Passi violenti della Bibbia e messaggio evangelico

Aperto da Jacopus, 10 Aprile 2016, 19:08:12 PM

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Jacopus

Vorrei chiedere e la mia domanda non è sarcastica ma animata dal desiderio di comprendere, come si fa a considerare la Bibbia un libro sacro, quando contiene un passo come il seguente:

Esodo 21-20/21: Per la legge di Dio "se uno bastona il suo schiavo o la sua schiava fino a farli morire sotto i colpi, il padrone deve essere punito" - ma se sopravvivono un giorno o due, non sarà punito, perchè sono denaro suo".

In questo passo non solo si approva la schiavitù, ma essa è talmente legittimata al punto da considerare lo schiavo un oggetto, che può essere distrutto dal suo proprietario. Vi sono ovviamente nella Bibbia altri passi completamente differenti. Questo è solo un esempio, ma come tutti sanno, esempi del genere sono diffusissimi. La domanda che voglio proporre è: come è possibile che Dio, onnipotente, saggio, buono e desideroso di fare del bene al suo gregge, abbia permesso di inserire nel suo libro dei precetti così evidententemente  contrari ad ogni comune sentimento morale?
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

acquario69

#1
voglio provare a dare la mia interpretazione con la premessa di non aver mai approfondito lo studio della Bibbia poiché non la sento affine alla mia modalità personale di conoscenza,percio se dovesse capitare di dire una cosa sbagliata,ben venga qualcuno che saprebbe indicare meglio come stanno le cose,correggendo eventuali svarioni da parte mia.

io penso che per poter interpretare passi del genere,bisognerebbe innanzitutto considerare la diversa epoca e la conseguente diversa mentalità,che credo non potrà mai corrispondere a quella che abbiamo noi oggi,quindi mettere sullo stesso piano le cose sarebbe già un errore di partenza,e un altra considerazione sarebbe quella che frasi del genere possano riferirsi più che altro a metafore o "segni" per dare l'opportunità di indicare qualcosa che altrimenti non sarebbe possibile spiegare in altri termini.

in effetti,ce ne sarebbe un altro di passo (stavolta dell'antico testamento) che suscita anche le mie perplessità e se andiamo a vedere non si può non dire che non abbia condizionato tutto da quel momento in poi,e sarebbe questa:

Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina.
Dio li benedisse; e Dio disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che si muove sulla terra"

ora,sempre considerate le premesse sopra,questo passo ha contribuito (probabilmente per essere stato male interpretato) ad una frattura insanabile tra uomo e natura,e l'inizio di un antropocentrismo che sarebbe poi sfociato in tutte le degenerazioni successive,fino ad arrivare all'utilitarismo e via dicendo...(ed attuale tecnoscienza compresa)

non a caso sarebbe pure qualcosa che ha riguardato esclusivamente l'occidente,perché in oriente al contrario non vi sarebbe mai stata una religione,così come almeno verrebbe (male) intesa da noi occidentali.

Duc in altum!

**  scritto da Jacopus:

CitazioneLa domanda che voglio proporre è: come è possibile che Dio, onnipotente, saggio, buono e desideroso di fare del bene al suo gregge, abbia permesso di inserire nel suo libro dei precetti così evidententemente  contrari ad ogni comune sentimento morale?
Buon lunedì Jacopus

[risposta provocatoria]

E chi, e in base di quali argomentazioni, ha deciso questo "comune" sentimento morale? Senza Dio all'uomo ...tutto è permesso!


[risposta riflessiva]
E' una bella domanda, così come, se si facessero, lo sarebbero tante altre, ma chi può interrogare Dio sul suo operato o sulla Sua volontà? O chi può rispondere, con certezza piena, in Sue veci?
Anche se poi (parlo per esperienza personale), pregando e credendo, credendo e operando, le risposte ci arrivano: nisi credideritis non intelligetis! (Se non credete non capirete! -Sant'Agostino), insieme al "comune" sentimento morale.

Comunque se può servirti, tutta La Legge le allegorie e il simbolismo dell'Antico Testamento, si consolidano, si compiono in Gesù, il quale, molto prima dell'abolizione della tratta degli schiavi, ci spiega e ci dimostra che l'unico schiavo o servo è proprio Dio.

Luca 4, 17-19:
Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:
18 Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi,
19 e predicare un anno di grazia del Signore.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Ivo Nardi

Citazione di: acquario69 il 11 Aprile 2016, 05:47:48 AM
Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina.
Dio li benedisse; e Dio disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che si muove sulla terra"

ora,sempre considerate le premesse sopra,questo passo ha contribuito (probabilmente per essere stato male interpretato) ad una frattura insanabile tra uomo e natura,e l'inizio di un antropocentrismo che sarebbe poi sfociato in tutte le degenerazioni successive,fino ad arrivare all'utilitarismo e via dicendo...(ed attuale tecnoscienza compresa)

non a caso sarebbe pure qualcosa che ha riguardato esclusivamente l'occidente,perché in oriente al contrario non vi sarebbe mai stata una religione,così come almeno verrebbe (male) intesa da noi occidentali.
A me sembra evidente che nessun essere superiore possa aver scritto una frase del genere (e tutta la bibbia e quant'altro)
Chi altro può mettere l'uomo al centro dell'universo se non egli stesso?
Secondo me c'è poco da interpretare... 
Possiamo dare infinite interpretazioni a un riflesso confuso nell'acqua,
ma l'immagine che dà origine a quel riflesso è soltanto una.

Sariputra

Sono d'accordo con il nostro Webmaster.
Trovare un senso spirituale a frasi simili ( e altre ancora più terribili) che percorrono l'AT è veramente molto, molto difficile, impossibile direi.
Tutte le spiegazioni mi sono sempre apparse come delle incredibili arrampicate sugli specchi.
Non ho mai compreso il motivo per cui, nei primi secoli della nascente Chiesa, dopo molte discussioni, si decise di inserire nella Bibbia i libri ebraici (molto veteroebraici) che andarono a formare il corpo dell'Antico Testamento ( penso che alla fine prevalse la componente che voleva dare un'impronta messianica , nella tradizione ebraica, all'insegnamento di Yeoshwa). La contraddizione con i Vangeli e con gli Atti  è grande. Comunque bisogna anche tenere in considerazione che nell'AT è presente pure il Qoelet che è un libro di grande spiritualità e tutta la poesia del Cantico. Alcuni Salmi sono meravigliosi, altri improponibili...
Il Dio dell'AT è un Dio che si DEVE amare, pena la punizione. Il Dio di Yeoshwha ben Youssef (Gesù figlio di Giuseppe) è un Dio che mendica l'Amore dell'uomo, che va in cerca della sua creatura, in particolare della sua creatura più sperduta, più sola , più abbandonata da tutti. E' un Dio che non ha bisogno di altari sacrificali e di vittime immolate. Non vuole essere amato per Paura, ma vuole essere amato e cercato come un Padre. E' un abisso di differenza. Di fatto due visioni della divinità opposte. 
Questa è la mia modesta opinione, ma so che il top dei teologi attuali (Enzo Bianchi priore della Comunità monastica di Bose) ritiene che bisogna accettare l'intera Bibbia, compreso i passi più violenti e incomprensibili, e non evitarli nelle preghiere come si è fatto per centinaia di anni. Penso ci veda un fondo di ipocrisia nel prendere solo quello che ci piace e nel cercare di dimenticare tutto il resto.
E' difficile sostenere che un testo sacro sia illuminato dallo Spirito di Dio solo nelle parti più belle, amorevoli, benevoli...e che il resto sia opera di oscuri sacerdoti ebrei.
E' un problema comune a tutti i testi che vengono considerati Parola di Dio (Torah,Bibbia, Corano). Personalmente ritengo che un testo sacro sia come una zattera. Deve servire a portarti sull'altra riva.
Non comprendo come si possa finire a rimirare, amare, venerare la zattera...

Voi, o monaci, che comprendete perchè l'Insegnamento è paragonato ad una zattera, dovreste abbandonare anche i buoni insegnamenti, e tanto di più quelli falsi.
                                                                                                                                       Majjhima Nikaya 22
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

InVerno

Citazione di: Jacopus il 10 Aprile 2016, 19:08:12 PM
Vorrei chiedere e la mia domanda non è sarcastica ma animata dal desiderio di comprendere, come si fa a considerare la Bibbia un libro sacro, quando contiene un passo come il seguente:

Esodo 21-20/21: Per la legge di Dio "se uno bastona il suo schiavo o la sua schiava fino a farli morire sotto i colpi, il padrone deve essere punito" - ma se sopravvivono un giorno o due, non sarà punito, perchè sono denaro suo".

In questo passo non solo si approva la schiavitù, ma essa è talmente legittimata al punto da considerare lo schiavo un oggetto, che può essere distrutto dal suo proprietario. Vi sono ovviamente nella Bibbia altri passi completamente differenti. Questo è solo un esempio, ma come tutti sanno, esempi del genere sono diffusissimi. La domanda che voglio proporre è: come è possibile che Dio, onnipotente, saggio, buono e desideroso di fare del bene al suo gregge, abbia permesso di inserire nel suo libro dei precetti così evidententemente  contrari ad ogni comune sentimento morale?

Vedo con piacere che la tua è una domanda retorica, nel senso che mi sembra che tu già sappia la risposta. Il vecchio testamento, al di la del sua paternità materiale (chi effettivamente l'ha scritto) ha origine dalla cultura e le leggende di tribù di beduini-pastori illetterati che volevano in primo luogo arrogarsi una posizione di privilegio (tramite il favore divino) all'interno del loro territorio. Si trovano passi che giustificano e raccomandano il genocidio, la schiavitù, la tortura, la mutilazione, il razzismo e tante altre belle pratiche oggi condannate, ma ai tempi forse non cosi immorali (soprattutto se viste da un punto di vista unico, cioè di quel popolo che era attivo e non passivo nel doverle praticare). L'interpretazione delle stesse è stata spesso fallace e strumentalizzata (vedasi maledizione di Cam come origine del razzismo verso i neri e l'illogicità della sua interpretazione) tuttavia, in casi come quello da te citato, è difficile dare un interpretazione così elastica da cambiare le carte in tavola. Se ti interessa davvero trovare una risposta seria al tuo quesito (non ti assicuro che ti soddisfi) dovresti comunque consultare qualcuno interessato di ebraismo, nel mondo cattolico la questione dell'Antico testamento è già stata bollata come "simbolismi&allegorie" (come vedi, già alla terza risposta). Inutile dire che non è certamente il caso, per una serie di motivi legati alla continuità con il nuovo testamento (Gesù usa e cita l'antico testamento come verità fattuale, poteva non sapere che il peccato originale e tutto il resto erano un allegoria?). Peraltro per duemila anni è sempre stata "venduta" come verità storica, solo dopo le pressioni umaniste-illuministe si è arrivati all'allegoria. La decisione di mantenere l'antico testamento come testo sacro al cattolicesimo dev'essere stata dura ai tempi ma obbligata per questioni di continuità, probabilmente se la stessa decisione dovesse essere presa oggi, avrebbe esito differente da come andò ai tempi. Peraltro per quanto tu possa essere abituato a sentirla più spesso e a considerarla "normale", non è che l'epilogo del nuovo testamento sia un eccesso di buon spirito, si parla di un padre che condanna alla tortura a morte il figlio, torturato e lasciato morire di stenti e dissanguato come espiazione di un "allegoria" fatta di suo pugno. Altresi anche i vangeli apocrifi citano episodi di violenza, sono stati scartati per eccesso di magia al loro interno, ma per esempio in uno di essi è presente un Gesù bambino che uccide un altro bambino che gli aveva rovinato la pista da biglie e il suo maestro per avergli provato a insegnare le lingue. Nella mentalità di allora probabilmente si trattava di quisquilie se raffrontate al divino.

acquario69

#6
Citazione di: Webmaster il 11 Aprile 2016, 10:23:16 AM
Citazione di: acquario69 il 11 Aprile 2016, 05:47:48 AM
Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina.
Dio li benedisse; e Dio disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che si muove sulla terra"

ora,sempre considerate le premesse sopra,questo passo ha contribuito (probabilmente per essere stato male interpretato) ad una frattura insanabile tra uomo e natura,e l'inizio di un antropocentrismo che sarebbe poi sfociato in tutte le degenerazioni successive,fino ad arrivare all'utilitarismo e via dicendo...(ed attuale tecnoscienza compresa)

non a caso sarebbe pure qualcosa che ha riguardato esclusivamente l'occidente,perché in oriente al contrario non vi sarebbe mai stata una religione,così come almeno verrebbe (male) intesa da noi occidentali.
A me sembra evidente che nessun essere superiore possa aver scritto una frase del genere (e tutta la bibbia e quant'altro)
Chi altro può mettere l'uomo al centro dell'universo se non egli stesso?
Secondo me c'è poco da interpretare...

si,credo che quel passo faccia venire quantomeno il dubbio.
pero ci sarebbe da fare una considerazione secondo me molto importante,per non rischiare di mettere tutto sullo stesso calderone,quando dici;

"Chi altro può mettere l'uomo al centro dell'universo se non egli stesso?"

in realtà e' stato l'uomo occidentale che da quel momento in poi avrebbe assunto questa mentalità,tutta "moderna" (non so se lo stesso sia potuto accadere anche per gli ebrei,ma non sono certo un teologo per saperlo!) prima di allora le comunità umane non avevano certo questa assurda e suicida pretesa..che ci ha portato dove sappiamo bene oggi!
prendi per esempio gli indiani nativi d'America,per loro la natura era sacra e si sentivano parte armonica e integrante, (e del resto chi poteva massacrarli?) oppure in oriente dove valeva la stessa identica cosa..hanno resistito finche hanno potuto! ed ora sono più occidentalizzati di noi..

inoltre come già dicevo all'inizio del mio post,sottolineavo appunto il fatto che la religione stessa,e come poi e' stata pure portata avanti credo sia solo un retaggio occidentale...credo che quella sia stata la prima "deformazione" dell'autentica spiritualità.

paul11

E' fuori di dubbio che nessun scritto Sacro ha la firma certificata di Dio, diversamente non esisterebbe l'esegesi, l'ermeneutica delle Scritture Sacre ,così come tutti altri libri spirituali di compendio di maestri spirituali che hanno chiarito .
La Torah ad esempio secondo la tradizione è stata scritta da Mosè sul Sinai dettata da Yahweh e riguarda proprio i capitoli Esodo  20 con i Dieci Comandamenti e il  21 con altre norme(come quella citata)

E' chiaro che lo Spirito non ha tempo, ma l'uomo vive nel tempo storico, in un  luogo e in un  tempo. 
Sicuramente oggi Dio direbbe altre cose, ma non il concetto spirituale che deve essere salvaguardato dai tempi e luoghi.
Quelle norme quindi sono dentro gli usi e costumi di quel popolo in quel tempo , non si spiegherebbe nemmeno i Libri di Numeri e Deuteronomio che è tutta la parte legislativa e giuridica dell'ordinamento di un popolo dentro una potestà divina.

Avrebbe forse dovuto dire come costruire il socialismo, diversi millenni, fa, o promulgare la Costituzione repubblicana .

Proprio questo è ciò che dovrebbe farci pensare, Dio non entra direttamente nella storia umana.
I Dieci Comandamenti sono sopravvissuti alla storia , non quelle norme che ci appaiono stridenti con i concetti dii diritto moderni.

giona2068

Dice Jacopus.



Vorrei chiedere e la mia domanda non è sarcastica ma animata dal desiderio di comprendere, come si fa a considerare la Bibbia un libro sacro, quando contiene un passo come il seguente:

Esodo 21-20/21: Per la legge di Dio "se uno bastona il suo schiavo o la sua schiava fino a farli morire sotto i colpi, il padrone deve essere punito" - ma se sopravvivono un giorno o due, non sarà punito, perchè sono denaro suo".

In questo passo non solo si approva la schiavitù, ma essa è talmente legittimata al punto da considerare lo schiavo un oggetto, che può essere distrutto dal suo proprietario. Vi sono ovviamente nella Bibbia altri passi completamente differenti. Questo è solo un esempio, ma come tutti sanno, esempi del genere sono diffusissimi. La domanda che voglio proporre è: come è possibile che Dio, onnipotente, saggio, buono e desideroso di fare del bene al suo gregge, abbia permesso di inserire nel suo libro dei precetti così evidententemente  contrari ad ogni comune sentimento morale?


« Ultima modifica: 10 Aprile 2016, 20:47:07 pm da Jacopus »

Connesso
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Impossibile capire la parola del Signore senza essere in Lui, cioè senza credere in Lui.

Il Signore Dio è il Dio dell'Amore e della Pace, oltretutto è il Dio della vita e non può approvare la violenza e la morte, ma quando gli uomini diventano l'incarnazione della violenza riducendo in schiavitù i propri simili, non gli resta altro, secondo la nostra mentalità, che sterminarli. Sterminarli sarebbe peggio che consentire ad un padrone malvagio di bastonare il proprio servo. Per  frenare la mano del padrone malvagio gli condona la pena umana, ma nello spirituale dopo le cose cambieranno. Se così non facesse ogni padrone finirebbe per uccidere il proprio servo. Trovandosi il Signore difronte al male sceglie il meno peggio, ma la cosa non finisce qui. Ecco allora la sapienza divina e beati quelli che la sapranno apprezzare. Le mie vie non sono le vostre vie, tanto il cielo sovrasta la terra tanto i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri, dice il Signore Dio.



Il Signore Dio quando diede il potere all'uomo di dominare tutta la terra, aveva difronte a Se un Adamo santo, puro e perfetto. L'uomo santo, puro e perfetto ama il Signore ed ha timore di Lui. Chi ama rispetta l'amato e quanto ha creato, per cui dominare con rispetto sta per coltivare con amore la terra che darà dei buoni frutti. Purtroppo per l'uomo malvagio, che non crede di esserlo, dominare diventa sinonimo di devastare, rovinare, ridurre a terra dei fuochi ecc.....   
Sarebbe meglio se anziché mettere in dubbio la Sua parola ci facessimo un bell'esame di coscienza per scoprire che chi sbaglia siamo noi.

Giuseppe.

acquario69

Citazione di: giona2068 il 11 Aprile 2016, 14:36:06 PM
Il Signore Dio quando diede il potere all'uomo di dominare tutta la terra, aveva difronte a Se un Adamo santo, puro e perfetto. L'uomo santo, puro e perfetto ama il Signore ed ha timore di Lui. Chi ama rispetta l'amato e quanto ha creato, per cui dominare con rispetto sta per coltivare con amore la terra che darà dei buoni frutti. Purtroppo per l'uomo malvagio, che non crede di esserlo, dominare diventa sinonimo di devastare, rovinare, ridurre a terra dei fuochi ecc.....  
Sarebbe meglio se anziché mettere in dubbio la Sua parola ci facessimo un bell'esame di coscienza per scoprire che chi sbaglia siamo noi.

Giuseppe.

Grazie per la spiegazione,ora mi risulta sicuramente più chiaro..forse farebbe pure riferimento alla caduta? 

sinceramente pero ti posso dire che personalmente non metto in dubbio la sua parola,ma quella delle persone che parlano al suo posto si, allo stesso modo dove subentra l'analogo vizio antropomorfo che ha degenerato la religione stessa.

(onorate la Religione,diffidate dalle religioni - citazione Taoista)

Elyah

Caro Jacopus,
devi sempre contestualizzare le scritture al tempo di allora. Gli altri popoli pagani non erano migliori, tanto che, per citare un esempio, si arrivava all'estremo di accettare nei loro riti i sacrifici umani di innocenti:
Citazione«Dirai ai figli d'Israele:
"Chiunque dei figli d'Israele o degli stranieri che abitano in Israele sacrificherà uno dei suoi figli a Moloc dovrà essere messo a morte; il popolo del paese lo lapiderà. (L'evitico 20:2)
Cioè il Padre ha concesso la legge affinché il Suo popolo comprendesse che cosa fosse il peccato:
Citazioneperché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato. (Romani 3:20)
...Ma non è che condividesse tutto:
CitazioneGesù disse loro: «Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandare via le vostre mogli; ma da principio non era così. (Matteo 19:8)

Jacopus

buonasera a tutti. Finora le risposte alla mia domanda sono di due generi. Una classica: "bisogna considerare i tempi, i costumi di allora e separare il tempo storico che cambia, dal contenuto dello spirito che resta vero ed eterno".
Elyah produce anche una ulteriore prova considerando popoli e divinità che "non erano migliori", perchè consentivano sacrifici umani (come del resto il cristianesimo: Gesù non è forse un esempio di sacrificio umano?).
Questo argomento è fragile. Ci sono delle parti della Bibbia che mantengono a distanza di secoli la loro attualità e freschezza, ci si può ragionare sopra come se fossero testi filosofici ed altre che invece sono vergognose o inutili. Perchè Dio non ha guidato la mano dei suoi profeti a scrivere tutto allo stesso livello? Non mi pare che manchi di poteri, onniscienza e preveggenza. Forse vuole confonderci per vedere chi crede in lui anche se non c'è rigore e chiarezza nelle sue parole? A questo punto però poteva anche far scrivere della parole senza senso e metterci alla prova in modo ancora più radicale. A proposito della circostanza che anche altri popoli avevano pessime abitudini, è una magra consolazione. Sarebbe come dire "vabbè io rubo, ma c'è anche chi uccide".

L'argomento di Giona è diverso. Secondo la sua interpretazione, permettere al padrone di bastonare lo schiavo è il "male minore", altrimenti il cuore malvagio del padrone lo ucciderebbe senz'altro. Poi nel campo spirituale però le cose si aggiusteranno e il padrone, suppongo, non avrà scampo.
Premesso che nel testo si parla anche di morte dello schiavo, purchè non sia immediata, questo ragionamento mi sembra piuttosto perverso. Il libro sacro per eccellenza della tradizione occidentale scende a compromesso nelle questioni secolari e permette la violenza, fino a provocare la morte lenta dello schiavo per evitare la morte immediata. Se fossi lo schiavo probabilmente preferirei la morte immediata alla morte lenta per agonia, dopo aver preso un sacco di mazzate.
Mi dispiace ma finora gli argomenti addotti sono poco persuasivi.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

giona2068

Se vogliamo comprendere, non  fino in fondo, ma qualcosetta della sapienza divina che, nel caso delle sacre scritture date a noi umani, diventa amore, dobbiamo uscire dalla nostra mentalità ed entrare nella Sua sapienza o quantomeno avvicinarci, meglio ancora se ci fidiamo di  Lui.
Secondo la nostra mentalità la vita risiede nel corpo, ma Lui manda il corpo in cimitero e lo riduce in cibo per vermi. Non temete chi può uccidere il vostro corpo ma temete chi può uccidere la vostra anima ecc...
Lui trascura il corpo perché il tempio della vita è la ns anima e tutto gira intorno alla salvezza di essa.
Nel caso dello schiavo bastonato, in verità non si sta preoccupando dello schiavo ma del padrone affinché la sua anima non vada persa completamente. Infatti se lo schiavo è Suo figlio, lo è anche il padrone  e vuole salvarli entrambi.
Basta guardare la storia del Suo Figlio sacrificato per noi, ma poi risorto! 
Io non l'ho letto, ma Crozza in una trasmissione ha citato il versetto che dice di lapidare il figlio se questi disobbedisce. Crozza derideva questa scrittura affermando che se suo figlio avesse disobbedito lui al massimo gli avrebbe tolto la play station!
Crozza intendeva per disobbedienza il non aver fatto i compiti, ma il Signore sta dicendo che il figlio che disobbedisce alla Sua legge, cioè ama il Signore Dio tuo con  tutto te stesso, deve essere lapidato perché chi non adora Lui adora satana, non c'è una terra di nessuno. E' un versetto molto forte, ma la  condanna alla dannazione eterna -urlo pianto e stridore di denti - per chi lo tradisce è ben più forte.
Se vogliamo fare un passetto avanti fidiamoci di Lui perché noi siamo troppo limitati per comprendere la Sua sapienza, sappiamo però che ci ama.

Koli

Citazione di: Jacopus il 10 Aprile 2016, 19:08:12 PM
Vorrei chiedere e la mia domanda non è sarcastica ma animata dal desiderio di comprendere, come si fa a considerare la Bibbia un libro sacro, quando contiene un passo come il seguente:

Esodo 21-20/21: Per la legge di Dio "se uno bastona il suo schiavo o la sua schiava fino a farli morire sotto i colpi, il padrone deve essere punito" - ma se sopravvivono un giorno o due, non sarà punito, perchè sono denaro suo".
Sono del tutto d'accordo con il Webmaster. Provo ad articolare la mia posizione.

Passi come questo (e si potrebbero citare tanti altri nella Bibbia: mi vengono in mente le parole "piene di compassione" di Paolo di Tarso nella Lettera ai Romani verso i rapporti omosessuali, che ovviamente la Chiesa evita di sbandierare) dimostrano a mio avviso che quel testo non può essere stato ispirato da nessuna entità soprannaturale amorevole, perché è estremamente - ripeto, estremamente - legato al contesto dell'epoca, ovvero ad un contesto in cui la schiavitù era considerata una cosa naturale. Voglio dire che non è possibile che un Dio buono ed onnisciente (che "non vive alla giornata" ma dovrebbe avere - diciamo - una visione a lungo raggio della Storia) ispiri nelle persone che, si presume, deve educare alla Salvezza, pratiche che sono oggettivamente ripugnanti. La risposta più sensata è che questo insieme di libri se lo siano scritti come volevano, immersi nella loro epoca. Non mi risulta infatti, correggetemi se sbaglio, che lì ci sia scritto qualcosa che, nonostante le carenti conoscenze dell'epoca, si sia dimostrato dopo inequivocabilmente come scientificamente vero.

Esempio significativo: che bisogno c'era di raccontare una storia implausibile e infantile sull'origine della Terra e dell'Universo, invece di dire come realmente andarono le cose? Perché altrimenti tutto il discorso sulla perfezione originaria dell'uomo (creato ad immagine e somiglianza del creatore) e della sua caduta (con relativo senso di colpa) avrebbe perso risalto.

Certo, rimane pur sempre il rifugio nel "disegno imperscrutabile" di Dio, che qualcuno qui non ha esitato ad invocare. Rimane però questa una mossa disperata di chi non ha argomenti e di chi rifiuta l'ovvio.

giona2068

Koli si trova nelle stesse condizioni in cui si troverebbe chi conosce l'italiano ma pretendesse di comprendere e spiegare ad altri un testo scritto in spagnolo. Faccio riferimento allo spagnolo ed all'italiano per dire  che si assomigliano un po' ma non sono la stessa cosa. Per comprendere ciò che il Signore Dio dice, occorre credere in Lui, amarLo ed aver timore rinunciando alle nostre elucubrazioni mentali che ai suoi occhi sono stoltezza pura. Non dimentichiamo che Lui è verità. Se crediamo in Lui, entra in noi, o si manifesta, tutta la Sua sapienza disintegrando la nostra stoltezza. Solo così possiamo comprendere la Sua parola che è rivolta alla salvezza della nostra anima. Se però  crediamo di essere carne, non possiamo non preoccuparci del nostro corpo, per questo la parola del Signore Dio Verità ci sembra provenire da chi non ci ama, ma Costui è Verità ed oltretutto è Colui che ci ha creato, nessuno più di Lui conosce come siamo fatti!!
La Sua parola è adeguata ai tempi in cui l'ha proferita perché il Sapiente non può parlare una lingua che chi ascolta non può comprendere.  Se leggiamo le scritture partendo dal principio che la carne, il nostro corpo, è solo un involucro perché siamo anima da salvare, ivi compresa quella del padrone malvagio, le nostre conclusioni cambieranno radicalmente. Capiremo anche il perché ha permesso la crocifissione a nostro vantaggio, del Suo Figlio prediletto, oltretutto porremo fine al puntare il dito verso di Lui.

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