stanno come pensiamo, c'è un solo modo: Rinunciarci!

acquario69

Citazione di: giona2068 il 06 Settembre 2017, 10:14:06 AM
Noi uomini viviamo due mondi in contemporanea: Quello invisibile e quello visibile, ma non ce ne rendiamo conto. Indi e per cui a volte  ci sbagliamo. Nel caso del quale si sta parlando  a volte pensiamo che le cose belle, se belle sono,  le contempliamo ma non  le adoriamo. Per scoprire se veramente le cose stanno come pensiamo, c'è un solo modo: Rinunciarci!

E perché mai le cose qualora si arrivi a contemplarle non si dovrebbero adorare?..a me viene da pensare addirittura che sia proprio la contemplazione a scaturirne l'adorazione e che senza questa contemplazione non sarebbe nemmeno adorazione ma in quel caso attaccamento,che pero e' cosa completamente diversa
Per cui non vedrei nemmeno il motivo che porterebbe alla rinuncia...e in tal senso allora anche la rinuncia che indicheresti tu equivarrebbe secondo me ad un ennesimo attaccamento

giona2068

#33
Citazione di: acquario69 il 06 Settembre 2017, 14:19:44 PM
Citazione di: giona2068 il 06 Settembre 2017, 10:14:06 AM
Noi uomini viviamo due mondi in contemporanea: Quello invisibile e quello visibile, ma non ce ne rendiamo conto. Indi e per cui a volte  ci sbagliamo. Nel caso del quale si sta parlando  a volte pensiamo che le cose belle, se belle sono,  le contempliamo ma non  le adoriamo. Per scoprire se veramente le cose stanno come pensiamo, c'è un solo modo: Rinunciarci!

E perché mai le cose qualora si arrivi a contemplarle non si dovrebbero adorare?..a me viene da pensare addirittura che sia proprio la contemplazione a scaturirne l'adorazione e che senza questa contemplazione non sarebbe nemmeno adorazione ma in quel caso attaccamento,che pero e' cosa completamente diversa

Certo che si può contemplare ogni cosa , ma una cosa è contemplare per  arrivare all'adorazione e ben altra cosa  è contemplare per scoprire la meraviglia del creatore. Nel secondo caso non si sfocia nell'adorazione perché il cuore è pieno di Lui. Per questo il comandamento dice di adorare solo Lui. Adorare solo Lui  è gioia per Lui e gioia per noi; La Sua gioia scaturisce dall'aver ritrovato un figlio e la nostra  dall'aver ritrovato un Padre che è immensa vita eterna.  Il cantico delle creature diventa così il nostro canto: Dolce sentire che non son più che son parte di un'immensa via....
In ogni caso adorare solo Lui è secondo  la nostra vera natura ed è per questo che chiunque adora Lui vive la PACE.

Per cui non vedrei nemmeno il motivo che porterebbe alla rinuncia...e in tal senso allora anche la rinuncia che indicheresti tu equivarrebbe secondo me ad un ennesimo attaccamento.

La rinuncia di cui si parla non quella che  indicherei io, ma quella indicata dal Padre Celeste che è Sapienza infinita. In ogni caso se  come tu dici. l'attaccamento alla rinuncia, diventasse un ennesimo attaccamento , in verità non sarebbe un ennesimo attaccamento ma l'unico attaccamento  verso cui la nostra anima tende e che conduce alla Pace perché, come già detto, sarebbe secondo la nostra vera natura.
Quando s'inizia il cammino della rinuncia al mondo si diventa consapevoli di quanto il maligno ci ha dominati e quanto domina il mondo. Per questo rinunciare  diventa cosa difficile. Quando  stiamo vincendo  si scatenano le persecuzione,  se il maligno non riesce a fermarci con i suoi inganni e le sue lusinghe, cercherà di fermarci scatenando contro di noi la persecuzione  tramite i suoi strumenti.
Nel cammino di rinuncia c'è la chiamata dell'Onnipotente senza la quale non se ne parla proprio. Se c'è la chiamata vuol dire che c'è anche il Suo aiuto dal quale nasce la nostra certezza di vincere e poter  gridare alleuja.  Questo è il cammino verso la vita e fino quando non intraprenderemo questo cammino chiameremo vita la morte/vegetare.


acquario69

Citazione di: giona2068 il 06 Settembre 2017, 14:43:24 PM
Citazione di: acquario69 il 06 Settembre 2017, 14:19:44 PMCerto che si può contemplare ogni cosa , ma una cosa è contemplare per  arrivare all'adorazione e ben altra cosa  è contemplare per scoprire la meraviglia del creatore. Nel secondo caso non si sfocia nell'adorazione perché il cuore è pieno di Lui. Per questo il comandamento dice di adorare solo Lui. Adorare solo Lui  è gioia per Lui e gioia per noi; La Sua gioia scaturisce dall'aver ritrovato un figlio e la nostra  dall'aver ritrovato un Padre che è immensa vita eterna.  Il cantico delle creature diventa così il nostro canto: Dolce sentire che non son più che son parte di un'immensa via....
In ogni caso adorare solo Lui è secondo  la nostra vera natura ed è per questo che chiunque adora Lui vive la PACE.

La rinuncia di cui si parla non quella che  indicherei io, ma quella indicata dal Padre Celeste che è Sapienza infinita. In ogni caso se  come tu dici. l'attaccamento alla rinuncia, diventasse un ennesimo attaccamento , in verità non sarebbe un ennesimo attaccamento ma l'unico attaccamento  verso cui la nostra anima tende e che conduce alla Pace perché, come già detto, sarebbe secondo la nostra vera natura.
Quando s'inizia il cammino della rinuncia al mondo si diventa consapevoli di quanto il maligno ci ha dominati e quanto domina il mondo. Per questo rinunciare  diventa cosa difficile. Quando  stiamo vincendo  si scatenano le persecuzione,  se il maligno non riesce a fermarci con i suoi inganni e le sue lusinghe, cercherà di fermarci scatenando contro di noi la persecuzione  tramite i suoi strumenti.
Nel cammino di rinuncia c'è la chiamata dell'Onnipotente senza la quale non se ne parla proprio. Se c'è la chiamata vuol dire che c'è anche il Suo aiuto dal quale nasce la nostra certezza di vincere e poter  gridare alleuja.  Questo è il cammino verso la vita e fino quando non intraprenderemo questo cammino chiameremo vita la morte/vegetare.


Io non ci vedrei nessuna differenza sostanziale e nel cantico delle creature se non sbaglio sarebbe proprio quella comunione con tutte le cose del creato,percio e' l'unione con Dio nelle sue manifestazioni

credo che sia il nostro io-ego a permettere un certo attaccamento alle cose, ma non le cose in se (vedi appunto sopra)..ed e' in quel caso specifico che sono appunto le cose a impossessarsi di noi (ad esempio i vizi) ed e' in tal senso che rappresenterebbero il maligno appunto perché ci "separa" (diavolo = diabballon = separatore)

giona2068

Citazione di: acquario69 il 06 Settembre 2017, 15:25:04 PM
Citazione di: giona2068 il 06 Settembre 2017, 14:43:24 PM
Citazione di: acquario69 il 06 Settembre 2017, 14:19:44 PMCerto che si può contemplare ogni cosa , ma una cosa è contemplare per  arrivare all'adorazione e ben altra cosa  è contemplare per scoprire la meraviglia del creatore. Nel secondo caso non si sfocia nell'adorazione perché il cuore è pieno di Lui. Per questo il comandamento dice di adorare solo Lui. Adorare solo Lui  è gioia per Lui e gioia per noi; La Sua gioia scaturisce dall'aver ritrovato un figlio e la nostra  dall'aver ritrovato un Padre che è immensa vita eterna.  Il cantico delle creature diventa così il nostro canto: Dolce sentire che non son più che son parte di un'immensa via....
In ogni caso adorare solo Lui è secondo  la nostra vera natura ed è per questo che chiunque adora Lui vive la PACE.

La rinuncia di cui si parla non quella che  indicherei io, ma quella indicata dal Padre Celeste che è Sapienza infinita. In ogni caso se  come tu dici. l'attaccamento alla rinuncia, diventasse un ennesimo attaccamento , in verità non sarebbe un ennesimo attaccamento ma l'unico attaccamento  verso cui la nostra anima tende e che conduce alla Pace perché, come già detto, sarebbe secondo la nostra vera natura.
Quando s'inizia il cammino della rinuncia al mondo si diventa consapevoli di quanto il maligno ci ha dominati e quanto domina il mondo. Per questo rinunciare  diventa cosa difficile. Quando  stiamo vincendo  si scatenano le persecuzione,  se il maligno non riesce a fermarci con i suoi inganni e le sue lusinghe, cercherà di fermarci scatenando contro di noi la persecuzione  tramite i suoi strumenti.
Nel cammino di rinuncia c'è la chiamata dell'Onnipotente senza la quale non se ne parla proprio. Se c'è la chiamata vuol dire che c'è anche il Suo aiuto dal quale nasce la nostra certezza di vincere e poter  gridare alleuja.  Questo è il cammino verso la vita e fino quando non intraprenderemo questo cammino chiameremo vita la morte/vegetare.


Io non ci vedrei nessuna differenza sostanziale e nel cantico delle creature se non sbaglio sarebbe proprio quella comunione con tutte le cose del creato,percio e' l'unione con Dio nelle sue manifestazioni.

Per capirci dobbiamo imparare a distinguere l'ammirazione, il rispetto e le meraviglie oggetti  dall'adorare. Adorare vuol dire aprire il cuore a Colui che tutto può  e tutto ha creato, noi compresi,  rispettare, ammirare e meravigliarsi vuol dire rispettare, ammirare e meravigliarsi del creatore. S. Francesco chiama fratello sole , sorella luna  ecc.. perché riconosce che tutti siamo  sue creature., ma non dice di adorarle. Se guardi bene nel Santo  Vangelo è scritto che chi ama suo padre, sua madre, la sua figlia ecc.. più di Lui non è degno di Lui. Figuriamoci se potremmo esserlo amando le cose da lui create.
credo che sia il nostro io-ego a permettere un certo attaccamento alle cose, ma non le cose in se (vedi appunto sopra)..ed e' in quel caso specifico che sono appunto le cose a impossessarsi di noi (ad esempio i vizi) ed e' in tal senso che rappresenterebbero il maligno appunto perché ci "separa" (diavolo = diabballon = separatore)


Si è proprio così, è il nostro io che permette alle cose e/o ai vizi di impossessarsi di noi, ma il nostro ego altro non è che la  disubbidienza ai Suoi comandamenti perché genera la nostra volontà e soffoca la Sua che si manifesta attraverso la coscienza.
In altri termini ciò che s'impossessa di noi riesce ad impossessarsi di noi con il nostro consenso consapevole o inconsapevole.  La storia comincia con Eva  e il serpente antico - satana - e continua come se fosse il primo giorno.  Come quella volta  non poté imporre ad Eva di mangiare la mela/mondo perché non ne aveva il potere  per farlo ma dovette convincerla sottomettendo la sua volontà, così oggi fa con ogni  uomo che glielo consente e fino a quando glielo consente. E' bene ricordare che c'è un punto di non ritorno!
Lo scopo del demonio è proprio quello che dici tu: Separarci da LUI. Quando ci separiamo da Lui diventiamo deboli e schiavi del diavolo. Ai nostri tempi  la pubblicità è il mezzo per arrivare al suo scopo.

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