Perché la Chiesa ormai afferma che i primi capitoli della Bibbia sono un mito?

Aperto da Socrate78, 23 Giugno 2021, 21:20:15 PM

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Socrate78

Noto che nella Chiesa si sta sempre più facendo strada l'idea che i primi capitoli della Bibbia (dal 1 all'11) sono soltanto una specie di mito, di metafora che non ha niente a che vedere con la realtà di ciò che è davvero avvenuto. Anche il Papa avrebbe detto che la storia di Adamo ed Eva è una metafora, come è un mito l'Inferno. E dicono questo su quali basi? Su nessuna base, perché questi ecclesiastici non esistevano all'epoca in cui si sarebbero verificati i fatti narrati in forma allegorica nei testi sacri, quindi non possono sapere quanto c'è di vero e quanto c'è di falso. Non possono dire che l'Inferno è una metafora, poiché non sono mai morti e quindi non possono affermare nulla su ciò che ci aspetta dall'altra parte della vita! (forse saranno proprio loro a finirci all'Inferno per presunzione, quasi lo spero.... :D ) Semplicemente hanno ceduto all'ateismo e al laicismo moderni, che per la verità interpreta tutta la Bibbia come un enorme mito in cui non c'è niente di sostanzialmente vero. Ma se per una persona qualunque credere o non credere può essere una rispettabilissima scelta, per uomini di Chiesa dire che una parte dei testi sacri è solo un mito è molto grave, poiché tali uomini, per definizione, hanno una grande responsabilità sulle scelte dei fedeli che guidano e dovrebbero essere i depositari della verità di Dio trasmessa dalle Scritture.
Ma se la Bibbia è ispirata da Dio e per un credente  lo è, ciò significa che Dio ha guidato gli autori sacri a far riferimento, dietro il linguaggio allegorico, a fatti VERI: quindi se è vero che il testo non va preso alla lettera, è sbagliato anche affermare che non ci sia nulla di storico. Ad esempio quando la Bibbia dice, al capitolo 6 della Genesi, che "I figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli a loro scelta....", per "figli di Dio" si possono anche intendere gli esemplari più o meno puri di Homo sapiens che nel Vicino Oriente si accoppiarono con le figlie degli uomini Neanderthal (più animaleschi e con tratti più primitivi), considerato che quando i primi esemplari di uomini Sapiens uscirono dall'Africa (in cui apparvero circa 100.00 anni fa, forse anche prima) le prime terre che incontrarono furono quelle della Palestina, dov'è presumibile che siano avvenuti i primi incroci! Gli incroci sarebbero proseguiti per millenni e si sarebbe creata una tradizione orale che poi ha divinizzato i Sapiens e li ha visti come divinità che si sono accoppiate agli uomini. Perché si sarebbero unite le due razze? Secondo me per generare una prole da schiavizzare al servizio dei Sapiens, poiché capirono che così facendo avrebbero generato figli più forti e intelligenti, migliori dei Neanderthal. Ciò non sarebbe stato però un fatto così positivo poiché l'ibridazione tra le due razze avrebbe creato anche un aumento nella trasmissione di errori genetici alla prole, con aumento di aborti e figli con malattie e difetti. Il Dio dell'AT che punisce la colpa dei padri sino alla terza e quarta generazione (visto da tutti come un Dio crudele...) in realtà vorrebbe dire che bisogna preservare la purezza della specie perché altrimenti la prole subisce le conseguenze di incroci sbagliati anche sino a più generazioni. Non sarebbe Dio che punisce, ma l'uomo che con le sue scelte si procura il male.  E tutto questo senza scomodare alieni, angeli caduti (si è detto nel passato anche questo per interpretare il testo dei figli di Dio...) e altre strane visioni, semplicemente potrebbe trattarsi di due razze di uomini, una più evoluta e mitizzata dal testo sacro e l'altro effettivamente molto meno evoluta ed animalesca (i Neanderthal). Ma in questo modo si preserva sia la possibile verità storica sia la scientificità del fatto che sta dietro le parole della Bibbia. Anche la storia di Adamo ed Eva può rispondere a questo criterio, ad esempio Adamo (visto anche come metafora dell'umanità) io credo proprio che sia realmente esistito (del resto il primo uomo in assoluto doveva pur nascere da qualche femmina di una specie precedente, no?), ma che poi si sia ibridato con un essere animalesco (probabilmente lo stesso che l'ha partorito...), che è rappresentato dall'albero della conoscenza del bene e del male, dove per "conoscenza" non si intende il sapere, ma si intende "rapporto sessuale generativo" (com'è ovunque nell'Antico Testamento) e il fatto che ci sia stata "conoscenza del bene e del male" significa in quest'ottica che vi è stato INCROCIO SESSUALE (la conoscenza!) tra una componente genetica perfetta (il "bene") ed una inferiore ed animalesca ("Il male", l'ovulo della femmina che contiene i geni animali e feconda il gamete perfetto di Adamo....). Anche la metafora del serpente che tenta al peccato originale risponderebbe a quest'ottica, poiché il serpente non sarebbe il diavolo come angelo ribelle a Dio ( concetto sconosciuto agli scrittori sacri del X secolo A. C.), ma rappresenta il culto proibito in Israele delle divinità della fertilità cananei (il Dio Baal della fecondità era rappresentato dal serpente) e il culto proibito era stato introdotto in Israele spesso attraverso l'influenza di donne cananee secondo il meccanismo dei MATRIMONI MISTI tra le due popolazioni (assolutamente vietati). La famosa "donna" che tenta ad Adamo nel racconto quindi non sarebbe la prima donna perfetta, ma rappresenta la DONNA CANANEA che spinge l'uomo a peccare contro Jahwè e si accoppia a lui. Del resto un israelita che voleva allontanarsi dal culto di Jahwè e seguire i falsi dei che cosa faceva? Andava in un tempio pagano e lì c'erano le prostitute sacre, le sacerdotesse del Dio Baal che si prostituivano, l'ebreo apostata pagava l'offerta e si accoppiava con loro in nome del Dio pagano della fertilità, era un rito per propiziare la fertilità della terra!  Ma siccome l'unione tra un israelita e una donna cananea era considerata dagli ebrei alla stregua dell'unione tra un uomo e una bestia, ecco che il peccato di Adamo viene nascostamente ma di fatto associato dagli scrittori sacri proprio all'unione tra l'uomo Adamo perfetto e un essere inferiore, bestiale.
Perché quindi la Chiesa non ammette la possibilità di letture alternative che però preservino anche una certa verità storica della Bibbia e preferisce dire invece che i primi capitoli siano solo un mito senza fondamento? La Chiesa non è al corrente del fatto che "Serpente", "Donna", "Albero della conoscenza" possano essere anche visti sì come metafore (e lo sono), ma comporre una specie di puzzle che fa riferimento a fatti materiali concreti che possono essersi verificati?


viator

Salve Socrate78. Incredibile la fertilità fideistica della tua mente. Non si capisce però se i tuoi questiti nascano da una tua dubbiosità per la quale chiedi conforto ai lettori oppure dalla tua sterminata conoscenza che ti fa mettere "alla prova" i tuoi eventuali interlocutori.......della cui maggiore ignoranza tu potrai quindi giustamente vantarti.

Un appunto : citandoti : "Semplicemente hanno ceduto all'ateismo e al laicismo moderni, che per la verità interpreta tutta la Bibbia come un enorme mito".Guarda che i miti sono di due generi : quelli prodotti dal dilatarsi di vicende vere e quelli creati dalla fantasia umana. Quindi interpretare la Bibbia quale mito.......di per sè non tocca assolutamente il fondamento di verità o falsità sul quale esso mito poggia.

Prendi ad esempio il mito di Fausto Coppi : la sua celebrazione od interpretazione non ha nulla a che vedere con il numero (storicamente certificabile) delle sue vittorie. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

anthonyi

Ragionando da una prospettiva materialistic, certamente la veridicità storica della bibbia è un elemento importante.
Se però la prospettiva è spirituale questa conta molto meno, la prospettiva spirituale annichilisce infatti la stessa storia, che diventa pura espressione fenomenologia.

iano

@Socrate78.
Sinceramente sono scioccato dal tuo discorrere ancora di razze pure, anche se se è evidente che le tue intenzioni non hanno nulla a che vedere con la recente tragica storia.
Il vero problema non è come interpretare la Bibbia, ma il peso da dare a qualsiasi libro, che sia di scienza, sacro o altro.
Nessuno libro è da prendere alla lettera, perché esso è una possibile descrizione della realtà, e se lo si prende alla lettera, se si crede a ciò che esso riporta, siccome esso non corrispondera' mai alla realtà, si cercarla' allora di conformare la realtà, distorcendola, a quel libro.
Così ad esempio se si crede ad un libro che dica che gli uomini si dividono in maschi e femmine, prima o poi arriva qualcuno che ritiene di dover eliminare quegli uomini che non corrispondano alla descrizione del libro, perché se il libro dice la verità allora quegli uomini sono errori della natura, e vanno perciò epurati.
Così si crederà davvero che esiste una specie homo sapiens, ben distinta da altre specie homo, di modo che una possa dirsi pura e l'altra no, e su ciò costruire castelli in aria, che quando va' bene non hanno conseguenza alcuna, ma non sempre purtroppo, come ci insegna la storia è stato così.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

PhyroSphera


Esiste una mitologia biblica ma è marginale. Il procedere storico del mondo nella Bibbia è detto in simboli allegorici  ma anche in linguaggio criptico o diverso e viene in aiuto la filologia al filosofo, la glottologia allo scienziato. Ad ogni modo bisogna porre da parte le convenzioni. Esempio: cielo e terra per primi assoluti od oceano preesistente? Seconda risposta. Inoltre non le cose ordinariamente intese. Quale cielo, terra? Quale oceano?
La Bibbia è un libro molto più intelligente di quanto oggi ai più sembri ma è solo un libro sacro non un trattato di cosmologia. Ad ogni modo la cosmologia sebbene ispiri la scienza è una disciplina filosofica.
Non bisogna credere di intuire particolari nel racconto biblico della Creazione ma si notino pure i limiti della scienza. Questa non può ricostruire il passato ma è abusata a questo scopo. L'evoluzionismo non racconta il passato ma offre solo relazioni sul presente e la teoria del gene non consente di ipotizzare trasformazioni scimmia-uomo... Ma prevale lo scientismo. A causa di quest'ultimo molti si rifugiano nei miti negando il valore delle allegorie e scambiando i nomi biblici per realtà dirette. Esempio: in realtà Adamo non significa un solo umano ed anche i nomi successivi sino ad Abramo...
Mai scambiare il Libro della Genesi per vera cronaca.

MAURO PASTORE

ricercatore




credo che la Fede non significhi credere in qualcosa che sai bene essere impossibile, alla luce di quanto sappiamo oggi.
per quanto siamo lontani dal conoscere la verità sulle origini, non penso si possa negare che ne sappiamo di più noi oggi di quanto ne potevano sapere i nostri antenati.


il racconto della Genesi credo che contenga una profonda saggezza, ma in termini psicologici, filosofici e metafisici.


c'è anche chi ha tentato di avventurarsi nel tipo di percorso di cui parli: Jordan Peterson, ad esempio, ha analizzato questo racconto biblico cercando di interpretarlo alla luce delle ricerche scientifiche. le sue sono meravigliose suggestioni, ma chiaramente non dimostrabili:


- il "mangiare la mela" rappresenta il punto esatto in cui l'autoconsapevolezza si è affacciata alla coscienza: è il momento in cui abbiamo fatto il passaggio da scimmie a uomini, il momento in cui siamo entrati nel tempo. L'eterno presente è infatti tipico degli animali più semplici, che non hanno (a quanto ne sappiamo) consapevolezza: sono ancora nel Paradiso Terrestre. Noi ci siamo invece risvegliati, siamo pertanto usciti da quel Paradiso Terrestre


- sembra che il serpente sia un animale che faccia molta paura alle scimmie, soprattutto alle scimmie femmine: questo rettile si nasconde tra gli alberi ed è pertanto molto temuto. Ci ha costretti dunque ad aguzzare la vista, aguzzarla sempre di più, fino a rendere la vista così acuta da diventare autoconsapevolezza


- il fatto che ci siamo accorti di essere nudi, potrebbe essere il punto in cui ci siamo sollevati dalle 4 zampe alle 2 zampe: abbiamo esposto l'addome, la parte più vulnerabile di ogni mammifero. Ci siamo dunque dovuti coprire per proteggere questa parte.


- la maledizione di Dio ad Adamo, circa la fatica e il lavoro dell'uomo, significa che essendo con l'autoconsapevolezza entrati nel tempo, sappiamo che esiste un domani, sappiamo che domani possiamo stare male, quindi dobbiamo cercare di proteggerci. Lavorando oggi, posso avere un pasto per domani. Il cane invece, vivendo ancora nel presente, stando ancora nel Paradiso Terrestre, mangia quando a fame, segue solo il suo istinto


- la maledizione di Dio ad Eva, circa il parto con dolore, può essere ricondotto al grande cervello che ci caratterizza: fisicamente, far passare una testa così grande da un punto d'uscita così piccolo è assai complicato. Non a caso noi Sapiens nasciamo molto molto prematuri rispetto agli altri mammiferi.




Riguardo il "Dio dell'AT che punisce la colpa dei padri sino alla terza e quarta generazione" credo si riferisca ad un altro aspetto.
In anni e anni di sconfitte, successi,... l'uomo ha notato che certi comportamenti erano convenienti per ridurre la sofferenza, altri al contrario l'aumentavano.
Ad esempio, il "non rubare", comandamento di Dio, se veniva rispettato, causava una convivenza civile, pacifica e produttiva. Se non veniva rispettato invece, generava dissidi, litigi, risse e violenze. Semplificando molto, un uomo che aveva rubato faceva una brutta fine: suo figlio cresceva senza padre, quindi era un "maledetto" perché non aveva nessuno che si prendeva di lui.
Questo figlio cresceva nella miseria, ai margini della società, forse diventava un ladro pure lui: suo figlio a sua volta, nasceva in un contesto analogo e via così fino alla quarta generazione.

paul11

 Che gli antichi e i moderni e i post moderni vivano di miti (il mito dell'evoluzione  progressiva che cosa è se non un mito, o quello di credere che il futuro sarà sicuramente costruito da persone più brave, capaci, intelligenti, buone......e intanto si ammazzano fra loro come bestie....) è fuori di dubbio. Che il linguaggio del mito, della metafora, allegoria accompagni da sempre l'uomo è un altrettanto dato di fatto. Quindi la Chiesa non dice niente di nuovo: constata.


Sul resto da te scritto......ti stai avvicinando al vero.
Nel vecchio forum una volta lessi un lungo scritto da parte di nickname tipo abram (qualcosa del genere) che non trovo più purtroppo. Orbene è lo stesso che scrive su consulenzeebraiche(qualcosa del genere), e infatti era identico lo scritto. Lì , il suo pensiero sulle scritture antiche si avvicina parecchio a quello che penso della "vera" storia biblica.......e tu ci stai andando vicino.
Gli Anunnaki, gli Igigi, l'Elhoim , l'Adonai.....non sono nomi buttati lì a caso e ovviamente un ebreo ( e qui mi scontrerei con loro) non può ammettere certe cose e allora si giustificano con plurali maiestatici, ecc. Dimentichi del fatto che Genesi non è originale, quel mito viene prima da un'altra cultura.
Ma che vi siano stati esperimenti genetici, (che cosa mai significa prendere una "costola" di Adamo per formare Eva, magari cent'anni fa era un tabù, oggi è evidente come clonare dopo la pecora Dolly...) che le due "razze", quella degli Annunaki e di una "scimmia evoluta", per creare Adami (perché l'orignale traduzione è un plurale ,non un singolare, significa che fecero più esperimenti per arrivare ad ominide che linguisticamente sapesse capire gli ordini e sapesse linguisticamente esprimersi) . E' vero, l'ominide stava decadendo geneticamente e fecero altri esperimenti....... Qualcuno degli Elohim voleva far sparire la razza umana, perché era diventata pericolosa, altri presero a cuore invece la condizione umana......e allora il serpente biblico ......è il medico genetista(il serpente è simbolo di sapienza e il colubro di Eusculapio avvolge il bastone, il caduceo simbolo di potere,  simbolo dell'ordine dei nostri  medici moderni, post moderni ...),
chi suggerisce a Noè di come scampare dal diluvio (stesso mito con nomi diversi nella tradizione sumerico/accadica), in realtà il diluvio fu un effetto di una catastrofe ,forse provocata da un grosso meteorite sull'intero pianeta,  dopo la sentenza del "grande capo" degli Anunnaki di approfittarne per far sparire la razza umana, è uno dei due suoi figli che comunica a Noè come salvarsi ,e la "dea madre" che fu utilizzata per ricevere in grembo l'incrocio( Adamo) era........ma altro non voglio dire, sarebbe inutile:  e' solo mito, metafora, allegoria........

InVerno

Citazione di: Socrate78 il 23 Giugno 2021, 21:20:15 PM
Noto che nella Chiesa si sta sempre più facendo strada l'idea che i primi capitoli della Bibbia (dal 1 all'11) sono soltanto una specie di mito, di metafora che non ha niente a che vedere con la realtà di ciò che è davvero avvenuto. Anche il Papa avrebbe detto che la storia di Adamo ed Eva è una metafora, come è un mito l'Inferno. E dicono questo su quali basi?
Tu su quali basi affermi il contrario? Tutte queste teorie di ibridazioni tra esseri puri ed esseri storti che propaghi da mesi ormai, hanno lasciato qualche traccia nel DNA? Oppure sono scomparse nel nulla? Il mondo non finisce con la chiesa cattolica, la maggior parte delle congregazioni protestanti oltre atlantico sfruttano un interpretazione letteralista, preferiscono non confrontarsi con nessuno ovviamente per regredire la loro relione in un culto fondamentalista, ma quando qualcuno trova un pò di coraggio e prova a confrontarsi con un biologo, uno storico, un antropologo, il risultato è sempre lo stesso, e ti lascio indovinare quale. Io penso che se il papa ha dato un occhiata a che cosa è accaduto ai protestanti, e vuole bene alle sue pecore e vuole salvare l'ovile, se ne ben avveda di fargli fare la stessa fine, e fare la stessa fine lui stesso, tutti cerchiamo istintivamente di evitare di metterci in ridicolo, sin da quando la foglia di fico è caduta (non letteralmente). Forse non è chiaro che la storia antica non è un "tana liberi tutti" dove siccome gli antichi uomini non postavano i filmati su facebook si può dire tutto e il contrario di tutto, ci sono delle cose che non possono in nessun modo essere avvenute, e altre che se fossero avvenute avrebbero inevitabilmente lasciato delle traccie tali da non poter non esser trovate, la somma di queste cose, fa propendere la maggior parte delle persone per una lettura a più strati di significato, operazione esegetica che tralaltro non è un deriva della "chiesa moderna" quanto una prassi che si può già rintracciare in testi cristiani antichissimi. Semmai, è il letteralismo che è una deriva tutta moderna, infatti il termine compare intorno all'ottocento https://it.wikipedia.org/wiki/Fondamentalismo_cristiano
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

bobmax

@Ricercatore

Concordo, la Genesi è probabilmente un meraviglioso affresco che descrive la nascita dell'uomo razionale, consapevole del bene e del male, conscio del divenire.

È sufficiente interpretare la voce di Dio come la coscienza dell'uomo e tutto torna.

Adamo rappresenta la presa di coscienza, che implica la perdita del paradiso terrestre.

E con Caino si completa questa evoluzione: è il primo uomo a rendersi conto del male commesso e si auto condanna.

Non vi è nessun ente Dio, vi è solo l'uomo. Gettato nel mondo.

Ma è proprio il non esserci di Dio, la sua necessaria inesistenza, a richiedere la nostra fede.

Che è fede nella Verità, che appare come Nulla.

La Verità ha bisogno di te.
Della tua scelta tra essere e non essere.

In quanto Dio non c'è.

Proprio perché... Dio è!
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

ricercatore


@bobmax commento meraviglioso.




trovo che questo modo di leggere la Bibbia sia quello più vicino alla verità

Socrate78

In realtà non credo proprio che il presunto peccato di Adamo stia nell'aver acquisito la coscienza razionale e la consapevolezza della differenza tra bene e male. Infatti se Dio ha creato l'uomo a sua immagine e somiglianza significa che gli ha dato la razionalità e la capacità di discernimento, se non gliel'avesse data vorrebbe dire che avrebbe creato l'uomo molto simile ad un animale che agisce per puro impulso e non sa la differenza tra bene e male, ma ciò è in contrasto con l'idea dell'uomo creato ad immagine di Dio, essendo Dio appunto onnisciente e sapiente. Secondo questa lettura il peccato originale sarebbe un impossessarsi di una coscienza che l'uomo non avrebbe dovuto avere, ma questa lettura fa un torto a Dio perché lo presenterebbe come un essere geloso della sua sapienza e che non vuole condividerla con l'essere umano. E poi, una lettura del genere, non spiegherebbe perché mai nella Genesi gli autori abbiano voluto dividere l'umanità in due categorie, infatti nel capitolo 4 i discendenti di Caino sono presentati come violenti (Lamech che uccide un uomo per una scalfitura...), mentre nel capitolo 5 i discendenti di Seth sono presentati come estremamente longevi, a voler rimarcare una differenza sostranziale tra i due rami dell'umanità. Non solo, nella Bibbia al capitolo 5 è detto che Adamo a 130 anni generò UN FIGLIO a sua immagine e somiglianza e lo chiamò Seth, ma prima c'era anche Caino, quindi avrebbero dovuto dire UN ALTRO FIGLIO: gli autori sacri infatti non descrivono Caino come fatto ad immagine di Adamo, l'intento è proprio quello di rimarcare una differenza ontologica tra Caino (corrotto) e il padre Adamo, differenza che non troviamo in Abele. Perché Caino ad esempio è un "Lavoratore della terra"? E' descritto così a mio avviso perché i popoli indigeni cananei erano agricoltori, ma siccome i cananei erano anche considerati dagli ebrei come peccaminosi e corrotti, ecco che il fatto che Caino fosse descritto come agricoltore è una metafora per dire che egli era corrotto come un cananeo, era ad immagine del popolo ritenuto impuro dagli ebrei. Se poi si esaminano i nomi, si nota che Caino (scritto Qayn) ha un nome che inizia con la lettera ebraica Qoh, ma il termine Qoh in ebraico significa anche "SCIMMIA": per gli ebrei le lettere con cui iniziano i nomi erano importanti e rivelavano l'essenza del nome stesso, quindi nascostamente gli autori sacri vogliono dirci che Caino era come una scimmia, un mezzo animale insomma!

bobmax

@Ricercatore

Tutto il mondo ci suggerisce la Verità.
La Bibbia non è che una delle tante occasioni per avvertire questa voce.

Che è ancora la nostra voce, di chi altro mai?

Con il Nuovo Testamento si porta a compimento l'Antico.
Con la possibilità di lasciare l'inferno, a cui Caino si è giustamente condannato.

Per aver fatto solo 35 circonvoluzioni attorno al sole, ne hai già fatta di strada...
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

bobmax

@Socrate78

Perché insisti nel voler restare aggrappato a tante certezze che ormai vacillano?
La fede, l'autentica fede, non necessita forse di cercare la Verità costi quello che costi?

Vedi le contraddizioni in cui il pensiero inevitabilmente si dibatte quando pretende di conoscere la Verità? 

Dai per scontato l'ente Dio, dai per certe sue prerogative come l'onniscienza e l'onnipotenza, e poi annaspi di fronte ad un presunto peccato originale.
Dividi gli uomini in buoni e cattivi, perché il male comunque c'è. Nonostante Dio...

Abbi fede figlio unigenito, e... attraversa il deserto.

Per inciso, Caino è agricoltore e rappresenta l'evoluzione dell'uomo con l'affrancamento dalle credenze a cui è ancora legato il pastore.
L'agricoltore è l'uomo che diventa consapevole di se stesso.
E incomincia  a dubitare di una divinità "altra" a cui fare sacrifici.

E' un momento epocale!
Caino è a tutti gli effetti l'archetipo dell'uomo sapiens.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Socrate78

Insisto a restare aggrappato a determinate credenze perché senza la fede nel peccato d'origine tutto il Cristianesimo crollerebbe. E poi soprattutto perché chi non crede in determinate cose non è infallibile, quindi può sbagliarsi. Infatti Gesù, senza il peccato originale, per che cosa sarebbe venuto a salvarci? Ci sarebbe stato bisogno, per Dio, di mandare il suo Figlio per "redimere" l'umanità? No, non ci sarebbe stato bisogno, perché senza peccato d'origine l'uomo sarebbe rimasto con lo Spirito di Dio e ad immagine del Creatore, quindi non ci sarebbe stato bisogno di redenzione. Invece è stato proprio quel peccato e le sue conseguenze a rendere l'umanità spiritualmente morta, infatti nel capitolo 6 della Genesi si dice: " Il Mio Spirito non resterà per sempre nell'uomo, perché egli non è altro che CARNE", si fa riferimento alla natura decaduta dell'uomo dopo il peccato originale. E poi, per quale motivo San Paolo nelle sue Lettere dice: "Per colpa di un uomo SOLO il peccato è entrato nel mondo, e con esso la morte, e per grazia di un uomo SOLO (Cristo) siamo diventati figli ADOTTIVI di Dio"? Il riferimento è chiaro al peccato d'origine, e poi perché "figli adottivi" e non naturali di Dio? Perché comunque siamo rimasti costituzionalmente lontani dalla perfezione d'origine, quindi anche ADESSO, nonostante il sacrificio di Gesù, siamo indegni a ricevere lo Spirito, c'è infatti bisogno di un rito specifico (il Battesimo) per riceverlo.
Se si cancella il peccato originale, anche San Paolo nelle sue Lettere avrebbe proferito delle parole senza fondamento alcuno.

ricercatore

@bobmax


trovo commovente il percorso dell'uomo che, da solo e con il peso dell'autoconsapevolezza sulle sue spalle (unico essere vivente con questo macigno), cerca di capire dove si trova, cerca di capire cosa sta succedendo, cerca di scovare la Verità, cerca disperatamente qualcuno che gli dica chi è.


il mito è una forma confusa, confusa come il sogno notturno, che fa emergere frammenti di Verità: la psicologia è un aspetto centrale, che va considerato in ogni ambito (religioso, scientifico, ...)


c'entra poco, ma secondo recenti studi in ambito neuroscientifico, sembra che noi non vediamo con gli occhi ma con il cervello: la maggior parte dei segnali transita DAL cervello AGLI occhi e non viceversa.
sbilanciandoci un po', potremmo dire che gli occhi confermano quello che il cervello immagina


ogni sogno, ogni storia, ogni mito viene dall'interno: l'esterno è spesso solo un riflesso di quello che c'è dentro.

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