Passi violenti della Bibbia e messaggio evangelico

Aperto da Jacopus, 10 Aprile 2016, 19:08:12 PM

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memento

Interessante vedere come le persone caschino,anche fragorosamente,dal pero quando si tratta di uscire dal "confine" segnato dai Vangeli e dettato dal Cristianesimo,e si comincia ad esplorare l' "universo" dell'Antico Testamento. Io non trovo alcuna contraddizione nel parlare di schiavitù in un libro sacro,ma forse oggi abbiamo un'altra concezione della parola "sacro",a cui deve necessariamente far rima "misericordia","compassione",tutti insegnamenti,appunto,cristiani e non ebrei. Il sacro in termini generali è un altra cosa,è l'evento storico che segna la memoria di un popolo e non può essere discusso ,ma solo venerato. Considerando anche il contesto storico,è normale che l'esercizio del potere e la violenza ne facciano parte. 

Oltretutto ritorna la domanda: cos'è morale? Per l'ebraismo lo è una forte discendenza,promessa e garantita dal Dio che li ha scelti. Oggi la coscienza morale è cambiata radicalmente,anche se abbiamo la pretesa,tutta moderna,di considerarla "universale",patrimonio dell'umanità. Un'ultima cosa: che un libro sacro sia lo strumento  della classe sacerdotale per domare la massa è altrettanto ovvio.

Duc in altum!

**  scritto da Sariputra:
CitazioneNell'istante stesso che gli dai un nome lo poni esterno a te. Non è decisivo che la sua presenza sia percepita all'interno. Lo hai nominato...e non ha il tuo nome. Sorge così il concetto di divinità. Di qualcosa più grande di me.
Sì che è decisivo, altrimenti non si ha fede più nel concetto Creatore/creatura. Se non fosse qualcosa più grande di me potrei incominciare ad avere fiducia che Io sono il Diamante, con le conseguenze megalomani facilmente osservabili ...il male principale del momento aggiungerei.

CitazioneLa differenza che scorgo però è che, dal tuo punto di vista, questo diamante è una persona
Tre in uno per essere precisi, tre persone ben differenti ma un unica "luce".

CitazionePosso lasciarlo splendere senza cedere all'inganno del dargli un nome ? Senza cedere alla richiesta del pensiero di dargli uno spazio (Dentro di me,fuori di me, sia dentro che fuori di me) ? Senza cedere alle categorie del tempo (c'era prima in me, era prima fuori di me,era prima sia fuori che dentro di me, ecc.)? Si può semplicemente Stare con questa purezza del diamante?
Belle riflessioni, ti ringrazio per propormele, ma siamo sempre nel caso della fede ed essa è direttamente disciplinata dall'esperienza personale. Nella mia (di esperienza) l'inganno (la Bugia) è proprio il cedere a credere che il Diamante è in noi solo per nostro merito o "fortuna".

CitazioneLa domanda invita alla ricerca ...

Non dobbiamo sempre considerare la ricerca spirituale con i metodi della ricerca scientifica. Nella ricerca scientifica la risposta è necessaria. Nella ricerca spirituale non c'è necessità di risposta.
... e il dubbio alimenta la fede!

Invece ce la diamo la risposta, illogica, irrazionale, sconclusionata: il Diamante senza nome, il Diamante al di fuori di uno, ecc. ecc.  ... e come se ce la diamo!
La risposta è nell'azione che esercitiamo per fede. Nella scelta di come esistere. Sarà quella che io ho preferito perfettamente in sintonia con la verità assoluta del Diamante? Boh!?!? Intanto io ci credo, tu ci credi, noi tutti dobbiamo obbligatoriamente esistere e quindi avere fede che il senso della vita  sviluppato in essa sia quello ideale.

CitazioneSe affermo perentoriamente:- IL diamante esiste ed è...quello che è scritto nel tal libro che molti mi assicurano essere vero...nonostante, francamente, a volte mi lascia un pò perplesso...ma devo crederci...perchè se no dicono che rischio di andare in un brutto posto pieno di tanta sofferenza...e io non sono scemo...mica ci voglio andare in quel posto...è meglio che ci credo...e poi mi hanno detto che, se ci credo, capirò tutto...basta che segua i loro consigli...che mi comporti come mi insegnano..."- ecco sorgere la tipica fede per Paura. E siamo perduti, lontano dalla luce del diamante.
Non biasimo chi giunga ad una conclusione perentoriamente, ma non è il mio caso.
La mia esperienza è differente, potrebbe riassumersi in quell'aforisma Cheyenne: "La religione è per quelli che hanno paura dell'Inferno, la spiritualità per quelli che sono passati per l'Inferno".
Ecco, io sono giunto a conoscere e riconoscere la verità recondita nel Libro non per paura di morire ed essere condannato (sono uno di quei "casi" di pre-morte clinica), ma perché avevo timore di amare, l'assenza totale d'amore è l'Inferno, e non c'è bisogno di andare in un brutto posto, poiché è uno stato dell'essere.
Ecco, la mia esistenza è cambiata quando ho chiesto al Diamante d'insegnarmi ad amare davvero le persone, una moglie, dei figli, mia mamma, le mie sorelle. Sembrerà banale, ma la bellezza e la luce del Diamante sono nella sua semplicità, siamo noi a rendere artificiose le cose.


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**  scritto da InVerno:
CitazioneNon degno di risposta chi si arroghi la possibilità di riabilitare, anche solo lontanamente nella più lontana delle accezioni, che siano esse storiche, filosofiche, morali o qualsiasi altra "gerarchia interpretativa".... la schiavitù, tramite equivalenze posticcie. E lo stesso vale per le eresie e tante altre pratiche della stessa risma sono certo subirebbero lo stesso mite giudizio. Ben inteso, ho sentito equivalere la schiavitù all'impiego capitalista anche da Chomsky recentemente, e ha perso un altro lettore per questo. Ma la riabilitazione, anche solo vaga e parziale, di queste pratiche non ha bisogno ne di mie risposte, ne in tutta umiltà le merita.

Non comprendo il perché di tanto accanimento contro la schiavitù da parte di chi si ritiene "molto fortunato".
Se uno esiste nella condizione di schiavo, per la stessa fede nel Caso, è soltanto un individuo sfortunato. O no?!?! :-\

Citazione...per me sacra è la vita umana...
Ma cosa c'è di sacro nell'essere fortunati di esistere? O credere che la verità sia una maggioranza di voti che decreta una "costituzione occidentale"? :o
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

InVerno

#77
Citazione di: Duc in altum! il 16 Aprile 2016, 20:34:28 PM
**  scritto da InVerno:
CitazioneNon degno di risposta chi si arroghi la possibilità di riabilitare, anche solo lontanamente nella più lontana delle accezioni, che siano esse storiche, filosofiche, morali o qualsiasi altra "gerarchia interpretativa".... la schiavitù, tramite equivalenze posticcie. E lo stesso vale per le eresie e tante altre pratiche della stessa risma sono certo subirebbero lo stesso mite giudizio. Ben inteso, ho sentito equivalere la schiavitù all'impiego capitalista anche da Chomsky recentemente, e ha perso un altro lettore per questo. Ma la riabilitazione, anche solo vaga e parziale, di queste pratiche non ha bisogno ne di mie risposte, ne in tutta umiltà le merita.

Non comprendo il perché di tanto accanimento contro la schiavitù da parte di chi si ritiene "molto fortunato".
Se uno esiste nella condizione di schiavo, per la stessa fede nel Caso, è soltanto un individuo sfortunato. O no?!?! :-\

Citazione...per me sacra è la vita umana...
Ma cosa c'è di sacro nell'essere fortunati di esistere? O credere che la verità sia una maggioranza di voti che decreta una "costituzione occidentale"? :o
Provochi, ma caschi male fidati, il moderatore è un lusso che non mi sono mai permesso nelle discussioni, e ho ricevuto provocazioni ben più affilate delle tue goffaggini. Questa storia che continui a ripetere della "fortuna" è una storia che ti sei inventato da te, non vorrei sbagliare ma in 25 messaggi abbastanza lunghi non ho mai fatto menzione di questa parola. Altresi mai ho parlato di verità, votazioni,e costituzioni nello stesso concetto.. ma sono sicuro che avrai da ribattere. Ti racconto io chi è fortunato. E' fortunato chi ha la possibilità di berciare riabilitazioni al calduccio dei cadaveri degli altri. Hai presenti i neonazisti? Loro sono un esempio di persone molto fortunate. Vuoi riabilitare lo schiavismo? Sei il benvenuto, ma i ruoli li decido io, tu se lo schiavo, e io il tuo schiavista, e ti impongo il silenzio assoluto . Ti poteva andare molto peggio, non protestare.Adios :)

Sariputra

Mi sembra che alcuni utenti tendano sempre  a provocare o mettere in bocca ad altri frasi o concetti che non appartengono a questi. E' giusto difendere le proprie tesi e le proprie riflessioni ma non al punto di storpiare le riflessioni dell'altro per dimostrare una "conferma" alle proprie posizioni. Non lo trovo molto corretto. Non si può prendere una parola o una frase avulsa dal contesto per dire: "Ecco..vedi che quello che scrivo lo confermi anche tu!- Non mi sembra lo spirito giusto da tenere in questo forum così ricco e interessante. Inviterei ad un rispetto maggiore per le idee altrui.
Scusate moderatori se mi sono sostituito...a voi la giusta valutazione!
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Duc in altum!

**  scritto da InVerno:
Citazionenon vorrei sbagliare ma in 25 messaggi abbastanza lunghi non ho mai fatto menzione di questa parola.
Mi dispiace, sono "maieuticamente" un provocatore, ma sempre con dati di fatto.

Tratto dal post #58 in questa soddisfacente discussione:
Citazione@Duc in Altum - Evoluzione , Caso (maiuscolo, infilato nei ragionamenti come una divinità ellenica) e terza media. Hai detto tutto da solo, sono stato molto fortunato.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

InVerno

Citazione di: Duc in altum! il 16 Aprile 2016, 21:25:03 PM
**  scritto da InVerno:
Citazionenon vorrei sbagliare ma in 25 messaggi abbastanza lunghi non ho mai fatto menzione di questa parola.
Mi dispiace, sono "maieuticamente" un provocatore, ma sempre con dati di fatto.

Tratto dal post #58 in questa soddisfacente discussione:
Citazione@Duc in Altum - Evoluzione , Caso (maiuscolo, infilato nei ragionamenti come una divinità ellenica) e terza media. Hai detto tutto da solo, sono stato molto fortunato.
Noto con dispiacere che ti sei già liberato delle catene di schiavo, caro Spartaco. Lascia che maieuticamente io ti aiuti a partorire la verità, "sono stato molto fortunato", era riferito al fatto che tu "avevi fatto tutto da solo" nel descrivere la qualità delle tue argomentazioni mettendo insieme quei tre concetti nella stessa frase, la mia fortuna è che mi avevi fatto risparmiare tempo. Omnia munda mundis, omnia sozza sozzis.

Duc in altum!

**  scritto da InVerno:
Citazione"sono stato molto fortunato", era riferito al fatto che tu "avevi fatto tutto da solo" nel descrivere la qualità delle tue argomentazioni mettendo insieme quei tre concetti nella stessa frase, la mia fortuna è che mi avevi fatto risparmiare tempo.
E mica sono un indovino? Ti ringrazio per il chiarimento.


CitazioneIn soldoni, Darwin non ha mai inteso di studiare la natura per ridicolizzare la Genesi, eppure poi, la cultura l'ha fatto da se.
Quindi, visto che ci vuole l'interprete per decifrare i codici reconditi nelle tue riflessioni, e pattuito che non "credi" nel Caso/Fortuna, in questa affermazione la cultura a chi ha ridicolizzato?


Buona domenica.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Mariano

Citazione di: Jacopus il 10 Aprile 2016, 19:08:12 PM
Vorrei chiedere e la mia domanda non è sarcastica ma animata dal desiderio di comprendere, come si fa a considerare la Bibbia un libro sacro, quando contiene un passo come il seguente:

Esodo 21-20/21: Per la legge di Dio "se uno bastona il suo schiavo o la sua schiava fino a farli morire sotto i colpi, il padrone deve essere punito" - ma se sopravvivono un giorno o due, non sarà punito, perchè sono denaro suo".

In questo passo non solo si approva la schiavitù, ma essa è talmente legittimata al punto da considerare lo schiavo un oggetto, che può essere distrutto dal suo proprietario. Vi sono ovviamente nella Bibbia altri passi completamente differenti. Questo è solo un esempio, ma come tutti sanno, esempi del genere sono diffusissimi. La domanda che voglio proporre è: come è possibile che Dio, onnipotente, saggio, buono e desideroso di fare del bene al suo gregge, abbia permesso di inserire nel suo libro dei precetti così evidententemente  contrari ad ogni comune sentimento morale?
Dalla lettura dei vari interventi sull'argomento ritengo che, se si vuole evitare di discutere senza fine, dobbiamo domandarci: perché alcuni testi sono considerati "sacri" dalle religioni anche se secondo il nostro semplice raziocinio appaiono in contrasto con le idee che noi recepiamo dalle stesse religioni?
E ancora: qual'è il significato di libro "sacro"?
- E' un libro scritto da Dio?: non credo!
- Dio, indipendentemente dal credere alla Sua esistenza ed alla Sua cosiddetta bontà, saggezza ed onnipotenza può impedirci (o può voler impedirci) di scrivere quello che noi desideriamo? : non credo!
Ed allora come dobbiamo leggere, comprendere, giudicare i cosiddetti libri sacri?
Secondo la mia opinione con molta umiltà e deferenza, considerando che essi sono pervenuti a noi per l'ammirevole opera di persone sagge e desiderose in buona fede di tramandarci informazioni utili.
Sta a noi decifrarle secondo le nostre capacità di comprensione e tradurle in buona fede nella nostra attualità.

InVerno

Citazione di: Duc in altum! il 17 Aprile 2016, 13:11:00 PM
**  scritto da InVerno:
Citazione"sono stato molto fortunato", era riferito al fatto che tu "avevi fatto tutto da solo" nel descrivere la qualità delle tue argomentazioni mettendo insieme quei tre concetti nella stessa frase, la mia fortuna è che mi avevi fatto risparmiare tempo.
E mica sono un indovino? Ti ringrazio per il chiarimento.


CitazioneIn soldoni, Darwin non ha mai inteso di studiare la natura per ridicolizzare la Genesi, eppure poi, la cultura l'ha fatto da se.
Quindi, visto che ci vuole l'interprete per decifrare i codici reconditi nelle tue riflessioni, e pattuito che non "credi" nel Caso/Fortuna, in questa affermazione la cultura a chi ha ridicolizzato?


Buona domenica.

Visto che stiamo andando offtopic, ti dico solo che io capisco il tuo problema, tu immagini un esistenza senza la presenza dello schema di interpretazione religioso come caotica perchè basata sull'idea che gli eventi siano frutto del "C"aso o della "F"ortuna. Continui a ripetermelo perchè immagini cosi che debba essere giusto? Difficile trovare valori reali in una tale ipotesi giusto? Dove sono le fondamenta per poterli dedurre senza la possibilità che essi crollino da un giorno all'altro? Dove sono le Verità con la V maiuscola sulla quale fondare la propria esistenza? Per ora ti rispondo con una formula che si usa in chiesa: "mistero della fede". Il problema è l'interpretazione di queste due precise parole, mistero e fede. Riflettici, nel caso verrà aperto un topic che avrà a che fare di spiritualità scevra da deismi, avrò la fortuna di dirti la mia. Atteniamoci in topic per ora.

Duc in altum!

#84
**  scritto da InVerno:
CitazioneAtteniamoci in topic per ora.
Guarda che sei tu che hai scritto: "In soldoni, Darwin non ha mai inteso di studiare la natura per ridicolizzare la Genesi, eppure poi, la cultura l'ha fatto da se" - dove io posso ben intendere, per il mistero della fede, che è Darwin ad essere stato ridicolizzato dalla cultura (visto che non se ne necessita tanta per distinguere che la sua teoria, per me più che giusta, valida e coerente, parte da una zuppa di elementi, la cui origine per me è divina, ma potrebbe anche, con le stesse probabilità, essere grazie al deismo Caso/Fortuna).
Quindi, signori, lasciamo fare il lavoro dei mediatori ai mediatori (visto anche l'intervento di sostituto di ieri dell'amico @Sariputra, cosa ovvia e logica nell'operare di chi s'illude d'essere Diamante senza l'intervento del Diamante), tu incomincia, sempre se vuoi (il libero arbitrio è un altra grazia che in molti pensano dovuta per chi sa quali meriti), a rispondere alla mia riflessione.


CitazioneVisto che stiamo andando offtopic, ti dico solo che io capisco il tuo problema, tu immagini un esistenza senza la presenza dello schema di interpretazione religioso come caotica perchè basata sull'idea che gli eventi siano frutto del "C"aso o della "F"ortuna. Continui a ripetermelo perchè immagini cosi che debba essere giusto? Difficile trovare valori reali in una tale ipotesi giusto? Dove sono le fondamenta per poterli dedurre senza la possibilità che essi crollino da un giorno all'altro? Dove sono le Verità con la V maiuscola sulla quale fondare la propria esistenza? Per ora ti rispondo con una formula che si usa in chiesa: "mistero della fede".

Ma che fai adesso mi togli pure il mio cavallo di battaglia? E' da sempre che io sostengo che è impossibile non avere fede, obbligatorio credere in deismi (anche il Caso/Fortuna è tra essi), e che non decidiamo nulla senza di essa





Pace&Bene
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

InVerno

Citazione di: Duc in altum! il 17 Aprile 2016, 23:48:11 PM
**  scritto da InVerno:
CitazioneAtteniamoci in topic per ora.
Guarda che sei tu che hai scritto: "In soldoni, Darwin non ha mai inteso di studiare la natura per ridicolizzare la Genesi, eppure poi, la cultura l'ha fatto da se" - dove io posso ben intendere, per il mistero della fede, che è Darwin ad essere stato ridicolizzato dalla cultura (visto che non se ne necessita tanta per distinguere che la sua teoria, per me più che giusta, valida e coerente, parte da una zuppa di elementi, la cui origine per me è divina, ma potrebbe anche, con le stesse probabilità, essere grazie al deismo Caso/Fortuna).
Quindi, signori, lasciamo fare il lavoro dei mediatori ai mediatori (visto anche l'intervento di sostituto di ieri dell'amico @Sariputra, cosa ovvia e logica nell'operare di chi s'illude d'essere Diamante senza l'intervento del Diamante), tu incomincia, sempre se vuoi (il libero arbitrio è un altra grazia che in molti pensano dovuta per chi sa quali meriti), a rispondere alla mia riflessione.


CitazioneVisto che stiamo andando offtopic, ti dico solo che io capisco il tuo problema, tu immagini un esistenza senza la presenza dello schema di interpretazione religioso come caotica perchè basata sull'idea che gli eventi siano frutto del "C"aso o della "F"ortuna. Continui a ripetermelo perchè immagini cosi che debba essere giusto? Difficile trovare valori reali in una tale ipotesi giusto? Dove sono le fondamenta per poterli dedurre senza la possibilità che essi crollino da un giorno all'altro? Dove sono le Verità con la V maiuscola sulla quale fondare la propria esistenza? Per ora ti rispondo con una formula che si usa in chiesa: "mistero della fede".

Ma che fai adesso mi togli pure il mio cavallo di battaglia? E' da sempre che io sostengo che è impossibile non avere fede, obbligatorio credere in deismi (anche il Caso/Fortuna è tra essi), e che non decidiamo nulla senza di essa


Pace&Bene
caso e fortuna deismi? mah. Fortuna innanzitutto altro non è che un "caso" con esito positivo dal punto di vista dell'osservatore, quindi è sbagliato il tuo uso come sinonimo ed è un infantile rappresentazione dei fatti. Caso, è o un evento di cui non riesci a capire le cause,o un evento improbabile ma che tuttavia ha la possibilità di manifestarsi in quella che viene comunemente detta "coincidenza" (e di cui la scienza ha ben chiaro la validità empirica, a differenza di chi vuole adornarla di significati solo perchè improbabile statisticamente). Prendi una pietra, scagliala in cielo verticalmente sopra la tua testa. Essa ricade, ti picchia in testa o ti manca di poco. E' questo quello che tu definisci caso? Perchè guarda che sia che la pietra ti cada in testa, o che ti manchi, essa agisce comunque all'interno delle leggi della fisica, è solo la tua ignoranza a farti dire che "è stato un caso" se ti ha colpito in fronte, in realtà noti i dati al momento del lancio, era facilissimo sapere se consigliare di spostarti o meno, e questo si applica a tutto, con diversa difficoltà di applicazione a seconda della gravità del quesito. Ci sono ipotesi dove si suppone le leggi della fisica possano mutare, ma mai interrompersi e non esistere perchè intrinseche alla materia ed energia stessa, quindi agisci sempre in un ambiente intellegibile. Sulla terra peraltro non mi risulta siano mai mutate o interrotte, salvo che in rari casi di moltiplicazioni dei pesci o di profeti che volavano sulla luna con un cavallo alato. Se vuoi continuare ad argomentare a riguardo delle tue maiuscole su queste parole, ti consiglio di aprire un topic. Aggiungo solo, che il tuo voler interpretare inequivocabilmente la questione chimico-biologica come originate o dal divino o dal "C"aso senza via di scampo, è esattamente quello stupro del mistero, originato da ciò che tu chiami "fede", ma che fede non è ma solo antropocentrismo. Antropocentrismo che è la fucina di tutte le violenze tra esseri umani, per rimanere in topic.

Duc in altum!

**  scritto da InVerno:
CitazioneCi sono ipotesi dove si suppone le leggi della fisica possano mutare, ma mai interrompersi e non esistere perchè intrinseche alla materia ed energia stessa, quindi agisci sempre in un ambiente intellegibile. Sulla terra peraltro non mi risulta siano mai mutate o interrotte, salvo che in rari casi di moltiplicazioni dei pesci o di profeti che volavano sulla luna con un cavallo alato.
Sì, ma come Darwin, continui a partire da una zuppa di elementi, ovviando come mai si siano avute queste leggi della fisica: per Caso o per volontà di Dio?
Non se ne esce con la scienza empirica, puoi solo schierarti e scommetterci il senso dell'esistenza., con una fiducia irrazionale: la Fede.

CitazioneAggiungo solo, che il tuo voler interpretare inequivocabilmente la questione chimico-biologica come originate o dal divino o dal "C"aso senza via di scampo, è esattamente quello stupro del mistero, originato da ciò che tu chiami "fede", ma che fede non è ma solo antropocentrismo.
Quindi, forse, tu supponi una terza alternativa (molto interessante)? Né Dio né il Caso. E quale potrebbe essere?

Sarà anche antropocentrismo, ma ha le stesse probabilità di essere la Verità Assoluta, per quel che riguarda la formazione del "Tutto", quante ne ha il tuo essere stato fortunato di nascere.
Come puoi ben constatare è solo e sempre questione di fede, inevitabile per dar-e (-si) una spiegazione logica alla nostra condotta irragionevole.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

baylham

Accolgo l'osservazione di censura sul mio commento, che in effetti può essere interpretato come sarcastico, beffeggiatorio o denigratorio. Tengo a precisare che non era la mia intenzione, non sono interessato a partecipare ad un forum con questo atteggiamento, oltre tutto inutile e controproducente. Tuttavia involontariamente si può scivolare, i confini non sono sempre ben definiti.

Approfitto per riepilogare e precisare per l'ultima volta le mie tesi su questo argomento.  Essendo ateo ovviamente considero i testi religiosi come espressione della cultura umana che li ha prodotti e tramandati. La schiavitù e lo sterminio della parentela del nemico erano regole ordinarie, pienamente accettate duemila anni fa dalla maggioranza delle culture. Il discorso dei differenti livelli di interpretazione di questi testi mi appare ipocrita quando queste regole facevano parte del vissuto quotidiano.

Poiché ritengo inoltre che la morale non abbia alcun fondamento, di fronte a convincimenti come "la schiavitù è giusta" oppure "lo sterminio della parentela del nemico è giusto" non c'è alcuna argomentazione scientifica, filosofica, etica, religiosa o di qualunque altro genere che possa confutarli, si può soltanto opporre un diverso convincimento morale.

Perciò difendo la tesi che la messa in ridicolo attraverso l'arma dell'ironia e della satira delle posizioni morali di qualunque derivazione sia importante, necessaria per selezionare le regole su cui si basa una cultura. Se questo accade, la messa in ridicolo, significa sicuramente che determinate regole morali sono storicamente superate o stanno per essere superate in quella cultura: vorrei vedere un politico occidentale che promuovesse la schiavitù come programma elettorale, oppure un religioso che sostenesse che la Dio la vuole, sarebbe come minimo oggetto di uno scherno feroce.

Se si prendono sul serio allora significa che la schiavitù e lo sterminio dei parenti del nemico non sono fuori dell'orizzonte dell'umanamente accettabile. Poiché cose simili per me inaccettabili sono scritte nero su bianco nei dieci comandamenti, è un problema dei religiosi spiegarle. Non trovo corretto prendere dai testi religiosi ciò che aggrada la propria posizione o interpretazione morale e sorvolare sul resto e ribadisco che i livelli di interpretazione non sono una spiegazione convincente.

paul11

Ammesso e non concesso,che ciò che scrivi sia vero, si dovrebbe spiegare, senza ipocrisie perchè nel tempo senza Dio e senza schiavi si sono costruiti stermini di massa ,di tale entità che la storia umana non ha mai conosciuto.
E' scandalo la Bibbia? Io ritengo scandalo che dopo Bibbie ,religioni,Gesù ,ancora non si comprenda, ma anzi nonostante la scienza siamo ancora più umanamente ignoranti.

donquixote

Citazione di: baylham il 18 Aprile 2016, 16:08:28 PM
Approfitto per riepilogare e precisare per l'ultima volta le mie tesi su questo argomento.  Essendo ateo ovviamente considero i testi religiosi come espressione della cultura umana che li ha prodotti e tramandati. La schiavitù e lo sterminio della parentela del nemico erano regole ordinarie, pienamente accettate duemila anni fa dalla maggioranza delle culture. Il discorso dei differenti livelli di interpretazione di questi testi mi appare ipocrita quando queste regole facevano parte del vissuto quotidiano.

Poiché ritengo inoltre che la morale non abbia alcun fondamento, di fronte a convincimenti come "la schiavitù è giusta" oppure "lo sterminio della parentela del nemico è giusto" non c'è alcuna argomentazione scientifica, filosofica, etica, religiosa o di qualunque altro genere che possa confutarli, si può soltanto opporre un diverso convincimento morale.

Perciò difendo la tesi che la messa in ridicolo attraverso l'arma dell'ironia e della satira delle posizioni morali di qualunque derivazione sia importante, necessaria per selezionare le regole su cui si basa una cultura. Se questo accade, la messa in ridicolo, significa sicuramente che determinate regole morali sono storicamente superate o stanno per essere superate in quella cultura: vorrei vedere un politico occidentale che promuovesse la schiavitù come programma elettorale, oppure un religioso che sostenesse che la Dio la vuole, sarebbe come minimo oggetto di uno scherno feroce.

Se si prendono sul serio allora significa che la schiavitù e lo sterminio dei parenti del nemico non sono fuori dell'orizzonte dell'umanamente accettabile. Poiché cose simili per me inaccettabili sono scritte nero su bianco nei dieci comandamenti, è un problema dei religiosi spiegarle. Non trovo corretto prendere dai testi religiosi ciò che aggrada la propria posizione o interpretazione morale e sorvolare sul resto e ribadisco che i livelli di interpretazione non sono una spiegazione convincente.
Se posso permettermi un suggerimento dovresti aprire un apposito topic per discutere di questi argomenti, chè ne verrebbero fuori cose interessanti.
Entrando però per un attimo nel merito delle tue parole posso fare alcune considerazioni, espresse per titoli e che se vuoi si possono approfondire altrove:
- Se la morale non ha alcuna pezza d'appoggio superiore a sé medesima allora diventa una mera questione di gusti e i gusti, si sa, non si discutono.
- Se la messa in ridicolo dei convincimenti morali è legittima allora deve esserlo per qualunque convincimento: se è vero che attualmente verrebbe schernito un politico che proponesse un ritorno alla schiavitù dovresti però ammettere anche la legittimità dello scherno nei confronti di tutti i cosiddetti "valori" dell'occidente moderno, a cominciare dalla cosiddetta "sacralità" della vita umana; anzi sarebbe più logico ironizzare su ciò che allo stato attuale sono le idee che detengono il potere sull'immaginario collettivo (compreso il tuo) piuttosto che su valori non più condivisi dalla maggioranza, chè altrimenti è troppo facile.
- Se le dottrine morali sono dunque solo una questione di gusti e quindi, come diceva Ivan Karamazov "Se Dio non esiste, tutto è permesso", non vi dovrebbero essere cose fuori dall'orizzonte dell'umanamente accettabile, ma solo cose più o meno "di moda". Tutto ciò che ha fatto e fa l'uomo dovrebbe essere, secondo logica, ugualmente accettabile e tutte le morali dovrebbero essere egualmente rispettabili e, contestualmente, ugualmente ridicolizzabili non esistendone alcuna, nemmeno la peggiore che riusciamo ad immaginare, che possa essere definita di livello inferiore ad un'altra, proprio perchè tu neghi in linea di principio qualunque parametro di riferimento superiore alla mera opinione personale.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

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