Parliamo d'amore? (Tra il serio e il faceto)

Aperto da Sariputra, 29 Luglio 2016, 18:50:32 PM

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acquario69

Citazione di: Sariputra il 04 Agosto 2016, 09:42:27 AM
Ma. mi chiedo, è un poema d'amore o uno sull'irrequietudine umana?

perché non potrebbero essere entrambi? l'amore non e' anch'esso un inquietudine?

Ulisse e Penelope non sono nemmeno loro perfetti,e continueranno a non esserlo anche dopo l'ultimo capitolo,perché mortali,pero il viaggio nel suo compimento rappresenta l'amore di SE',che e' immortale.

Aniel

Mio caro Sariputra, di finali ce ne possono essere tanti, ma per dare a Ulisse il finale che si merita io me lo vedo in riva al mare con il suo fedele cane Argo  e pensa a tutti gli eroi che ha incontrato nella sua vita, Calipso, Nausicaa, la Maga Circe (che tanto eroe non era), le sirene a tutte le guerre che ha combattuto, a tutte le tempeste che ha affrontato e come un vecchio saggio rimane indisturbato da tanto 'vissuto e viene come improvvisamente sovrastato dal rumore del mare...
.finisce poi l'ultimo capitolo per cominciarne un'altro, chissa' in una prossima vita, sempre piu' vicino alla consapevolezza che niente e' REALE, tutto e' ILLUSIONE...ognuno con il suo capitolo personale da raccontare.

Jean

- Eh, lo vedete come si impegna... che si fa, allunghiamo..?

- aspetta Anna... poverino, guarda come arranca, facciamoli credere d'essere quella tipologia di femmina sulla cinquantina, lievemente obesa, con la mascella volitiva e la perduta snellezza delle gambe, ormai trasformate nelle zampe anteriori degli ippopotami, i capelli ossigenati e con la permanente  riccioluta...

- ... o Betty... ci stai a prender in giro..? Noi siamo proprio così, non c'è bisogno di farglielo credere...

- eh no, Carla... siamo quello che vogliamo sembrare... certo fisicamente siamo un po' giù di tono... e vorrei vedere, anno dopo anno a tener in piedi le famiglie squinternate che ci ritroviamo... aiutate, si fa per dire, dai nostri maritini che ancora, anzi di più... s'invaghiscono delle gonnelline della prima giovane barista che incontrano...

- hai ragione... e poi vorrebbero coprire il loro basico istinto maschile alla riproduzione con la favoletta dell'amore...

- ...dell'ammore, Anna...

- ... sapete che si fa, si rallenta sempre più sino a costringerlo a farlo a sua volta... e intanto si parla appunto dell'amore e dell'ammore... scommettiamo che non ci sorpassa ma se ne resta ad orecchiare quel che diciamo?

- ... ganzo, betty... allora facciamo le parti... io che sono la più robusta vi dirò che l'amore eterno, quello che dura tutta la vita per intenderci, non esiste, è un'illusione, una bufala gigantesca, una solenne cantonata, un imbroglio dei maschi di una volta....

- ... Carla... proprio tu che tuo marito t'adora e ancora vi tenete per mano...

- ... appunto, siamo quello che vogliamo sembrare... gli risulterà più facile associare la mia figura fisica al perduto romanticismo...

- ... e noi ti daremo man forte, asserendo energicamente e rincarando la dose con amenità varie sull'attitudine amatoria dei maschi, facendo finta di non accorgerci dell'esemplare che ci segue...

- ... un po' atipico, non vi pare?

- ... fisicamente o che altro?

- beh, pare un po' fuori luogo, forse un intellettuale...

- mmh... sì, c'ha qualcosa di atipico, una sorta di insostenibile inadeguatezza...ecco, la faccio io l'intellettuale del trio... sfoggiando conoscenze antropologiche e sociologiche vi spiegherò che il matrimonio, quello che doveva durare tutta la vita, finchè morte non ci separi, era stato pensato "lungo" perché ci vogliono molti anni per rendere autonomi i figli... razionalizzerò l'irrazionale, l'amore... facendolo diventare l'ammore...

- ganzo, Anna... mi par già di sentir le sue conclusioni  all'ascoltarci... "...poverine, tutte e tre saranno state sicuramente deluse dal proprio amore . I loro sogni si son frantumati  sul tran-tran della vita coniugale, sull'aridità sentimentale di maschi indifferenti..."

- e magari ne avrà anche per i nostri compagni... "... Probabilmente però i loro mariti, o ex mariti, si sentiranno altrettanto delusi da queste donne incapaci di comprendere il loro bisogno di vera tenerezza..."

- ... il bisogno di vera tenerezza... facciamo bene le nostre parti e costui arriverà a Ulisse e Penelope...

 -... passando per la cameriera della pasticceria...

- ... eh sì... mescolando sacro e profano, serio e faceto...

- ... faceto... che vuol dire?

 -  scherzoso, come quello che faremo noi, appunto...

- ma noi, chi siamo veramente?

- come chi siamo?! Anna, Betty e Carla... quelli che ci incontrano parlan di noi vedendo sé stessi, ci vedessero e ascoltassero davvero...

- ... potremmo spiegargli qualcosa di semplice, i primi passi... l'A,B,C dell'amore... Anna, Betty e Carla... non credere di capire, non giudicare, non concludere...
 


 
Cordialmente

Jean

Sariputra

L'amore è senz'altro inquietudine, come dice acquario, anche solo per la paura di perderlo. Paura che genera ansia, dubbi, a volte gelosie. Lo desideriamo, sentiamo di averne bisogno ma poi, una volta raggiunto ( o convinti di averlo raggiunto che non è esattamente lo stesso) ci tormenta, ci fa temere la sua fine e , nello stesso tempo a volte , inconsciamente, desideriamo proprio la sua fine, il potersi liberari dai suoi lacci, per poterlo poi rimpiangere. Esattamente come nel gioco del bimbo con il suo rocchetto...
E' per questo che non credo siano possibili scenari pacifici, come quello descritto da Aniel, da vecchio saggio che guarda con distacco al suo passato accarezzando la testa del fido Argo. Questo sarebbe veramente un finale "letterario", romantico, ma ...chiedo scusa Aniel...poco realistico. L'esperienza di vita quotidiana con gli anziani e loro dure problematiche, mi dice il contrario. Prevale sempre il rimpianto, il desiderio mai sopito di ri-vivere l'amore perduto, il bisogno del contatto umano, l'assoluta incapacità di realizzare che l'esistenza è solo "Illusione" come dici ma invece, più il corpo dolorante desidera il riposo, più la mente si avvinghia alla vita e alle sue meschinità, foss'anche litigare come forsennati per un tovagliolino di carta...
Per questo, il bagliore dell'attimo in cui ci sembra di scorgere qualcosa di puro, lontano da ogni miseria umana, negli occhi di una dolce Calipso ( ma questo, caro Jean, è puramente simbolico ché, se ci figuriamo tre cinquantenni panzuti che salgono affannosamente un sentiero montano, con una bella , giovane ragazza che li segue e origlia i loro vuoti discorsi, non cambia la probabile valutazione che ne darebbe, ancorchè attenuata dal sorriso benevolo che una donna sa dipingere sulla scena...) mi sembra assuma un'importanza che "trascende il tempo", se così si può dire, piccole occasioni di lambire l'eterno che vagheggiamo. Maliziosamente Jean rileva che forse, più che il bagliore d'intesa il maschio  si raffigura già il "dopo", meno poetico e più carnale e che, anzi, inganna se stesso con parole vuote, quando in realtà è il suo potente desiderio di riproduzione , da consegnare alle femmine, che lo spinge all'irrequietudine...
E allora Ulisse potrebbe alla fine capire che..."l'uomo ha voluto spiritualizzare l'istinto sessuale chiamandolo amore, ma questo non serve a niente. L'innamorato che scrive madrigali per la sua bella non fa niente di diverso, nella sostanza, dal merlo che fischia sul ramo. Lo scopo, metafisicamente parlando, è lo stesso, perpetuare la specie. Certo, ogni creatura persegue questo scopo a modo suo, ma cambia solo la forma, non la sostanza. L'uomo si illude, se crede che il suo istinto sessuale sia intimamente diverso o più nobile di quello che spinge lo stambecco a battersi a cornate con i rivali per il possesso della femmina. Schopenauer è ancora più radicale e scrive:-E' infatti evidente che la cura, con la quale un insetto cerca un determinato fiore , o frutto, o sterco, o carne oppure,, come gli icneumoni, la larva di un altro insetto, per deporre le uova soltanto là, e per riuscirvi non bada né a fatica né a pericoli, è molto analoga alla cura con la quale un uomo, per l'appagamento sessuale,sceglie una donna di determinata costituzione, a lui individualmente confacente, e aspira a lei con tanto ardore, che spesso, per ottenere il suo scopo e a dispetto di ogni ragione, sacrifica la felicità della propria vita con uno stolto matrimonio o con intrighi amorosi che gli costano il patrimonio, l'onore e la vita...e tutto questo in obbedienza alla volontà della natura che è dappertutto sovrana, solo per servire nel modo migliore la specie, anche a spese dell'individuo.- E' una verità tremenda che gli innamorati non possono e forse non devono capire; Ne andrebbe di mezzo la riproduzione della specie..per questo la natura ha dato ad ogni essere vivente, uomo compreso, l'istinto sessuale che è allo stesso tempo infallibile e irresistibile. Una cosa di tale importanza non poteva essere lasciata all'arbitrio degli individui."
Ho tratto questo passo dall'introduzione alla  Metafisica dell'amore sessuale: L'amore inganno della natura di A.Schopenauer. Ringrazio, non ricordo chi, me l'ha fatto ricordare...
Se è tutto un'orribile inganno della natura, se c'è solo morte qui per noi, perchè farsi gabbare in questo modo da lei ? Addirittura voler ritornare ad Itaca per consegnarsi alla sua tirannia?
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Aniel

-inquisitore: "Ma con chi ce l'hanno?, uno in special modo sembra piuttosto' acido'...

 -poeta:         - ma no...e' solo una provocazione.....lascia perdere...

 -inquisitore:  -ma non e' che vuole sciogliere le 'mosche nell'acido',    eppure la novella ha un finale molto chiaro: Scacci le mosche dalla stanza ma non scacci la causa del fastidio...

 -poeta:          - allora si cercano 'capi espiatori?',  , adesso se la prende pure  con il povero Ulisse!!! 

 -inquisitore:  -non giudicare, il non-giudizio in ogni caso e' sempre la soluzione migliore,  quando alla fine ' Nessuno' sa niente di 'Nessuno!!!'

 -poeta:         -io dico solo che uno cosi' forse ha anche lui 'bisogno d'amore', si ma....COS'E' L'AMORE? ...e poi dove esiste un inquisitore che non giudica?

Aniel

JIDDU KRISHNAMURTI scrive:

Cos'e' l'amore? La parola e' talmente falsata e contaminata che non vi va granche' di usarla:Tutti parlano di amore,ogni rivista, ogni giornale,ogni missionario parla incessantemente di amore:
Amo il mio paese, il mio re, qualche libro, quella montagna, il piacere, mia moglie_ Dio, l'amore e' un'idea? se lo e' puo' essere coltivata,nutrita,accarezzata,comandata a bacchetta, alterata come volete:
Quando dite amo Dio,cosa significa? Significa che amate una proiezione della vostra immagine, una proiezione di voi stessi sotto CERTE SPOGLIE DI ACCETTABILITA' SECONDO QUELLO CHE CREDETE NOBILE E SANTO; percio' dire:'Amo Dio' non ha assolutamente nessun senso: Quando adorate Dio adorate voi stessi -e questo non e' amore:

giona2068

Citazione di: Aniel il 05 Agosto 2016, 12:07:15 PM
JIDDU KRISHNAMURTI scrive:

Cos'e' l'amore? La parola e' talmente falsata e contaminata che non vi va granche' di usarla:Tutti parlano di amore,ogni rivista, ogni giornale,ogni missionario parla incessantemente di amore:
Amo il mio paese, il mio re, qualche libro, quella montagna, il piacere, mia moglie_ Dio, l'amore e' un'idea? se lo e' puo' essere coltivata,nutrita,accarezzata,comandata a bacchetta, alterata come volete:
Quando dite amo Dio,cosa significa? Significa che amate una proiezione della vostra immagine, una proiezione di voi stessi sotto CERTE SPOGLIE DI ACCETTABILITA' SECONDO QUELLO CHE CREDETE NOBILE E SANTO; percio' dire:'Amo Dio' non ha assolutamente nessun senso: Quando adorate Dio adorate voi stessi -e questo non e' amore:

Amare Il Signore Dio vuol dire confidare in Lui e fare la Sua volontà che genera e conserva la vita nell'uomo. Chi non ha scoperto questo parla del Signore Dio, dell'amore ecc.. come se parlasse della favola Cappuccetto Rosso, spara giudizi e idee senza sapere quello che sta dicendo.
Purtroppo quando l'uomo perde il Signore perde la verità, quando perde la verità perde la vita e quando perde la vita perde la sapienza. L'uomo senza sapienza è convinto di sapere tutto, chi crede di sapere tutto crede di essere "dio", perché senza verità non si può sapere  di non sapere.

Jacopus

CitazioneAmare Il Signore Dio vuol dire confidare in Lui e fare la Sua volontà che genera e conserva la vita nell'uomo. Chi non ha scoperto questo parla del Signore Dio, dell'amore ecc.. come se parlasse della favola Cappuccetto Rosso, spara giudizi e idee senza sapere quello che sta dicendo. 
Purtroppo quando l'uomo perde il Signore perde la verità, quando perde la verità perde la vita e quando perde la vita perde la sapienza. L'uomo senza sapienza è convinto di sapere tutto, chi crede di sapere tutto crede di essere "dio", perché senza verità non si può sapere  di non sapere.



Caro Giona, quando parli in questo modo ti macchi della stessa colpa che "proietti" su quelli che hanno perso il Signore: la presunzione. Solo chi ha fede ha la sapienza, la verità, mentre gli altri parlano a vanvera, sono solo degli stolti, la loro casa è costruita sulla sabbia. Ti dico una cosa che non c'entra niente con il post: sono proprio quelli come te che mi fanno dimenticare le critiche al metodo scientifico, critiche giuste da molti punti di vista, ma l'oscurantismo sempre risorgente di tutte le religioni sono lampanti dalle tue parole, così come ai tanti radicali islamici ai quali volentieri ti assimilo.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

giona2068

Citazione di: Jacopus il 05 Agosto 2016, 19:07:52 PM
CitazioneAmare Il Signore Dio vuol dire confidare in Lui e fare la Sua volontà che genera e conserva la vita nell'uomo. Chi non ha scoperto questo parla del Signore Dio, dell'amore ecc.. come se parlasse della favola Cappuccetto Rosso, spara giudizi e idee senza sapere quello che sta dicendo.
Purtroppo quando l'uomo perde il Signore perde la verità, quando perde la verità perde la vita e quando perde la vita perde la sapienza. L'uomo senza sapienza è convinto di sapere tutto, chi crede di sapere tutto crede di essere "dio", perché senza verità non si può sapere  di non sapere.



Caro Giona, quando parli in questo modo ti macchi della stessa colpa che "proietti" su quelli che hanno perso il Signore: la presunzione. Solo chi ha fede ha la sapienza, la verità, mentre gli altri parlano a vanvera, sono solo degli stolti, la loro casa è costruita sulla sabbia. Ti dico una cosa che non c'entra niente con il post: sono proprio quelli come te che mi fanno dimenticare le critiche al metodo scientifico, critiche giuste da molti punti di vista, ma l'oscurantismo sempre risorgente di tutte le religioni sono lampanti dalle tue parole, così come ai tanti radicali islamici ai quali volentieri ti assimilo.


Caro Jacopus, perché giudichi?
Per quanto mi riguarda ho fatto  presente due situazioni che si vengono a creare senza riferimenti personali e senza cercare di convincere nessuno.
Purtroppo ti sei specchiato ma non ti sei piaciuto. Io quale colpa ho?
Non sono io che dico che la sapienza è lo Spirito di Dio in persona, ma la Sacra Bibbia,  la quale è rivolta a tutti ed è accessibile a tutti.
Chi non vuole questa grazia perché dovrebbe prendersela quando scopre di non averla?
Io non ho scelto il metodo scientifico che tu, come sembra, hai scelto, ma se mi dici che sono scientificamente carente non mi offendo mica!
Tramseat sulle altre offese anche se ravviso gli estremi per un querela!
Per tua tranquillità e in smentita alle tue offese, io non mi ritengo ancora un credente ma uno in itinere che ha imparato qualcosetta, quindi avresti potuto/dovuto risparmiare l'accusa di presuntuoso o quantomeno informarti prima di offendere, anche se non sono offeso.
Dopo tutto siamo su forum di spiritualità, se sei interessato alla discussione alla quale partecipi, dovresti ringraziare quelli che postano, anche quando non ti aggrada il contenuto.
Personalmente sono una persona di Pace che si fa scrupoli a calpestare un filo d'erba e posto la mia piccola esperienza per amore verso chi legge.
Purtroppo a qualcuno da fastidio, chissaà perché?
Spero lo scopriremo  nel corso del dialogo futuro.
Buona serata.

Jacopus

Caro Giona. Il tuo modo di pensare e' agli antipodi del mio ed e' forse per questo che lo detesto. Tu pensi in modo manicheista: il bene tutto da una parte e il male dall'altra. Io non sono contro le religioni e non sono a favore del metodo scientifico. Cerco di pensare con la mia testa con tutti i limiti di questo procedimento (e la presunzione, ma senza questa presunzione saremmo ancora sugli alberi come le scimmie). Vuoi aprire una discussione sulla malvagita' dell'uomo e sull'infinito amore di Dio? Va bene. Ma perche' venire a rovinare una discussione che con Dio non c'entra molto? Ovviamente secondo il tuo pensiero invece Dio e' ovunque e riguarda tutti e pertanto ti senti legittimato a considerare gli infedeli al massimo come dei peccatori da riportare all'ovile oppure dei "morti che camminano ". Prova a confrontarti con altri credenti. Ne conoscerai immagino. Mia moglie e' credente: mi ha conosciuto biblicamente. Forse per te e' un'eretica. Per me e' una credente saggia, senza il paraocchi. A questo punto mi dispiace solo per aver reso questo topic confuso e poco leggibile ma e' a partire da queste posizioni che nasce l'intolleranza religiosa e la violenza religiosa che tu ne sia consapevole o no.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

giona2068

Citazione di: Jacopus il 05 Agosto 2016, 20:40:19 PM
Caro Giona. Il tuo modo di pensare e' agli antipodi del mio ed e' forse per questo che lo detesto. Tu pensi in modo manicheista: il bene tutto da una parte e il male dall'altra. Io non sono contro le religioni e non sono a favore del metodo scientifico. Cerco di pensare con la mia testa con tutti i limiti di questo procedimento (e la presunzione, ma senza questa presunzione saremmo ancora sugli alberi come le scimmie). Vuoi aprire una discussione sulla malvagita' dell'uomo e sull'infinito amore di Dio? Va bene. Ma perche' venire a rovinare una discussione che con Dio non c'entra molto? Ovviamente secondo il tuo pensiero invece Dio e' ovunque e riguarda tutti e pertanto ti senti legittimato a considerare gli infedeli al massimo come dei peccatori da riportare all'ovile oppure dei "morti che camminano ". Prova a confrontarti con altri credenti. Ne conoscerai immagino. Mia moglie e' credente: mi ha conosciuto biblicamente. Forse per te e' un'eretica. Per me e' una credente saggia, senza il paraocchi. A questo punto mi dispiace solo per aver reso questo topic confuso e poco leggibile ma e' a partire da queste posizioni che nasce l'intolleranza religiosa e la violenza religiosa che tu ne sia consapevole o no.


Se non ho capito male, l'amore con il Signore Dio non c'entra molto?
Spero di aver capito male!
Se avessi capito bene, questa affermazione sarebbe la prova provata di quello che succede quando fondamento del nostro pensare diventa il "fai da te".
L'amore è il Signore Dio e l'odia è satana in persona.
Non c'è mescolanza fra il bene e il male perché il male davanti al bene si scioglie come neve al sole.
Se vuoi dire che non ci sono persone tutte giuste e persone tutte sbagliate, su questo possiamo essere d'accordo, ma non perché il male si mischia con il bene, bensì perché a volte l'uomo accoglie un po' dell'uno e po' dell'altro.
Ciò che provoca lo scontro fra religiosi e falsi religiosi è la presenza della verità, vedi sommi sacerdoti d'Israele al tempo del Signore Gesù. Il male quando viene scoperto cerca di combattere, ma senza esito. Hanno crocifisso il Signore ma alla fine è risorto, cioè il male ha perso.
In ogni caso ci sono e ci sono state guerre di religione, perché, anche se agivano nel nome di "dio", in verità mancava ogni credo e si combatteva e si combatte per regioni politiche, economiche e/o di potere. Vedi crociate, vedi islam estremo, ecc....
Non si appartiene al  Dio dell'Amore, solo nominando il Suo none.
Anch'io non condivido le tue idee, ma le rispetto.
Se anche tu farai la stessa cosa se non saremo divini, quantomeno saremo umani.

Phil

Citazione di: Sariputra il 05 Agosto 2016, 10:00:03 AMHo tratto questo passo dall'introduzione alla Metafisica dell'amore sessuale: L'amore inganno della natura di A.Schopenauer. Ringrazio, non ricordo chi, me l'ha fatto ricordare... Se è tutto un'orribile inganno della natura, se c'è solo morte qui per noi, perchè farsi gabbare in questo modo da lei ? Addirittura voler ritornare ad Itaca per consegnarsi alla sua tirannia?
Schopenhauer (ma ora non prendermi per suo "discepolo"!) forse ti risponderebbe suggerendoti di considerare non solo il "rocchetto freudiano", ma anche il pendolo: "la vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra dolore e noia, passando attraverso l'intervallo fugace, e per di più illusorio, del piacere e della gioia" (A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione

Quindi per lui è questo oscillare a "giustificare" il vivere l'inganno della natura (che se ne sia consapevoli o meno, non fa molta differenza): poiché non si può comunque sfuggire né alla natura (che ci anima con le sue pulsioni profonde; nonostante Buddha ed altri suggeriscano di "hackerarla"), né alla morte (che ci attende come un capitolo già scritto a priori, epilogo della nostra Odissea), la ricerca di amore (umano o divino, della materia, della verità, della conoscenza o altro...) può far indugiare il pendolo in quella fase transitoria di piacere o momentaneo appagamento (a seconda della "fortuna" che si ha nei tentativi di amare); o quantomeno evita di rendere troppo lunga l'esitazione nella noia o nel dolore (entrambe si "sbloccano" proprio con la ricerca), tenendoci occupati con ludico divertissement prima che il pendolo esaurisca la sua carica...

Freedom

Citazione di: Jacopus il 05 Agosto 2016, 19:07:52 PM
l'oscurantismo sempre risorgente di tutte le religioni sono lampanti dalle tue parole, così come ai tanti radicali islamici ai quali volentieri ti assimilo.
Mi sembra che tu stia esagerando: questo è un Forum di Spiritualità non di educazione civica, politica, scientifica, etc.
E spiritualmente le idee espresse da giona2068 sono note e molto diffuse. Ancorché non necessariamente condivisibili.
Comprendo che l'argomento "radicalismo islamico" sia molto attuale ma suggerisco caldamente di riservarlo a circostanze più consone.
Citazione di: giona2068 il 05 Agosto 2016, 18:19:33 PM
Amare Il Signore Dio vuol dire confidare in Lui e fare la Sua volontà che genera e conserva la vita nell'uomo. Chi non ha scoperto questo parla del Signore Dio, dell'amore ecc.. come se parlasse della favola Cappuccetto Rosso, spara giudizi e idee senza sapere quello che sta dicendo.
Ci sono tuttavia due aspetti di cui tenere conto. In primo luogo discernere qual è la volontà di Dio non è cosa semplice. Anzi è forse il problema numero uno di chi vuole farlo. In secondo luogo, poiché le tue affermazioni spirituali (magari vere!) non sono dimostrabili nè oggettivabili, sarebbe auspicabile che tu ne parlassi con più sensibilità.
Per gli utenti del Forum è purtroppo passato il tempo delle favole.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

giona2068

Citazione di: Freedom il 06 Agosto 2016, 10:13:46 AM
Citazione di: Jacopus il 05 Agosto 2016, 19:07:52 PM
l'oscurantismo sempre risorgente di tutte le religioni sono lampanti dalle tue parole, così come ai tanti radicali islamici ai quali volentieri ti assimilo.
Mi sembra che tu stia esagerando: questo è un Forum di Spiritualità non di educazione civica, politica, scientifica, etc.
E spiritualmente le idee espresse da giona2068 sono note e molto diffuse. Ancorché non necessariamente condivisibili.
Comprendo che l'argomento "radicalismo islamico" sia molto attuale ma suggerisco caldamente di riservarlo a circostanze più consone.
Citazione di: giona2068 il 05 Agosto 2016, 18:19:33 PM
Amare Il Signore Dio vuol dire confidare in Lui e fare la Sua volontà che genera e conserva la vita nell'uomo. Chi non ha scoperto questo parla del Signore Dio, dell'amore ecc.. come se parlasse della favola Cappuccetto Rosso, spara giudizi e idee senza sapere quello che sta dicendo.
Ci sono tuttavia due aspetti di cui tenere conto. In primo luogo discernere qual è la volontà di Dio non è cosa semplice. Anzi è forse il problema numero uno di chi vuole farlo. In secondo luogo, poiché le tue affermazioni spirituali (magari vere!) non sono dimostrabili nè oggettivabili, sarebbe auspicabile che tu ne parlassi con più sensibilità.
Per gli utenti del Forum è purtroppo passato il tempo delle favole.

Carissimo Freedom, la volontà del Signore Dio è innanzitutto la nostra santificazione o comunque un ravvedimento almeno parziale per essere un po' meglio del peggio.  Se facciamo questo entriamo in comunione con Lui e non sarà più un problema sapere in che modo operare - la Sua volontà - perché la sentiremo nel cuore.

Sariputra

Riprendendo il filo ,tra il serio e il faceto ( e sottolineo faceto perchè avevo pensato questa amabile discussione in chiave ferragostana, leggera ma possibilmente non stupida, un pò frizzantina come un moscatello di Valdobbiadene, e invece ci si accapiglia per l'amore, con serietà, come se l'amore non fosse già una cosa troppo seria di suo...) le riflessioni di Phil e il pensiero del vecchio misogino Arthur, uomo che probabilmente venne deluso in gioventù proprio da un'abile pasticciera, che lo spinse a razionalizzare il sentimento amoroso e a ben inquadrarlo nei suoi confini biologici ( ma essendo il Sari seguace della non-dualità tra le cose, tra la materia e lo spirito, tra la castità e la fornicazione  ;) , non trova motivo per disprezzare l'istinto sessuale che soggiace alle più nobili e ispirate scelte amorose dell'uomo, alle sue poetiche illusioni, purtroppo velocemente declinanti...ahimè e ahivoi se posso permettermelo :) ), mi hanno spinto  a cercare un passo che ben inquadri il punto che vanamente ho cercato di instillare in voi, troppo seri e fedeli ( quasi timorosi di esporre liberamente i sogni del vostro cuore, il che mi fa sospettare la presenza dell'amabile consorte alle vostre spalle mentre scrivete, ben munita del famoso bastone nodoso per la vecchiaia, o simile manufatto, pronto a librarsi poco poeticamente sulle vostre teste se aveste l'ardire di trasgredire, anche solo un pò...). E l'ho trovato nella più ispirata musa dell'amore...chi è dite voi?...ma naturalmente la grande, immensa, da me adorata, tanto che avrei tradito volentieri qualunque fede per le sue grazie, se solo fossi vissuto nella piovosa e nebbiosa campagna inglese di fine settecento: Jane...oh! Jane...


Ora Marianne cominciava ad accorgersi che la disperazione che l'aveva assalita a sedici anni e mezzo, di non trovare mai un uomo capace di soddisfare la sua idea di perfezione, era stata avventata e ingiustificabile. Willoughby rappresentava tutto quello che la sua fantasia le aveva disegnato, in quell'ora infelice e in più lieti periodi, come capace di attirarla; e il comportamento di lui  dichiarava che i suoi desideri di piacere erano vivi quanto notevoli le sue abilità...
(J.Austen- Ragione e Sentimento)

Ho evidenziato quattro punti che, da soli, potrebbero dare ispirazione ad infinite riflessioni. Quello che mi sembra più calzante per l'attuale è proprio la ricerca di qualcuno capace di soddisfare la nostra idea di perfezione e di attirarci, come fossimo pesci con l'amo del pescatore ben conficcato in bocca,e che rientra nella tipologia descritta dal filosofo tedesco, ossia che l'amato deve essere di determinata costituzione e idealmente confacente all'ideale di perfezione che ci attira.
Vedete come la letteratura e la riflessione filosofica si danno la mano e, alla fine , convergono sul punto cruciale? Tutti noi abbiamo un'idea della perfezione che cerchiamo nell'amata/to e, quando ci sembra di scorgerla nell'incrocio eterno di sguardi d'intesa, e valutata  la costituzione fisica di colui/colei che ci ha fissato negli occhi ( questo avviene di solito nell'attimo successivo...ma in molti casi , soprattutto nei maschi penso, lo precede...) immediatamente cerchiamo, tentiamo disperatamente e spesso goffamente direi, di piacere all'altra/o e di mettere bene in mostra ( a guisa di pavoni) le nostre abilità , che spesso si riducono, purtroppo,  nell'evidenziare quanto grosso è il nostro nuovo SUV e quanto guadagnamo con il nostro fantomatico lavoro professionale e indipendente  8) , ritenendo l'altra sensibile al vil denaro,e non avendo molto di meglio da saper raccontare, cosa che mai può funzionare con una donna autentica e vera, quel tipo di donna che dispera di trovare un uomo capace di soddisfare la sua idea di perfezione.
Dopo, solo dopo, aver amaramente compreso che il nostro ideale di perfezione è , per l'appunto...solo un ideale...o addirittura solo dopo aver constatato che il nostro ideale si è trasformato in una appesantita babbiona, sotto il carico gravoso degli anni e del dolore di starci accanto ( Babbiona= donna ideale rovinata dalla nostra presenza :'( ) ci rassegnamo a parlar e scriver d'amore su forum specialistici, con la bottiglia di moscatello in mano...
A voi l'ardire di svelare i sussulti del vostro cuore...L'ideale vi tormenta ancora? O siete già al fondo della bottiglia?  ;D
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

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