Politeismo, Spiritualismo, Monotesimo

Aperto da viator, 08 Dicembre 2022, 19:23:47 PM

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viator

Salve. Riflessione :


  • Il politeismo è fede-convinzione che induce al fatalismo. Il fedele ha a che fare con una quasi sempre mostruosa burocrazia teologica, in cui esistono deità troppo numerose e litigiose, le quali si occupano di ogni minuto aspetto della vita e dei destini. Meglio lasciar fare agli dei, e quel che deve essere sarà.


  • Lo spiritualismo è atteggiamento-convinzione che tende a rifuggire dall'affermazione della esistenza di uno o più deità, preferendo privilegiare il trascendentalismo. Esso sembra proprio che voglia occuparsi essenzialmente di una visione non teistica, ma che che si esprima concentrandosi su valori etici e filosofici di specie metafisica e fondati sulla sensibilità personale assai più che su dogmi dottrinali.


  • Il monoteismo (le tre grandi religioni, cristianesimo, ebraismo, islamismo) sembra proprio fatto apposta per accentarsi sul fanatismo. Richiamandosi alla assolutezza di un unico un Dio, esso inevitabilmente accentua la negazione quanto più – appunto - possibilmente assoluta di ogni e qualsiasi alternativa (arrivando spesso a perseguire e perseguitare ogni genere di dubbiosità dottrinale e gerarchica ed essendo (sempre il monoteismo) costantemente tentato ad ergersi in teocrazia (forse la storia passata e presente ci dice qualcosa in proposito).


Riflessioni vostre ?. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Socrate78

Nel tuo caso, Viator, mi sembra di comprendere da alcuni messaggi che hai lasciato in passaggio sul forum che tu abbia una visione panteistica, o almeno che tu sia incline a considerare la possibilità che un'eventuale divinità non sia trascendente, ma immanente alla natura stessa. E' così?

viator

#2
Salve Socrate78 : io non concepisco alcuna religione, posso giustificare qualsiasi fede ma ne sono privo.

Dio - ad esempio - è considerato da me un concetto, cioè una ideazione tipicamente ed esclusivamente umana che deve soddisfare il bisogno psichico fondamentale umano di sperare nell'immortalità egoistica individuale.

La speranza nell'immortalità non è altro che la proiezione, la concettualizzazione appunto - all'interno della nostra psiche - di ciò che l'istinto di sopravvivenza è all'interno della biologia.

Se poi si vuole trascendere a tutti i costi la dimensione biologica ed umana, posso acconsentire a che Dio venga considerato semplicemente ciò che parlò dicendo :"Sono ciò che è", ovvero che consista nel completo insieme dell'esistente.

Ciascun contenuto facente parte dell'esistente è quindi relativo ed immanente, mentre il totale insieme dell'esistente non può che essere assoluto e trascendente.

Secondo tale visione, teisticamente avremmo che in ogni cosa è presente Dio, mentre tutte le cose prese come "insieme", sono Dio.

Come vedi, a parole, si può sostenere di tutto : che Dio esista, che Dio non esista, che Egli sia una Persona, che Esso sia una non-Persona (una Entità), che Egli sia sceso su questa terra, che Egli scenderà in futuro su questa terra, che Egli non scenderà mai su questa terra, che Egli abbia parlato, che Egli abbia scritto, che Egli taccia..................................................................

Di Dio ce n'è almeno quanti sono i gusti di gelato. Accomodarsi per quello che ci piace di più. Saluti.

Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Socrate78

E allora come tu poni di fronte a quelle testimonianze/narrazioni di persone in morte clinica che dicono di aver visto staccandosi dal corpo fisico persone distanti da se stesse, infermieri, visto oggetti al di fuori della portata dei sensi, alcuni addirittura hanno riferito esattamente i dialoghi di chi gli stava intorno o stava molto distante? Se esiste solo il corpo fisico quelle persone non dovevano percepire nulla, giusto? Non ti viene mai qualche dubbio che esista un'entità spirituale che sopravviva in qualche modo alla morte fisica del corpo, anche se forse questa sopravvivenza non è quella canonica (Paradiso, Inferno, ecc.) stabilita dalle religioni dogmatiche?

viator

Salve Socrate78. Come mi pongo ? Ascolto ciò che la gente (oppure la televisione, oppure il clero, oppure tu) mi racconta.

Poi confronto con ciò di cui ho esperienza, (della mia esperienza fa parte la conoscenza dell'esistenza dei saggi, degli imbecilli, dei geni, degli ispirati, dei drogati, dei fuori di melone (quanti ce ne sono !!!), degli ingenui, dei furbi, degli speranzosi, dei giornalisti, dei preti, dei santoni e di alcune altre centinaia di categorie di soggetti.

Per me, se uno che stava vivendo e non era morto, se ne va in catalessi....sta continuando a vivere e non è certo morto. Poi, se stando in catalessi, sogna........sta continuando a vivere e non certo sta morendo.
Poi ancora, se risvegliandosi comincia a raccontare di avere visto tanta luce etc. etc........per me, lo sta raccontando da vivo, e non certo da morto.

Secondo me, costui non è proprio mai morto, altrimenti se ne starebbe zitto definitivamente.

La vita va-e-vieni, oppure la vita dopo la morte ? Forse tu ci credi ? Ma se tu credi che dopo la vita ci possa essere ancora la vita........la parola morte secondo te è stata inventata da qualche stupidotto.

Pre-morte, post-morte.........e che? E il durante la morte ?.

Considero meno illogiche le teorie ed i RACCONTI relativi al terrapiattismo, alla inferiorità delle donne e dei neri, al fatto che Hitler sia ancora vivo e se ne stia in Sudamerica. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Socrate78

Quindi non è possibile il dialogo tra te e un credente, perché per definizione è impossibile il dialogo tra chi considera illogico il punto di vista di un altro, è la stessa identica cosa di quando l'inquisitore nel Seicento considerava per forza errato il punto di vista dell'eretico di turno e non era disposto a rivedere mai le sue teorie, anche l'ateismo (soprattutto di tipo materialista) sa essere dogmatico come le tradizionali religioni monoteiste. Tanto valeva quindi che non aprivi nemmeno questo post, poiché per te chiunque è contro la tua visione (non solo nella religione, anche in altri ambiti mi sembra di comprendere....) è nell'errore.
Ma la scienza stessa, che è spesso arrogante, in realtà non sa rispondere a tutta una serie di domande, ad esempio da dove ha origine la coscienza? Dove si trova esattamente nel cervello? E' un prodotto del cervello oppure è indipendente da esso? Sono tutte questioni APERTE, solo che i materialisti le vogliono ritenere questioni chiuse e quindi non sono disposti come te al dialogo con chi la vede diversamente, infatti liquidano qualsiasi racconto sul trascendente come un'allucinazione, una visione.
Inoltre se dopo la nostra vita ci fosse il Nulla, che senso avrebbe ad esempio imparare e studiare? Non avrebbe alcun senso ultimo, perché tutte le nostre conoscenze si perderebbero, quindi tutto sarebbe azzerato. Ancora di più, che senso avrebbe amare? Assolutamente nessun senso, anzi, sarebbe meglio non avere legami affettivi con nessuno, perché così non si soffrirebbe quando le persone a cui siamo legati muoiono. Come vedi se io assumo che dopo la morte vi è il Nulla, il modo di considerare il senso della vita cambia di molto, e se si è atei coerenti non si può che essere NICHILISTI. Saluti.

niko

#6
Citazione di: Socrate78 il 09 Dicembre 2022, 12:01:29 PMQuindi non è possibile il dialogo tra te e un credente, perché per definizione è impossibile il dialogo tra chi considera illogico il punto di vista di un altro, è la stessa identica cosa di quando l'inquisitore nel Seicento considerava per forza errato il punto di vista dell'eretico di turno e non era disposto a rivedere mai le sue teorie, anche l'ateismo (soprattutto di tipo materialista) sa essere dogmatico come le tradizionali religioni monoteiste. Tanto valeva quindi che non aprivi nemmeno questo post, poiché per te chiunque è contro la tua visione (non solo nella religione, anche in altri ambiti mi sembra di comprendere....) è nell'errore.
Ma la scienza stessa, che è spesso arrogante, in realtà non sa rispondere a tutta una serie di domande, ad esempio da dove ha origine la coscienza? Dove si trova esattamente nel cervello? E' un prodotto del cervello oppure è indipendente da esso? Sono tutte questioni APERTE, solo che i materialisti le vogliono ritenere questioni chiuse e quindi non sono disposti come te al dialogo con chi la vede diversamente, infatti liquidano qualsiasi racconto sul trascendente come un'allucinazione, una visione.
Inoltre se dopo la nostra vita ci fosse il Nulla, che senso avrebbe ad esempio imparare e studiare? Non avrebbe alcun senso ultimo, perché tutte le nostre conoscenze si perderebbero, quindi tutto sarebbe azzerato. Ancora di più, che senso avrebbe amare? Assolutamente nessun senso, anzi, sarebbe meglio non avere legami affettivi con nessuno, perché così non si soffrirebbe quando le persone a cui siamo legati muoiono. Come vedi se io assumo che dopo la morte vi è il Nulla, il modo di considerare il senso della vita cambia di molto, e se si è atei coerenti non si può che essere NICHILISTI. Saluti.


Per un piu' ampio dibattito filosofico, andrebbe compreso che la posizione nichilista per cui nulla avrebbe valore dato che la vita termina col nulla, si puo' anche rovesciare, e, a livello di storia del pensiero e' effettivamente stata rovesciata, nel suo opposto:

se la vita termina con il nulla, ogni anche apparentemente piccola ed effimera cosa della vita HA VALORE INFINITO, perche' la vita per noi e' la nostra unica ed estrema occasione, contrapponibile solo ad un'infinita', e ad un'eternita', di "nulla".

Insomma il carpe diem oraziano, riscoperto nelle posizioni decadentiste ed estetizanti alla D'annunzio, o nel titanismo, spesso politico o esistenziale, dei pensatori del romanticismo ottocentesco.

In realta' la mia posizione e' che il nulla non valorizza ne' svalorizza la vita: per quanto cio' possa essere difficile, bisogna riuscire a pensare oltre il presunto valore salvifico (come ricorreva nella precedente discussione su Schpenahuer) del nulla, e, allo stesso tempo, oltre il problema nichilista e pessimista della morte intesa come un sonno senza sogni eterno, insomma oltre il -cupo- problema del "terminare", dopo la morte, nel nulla.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

viator

Salve Socrate78. Citandoti : Tanto valeva quindi che non aprivi nemmeno questo post, poiché per te chiunque è contro la tua visione (non solo nella religione, anche in altri ambiti mi sembra di comprendere....) è nell'errore."

Già lo sapevo che a te piacciono solo i "threads" ed i "posts" che supportino la tua "preconfezionata" visione del mondo. Conosco la tua "apertura mentale", la cui ampiezza risulta essere pari a 0°. Per caso sei nato e cresciuto - quindi sei stato "educato" - in un ambiente in cui primeggiava una qualche religione monoteista?.

Tu lo sai, vero, quale è la categoria di persone alle quali è saggio dare sempre e comunque ragione, vero ?. Saluti.

 
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Freedom

Citazione di: viator il 09 Dicembre 2022, 13:39:03 PMTu lo sai, vero, quale è la categoria di persone alle quali è saggio dare sempre e comunque ragione, vero ?. Saluti.
Addirittura! Cerchiamo di non esagerare.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

anthonyi

Citazione di: niko il 09 Dicembre 2022, 13:08:15 PMse la vita termina con il nulla, ogni anche apparentemente piccola ed effimera cosa della vita HA VALORE INFINITO, perche' la vita per noi e' la nostra unica ed estrema occasione, contrapponibile solo ad un'infinita', e ad un'eternita', di "nulla".






Questo direbbe la logica, eppure sono proprio quelli che non credono nella vita oltre la vita che danno meno valore alla vita terrena, con posizioni a favore dell'aborto e del "libero" suicidio. 

Jacopus

#10
Anthonyi. Sono due questioni diverse, ma anche coerenti fra di loro. Dare importanza ad ogni minimo fatto della vita da parte dei  "materialisti", implica un approccio "autoregolato" dell'umanità, che non deve aspettarsi una fine teologica e teleologica extra/umana e divina. La stessa "autoregolazione" che comporta la libertà di scegliere da parte dei singoli individui cosa fare della propria vita, sia in quanto potenziali genitori, sia in quanto detentori dell propria vita (e quindi non c'è reale contraddizione fra le due posizioni). A me sembra ancora più paradossale questo interesse delle istituzioni religiose per l'uomo fino a un secondo prima della nascita e un secondo prima della morte. Tutto il resto del tempo in cui l'uomo vive, invece va a fortuna, con l'indicazione che comunque bisogna possibilmente restare sempre allegri, perché alle divinità non piacciono i piagnoni. Invece il principio di autoregolazione è coerente e non invoca le divinità secondo l'interesse del momento. L'importanza della divinità che regola l'uomo in modo eteronormativo, però va oltre i semplici motivi religiosi, poiché fissa un principio di autorità che reprime ogni desiderio e volontà di autoregolazione, che può essere usato anche in ambiti completamente diversi dalla religione, come la storia insegna.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Phil

Citazione di: niko il 09 Dicembre 2022, 13:08:15 PMIn realta' la mia posizione e' che il nulla non valorizza ne' svalorizza la vita: per quanto cio' possa essere difficile, bisogna riuscire a pensare oltre il presunto valore salvifico (come ricorreva nella precedente discussione su Schpenahuer) del nulla, e, allo stesso tempo, oltre il problema nichilista e pessimista della morte intesa come un sonno senza sogni eterno, insomma oltre il -cupo- problema del "terminare", dopo la morte, nel nulla.
Concordo in un "terzo nichilismo": oltre a quello pessimista che afferma che nulla ha valore (ricavandone, non senza  una certa autocontraddizione, un valore negativo per l'esistenza), a quello edonista-volontarista che afferma che tutto il valore positivo è proprio nell'assenza di un meta-valore post-mortem, aggiungerei il nichilismo per cui l'assenza di un valore assoluto è (pre)condizione di possibilità per la non assegnazione di un valore (negativo o positivo che sia).
Con questo terzo nichilismo si esce dal gioco "valore buono / valore cattivo", "spassiamocela di qua / spassiamocela nell'aldilà", etc. per entrare (e magari "risiedere") in una consapevolezza di assenza di valore, sia assoluto sia "libidico", consapevolezza a partire dalla quale ogni valore (sia assoluto che "libidico") traspare per quello che (non) è e per quello che "vale" nel suo contesto culturale di praticanti (e non-praticanti).
Una volta aperto uno schermo e visto cosa non c'è dentro, le immagini che scorrono sulla sua superficie si osservano con più disincanto, ma ciò non toglie che possano comunque affascinare o respingere.

Kobayashi

Citazione di: viator il 08 Dicembre 2022, 21:10:05 PMDio - ad esempio - è considerato da me un concetto, cioè una ideazione tipicamente ed esclusivamente umana che deve soddisfare il bisogno psichico fondamentale umano di sperare nell'immortalità egoistica individuale.

La speranza nell'immortalità non è altro che la proiezione, la concettualizzazione appunto - all'interno della nostra psiche - di ciò che l'istinto di sopravvivenza è all'interno della biologia.
La speranza di superare l'inevitabilità della morte è solo la punta dell'iceberg.
Per capirlo bisogna guardare la vita per quella che è al di là delle illusioni della sicurezza e del controllo, ovvero un fenomeno biologico estremamente fragile, destinato alla sparizione.
Di fatto il tessuto del mondo è il male, cioè la realtà è essenzialmente costituita da forze che assediano i viventi.
Diventa così essenziale proteggersi da queste forze. Proteggersi fisicamente con manufatti sempre più ingegnosi, proteggersi psicologicamente con storie che sappiano allontanare l'attenzione dalle minacce del reale.

Ecco perché possono sorgere le teorie più assurde, come quella secondo cui il male è privazione di bene, quando con tutta evidenza è esattamente il contrario, ovvero è il bene ad essere semplicemente privazione di male, prodotto ontologicamente "secondo", semplice tregua dalle forze che ci assediano.
Oppure la teoria recentemente proposta su questo forum secondo cui la realtà è nulla, non ha essere, mentre Dio, peraltro invisibile e inconoscibile, è tutto.
Ribaltamento spettacolare teorizzato da menti sofisticate, colte (sicuramente Eckhart non era un sempliciotto), che ci costringono a prendere sul serio la faccenda, ma non dal punto di vista conoscitivo (poiché teorie del genere non producono conoscenza), ma da quella della finalità profonda, la quale non è solo tentativo di postulare una via per garantirsi l'immortalità, ma, come ho cercato di spiegare sopra, di salvaguardare il fenomeno vita nel suo complesso (l'alchimia teneva insieme, inconsciamente, tutte e due le componenti: fede nella manipolazione estrema della materia, e descrizione di un cammino spirituale di trasformazione e salvezza interiore).

Peraltro la confusione del piano su cui lavorano queste strategie possono portare al fanatismo e alla violenza, come in alcuni casi le religioni monoteiste che confondono il programma di umanizzazione implicito nel racconto di cui si ritengono custodi, con una legge da imporre eventualmente con la forza.

viator

Salve. Discussione dallo svolgimento del tutto tipico. NON UN SOLO INTERVENTO STA RISULTANDO "INTOPIC".

D'altra parte il buon giorno si vede dal mattino. Partendo dalla terna di opinioni da me espressa (opinioni che riguardavano una riflessione generalissima su tre categorie centimilionarie e perfettamente anonime di credenti).........si è visto appunto che la prima replica si occupava di domandare come la pensasse una certa singola unica persona di nome Viator.

Anche la moderazione, di fronte a simili clamorosi OFFTOPIC, preferisce tacere. No problem. Buon divertimento a tutti. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

baylham

Citazione di: Socrate78 il 09 Dicembre 2022, 12:01:29 PMInoltre se dopo la nostra vita ci fosse il Nulla, che senso avrebbe ad esempio imparare e studiare? Non avrebbe alcun senso ultimo, perché tutte le nostre conoscenze si perderebbero, quindi tutto sarebbe azzerato. Ancora di più, che senso avrebbe amare? Assolutamente nessun senso, anzi, sarebbe meglio non avere legami affettivi con nessuno, perché così non si soffrirebbe quando le persone a cui siamo legati muoiono. Come vedi se io assumo che dopo la morte vi è il Nulla, il modo di considerare il senso della vita cambia di molto, e se si è atei coerenti non si può che essere NICHILISTI. Saluti.
Non capisco l'associazione tra ateismo e nichilismo, al contrario da ateista sono certo che il nulla non esiste. Sono morti miliardi di viventi e di uomini, ma alla loro morte non è subentrato il nulla. Lo stesso accadrà con la mia morte. 

Imparare, studiare, amare ha senso perchè sono le cose belle della vita di un uomo, le cose per cui la vita vale. Ma non sono io ad autoregolare la mia vita, che è parte di un sistema trascendente senza regolatori.
Perciò nella vita ci sono anche le cose brutte, la sofferenza per cui il suicidio e l'aborto costituiscono una via d'uscita individuale.

Il fanatismo, come la stupidità, è un fenomeno che sovrasta le religioni: il tifo sportivo o politico sono degli esempi.

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