Religione e spiritualità

Aperto da myfriend, 06 Maggio 2017, 13:21:01 PM

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myfriend

Religione e spiritualità sono due concetti molto diversi anche se spesso vengono sovrapposti.

La religione è un corpo organizzato di convinzioni con uno specifico credo e confini di appartenenza ben definiti. E' normalmente organizzata in una gerarchia che ha lo scopo di conservare il credo e di renderlo immutabile. E' il cosiddetto "pensiero unico".
Questa definizione non si applica solo alle religioni convenzionali, ma anche alle "ideologie politiche" che sono delle vere e proprie religioni.

La spiritualità è un concetto molto più vasto. La spiritualità è "la ricerca dell'invisibile ordine delle cose" ed è un percorso di crescita per arrivare a essere in armonia con l'invisibile ordine delle cose. La comprensione dell'inivisibile ordine delle cose e l'essere in armonia con l'invisibile ordine delle cose si chiama "Consapevolezza".

Spesso i due concetti, religione e spiritualità, si confondono e si sovrappongono perchè entrambi i concetti presuppongono l'esistenza di una "mente cosmica" (dio) dal quale proviene l'invisibile ordine delle cose. Ma, mentre la religione ha un credo codificato e immutabile, la spiritualità si basa sulla "ricerca" e sulla "crescita" (la "crescita" si sviluppa proprio a seguito della "ricerca"). E' per questo motivo che la religione teme la scienza mentre la spiritualità si avvale anche della scienza e del metodo scientifico nel lavoro di "ricerca".

La religione, inoltre, non richiede un lavoro personale (la verità infatti è già codificata nel "credo" e quindi l'alternativa è prendere o lasciare). La spiritualità, invece, si basa esclusivamente sul lavoro personale. Questo lavoro personale presuppone che "la verità" esiste, ma ciascuno la deve cercare per diventarne consapevole.

Nel 19mo secolo si è operata una netta separazione tra religione e scienza. Secondo un accordo non scritto, la scienza si sarebbe occupata del "mondo naturale", mentre la religione si sarebbe occupata del "mondo soprannaturale".
Questa visione è figlia della separazione tra "mondo naturale" e "mondo soprannaturale". Secondo questa visione, dio starebbe nel "mondo soprannaturale" e il "mondo naturale" sarebbe un "incidente" temporaneo da superare per accedere, dopo la morte, al mondo "soprannaturale".

La spiritualità unisce religione e scienza e supera il conflitto tra religione e scienza. La spiritualità, infatti, si basa su una grande intuizione: "se dio esiste, esso non può prescindere dalla realtà del mondo naturale e non può essere altro rispetto al mondo naturale, ma si manifesta e ci parla proprio attraverso la realtà del mondo naturale".
Mentre per la religione il "mondo naturale" è qualcosa di negativo e di secondario che va superato perchè la sola cosa che conta è il "mondo soprannaturale", per la spiritualità il "mondo naturale" è il luogo in cui dio si manifesta e si manifesta secondo un "invisibile ordine delle cose". Per cui, per la spiritualità, separare il "mondo naturale" dal "mondo soprannaturale" non ha più senso; poichè il "mondo naturale" è il "mondo soprannaturale" e il "mondo soprannaturale" è il "mondo naturale".
Per la spiritualità non esistono più due mondi separati - uno "naturale" e uno "soprannaturale". Ma esiste una sola Realtà governata da un invisibile ordine delle cose.
E, siccome esiste una sola Realtà, esiste, di conseguenza, una sola Verità. Cioè l'invisibile ordine delle cose.
E il "percorso di crescita spirituale" ricerca proprio questo "invisibile ordine delle cose" (cioè LA Verità) per vivere in armonia con esso.

L'elemento cardine di questo "ordine invisibile delle cose" è l'evoluzione.
Dio si manifesta nella Realtà attraverso l'evoluzione. E noi siamo una fase di questa evoluzione.
E siamo composti da una "natura superiore" e da una "natura inferiore".
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

doxa

Myfriend, scusami se ti faccio notare la tua tendenza a ripetere lo stesso concetto più volte in un post. Il testo diventa "pesante da leggere".

Per collaborare al topic che hai aperto ti dico la mia opinione.

La pratica spirituale induce alla trascendenza, alle domande esistenziali  sul significato della vita e della morte.

Nell'individuo convivono due "nature": quella materiale e quella spirituale. Chi considera soltanto la realtà materiale, apparente, vive soltanto nel mondo, invece la realtà spirituale, non dimostrabile, è uno stato del nostro Essere interiore.

La spiritualità può anche derivare dall'esperienza religiosa  del credente che prega e cerca continuamente la volontà di Dio su di lui.

paul11

Citazione di: altamarea il 06 Maggio 2017, 14:02:54 PMMyfriend, scusami se ti faccio notare la tua tendenza a ripetere lo stesso concetto più volte in un post. Il testo diventa "pesante da leggere". Per collaborare al topic che hai aperto ti dico la mia opinione. La pratica spirituale induce alla trascendenza, alle domande esistenziali sul significato della vita e della morte. Nell'individuo convivono due "nature": quella materiale e quella spirituale. Chi considera soltanto la realtà materiale, apparente, vive soltanto nel mondo, invece la realtà spirituale, non dimostrabile, è uno stato del nostro Essere interiore. La spiritualità può anche derivare dall'esperienza religiosa del credente che prega e cerca continuamente la volontà di Dio su di lui.

Buona sintesi.
E' la relazione il rapporto fra Esistenza e Spirito che dà senso alla religione intesa come codificazione legislativa di una testimonianza divina, oppure nelle spiritualità con meno codificazioni ,ma con ricerca interiore.
Ma tutti, filosofi, religiosi spiritualità, hanno da sempre cercato l'unità di senso fra Esistenza ed Essere che nel caso delle religioni e spiritualità è lo Spirito

myfriend

#3
Citazione di: altamarea il 06 Maggio 2017, 14:02:54 PM
Myfriend, scusami se ti faccio notare la tua tendenza a ripetere lo stesso concetto più volte in un post. Il testo diventa "pesante da leggere".

Per collaborare al topic che hai aperto ti dico la mia opinione.

La pratica spirituale induce alla trascendenza, alle domande esistenziali  sul significato della vita e della morte.

Nell'individuo convivono due "nature": quella materiale e quella spirituale. Chi considera soltanto la realtà materiale, apparente, vive soltanto nel mondo, invece la realtà spirituale, non dimostrabile, è uno stato del nostro Essere interiore.

La spiritualità può anche derivare dall'esperienza religiosa  del credente che prega e cerca continuamente la volontà di Dio su di lui.


Porsi delle domande sul significato della vita e della morte non ha nulla di "trascendente", visto che la vita e la morte non hanno nulla di trascendente, ma appartengono alla Realtà.
Quelle che tu definisci "natura materiale" e "natura spirituale" io le ho chiamate "mondo naturale" e "mondo soprannaturale". E ho detto che la spiritualità annulla il dualismo "mondo naturale" e "mondo soprannaturale" perchè esiste una sola Realtà.

Fu Paolo, con la sua teologia che permane ancora oggi nel cristianesimo, ad introdurre il dualismo tra mondo naturale e mondo soprannaturale.
Ma, come ho già dimostrato in un altro 3d, tale dualismo era ed è sbagliato. La Realtà è una.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

Angelo Cannata

Citazione di: myfriend il 06 Maggio 2017, 13:21:01 PM
La spiritualità è un concetto molto più vasto. La spiritualità è "la ricerca dell'invisibile ordine delle cose" ed è un percorso di crescita per arrivare a essere in armonia con l'invisibile ordine delle cose. La comprensione dell'inivisibile ordine delle cose e l'essere in armonia con l'invisibile ordine delle cose si chiama "Consapevolezza".
Non dovresti dire "la spiritualità è...", ma "il modo in cui io intendo la spiritualità è...".

La parola "spiritualità" è stata creata dal cristianesimo. Per altri dettagli sulla storia di questa parola si può visualizzare un articolo del mio blog.

In questo senso, il significato originario di "spiritualità" è compreso nel contesto della religione cristiana e non è possibile quindi vederlo in contrapposizione alla religione.

A partire dal XIX secolo il significato di questa parola è stato progressivamente esteso ad indicare l'esperienza religiosa vissuta nelle religioni orientali, mentre oggi si giunge a parlare senza problemi anche di spiritualità degli atei.

Il risultato è che oggi il significato di questo termine è esposto a vaghezza, confusione, ambiguità. Se oggi vogliamo dire che cosa la spiritualità è, non possiamo fare a meno di usare definizioni generiche, vaghe, imprecise, il che è ciò che fanno onestamente vocabolari ed enciclopedie. Chi voglia usare la parola "spiritualità" nel proprio discorso facendone un riferimento importante, dovrebbe perciò anzitutto chiarire il significato in cui egli vuole intenderlo. Dire che cosa la spiritualità è in maniere precise, senza specificare che si tratta di attribuzioni personali di significato a questa parola, significa attribuire alla propria opinione un valore oggettivo che in realtà non possiede.

myfriend

#5
@angelo
Chi voglia usare la parola "spiritualità" nel proprio discorso facendone un riferimento importante, dovrebbe perciò anzitutto chiarire il significato in cui egli vuole intenderlo.

E' proprio ciò che ho fatto aprendo questo 3d. E cioè definire cosa è la spiritualità.
Infatti ho detto: La spiritualità è "la ricerca dell'invisibile ordine delle cose" e ho spiegato che cosa questo significa in termini pratici.
Questo nuovo modo di intendere la spiritualità si sta via via diffondendo. Non si tratta ovviamente di New Age. Ma è un fenomeno che, almeno in occidente, è nato in ambito scientifico e più precisamente da personaggi del calibro di Max Planck ed Albert Einstein. E mette insieme religione e scienza, poichè supera il dualismo tra "mondo naturale" e "mondo soprannaturale". Infatti si basa sull'intuizione che "mondo naturale" e "mondo soprannaturale" sono UNO. Cioè sono la Realtà che è governata dall' "invisibile ordine delle cose".

Spiritualità = "La ricerca dell'invisibile ordine delle cose".

Questo nuovo modo di intendere la spiritualità non concepisce più dio come una entità separata dalla Realtà e che opera nella Realtà in modo misterioso. Ma la Realtà è la manifestazione di dio. Dio è la "mente cosmica" di cui ogni cosa è manifestazione: un sasso, una pianta, i pianeti. le galassie, l'homo. Tutto è UNO. E tutto è manifestazione dell'UNO.
Secondo questa nuova spiritualità, l'homo - esattamente come un sasso - non è "creato" da dio. L'homo non è una creatura di dio, perchè nulla si crea e nulla si distrugge. L'homo è "manifestazione" di dio. Tutto è manifestazione di dio.
Non esiste separazione tra un "creatore" ed il "creato". Poichè il "creatore" è il "creato" e il "creato" è il "creatore".
Il dio biblico, e il modo in cui è stato raccontato, sono una proiezione della mente umana basata su concetti puerili e basata sulla paura e sulla vendetta.
Il dio vero è tutto ciò che è. E tutto ciò che è è manifestazione di dio. La Realtà è dio e dio si manifesta "nell'invisibile ordine delle cose".
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

giona2068

La religione  è la guida dei passi di chi cerca le cose di lassù. 
La spiritualità è la vita di chi confida nel Signore Dio.
Dice il signore : IO sono la via, la verità e la vita.  
Lasciamo stare per adesso cosa intende dire dire quando afferma di essere la verità e la vita,  quando dice di essere la via, dice di essere l'insegnamento  per uscire dall'abisso un  cui vive chi non ha confidato nel Signore Dio.  
Questo insegnamento, che non è solo teorico, ma  è il Santo Vangelo vivente è la religione anche quando vi sono state manomissioni, perché il messaggio di base resta immutato.
Volendo possiamo chiamare religione la croce stessa perché simboleggia la rinuncia e la vittoria sul mondo e questa la base su cui si fonda la religione il cui messaggio è immutabile. 
Per concludere possiamo dire che il rapporto fra religione e spiritualità è che la religione ha una funzione  strumentale rispetto alla spiritualità.

myfriend

#7
@giona

Dice il signore : IO sono la via, la verità e la vita.  

In realtà quello lo ha detto un tizio sconosciuto, che nemmeno sappiamo chi è, alla fine del I secolo, che ha messo in bocca a Gesù una simile affermazione. E' l'autore ignoto del cosiddetto "vangelo secondo giovanni", scritto alla fine del I secolo, che ha detto quella frase, attribuendola a Gesù.
E ho già ampiamente dimostrato che quelle non erano parole di Gesù, ma erano la visione teologica di un uomo, di un perfetto sconosciuto che ha inventato la "divinità" di Gesù e ha inventato il "regno dei cieli", il cosiddetto "lassù" che è un concetto puerile perchè nell'universo non esiste un "lassù" e un "quaggiù". Nell'universo esiste una sola Realtà. Senza "lassù" e "quaggiù".
Il tuo modo di concepire la spiritualità, con la "spiritualità" di cui parlo in questo 3d non ha nulla a che vedere.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

Angelo Cannata

Citazione di: myfriend il 06 Maggio 2017, 18:32:14 PM
la Realtà è la manifestazione di dio
Di conseguenza, questo tuo modo di intendere la spiritualità non è adottabile dagli atei. Adesso non m'interessa stabilire se gli atei abbiano ragione o torto a rifiutare Dio, mi interessa solo notare che, se spiritualità significa questo, allora non è possibile parlare di spiritualità degli atei. Gli atei però rivendicano di possedere anche loro una spiritualità.
Si può prendere in considerazione anche la posizione dei cattolici: il loro modo di usare la parola spiritualità presuppone un suo significato strettamente legato alla fede cattolica.
Il risultato viene ad essere che, una volta che i cattolici adottano un significato cattolico di spiritualità, gli atei un significato ateo, il tuo viene ad essere semplicemente l'aggiunta di un ulteriore modo di intendere il termine.
Procedendo in questo modo, se ognuno di noi non fa altro che aggiungere il proprio significato a quelli che già circolano, la parola "spiritualità" viene a risultare un luogo su cui non intendersi, su cui creare disaccordi, divergenze, che mi sembra non servano a nessuno. Diventa solo un pretesto per tentare di fare propaganda del proprio modo di pensare, sia da parte di credenti che da parte di atei, insomma da parte di chiunque.
Secondo me la spiritualità meriterebbe invece uno sforzo di lavoro per cercare di intenderla in modi che creino il più possibile intese, dialogo, almeno come prospettive su cui progredire.

giona2068

Citazione di: myfriend il 06 Maggio 2017, 18:42:54 PM
@giona

Dice il signore : IO sono la via, la verità e la vita.  

In realtà quello lo ha detto un tizio sconosciuto, che nemmeno sappiamo chi è, alla fine del I secolo, che ha messo in bocca a Gesù una simile affermazione. E' l'autore ignoto del cosiddetto "vangelo secondo giovanni", scritto alla fine del I secolo, che ha detto quella frase, attribuendola a Gesù.
E ho già ampiamente dimostrato che quelle non erano parole di Gesù, ma erano la visione teologica di un uomo, di un perfetto sconosciuto che ha inventato la "divinità" di Gesù e ha inventato il "regno dei cieli".
Tutto questo, con la "spiritualità" di cui parlo in questo 3d non ha nulla a che vedere.
Va bene il versetto citato è di uno sconosciuto miscredente meno intelligente di te che lo hai "smascherato, ma la croce è una verità incontrovertibile. Se poi, come tu dici che  questa non è la spiritualità di cui vuoi parlare in questo 3d vuol dire che esiste una spiritualità solo tua non condivisibile con altri oppure che il tuo problema è il timore che qualcuno ti rubi la scena  dicendo cose diverse e veritiere.

myfriend

#10
@angelo
Di conseguenza, questo tuo modo di intendere la spiritualità non è adottabile dagli atei. Adesso non m'interessa stabilire se gli atei abbiano ragione o torto a rifiutare Dio, mi interessa solo notare che, se spiritualità significa questo, allora non è possibile parlare di spiritualità degli atei. Gli atei però rivendicano di possedere anche loro una spiritualità.
Secondo me la spiritualità meriterebbe invece uno sforzo di lavoro per cercare di intenderla in modi che creino il più possibile intese, dialogo, almeno come prospettive su cui progredire.

Non è così. Gli atei non possiedono nessuna spiritualità.
La spiritualità, infatti, presuppone che ci sia un "invisibile ordine delle cose" e che ci sia una "mente cosmica superiore" (dio) che è il fautore di un tale ordine delle cose (esattamente come dicevano Planck ed Einstein, padri della fisica e delle scienza moderna).
L'ateo non riconosce l'esistenza di una "mente cosmica superiore" che è il fautore di un tale ordine delle cose. Ma sostiene che tale ordine si è generato da sè in modo del tutto casuale e, quindi, è privo di un qualunque senso.
In questo non c'è nulla di spirituale.
Lasciamo da parte la evidente incongruenza logica degli atei (come può il caso generare ordine? E' impossibile).
Negare l'esistenza di una mente superiore che dà un ordine e un senso alle cose, implica affermare che l'homo è l'unità di misura ultima di tutte le cose. E questo genera il relativismo e il caos che è sotto ai nostri occhi nel mondo moderno. Un caos che non ha proprio nulla di spirituale.
Perchè è del tutto evidente che se l'homo è l'unità di misura ultima di tutte le cose, "l'ordine delle cose" è dato dalla legge del più forte, cioè dalla legge di chi ha la maggior forza per imporla agli altri, cioè dalla legge della giungla, che non ha nulla di spirituale. Che è esattamente quello che accade nell'umanità che rifiuta la "spiritualità" e cioè l'esistenza di un "ordine delle cose" che nasce non dall'homo, ma da una mente superiore all'homo.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

myfriend

Citazione di: giona2068 il 06 Maggio 2017, 18:57:06 PM
Citazione di: myfriend il 06 Maggio 2017, 18:42:54 PM
@giona

Dice il signore : IO sono la via, la verità e la vita.  

In realtà quello lo ha detto un tizio sconosciuto, che nemmeno sappiamo chi è, alla fine del I secolo, che ha messo in bocca a Gesù una simile affermazione. E' l'autore ignoto del cosiddetto "vangelo secondo giovanni", scritto alla fine del I secolo, che ha detto quella frase, attribuendola a Gesù.
E ho già ampiamente dimostrato che quelle non erano parole di Gesù, ma erano la visione teologica di un uomo, di un perfetto sconosciuto che ha inventato la "divinità" di Gesù e ha inventato il "regno dei cieli".
Tutto questo, con la "spiritualità" di cui parlo in questo 3d non ha nulla a che vedere.
Va bene il versetto citato è di uno sconosciuto miscredente meno intelligente di te che lo hai "smascherato, ma la croce è una verità incontrovertibile. Se poi, come tu dici che  questa non è la spiritualità di cui vuoi parlare in questo 3d vuol dire che esiste una spiritualità solo tua non condivisibile con altri oppure che il tuo problema è il timore che qualcuno ti rubi la scena  dicendo cose diverse e veritiere.
beh...mi permetterai, spero, che in un 3d aperto da me, io parli delle cose così come io le intendo.
La spiritualità di cui parli tu non ha nulla a che vedere con la spiritualità di cui parlo io.
Puoi non essere d'accordo con me e questo è del tutto lecito.
Ma se vuoi parlare della spiritualità come tu la intendi, abbi almeno la bontà di aprire un 3d tuo.  ;)
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

Angelo Cannata

Così stai semplicemente dicendo agli atei "la spiritualità degna di essere chiamata tale è quella che io considero tale, non la vostra". Ma questo siamo capaci di farlo tutti. Cioè, anche gli atei sarebbero in grado di darti le loro risposte, poi tu controbatteresti ed ecco un dibattito infinito.
In fondo è la stessa cosa che succede con la parola "Dio": il cattolico dice che è Gesù, il musulmano dice che è Allah, l'ateo dice che è priva di significato e ciascuno è in grado di controbattere all'infinito alle obiezioni di chiunque altro; il risultato ancora peggiore è quando si giunge alla guerra aperta e allo spargimento di sangue.
Credo che oggi, nel voler portare avanti significati di qualsiasi genere, ciò che conta sia un lavoro di intesa, di dialogo, piuttosto che un ribadire la propria visione delle cose. Io stesso, come relativista, mi sono tante volte lasciato prendere, anche in questo forum, dalla voglia di sostenere e propagandare la mia visione delle cose.
A questo punto il problema è come mettere d'accordo il diritto ad una propria visione e l'opportunità di evitare confronti sterili, in cui ciascuno non fa altro che ribadire se stesso, muro contro muro. Infatti è anche ovvio che un fare solo diplomatico, che cerchi solo l'accordo di tutto e di tutti, alla fine è solo irenismo, privo di personalità, vuoto, perfino ipocrita, come la barzelletta di quell'avvocato che diede ragione anche a chi lo criticò del fatto che dava ragione a tutti.
Probabilmente la migliore definizione di spiritualità è quella che non viene data, ma piuttosto praticata, in una ricerca che cerca di individuare il proprio scopo e continuamente revisionarlo proprio attraverso la ricerca stessa. In questo modo sembrerebbe che io mi sia già contraddetto, perché proprio parlando di ricerca non ho fatto altro che dare un significato. Da parte mia però è un significato variabile.
Trovo significativo in questo senso san Paolo in 1Cor 9,20-22: "Mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno che è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la legge. Con coloro che non hanno legge sono diventato come uno che è senza legge, pur non essendo senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo, per guadagnare coloro che sono senza legge. Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno". Certo, se lo scopo non fu altro che portare tutti a Cristo, allora bisogna dire che quelle di Paolo furono solo delle ipocrite mascherate. Adesso non voglio impelagarmi nell'esegesi di Paolo. Mi accontento di dire che, se io provo a fare qualcosa di simile, è solo per tentare di dire a me stesso che, prima, o almeno oltre, il mio modo di vedere le cose, c'è l'importanza del mio interlocutore come persona, che forse, più o oltre che risposte, cerca esperienza, vuole vedere come mi comporto, indipendentemente dalla validità o eleganza del mio argomentare. Questo potrebbe essere un esempio di spiritualità, a metà strada tra il tentare di definirla a parole e cercare nello stesso tempo di non rimanere invischiato nei limiti del dire le cose a parole.

myfriend

#13
@angelo
Si tratta solo di un problema di termini o di significati delle parole.
Per me spiritualità significa cercare "l'invisibile ordine delle cose" partendo dal presupposto che questo ordine scaturisce da una "mente cosmica superiore".
Per un ateo, "l'invisibile ordine delle cose" è ciò che lui ritiene che sia, cioè scaturisce dalla sua mente. Questa io non la chiamo spiritualità, ma lo chiamo "relativismo".

La cosiddetta "parola di dio" non c'entra con la spiritualità, ma attiene alla religione. Un diaologo tra religioni e fedi è impossibile, perchè non esiste un terreno comune. Visto che le religioni sono diverse e immutabili.

Nella "spiritualità" invece un terreno comune c'è. Ed è la scienza.
Prendiamo, ad esempio, il Primo principio della termodinamica: nell'universo l'energia non si crea e non si distrugge, ma cambia forma.
La fisica ha ormai appurato da tempo che la materia - in quanto tale - non esiste. Ma tutto è energia. Cioè noi, il nostro corpo, siamo energia.
Secondo il Primo principio della termodinamica, quindi, quando il corpo muore in realtà non muore (nell'universo l'energia non si può distruggere), ma la morte è un semplice "cambio di forma dell'energia". Cioè un passaggio dell'energia da una forma ad un'altra.

Questo è solo un piccolo esempio di come sia possibile trovare un punto comune su cui dialogare. E cioè la scienza.
Ma puoi star sicuro che un ateo, tutto preso dalla sua fede nel "nulla", arriverà persino a negare il Primo principio della termodinamica, pur di non dialogare.
La spiritualità non si basa su una "fede", ma si basa sulla "ricerca". E quindi apre le braccia alla scienza.
Un ateo non si basa sulla "ricerca" ma si basa su una fede. E cioè la fede nella religione che lui stesso si è inventato e di cui è al tempo stesso dio e pontefice massimo. Questo è il relativismo.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

giona2068

Citazione di: myfriend il 06 Maggio 2017, 19:14:18 PM
Citazione di: giona2068 il 06 Maggio 2017, 18:57:06 PM
Citazione di: myfriend il 06 Maggio 2017, 18:42:54 PM
@giona

Dice il signore : IO sono la via, la verità e la vita.  

In realtà quello lo ha detto un tizio sconosciuto, che nemmeno sappiamo chi è, alla fine del I secolo, che ha messo in bocca a Gesù una simile affermazione. E' l'autore ignoto del cosiddetto "vangelo secondo giovanni", scritto alla fine del I secolo, che ha detto quella frase, attribuendola a Gesù.
E ho già ampiamente dimostrato che quelle non erano parole di Gesù, ma erano la visione teologica di un uomo, di un perfetto sconosciuto che ha inventato la "divinità" di Gesù e ha inventato il "regno dei cieli".
Tutto questo, con la "spiritualità" di cui parlo in questo 3d non ha nulla a che vedere.
Va bene il versetto citato è di uno sconosciuto miscredente meno intelligente di te che lo hai "smascherato, ma la croce è una verità incontrovertibile. Se poi, come tu dici che  questa non è la spiritualità di cui vuoi parlare in questo 3d vuol dire che esiste una spiritualità solo tua non condivisibile con altri oppure che il tuo problema è il timore che qualcuno ti rubi la scena  dicendo cose diverse e veritiere.
beh...mi permetterai, spero, che in un 3d aperto da me, io parli delle cose così come io le intendo.
La spiritualità di cui parli tu non ha nulla a che vedere con la spiritualità di cui parlo io.
Puoi non essere d'accordo con me e questo è del tutto lecito.
Ma se vuoi parlare della spiritualità come tu la intendi, abbi almeno la bontà di aprire un 3d tuo.  ;)
Caro lei, il forum è aperto a tutti ed oltretutto serve per dialogare non per fare  un comizio onde portare qualcuno dalla tua parte. 
In ogni caso io vado oltre, anche se questo 3d  come apertura era il meno peggio rispetto al resto,  in coscienza sento il dovere quantomeno di raddrizzare le  storture delle tue teorie affinché chi legge non sia indotto in errore, beninteso: Che lo si voglia.

Per tua norma e regola sappi che non esiste una spiritualità tua e una mia, ma esiste un'unica  spiritualità al netto di elucubrazioni mentali di chichesia.

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