Secondo voi è normale non essere mai stati innamorati?

Aperto da Socrate78, 10 Dicembre 2020, 20:34:24 PM

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Socrate78

Secondo voi è normale non essere mai stati innamorati nella vita? Io personalmente (ora ho 42 anni) non ho in pratica mai sperimentato quel meccanismo fatto di attrazione fisica unito ad affetto intenso che si chiama "innamoramento" e che ti porta poi a dire "Ecco, amo quella persona, ne ho bisogno per la mia felicità, senza di lei mi manca qualcosa e sono vuoto, perso....", anche quando ho incontrato donne che mi piacevano la mia mente tendeva a distrarsi con altre cose, e quindi il pensiero non si focalizzava su quella che poteva essere la compagna della mia vita, era come se una forza interna mi distogliesse dall'approfondire il rapporto, dal sentire la volontà di farlo.
Anche gli impulsi propriamente sessuali sono sempre stati in me scarsi, in pratica ho provato vera e forte eccitazione solo nella pornografia e nel vedere immagini di donne dal fisico molto sexy ma nella realtà vera anche di fronte alla bellezza di una donna era come se una parte di me restasse piuttosto fredda e distaccata. Quindi mi chiedo: è normale tutto questo? Oppure vi sono sostanzialmente dei forti tratti di anaffettività nel mio carattere? Se ci rifletto avrei voluto essere diverso, ma non credo però che in questo ambito la nostra personalità si possa più di tanto scegliere, perché i sentimenti di per sé non possono essere imposti dalla volontà. Inserisco il post nelle tematiche spirituali visto che è una tematica spirituale in senso lato, anche se è più di tipo psicologico.

Jacopus

Penso che possa essere normale. Non siamo tutti uguali. C'è chi si innamora sempre e chi mai. Al di là dell'amore per una donna/uomo, vi sono tanti modi per amare o per volere bene. Ovviamente per capire meglio la tua situazione è necessaria una conoscenza più approfondita delle tue dinamiche interne ed esterne. La prima domanda a cui dovresti rispondere è: questa mia assenza di amore mi infastidisce o addirittura mi fa stare male, oppure sento come una cosa naturale? La seconda domanda è: forse questa situazione mi induce ad essere sempre freddo con il prossimo, oppure mi sono ritagliato degli spazi dove esercito amore anche se in modi diversi (volontariato, amicizie, genitori, sport).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

sapa

Innamorarsi è una parola grossa, a me è successo una volta sola ed è stata una mezza tragedia. Sto leggendo, in questi giorni, le Argonautiche di Apollonio Rodio e lì l'Amore è visto quasi come pernicioso: quando Eros viene mandato da Afrodite a scoccare il suo "dolorosissimo" dardo nel cuore dubbioso della giovane strega Medea, perchè si innamori di Giasone e lo aiuti, con la magia,  a superare una prova impossibile, si mette in moto un meccanismo drammatico. Caro Socrate78, in fondo hai poi solo 42 anni, ti potrà capitare di innamorarti almeno un paio di volte, nella tua vita.

doxa



Ciao Socrate, nel tuo post di apertura ti chiedi e ci chiedi se "è normale tutto questo?".
Apparentemente ti possiamo rispondere che non "è normale", se si fa il confronto con la moltitudine.

Non conosciamo il tuo passato per desumere degli elementi per "giudicare". E per dirla con papa Bergoglio, "Chi sono io per giudicare ?".

Comprendi da solo che hai bisogno dell'aiuto di uno psicoterapeuta per fare chiarezza in te.

Se ti poni le domande che ci hai esposto significa che la religione cristiana  non soddisfa la tua solitudine affettiva, il tuo deserto interiore. 

Non possiamo  insegnarti ad amare. L'amore è irrazionale.

Non c'è un modo unico per riconoscere la fase dell'innamoramento.

Hai scritto
Citazionein pratica ho provato vera e forte eccitazione solo nella pornografia e nel vedere immagini di donne dal fisico molto sexy

In questa tua frase vedo che usi la parola "eccitazione", ma la strada dell'amore di coppia non comincia con l'eccitazione, inizia con la reciproca attrazione fisica,  la comunicazione interpersonale, e se l'iter non trova ostacoli si può giungere all'innamoramento, ma ci vuole tempo, pazienza, gentilezza, aiuto reciproco.  Non è "toccata e fuga" come con una prostituta.

viator

Salve Socrate78. Interessante questione che provo a commentare nel modo che mi sta diventando consueto, cioè grassettando all'interno del tuo testo :

Citazione di: Socrate78 il 10 Dicembre 2020, 20:34:24 PMSecondo voi è normale non essere mai stati innamorati nella vita? (l'amore (sentimentale, affettivo, sessuale) è il regno della perfetta facoltà del COME AMARE e della perfetta impossibilità di stabilire QUANDO AMARE. Perciò lasciamo perdere il concetto di normalità) . Io personalmente (ora ho 42 anni) non ho in pratica mai sperimentato quel meccanismo fatto di attrazione fisica unito ad affetto intenso che si chiama "innamoramento" e che ti porta poi a dire "Ecco, amo quella persona, ne ho bisogno per la mia felicità, senza di lei mi manca qualcosa e sono vuoto, perso...." (vorrà dire che sei un "tiepido" (molto, in proposito, dipende dalle vicende della nostra prima infanzia) e magari avrai sublimato in altre direzioni certe pressioni istintuali), anche quando ho incontrato donne che mi piacevano la mia mente tendeva a distrarsi con altre cose, e quindi il pensiero non si focalizzava su quella che poteva essere la compagna della mia vita, era come se una forza interna mi distogliesse dall'approfondire il rapporto, dal sentire la volontà di farlo (appunto, varrà forse la seconda delle due ipotesi che ho appena fatto).
Anche gli impulsi propriamente sessuali sono sempre stati in me scarsi, in pratica ho provato vera e forte eccitazione solo nella pornografia (secondo me ciò significa che, possedendo tu dei potenti freni morali, hai involontariamente confinato al di fuori dei comportamenti reali e sociali - quindi nella fantasia connessa alla finzione pornografica, dove (nella fantasia !) tutto è moralmente innocente e lecito - le tue (per ciascuno, naturali) pulsioni alla trasgressione) e nel vedere immagini di donne dal fisico molto sexy (tipici emblemi di impronta mammaria) ma nella realtà vera anche di fronte alla bellezza di una donna era come se una parte di me restasse piuttosto fredda e distaccata (anche qui io vedo forse una conferma di ciò che ho sopra ipotizzato). Quindi mi chiedo: è normale tutto questo? (La domanda da farsi diventerebbe invece, secondo me : "E' ammissibile o deviante tutto questo?". E la mia risposta sarebbe : E' ammissibile e non rappresenta una deviazione. Ci sono un sacco di persone che non si innamorano mai perchè "prese" e dedite solo all'egoismo, secondo me tu non dovresti essere tra questi, anzi forse la tua vocazione potrebbe essere quella di rendersi utile senza voler appropriarsi (volere per sè) di una qualche controparte femminile o comunque affettiva). Oppure vi sono sostanzialmente dei forti tratti di anaffettività nel mio carattere? (Non necessariamente. potrebbe trattarsi di un eccesso di riservatezza che maschera l'affettività, magari del timore di venir giudicato, oppure dicondizionamenti subiti in età precoce. La tematica non può certo venir approfondita qui). Se ci rifletto avrei voluto essere diverso, ma non credo però che in questo ambito la nostra personalità si possa più di tanto scegliere, perché i sentimenti di per sé non possono essere imposti dalla volontà. (Appunto, come ho affermato io all'inizio). Inserisco il post nelle tematiche spirituali visto che è una tematica spirituale in senso lato, anche se è più di tipo psicologico.
Saluti......e complimenti per la sincerità con cui ci hai parlato di te.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Concordo col polimorfismo amoroso già introdotto da Jacopus: amore per l'arte, la musica, la montagna, il divo, Dio (Santa Teresa docet)...  e pure con l'iter di innamoramento raccontato da doxa. A cui aggiungerei che l'attrazione nell'innamoramento erotico è totale, non soltanto fisica. Nasce da quello che gli inglesi chiamano feeling e i tedeschi Sensucht. Paolo e Francesca che si innamorano leggendo di Lancillotto e Ginevra. E' l'unio mystica tra Ulrich e Agathe nel romanzo di Musil. L'unione tragicamente mistica che dura nel tempo tra Abelardo ed Eloisa.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

E' assolutamente possibile non essere particolarmente interessati all'erotismo, all'amore  o addirittura al sesso ed essere persone "normali" e sufficientemente felici; se accettiamo gli stili di vita e le scelte di genere di tutti nel senso di gay, lesbiche, transessuali, persone non monogame interessate al sesso o alle relazioni erotiche in più di due persone, è ovvio che esistono anche gli asessuali: persone che se ne infischiano del sesso e vivono bene lo stesso.


Insomma, non per fare sempre i discorsi fricchettoni o politically correct, ma anche l'idea che bisogna essere per forza in qualche modo interessati al sesso per essere persone felici o dignitose è legata alla normatività sociale della famiglia eterosessuale patriarcale, al di là di questo modello ci sono molte altre possibilità di autodeterminazione degli individui e dei gruppi, e sarebbe il caso di capirlo, e di accettarlo.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Socrate78

Essenzialmente mi ritrovo con le osservazioni fatte sopra da Viator.

bobmax

L'innamoramento è come la parabola di colui che trova un tesoro in un campo.
Ha trovato l'assoluto!
Questo è ciò che prova l'innamorato.

Anche se può sembrare che solo cercando di possa trovare... in realtà non si può cercare di innamorarsi.
Il tesoro compare, se compare, senza cercarlo.

Tuttavia bisogna saperlo riconoscere nel caso comparisse...
E riconoscendolo accettarlo come assoluto.

Questa accettazione ha poco a che vedere con l'intensità degli impulsi sessuali, ma con l'apertura all'altro.
Vi sono tantissimi amanti attivi sessualmente senza essere per davvero innamorati.

L'assoluto in qualsiasi momento può bussare alla tua porta. Ma tocca a te aprirla.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Donalduck

Citazione di: Socrate78 il 10 Dicembre 2020, 20:34:24 PM
Quindi mi chiedo: è normale tutto questo? Oppure vi sono sostanzialmente dei forti tratti di anaffettività nel mio carattere? Se ci rifletto avrei voluto essere diverso, ma non credo però che in questo ambito la nostra personalità si possa più di tanto scegliere, perché i sentimenti di per sé non possono essere imposti dalla volontà. Inserisco il post nelle tematiche spirituali visto che è una tematica spirituale in senso lato, anche se è più di tipo psicologico.

Ritengo che chiedersi se si è normali sia solo un modo per complicarsi inutilmente la vita (a meno che non si abbiano seri problemi funzionali, fisici o psichici che siano). Ritengo anche che essere normali sia tutt'altro che desiderabile e che la nostra "normalità" sia piena di ogni genere di follia. Siamo tutti diversi e va benissimo così. Preserviamo la nostra biodiversità, è una ricchezza e una risorsa.

La cosa che considero più saggia e costruttiva è prendere atto di quel che si ha (compreso il proprio modo di sentire e di pensare) e cercare di usarne le potenzialità più positive e vantaggiose. Ad esempio se uno sente il bisogno di profonde relazioni umane ma non riesce a coinvolgersi più di tanto nelle relazioni amorose (o non riesce a farle funzionare) può coltivare l'amicizia, o dedicarsi ad aiutare chi ne ha bisogno. Se invece non c'è questo gran bisogno di relazioni c'è l'amore (o comunque l'interesse) per l'umanità nel suo insieme, per l'arte, per la scienza, per quel che sia. Ciò che conta è accettare quel che si è, non cercare di forzarsi ad essere diversi, fare del proprio meglio con quello di cui si dispone.

Riguardo all'innamoramento, nella mia esperienza è una forma di magia e insieme una forma di psicosi. Qualcosa di simile all'effetto di certe sostanze psicotrope. Uno stato che trasfigura ma spesso anche mistifica la realtà delle cose. Credo che sia un'esperienza che solo persone molto "robuste" psicologicamente possano reggere senza farla degenerare in attaccamento maniacale, perdita di spirito critico, dipendenza ossessiva e farla invece evolvere in amore solido e duraturo sostenuto da profondo rispetto. Credo che questo sia riservato solo a pochi. Agli altri resta una vastissima gamma di altre possibilità

Freedom

Citazione di: Socrate78 il 10 Dicembre 2020, 20:34:24 PM
Secondo voi è normale non essere mai stati innamorati nella vita? Io personalmente (ora ho 42 anni) non ho in pratica mai sperimentato quel meccanismo fatto di attrazione fisica unito ad affetto intenso che si chiama "innamoramento" e che ti porta poi a dire "Ecco, amo quella persona, ne ho bisogno per la mia felicità, senza di lei mi manca qualcosa e sono vuoto, perso....", anche quando ho incontrato donne che mi piacevano la mia mente tendeva a distrarsi con altre cose, e quindi il pensiero non si focalizzava su quella che poteva essere la compagna della mia vita, era come se una forza interna mi distogliesse dall'approfondire il rapporto, dal sentire la volontà di farlo.
Ma, pur nella mancanza dell'esperienza dell'innamoramento, hai avuto rapporti di coppia fugaci o stabili?
Citazione di: Socrate78 il 10 Dicembre 2020, 20:34:24 PM
Anche gli impulsi propriamente sessuali sono sempre stati in me scarsi, in pratica ho provato vera e forte eccitazione solo nella pornografia
Sotto un certo punto di vista l'esperienza pornografica, per gli adolescenti (specialmente maschi), rappresenta un passaggio abbastanza comune. Successivamente diventa o un momento di "debolezza" o una vera e propria patologia se la fruizione pornografica è compulsiva. Ma non mi sembra il tuo caso.
Citazione di: Socrate78 il 10 Dicembre 2020, 20:34:24 PM
e nel vedere immagini di donne dal fisico molto sexy ma nella realtà vera anche di fronte alla bellezza di una donna era come se una parte di me restasse piuttosto fredda e distaccata.
Questo è molto strano: la bellezza femminile è forse l'esperienza più poetica, più erotica, più coinvolgente, più sublime che esista al mondo (tra le esperienze naturali). Probabilmente esagerando (ma è comunque significativo), certi filosofi la paragonano alla verità, alcuni poeti al paradiso.
Citazione di: Socrate78 il 10 Dicembre 2020, 20:34:24 PM
Quindi mi chiedo: è normale tutto questo? Oppure vi sono sostanzialmente dei forti tratti di anaffettività nel mio carattere? Se ci rifletto avrei voluto essere diverso, ma non credo però che in questo ambito la nostra personalità si possa più di tanto scegliere, perché i sentimenti di per sé non possono essere imposti dalla volontà.
Come già altri utenti hanno suggerito un passaggio dallo psicoterapeuta si potrebbe fare. Anche solo per avere conferma o meno di qualche tuo dubbio.
Citazione di: Socrate78 il 10 Dicembre 2020, 20:34:24 PMInserisco il post nelle tematiche spirituali visto che è una tematica spirituale in senso lato, anche se è più di tipo psicologico.
Secondo me hai fatto bene ad inserirlo nella sezione Spiritualità. Cosa c'è di più spirituale del tema dell'amore? ;)
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

atomista non pentito

Anche se la mia esperienza e' totalmente diversa ( sono con la mia compagna da 41 anni , ne avevo 18 io e 16 Lei ) ...... cos'e' la normalita' ? Io penso che in questo "campo" la dicotomia sia : sono felice o non sono felice ? Se non lo sono .... perché ? Personalmente non sono neanche in grado di definire il ns rspporto " innamoramento" , semplicemente senza di Lei sarebbe un'altra vita , certamente una vita che si trascinerebbe senza entusiasmo. Non dico finita perché credo fortemente nel'istinto di sopravvivenza , ma avrebbe un senso molto diverso , che non so determinare anche perché non lo contemplo. Certamente molto piu' "vuota".

Alexander

Credo che l'abuso di immagini o filmati pornografici, oltre a creare una dipendenza difficile da superare nel tempo, sia un motivo forte di chiusura verso l'altro da sè; rischiando spesso di isolarci.  di renderci anche aridi affettivamente. C'è poi tutto il falso problema di crederci magari non all'altezza (in senso sessuale) dell'eventuale partner, prendendo un pò troppo sul serio le "performance" degli attori porno. Anche questo va indagato. Non so se sia questo il problema di socrate78, naturalmente.

InVerno

Come hanno fatto notare altri, il problema di rispondere a questa domanda sta nel concetto di "normalità", non solo della persona che esperisce ma anche del sentimento stesso e quali siano le sue caratteristiche. Voglio dire, secondo alcune "versioni dell'amore", molto cinematografiche e letterarie, potrei convenire di trovarmi nella tua stessa situazione, sempre che quello fosse "amore normale". Sia io che la mia compagna abbiamo sempre tenuto in grande considerazione la nostra indipendenza, pensiamo che il piacere del "noi" svanisca nel momento in cui non ci sono più un "io" e un "tu", ma secondo alcune "versioni dell'amore", il vero amore è quando c'è solo il "noi" e quindi potremmo concludere di "non amarci davvero". Il punto è di trovare una persona che condivida i tuoi stessi principi e il tuo stesso ideale amoroso, quello è l'unico "amore normale". Per quanto riguarda la tua normalità invece, siccome è impossibile per me giudicare, secondo me se hai realmente un problema anaffettivo, la conferma la puoi trovare nei tuoi genitori, se si presentavano come anaffettivi nella vita familiare non dimostrando mai nulla che possa essere visto oltre ad un amicizia, è possibile che tu abbia ereditato una deficienza di modelli affettivi, è un problema secondo me estremamente diffuso, io stesso ne ho sofferto in una certa gradazione, ma ve ne sono di versioni molto radicate e patologiche che potrebbero essere difficili da cambiare. Non penso ti debba fregare niente di cosa è normale, ma di cosa vuoi tu, se è un tarlo che ti tartassa da decenni forse "non sei normale" , nel senso che sei troppo diverso da ciò che vorresti essere, se è solo un argomento che ti è venuto per scrivere un topic, probabilmente "sei normale", nel senso che è chi sei tu e basta.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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