Sono un essere inadeguato

Aperto da Sariputra, 02 Maggio 2016, 16:49:42 PM

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green demetr

Ciao Sari, spiace quasi intervenire con domande scomode, la saggezza orientale in fin dei conti è sempre di consolazione.

Il punto su cui tu insisti, ossia il desiderio. Il desiderio come macchinazione, il giudizio etico negativo. La stigmata del "Non lo fare".

Eppure nella narrazione paranoica ossessiva, tipica della posizione depressiva (inadeguatezza), non può fare a meno di cedere ora qua, ora là a volti lunari di fanciulla, a sederi ben fatti.

Come sappiamo dalla filosofia occidentale, che è infinitamente più saggia di quella orientale, perchè esamina il naturale, al contrario di quella.

In questione non è mai stato Dio, ma l'uomo.

Diceva Freud, guadi a chi spegne la fiammella della ragione, oggi a ben ragione possiamo dire invece guai a chi spegne la fiammella del desiderio.


Il desiderio è esattamete ciò che spezza la catena dei racconti, è la più forte testimonianza della nostra trascendenza.

Un viaggio senza desideri è un viaggio che si consegna alle infinite tanatologie, e tanatofantasmagorie.

A cui l'oriente si consegna anima e sopratutto corpo.

Le conseguenze materiali, sono però le stesse che l'occidente. Le conseguenze spirituali, idem come sopra, in quanto da sempre  fantasie.

Certo il poetare consola, ma la vita che tanto disprezzi, non è vita senza il desiderio che la rende viva.

Di vite fabbricate siamo pieni. Storicamente e contemporaneamente.  Ma ribalta per carità la visione. Intendi la verità dietrp ogni rappresentazione. Ciò che la smaschera non è la rinuncia quanto proprio il cercare di tenere vivo il desiderio. ossia la vita stessa.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Apeiron

Citazione di: Sariputra il 20 Febbraio 2019, 14:23:01 PM"Di notte, nel silenzio della capanna, suona l'arpa che non ha corde. La sua melodia sale al cielo col vento: la sua musica si unisce a quella del torrente; risuona nell'intera vallata, mormora nelle foreste e nelle montagne. Se uno non chiude gli orecchi, non può udire questa musica silenziosa." (Daigu Ryokan) Chiudere le orecchie per sentire il suono dell'arpa che non ha corde...

Bellissima poesia  ;)
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

sgiombo

Citazione di: green demetr il 20 Febbraio 2019, 18:36:48 PM
 oggi a ben ragione possiamo dire invece guai a chi spegne la fiammella del desiderio.

Il desiderio è esattamete ciò che spezza la catena dei racconti, è la più forte testimonianza della nostra trascendenza.

Un viaggio senza desideri è un viaggio che si consegna alle infinite tanatologie, e tanatofantasmagorie.

A cui l'oriente si consegna anima e sopratutto corpo.

Le conseguenze materiali, sono però le stesse che l'occidente. Le conseguenze spirituali, idem come sopra, in quanto da sempre  fantasie.

Certo il poetare consola, ma la vita che tanto disprezzi, non è vita senza il desiderio che la rende viva.




Secondo me la concezione più saggia (per lo meno del' occidente, essendo purtroppo ignorante di saggezza orientale; ma sono propenso a supporre universalmente) é quella epicurea (ma non solo): cercare per quanto possibile di soddisfare al meglio i desideri soddisfabili (o soddisfacibili?) e di moderare, se necessario fino a "spegnerli" dentro di sé, a non avvertirli più, quelli insoddisfabili (o insoddisfacibili?); accontentandosi, se appena possibile, di ciò che si può ottenere (e in casi disperati estremi togliersi la vita sperando di non reincarnarsi).

green demetr

Citazione di: sgiombo il 22 Febbraio 2019, 16:43:51 PM

Secondo me la concezione più saggia (per lo meno del' occidente, essendo purtroppo ignorante di saggezza orientale; ma sono propenso a supporre universalmente) é quella epicurea (ma non solo): cercare per quanto possibile di soddisfare al meglio i desideri soddisfabili (o soddisfacibili?) e di moderare, se necessario fino a "spegnerli" dentro di sé, a non avvertirli più, quelli insoddisfabili (o insoddisfacibili?); accontentandosi, se appena possibile, di ciò che si può ottenere (e in casi disperati estremi togliersi la vita sperando di non reincarnarsi).

Si al di là del suo materialismo becero, Epicuro capiva l'importanza del desiderio. E ne analizzò le sue virtù così come i suoi difetti.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

sgiombo

Citazione di: green demetr il 23 Febbraio 2019, 01:08:12 AM
Si al di là del suo materialismo becero, Epicuro capiva l'importanza del desiderio. E ne analizzò le sue virtù così come i suoi difetti.


Ma perché "becero"?

Mi sembra non meno rispettabile dell' idealismo di Platone (che stando a quanto ci racconta il solitamente attendibile Diogene Laerzio avrebbe cercato in tutti i modi di far distruggere -in evidente carenza di argomentazioni; e di tolleranza e "democraticità" da parte sua- tutti gli scritti di Democrito, che a buona ragione può essere considerato un  "predecessore, almeno in quanto alla sua concezione ontologica materialistica" di Epicuro).

Sariputra

Anima Christi nel cerchio

-La preghiera dell'Anima Christi è una delle più antica della cristianità. L'autore è ignoto. Le prima notizie risalgono a papa Giovanni XXII (1316-1334) a cui molti studiosi ne attribuiscono  la paternità. Margherita Ebner (1291-1351) però sembra esserne già a conoscenza...
-Li ...nonostante il nostro interesse storico, non è questa l'ora...-
-Una cosa così antica ...così preziosa, non capisci Carlo?-
-Preziosa perchè è antica? Che diavolo vuol dire?-
Li Tai Pe cammina lentamente per la sala, tenendo la Bibbia tascabile stretta nella destra. Anna sta dormendo sul divano, la testa posata sulle ginocchia di Sari...
-Quando una cosa sopravvive così a lungo, che sfida così tenacemente il mutamento...come lo chiami Sari? Impermanenza? Sì, che sfida l'impermanenza...è preziosissima...e l'Anima Christi è preziosa perché conduce in quel luogo dov'è la pace del cuore...e la pace del cuore è al di là del...del mutamento...capisci?-
-No. Li sei l'unico cinese cristiano integralista che conosco...forse l'unico che esiste...
-Carlo. L'Anima Christi è un dialogo . Sono petizioni rivolte ad un altro...anzi, all'Altro per eccellenza. Siamo in Quaresima Carlo...lo sai che siamo in Quaresima vero? Si avvicina un tempo di morte...-
-La tua forse. Ma tu sei già morto molte volte , no?-
-Ascoltami. Non capisci...Se l'uomo è isolato, non parla con nessuno o è condannato a dialoghi fittizi o meramente funzionali, precipita nell'abisso...capisci? Precipita nell'abisso della disperazione e della solitudine..
-Per questo bevo il prosecco di quel burlone di Sari, che fa finta di ascoltare e sta pensando a cosa farebbe ad Anna in questo momento. Non è così vecchio Sari? Ammettilo alla buon'ora....-
-Carlo, ascoltami- Li Tai Pe  adesso si ferma e guarda con intensità e dolcezza Carlo-Se l'uomo è invece capace di un dialogo autentico, allora vive...mi comprendi? Allora vive. Questo vale anche per la preghiera . E' l'ambito vitale dove il povero Li può incontrare Dio così che...che posso, come dire...posso respirare ed esistere. Posso diventare veramente me stesso soltanto perché mi rivolgo a Dio. Sono stato creato per questo, per diventare colui che... che risponde a Dio, e in questo trovo compiutamente me stesso. Mi capisci adesso?-
-Puro arabo! ma non mi stupisco affatto...Allora recitaci questa benedetta preghiera e facciamo anche noi Quaresima...anche tu Sari, non fare il furbo...-
Li si lascia cadere sul vecchio divano. Sembra esausto. La malattia interiore lo ha prostrato. Recita con un filo di voce:

Anima Christi, sanctifica me.
Santificami...santificami...ti prego o Bone Iesu
Corpus Christi, salva me.
Salvami...sono stanco, sono solo...salvami.
Sanguis Christi, inebria me.
Sono inebriato della tua primavera...è così dolce.
Aqua lateris Christi, lava me.
Lavami, o Bone Iesu, lava le piaghe della mia mente..
Passio Christi, conforta me.
Confortami...dammi forza per sopportare tutto questo passare insensato.
O bone Iesu, exaudi me.
Esaudiscimi, esaudiscimi...toglimi di qui!!Maledizione...maled...
(Li Tai Pe ora sembra quasi singhiozzare)
Ne permittas me separari a te.
Non permettere che la mia mente mi separi da te.
Ab hoste maligno defende me.
Difendimi da me stesso...
In hora mortis meae voca me.
Chiamami al di là di ogni morte...di ogni attimo di morte che vivo.
Et iube me venire ad te,
Dimmi di venire a te, come mio padre mi diceva...e io cadevo...e piangevo.
ut cum sanctis tuis laudem te
a lodarti insieme con quelli che non contano nulla
in saecula saeculorum.
Per sempre...
Amen

http://priorijthabor.blogspot.com/2016/05/anima-christi-sanctifica-me-op-muziek.html
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Sariputra

Nell'antica civiltà vedica si celebrava in primavera il rito sacrificale detto del "Soma". Soma è un termine che indica la bevanda che rende immortali, il rito in se stesso ma anche il nome di una divinità vedica, Soma per l'appunto.
Troviamo la descrizione e le regole di questo rito suggestivo gia in uno dei più antichi testi religiosi dell'umanità (alcuni studiosi pensano il più antico in assoluto...): il RgVeda.
In una sera di luna piena primaverile, quella luna indiana che sorge(va) per magia sopra le cime dei banyan, gli alberi che respiravano gli déi...una di quelle serate in cui l'uomo, nella sua nudità, non può che riconoscersi meno del grande albero, meno del suo seme stesso... 

Come l'enorme albero di Nyagrodha è compresso in un piccolo seme,
così al momento della sua dissoluzione l'intero universo
è compresso in Te, o Vishnu.
Così come il Nyagrodha germina dal seme e diventa prima un piccolo germoglio,
per innalzarsi quindi verso l'alto,
così il mondo procede da Te, e si espande in grandezza "
(Vishnu Purana)

...il cantore (rsi) pigiava la misteriosa pianta che produceva la bevanda degli dèi, il nettare che rende immortali come loro. Per ben dodici volte la pigiava, lungo cinque afosi, interminabili giorni. Dodici volte...dodici come le tribù d'Israele, cantando lodi e inni a Indra e ad Agni (l'Agnistomà, la preghiera recitata al momento culminante del rito..). Poi entrava in una capanna, illuminata da piccoli fuochi attorno, insieme alla moglie, per consacrarsi ad un altro rito che si chiamava dīkṣā: rimaneva fermo, immobile,  sazio della prodigiosa bevanda dagli effetti spirituali superiori al prosecco stesso; si copriva con una pelle di antilope (mrga) restando abbracciato a lei tutto il tempo, immobili, senza compiere alcun atto amatorio, fermi...fermi...solo contatto, respiro e calore...sudore appiccicaticcio...nessuna parola finalmente . Cosa significava? Si tentava di rievocare la vita intrauterina, il contatto con il primo suono percepito: il battito di un cuore, una pulsione...il tutto sotto l'effetto del soma che amplificava ogni sensazione, ogni minimo contatto, ogni alito...
Il simbolismo cosmico del sacrificio del soma significava anche circolazione di vita tra il cielo, o mondo divino, dove  la luna è cratere che contiene la bevanda che dona l'immortalità e la terra, o mondo umano. Era una vita piena di liquidità in cui trovavano equivalenza spermatozoi, latte di vacca e pioggia, tanta pioggia, da proteggersi con le grandi foglie...
Poi la coppia, consacrata al Dio, usciva sudata, esausta e allora si ritrovava povera, come sempre...canti celebrativi ammutolivano il silenzio della foresta e le grida delle scimmie che lo spezzavano a tratti...
Dopo una simile prova si narra che le coppie non si lasciavano più. Da allora, le donne consacrate ad Agni, rimaste vedove, si consegnavano alle fiamme purificatrici volontariamente...perché il proprio cuore non poteva più battere senza l'altro, dopo aver battutto insieme, nella solitudine...

"Con le radici in alto, ed i rami in basso
sta l'eterno Aswattha,
le cui foglie parlano come i canti vedici:
colui che lo conosce, conosce i Veda.
In alto ed in basso si estendono i suoi rami,
alimentati dai modi dell'esistenza,
i suoi germogli sono gli oggetti dei sensi,
le sue radici si prolungano in giù nel mondo degli uomini, legate alle azioni"
(Baghavad Gita, Cap XV, 1-2)
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Ipazia

Forse non è in tono, ma una irresistibile curiosità mi assale: e gli uomini rimasti vedovi ?
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve Ipazia. Mi vergogno quasi nel darti ragione. Righe o pagine di antichissimi ed esotici poemi che vengono lanciate in pasto anche a figuri come noi due ( e pochi altri), i quali - con inaudito cinismo - ne demoliscono il profondo significato cultural-archetipico ed artistico utilizzando una manciata di aride parole sotto forma di quesito altamente e sprezzantemente ancorato ad una volgare considerazione di buonsenso !! E' proprio vero che non c'è più religione nè arte e che ci avviamo verso il deserto materialistico ! Speriamo almeno risulti privo di costumi troppo atavicamente maschilistici. Salutoni.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Sariputra

@Ipazia e Viator

Sembra che amiate vantarvi di possedere un animo più arido delle scartoffie di un notaio...forse vi convengono di più i fogli squadrati  50 X 70  ::)  ;D


Certo che commenti così, su un testo che cercava maldestramente di dare un "profumo" di diversità e non di fare una valutazione sociale o quant'altro , com'è lo spirito di questo topic, fa proprio passare la voglia di continuare a scrivere in un forum simile... :(


Ciao
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

viator

Salve. Scusa Sari ma  l'intervento che hai appena commentato è farina esclusiva sel mio sacco, Ipazia è stata da me solo passivamente citata.
Perdona - se puoi - la mia causticità. Ma non riesco a resistere a ciò che trovo intellettualmente provocatorio.

Ma io forse sono arido di mente ma un briciolo di sentimento riesco a provarlo sai ? Particolarmente quello di tono poetico-malinconico.

Voglio citarti (io che odio citare l'altrui) la parte finale di "Davanti a S.Guido" del Carducci, che studiai alle medie e ricordo tuttora grazie all'accostamento evocativo a quello che risultò poi il mio temperamento.

"..........................................................................
Mentr'io così piangea dentro al mio cuore
ansimando fuggia la vaporiera
e di polladre una leggiadra schiera
annitrendo, accorrea lieta al romore.

Ma un asin bigio, rosicchiando un cardo
rosso e turchino, non si scomodò.
Tutto quel chiasso ei non degnò di sguardo
e a brucar, serio e lento, seguitò."

Naturalmente l'asino sono io.

Poi, per bilanciare l'altrui e confermarti la mia indole cinica anche nel confronti dei miei stessi sentimenti, ti passo pure la seguente mia :

"Dico che t'amo e mento.
Penso che t'amo e sbaglio.
Eppure t'amo senza amare te.

Come ciascuno, sempre,
amo d'amor la fame ch'è dentro me.

Salutoni.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Mi spiace Sari che la cosa sia degenerata, ma la mia era solo una innocente, legittima, curiosità.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

odradek

#117
io invece pensavo fosse lecito fare ironia anche come evidentemente testimoniato di suo pugno dallo stesso Sariputra :


Sariputra:
Credo che la risposta alla tua domanda sia da ricercare nella disposizione d'animo verso le mogli degli anonimi rabbì ebraici autori del libro di Genesi. Tutti gli uomini sposati sanno perfettamente che non devi mai dire alla tua donna di non fare una certa cosa...perché la farà sicuramente! L'errore di Dio fu quello di non prevedere che Adamo avrebbe invitato Eva a non mangiare dell'albero. Sarebbe bastato che Adam se ne fosse stato zitto (in fin dei conti che bisogno c'è di raccontar tutto alla propria donna?... Però, a sua discolpa... bisogna anche dire che non aveva ancora una grossa esperienza di donne ...visto che non aveva una suocera!!! ).
Credo che Dio fosse un pò distratto a quell'epoca per via della rivolta degli angeli. Era impegnato in una dura repressione e nel progetto delle Geenna, dove avrebbe spedito a calci in c..o l' ha-satan e i suoi accoliti, tutti angeli di notevole levatura celestiale e intellettuale e pertanto, ovviamente, di pari orgoglio...
C'era poi tutta l'organizzazione dell'incarnazione su K-472 che procedeva a rilento, per via della difficoltà di reperire un'aliena ovipara vergine...e il problema sorto su Beta-328 dove l'ecclesia locale si era convertita in massa al relativismo etico e si era pertanto data alla pederastia, approffittandosi di giovani chierici extraterrestri rimasti fedeli a Dio...
Insomma ,era un periodaccio...Spesso era costretto a fare le cose in fretta, nella realizzazione di nuovi mondi, proprio a causa di tutte queste faccende da sbrigare. Arrivava al settimo giorno veramente esausto...
Quando fece la Terra era particolarmente stanco infatti...Il risultato purtroppo...beh!...Lo possiamo vedere...non occorre aggiungere altro.
In realtà, all'epoca, Dio proibì ad Adamo di mangiare dell'albero perché le mele...costavano l'ira di dio!  

Adamo disse che era stata Eva, Eva che era stato il serpente. L'umanità era fatta da due sole persone e già non era colpa di nessuno.
(Natalino Balasso)

Scherzo Altamarea, naturalmente...per rompere un pò quest'aria pesante...


Quando invece si "ironizza" su altre cose apriti Shiva, o no ?
Magari è solo una questione di karma e tutto prima o poi si aggiusta.

Il brutto dei forum è che le cose restano scritte.

Ipazia

Citazione di: Sariputra il 18 Maggio 2019, 15:59:21 PM
...Dopo una simile prova si narra che le coppie non si lasciavano più.

Fosse finita così sarebbe stato solo poesia. Con sullo sfondo la tragica infinita bellezza del Taj Mahal, di quell'amore monumento eterno.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

odradek

#119
Ipazia:
Fosse finita così sarebbe stato solo poesia. Con sullo sfondo la tragica infinita bellezza del Taj Mahal, di quell'amore monumento eterno.

aho!... a'Ipà !..   :D  romanesco, da finestra a finestra..

e come no, rimane il Tm e le donne continuano a bruciare; stai parlando dell'India...chi denuncia violenza sessuale rischia il linciaggio. Gli è rimasto proprio solo il TM, la donna in India è bestia, -letteratura per dotti ed lluminati a parte, ma si sa, contessa, per il popolo ci vuol altro che la poesia che va ben per noi- è merce di scambio.


Da allora, le donne consacrate ad Agni, rimaste vedove, si consegnavano alle fiamme purificatrici volontariamente...perché il proprio cuore non poteva più battere senza l'altro, dopo aver battutto insieme, nella solitudine...  

Mi sto quasi per commuovere anch'io pensa un pò, nel sapere che la "donna" (e per di più vedova, vecchia e laida, ma ovviamente, e che altro se no; per bruciar da giovani e belle bisogna esser spose di principi) è ridotta al "che mi batte il cor a far senza lo diletto sposo mio  archetipon munito".

un po di melodramma lirico italiano (siamo o non siamo in  italia, e  quindi un po di melodramma) con allegate femmine defunte non sarebbe più patriottico ?

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