Perché gli altri ti amano solo quando le cose nella vita ti vanno bene?

Aperto da Socrate78, 06 Settembre 2021, 12:59:15 PM

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Jacopus

Grazie per la citazione Bobmax. In effetti non si potrebbe dire meglio. Molti studi recenti di neuroscienze sono proprio all'insegna di quanto scrive La Rochefocauld. C'è una certa verve pessimistica di stampo Leopardiano  ma viene descritta molto bene la plasticità del comportamento umano e la sua duttilità, un po' locomotiva e un po' bufalo, tanto per citare una canzone di De Gregori. Il loco-bufalo in effetti è l'immagine migliore per rappresentare l'uomo, con una parte che inevitabilmente va su dei binari e l'altra che "scarta di lato". Su quella parte che scarta di lato dobbiamo applicarci per migliorare noi stessi e gli altri, come insegnava la migliore delle tradizioni filosofiche, prima di essere inglobata dalle Accademie.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

ricercatore

@bobmax
leggendo la riflessione riportata, mi viene da pensare più allo spirito dell'egoista che a quello dell'amor proprio.

mi sembra che sia l'egoismo quello che porta a costruire un'immagine distorta di noi stessi, ci porta a falsificare la realtà, crea strati illusori per proteggerci dal senso di profonda insicurezza che ci abita: è una compensazione.
l'egoista odia gli altri perché odia se stesso.

senza amor proprio, come posso creare relazioni sane con gli altri?
cercherò disperatamente qualcuno qualcuno a cui sottomettermi (se tendo al masochismo) oppure qualcuno da sottomettere (se tendo al sadismo), non cercherò un rapporto alla pari.

senza amor proprio, come posso aver Fede? come posso mettermi alla ricerca?

viator

Salve jacopus. Mio veloce commento inserito in grassetto qui sotto, tra le tue righe :



Citazione di: Jacopus il 09 Settembre 2021, 17:38:41 PMPer Viator. Il tuo esempio è il classico esempio di chi vuol legalizzare il rapporto schiavo-padrone. Tranquillo sei in folta compagnia. In realtà l'egoismo non è un tratto indelebile della struttura genetica umana (Hai ragione. Infatti - in via appunto biologica e quindi assai più estesamente che umana - il prendersi cura del sè e della propria sopravvivenza (chiamiamolo, se vogliamo, egoismo)..........è sicuramente un tratto CULTURALMENTE DELEBILE ma BIOLOGICAMENTE INDELEBILE. Chi racconta una favola del genere fa solo ideologia (piuttosto scadente). Homo sapiens ha sicuramente dei tratti egoistici inevitabili, se si vuole riprodurre la specie ( la prova è il comportamento egoistico delle madri a favore dei figli) tutti gli essere viventi, sono in questo senso egoisti. Ma tra Shakespeare e le prove paleo/archeologiche e antropologiche, direi che homo sapiens finora ha dimostrato di essere molto duttile, dall'egoismo più riprovevole a forme di altruismo disinteressato ed "idiota". Anche tu sei la prova di quanto sto scrivendo in merito alle tue idee e convinzioni (Calma, calma ! Quello che tu stai scrivendo è la prova unicamente delle TUE (jacoviane) personali convinzioni ed opinioni, e non di quelle di qualcun altro). Saluti.

Convinti saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

bobmax

Sì Jacopus, ma il pessimismo di Leopardi andrebbe secondo me portato fino alle sue estreme conseguenze.
Perché esprime un nichilismo forte, autentico, che non si nasconde la realtà che ha dinnanzi.

Solo così è possibile, forse, superarlo.
Come d'altronde lo stesso poeta è in alcuni momenti riuscito a fare.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

bobmax

@Ricercatore

Ma l'amore non è un rapporto alla pari.
L'amore è resa incondizionata. Tu non ci sei più, c'è solo l'amato.

E neppure è possibile "voler" amare.
Amo o non amo, non dipende da me. Non deriva da un mio atto di volontà.

Il discorso, ama te stesso così potrai amare l'altro, non mi ha mai convinto.
L'amore prescinde da te stesso, da come ti consideri.

Piuttosto, è solo attraverso l'amore per il prossimo che puoi sperare di amare nuovamente te stesso.

Almeno questo è quanto ho avuto occasione di sperimentare.

Quando ami, tu non ci sei più.
E a ben guardare... neppure l'oggetto d'amore è mai davvero identificabile.

Chi, cosa amo?
Non è forse quel nulla, che traspare nell'amato, ciò che suscita questo mio amore?

E quando questo amore ritorna infine su di me, chi sono io se non nulla?
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Come può amare il prossimo chi non ha imparato nemmeno ad amare se stesso ?

La Rochefocauld confonde l'amor proprio col narcisismo perché è un moralista. Il moralismo è degenerazione della morale così come il narcisismo è degenerazione dell'amor proprio.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Socrate78

Non si può amare il prossimo se prima non si ama se stessi....................mah, vi confesso che questo precetto non l'ho MAI CAPITO, sarà un mio limite, ma a me sembra un luogo comune falso. Vi sono tantissimi  egoisti,prepotenti ed arroganti che in realtà amano e rispettano molto se stessi, agiscono sempre per la loro convenienza, si difendono con le unghie e con i denti se vengono anche minimamente offesi, mentre esistono persone che sono anche sensibili e piene di empatia e compassione, ma quando sono attaccate dagli altri non si difendono, restano passive, sottomesse, quindi deduco che NON hanno rispetto ed amore per se stesse, altrimenti reagirebbero.  Di conseguenza le due cose (amore per se stessi e per gli altri) non sono per nulla legate, oppure sbaglio qualcosa nel ragionamento?

Ipazia

L'amore di sé è la parte trascendentale dell'istinto di conservazione. Il primo "altro" che incontriamo nella vita è noi stessi e l'educazione parentale insegna ad avere cura di sé. E' ben più di un luogo comune. E' il focus di una personalità equilibrata ed in sintonia col mondo circostante. Narcisismo ed egoismo, come dicono gli ismi, sono degenerazioni di un ragionevole amor proprio. Il quale rifugge da ogni forma di gregarismo, e quindi di alimentazione dell'autoritarismo che ne è complemento. Così come dalla sindrome sado-masochistica che nell'odio di sé trae nutrimento.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Socrate78

Vorrei chiederti una cosa Ipazia: secondo te le persone ritenute sante e canonizzate dalla Chiesa Cattolica, ad esempio San Francesco (o anche altri ritenuti santi), che si sono sacrificate sino all'estremo per gli altri spogliandosi di tutto e hanno mortificato se stessi praticando gravi penitenze, digiuni, punizioni corporali (cilicio, forme di sofferenze fisica per espiare i peccati, ecc.), erano personalità disturbate affette da masochismo e quindi casi psichiatrici?

bobmax

Il mondo, così come il singolo, è soggetto ad una evoluzione spirituale.
Una vera e propria meccanica, dove vi è un'unica forza agente: l'Amore.

Essendo la causa di ogni evento, essendo libertà assoluta, quindi incausato, l'Amore non c'è.

Perché ciò che c'è, dipende da una causa.

Di modo che l'Amore sfugge ad ogni pretesa di stabilirne la reale esistenza.

Ciò che perciò chiamiamo superficialmente "amore" è in realtà solo una occasione per credere nella possibilità del Vero amore.

Che l'Amore sia, dipende perciò solo da noi.
Dalla nostra fede.
Che è fede nella Verità.

Tante sono le occasioni per amare, ma non sono occasioni in cui ci ritroviamo l'Amore ben evidente in un piatto d'argento...
Sono occasioni per risvegliare la nostra fede.

Perché non essendo possibile voler amare, e ci mancherebbe essendo la causa prima... ciò che possiamo fare è solo una cosa: aprirci alla Verità.

In questo modo potremo evitare gravi fraintendimenti. Come il confondere i due momenti distinti in cui l'amore per se stessi compare durante l'evoluzione spirituale.

Perché in un primo momento, l'amore per se stessi è l'egoismo da cui l'evoluzione spirituale prende l'avvio.

Questo "amore" immaturo dovrà fare i conti con il male.
E allora si incomincerà ad amare il Bene, esclusivamente perché Bene.

Ma allora il Bene pretenderà di amare l'altro, il prossimo, perché nulla può essere escluso dal sommo Bene.

Infine questo amore, colmo di compassione per l'altro, completerà la sua missione rivolgendosi infine a me stesso.

Amore di sé, in quanto Uno!
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

viator

Citazione di: Socrate78 il 10 Settembre 2021, 13:55:20 PM
Vorrei chiederti una cosa Ipazia: secondo te le persone ritenute sante e canonizzate dalla Chiesa Cattolica, ad esempio San Francesco (o anche altri ritenuti santi), che si sono sacrificate sino all'estremo per gli altri spogliandosi di tutto e hanno mortificato se stessi praticando gravi penitenze, digiuni, punizioni corporali (cilicio, forme di sofferenze fisica per espiare i peccati, ecc.), erano personalità disturbate affette da masochismo e quindi casi psichiatrici?


Salve Socrate78. Beh, secondo i miscredenti come me........tutto è relativo, quindi anche la psichiatria e la maggiore, minore od assente "sanità di mente".


Spiegaci però come mai il culto dei Santi e dei "miracoli" è presente solamente nel Cristianesimo e manca nelle altre religioni monoteiste !.



Santi e miracoli sono brevetto cristiano.


Predilezione di Dio per un solo - unico - popolo del pianeta, è brevetto giudaico.


Divieto di rappresentazione di Dio è brevetto islamico.



Ai poveri "senza Dio", perbacco...............lasciamo almento il brevetto del dubbio. Ce lo concedi ? Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Citazione di: Socrate78 il 10 Settembre 2021, 13:55:20 PM
Vorrei chiederti una cosa Ipazia: secondo te le persone ritenute sante e canonizzate dalla Chiesa Cattolica, ad esempio San Francesco (o anche altri ritenuti santi), che si sono sacrificate sino all'estremo per gli altri spogliandosi di tutto e hanno mortificato se stessi praticando gravi penitenze, digiuni, punizioni corporali (cilicio, forme di sofferenze fisica per espiare i peccati, ecc.), erano personalità disturbate affette da masochismo e quindi casi psichiatrici?

Conosco poco quelle storie e la santificazione ha poco a che fare con la verità storica. Dubito in ogni caso che cilicio e autopunizioni abbiano migliorato il menu di qualche affamato. Conosco invece la vicenda di don Bizzotto, cristiano verace, che ad un certo punto ha dovuto cessare di porgere l'altra guancia ai "poveri" che lo taglieggiavano.

Nel mio Veneto dalle radici profondamente cattoliche si dice fin da tempi remoti: "da un disgrasia da Dio staghe ala larga". Non credo sia un retaggio protestante e neppure cinismo, ma la presa d'atto popolare che "chi è causa del suo mal pianga se stesso" e che la via virtuosa sia quella di un sano amor proprio: "aiutati, che Dio t'aiuta".
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

ricercatore

chi non ha amor proprio, chi odia se stesso, chi si disprezza, chi non si piace ha bisogno di compensare questi sentimenti negativi, in un modo o nell'altro.

può farlo elevandosi ostilmente sopra gli altri, calpestando senza guardare in faccia nessuno, ostentando un'apparente sicurezza e forza di carattere, quando invece è tutto il contrario. la rabbia che si prova verso se stessi, viene sfogata all'esterno in maniera attiva.

può farlo invece sottomettendosi a tutti, mettendosi la maschera del martire, di colui che si sacrifica per il bene degli altri, quando invece lo fa non per scelta ma perché si è convinto di non valere nulla. la rabbia che si prova verso se stessi, viene sfogata all'interno in maniera passiva.

chi ha questo dentro di sé, come può amare veramente qualcuno?

se non si parte da se stessi, dall'analizzare ciò che si ha dentro, dal riconoscere e lavorare sulle proprie ferite emotive, chi ci dice che quell'amore "romantico" che si prova così intensamente per qualcuno non sia un bisogno infantile?

(questo è stato quello che, fino a questo momento, ho sperimentato nella mia vita)

ricercatore

Citazione di: Socrate78 il 10 Settembre 2021, 13:55:20 PM
Vorrei chiederti una cosa Ipazia: secondo te le persone ritenute sante e canonizzate dalla Chiesa Cattolica, ad esempio San Francesco (o anche altri ritenuti santi), che si sono sacrificate sino all'estremo per gli altri spogliandosi di tutto e hanno mortificato se stessi praticando gravi penitenze, digiuni, punizioni corporali (cilicio, forme di sofferenze fisica per espiare i peccati, ecc.), erano personalità disturbate affette da masochismo e quindi casi psichiatrici?

mi era piaciuta molto una frase letta su un libro che diceva così:
"Lo psicotico affoga nelle stesse acque in cui il mistico nuota di gioia"

credo che esista un territorio raggiungibile solo da alcuni "eroi" (i cosiddetti santi, illuminati, etc.), piuttosto pericoloso, di cui si può dire molto poco.

bobmax

L'analisi di sé, la psicoanalisi, il lavorare sulle proprie ferite emotive, possono dare dei risultati.

E così vivere meglio, più serenamente.

Tuttavia, come ben osservava Martin Buber, la "guarigione" implica sovente una perdita.

Una perdita che il pensiero razionale non è in grado di notare. Perché non riguarda la psiche, bensì lo spirito.

Riguarda infatti il male e il bene, che per il pensiero razionale, che analizza la psiche, sono riconducibili a meri fatti.

Fatti che hanno dunque una causa. Una volta compresa razionalmente questa la causa, il pathos, la sofferenza, possono essere ridimensionati, tenuti sotto controllo.

Quindi la psicologia aiuta a vivere meglio. Senza però chiedersi se dietro quella sofferenza non vi sia stata una motivazione metafisica. Non è il suo campo.
E ora non lo è nemmeno più della religione.

Ma l'evoluzione spirituale non è una illusione...
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

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