Perché è così difficile perdonare?

Aperto da Aspirante Filosofo58, 13 Gennaio 2024, 09:30:12 AM

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Aspirante Filosofo58

Le recenti guerre di cui ci narrano sempre più frequentemente i tg, mi hanno fatto pensare alla difficoltà che ha l'uomo, a perdonare il prossimo. Basta una scintilla per scatenare guerre mondiali. Come afferma (secondo me, correttamente) Papa Francesco, stiamo assistendo alla terza guerra mondiale a pezzi. Ogni pretesto è buono per scatenare la rabbia che abbiamo dentro. Allora tutto ciò che parla di perdono è messo in naftalina. Tuttavia, a me pare che il perdono sia la prima pietra; angolare; importante, su cui costruire l'essere umano. Chi non sa perdonare il prossimo, probabilmente non sa perdonare nemmeno sé stesso. Le guerre che interiormente ogni essere umano vive, sono le madri di quelle esteriori. In pratica le guerre interpersonali sono figlie di quelle intrapersonali. 

Poi capita di trovarsi in una vita assai complicata e impegnativa, come la mia; di chiedersi il perché di tale situazione; di farlo dapprima con gli altri e poi, visto che le risposte che giungono dall'esterno non sono soddisfacenti, ci si rivolge a sé stessi, al proprio intimo, e si giunge alla conclusione che probabilmente questa vita è la logica conseguenza di vite passate, non proprio esemplari. Allora si scopre che l'odio che i parenti hanno nei tuoi confronti, probabilmente lo hai avuto in una o più vite passate, nei loro confronti. Stai solamente provando la stessa sofferenza che probabilmente hai inflitto a loro in altre vite e loro hanno perso l'opportunità di perdonare. Diversamente non si spiega.

Quando ti trovi in una situazione in cui le parti del tuo corpo non sanno, non possono o vogliono collaborare tra loro, facendoti sentire "figlio di un dio minore", allora capisci l'importanza della collaborazione. Forse queste esperienze sonio necessarie per la purificazione dell'anima. Soffrire aiuta a comprendere diverse cose. 

Dunque, perché è così difficile perdonare? 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

green demetr

Perchè l'uomo dimentica facilmente le sofferenze del passato, e come in un loop delirante continua a fare gli stessi errori, ancora e ancora e ancora.
Fin quando la sofferenza torna a ricordargli chi è e da dove viene.
Come dice il mio maestro, ciò che non sa insegnare la storia, la sofferenza insegnerà.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

ZenZero

Ciao, cercavo uno spazio e un luogo dove condividere prospettive differenti, e ho trovato questo forum. Ben trovati!

ASPIRANTE.
Grazie. E' molto importante e vera la tematica che sollevi;  dalla mia esperienza maggiore è la comprensione di ciò che deve essere perdonato, e di "Ciò" che deve attuare il perdono e più profondo è il perdono stesso.
Se si lavora su se stessi per aumentare la consapevolezza, man mano che aumenta la Coscienza, aumenta e difatti cambia la percezione di noi stessi (Ciò che perdona), di conseguenza cambia la comprensione di ciò che deve essere perdonato.

Forse è così difficile perchè dentro e fuori di noi, forze lavorano incessantemente per allontanarci da noi stessi, ovviamente le forze esterne hanno margini di azione nella misura in cui vi sono dei ganci interni ai quali si attaccano.
Uno degli aspetti fondamentali della grande battaglia interiore, sta proprio nell'eliminare questi ganci, permettendo man mano alla Coscienza di espandersi. 

Aspirante Filosofo58

Probabilmente, per capire l'importanza del perdono, ci si dovrebbe fermare a pensare, a capire, per trovare la soluzione mirata ad ogni problema. Per fare ciò, occorre liberarsi dalla necessità di correre, di fare tutto velocemente perché occorre arrivare al traguardo del successo, della fama, ecc... prima dei propri simili. Chiaramente chi, come me, non può correre, in tal senso è avvantaggiato. So che può sembrare un paradosso, ma non poter correre, obbliga a pensare, a trovare soluzione per problemi sconosciuti ai più. Allora si inizia a ragionare non tanto sul colpevole di una determinata situazione (nella società moderna si cerca spesso un capro espiatorio da dare in pasto alla società, anche se poi non è il vero colpevole di un atto criminale), quanto sulla situazione stessa e come fare per superarla. Con un siffatto pensiero diventa facile anche perdonare. 

Inoltre, la consapevolezza che sbagliare è umano, dovrebbe predisporre al perdono. Probabilmente manca questa consapevolezza. 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

bobmax

Citazione di: ZenZero il 15 Gennaio 2024, 07:37:48 AMCiao, cercavo uno spazio e un luogo dove condividere prospettive differenti, e ho trovato questo forum. Ben trovati!

ASPIRANTE.
Grazie. E' molto importante e vera la tematica che sollevi;  dalla mia esperienza maggiore è la comprensione di ciò che deve essere perdonato, e di "Ciò" che deve attuare il perdono e più profondo è il perdono stesso.
Se si lavora su se stessi per aumentare la consapevolezza, man mano che aumenta la Coscienza, aumenta e difatti cambia la percezione di noi stessi (Ciò che perdona), di conseguenza cambia la comprensione di ciò che deve essere perdonato.

Forse è così difficile perchè dentro e fuori di noi, forze lavorano incessantemente per allontanarci da noi stessi, ovviamente le forze esterne hanno margini di azione nella misura in cui vi sono dei ganci interni ai quali si attaccano.
Uno degli aspetti fondamentali della grande battaglia interiore, sta proprio nell'eliminare questi ganci, permettendo man mano alla Coscienza di espandersi.

Benvenuto!

Ritengo, che l'autentico perdono possa avvenire solo quando si diventa consapevoli che non vi è nessuno da perdonare.

La ricerca della verità richiede di indagare il male. Vuole comprendere le ragioni del male.
E se non si ferma davanti all'orrore, se rifiuta di accettare la esistenza del male assoluto, allora può iniziare a sospettare che in realtà nessuno sia mai colpevole.

Forse, in ultima analisi, non è colpevole neppure se stesso.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Pensarbene

Si chiama istinto di morte ed è insito in ogni vita.
La materia energia non può creare nè distruggere ma solo trasformarsi.
Se non mettesse in ogni essere vivente questo istinto di morte che lo porta al termine  essa si trasformerebbe in un caos di cambiamenti senza  senso.
Quindi,ogni specie e individuo deve, prima o poi,finire.
Freud ne ha proposto una versione  anti metafisica: la vita organica avrebbe nostalgia della quiete inorganica e vorrebbe tornarci.
In ogni caso, l'umanità ne ha preso la scorciatoia.


green demetr

Citazione di: bobmax il 16 Gennaio 2024, 12:42:15 PMBenvenuto!

Ritengo, che l'autentico perdono possa avvenire solo quando si diventa consapevoli che non vi è nessuno da perdonare.

La ricerca della verità richiede di indagare il male. Vuole comprendere le ragioni del male.
E se non si ferma davanti all'orrore, se rifiuta di accettare la esistenza del male assoluto, allora può iniziare a sospettare che in realtà nessuno sia mai colpevole.

Forse, in ultima analisi, non è colpevole neppure se stesso.
Se il male non esiste, allora giustifichi qualsiasi azione malvagia.
Come fai a non vedere il tuo nichilismo teorico lo sai solo tu. :D
Vai avanti tu che mi vien da ridere

bobmax

Citazione di: green demetr il 17 Gennaio 2024, 19:05:38 PMSe il male non esiste, allora giustifichi qualsiasi azione malvagia.
Come fai a non vedere il tuo nichilismo teorico lo sai solo tu. :D
Non è il male a non esistere, è il colpevole.

Non mi sembra poi così difficile distinguere le due cose...

Ed è il male assoluto, la sua possibile realtà, a sfidarci.

E anche questo mi sembra debba essere condivisibile, oppure no?
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Jacopus

#8
Il perdono ha come precondizione il male. Bisogna distinguere due tipi di male, che spesso si confondono consapevolmente, strumentalizzando, oppure inconsapevolmente. Il male naturale è il primo, un male rispetto al quale non è possibile fare altro che sottomettersi e che si chiama morte con le sue innumerevoli maschere. Il secondo è il male dell'uomo sull'uomo, da Caino in poi. Bisogna quindi perdonare Caino e le sue innumerevoli maschere (come lo stupratore di bambine). Il perdono più che un atto, dovrebbe essere pensato come processo. È vero ci può essere il perdono del "grande buono" come il principe Myskin, ma ciò non esclude che il perdono dovrebbe essere una pratica sociale prima di essere una virtù o un "talento" dei saggi. È la società che dovrebbe insegnare il perdono come processo. E come accenna Aspirante ciò può accadere solo quando non si ragiona più sul colpevole ma sulla situazione e sulla necessità di conciliare la responsabilità individuale (ineliminabile) e la responsabilità collettiva. Solo quando l'una non elide l'altra allora il perdono diviene un frutto che migliora la società in profondità e in modo duraturo, evitando il principio pericoloso e ambivalente del perdono come sacrificio. Il perdono non è una rinuncia ma la costruzione di un nuovo noi, e per far questo bisogna unire la vittima e il carnefice, il primo affinché non si nutra di vendetta e il secondo affinché chieda di essere perdonato e chieda il motivo del suo "essere carnefice".
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Jacopus

CitazioneNon è il male a non esistere, è il colpevole.

Non mi sembra poi così difficile distinguere le due cose...

Ed è il male assoluto, la sua possibile realtà, a sfidarci.

E anche questo non mi sembra sia così difficile...
Senza colpevole non esiste neppure il male, a meno che non si voglia interpretare il male in modo metafisico, il che non è possibile, quando si viene assassinati.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

bobmax

Citazione di: Jacopus il 17 Gennaio 2024, 19:24:23 PMSenza colpevole non esiste neppure il male, a meno che non si voglia interpretare il male in modo metafisico, il che non è possibile, quando si viene assassinati.
Ah, sì?
Se vedi soffrire qualcuno, quello non è male a prescindere?

Ma no... ci deve essere un colpevole, se no che male è!
Impressionante.

E lasciamo stare la metafisica, per favore.

Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Jacopus

Accidenti bob, che spirito conciliante portato al perdono. Invidiabile. Ti chiedo di leggere il mio precedente post dove c'è la
Risposta alla tua domanda.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

bobmax

Citazione di: Jacopus il 17 Gennaio 2024, 19:35:47 PMAccidenti bob, che spirito conciliante portato al perdono. Invidiabile. Ti chiedo di leggere il mio precedente post dove c'è la
Risposta alla tua domanda.

Senza colpevole il male, per esistere, deve essere metafisico?

Cioè assoluto?

Questa è una posizione tale che non mi sembra il caso discuterne, non ho altro da dire. Come del resto al solito.

Vedo però che rimane il vizio di valutare la moralità dell'altro, lo si giudica nello specifico.
Buona moderazione...

Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Jacopus

Bobmax, sei in grado di vedere te stesso quando giudichi gli altri?  Oppure vedi solo le pagliuzze? Rispetto al discorso sul perdono avevo distinto fra il male che  è il male dell'uomo sull'uomo dal male di vivere che inizia quando si nasce e non può essere eliminato. Il primo deve avere un responsabile e deve avere una risposta dagli umani in carne ed ossa, altrimenti è, lo ribadisco, metafisica.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

green demetr

Citazione di: bobmax il 17 Gennaio 2024, 19:22:21 PMNon è il male a non esistere, è il colpevole.

Non mi sembra poi così difficile distinguere le due cose...

Ed è il male assoluto, la sua possibile realtà, a sfidarci.

E anche questo mi sembra debba essere condivisibile, oppure no?
Non esiste il male assoluto, esiste al massimo il bene assoluto, ma anche quello non è vero.
Ricordati che nella teologia cattolica, il male è l'assenza di bene.
E infatti nell'introduzione al paradiso, Dante diventa ebreo e dice che laddove il bene esiste, e laddove no.
Ossia le luce verde traversa l'inferno, la gehenna, che sta sopra di noi, non sotto, come erroneamente pensa dante.
infatti la luce nera che penetra nell'abisso, è la luce della gehenna, bisogna leggere giovanni e il talmud per capire.
questo vuol dire che il male è il prodotto di un luogo della mente? della fisica? noi non possiamo saperlo.
Ma è un prodotto, e qualcuno, qualcosa lo produce.
L'adam l'arcangelo di fuoco mandato dai piani superiori alla gehenna, la malkut, il regno: è l'uomo.
L'uomo è divino, ed è abitato dall'anima.
Bizzarro che abbiamo perso tutte queste nozioni dell'antichità.
l'anima è tale, soltanto quando è illuminata dal raggio divino.
Ossia la binah, l'intelligenza.
In una vita precedente pensavo che lo spirito che soffia sulle acque, il bordo superiore della gehenna, fosse lo spirito.
E invece è qualcosa di ancora d'altro.
Ciò che soffia in noi dunque non è il DIO come ho sempre pensato, ma l'intelligenza.
tocca tornare all'intelligenza agente come formulata dal medioevo.
che è vero che parte dall'esistente organico di aristotele ma solo per trovare una forma di rappresentazione.
L'organicità viene sostiuita dal dio, dallo spirito, dall'anima.
il medioevo perde molto delle originarie intuizioni dell'ebraismo antico.
infatti l'adam, il robot gigante, l'arcangelo caduto, è abitato dall'intelligenza.
noi siamo quell'intelligenza.
O meglio quando noi diciamo che noi siamo quella intelligenza, dovremmo meglio dire noi siamo quel soggetto che l'intelligenza che sono, io o anima che vogliamo dire, RIFLETTIAMO.
Il male non è l'adam, anzi...il male, ossia la luce oscura è ciò che buca la gehenna, e  soffia come un pneuma sul mondo inferiore.
A mio modo di leggere è la natura stessa.
La natura è il male insomma.
Ora o diciamo che la natura coincida col dio (e qui siamo alle pazie gnostiche del dio malvagio) o cominciamo a ragionare insieme alla sapienza antica.
Ora qui è difficile sintetizzare milioni di anni di pensiero.
ci arriviamo gradualmente, tramite sistematizzazioni imbarazzanti, sempre piu imbarazzanti fino ad arrivare al NON SENSO del mondo contemporaneo.
Nel tentativo di ridurre semplificare abbiamo perso completamente cosa vuol dire MALE e quale sia il suo rapporto con esso.
Il perdono non è semplicemente dedicato al colpevole, ossia a colui che distrugge l'angelo, coloro che rifiutano di diventare umani, ossia adamitici, ossia di riattivare il robot gigante.
Il robot gigante è ciò che si oppone alla natura, è la più grande arma, o una delle armi che vengono dal monte olimpo.
Armi di difesa.
Armi proteiche.
Il mito descrive ciò che è in cuore all'intelligenza.
Il mito discerne ciò che è umano, intelligente, da ciò che non lo è.
E ciò che non lo è, è sempre ciò che ci è contro, ossia la natura.
Nel mito il male organico è dovuto alle anime corrotte che giaciono nell'inferno.
Il male organico è ciò che vuole che l'uomo sia un animale.
E quando l'uomo scoprì che anche l'animale era intelligente, e anche la vegetazione lo era.
Cominciò a fare di peggio, trasformare l'uomo in qualcosa di ancora di meno.
Quando Freud scoprì il trauma di morte, scoprì in esso il demone che lo guidava, ossia la luce oscura, il tentativo di ridurre a morte ciò che è vita.
nell'abisso che contine secondo la tradizione la gehenna, ossia l'inferno, si confonde quello come l'ultino dei gradini, ma non è così, e anzi la gehenna-inferno è ciò che è piu vicino agli DEI che stanno sopra le acque.
Di nuovo genesi.
ma anche la titanomachia.
per non parlare della gemma della luce assoluta, l'orfismo.
dietro la pietà, c'è anche la magnanimità, parola che ci resituisce la grandezza dell'uomo, forgiata dal LEOPARDI, e di cui nella discussione aperta da Doxa, ci siamo addentrati tramite l'arte.
Tante cose caro bobmax, e invece per te e per i buddisti, tutto sarebbe un mero...NIENTE?
No no io lo chiamo nichilismo.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

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