Perché si dice che bisogna dare amore, rispetto e affetto solo a chi lo merita?

Aperto da Socrate78, 13 Giugno 2023, 13:46:43 PM

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Socrate78

Normalmente un principio molto affermato, in campo morale e spirituale, è quello secondo cui è giusto dare amore e affetto, rispetto, attenzioni, solo a chi le MERITA, ma se analizziamo bene si scopre che in realtà questo principio ci allontana dall'esprimere amore autentico, ma riduce le relazioni ad un baratto, ad un usarsi a vicenda. Infatti "meritare" il rispetto e l'affetto che cosa significa in pratica? Significa mettere in atto tutta una serie di comportamenti (gentilezza, modi cortesi, educazione, ecc.) che noi desideriamo e che ci gratificano (ma possono essere, come spesso sono, solo ipocrisia formale!) e che quindi ci spingono a nostra volta a compiere azioni simili, ma per interesse, non per vero amore.
Infatti l'uomo, fin dalla tenerissima età, impara benissimo che se mette in atto determinate azioni otterrà gratificazioni dagli altri e rispetto, mentre se agisce in maniera diversa riceverà qualcosa che lo farà soffrire anche molto. Amare e rispettare chi merita quindi significa, dal mio punto di vista, semplicemente attendersi (consapevolmente o istintivamente) di ricevere una risposta che ci darà piacere e gratificazioni, infatti che cosa facciamo quando una persona per cui abbiamo fatto anche sacrifici inizia a comportarsi male con noi? Normalmente si dice: "Caspita, dopo tutto quello che ho fatto per lui questo è il "ringraziamento"? Non MERITA più nulla!". Ecco, da questa cosa si rivela che tutto era un inganno sin dall'inizio, perché sin dal principio si era stati gentili e corretti solo per ottenere qualcosa in cambio, e quindi non si è mai trattato di vero amore, al massimo di benevolenza interessata. Se invece ci si sforza di dare amore anche a chi secondo noi (o in base al giudizio generale) non lo merita, ad esempio perché è antipatico, egoista, ecc., allora stiamo davvero crescendo nella capacità di amare.
Che cosa ne pensate di queste mie riflessioni?

Jacopus

Socrate. Questa tua riflessione nasce da quella famosa del "porgi l'altra guancia". Laicamente penso che sia un atteggiamento sbagliato, connotato da un pensiero di stampo masochistico o finalizzato all'addestramento di popoli sottomessi. Il mondo ci insegna fin da piccoli che per per ottenere qualcosa, bisogna dare qualcosa (do ut des). Freud definiva questo spazio contrattuale, come il raggiungimento del principio di realtà.
Vi sono almeno tre situazioni dove questo principio viene messo in discussione:
1) nella prima infanzia e nella fase neonatale, quando il corpo e le attenzioni della madre sono totali. Il bambino deve apprendere che quella totalità, progressivamente sta diminuendo e sempre più diminuirà. Successivamente, se i genitori non educano il bambino ad avere dei limiti, si potrebbe strutturare una personalità narcisistica, che tende a non vedere questi limiti e a considerare del tutto leggittimo pretendere senza dare.
2) in certe personalità disorganizzate, dove amare qualcuno che ti calpesta e ti usa risponde a profonde esigenze di "ripetizione del trauma" ( e dove viene cercata la personalità narcisistica di cui sopra, come oggetto  -disfunzionale - d'amore).
3) In certe strutture di potere capitalistico e non, allorquando il detentore del potere non deve rispondere a nessuno delle sue azioni. In questo caso non esistendo reciprocità, non esiste neppure la necessità di dare qualcosa in cambio di qualcos'altro. E' il potere politico, economico o militare a rendere inutile lo scambio e quindi la creazione di un principio di realtà. Dio stesso, in questo senso, è l'antitesi del principio di realtà, poichè essendo "sciolto" da ogni obbligo, può agire secondo il suo volere allo stato puro, disinteressandosi della necessità di dover dare qualcosa in cambio, poichè altrimenti non sarebbe onnipotente.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Pio

Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l'altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da' a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Con questo brano tratto dal vangelo secondo Matteo Gesù tocca uno degli apici del suo insegnamento, con l'indicazione di amare il proprio nemico.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

Pensarbene

Però:questi principi non hanno funzionato e nel Regno dei Cieli,dato quello che è successo
Adesso,volete che funzionino sulla Terra che è lo schifo che è ,salvo eccezioni?
Se Dio avesse porto la guancia a Satana e avesse pregato per lui e i suoi angeli ribelli invece di scaraventarli fuori dal Regno,li avesse perdonati o li perdonasse ora ...
PENSATE CHE SAREBBE SERVITO O SERVIREBBE?
Allora,per carità di Dio ,è già bello che sulla Terra non cominci  una guerra civile,mondiale,una crisi generalizzata e un crollo implosivo totale ...lasciate perdere l'impossibile e l'improbabile,non umiliatevi e non umiliate la gente più di quello che è.
D'altronde,allo status attuale si sarebbe potuto rimediare e prevenire tante di quelle volte e nel corso dei secoli e millenni da STUPIRE un platelminto .
E senza neanche pretendere e aspettarsi chissà chi e che  cosa da niente e da nessuno.
Allora,diciamolo, una specie che  si rivela così come si è rivelata,farà poi tutto da sola per rivelarsi del tutto...

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Socrate78 il 13 Giugno 2023, 13:46:43 PMNormalmente un principio molto affermato, in campo morale e spirituale, è quello secondo cui è giusto dare amore e affetto, rispetto, attenzioni, solo a chi le MERITA, ma se analizziamo bene si scopre che in realtà questo principio ci allontana dall'esprimere amore autentico, ma riduce le relazioni ad un baratto, ad un usarsi a vicenda. Infatti "meritare" il rispetto e l'affetto che cosa significa in pratica? Significa mettere in atto tutta una serie di comportamenti (gentilezza, modi cortesi, educazione, ecc.) che noi desideriamo e che ci gratificano (ma possono essere, come spesso sono, solo ipocrisia formale!) e che quindi ci spingono a nostra volta a compiere azioni simili, ma per interesse, non per vero amore.
Infatti l'uomo, fin dalla tenerissima età, impara benissimo che se mette in atto determinate azioni otterrà gratificazioni dagli altri e rispetto, mentre se agisce in maniera diversa riceverà qualcosa che lo farà soffrire anche molto. Amare e rispettare chi merita quindi significa, dal mio punto di vista, semplicemente attendersi (consapevolmente o istintivamente) di ricevere una risposta che ci darà piacere e gratificazioni, infatti che cosa facciamo quando una persona per cui abbiamo fatto anche sacrifici inizia a comportarsi male con noi? Normalmente si dice: "Caspita, dopo tutto quello che ho fatto per lui questo è il "ringraziamento"? Non MERITA più nulla!". Ecco, da questa cosa si rivela che tutto era un inganno sin dall'inizio, perché sin dal principio si era stati gentili e corretti solo per ottenere qualcosa in cambio, e quindi non si è mai trattato di vero amore, al massimo di benevolenza interessata. Se invece ci si sforza di dare amore anche a chi secondo noi (o in base al giudizio generale) non lo merita, ad esempio perché è antipatico, egoista, ecc., allora stiamo davvero crescendo nella capacità di amare.
Che cosa ne pensate di queste mie riflessioni?
Dare amore solamente a chi riteniamo lo meriti, non è dare amore. L'amore (come sentimento) si dà a prescindere. Affermare di amare qualcuno e perciò attendersi qualcosa in cambio, non è vero amore. Chiamalo come ti pare, ma non amore. Il comandamento di Gesù: "ama il prossimo tuo come te stesso" dovrebbe spiegare bene il concetto secondo cui chi ama se stesso non può evitare di amare il prossimo, e viceversa. 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Pensarbene

Amare sè stessi significa amare tutto di sè?
Secondo me no:ci sono parti di me che non amo ma rispetto e lascio perdere .Le altre le amo ma non le adoro.Non adoro neppure Dio e niente e nessuno,perlomeno fin quando mi trovo su questo strano,cattivo, simulante e simulato mondo.
Figurarsi quello che si presenta come il Principe...e poi non ha nelle mani altri che Anime e umani morti anche quando sembrano vivi!


Duc in altum!

Citazione di: Pensarbene il 13 Giugno 2023, 14:23:46 PMSe Dio avesse porto la guancia a Satana e avesse pregato per lui e i suoi angeli ribelli invece di scaraventarli fuori dal Regno,li avesse perdonati o li perdonasse ora ...
Porgere l'altra guancia non è sinonimo di conversione di chi sferza il colpo, ma l'amore insegnato da Gesù, che pur potendo rendere rospi o ratti coloro che lo maltrattavano, pregò Iddio di perdonarli.

Questo amore, per essere vero e sincero, deve contenere anche la possibilità di non accettarlo, di odiarlo addirittura; opera questa perpetrata da Satana & Co.
Quindi Dio non li ha scaraventati fuori, bensì si sono auto-trasferiti ove Dio - e il suo amore - non c'è.

Citazione di: Pensarbene il 13 Giugno 2023, 14:23:46 PMPerò:questi principi non hanno funzionato
Anche se questo principio vige da 2000 anni in tutti coloro che rendono opera quotidiana le "beatitudini", Gandhi, con la sua non-violenza, ha funzionato.



"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Duc in altum!

Citazione di: Socrate78 il 13 Giugno 2023, 13:46:43 PMSe invece ci si sforza di dare amore anche a chi secondo noi (o in base al giudizio generale) non lo merita, ad esempio perché è antipatico, egoista, ecc., allora stiamo davvero crescendo nella capacità di amare.
Che cosa ne pensate di queste mie riflessioni?
Grazie per la riflessione, che Dio ti renda merito.

Il principio attivo di questa tua riflessione non si da grazie a una genialità/capacità umana, ma si trova nella Lettera ai Romani: "...Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi...".

Come Dio, però, non possiamo forzare nessuno all'amare come Lui ha decretato.
Dunque, più che sforzarci di dare amore, basta essere testimoni autentici di quell'amore ...già solo questo fa un antipatico!
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

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