Passi violenti della Bibbia e messaggio evangelico

Aperto da Jacopus, 10 Aprile 2016, 19:08:12 PM

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InVerno

Ad ogni argomento che si regge sul "voi non potete capire" si manifesta l'egocentrismo di chi "io invece ho capito benissimo (sono un bambino speciale) e per questo lo accetto". E' anche una forma di insulto alle capacità intellettuali altrui, ma soprattutto un modo per sentirsi destinatari speciali di un messaggio divino. Strano, che un testo di verità universale richieda esegesi, ermeneutica, o conoscenza in generale. Perchè un bambino innocente non dovrebbe avere accesso alla parola del Signore? Cos'è invece questa forma di elitarismo secondo la quale solo alcuni possono capire? Una giustificazione all'organizzazione gerarchica dell'ecclesia? Che faranno le persone, che per i motivi più disparati, non hanno potuto accedere agli strumenti di gnosi necessari per la comprensione, e si fermeranno alle contraddizioni oggettive dei testi rifiutandoli per la loro incoerenza? Verranno essi dannati in eterno? Strano ancora, una religione degli ultimi, comprensibile solo ai primi, e che punisce l'ignoranza quando essa non è prostrata in cieca servitù. Dov'è in questo la misericordia e la compassione? Ancor più paradossale l'idea che il messaggio arrivato a noi in forma scritta, sia volutamente confuso per indurci in tentazione. L'idea di norme di ambigua interpretazione è comune alle dittature, che spesso vogliono i servi sempre sul "chi va la", sempre pronti a denunciare il prossimo all'interno di una cultura del sospetto, in modo tale che il popolo stesso funga da servizio di polizia di base. "E non indurci in tentazione, ma liberaci da male" preghiamo, forse esiste davvero la possibilità che Dio ci induca in tentazione, ma a che pro, vuole esso tenderci dei tranelli con l'unica conseguenza di ingrossare le fila dell'Inferno? E' una fede che ha guadato il dubbio della tentazione più valevole di una fede intuitiva e in pace con il logos? Il sacrificio della razionalità è un sacrificio simile a quello che chiedono le dittature, quando impongono la denuncia dei cari e dei parenti, qual'ora essi avessero contravvenuto le disposizioni, in virtù di un bene superiore? Allora forse aveva ragione Hitchens, non esiste nazione più religiosa della Nord Korea.

giona2068

E' incredibile come InVerno riesca a mistificare le cose!
Intanto chi dice che i credenti non capiscono niente delle sacre scritture è lui con la sua prosopopea che consiste direnon solo che i credenti non capiscono granché, ma che oltretutto  sbaglia il Signore DIO! Transeat su questo.
Non ha mai pensato che qualcuno non potesse capire, ho solo detto che il capire è condizionato al credere (per tutti gli umani). Se uno non credere non può poi  pretendere di aver capito tutto e di criticare credo e credenti. Se io non voglio imparare lo spagnolo non posso pretendere di capire un discorso in spagnolo e oltretutto non posso dire che l'oratore sta dicendo cose sbagliate se, per mia scelta, non conosco la sua lingua.
Giona2068

paul11

Risposta a  Koli .
Il mio parere l'ho già dato,  se posso dò solo suggerimenti.

I Libri che compongono la Bibbia sono numerosi e una delle premesse per la scelta è proprio il termine "ispirati"
che si rifà ovviamente ad una lettura spirituale e non letterale. Coloro che non entrano nel canone (ebreo, cristiano con le varie confessioni) sono gli apocrifi e ve ne sono parecchi anche nel Vecchio Testamento.
Quest iLibri sono di diversa natura e diversa storia, i più antichi risalgono alla tradizione orale (non dimentichiamo ad esempio  che per gli ebrei ci sono altri scritti non meno importanti come il Talmud babilonese ,di Gerusalemme e quello orale).
Vi sono Libri storici, libri direi giuridici e normativi, libri sapienziali, ecc.
Esodo è un libro storico ed è soprattutto nei libri storici che troverete questi tipi di contraddizione, difficilmente saranno nei libri sapienziali, Perchè? Proprio perchè sono storici e vigeva la regola dell'"occhio per occhio ,dente per dente"
Il Dio neotestamentario è molto diverso, perchè passano millenni, è il Dio della misericordia e del perdono.


Ora dovrebbe far riflettere  anche il fatto che abbiano lasciato le apparenti , ma  manifeste  contraddizioni. Sarebbe stato facile epurarle, durante le traduzioni linguistiche ,le riscritture ,ecc. 
Perchè le hanno lasciate?

Sono solo elementi di riflessione.

Koli

Citazione di: giona2068 il 13 Aprile 2016, 13:18:27 PM
CitazioneKoli si trova nelle stesse condizioni in cui si troverebbe chi conosce l'italiano ma pretendesse di comprendere e spiegare ad altri un testo scritto in spagnolo. Faccio riferimento allo spagnolo ed all'italiano per dire  che si assomigliano un po' ma non sono la stessa cosa.
Sarebbe opportuno che tu tentassi di rispondere alle obiezioni specifiche, invece di buttarla su quanto siamo stolti noi umani che ci interroghiamo su alcuni passi discutibili della Bibbia.

CitazioneLa Sua parola è adeguata ai tempi in cui l'ha proferita perché il Sapiente non può parlare una lingua che chi ascolta non può comprendere
Io da un essere superiore infinitamente buono, e che tutto avrebbe creato, mi aspetterei una levatura morale di un certo tipo, non un avallo della schiavitù. Sarò strano io.
Allo stesso modo, da un simile essere non mi aspetterei racconti fantasiosi sulla nascita del mondo. 
CitazioneNon ha mai pensato che qualcuno non potesse capire, ho solo detto che il capire è condizionato al credere (per tutti gli umani). Se uno non credere non può poi pretendere di aver capito tutto e di criticare credo e credenti...

Per comprendere ciò che il Signore Dio dice, occorre credere in Lui, amarLo ed aver timore rinunciando alle nostre elucubrazioni mentali che ai suoi occhi sono stoltezza pura
Il tuo è un argomento circolare, riassumibile così:

(i) La Bibbia dice il vero perché è stata ispirata da Dio;
(ii) chi non crede nella Bibbia non potrà mai capire che (i) è vera.

Eh, grazie.

giona2068

Koli, io non ho detto che per comprendere la Bibbia occorre credere in essa, ma ho detto che per capirla occorre credere nell'amorevole sapienza dell'Autore.
Non mettermi in bocca parola e concetti che non mi appartengono e cerca di comprendere almeno il senso letterale di quello che si dice, prima di rispondere.

Koli

Citazione di: giona2068 il 13 Aprile 2016, 14:17:13 PM
Koli, io non ho detto che per comprendere la Bibbia occorre credere in essa, ma ho detto che per capirla occorre credere nell'amorevole sapienza dell'Autore.
Non mettermi in bocca parola e concetti che non mi appartengono e cerca di comprendere almeno il senso letterale di quello che si dice, prima di rispondere.
A me sembra che "La Sua parola è adeguata ai tempi in cui l'ha proferita perché il Sapiente non può parlare una lingua che chi ascolta non può comprendere" detto da te in risposta ad alla mia obiezione sulla schiavitù, lasciasse poco spazio ai dubbi. Considerando poi che qui stiamo discutendo su un passo della Bibbia.. Prova a spiegare meglio il tuo punto allora.

giona2068

Detto da Koli


Il tuo è un argomento circolare, riassumibile così:

(i) La Bibbia dice il vero perché è stata ispirata da Dio;
(ii) chi non crede nella Bibbia non potrà mai capire che (i) è vera.

Eh, grazie.




Rispondo alla tua affermazione:
Il tuo è un argomento circolare, riassumibile così:

(i) La Bibbia dice il vero perché è stata ispirata da Dio;
(ii) chi non crede nella Bibbia non potrà mai capire che (i) è vera.
/////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////7
Tu affermi che faccio un discorso "circolare" del tipo: Per capire la bibbia occorre credere nella Bibbia prescindendo da chi l'abbia scritta e per questo   definisci il mio post discorso circolare. Io invece ho detto che per capire la Bibbia occorre entrare nel cuore del Signore Dio - nella Sua logica - per comprendere il Suo dono e la Sua sapienza. Ciò che si chiama credere in Dio e che è una facoltà di tutti fino al giorno in cui non mettono un qualche idolo al Suo posto.
Chiuso il discorso - ultima risposta.
Giona 2068


Koli

Citazione di: giona2068 il 13 Aprile 2016, 15:56:45 PM
Io invece ho detto che per capire la Bibbia occorre entrare nel cuore del Signore Dio - nella Sua logica - per comprendere il Suo dono e la Sua sapienza. Ciò che si chiama credere in Dio e che è una facoltà di tutti fino al giorno in cui non mettono un qualche idolo al Suo posto.
Chiuso il discorso - ultima risposta.
Giona 2068
Su cosa ci dobbiamo basare per "entrare nel cuore del Signore Dio"?

giona2068

Koli ha scritto:




Su cosa ci dobbiamo basare per "entrare nel cuore del Signore Dio"?





Su niente occorre basarsi perché accade spontaneamente in chi non ha perso completamente la comunione con Lui. Chi ha perso la comunione con Lui può solo sperare in un miracolo che non succederà perché non può cercare questa speranza e oltretutto non si rende conto della sua condizione!

Koli

Citazione di: paul11 il 13 Aprile 2016, 13:50:16 PMEsodo è un libro storico ed è soprattutto nei libri storici che troverete questi tipi di contraddizione, difficilmente saranno nei libri sapienziali, Perchè? Proprio perchè sono storici e vigeva la regola dell'"occhio per occhio ,dente per dente"
Il Dio neotestamentario è molto diverso, perchè passano millenni, è il Dio della misericordia e del perdono.


Ciao,
a me sembra un tentativo di cherry picking. Comunque di cose discutibili ne troviamo anche nel Nuovo Testamento, come appunto le sparate di Paolo contro gli omosessuali. Ora, va bene il contesto diverso, ma se a ispirarlo fosse stato Dio, che dovrebbe trascendere, in quanto a sapienza, le contingenze storiche, a me le cose non tornano. Io andrei di rasoio di Ockham.  ;D

Jacopus

Citazione di: giona2068 il 13 Aprile 2016, 10:13:00 AM
Koli si trova nelle stesse condizioni in cui si troverebbe chi conosce l'italiano ma pretendesse di comprendere e spiegare ad altri un testo scritto in spagnolo. Faccio riferimento allo spagnolo ed all'italiano per dire  che si assomigliano un po' ma non sono la stessa cosa. Per comprendere ciò che il Signore Dio dice, occorre credere in Lui, amarLo ed aver timore rinunciando alle nostre elucubrazioni mentali che ai suoi occhi sono stoltezza pura. Non dimentichiamo che Lui è verità. Se crediamo in Lui, entra in noi, o si manifesta, tutta la Sua sapienza disintegrando la nostra stoltezza. Solo così possiamo comprendere la Sua parola che è rivolta alla salvezza della nostra anima. Se però  crediamo di essere carne, non possiamo non preoccuparci del nostro corpo, per questo la parola del Signore Dio Verità ci sembra provenire da chi non ci ama, ma Costui è Verità ed oltretutto è Colui che ci ha creato, nessuno più di Lui conosce come siamo fatti!!
La Sua parola è adeguata ai tempi in cui l'ha proferita perché il Sapiente non può parlare una lingua che chi ascolta non può comprendere.  Se leggiamo le scritture partendo dal principio che la carne, il nostro corpo, è solo un involucro perché siamo anima da salvare, ivi compresa quella del padrone malvagio, le nostre conclusioni cambieranno radicalmente. Capiremo anche il perché ha permesso la crocifissione a nostro vantaggio, del Suo Figlio prediletto, oltretutto porremo fine al puntare il dito verso di Lui.
Scusami Giona se prendo spesso i tuoi post per criticarli, ma sono davvero in un certo senso "paradigmatici" e quindi spesso colgono il centro della questione che mi sta a cuore, cioè il conflitto fra spiritualità e razionalismo e la possibilità di superare quel conflitto senza appiattirsi nelle due fazioni, entrambe pericolose, dello scientismo o del radicalismo monoteistico.
Intanto l'esempio fra spagnolo e italiano non è esattamente corretto. Sia l'italiano che lo spagnolo hanno delle regole. Basta padroneggiarle e si può tradurre un testo da una lingua all'altra. "La fede, l'amore e il timore" non sono regolamentate: fanno parte del mondo delle passioni, che di solito si focalizzano su eventi reali. Il passaggio dell'umanità dallo stato di natura allo stato di cultura ha comportato il riferimento di queste passioni a costruzioni simboliche, le religioni. E' stato un passaggio importantissimo che ha liberato energie umane e ha facilitato ulteriori sviluppi. Ma altrettanto importante, a mio avviso, è il cammino della filosofia e in questo cammino, l'illuminismo. Ad esempio, mi riferisco alla famosa frase di Kant, che ne riassume lo spirito: "l'illuminismo è il superamento dello stato di minorità dell'uomo dovuto a se stesso". E' il "sapere aude", che si pone in una posizione antitetica a qualunque religione fondata sull'autorità e sulla tradizione.
Torniamo però al tema. In questo intervento esponi una posizione efficace e  coerentemente medioevale. Dio ama la nostra anima e non il nostro corpo. Per questo le sue scelte ci sembrano incomprensibili. Penso che il nocciolo della violenza divina sia in questa tua affermazione. Al tempo della inquisizione per i condannati vi erano procedure molto complicate, così come confraternite dedicate per provare a salvare l'anima del condannato. Il corpo era giustamente solo un "involucro". La cosa importante era salvare l'anima.
Che cosa evita in una visione del genere, eliminare i propri nemici, preoccupandosi magari di salvare la loro anima e proclamando che questa è l'unica verità perseguibile?
Sinceramente spero che la tua visione del mondo sia condivisa dal minor numero possibile di persone, perlomeno in Italia, perché seppure professi in più occasioni la tua mitezza, la posizione profonda che proclami è una posizione tendenzialmente violenta che non vede e non tollera le posizioni diverse dalle proprie.
.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

donquixote

Citazione di: Jacopus il 13 Aprile 2016, 20:08:41 PM
Citazione di: giona2068 il 13 Aprile 2016, 10:13:00 AM
Koli si trova nelle stesse condizioni in cui si troverebbe chi conosce l'italiano ma pretendesse di comprendere e spiegare ad altri un testo scritto in spagnolo. Faccio riferimento allo spagnolo ed all'italiano per dire  che si assomigliano un po' ma non sono la stessa cosa. Per comprendere ciò che il Signore Dio dice, occorre credere in Lui, amarLo ed aver timore rinunciando alle nostre elucubrazioni mentali che ai suoi occhi sono stoltezza pura. Non dimentichiamo che Lui è verità. Se crediamo in Lui, entra in noi, o si manifesta, tutta la Sua sapienza disintegrando la nostra stoltezza. Solo così possiamo comprendere la Sua parola che è rivolta alla salvezza della nostra anima. Se però  crediamo di essere carne, non possiamo non preoccuparci del nostro corpo, per questo la parola del Signore Dio Verità ci sembra provenire da chi non ci ama, ma Costui è Verità ed oltretutto è Colui che ci ha creato, nessuno più di Lui conosce come siamo fatti!!
La Sua parola è adeguata ai tempi in cui l'ha proferita perché il Sapiente non può parlare una lingua che chi ascolta non può comprendere.  Se leggiamo le scritture partendo dal principio che la carne, il nostro corpo, è solo un involucro perché siamo anima da salvare, ivi compresa quella del padrone malvagio, le nostre conclusioni cambieranno radicalmente. Capiremo anche il perché ha permesso la crocifissione a nostro vantaggio, del Suo Figlio prediletto, oltretutto porremo fine al puntare il dito verso di Lui.
Scusami Giona se prendo spesso i tuoi post per criticarli, ma sono davvero in un certo senso "paradigmatici" e quindi spesso colgono il centro della questione che mi sta a cuore, cioè il conflitto fra spiritualità e razionalismo e la possibilità di superare quel conflitto senza appiattirsi nelle due fazioni, entrambe pericolose, dello scientismo o del radicalismo monoteistico.
Intanto l'esempio fra spagnolo e italiano non è esattamente corretto. Sia l'italiano che lo spagnolo hanno delle regole. Basta padroneggiarle e si può tradurre un testo da una lingua all'altra. "La fede, l'amore e il timore" non sono regolamentate: fanno parte del mondo delle passioni, che di solito si focalizzano su eventi reali. Il passaggio dell'umanità dallo stato di natura allo stato di cultura ha comportato il riferimento di queste passioni a costruzioni simboliche, le religioni. E' stato un passaggio importantissimo che ha liberato energie umane e ha facilitato ulteriori sviluppi. Ma altrettanto importante, a mio avviso, è il cammino della filosofia e in questo cammino, l'illuminismo. Ad esempio, mi riferisco alla famosa frase di Kant, che ne riassume lo spirito: "l'illuminismo è il superamento dello stato di minorità dell'uomo dovuto a se stesso". E' il "sapere aude", che si pone in una posizione antitetica a qualunque religione fondata sull'autorità e sulla tradizione.
Torniamo però al tema. In questo intervento esponi una posizione efficace e  coerentemente medioevale. Dio ama la nostra anima e non il nostro corpo. Per questo le sue scelte ci sembrano incomprensibili. Penso che il nocciolo della violenza divina sia in questa tua affermazione. Al tempo della inquisizione per i condannati vi erano procedure molto complicate, così come confraternite dedicate per provare a salvare l'anima del condannato. Il corpo era giustamente solo un "involucro". La cosa importante era salvare l'anima.
Che cosa evita in una visione del genere, eliminare i propri nemici, preoccupandosi magari di salvare la loro anima e proclamando che questa è l'unica verità perseguibile?
Sinceramente spero che la tua visione del mondo sia condivisa dal minor numero possibile di persone, perlomeno in Italia, perché seppure professi in più occasioni la tua mitezza, la posizione profonda che proclami è una posizione tendenzialmente violenta che non vede e non tollera le posizioni diverse dalle proprie.
.
Se sono paradigmatici i post di Giona, lo sono almeno altrettanto quelli di coloro che enunciano tesi opposte senza preoccuparsi di mostrare perchè mai dovrebbero essere più vere e più sensate di quelle altre. Il paragone di Giona delle due lingue diverse è assolutamente azzeccato, perchè pare proprio di leggere messaggi solo apparentemente nella stessa lingua, ma nei fatti si tratta di linguaggi molto differenti. Uno è il linguaggio della passione, del sentimento, dell'identificazione e quasi della simbiosi con l'oggetto della conoscenza, mentre l'altro è il linguaggio della mera rappresentazione, della asetticità, di una presunta oggettività (che se intesa come imparzialità non esiste affatto) che in effetti è pura superficialità. E se qualcuno si può sentire ferito nel proprio orgoglio da frasi del tipo "voi non potete capire" se ne faccia pure una ragione perchè di fatto nessuno può capire esattamente il sentire di qualcun altro, ma questo non vuol dire che l'espressione del suo sentire sia mera opinione o addirittura semplice fuffa. Per fare un esempio se due persone si mettono a discutere di cosa significa amare una donna ognuno proverà, nel momento in cui è innamorato, sensazioni diverse, e istintivamente sarà portato a credere che quello che lui prova si tratti di vero amore mentre se quell'altro non prova le medesime sensazioni vorrà dire che non è innamorato; ma quali sono i parametri "oggettivi" per dire che qualcuno è innamorato? esiste un numero minimo di "farfalle nello stomaco" che deve sentire per potersi parlare di innamoramento? E chi decide, eventualmente, questi parametri? In ogni caso saranno sempre arbitrari e quindi insensati poichè siccome ognuno è diverso anche le sensazioni saranno diverse. Se si parla di Dio bisognerebbe almeno, come per qualunque altro argomento, saperne quel tanto che ci permette di poterne parlare perchè, come insegna il più comune buonsenso, di ciò di cui non si sa parlare si deve tacere, e se io mi mettessi a criticare le teorie della meccanica quantistica senza sapere niente o quasi di questo argomento sarei, oltre che sciocco, anche estremamente presuntuoso. Quindi se si parla di Dio bisognerebbe perlomeno, a livello estremamente basico, tenere sempre presente che con questo vocabolo si intende un ente spirituale e quindi non tirare in ballo la scienza e il suo linguaggio poichè questa, che si rivolge solo ad oggetti materiali, nulla può e sa dire sullo spirito. Bisognerebbe inoltre aver studiato e capito qualcosa dei testi sacri e dei commenti che ne sono stati fatti, e comprendere che questi sono stati scritti da uomini per gli uomini con l'intenzione di evocare in ultima analisi questioni spirituali e quindi la loro interpretazione letterale è la più inferiore delle interpretazioni possibili: forse che il sentimento di disprezzo che spesso prova l'uomo nei confronti di ciò che non è in grado di ottenere si coglie meglio se è espresso in forma razionale e concettuale invece che attraverso la famosa favola di Esopo della volpe e l'uva? Sono modi diversi di esprimere il medesimo concetto, e se il bambino si immagina la frustrazione della volpe che cerca inutilmente di raggiungere il grappolo d'uva una volta cresciuto potrà concettualizzare la medesima favola e interpretarla in modo differente e più profondo. Tutti coloro che si accostano ai testi sacri al giorno d'oggi lo fanno con lo spirito di un bambino di sei anni e poi, da bravi "razionalisti", criticano il fatto che siccome non hanno mai visto una volpe che parla allora la favola di Esopo è una mera sciocchezza.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

paul11

Citazione di: Koli il 13 Aprile 2016, 19:53:57 PM
Citazione di: paul11 il 13 Aprile 2016, 13:50:16 PMEsodo è un libro storico ed è soprattutto nei libri storici che troverete questi tipi di contraddizione, difficilmente saranno nei libri sapienziali, Perchè? Proprio perchè sono storici e vigeva la regola dell'"occhio per occhio ,dente per dente" Il Dio neotestamentario è molto diverso, perchè passano millenni, è il Dio della misericordia e del perdono.
Ciao, a me sembra un tentativo di cherry picking. Comunque di cose discutibili ne troviamo anche nel Nuovo Testamento, come appunto le sparate di Paolo contro gli omosessuali. Ora, va bene il contesto diverso, ma se a ispirarlo fosse stato Dio, che dovrebbe trascendere, in quanto a sapienza, le contingenze storiche, a me le cose non tornano. Io andrei di rasoio di Ockham. ;D

se la vedi dalla mia parte è proprio il vostro un tentativo di cherry picking evidenziando solo ciò che interessa e dimenticando tutto il filo conduttore della Bibbia intera. Evidenziare le incongruenze ,va bene, ma proprio perchè sono talmente evidenti e grossolane, si dovrebbe rifletterci meglio. Io vedo altri tipi di incongruenze che voi non vedrete, e sono i diversi atteggiamenti spirituali che a volte corrispondono ai tempi di scrittura.

Tutta la patristica dei primi due secoli è contro il sesso compreso la donna. Perchè? Quanto influisce sull'interpretazione del peccato originale e la disputa fra i diversi pensatori ? Eva viene corrotta direttamente dal serpente... e mi fermo quì per non andare off topic.  Io vedo altri tipi di incongruenze come lo scontro fra le diverse "colonie" cristiane, chi più elleniste,chi più giudaiche, chi più ermetiche come quella egiziana e influenze gnostiche che vengono da antichissimi retaggi fino ai veda indiani per passare dal zoroastrismo.  Io cerco le influenze sincretiche delle radici che influisce sul pensiero spirituale.  Sono umani tutti quanti coloro che hanno scritto, con diversi radici e conoscenze e sono figli del loro tempo e luogo.

Quando si legge un romanzo ,il filo conduttore non è il testo in sè e per sè ,ma ciò che lega l'intera narrazione dentro un senso e dei significati. 

giona2068

Forse non mi spiego o forse qualcuno non vuole capire per sue ragioni, resta il fatto che non solo non vengo capito ma vengo addirittura frainteso.
Provo a spiegarmi meglio.
La religione non nasce dall'evoluzione culturale partendo dall'uomo selvaggio, essa è una voce del cuore che non ha attinenza alcuna con la cultura che attiene al cervello.
La cultura  facilita semmai la comprensione della religione, ma non la genera. Pietro ed altri erano pescatori, Paolo era letterato ma quando era Saul fece lapidare Stefano e via dicendo con scribi e farisei. Lascia perdere la filosofia che è frutto di un lavoro di riflessione /mente e non di meditazione/cuore.
Io sono contrario ad ogni forma di violenza, rimprovero persino chi calpesta l'erba del giardino e ritengo che non basta non essere violenti ma occorre amare il prossimo. Se al Signore Dio interessa l'anima non vuol dire che auspica che sia distrutto il corpo anche se lo ritiene meno importante dell'anima. Il comandamento infatti dice di non uccidere e di amare il prossimo come noi stessi, ma al tempo debito è Lui stesso che ci manda tutti in cimitero. Noi non abbiamo neanche diritto di praticare l'eutanasia anzi nessuno ha il diritto di chiederla per se stesso. Anche se il Signore, per ragioni a noi incomprensibili, permette la shoa, sono certo che dietro quelle anime ci fosse Lui con il Suo amore salvifico, ma guai a chi si è macchiato le mani con tanto o poco sangue. Guai a quel padrone che maltratta lo schiavo.
Quanto a me, io non ho nessuna idea personale, mi limito a spiegare come posso ciò che è scritto, ma poiché credo, nel mio parlare passa la mia profonda convinzione. Il mio credo mi obbliga  ad mare tutti e, sapendo cosa rischia chi si mette contro il Signore  Dio, ci metto tutto il cuore perché vorrei che l'umanità fosse una grande famiglia unita nell'amore e che canta: Come bello Signore  stare insieme, qui c'è Dio.

Freedom

Citazione di: donquixote il 13 Aprile 2016, 21:35:19 PM
Se sono paradigmatici i post di Giona, lo sono almeno altrettanto quelli di coloro che enunciano tesi opposte senza preoccuparsi di mostrare perchè mai dovrebbero essere più vere e più sensate di quelle altre. Il paragone di Giona delle due lingue diverse è assolutamente azzeccato, perchè pare proprio di leggere messaggi solo apparentemente nella stessa lingua, ma nei fatti si tratta di linguaggi molto differenti. Uno è il linguaggio della passione, del sentimento, dell'identificazione e quasi della simbiosi con l'oggetto della conoscenza, mentre l'altro è il linguaggio della mera rappresentazione, della asetticità, di una presunta oggettività (che se intesa come imparzialità non esiste affatto) che in effetti è pura superficialità. E se qualcuno si può sentire ferito nel proprio orgoglio da frasi del tipo "voi non potete capire" se ne faccia pure una ragione perchè di fatto nessuno può capire esattamente il sentire di qualcun altro, ma questo non vuol dire che l'espressione del suo sentire sia mera opinione o addirittura semplice fuffa. Per fare un esempio se due persone si mettono a discutere di cosa significa amare una donna ognuno proverà, nel momento in cui è innamorato, sensazioni diverse, e istintivamente sarà portato a credere che quello che lui prova si tratti di vero amore mentre se quell'altro non prova le medesime sensazioni vorrà dire che non è innamorato; ma quali sono i parametri "oggettivi" per dire che qualcuno è innamorato? esiste un numero minimo di "farfalle nello stomaco" che deve sentire per potersi parlare di innamoramento? E chi decide, eventualmente, questi parametri? In ogni caso saranno sempre arbitrari e quindi insensati poichè siccome ognuno è diverso anche le sensazioni saranno diverse. Se si parla di Dio bisognerebbe almeno, come per qualunque altro argomento, saperne quel tanto che ci permette di poterne parlare perchè, come insegna il più comune buonsenso, di ciò di cui non si sa parlare si deve tacere, e se io mi mettessi a criticare le teorie della meccanica quantistica senza sapere niente o quasi di questo argomento sarei, oltre che sciocco, anche estremamente presuntuoso. Quindi se si parla di Dio bisognerebbe perlomeno, a livello estremamente basico, tenere sempre presente che con questo vocabolo si intende un ente spirituale e quindi non tirare in ballo la scienza e il suo linguaggio poichè questa, che si rivolge solo ad oggetti materiali, nulla può e sa dire sullo spirito. Bisognerebbe inoltre aver studiato e capito qualcosa dei testi sacri e dei commenti che ne sono stati fatti, e comprendere che questi sono stati scritti da uomini per gli uomini con l'intenzione di evocare in ultima analisi questioni spirituali e quindi la loro interpretazione letterale è la più inferiore delle interpretazioni possibili: forse che il sentimento di disprezzo che spesso prova l'uomo nei confronti di ciò che non è in grado di ottenere si coglie meglio se è espresso in forma razionale e concettuale invece che attraverso la famosa favola di Esopo della volpe e l'uva? Sono modi diversi di esprimere il medesimo concetto, e se il bambino si immagina la frustrazione della volpe che cerca inutilmente di raggiungere il grappolo d'uva una volta cresciuto potrà concettualizzare la medesima favola e interpretarla in modo differente e più profondo. Tutti coloro che si accostano ai testi sacri al giorno d'oggi lo fanno con lo spirito di un bambino di sei anni e poi, da bravi "razionalisti", criticano il fatto che siccome non hanno mai visto una volpe che parla allora la favola di Esopo è una mera sciocchezza.
Mi permetto di quotare integralmente il post di donquixote per stigmatizzare la mia adesione ad un ragionamento condivisibile nei toni e nella sostanza.

Vorrei anche ricordare questa discussione che viene dal precedente Forum e che tenta, a mio avviso con successo, di spendere qualche parola sull'approccio alla Bibbia.
http://www.riflessioni.it/forum/spiritualita/14557-sullinterpretazione-della-bibbia.html
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

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