PER UN CRISTIANESIMO AL PASSO COI TEMPI

Aperto da PhyroSphera, 02 Luglio 2022, 20:12:57 PM

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baylham

Citazione di: Freedom il 03 Luglio 2022, 23:24:53 PMSe la esaminiamo con cura, ne ricaviamo che, uno dei massimi insegnamenti cristiani, è quello di vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo.

In "Stumbling on Happiness" Daniel Gilbert replica ironicamente che gli assertori di questo insegnamento trascorrono l'ultimo giorno a dare sciocchi consigli.

Alberto Knox

l'unica legge universale che conosco è la legge cosmica e dice sostanzialmente ; relazione, armonia, bellezza, bene.

non fate altro che cercare punti cardini su cui costruire uniformità, punti sui quali si possa costruire una spiritualità conformativa , che vada bene e accettata da tutti gli uomini dotati di ragione, questo mi sembra. 2500 anni fa nell antica Grecia venne compiuto il primo tentativo sitematico di stabilire una sorta di terreno comune per i credenti. I Filosofi cercarono un modo di formalizzare il ragionamento umano fornendo delle regole inattaccabili di deduzione logica . Seguondo questo procedimento di argomentazioni razionali questi filosofi speravano di eliminare la confusione , l'incomprensione e le controversie che caratterizzavano le credenze religiose. L'obbiettivo finale di questo progetto era quello di giungere ad un insieme di assunzioni, o postulati, che sarebbero stati accettati da tutti gli uomini e le donne ragionevoli, e da cui sarebbe scaturita la soluzione di ogni conflitto nelle relazioni umane.
Bisogna dire che questo progetto, ammettendo che sia possibile, non è stato mai realizzato. Allora la domanda è ; è questo che state cercando di fare? non ci sono riusciti i filosofi antichi che vivevano in un mondo dove la vita era 1000 volte più a contatto con la natura e la bellezza di oggi . Fissare dei punti cardini per costruire una spiritualità al passo con i tempi può essere un lavoro svolto individualmente con nessuna pretesa di essere collettivo. questo volevo dire.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

baylham

Il matrimonio è un obiettivo posto dagli omosessuali per motivi pratici del tutto condivisibili, un istituto giuridico che favorisce relazioni affettive stabili.

Non vedo significative differenze tra relazioni omosessuali o eterosessuali dal punto di vista affettivo, amoroso, che giustifichi l'asserzione sulla "naturale instabilità affettiva omosessuale". Mi sembra invece che le dinamiche sessuali, amorose siano molto simili, analoghe.

Le teorie di Jung e Adler non sono certo fonti empiriche, statistiche.



PhyroSphera

Citazione di: baylham il 06 Luglio 2022, 00:26:05 AMIl matrimonio è un obiettivo posto dagli omosessuali per motivi pratici del tutto condivisibili, un istituto giuridico che favorisce relazioni affettive stabili.

Non vedo significative differenze tra relazioni omosessuali o eterosessuali dal punto di vista affettivo, amoroso, che giustifichi l'asserzione sulla "naturale instabilità affettiva omosessuale". Mi sembra invece che le dinamiche sessuali, amorose siano molto simili, analoghe.

Le teorie di Jung e Adler non sono certo fonti empiriche, statistiche.




Sia Jung che Adler avevano un approccio empirico. Gli attuali movimenti "gay" danno un'idea sbagliata dell'omosessualità e quindi bisogna andare oltre le apparenze suscitate da questi. Avendo capito il minimo necessario, diventa chiaro che la burocrazia dei "matrimoni omosessuali" è contro la naturale incertezza dei legami omosessuali, insomma fa da impedimento alle naturali possibilità della vita... È stata un'invenzione del moralismo.

MAURO PASTORE 

Ipazia

Tutti i matrimoni sono una invenzione morali$tica. Fin dall'antichità. Gli omosessuali chiedono la par condicio nel connubio tra sentimento e affari. E non si può dare loro torto. In ogni caso sono liberi -  ma vale pure per eterosessuali, bisessuali e varie ed eventuali propensioni sessuali - di preferire le "naturali possibilità della vita" e rinunciare al matrimonio.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

baylham

Il matrimonio, monogamo o poligamo, è un istituto giuridico socialmente vantaggioso, intelligente, sia per i partecipanti che per la società. Come tutte le cose, anche questo istituto ha aspetti negativi, ma i positivi sopravanzano nell'insieme. 

Se si osservano con attenzione le relazioni sessuali, amorose si capisce molto bene che l'"instabilità affettiva" è una necessità, su di essa si basa la selezione che sostiene la stabilità delle relazioni. Una volta instauratasi la "stabilità affettiva" dove finisce l'"instabilità affettiva" che ne è alla base?

Dato che le relazioni sessuali ed amorose hanno una dinamica molto simile tra eterosessuali e omosessuali, non vedo motivi di distinzione, per cui l'istituto del matrimonio va bene per entrambi e per la società in generale.

anthonyi

Citazione di: Ipazia il 06 Luglio 2022, 21:57:54 PMTutti i matrimoni sono una invenzione morali$tica.
Il matrimonio serve a favorire una stabilità nell'educazione della prole senza della quale non esisterebbe la civiltà. 

Ipazia

Fin dai tempi di Romolo e Remo e su su alle famigghie mafiose mi permetti di dubitare che la famiglia abbia funzionato veramente così. 

Anche la genealogia degli dei olimpici e nibelungici è eloquente sul significato della famiglia.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Alexander

Non c'è un cristianesimo al passo con i tempi, ma dovrebbe esserci un cristiano che sa leggere i tempi in cui vive. Sapendo leggere vaglia, vagliando trova. Cosa trova? Adesso come allora trova il Povero. Cosa interessa al cristiano più del povero? Nulla. Cristo e il povero sono la stessa cosa. Quando trovo il povero e faccio un po' di strada assieme, cammino con Cristo. Per trovare il povero devo farmi povero in spirito anch'io e avere fame e sete di giustizia. Solo nell'incontro delle nostre povertà può esserci comunione.

Alberto Knox


Citazione di: Alexander il 08 Luglio 2022, 15:00:59 PMQuando trovo il povero e faccio un po' di strada assieme, cammino con Cristo. Per trovare il povero devo farmi povero in spirito anch'io e avere fame e sete di giustizia. Solo nell'incontro delle nostre povertà può esserci comunione.
certo anche questa è una via spirituale, San Francesco chiamava la povertà "sorella povertà" e le rendeva grazie. Poichè attraverso la povertà poteva riscoprire il vero tesoro dell uomo, lo spirito. In questo senso , San Francesco era un uomo ricco.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

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