Sono un essere inadeguato

Aperto da Sariputra, 02 Maggio 2016, 16:49:42 PM

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Jean

Tutto si perde, restano solo i ricordi?

"Sì. Dell'infanzia il sorriso di mia madre Erminia, il calore dell'amicizia degli animali.


Degli anni della guerra le urla di dolore dei moribondi, gli sguardi increduli dei soldati di fronte alla follia della violenza.

La prima donna che ho baciato, non rammento chi fosse, ma ricordo il suo profumo e la sensazione dello sbocciare di un sentimento.

Il primo grande dolore, la morte di mio padre, Francesco.
Avevo sei anni.

Le persone scomparse delle quali continuo a evocare il nome, un gesto, le forme del viso o del corpo: mia madre, mia sorella Franca, i miei fratelli Pino, Lino e Antonio, Don Giovanni il prete-filosofo di campagna.

Intorno ai diciotto anni ho vissuto sesso, amore e dolore.

La mia vita è continuata così, in sovrapposizione permanente ".
 

http://www.repubblica.it/cultura/2015/11/22/news/umberto_veronesi_io_non_ho_paura_-127906220/?ref=HREA-1

Sariputra

#31
Quando un povero cristo dice di essere inadeguato, la maggior parte delle persone sorride benevolmente, ti rincuorano: "Siamo tutti un pò inadeguati" ti dicono per sollevarti , alcune si spingono fino ad abbracciarti...non che questa cosa mi dispiaccia , sia chiaro...ma io vorrei rispondere che c'è inadeguatezza e inadeguatezza, come c'è filosofia e filosofia , o religione e religione. Sentirsi inadeguati in ogni situazione è intollerabile, ti riempie d'ansia, ti rende insicuro dei tuoi stessi passi...Però... che miseria la nostra testa... ci provo pure un sottile perverso piacere, di cui poi mi vergogno naturalmente, ma...è come un demone che mi spinge a fare il bastian contrario in ogni dove. Io lo osservo ben bene questo diavoluccio che mi possiede. Se ne sta di solito accucciato in un angoletto della mia testa, quando giro solitario per Villa Sariputra o per il podere circostante, ormai spogliato dall'inverno. Non appena però arriva un visitatore su un calesse e si spalanca il cancello acuminato che immette sul viale lastricato, unica via che porta direttamente sotto il pergolato di vite, abbracciante  la facciata della villa, eccolo là! Balza su...lo sento proprio agitarsi...mi smuove le labbra nella tipica smorfia ironica che odio...mi sussurra:" Muoviti imbecille! Vai ad accogliere i visitatori! E' quella culona della L...dice proprio così, è sempre volgare... e suo marito che non ti ha ancora ridato i soldi che gli avevi prestato"...E' veramente venale...che poi non capisco che cosa gli interessi veramente , come se avesse il timor di restar senza soldi...La sua molestia arriva a mettere in dubbio qualsiasi cosa faccia. Sto leggendo un sutra? "Non serve a niente" continua a ripetermi, "Perdi tempo...andiamo a passeggiar nel centro di Sotto il Monte piuttosto, che ci facciamo quattro risate...". Mi sto scervellando sopra un trattato filosofico? Dovreste vedere come sghignazza...questa cosa lo diverte in modo abominevole. "Questi son quelli che ti dicono che una cosa esiste e quegli altri che la stessa cosa non esiste? Quelli dell'onanismo mentale ? ( In verità usa un'espressione oltremodo sconcia...) Ma andiamo piuttosto dalla Vania o dalla Maddi che forse è la volta buona che..."( sempre a quello mira, sembra che non gli interessi altro...).  A nulla servono le mie obiezioni...che poi mi rendo conto sono proprio ridicole, inesistenti quasi...del tipo 'Ma io sono una persona molto spirituale' o l'altra ' Sono una persona riflessiva e stimata da tutti'...a parte che mentre me le dico già rido da solo, dovreste sentire lo scompisciarsi dalle risate del diavoletto. Sembra che lui se ne intenda veramente di cose come 'spiritualità' e 'filosofia', tanto da spalancare gli occhietti e fare la bocca a U, e poi...giù a ridere come un deficiente!...Signori che avete la pazienza di leggere ancora, sappiate che sono così inadeguato da arrivar a dubitare di me stesso e di pensar che...dio mio, che orrore!... Io sia proprio questo diavolo saggio e filosofo...può essere? Che alla fine io sia solo un suo sogno o un suo passatempo? Da come si diverte parrebbe proprio così..ahimè!...Se vado ad un funerale...eccolo là che mi stampa in viso un sorriso ironico, agghiacciante per l'occasione e, mentre tutti fingono di piangere e contristarsi per la perdita, io sorrido in modo veramente strano. La cosa terribile è che...muoio di vergogna a raccontarvelo... le donne, soprattutto loro, interpretano il sorriso come una forma di partecipazione sofferta al loro dolore...e allora mi abbracciano e mi dicono che sono 'tanto caro' e ' che mi sentono vicino'. Così, mentre i quattro becchini in nero, calano la bara per l'eterno riposo, "lui" si fa vivo ."Però" sussurra "che tette sode ha la T., chi l'avrebbe mai detto...". A questo mi riduce la testa. Voi siete sicuramente superiori a questa volgarità, vero?...Se c'è da soffrire, soffrite veramente di sicuro...O forse no? Anche a voi capita delle volte?...Magari vi vergognate a confessarlo?....Ma io sono in uno stato così provato che ormai non mi vergogno di nulla e sono sincero circa i miei patimenti. Questa vita è proprio un patire; siam così scossi... come una barchetta nell'oceano in tempesta. E' la nostra testa che , mentre dovrebbe andare a sinistra...se ne va a destra, ci inganna continuamente. Forse io e il diavolo che mi tortura , in fondo, non siamo proprio così...ci facciamo compagnia alla fine; lui mi prende in giro e io provo piacere che qualcuno mi prenda in giro, anche se mi arrabbio per la mia inadeguatezza. Quando provo a ribellarmi e lo apostrofo ( questa è la mia vendetta...) con la frase che so lui odia più di ogni altra, "Ma tu non esisti veramente" o anche , visto che si definisce un saggio filosofo, con "Ma tu sei vuoto di esistenza intrinseca"...eccolo farsi serio, si accuccia nel suo angoletto e piange sommessamente...quasi mi fa pena...sembra un bimbo innocente sgridato ingiustamente dalla mamma. Poi mi guarda e sembra volermi dire:" Ma tu Sari, in fondo, mi vuoi bene vero? Sono tuo amico, il tuo più intimo amico. Noi ci conosciamo e ci capiamo, vero?...Non ho altri amici se non vivo in te".
Così porto avanti la mia pena e la mia inadeguatezza e lui si fa felice e mi grida "Sììì...andiamo a scriver qualcosa sul forum".
Nel frattempo il demonietto vi invita a cantare:
https://www.youtube.com/watch?v=7WpdSh8VYd4
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

InVerno

#32
Anche a me è capitato di finire in situazioni dove il dolore pervadeva le stanze e di non riuscire a smettere di sorridere (non tanto ai funerali, quanto alle visite "di cortesia" al moribondo, o nei corridoi di un ospedale dove io passo solo per caso, se la situazione è veramente cara a me non è solamente cortesia, non ci riesco) . Ma non è una reazione cosi inspiegabile onestamente, il sorriso in fin dei conti è spesso una smorfia per prendere le distanze e non ha nulla a che fare con un sentimento positivo. Le contraddizioni ci fanno sorridere, e spesso e volentieri luoghi dove le più diverse energie entrano in contatto ci fanno venire voglia di estraniarci, di allontanarci, e facciamo la smorfia. Non è molto diverso dalla smorfia di una scimmia, è un mostrare i denti difensivo, l'ultima difesa dei 5 sensi davanti a situazioni apparentente caotiche e irrazionali, e perciò potenzialmente dannose. Non ho mai avuto invece particolari attenzioni verso le forme femminili, o meglio, le ho, ma non mi capita siano "fuori luogo", sono spesso quello che "si volta a guardare" per dare un contentino al machismo del gruppo che si è voltato, istintivamente non mi è quasi mai capitato. Il conflitto tra l'io e il demonietto invece è una cosa più subdola che ho esplorato a lungo attraverso anche mezzi artificiali per renderli più distinti. Se si trova un modo per abbassare le difese dell'io e dare tutto il potere al super-io, al demonietto che ti vuole redarguire ricordandoti ciò che "dovresti essere" ma non sei..Si ci accorge che il suo unico scopo è quello di bastonarti, e tu lo vuoi perchè  come un masochista, anche l'essere bastonato è una vibrazione di vita rispetto alla quiete calma. Paradossalmente sembra che non ci sia una vera distinzione tra il negativo\positivo morale, e un sasso nell'acqua non importa quali onde trasmetta, sia una "botta di vita" da ricercare in ogni caso per l'istinto in quiete noiosa. Se le difese da queste bastonate si  annullano temporaneamente, si sente molto, molto male.. ma la pelle cresce più spessa con l'esperienza, e via via  le bastonate fanno sempre meno male, e quindi l'istinto di cercarle attivamente si attenua, perchè non fanno più effetto. In pratica sembra molto semplice ma è molto difficile avere controllo su queste difese interiori e dare il permesso totale al demonietto per questo tipo di esercizi masochisti, è contro intuitivo e va contro il nostro interesse, però ci sono modalità e pratiche per riuscirsi, e con me nel tempo ha funzionato. Vale comunque la regola, che più conosci il tuo nemico, più è facile affrontarlo.

Apeiron

Citazione di: Sariputra il 18 Dicembre 2016, 12:15:02 PMQuando un povero cristo dice di essere inadeguato, la maggior parte delle persone sorride benevolmente, ti rincuorano: "Siamo tutti un pò inadeguati" ti dicono per sollevarti , alcune si spingono fino ad abbracciarti...non che questa cosa mi dispiaccia , sia chiaro...ma io vorrei rispondere che c'è inadeguatezza e inadeguatezza, come c'è filosofia e filosofia , o religione e religione. Sentirsi inadeguati in ogni situazione è intollerabile, ti riempie d'ansia, ti rende insicuro dei tuoi stessi passi...Però... che miseria la nostra testa... ci provo pure un sottile perverso piacere, di cui poi mi vergogno naturalmente, ma...è come un demone che mi spinge a fare il bastian contrario in ogni dove. Io lo osservo ben bene questo diavoluccio che mi possiede. Se ne sta di solito accucciato in un angoletto della mia testa, quando giro solitario per Villa Sariputra o per il podere circostante, ormai spogliato dall'inverno. Non appena però arriva un visitatore su un calesse e si spalanca il cancello acuminato che immette sul viale lastricato, unica via che porta direttamente sotto il pergolato di vite, abbracciante la facciata della villa, eccolo là! Balza su...lo sento proprio agitarsi...mi smuove le labbra nella tipica smorfia ironica che odio...mi sussurra:" Muoviti imbecille! Vai ad accogliere i visitatori! E' quella culona della L...dice proprio così, è sempre volgare... e suo marito che non ti ha ancora ridato i soldi che gli avevi prestato"...E' veramente venale...che poi non capisco che cosa gli interessi veramente , come se avesse il timor di restar senza soldi...La sua molestia arriva a mettere in dubbio qualsiasi cosa faccia. Sto leggendo un sutra? "Non serve a niente" continua a ripetermi, "Perdi tempo...andiamo a passeggiar nel centro di Sotto il Monte piuttosto, che ci facciamo quattro risate...". Mi sto scervellando sopra un trattato filosofico? Dovreste vedere come sghignazza...questa cosa lo diverte in modo abominevole. "Questi son quelli che ti dicono che una cosa esiste e quegli altri che la stessa cosa non esiste? Quelli dell'onanismo mentale ? ( In verità usa un'espressione oltremodo sconcia...) Ma andiamo piuttosto dalla Vania o dalla Maddi che forse è la volta buona che..."( sempre a quello mira, sembra che non gli interessi altro...). A nulla servono le mie obiezioni...che poi mi rendo conto sono proprio ridicole, inesistenti quasi...del tipo 'Ma io sono una persona molto spirituale' o l'altra ' Sono una persona riflessiva e stimata da tutti'...a parte che mentre me le dico già rido da solo, dovreste sentire lo scompisciarsi dalle risate del diavoletto. Sembra che lui se ne intenda veramente di cose come 'spiritualità' e 'filosofia', tanto da spalancare gli occhietti e fare la bocca a U, e poi...giù a ridere come un deficiente!...Signori che avete la pazienza di leggere ancora, sappiate che sono così inadeguato da arrivar a dubitare di me stesso e di pensar che...dio mio, che orrore!... Io sia proprio questo diavolo saggio e filosofo...può essere? Che alla fine io sia solo un suo sogno o un suo passatempo? Da come si diverte parrebbe proprio così..ahimè!...Se vado ad un funerale...eccolo là che mi stampa in viso un sorriso ironico, agghiacciante per l'occasione e, mentre tutti fingono di piangere e contristarsi per la perdita, io sorrido in modo veramente strano. La cosa terribile è che...muoio di vergogna a raccontarvelo... le donne, soprattutto loro, interpretano il sorriso come una forma di partecipazione sofferta al loro dolore...e allora mi abbracciano e mi dicono che sono 'tanto caro' e ' che mi sentono vicino'. Così, mentre i quattro becchini in nero, calano la bara per l'eterno riposo, "lui" si fa vivo ."Però" sussurra "che tette sode ha la T., chi l'avrebbe mai detto...". A questo mi riduce la testa. Voi siete sicuramente superiori a questa volgarità, vero?...Se c'è da soffrire, soffrite veramente di sicuro...O forse no? Anche a voi capita delle volte?...Magari vi vergognate a confessarlo?....Ma io sono in uno stato così provato che ormai non mi vergogno di nulla e sono sincero circa i miei patimenti. Questa vita è proprio un patire; siam così scossi... come una barchetta nell'oceano in tempesta. E' la nostra testa che , mentre dovrebbe andare a sinistra...se ne va a destra, ci inganna continuamente. Forse io e il diavolo che mi tortura , in fondo, non siamo proprio così...ci facciamo compagnia alla fine; lui mi prende in giro e io provo piacere che qualcuno mi prenda in giro, anche se mi arrabbio per la mia inadeguatezza. Quando provo a ribellarmi e lo apostrofo ( questa è la mia vendetta...) con la frase che so lui odia più di ogni altra, "Ma tu non esisti veramente" o anche , visto che si definisce un saggio filosofo, con "Ma tu sei vuoto di esistenza intrinseca"...eccolo farsi serio, si accuccia nel suo angoletto e piange sommessamente...quasi mi fa pena...sembra un bimbo innocente sgridato ingiustamente dalla mamma. Poi mi guarda e sembra volermi dire:" Ma tu Sari, in fondo, mi vuoi bene vero? Sono tuo amico, il tuo più intimo amico. Noi ci conosciamo e ci capiamo, vero?...Non ho altri amici se non vivo in te". Così porto avanti la mia pena e la mia inadeguatezza e lui si fa felice e mi grida "Sììì...andiamo a scriver qualcosa sul forum". Nel frattempo il demonietto vi invita a cantare: https://www.youtube.com/watch?v=7WpdSh8VYd4

Ah beh qui potremmo farci un discorso che non finisce più. Mi ci ritrovo in molto di quello che scrivi (non a caso penso, visto che mi ritrovo in quello che scrivi anche altrove) e in effetti credo che tutto sia dovuto al fatto che noi sappiamo di essere imperfetti e siamo alla ricerca se non della perfezione, del miglioramento di sé. Molto spesso mi capita di pensare "ah quello scemo di..." riferendomi ad un mio amico e poi subito dopo pentirmi di averlo pensato! Ecco troviamo il diavolo in noi, sappiamo che c'è e ci spaventa: sappiamo di essere imperfetti. Tale conoscenza poi ci blocca, ci distrugge, ci ferma e ci paralizza. Ma perchè? Perchè devo farmi così tanti problemi io che mi controllo così tanto? Perché così tanta coscienziosità? Ecco perchè: perchè d'altronde così siamo noi e sappiamo che questa cosa è un bene! Perchè viviamo la filosofia e sappiamo che la conoscenza NON è una garanzia di "non peccaminosità" (anzi siamo consci dei preicoli di troppa conoscenza). Perciò sì dico anche io: sono inadeguato e soffro. La consapevolezza del demonietto mi paralizza e mi da ansia e a volte vorrei essere "più libertino". E qui però la coscienza mi dice: no caro mio, non farai una cosa che SAI essere sbagliata. Quindi eccomi qui: sono in paralisi ma d'altronde è anche vero che molti che hanno successo sono "posseduti dal demonietto". L'importante credo dunque è saper rinunciare e sapere che anche il migliore degli uomini non è un dio ma umano, troppo umano...

P.S. Spesso si rincuora l'altro perchè si pensa che dirgli "sei imperfetto" sia un insulto. Invece io voglio sentirmi solo dire "sei imperfetto, milgiorati così....". E ahimé tutti sono così assuefatti dal "buonismo" che non imparo nulla... e  rimango inadeguato!
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Apeiron

Citazione di: InVerno il 18 Dicembre 2016, 14:17:44 PMAnche a me è capitato di finire in situazioni dove il dolore pervadeva le stanze e di non riuscire a smettere di sorridere (non tanto ai funerali, quanto alle visite "di cortesia" al moribondo, o nei corridoi di un ospedale dove io passo solo per caso, se la situazione è veramente cara a me non è solamente cortesia, non ci riesco) . Ma non è una reazione cosi inspiegabile onestamente, il sorriso in fin dei conti è spesso una smorfia per prendere le distanze e non ha nulla a che fare con un sentimento positivo. Le contraddizioni ci fanno sorridere, e spesso e volentieri luoghi dove le più diverse energie entrano in contatto ci fanno venire voglia di estraniarci, di allontanarci, e facciamo la smorfia. Non è molto diverso dalla smorfia di una scimmia, è un mostrare i denti difensivo, l'ultima difesa dei 5 sensi davanti a situazioni apparentente caotiche e irrazionali, e perciò potenzialmente dannose. Non ho mai avuto invece particolari attenzioni verso le forme femminili, o meglio, le ho, ma non mi capita siano "fuori luogo", sono spesso quello che "si volta a guardare" per dare un contentino al machismo del gruppo che si è voltato, istintivamente non mi è quasi mai capitato. Il conflitto tra l'io e il demonietto invece è una cosa più subdola che ho esplorato a lungo attraverso anche mezzi artificiali per renderli più distinti. Se si trova un modo per abbassare le difese dell'io e dare tutto il potere al super-io, al demonietto che ti vuole redarguire ricordandoti ciò che "dovresti essere" ma non sei..Si ci accorge che il suo unico scopo è quello di bastonarti, e tu lo vuoi perchè come un masochista, anche l'essere bastonato è una vibrazione di vita rispetto alla quiete calma. Paradossalmente sembra che non ci sia una vera distinzione tra il negativo\positivo morale, e un sasso nell'acqua non importa quali onde trasmetta, sia una "botta di vita" da ricercare in ogni caso per l'istinto in quiete noiosa. Se le difese da queste bastonate si annullano temporaneamente, si sente molto, molto male.. ma la pelle cresce più spessa con l'esperienza, e via via le bastonate fanno sempre meno male, e quindi l'istinto di cercarle attivamente si attenua, perchè non fanno più effetto. In pratica sembra molto semplice ma è molto difficile avere controllo su queste difese interiori e dare il permesso totale al demonietto per questo tipo di esercizi masochisti, è contro intuitivo e va contro il nostro interesse, però ci sono modalità e pratiche per riuscirsi, e con me nel tempo ha funzionato. Vale comunque la regola, che più conosci il tuo nemico, più è facile affrontarlo.

Anche con te mi ritrovo e anche in questo caso il pensiero "anche loro sono umani, troppo umani..." mi accompagna e mi sostiene. Altrimenti credo sarei caduto nella depressione più nera (non che sia la persona più brillante del mondo eh).  Sì sono il primo a fare espressioni fuori contesto, commenti fuori luogo e poi me ne pento. Ho spesso il "terrore del peccato". Mi fa soffrire, ma ahimé sono fatto così e credo che il "terrore del peccato" mi aiuti a non essere un diavolo, o almeno a non essere un diavolo troppo cattivo e insopportabile...
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Sariputra

#35
AMORE NATURALE

Mai ho provato un freddo più intenso.Sto in piedi sotto il pergolato e il cielo si sta riempiendo di arancio verso occidente. Lo sto aspettando da un pò di tempo; a volte ritarda...Poi lo vedo al cancello...E'arrivato a piedi, come suo solito...
-Apri il cancello V.!-Grido. Nel bosco dietro la Villa qualcosa si sta muovendo. Alzo lo sguardo e osservo i tralci secchi, avvizziti. Devo decidermi a potare, penso...
Adesso sta salendo lungo il vialetto lastricato. Ha uno strano impermeabile, con il cappuccio, che lo copre fin quasi alle caviglie...
Si ferma tranquillo e mi sorride. Anch'io gli sorrido. Giù sulla strada, molto in basso, voci di ragazzi che fanno chiasso...
-Accomodati o Venerabile. Ripariamoci da questo gelo.-
Mi segue nello stanzone al piano terra. Il fuoco nel caminetto sta divorando un grosso ceppo. V. arriva , prende l'impermeabile e saluta. Il Venerabile le passa la mano sui capelli, accarezzandoli...
Ci sediamo ai lati del vecchio divano scolorito. Il cuscino al centro è troppo soffice, quasi sfondato...
-Venerabile, come stai ? Ti senti comodo?-
-Sì, Sari.-parla lentamente, come al solito- Ho accolto con piacere il tuo gradito invito. Meravigliosi sono questi luoghi , con le colline spoglie. Come sai amo la pace del Monte. Ho sentito poi , nel tono della tua voce, la presenza dell'antica malinconia. Eccomi qui allora...-
La testa rasata, i grandi occhi azzurri, il sorriso mite sono gli stessi di sempre.
-Venerabile, la più alta e più completa mente del risveglio ottenuta dal Buddha è forse irraggiungibile?-
-Hai ragione, Sari. Riguardo alla più alta e completa mente risvegliata io non ho ottenuto nulla. Proprio per questo è chiamata la più alta e completa mente risvegliata. Se pensiamo che il Buddha abbia raggiunto un livello di comprensione esistente in maniera indipendente, questo ottenimento non può essere chiamata la più alta e completa mente risvegliata. Nello stesso momento in cui sorge il concetto di 'più alta e completa mente risvegliata' l'essenza di questa mente risvegliata sparisce. Per questo motivo il Signore Buddha ha dichiarato. "Io non ho ottenuto nulla".
-Spiegati meglio, se puoi, Venerabile. Come sai sono duro a comprendere.-
-Sari, quella mente è la stessa in ogni dove. Non si può definire superiore o inferiore, per questo è definita come la più alta e completa mente risvegliata. Questo frutto si ottiene attraverso la pratica di tutte le azioni positive compiute con spirito del non-sé, della non-persona, del non-essere vivente e della non-durata di un'esistenza. Sari, quelle che vengono chiamate dal mondo azioni positive non sono in effetti azioni positive. Proprio per questa ragione vengono chiamate azioni positive"-
Mi osserva negli occhi. Distolgo lo sguardo. La mia solita timidezza di antico retaggio...
-Tua figlia cresce, vedo e...quell'albero di natale è fatto con buon gusto...con molto buon gusto! Pochi colori e bene in armonia.-
Un caldo silenzio avvolge la sala. Lo specchio sulla parete opposta mi riflette, seduto sul divano...
-Venerabile, perché il Tathagata si è dato pena di traghettare gli esseri viventi alla sponda della liberazione?-
-Non dire così, Sari...non dire così. Non pensare in questo modo, Sari. Perché? In verità non vi è per il Buddha un solo essere che debba essere portato sull'altra riva. Se il Tathagata pensasse in quel modo, sarebbe preda dell'idea di un sé, di una persona, di un essere vivente o della durata di un'esistenza. Il Tathagata usa parole e idee proprio come fanno tutti: un fiore è un fiore e questa villa è questa villa, il risveglio è il risveglio e l'illusione è l'illusione. Anche se , a volte, nel suo parlare sembra sottintendere la presenza di un sé, il Tathagata non è prigioniero delle parole e delle idee.-
Adesso si ode distinto il richiamo della nostra civetta di casa.  Ha il nido su un vecchio olmo al limitare del boschetto.
-Sari, ascolta...ciò che il Buddha chiama "sé", in effetti è privo di quel sé come viene concepito da un essere ordinario. Sari, il Tathagata non considera nessuno come un essere ordinario. Proprio per questo può denominare qualcuno "un essere ordinario."-
-Parlami dell'amore.-
-Nel sentiero, Sari la non-dualità è la caratteristica essenziale dell'amore. Nell'amore la persona che ama e la persona amata non sono due. La sofferenza di una parte è pure la sofferenza dell'altra. L'amore ha una natura organica, di interessere.
-Io non riesco più ad amare...-
-Non dire questo, Sari! Se pensi ci sia un sé che non riesce ad amare, non riuscirai ad amare. Proprio lasciando andare l'idea di dover amare, la mente può essere visitata dall'amore naturale. Non hai bisogno di accumulare felicità.-
-Cosa intendi quando dici che non ho bisogno di accumulare felicità?-
-Sari, il Tathagata genera virtù e felicità, ma non è catturato dall'idea di virtù e felicità. Proprio per questo l'Onorato dal Mondo dice che non c'è alcun bisogno di accumulare felicità.-
-Dove posso andare per vincere la mia malinconia?-
-Sari, se qualcuno afferma che bisogna andare , venire, sedersi o coricarsi, quella persona non ha compreso quanto insegnato dal Buddha. Perché? Il significato di Tathagata è: 'Colui che non viene da nessun luogo e non va in nessun luogo'. Proprio per questo viene chiamato 'Tathagata.'-
-Devo accettare la mia vita qui vissuta, al limitare del bosco? Parlami ancora, Venerabile.
-Sari, tutti i fenomeni composti sono come un sogno, un fantasma, una goccia di rugiada, la luce di un lampo. Medita su questi fenomeni. Osservali.-
Si è alzato e si è avvicinato al caminetto. Si scalda le mani.
-E' una bella casa. Si sente che ha vissuto.-
-Devi andare subito? Resta per questa notte almeno. Ho una camera vuota...-
-Non posso, Sari...devo andare. Come sempre.-
-Ti sono grato per il tuo insegnamento-
Il Venerabile si inchina lentamente. Noto le scarpe malridotte e i calzini spaiati.
-Non disturbare tua figlia. Sarà a letto. Se puoi portami il cappotto...Prendo la stradina nel bosco.-

P.S. Liberamente adattata dal Vajracchedika Prajnaparamita Sutra ( compilato nel IV secolo d.C. e tradotto in cinese nel 868, conservato nel British Museum).
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Jean

Citazione di: Jean il 09 Settembre 2016, 23:18:12 PM
Andrea - ... eccomi, puntuale stavolta, eh... non come la precedente che la ho... ti ho fatto attendere un bel po', mentre dormivo. Ma prego, accomodati, Vania...

Vania – grazie,  è passato un po' da allora... per diversi motivi non ho potuto e un po' voluto venir prima... complice la vacanza che ho trascorso con Gianni che mi ha rilassato, allontanando quella sensazione d'inadeguatezza che talora mi perseguita...

- ricordo che avevamo concluso  il precedente incontro proprio ragionando su questa parola  e sulle ali dell'amore (... e si librò su l'adeguate penne ) che pare aver rinsaldato la tua relazione con Gianni, suppongo...

-che strano, Andrea... proprio oggi ho letto una poesia al riguardo, anzi due... quella di una poetessa e di una persona che l'ha diversamente interpretata... le ho copiate, eccole qui...



L'universo non ha un centro,                                L'universo ha un centro,
ma per abbracciarsi si fa così:                              ma per dividersi si fa così:
ci si avvicina lentamente                                      ci si allontana velocemente
eppure senza motivo apparente,                          senza apparente motivo,
poi allargando le braccia,                                    poi chiudendo le braccia,
si mostra il disarmo delle ali,                          si mostra la forza delle proprie ali,
e infine si svanisce,                                             svanendo infine,
insieme,                                                              soli e divisi
nello spazio di carità                                          nello spazio d'odio
tra te                                                                   tra te
e l'altro.                                                              e l'altro.




-perbacco, Vania... una significativa coincidenza,  pare fatta apposta per riprendere il filo della nostra discussione, iniziata al bar degli elastici... le due poesie raffigurano l'avvicinarsi e l'allontanarsi (sembra) di due persone simbolicamente sorrette nel loro movimento dalle proprie ali... se mettiamo un elastico tra le due versioni vediamo come l'una divenga l'altra... un po' quello che accade tra te e Gianni, quello che accade a molte coppie...

-e se l'elastico si  rompe?  

-le parti divise, se non si rassegnano, cercheranno con chi riannodarlo nuovamente...

-Andrea, io mi trovo bene con Gianni...

-non ne dubito, ma..?

-ma ci sono gli altri, la sua famiglia, amici... lavoro, quello che pensa e che sente...

-già, nessuno è un'isola, e se lo è rimane il collegamento con altre terre sotto il mare che la lambisce... gli altri e le circostanze sono un problema, per chi si vuol davvero bene?

- no, ma c'è qualcos'altro che non riesco bene a mettere a fuoco... tu che dici della realtà?

-e questa da dove viene? Che ti accade?

-... a volte ho l'impressione di recitare una parte... poi mi riprendo e mi convinco che son io che sto facendo questo e quello, nessuno me lo impone... non siamo burattini, vero?

-eh... se lo fossimo io non potrei rispondere che quello che mi sarebbe permesso... ma anche recitassimo la nostra parte, dov'è il problema?

-... se recitassimo più parti?

-beh, in realtà lo facciamo continuamente, presentando ad ognuno l'immagine che vorremmo avesse di noi.
Nulla di preoccupante, così fan tutti ... ovviamente sino ad un certo punto...

-sì, capisco... uno, nessuno e centomila...

-appunto...

-ma...

-ma... non è questo il punto, vero?

-infatti... e se esistesse un'altra realtà oltre a questa?

-un'altra... o più... come lo potremmo sapere, secondo te?

-... piccoli tocchi.. come nel film "Contact", con Jodie Foster... coincidenze, sincronicità...

-... sovrapposizioni, a volte...

- di piani differenti...

-normalmente per brevi istanti... ma in certe circostanze ben a lungo, conosco  persone anziane che incontrano i propri cari deceduti da tempo, non solo nei loro sogni...

-non NDE, intendi?

-oh, beh, ci son anche quelle, davvero interessanti... ma mi riferisco alla vita ordinaria... e poi ci son persone che incontrano, così affermano, entità di vario genere, cose che ci son sempre state, come William Shakespeare ben sapeva...




continua...


- ... cose che ci son sempre state... Andrea... ho una strana sensazione...

- al riguardo?

- si e no... non so... ho avuto l'immagine di un libro, qualcuno, che non ho visto, l'ha aperto...

-... e...? continua...

- ecco... proprio così, un libro che viene aperto su una pagina scritta sino ad un certo punto... non ho visto cosa c'era scritto... salvo una sola parola, l'unica, alla fine della pagina...

- quella la ricordi?

- sì, era proprio quella...

- quella... quale?

-... "continua"...

- mmh... e la sensazione?

- ... che noi si stia continuando da quella pagina...

- ah... come se noi fossimo i personaggi di un racconto... scritto sino a quel punto... di cui viene ripresa la narrazione... dico bene?

- dici bene, Andrea... ma i personaggi...

- ... non possono accorgersi di esserlo... a meno non sia scritto nella loro parte, quello che stavamo dicendo poc'anzi, no?

- sì... se almeno ad un certo livello le cose stessero così... la sensazione che ho provato... sarebbe stata anch'essa... de-scritta..?

- eh, questo è interessante ... potendo significare che dalla narrazione che ci riguarda, dal nostro copione... vien a formarsi la nostra risposta psicologica, emotiva...

- ... per gli attori in palcoscenico è così, no? Nella loro mente scorrono il copione... che gli va dettando tempi ed azioni... emozioni... ridere, rabbia... odio, piangere...

-... ma noi non stiamo leggendo un copione... nella nostra testa, non ti pare?

- così mi pareva... prima di quella sensazione, di quella parola scritta sulla pagina... e ce n'è un'altra di sensazione, molto sottile da cogliere, accanto alla precedente... riguarda il tempo, lo scorrere del tempo... non è sempre lo stesso... che ne dici?

-... il discorso diventa difficile... guarda l'orologio, sei qui da quaranta minuti... hai dei dubbi?

-... non potrei averli... se nella mia parte c'è scritto che son passati quaranta minuti e lo stesso per la tua... ma in questo flusso di tempo è intervenuta la mia sensazione che ha come collegato un tempo passato con quello attuale, il continua di quella pagina con quella di adesso... son matta, vero..?

- non direi... argomenti bene, fosse una forma di pazzia è decisamente produttiva di suggestioni... seguiamole, no..? Dunque hai avvertito un differente scorrere del tempo... da prima di quel continua ad adesso... e in mezzo, che ci stà..?

- ... il libro chiuso...

-... accidenti...! Ha una sua logica... complimenti, non c'ero arrivato... introduciamo un altro fattore... qualcosa/qualcuno deve pur aprire il libro, che ne dici?

- perché lo chiedi a me? Lo puoi dir da solo, ne son sicura...

- sì... ma potrebbe aver a che fare con la mia parte... devo pur giustificare di saper fare il mio mestiere... condurre l'analisi...

-... così diviene ancor più articolata... presuppone che qualcosa/qualcuno stia anche leggendolo... questo racconto, ti pare?

-... sì, siamo i personaggi che qualcuno incontra, dopo aver aperto il libro, in questa pagina del racconto... bontà sua ci legge... conferendoci il nostro grado di realtà...

-... ?

-... dandoci vita...

-... e quindi..?

-... quindi... come andrà a finire..?

-... che il racconto terminerà, prima o poi... la nostra vita finirà... su questo non possiamo far nulla... io e Gianni verremo separati, chissà chi per primo rimarrà sulla pagina precedente, quella che si legge con la memoria ma non si vive...

-... mmh, pensieri profondi, Vania...

- non si direbbe, vero..? Una pseudo Hippy piena di contraddizioni...

- chi non ne ha... scagli la prima sentenza...

- già... e quindi... può esistere..?

-... esistere, cosa..?

- un'altra realtà, oltre a questa... quello di cui stavamo discutendo... prima della mia sensazione del "continua"... vedi, te n'eri quasi dimenticato, come appartenesse ad un altro tempo...

-... devo dartene atto... son cinquanta minuti... ma sembrano due spezzoni attaccati con la colla... con quel continua... Quell'altra realtà... capisco cosa intendi... la domanda è... chi lo sta scrivendo questo racconto, vero?

-... sì, Andrea...

- e la risposta non può che essere... non lo sapremo a meno non sia scritto che lo sapremo... vedi una qualche altra via d'uscita..?

-... si può suonare il pianoforte a quattro mani, mi pare...

-... accidenti... vuoi dire che potrebbe esserci più di uno scrittore? Cosa te lo fa pensare?

-... no, non più di uno scrittore... per le nostre pagine... per altre, nelle quali abbiam parti diverse, compagni diversi ma magari gli stessi nomi... magari son bella anche in quelle... ma sempre un po' svampita, mi si addice...

-... differenti realtà... ne parlava quel tale... nel racconto sugli elastici... eh... se vivessimo su più piani in un certo senso qualcosa di noi non cesserebbe con la morte... con la chiusura di questo libro... sai, è difficile trovar qualcuno con cui approfondire questi argomenti e le sensazioni al riguardo...

-... hai ragione... piccoli tocchi, piccoli tocchi... qualcosa vien fatta filtrare...


- ma non troppo... altrimenti finirebbero le storie, quando lo scrittore incontra... ed è... il lettore...

Sariputra

#37
UN SARI TRISTE RICEVE LA VISITA DI MOGGALLANA

-Aridità, cos'è l'aridità? -
-Una fontana seccata, piena di muschio. Una fonte che non zampilla, ma orina un' acqua verdastra , melmosa. Un poeta con poche parole. Un filosofo senza idee...cos'altro?-
-Sì, è anche questo ma...c'è di più, mi sembra...è qualcosa di interiore...che investe l'animo...-
-E' quando continui a pensare o scrivere e...non vai da nessuna parte, giri in tondo su te stesso...-
-E' quello che fanno gli uomini...girare in tondo, intendo...si danno da fare, brigano, costruiscono e...demoliscono per costruire ancora...Mi par sia così anche per lo spirito...che parola grossa...spirito. Non si  va da nessuna parte, siam sempre nei dintorni di noi stessi.
-Dove vorresti andare ?-
-Ah...bella domanda! Dove vorrei andare? Da ragazzo sognavo di percorrere con un'imbarcazione il Mondo del Fiume di P.J.Farmer. Me lo raffiguravo verde, rigoglioso , con questo lunghissimo immenso  fiume che lo copriva dal polo nord al polo sud. Vedevo tanti villaggi...villaggi di gente pacifica...gente che ancora credeva nel Dio del Fiume, che si bagnava per purificarsi...bambini che giocavano nudi sulle  rive. Feci pure un sogno stranissimo...-
-Che sogno? Ti va di raccontarlo?-
-Mah!...Vivevo lungo questo fiume. Pensa che mio padre mi aveva portato a vedere il fiume della Contea in piena, Ne ero rimasto affascinato e terrorizzato allo stesso tempo, soprattutto dal rumore dell'acqua che si frangeva sugli argini...qualcosa di magnifico. Fu la mia prima scoperta del potere spirituale di un fiume. Un fiume è un luogo spirituale per eccellenza, più di qualunque tempio... senti che è vivo, che c'è ma, nello stesso tempo, il fiume ti parla della morte...c'è sempre dentro il rumore dell'acqua un lamento, un'angoscia...-
-Il suono della vita, direi...-
-Sì, il suono del fiume come suono della vita stessa.-
-Ma il sogno?-
-Sì scusami...allora...vivevo in questo villaggio di uomini con la pelle color del cielo. Quel colore del cielo con cui raffigurano Krshna o Rama gli hindu. Uomini, donne, bambini...tutti con la pelle color del cielo. Forse avrò visto qualche stampa, non so...insomma, ero un adulto e parlavo come un adulto...pensa che all'epoca del sogno avrò avuto dieci anni...
-E cosa dicevi?-
-Beh!...Ero vestito tutto di bianco e parlavo con una saggezza incredibile. La gente veniva ad ascoltarmi dagli altri villaggi. Ero come...riverito. Mi sentivo, nel sogno, perfettamente a mio agio, mi sentivo a casa mia...-
-Si fanno tanti sogni strani nella vita. Se ti racconto i miei...-
-E' vero, però ti capitano solo pochissimi sogni che ti restano per tutta la vita, che non svaniscono come la nebbia del mattino. Sogni che parlano di qualcosa. Abbiamo perduto la capacità di leggere nei sogni; leggere la vita che ci parla soprattutto nei sogni.-
-Sì, di solito, a questo punto ti arriva uno psicanalista a parlarti di inconscio, di desideri repressi, di pulsioni e amenità varie...-
-Arrivano anche i filosofi , per spiegarti razionalmente...-
-Che però non hanno mai sognato uomini dalla pelle color del cielo...-
-Pensi che Kant, Popper o Leibniz sognassero?-
-Penso di sì, ma probabilmente se ne dimenticavano nell'attimo che aprivano gli occhi. Rimettevano in moto la macchina delle teorie e...addio profumo di terre lontane!-
-Non ascoltavano il suono del fiume.-
-No...decisamente. Una perdita di tempo...-
-Non sognavano fiumi senza fine?-
-Ti seppellivano con una risata agghiacciante...-
-Non si dovrebbero leggere romanzi fantasy in tenera età-
-La prima cosa che ti direbbero.-
-Ma non è che uno li legge perchè si sente spinto dalla voglia di ritrovare qualcosa, che non ricorda nemmeno, tanto è sepolta in lui?-
-Può essere, ma qui cominci a teorizzare come loro.-
-Vite precedenti?-
-No, no e no! Lascia la rinascita da una parte e la poesia dall'altra.-
- Per questo mi faceva paura il fragore del fiume. Sentivo che parlava a qualcosa dentro di me; qualcosa che viveva in me.-
-Immaginazione. Fantasticherie...Cosa ti voleva dire, secondo te?.. Così , per curiosità. Io sono troppo ubriaco di razionalismo per seguirti anzi devo avvertirti che sei su un terreno scivoloso...-
-Forse mi voleva dire: "Guardami, ascoltami, tu sei come me" e io provavo paura, non volevo essere come Lui.
-Come lui? Cosa intendi?-
-Vivo, ma anche pieno di morte, e poi ancora vivo, e ancora pieno di morte.-
-Un corso lunghissimo del fiume...-
-Immenso, immenso...Terribile ma meraviglioso...un corso senza fine, con tanti villaggi pacifici...-
-E donne che lavano i panni nel fiume...-
-E bimbi che giocano nudi vicino a loro...-
-E altissime statue alle anse del fiume...-
-Antichi déi pacifici. Dèi che adorano silenziosi il Fiume. Un cielo con altre stelle.-
...
- L'aridità Sari ? Perché hai iniziato parlando di aridità...-
-E' la mia condizione quando sono lontano dalla corrente del fiume.-
-Vorresti tornarci?-
-...Sì...vorrei tornare.-
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

doxa

Oh, finalmente siamo giunti a Villa Sariputra, per incontrare Sari, dialogare con lui vicino al focolare è sempre piacevole, specie col sottofondo musicale di "hare kṛiṣhṇa hare kṛiṣhṇa / kṛiṣhṇa kṛiṣhṇa hare hare / hare rāma hare rāma/ rāma rāma hare hare.

Siamo stati a Pontida ad ascoltare le invettive dei leghisti, le battute da caserma, da taverna, da trivio e siamo diretti a Sotto il Monte per rendere omaggio al luogo di nascita di papa Giovanni XXIII. 

All'inizio della Val Brembana ci sono paesini aggrappati ai monti. Ci siamo fermati in uno di quelli per una sosta. Nel bar sulla piazza la gentile proprietaria ci ha descritto la località e tra il serio ed il faceto ci ha detto: "Qua di matti ce ne sono tanti, troppi per un posto solo. Deve essere l'acqua che bevono, non c'è altra spiegazione". Sarà vero ? Chissa ! Nell'ex feudo del condottiero Bartolomeo Colleoni e della Repubblica di Venezia il dialetto lombardo diluisce nell'Adda ed acquisisce la cadenza veneta.


Ma Sari dimmi,  è vero che il cognome del Colleoni in origine era diverso e allusivo ? A "Berghem de sura", in piazza Duomo, addossato alla basilica, c'è il mausoleo rinascimentale del comandante dell'esercito di Venezia protetto da una cancellata. Sul cancello d'ingresso c'è il  suo simbolo araldico, molto lucido, perché toccato da migliaia di mani femminili, ti va di raccontarne la storia agli amici che sono con me ?  Forse preferisci tacere perché sei ancora triste quando sei "lontano dalla corrente del fiume" ?

Sariputra

Mi sento chiamato a descrivere la Contea, di cui Sotto il Monte è una piccola borgata di poche Ville sparse qua e là. Dovete sapere che la Contea è un luogo strano, abitato da gente strana che, ai pochi visitatori che si spingono fino a raggiungerla, appaiono pure un pò stralunati, perplessi e...inadeguati si potrebbe dire. Le sue terre sono per lo più argillose e adatte alla coltivazione della vite, da cui i pochi abitanti traggono il loro sostentamento economico, con la produzione di raffinati vini. La coltura del nettare degli déi ha determinato, nei secoli, anche la stessa cultura della Contea che si poggia  sulle stagioni della vite e celebra le sue feste in concomitanza con queste e in particolare, alla fine del nono mese, nella grande Festa della Vendemmia, anche detta delle Folapincie. Durante la sua celebrazione, che dura una settimana, l'intera comunità della Contea partecipa alla vendemmia e, alla sera, dopo che i carri trainati dagli asini hanno portato l'uva sotto i Portici delle Ville, le donne maritate e le ragazze che cercano marito si lavano le gambe ed entrano nei tini per pestarla. Il tutto accompagnato da canti gioiosi e da recitazioni di mantra appropriati alla situazione.
La Contea è governata da un raja, solitamente un anziano di provate capacità di reggere l'alcool, che viene eletto ogni cinque vendemmie dal Consiglio degli anziani della Contea di cui, modestamente, sono il Segretario Generale, eletto a questo incarico per la mia capacità, riconosciuta da tutti, di saper scrivere i verbali delle riunioni assai velocemente. 
Il raja ha il compito di stabilire le date, guardando le Lune, dei lavori da eseguire nei vigneti, di informarsi di chi necessita d'aiuto, di inviare i Mastri a controllare i lavori e la tenuta delle botti e , più in generale, di  tutta l'attività nelle vigne della Contea. Viene comunemente chiamato, e a lui ci si deve rivolgere, con l'appellativo di Sior Mastro ( la sua signora con l'abbreviativo comune di "la Siora").
Non c'è un vero e proprio corpo di polizia, in quanto , da ormai molte vendemmie, non si vedono più i famosi briganti e , se necessita, ci si serve degli uomini più robusti della Contea per calmare gli spiriti più accesi ( solitamente per le lunghe libagioni nelle varie festività). La Contea non conosce fenomeni migratori in quanto, non conoscendo nessuno dove si trova, risulta impossibile da raggiungere ( se non si viene espressamente invitati da un abitante delle Ville...). Pochi sono pure quelli che sono emigrati e, praticamente tutti, presto sono pure tornati...
Da due anni abbiamo accesso alla Rete, ma possiamo solo usarla per scrivere  su temi filosofici o spirituali in appositi forum. Appena un abitante di questa terra prova a collegarsi con un social , o altro, misteriosamente appare in video la scritta "Contenuto inadeguato"... 
Il sistema politico che governa da sempre la Contea è il "socialismo dhammico" che consiste nel possedere poche cose ( di solito una Villa, un asino, venti ettari di vigneto, quattro botti e due tini) e nell'utilizzo comune dell'acqua, degli attrezzi di lavoro, della legna e di quant' altro. Non è possibile utilizzare in comune le mogli o i mariti degli altri abitanti anche se, questa stravagante idea, era stata presentata come proposta nell'ultimo Consiglio da un noto abitante della Contea...
La religione praticata dalla maggior parte della gente è il Buddhadhamma e pertanto viene anche celebrato il Vesak. Vengono però accettati anche tutti gli altri culti e anzi se ne incoraggia lo studio.
Abbiamo un'unica scuola, proprio a Sotto il Monte, che accompagna i ragazzi dagli otto ai quindici anni. Prima devono giocare e dopo devono aiutare nelle vigne.
Si pratica comunemente la meditazione, anche per più ore al giorno e durante il lavoro nei vigneti ( meditazione di presenza mentale). Chi lo vuole può radersi i capelli e vestire con abiti color zafferano, ma questa usanza viene osteggiata dalle ragazze del luogo che spesso sconfinano nelle discoteche fuori dalla Contea ( spesso tornando nelle Ville molto turbate...) e che quindi subiscono il fascino della moda delle ragazze delle Terre Altre.
Geograficamente la Contea è situata a ridosso di un arco alpino e sovrastata da una grande montagna che viene chiamata semplicemente "il Monte". I vigneti sono abbarbicati alle pendici e le Ville, isolate l'una dall'altra, sono collegate tra loro da stradine bianche costeggiate da lunghi filari di noci o di robinie. Ci sono molti orti e la cucina è semplice ma saporita, per invogliare a bere il nettare degli dèi. Si fa quindi un grande uso di cipolle e di polenta oltre che di affettate vari di origine vegetale ( affettati di tofu e di seitan speziati con chili, zenzero e altro...).
La Contea è separata dalle Terre Altre da un grande fiume, spesso in piena, che fornisce pure l'acqua necessaria per le coltivazioni.
Che altro posso raccontare? Per capire meglio l'aria che si respira in queste terre è opportuna una visita guidata , possibilimente da un mastro, e ovviamente un'abbondante degustazione dei vini locali...Ricordatevi però che dovete farvi invitare da un abitante delle Ville, altrimenti potreste passarvi sopra senza accorgervi della sua presenza...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Sariputra

-Sari?...Ci sei ?-
-In senso convenzionale ci sono...-
-Non cominciare eh!...Perché te ne stai alla finestra?
-Guardo i fiori...-
-Quali fiori? E' tutto secco...-
-Appunto...-
-Criptico e fastidioso , o infastidito...ti infastidisco? Me ne devo andare?-
-Allontanarsi dal mondo, restare sconosciuti e non avere rimpianti: a questo può arrivare solo l'uomo superiore.-
-Bella...ti è venuta così, guardando dalla finestra?-
-E' di Confucio.-
-Madonna! Anche Confucio adesso... Non ti bastava Buddha e Krishna? Fai la raccolta di sapientoni orientali?-
-Ne scrivevo con un amico e...mi è venuto l'interesse di scoprirne qualcosa...-
-E cosa hai scoperto?-
-Il contrario di quel che ne pensavo. Dell'idea piena di pregiudizi che mi ero fatto. E' una figura interessante...-
-Mao non era d'accordo...-
-Confucio ha condizionato il sentire cinese per 2.300 anni, Mao per quanti? Quaranta? Cinquanta? Guarda adesso cosa se ne fanno i cinesi del pensiero di Mao...-
-Non vuol dire che fosse sbagliato...-
-Si son serviti del pensiero di Confucio per costruire un sistema sociale, né più né meno di quello che han fatto con Cristo...-
-Sei arrabbiato Sari? Puoi dirmelo, non ti giudico meno spirituale se sei arrabbiato... Vuoi salvare la tua immagine di persona spirituale? Non ce l'hai, fidati.-
-Tutto si sta scolorando. Anche le cose più belle vengono banalizzate. Ci sono solo fiori secchi...-
-Ossia?-
-Adesso arriva un app per smartphone che ti insegna a meditare...si chiama Buddhify. Va già a ruba in altri paesi. Un sedicente buddhista ci fa soldi a palate. Serve per rilassarsi continuando a svolger le  nostre attività. Giura che così si diventa ancora più "produttivi"...il business della meditazione. Un giro da un miliardo di dollari...i maestri non capiscono il mondo della tecnologia , dice...-
-Cosa vuoi farci Sari? Si è arreso persino il Papa...oggi ha passato la giornata a far selfie ... aveva una faccia però! Che sputtanamento generale...-
-Kali Yuga picchia forte...l'era della discordia e dell'ipocrisia...-
-Soprattutto dell'ipocrisia...la discordia c'è sempre stata...anche il Papa è un ipocrita?-
-Mi sembra più che altro spaventato...vuol cambiare le cose e invece sono le cose che lo stanno cambiando...-
-Chiese e templi pieni non van d'accordo con la coerenza...-
-Non fa niente di male se si spara qualche selfie...sei troppo rigido papi...-
-Non è il fatto di fare selfie  V....è il motivo per cui si presta a farli.-
-Adesso mi cerco la app...la meditazione che insegni tu è così noiosa...-
-Se è noiosa e fa soffrire vuol dire che è efficace...-
-Efficace ! Efficace! E' tutto relativo papi...aggiornati...-
-V. stai buona e porta un pò di rispetto. Non vedi che sta pensando?...-
-Il silenzio è il vero amico che non tradisce mai.-
-Sempre Confucio?-
-Sì...la sento profondamente vera. Si può ancora dire 'vera'?...-
-Non lo so...è un termine ...desueto...-
-La vita è veramente una cosa molto semplice. ma noi insistiamo nel renderla complicata.-
-Una dietro l'altra. Forse ripasso un'altra volta. Dovevo farti il massaggio shiatsu...va bè...non è serata...
-Potresti comprarci delle piantine di fiori? ,,,Le giornate si stanno addolcendo...fiori colorati...se puoi...-
-Ok...domani vado al mercato e te le prendo...-
-Mi chiedi perché compro riso e fiori? Compro il riso per vivere e i fiori per avere una ragione per cui vivere.-
-Ciaoooo!...Ciao V.-
-
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Sariputra

#41
1. HANAMI SOTTO IL MONTE

Mi scopro ogni giorno sempre più stolto e inadeguato...bella forza direte voi, lo sei proprio...Vedo tutti correre di qua e di là, affannati a affannosi, con i volti tirati e, se si fermano un attimo, è solo per tirar fuori lo smartphone a vedere se, per caso, ci sono nuovi messaggi su whatsapp...Così non si accorgono che , sopra le loro teste, c'è un'esplosione di fiori colorati: bianchi, rosa, rossi anche... c'è una delicata apparizione che si rinnova, che vorrebbe la nostra attenzione, come a sussurrarci : "Guardaci! Non siamo belli? Non vorresti fermarti un pò sotto di noi?"...
Così , questa mattina presto,dopo aver preparato colazione e farmaci vari per i miei, con l'aria ancora fredda dell'ultimo inverno, mi sono incamminato sul sentiero che dalla Villa si inerpica sul Monte che la domina. Un sentiero così vecchio e poco battuto che , a tratti, è difficile da seguire , se non fosse...per i fiori!  Infatti , la fioritura dei pruni selvatici, delimita un varco, una fessura tra il bianco e il rosa, che si può seguire. Devo ammettere che sono stato ispirato da una notiziola letta : "In Giappone è iniziato l'Hanami". Come sapete Hanami significa 'ammirare i fiori' ed è una tradizionale, millenaria usanza giapponese che richiama milioni di persone sotto i ciliegi in fiore, ad appendere strisce di carta con preghiere o poesiole varie, e a far pic-nic con abbonanti libagioni di sakè.
Da noi il ciliegio fiorisce un pò più tardi, anche se quest'anno, probabilmente, sarà in anticipo viste le giornate primaverili. Possiamo però già ammirare la fioritura di moltissime altre varietà di piante, tanto da immaginarmi...sognatore inadeguato come sono...di celebrare anch'io il mio personale Hanami sotto i fiori ...
Che cosa strana!
Essere vivo
sotto i fiori di ciliegio
(Kobayashi Issa)
Perché sentirsi vivi sotto i fiori di ciliegio? Perché il fiore del ciliegio,per i giapponesi, con la sua fragilità e delicatezza, simboleggia la brevità della vita, ma è anche simbolo della rinascita e della bellezza dell'esistenza. Così, con il mio panino occidentale nello zainetto, senza telefoni o macchine fotografiche, mi sono inerpicato silenziosamente sullla montagna, per sentirmi vivo...e provar a vedere se, nonostante il passare degli anni, riesco ancora a sentire la primavera dentro di me...
Il primo incontro è stato con la coppia di upupe che, di solito, vedo nel prato davanti alla Villa. Se ne stavano immobili sopra un cespuglio di rovi ad osservarmi, per nulla intimorite, quasi consapevoli dell'amicizia silenziosa che ormai ci lega . Sono uccelli piuttosti rari e forse andrebbero anche segnalati, ma ho deciso di lasciarle vivere in pace, senza curiosi a fotografarle...credo che mi siano riconoscenti per il gesto, visto che ormai si sono insediate stabilmente nei dintorni...
E come parlare di upupe senza ricordare M.R. Stern ?
Una rondine non fa primavera, ma due upupe innamorate...
Anch'io vorrei esser innamorato come loro, sapermi innamorare di nuovo di questa fioritura, di questa vita che stanca e che sempre più a fatica si rinnova dentro di noi, con il passare delle primavere vissute.
Eppure...ecco il lungo filare di rosa che sfuma nel bianco candido. Qualche spruzzata di rosso, a macchiare il candore, come gocce di sangue, a ricordare il dolore e il soffrire, pur tra la bellezza.
Mi sono fermato, con il fiato corto, sotto un piccolo melo , piantato alle pendici chissà da quanto e ho mangiato in silenzio il panino.
Poi ho tirato fuori la mia striscia di carta e l'ho appesa ad un ramo dell'albero...
Avevo scritto un piccolo proposito, quasi il mio motto...
Di null'altro mi importa davvero,
se non dell'amore sincero,
di un giorno di sole e di un pò di pioggia,
ogni tanto.
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Sariputra

2. CONDIVIDERE L'HANAMI

Quando  si sta un pò in disparte, da soli, ad ammirare la natura, se non si è degli esseri insensibili, si desidera condividere questa bellezza.  Tanto più se questa bellezza è del tutto gratuita come una fioritura che si apre in un batter d'ali...viene così spontaneo pensare: "Ah, se Tizia fosse qui con me in questo momento!", oppure: " Come desidererei condividere con qualcuno questa mattinata...".
Allora appaiono volti alla memoria. Di solito , il primo che appare, è quello con cui , più intensamente, si vorrebbe stare in quel tempo di ammirazione. Può essere il volto di un amico che ci ha lasciato, oppure quello di una giovane per cui abbiamo passato molte notti insonni. Le notti dell'Hanami si trasformano in Yozakura, la notte del ciliegio, dove il sakè scorre a fiumi e il sottile languore della giornata lascia il posto ad un soffuso erotismo, ad un canto di vita. Stare sotto gli alberi in fiore risveglia anche queste passioni, tanto più se tutto viene accompagnato dalla gioventù.
Gli esseri inadeguati , solitamente, pur invecchiando , rimangono per un certo verso giovani, quasi 'infantili' per certe cose e per certe passioni...così , proprio appena finito di legare la mia stucchevole striscia sul ramo, sento dei passi sul sentiero...passi che scendono dal monte pieni di allegria. Quando si viene sorpresi in certe circostanze l'imbarazzo e un sano pudore ci riempiono di dubbi... Devo togliere la scritta dall'albero? Subito mi son chiesto... cosa penserà?... Ah, se almeno avessimo forza e coerenza di fronte al mondo, di fronte al giudizio della gente...
Invece... ecco apparirmi una donna in tuta ginnica, tutta sudata e sorridente, con una fascia in fronte per trattenere i lunghi capelli...
- Buongiorno!- mi fa allegra e con un pò di fiatone...
-  Ng..Ngiorno- faccio io, colto alla sprovvista, con la mano sulla striscia ancora appesa ( speriamo non si fermi, mi dico...)
Si ferma e mi guarda. Poi guarda lo zainetto.
-Ha dell'acqua? Sto morendo dalla sete...-
-Ce...certo. Ecco qua!- E gli passo la bottiglietta da mezzo di goccia di Carnia.
-Anche lei mattiniero?-
-Sì. Sono uscito dalla tana per gustarmi la fioritura- stavo riacquistando coraggio. Inizio a sfoderare il mio armamentario poetico che, alla bisogna, funziona sempre...
-Ah! Un poeta allora...ha visto che meraviglia? Stava scrivendo qualcosa ?-
-No, no...è una specie di scherzo. Come una preghiera agli dei del bosco...-
Un bellissimo sorriso le illumina il viso. Noto la sua figura asciutta , atletica, i suoi seni ben formati...
-Solo agli dei, o anche alle dee ?- Solo le donne hanno questo tipo di malizia che trovo irresistibile - Posso leggere?-
Così, abbassando gli occhi, gli ho passato la striscia...
-E' bello. Solo di quello le importa davvero ? E di noi no? Cosa ne dice sua moglie?- E, ridendo , è ripartita nella sua corsa...
Osservandola correre per il sentiero da cui sono salito, me lo chiedo anch'io...magari sarei un saggio adesso, se non mi fossi perduto a rincorrere le dee dei boschi...forse...o forse posso ammirare l'Hanami proprio perché ho amato le presenze che popolano il bosco ... come poter amare Hanami senza aver vissuto lo Yozakura? La notte del ciliegio e delle maschere illuminate da lanterne di carta colorata?...

Due Ciliegi innamorati, nati distanti,
si guardavano senza potersi toccare.
Li vide una Nuvola, che mossa a compassione,
pianse dal dolore e agitò le loro foglie...
ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Li vide una Tempesta, che mossa a compassione,
urlò dal dolore e agitò i loro rami...
ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Li vide una Montagna, che mossa a compassione,
Tremò dal dolore e agitò i loro tronchi...
ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Nuvola, Tempesta e Montagna ignoravano,
che sotto la terra, le radici dei Ciliegi erano
intrecciate in un abbraccio senza tempo.
    
        ( Anonimo Giapponese ) 
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Sariputra

#43
3. RICORDARE L'HANAMI

https://www.youtube.com/watch?v=_eqVlxjbUpY

-Sari ?-
-Umpf...sì? -
- Svegliati dai...devo dirti una cosa.-
-Sono sveglio...ecco...che vento che si è mosso...brr...fa quasi freddo!-
-Stringiamoci con la coperta...vieni.-
-Stanno già cadendo i petali...che tristezza.-
-Guarda questo, è caduto nella tazza del the.-
-Ci sarà senz'altro un motivo. Ha un significato...-
-Lo sai che i giapponesi sono usi  bere infusi di petali di ciliegio ai matrimoni ?-
-Oh...mio Dio! Che vuoi dirmi?-
-Ecco che ricominci...uffa! Non è possibile fare discorsi seri con te.-
-Mordimi le labbra, o tenera dea del bosco incantato. Bevimi la vita.-
-Sì, fai lo scemo. Io...però...volevo dirti una cosa che mi sta a cuore.-
-Nelle notti di marzo, sotto gli alberi in fiore, solo il cuore può parlare, infatti.-
-Allora ascoltami! Ahia...non pizzicarmi il piede! Stai in là...-
-Ascoltiamo un pò il vento prima...-
-Ma...-
-Shhh! Ascolta, non senti il nome che porta?-
-Non sento niente...-
-E' il tuo nome...Teresaaaa...Teresaaaaa...non lo senti?-
 ......
Il pruno bianco
ritorna secco.
Notte di Luna.
Tornando a vederli
i fiori di ciliegio, la sera,
son divenuti frutti.
(Kobayashi Issa)
......
-Mi piacerebbe..bè, lo sai ormai...che te lo dico a fare?-
-Le dee dei boschi si sposano?-
-Con gli scemi no di certo!...
-Ma tu non sei una dea , vero?-
-E quindi?...Dai, dillo!-
-Non senti che te lo sta dicendo il vento?-
-Cosa mi dice il vento? Dimmelo tu dai, che io non lo capisco ancora bene...-
-Ascoltalo bene e... guarda adesso quanti petali ci stanno cadendo addosso...-
-Mi sembra che stia dicendo che ci sono due deficienti sotto gli alberi che si stanno raffreddando...-
-No ! E' molto più dolce...sta dicendo che soffre nel non vederci uniti...non riesce a vedere sotto la coperta. Non vede che le nostre radici sono da sempre intrecciate...-
 ......
Ero soltanto.
Ero.
Cadevano i fiori.
......
- Lo sai vero che ti amerò sempre?...Io non amerò mai il mio dolore...-
- La Villa è grande...-
-Scemo!!!...-
-Anch'io ti voglio bene. E tanto...-
-Adesso ti sei meritato un bacio.-
-Solo un bacio?-
-Presto questi alberi saranno pieni di ciliege rosse.-
-Mi basterà assaggiarne una.-
-Allora avremo una bellissima piccola ciliegia per noi...-
....
Le maniche di seta fine si arrotolano nel vento;
le forcine di giada brillano sotto gli alberi.
Con il ventaglio rotondo raccoglie i fiori caduti;
Poi di nuovo lo solleva, a velare una traccia di sorriso.
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Sariputra

#44
.........................CANTIERE APERTO...........................................

        RISPETTARE I LIMITI DI VELOCITA'
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

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