Parliamo d'amore? (Tra il serio e il faceto)

Aperto da Sariputra, 29 Luglio 2016, 18:50:32 PM

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Sariputra

Di ritorno da un periodo , troppo breve, di ferie sotto l'amato Cimon della Pala vengo tormentato da un interrogativo e...vorrei che voi, amici virtuali, presenze-assenze della mia giornata, poteste risolverlo...o almeno rincuorarmi se possibile, ché sono quasi in preda all'angoscia. Dovete sapere che, mentre salivo tutto solo e abbandonato per un ripido sentiero montano, in una giornata tersa e frizzante, mi sono lentamente avvicinato ad un gruppo di tre donne che avanzava con passo pesante discorrendo amabilmente tra loro. Le tre babbione ( babbiona=babbea, ma io lo uso per definire quella tipologia di femmina sulla cinquantina, lievemente obesa, con la mascella volitiva e la perduta snellezza delle gambe, ormai trasformate nelle zampe anteriori degli ippopotami, i capelli ossigenati e con la permanente  riccioluta. Insomma...ci siamo capiti...quel tipo di donna che , ahimè, penso sia la compagna di molti di voi...) discutevano d'amore. Ora voi certamente conoscete, ormai, la mia curiosità quasi scimmiesca e il mio abbeverarmi ai racconti di vita degli sconosciuti. Le tre comari si davano sulla voce di gran lena e la cosa mi ha costretto, mio malgrado, a rallentare astutamente il passo per non superarle e potermi quindi gustare la loro vena logorroica. La più robusta delle tre stava spiegando alle amiche che l'amore eterno, quello che dura tutta la vita per intenderci, non esiste, è un'illusione, una bufala gigantesca, una solenne cantonata, un'imbroglio dei maschi di una volta. La cosa mi colpiva in modo doloroso mentre ascoltavo, soprattutto perché anche le altre due assentivano energicamente e rincaravano la dose con amenità varie sull'attitudine amatoria dei maschi ( le tre forse non si erano ancora accorte che un esemplare atipico del genere le seguiva...). Un'altra, l'intellettuale del trio, probabilmente, facendo sfoggio delle sue conoscenze antropologiche e sociologiche, spiegava alle consorelle che il matrimonio, quello che doveva durare tutta la vita, finchè morte non vi separi, era stato pensato "lungo" perchè ci vogliono molti anni per rendere autonomi i figli...
Ora...che le donne non credano più all'amore eterno, romantico, è sicuramente un segno di questi tempi decadenti, degenerati. Cosa ci resta nelle mani , se anche l'amore non dura? Se passa e scivola via come tutto?  Come le giornate di una vacanza strappata all'afa della pianura?
Tutte e tre erano state sicuramente deluse dal proprio amore . I loro sogni si erano frantumati  sul tran-tran della vita coniugale, sull'aridità sentimentale di maschi indifferenti.
Probabilmente però i loro mariti, o ex mariti, si sentivano altrettanto delusi da queste donne incapaci di comprendere il loro bisogno di vera tenerezza. Con amarezza seguivo silenzioso i loro passi e mi domandavo come mai non riusciamo ad amare veramente ( al netto del fatto che amare una delle babbione non era certo impresa semplice...) e come , anche le persone che dicono di amare Dio poi...non ci riescono davvero, si perdono nel mondo, sono deluse, inacidite, combattono piccole guerre da comari per un posto un pò più al sole nella scala gerarchica.
Mi veniva in mente Madre Teresa che scriveva nel suo diario di aver vissuto quarant'anni senza fede, non provando alcun amore per Dio, pregando meccanicamente, per abitudine, mentre tutti attorno la guardavano come una santa ( e la cosa la infastidiva parecchio...). Anche l'amore, alla fine, è un sentimento come tutti gli altri? Una semplice emozione che svanisce nel tempo? Per poi magari riapparire, però mutato, trasformato in qualcos'altro. A quel punto mi sono fermato, ad una svolta del sentiero, per ammirare il panorama che si apriva. La mole imponente del Mulaz mi stava di fronte...
Perchè l'amore non può durare almeno come queste montagne? Saldo e sicuro, anche un pò indifferente al mondo. Luminoso d'estate e lucido d'inverno, sicuro della sua forza...
Adesso le tre si erano fermate un pò più avanti e ridevano come pazze. Stavano osservando le vacche al pascolo e in particolare il goffo tentativo di una di queste poveracce ( le mucche intendo...) di montare una vicina di  ruminazione. Una scena del tutto consueta e normale negli alpeggi ma che scatenava l'ilarità delle improvvisate alpiniste...
Questo quadro invece mi raffigurava la miseria della vita e i suoi bisogni...
Di ritorno nel lussuoso residence che mi ospitava ho sentito il bisogno di aprire un vecchio album fotografico (rigorosamente cartaceo...) e, insieme a mia figlia, ci siamo fermati a ricordare, ad osservare volti. La cima della Rosetta era ora avvolta dall'oro della sera...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Jacopus

L'amore che strappa i capelli (de Andre') non e' mai eterno secondo me. Subentrano poi altri sentimenti piu  lievi e piu' "ordinari". Per usare una metafora e' come passare da una pianta esotica, con uno splendido fiore multicolore ad una piantina di basilico che va comunque curata, innaffiata, posizionata a mezz'ombra e che non va dimenticata. La relazione di coppia in questo modo diventa piu' solida ma e' una relazione fatta di responsabilita' e di condivisione, di tolleranza nei confronti dell'altro con aspetti anche di mutua assistenza. Una cosa quindi piuttosto prosaica e barbosa che mal si adatta a questa societa' dello spettacolo e dell'emozione a tutti i costi. Conclusione: l'amore di lunga durata (eterno?) e' un impegno, una faticaccia, e' anche un po' noioso ma esiste e non e' una situazione automatica e meravigliosamente romantica.
Evito di approfondire a livello socio-antropologico per non sembrare il compagno perfetto di una delle tre babbione. Buona serata e grazie a Sariputra per le sue esposizioni sempre molto ben scritte.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Freedom

Citazione di: Sariputra il 29 Luglio 2016, 18:50:32 PM
Di ritorno da un periodo , troppo breve, di ferie sotto l'amato Cimon della Pala vengo tormentato da un interrogativo e...vorrei che voi, amici virtuali, presenze-assenze della mia giornata, poteste risolverlo...o almeno rincuorarmi se possibile, ché sono quasi in preda all'angoscia. Dovete sapere che, mentre salivo tutto solo e abbandonato per un ripido sentiero montano, in una giornata tersa e frizzante, mi sono lentamente avvicinato ad un gruppo di tre donne che avanzava con passo pesante discorrendo amabilmente tra loro. Le tre babbione ( babbiona=babbea, ma io lo uso per definire quella tipologia di femmina sulla cinquantina, lievemente obesa, con la mascella volitiva e la perduta snellezza delle gambe, ormai trasformate nelle zampe anteriori degli ippopotami, i capelli ossigenati e con la permanente  riccioluta. Insomma...ci siamo capiti...quel tipo di donna che , ahimè, penso sia la compagna di molti di voi...) discutevano d'amore. Ora voi certamente conoscete, ormai, la mia curiosità quasi scimmiesca e il mio abbeverarmi ai racconti di vita degli sconosciuti. Le tre comari si davano sulla voce di gran lena e la cosa mi ha costretto, mio malgrado, a rallentare astutamente il passo per non superarle e potermi quindi gustare la loro vena logorroica. La più robusta delle tre stava spiegando alle amiche che l'amore eterno, quello che dura tutta la vita per intenderci, non esiste, è un'illusione, una bufala gigantesca, una solenne cantonata, un'imbroglio dei maschi di una volta. La cosa mi colpiva in modo doloroso mentre ascoltavo, soprattutto perché anche le altre due assentivano energicamente e rincaravano la dose con amenità varie sull'attitudine amatoria dei maschi ( le tre forse non si erano ancora accorte che un esemplare atipico del genere le seguiva...). Un'altra, l'intellettuale del trio, probabilmente, facendo sfoggio delle sue conoscenze antropologiche e sociologiche, spiegava alle consorelle che il matrimonio, quello che doveva durare tutta la vita, finchè morte non vi separi, era stato pensato "lungo" perchè ci vogliono molti anni per rendere autonomi i figli...
Ora...che le donne non credano più all'amore eterno, romantico, è sicuramente un segno di questi tempi decadenti, degenerati. Cosa ci resta nelle mani , se anche l'amore non dura? Se passa e scivola via come tutto?  Come le giornate di una vacanza strappata all'afa della pianura?
Tutte e tre erano state sicuramente deluse dal proprio amore . I loro sogni si erano frantumati  sul tran-tran della vita coniugale, sull'aridità sentimentale di maschi indifferenti.
Probabilmente però i loro mariti, o ex mariti, si sentivano altrettanto delusi da queste donne incapaci di comprendere il loro bisogno di vera tenerezza. Con amarezza seguivo silenzioso i loro passi e mi domandavo come mai non riusciamo ad amare veramente ( al netto del fatto che amare una delle babbione non era certo impresa semplice...) e come , anche le persone che dicono di amare Dio poi...non ci riescono davvero, si perdono nel mondo, sono deluse, inacidite, combattono piccole guerre da comari per un posto un pò più al sole nella scala gerarchica.
Mi veniva in mente Madre Teresa che scriveva nel suo diario di aver vissuto quarant'anni senza fede, non provando alcun amore per Dio, pregando meccanicamente, per abitudine, mentre tutti attorno la guardavano come una santa ( e la cosa la infastidiva parecchio...). Anche l'amore, alla fine, è un sentimento come tutti gli altri? Una semplice emozione che svanisce nel tempo? Per poi magari riapparire, però mutato, trasformato in qualcos'altro. A quel punto mi sono fermato, ad una svolta del sentiero, per ammirare il panorama che si apriva. La mole imponente del Mulaz mi stava di fronte...
Perchè l'amore non può durare almeno come queste montagne? Saldo e sicuro, anche un pò indifferente al mondo. Luminoso d'estate e lucido d'inverno, sicuro della sua forza...
Adesso le tre si erano fermate un pò più avanti e ridevano come pazze. Stavano osservando le vacche al pascolo e in particolare il goffo tentativo di una di queste poveracce ( le mucche intendo...) di montare una vicina di  ruminazione. Una scena del tutto consueta e normale negli alpeggi ma che scatenava l'ilarità delle improvvisate alpiniste...
Questo quadro invece mi raffigurava la miseria della vita e i suoi bisogni...
Di ritorno nel lussuoso residence che mi ospitava ho sentito il bisogno di aprire un vecchio album fotografico (rigorosamente cartaceo...) e, insieme a mia figlia, ci siamo fermati a ricordare, ad osservare volti. La cima della Rosetta era ora avvolta dall'oro della sera...
Quoto tutto il tuo messaggio a costo di appesantire il server ed il thread perché mi ha letteralmente entusiasmato: il tuo scritto non ha nulla da invidiare a E.A. Poe o Lovecraft tanto per citare due autori dei quali ho appena riletto qualcosa. E' proprio bello! Poi mi sono sganasciato e il termine "babbione" è appropriatissimo. Per qualche attimo sono stato presente anch'io in quella camminata e mi figuravo sguardi d'intesa con te. :D  :D  :D

Per quanto riguarda la sostanza del tuo scritto l'amore è eterno ed è tutto quello che abbiamo. Non lo dico come luogo comune, lo penso davvero. E' il falso concetto di amore che ha in testa certa gente che non dura. Non dura perché non è mai cominciato.
Tutto l'amore ma specialmente quello tra marito e moglie. Banalizzerei questo meraviglioso thread se cominciassi a fare la lezioncina tra la passione e l'amore. Mi limito dunque a dire solo che le vette dell'amore sponsale si raggiungono nella comprensione profonda delle nostre comuni fragilità derivanti dall'appartenere alla razza umana e a quelle personali. E anno dopo anno, tra il desiderio di lasciare moglie e figli (soprattutto moglie!) susseguiti dopo qualche giorno o addirittura qualche ora dal pensiero che senza di loro la vita non avrebbe né senso né valore e sarebbe insopportabile; per poi ripiombare nell'incubo dell'ingranaggio esistenziale già duro di per sé ma reso insopportabile da questa civiltà marcia e sballata......anno dopo anno dicevo, ti accorgi che hai perso la tua individualità. Non completamente ma senza di lei non sei più quello che credevi di essere.

E capisci che tutta la tua vita è stata, è e sarà amore. Quello che hai avuto per i genitori, per le fidanzatine da adolescente. Poi  l'amore sfacciato, quasi sgarbato dei 20 anni. Quello da giovane uomo dei 30 anni. Poi l'amore adulto verso la madre dei tuoi figli e infine quello di invecchiare assieme.

E poi ci sono tanti, tantissimi tipi di amore. Nella categoria mi sembra rientrino anche quelli verso amici internettiani.............. ;)

Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

acquario69

io penso (ad occhio e croce,visto l'immensità dell'argomento) che se l'amore lo possiamo avvertire in maniera altalenante,questo dipende da noi,dalla nostra implicita imperfezione,ma l'amore di per se rimane perfetto.
mi verrebbe un immagine per provare a spiegare quanto sopra...un oceano,con situazioni di bonaccia o turbolenza in superficie e nel suo fondo la stabilita e calma assoluta 


considerata questa premessa credo sia possibile parlarne più adeguatamente anche in altri termini...

Aniel

La mia esperienza matrimoniale  ormai trentennale per me e' stata un grande trauma , salvo rari periodi di illusione, forse perche' non sono geneticamente predisposta al legame matrimoniale, comunque credendo nella famiglia e avendo figli, ho resistito!!!!. Adesso dopo anni di disagio ho ritrovato me stessa e prendendomi i miei 'spazi liberi' siamo riusciti a trovare  armonia.
Secondo me l'amore tra due persone non deve mai chiudersi in se stesso ma aprirsi ad una condivisione comune, ad ideali d'amore elevati, come per esempio quello della famiglia,avere il coraggio di andare avanti anche se le difficolta' sembrano insormontabili .  Con molto impegno e fatica, perche' la vita non e' propriamente una passeggiata, si arriva a ritrovare spiragli d'amore imprevedibili  con il marito o compagno ....ma non siamo tutti uguali, il giudizio degli altri e' sempre inopportuno.

Una 'BABBIONA' qualunque.

Duc in altum!

** scritto da Sariputra:
CitazionePerchè l'amore non può durare almeno come queste montagne?
Perché, come l'esistenza stessa, non è acceso dall'uomo (nel senso quando e come e dove l'uomo desidera), è un dono oggettivo, spesso è una grazia improvvisa, e, cosa importante, possediamo anche la facoltà di opporci (l'etica/morale individualista di sempre, oggi più che mai) alla sua azione balsamica, salutare e rigeneratrice.

Inoltre quello di Dio sì che dura, e molto più di queste montagne: è eterno!
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Freedom

Citazione di: Duc in altum! il 30 Luglio 2016, 09:41:57 AM
Perché, come l'esistenza stessa, non è acceso dall'uomo (nel senso quando e come e dove l'uomo desidera), è un dono oggettivo, spesso è una grazia improvvisa, e, cosa importante, possediamo anche la facoltà di opporci (l'etica/morale individualista di sempre, oggi più che mai) alla sua azione balsamica, salutare e rigeneratrice.

Inoltre quello di Dio sì che dura, e molto più di queste montagne: è eterno!
Bè, non voglio fare esegesi del post di Sari ma, secondo me, il punto centrale è questo:
Citazione di: Sariputra il 29 Luglio 2016, 18:50:32 PM
.....l'amore eterno, quello che dura tutta la vita per intenderci, non esiste, è un'illusione, una bufala gigantesca, una solenne cantonata, un'imbroglio dei maschi di una volta.

......le altre due assentivano energicamente e rincaravano la dose con amenità varie sull'attitudine amatoria dei maschi ( le tre forse non si erano ancora accorte che un esemplare atipico del genere le seguiva...). Un'altra, l'intellettuale del trio, probabilmente, facendo sfoggio delle sue conoscenze antropologiche e sociologiche, spiegava alle consorelle che il matrimonio, quello che doveva durare tutta la vita, finchè morte non vi separi, era stato pensato "lungo" perchè ci vogliono molti anni per rendere autonomi i figli...
Ed è dunque alla durata di un matrimonio che fa riferimento la parola eternità. E tutto il mio post, per esempio, a questo valore fa riferimento.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

paul11

A cosa serve vivere? Ad amare.Una vita senza amore è una vita con moltitudini di immagini, belle e brutte,ma prive di essenza. L'amore non ha una ragione e parlar d'amore è inutile ,tanto meno insegnarlo.
L'amore che dura è anche fatica e dolore e non c'è una bilancia della giustizia, si invoca più la  dea bendata della fortuna, del destino dell'incontro.
L'amore trasforma e ci trasforma:c'è un tempo in cui è fisico e più inoltrato è spirituale.
La sua intrinseca bellezza è il capire l'altro senza parole. è il contatto che non ha più necessità di chiedere perchè conosce l'anima altrui E' la misura in cui l'uno  sa dell'altra, è la condivisione dell'attimo fino a diventarne un lungo destino. Non c'è un amore uguale all'altro ,come non ci sono persone perfettamente identiche.
Ma ciò che rimane dentro il cuore è incondivisibile, anche per due amanti eterni,Ognuno ne coglie il senso, e guardandosi a ritroso, cogliendo nella memoria antichi attimi, ci si accorge se si ama mettendo alla prova il sentimento.Se il seme è dato dal frutto e il frutto dal fiore, quando sfioriscono le rose rimangono essenze.Chi ha la fortuna di amare nel tempo ne coglie il profumo.

Duc in altum!

**  scritto da freedom:
CitazioneEd è dunque alla durata di un matrimonio che fa riferimento la parola eternità. E tutto il mio post, per esempio, a questo valore fa riferimento.
Ma il matrimonio dovrebbe essere interpretato come vocazione, ecco perché non dura (per la maggior parte dei casi) tutta la vita.
Se bastasse il solo piacere di entrambi, la complicità dei due in quel che riguarda l'amministrazione filiale ed economica/burocratica della famiglia, ci sarebbero meno separazioni, ma non in nome dell'amore, dell'amore vero. Anche perché il problema di fondo (e chiedo venia per essere ripetitivo) è sempre lo stesso, la fede: da dove viene questo amore? ...cosa è l'amore? ...credo che l'amore sia importante per un fine dell'uomo?

L'amore eterno matrimoniale, tra uomo e donna (se di questo si parla), è difficile da distinguere e da vivere se non è basato sul colpo di fulmine, inteso come qualcosa d'inspiegabile razionalmente (la grazia, il dono) che ti fa avere fiducia nell'altro consegnandogli tutta la tua esistenza, morte inclusa.
Un amore che finisce non è mai iniziato (ti rubo l'aforisma), certo, ma è pur constatato che quello incominciato non termina mai, anche se separato.
La relazione di coppia fondata come un programma perfetto, senza sbavature e perché così fan tutti e per piacere a tutti, si oppone all'amore già presente in uno per decreto ontologico, illudendosi di riversarlo sulla persona che è al proprio fianco, mentre la persona (la vocazione) a cui è davvero destinato è ancora in attesa, magari nella stessa identica situazione fallace.

Secondo me l'amore eterno, quello che dura tutta una vita, esiste e come se esiste, tutti abbiamo coppie che rappresentano questa dimensione nelle nostre amicizie o parentele, e chi non l'ha vissuto (o non lo vive) è soltanto perché si è arreso di cercare, di bussare, di chiedere.
E questo amore non finisce con il decesso di uno dei coniugi, anzi:- "...finché morte non vi unisca..." (Benedetto XVI), è la formula proposta dal Papa emerito, da introdurre, durante la celebrazione del matrimonio cattolico - ma ci vuole fede per credere che tutto ciò sia vero.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Freedom

Citazione di: Aniel il 30 Luglio 2016, 06:15:51 AM
La mia esperienza matrimoniale  ormai trentennale per me e' stata un grande trauma , salvo rari periodi di illusione, forse perche' non sono geneticamente predisposta al legame matrimoniale, comunque credendo nella famiglia e avendo figli, ho resistito!!!!. Adesso dopo anni di disagio ho ritrovato me stessa e prendendomi i miei 'spazi liberi' siamo riusciti a trovare  armonia.
Secondo me l'amore tra due persone non deve mai chiudersi in se stesso ma aprirsi ad una condivisione comune, ad ideali d'amore elevati, come per esempio quello della famiglia,avere il coraggio di andare avanti anche se le difficolta' sembrano insormontabili .  Con molto impegno e fatica, perche' la vita non e' propriamente una passeggiata, si arriva a ritrovare spiragli d'amore imprevedibili  con il marito o compagno ....ma non siamo tutti uguali, il giudizio degli altri e' sempre inopportuno.

Una 'BABBIONA' qualunque.
Carissima Babbiona,
lascia che un Babbione interloquisca con te.  :)  C'è anche caso che una delle tante differenze tra maschi e femmine sia nelle aspettative. E' quantomeno curioso rilevare che i maschi, da ragazzi, vedono il matrimonio come una grandissima prigione e le femmine, da ragazze, lo vedono come il coronamento della propria vita.

Da babbioni, tuttavia, le parti si invertono......... ;D  ;D perdona questa superficiale generalizzazione. Magari è uno dei fattori che spiega la delusione di qualcuno e la soddisfazione di qualcun altro.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Freedom

Citazione di: Duc in altum! il 30 Luglio 2016, 11:17:13 AM
Ma il matrimonio dovrebbe essere interpretato come vocazione, ecco perché non dura (per la maggior parte dei casi) tutta la vita.
Certamente questa prospettiva aiuta ma rilevo che diversi matrimoni sono riusciti nonostante l'ateismo dei partecipanti.

Ma questo perché, mi pare, la volontà di Dio riesce a produrre risultati anche laddove non sia riconosciuta ufficialmente.

In altre parole (ma io sono un cristiano molto strano.....) se pratichi l'amore sei discepolo di Cristo anche se non vai in chiesa. E vivi il matrimonio come una vocazione. Inconsapevole ma non per questo meno efficace.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Sariputra

Citazione di: Aniel il 30 Luglio 2016, 06:15:51 AMLa mia esperienza matrimoniale ormai trentennale per me e' stata un grande trauma , salvo rari periodi di illusione, forse perche' non sono geneticamente predisposta al legame matrimoniale, comunque credendo nella famiglia e avendo figli, ho resistito!!!!. Adesso dopo anni di disagio ho ritrovato me stessa e prendendomi i miei 'spazi liberi' siamo riusciti a trovare armonia. Secondo me l'amore tra due persone non deve mai chiudersi in se stesso ma aprirsi ad una condivisione comune, ad ideali d'amore elevati, come per esempio quello della famiglia,avere il coraggio di andare avanti anche se le difficolta' sembrano insormontabili . Con molto impegno e fatica, perche' la vita non e' propriamente una passeggiata, si arriva a ritrovare spiragli d'amore imprevedibili con il marito o compagno ....ma non siamo tutti uguali, il giudizio degli altri e' sempre inopportuno. Una 'BABBIONA' qualunque.


Terribile Aniel ! Terribile! Invece di rincuorarmi anche tu getti benzina sul fuoco acceso dalle tre babbione montanare. Usi termini che mi gettano nello sconforto e nel disperare di trovare , almeno in una donna, quell'anelito all'amore vero, puro, romantico, direi quasi ottocentesco. Parli di "resistere", di "trauma",di "illusione", di "disagio" e della cosa più terribile per la sopravvivenza dell'amore totalizzante: i famigerati, sempre invocati dalle donne, "SPAZI LIBERI"! :o  Quando sento una donna, soprattutto al declinar di giovinezza, reclamare i propri "spazi liberi" un brivido gelido mi scorre lungo la schiena. Liberi da che? Dalle pressanti incombenze familiari o liberi dall'uomo che ti ama e ti sta accanto, magari soffrendo con te, da molti anni? Perchè c'è un'enorme differenza tra le due opzioni. La prima è assolutamente condivisible ma la seconda...mio dio...la seconda è l'anticamera della tomba dell'amore di coppia. Mai ho sentito un uomo reclamare i suoi "spazi liberi" di fronte all'amata se non in quell'epoca vuota della gioventù, quando l'uomo , ancora insipido, tenta di tenere in piedi la libertà insieme con la catena dell'amore ( e mai catena fu più dolce di quella che fa palpitare il cuore...).
Ah!...Se solo la donna sapesse come l'uomo, in tutte le età, cerca l'amore vero e come possa manifestare senza posa la capacità sempre nuova di innamorarsi (L'uomo dispone di una grande facilità di innamorarsi, soprattutto di giovani fanciulle in fiore...ehm...ammetto che possa rappresentare un pericolo, ma certo l'amata capisce e comprende queste debolezze "biologiche" della persona di cui tiene stretto, come in una morsa ferrea, il cuore...). L'uomo, nella sua natura peccaminosa ( che dolci peccati però...) desidera possedere molte donne,  in particolar modo se aggraziate e affascinanti, ma il suo cuore vive sempre e solo per l'amata, la madre dei suoi figli, il bastone nodoso della sua vecchiaia. Perchè le donne non lo capiscono e non lo apprezzano ? Perchè si fermano solo alla superficie ( meglio forse alla "crosta"...) e non vedono la commozione che ancora ispirano nell'amato i servizi amorosi che sanno ancora prodigargli? Perchè lo lasciano, ancorchè ormai calvo e panzuto, in retroguardia a portar gli zaini, mentre si dilettano nell'arte del chiacchericcio delizioso con le amiche?
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Phil

"Quando nacque Afrodite (Venere), gli dei banchettarono: fra gli altri c'era Pòros, l'Espediente (l'Abbondante), figlio di Meti, la Sapienza (o la Prudenza). Mangiato che ebbero, venne Penìa, o la Povertà, ad elemosinare, come è d'uso ai banchetti, e se ne stava sulla porta.

Intanto accadde che Pòros, inebriato dal nettare (perché il vino non c'era ancora), entrato nel giardino  di Zeus, si sdraiò e si addormentò. Penìa, punta dal bisogno, si propose di avere un figlio da Pòros. Si accostò piano piano, giacque con lui e concepì Eros (Amore).

Per questa ragione, ecco quale sorte gli è toccata, poiché Amore è figlio di Pòros e Penìa. Condividendo la natura della madre,  ha per destino di essere sempre povero, tutt'altro che tenero e bello, come se l'immaginano molti; è, al contrario, ruvido e ispido,  scalzo e senza casa; dorme sereno in terra senza coperte, vicino agli usci delle case e in mezzo alla via.

In compenso, conforme alla natura del padre, spia l'occasione favorevole per mettere le mani sulle cose belle e buone, perché è coraggioso, impulsivo, veemente; abile cacciatore tende sempre una qualche trappola; appassionato pensatore, capace di trovare soluzioni brillanti per cavarsela, passa tutto il suo tempo ad amare la sapienza; brillante incantatore, esperto nella preparazione di filtri magici, sofista."
(Platone, Simposio)


Secondo me in questo racconto abbiamo i tre elementi portanti dell'amore: Venere-bellezza (ciò che piace e che attrae, non necessariamente da intendere come proporzioni e doti fisiche), Poros-ingegno (basti pensare al corteggiamento, alle strategie che si cercano di attuare per "conquistare" l'altro/a... perché forse l'amore nasce spontaneo e imprevisto, ma per "stregare" chi ci interessa, per intrecciare la nostra vita con lui/lei, probabilmente non agiamo affatto da fatalisti, ma cerchiamo ogni volta la "mossa giusta"...) e Penia-indigenza (ciò che spinge all'amore è il sentirsi "poveri", nel senso di mancanti di qualcuno, "incompleti come una mezza mela", come si dice in questi casi, citando un altro mito platonico...).

P.s. Poi ci sarebbe anche Schopenhauer, che (oltre a concordare con Sariputra sull'attitudine rosa al "chiacchiericcio") intravvede un "inganno naturalistico" soggiacente alla poesia dell'amore, ma citarlo non è mai una buona idea... ;D

Duc in altum!

**  scritto da Freedom:
CitazioneCertamente questa prospettiva aiuta ma rilevo che diversi matrimoni sono riusciti nonostante l'ateismo dei partecipanti.

Ma questo perché, mi pare, la volontà di Dio riesce a produrre risultati anche laddove non sia riconosciuta ufficialmente.

"...e ciò vale non solamente per i cristiani, ma anche per tutti gli uomini di buona volontà, nel cui cuore lavora invisibilmente la grazia. Cristo, infatti, è morto per tutti  e la vocazione ultima dell'uomo è effettivamente una sola, quella divina; perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire associati, nel modo che Dio conosce, al mistero pasquale..." - tratto dal n° 22 della Gaudium et spes

Se lo Spirito Santo esiste, volenti o nolenti (vedi Gino Strada, Gandhi, Pertini, Mandela, ecc. ecc.), o si lavora per lui, incontrando e vivendo la nostra vocazione, o ci si oppone alla Sua azione rigeneratrice.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

giona2068

#14
L'amore è la presenza di DIO nell'uomo, anzi DIO nell'uomo.
Come può essere DIO nell'uomo?
Noi siamo il tempio di DIO e lo SS  dimora in noi.  Vuol dire voi siamo il calice di CRISTO e il sangue di CRISTO  vivo vive in noi – vive nelle nostre vene per darci la vita.
Noi siamo l'altare di DIO – il tabernacolo di DIO.  Nel tabernacolo c'e la potenza di CRISTO  e in questo vive il corpo di CRISTO per darci la vita, se crediamo.
Il corpo e il suo sangue sono CRISTO in persona che è lo SS.
Lo SS scende in MARIA s'incarna e diventa GESU'.
L'amore e' DIO – è DIO nell'uomo  perché l'amore di DIO è CRISTO  e CRISTO  è in ognuno di noi sia tramite il corpo – sia tramite il  suo SANTO SPIRITO.

Se l'amore di DIO è nell'uomo, l'uomo è già nell'amore di DIO – vuol dire l'amore di DIO e l'uomo sono una cosa sola.
Ma quale uomo?
L'uomo perfetto – l'uomo santo – l'uomo puro – l'uomo bambino.
Per questo GESU' dice: se non ritornerete come bambini non potete entrare nel regno dei cieli.
Vuol dire: una volta eravamo bambini e il  regno di DIO era già in noi, oggi nel peccato abbiamo perso questo regno e abbiamo perso il DIO in noi.
Se vogliamo che il DIO ritorni in voi  e noi ritornare in DIO , allora ritorniamo come bambini:  innocenti: puri – santi – perfetti!

Quando l'uomo ritorna innocente non vuol dire che ritorna scemo e ignorante.
Ritorna saggio e intelligente – sa distinguere il bene dal male - e sa amare perché
è entra nell'amore.
Sa apprezzare ogni persona perché vede in ognuno l'immagine di DIO.
Se vogliamo vedere l'immagine del Signore Dio in nel nostro prossimo dobbiamo prima scoprire questa immagine in noi.
Quando avremo scoperto l'immagine di Dio in noi, ameremo questa immagine in noi e quella che è nel prossimo, ma poiché l'Amore è Dio in persona, ameremo noi, il nostro prossimo e Dio perché scopriremo che siamo una cosa sola.
Quando dura questo amore? Per l'eterno.
L'Amore scaturisce sempre  da un qualcosa che colpisce il nostro cuore: Bellezza, dolcezza, sapienza, umiltà, mitezza ecc.....
Purtroppo quando l'amore, che amore non è,  è fondato sulla bellezza del corpo o su altre cose di questo mondo, finisce quando svanisce la ragione sulla quale era fondato.
In questo caso diremo che l'amore non è eterno, ma in verità non è eterna la ragione sul quale è fondato.
Se non scopriremo la nostra bellezza come anime rese belle dalla presenza di Dio, non ameremo né noi stessi né nessun altro/a e ciò che è peggio crederemo di aver amato per un tempo, quando in verità abbiamo chiamato amore le nostre convenienze terrene. Ciò che io chiamo: Amore dell'odio!
Se il nostro sentimento non è o non  era amore  vuol dire che era odio!

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