Può l'amore essere un "comandamento"?

Aperto da ricercatore, 06 Dicembre 2023, 10:41:15 AM

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ricercatore

E' possibile amare per "comando"?

Nel momento in cui decido di rispettare il comandamento dell'amore, questo si trasforma in dovere.

Posso forse agire come se provassi amore, ma posso forse amare veramente?

Come interpretate questo "comandamento" evangelico?

niko

#1
Ne penso che il comandamento

"ama!"

O e' una presa per i fondelli che puo' avere valore spirituale solo in quanto ineseguibile, e quindi, in fondo, disabilitante e umiliante (non conosco bipedi in grado di amare a comando, viceversa conosco moltissimi bipedi che psicologicamente vanno in confusione e/o indossano una ridda di maschere, quando qualcuno o qualcosa che stimano da' loro un comando che proprio, per ragioni reali, non possono eseguire per quanto lo vorrebbero).

Oppure, proprio a volergli dare ragione e a volerlo vedere in una luce piu' "positiva", in un certo senso il comandamento "ama!" si riduce al comandamento

"sii felice".

Comandamento: "ama!"= comandamento: "sii felice!"

In quanto chi ama, chi accoglie tutto senza essere il tutto, e' felice.

Comandamento quindi che, illuminato in questo preciso senso me lo da' gia' la specie, con le sue polarizzazioni innocentemente ereditate variamente complicate e complicabili di piacere e dolore, e la Necessita', la legge impersonale di natura (che a ben vedere e' gia' un'anti-volonta' che vuole farsi volonta') quindi, se me lo vuole ribadire pure un ebreo morto duemila anni fa (o piu' probabilmente qualcuno dei suoi, fin troppo zelanti, biografi) ben venga.

Repetita iuvant, come si dice.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

bobmax

No, non è possibile amare a comando.
Infatti non posso neppure amare perché lo voglio.
La volontà non può far amare.

Amo o non amo, non dipende da me.

Quindi è escluso che il soggetto possa amare in quanto vuole amare.
Il soggetto è un nulla per quel che riguarda l'amore.
Non è forse così che ci sente, quando si ama? Sì è un nulla.

Ma è pure importante a mio avviso considerare, che pure l'amato, a ben guardarlo, è un puro nulla.
Perché questo mio amore, che mi annulla, non ha in fin dei conti neppure un oggetto.
Non riesco mai a determinare chi, cosa, amo.

D'altronde l'amore, il vero amore, non dipende forse da nient'altro che da se stesso?

Allora il comandamento non è rivolto a me in quanto individuo. Non sono "io" a dover amare.
Ma è ciò che sono veramente, il mio essere, che è chiamato a emergere dal non essere.

Dio ama se stesso.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

ricercatore

Citazione di: bobmax il 06 Dicembre 2023, 11:27:54 AMAllora il comandamento non è rivolto a me in quanto individuo. Non sono "io" a dover amare.
Ma è ciò che sono veramente, il mio essere, che è chiamato a emergere dal non essere.

Dio ama se stesso.
Grazie bobmax, bellissima risposta.

Personalmente la mia interpretazione del "comandamento" dell'amore si era fermata qualche passo prima.
E cioè "arriva ad amare te stesso", seguito subito da "arriva ad amare il prossimo".
In sostanza un invito a compiere il viaggio di Dante, discendere agli Inferi, i propri Inferi (le proprie ferite emotive e i propri lati oscuri che ci ostiniamo a non voler vedere e proiettare al di fuori) e poi risalire, alleggerendosi, fino a riveder le stelle.

Freedom

Citazione di: ricercatore il 06 Dicembre 2023, 10:41:15 AME' possibile amare per "comando"?

Nel momento in cui decido di rispettare il comandamento dell'amore, questo si trasforma in dovere.

Posso forse agire come se provassi amore, ma posso forse amare veramente?

Come interpretate questo "comandamento" evangelico?
E' certamente vero che c'è una componente spontanea nell'amore. Ma, a mio parere, ce n'è anche una cercata, coltivata, razionale, in definitiva voluta.

Penso a quando si "studia" un' opera d'arte (visiva/musicale/etc.) magari solo perchè incuriositi e poi si scopre di essersene innamorati. O quando una persona ci fa arrabbiare e, invece che farci trascinare in un conflitto, per amore non per quieto vivere, decidiamo di sorvolare/perdonare. 
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

iano

#5
Citazione di: Freedom il 13 Dicembre 2023, 17:42:53 PME' certamente vero che c'è una componente spontanea nell'amore. Ma, a mio parere, ce n'è anche una cercata, coltivata, razionale, in definitiva voluta.

Penso a quando si "studia" un' opera d'arte (visiva/musicale/etc.) magari solo perchè incuriositi e poi si scopre di essersene innamorati. O quando una persona ci fa arrabbiare e, invece che farci trascinare in un conflitto, per amore non per quieto vivere, decidiamo di sorvolare/perdonare.
Sostanzialmente concordo con te.
L'amore è sempre spontaneo, però è vero che questa spontaneità può essere provocata.
Non è una risposta diretta ad un comando, ma può essere indiretta.
Si può fingere amore per vedere l'effetto che fà, e quell'effetto poi può essere  motore di vero di amore.
L'amore può essere indirettamente un comandamento, se più che un credere per amare e un provare per credere.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

Citazione di: ricercatore il 06 Dicembre 2023, 10:41:15 AME' possibile amare per "comando"?
Nel momento in cui decido di rispettare il comandamento dell'amore, questo si trasforma in dovere.
Posso forse agire come se provassi amore, ma posso forse amare veramente?
Come interpretate questo "comandamento" evangelico?
La volontà di amare secondo me ha un ruolo quando la mancanza di amore è figlia di un pregiudizio facile da far cadere, purché lo si voglia.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

baylham

Il problema principale non è quello se si può volere l'amore, ma che cosa sia l'amore.
Personalmente non mi è chiaro che cosa sia l'amore.
In generale se voglio qualcosa significa che il qualcosa ancora non c'è.
Infine l'amore è una relazione a due o molti, che trascende l'individuo e quindi non è controllabile.

green demetr

Io l'ho sempre inteso come un comandamento.
Ama, che va letto diventa ipocrita!, di modo che la gente possa rilassarsi sulla proprio ipocrisia di gregge.
Dante, la Bibbia, la gnosi dentro i vangeli penano ad altro, pensano al male.
Certamente l'intelletto agente è correlato al sentimento.
Non a caso è Beatrice ad accompagnare Dante.
Certo Dante sale la catena aurea, quella che per amore, amore d'intelletto però, Dio fa scendere a noi.
L'amore non è dell'uomo ma del Dio.
All'uomo la capacità intellettuale di saperlo scalare.

Il dio amorevole che dai cristiani passa agli induisti e viceversa, è una enorme bugia.
Come dice Nietzche:<<un grossolano modo di dire: non pensare!>>
Caro aspirante a volte non ti capisco.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

bobmax

Citazione di: ricercatore il 13 Dicembre 2023, 17:14:36 PMPersonalmente la mia interpretazione del "comandamento" dell'amore si era fermata qualche passo prima.
E cioè "arriva ad amare te stesso", seguito subito da "arriva ad amare il prossimo".
In sostanza un invito a compiere il viaggio di Dante, discendere agli Inferi, i propri Inferi (le proprie ferite emotive e i propri lati oscuri che ci ostiniamo a non voler vedere e proiettare al di fuori) e poi risalire, alleggerendosi, fino a riveder le stelle.
Sì, Ricercatore,  sono anch'io convinto che l'amore per me stesso sia fondamentale.

Ognuno ha però una sua strada.
La mia inizia anch'essa con un amore per me stesso. Ma è amore egoistico, che vuole esclusivamente il proprio bene individuale.
È un amore acerbo, limitato, ignorante, perché scambia per bene ciò che Bene non è.

La vita potrebbe svolgersi così, nella ignoranza del proprio amore egoistico per sé stessi.
Se non che, può capitare di assaggiare il frutto proibito del bene e del male...

E allora il male, che se ne stava là fuori, estraneo a noi stessi che eravamo i "buoni", si rivela invece essere in noi stessi!
Il male è in me, io sono il male!

Ecco l'inferno.
E all'inferno il mio amore incomincia a maturare. Avvertendo l'infinito amore che lo avvolge, ma che ha colpevolmente ignorato.
Dio è certo! Ma perduto per sempre.

È l'odio per me stesso. A cui corrisponde una lenta apertura dell'amore per il prossimo.

Riuscirò mai ad amare pure me stesso? Di un amore questa volta Vero?
Sembrerebbe davvero impossibile.

Comunque vada, ciò che conta è la Verità.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

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