Paradiso, Inferno e vera libertà

Aperto da ricercatore, 29 Novembre 2021, 12:26:03 PM

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Freedom

Citazione di: Ipazia il 07 Dicembre 2021, 09:32:04 AM
Citazione di: Freedom il 02 Dicembre 2021, 11:52:05 AM
Faccio un esempio. Non so, prendiamo un uomo che ha fatto della lealtà e della fedeltà, uno dei capisaldi del suo modus vivendi. Per rispetto degli altri, ma, anche e forse soprattutto, di sé stesso. E' nella sua natura e dunque non gli riesce molto difficile. Probabilmente è un atteggiamento anche poco meritorio proprio perché, come detto, è nella sua natura.

Pur tuttavia, un bel giorno, dopo innumerevoli prove tali per cui egli si sente, almeno in questo campo di azione, integerrimo e destinato a morire in questo stato, un bel giorno dicevo, inattesa e non benvenuta, la tentazione di tradire si affaccia potente nel suo cuore. Contro la sua natura, contro ogni ragionevolezza, contro ogni considerazione di opportunità. A quel punto partono le costruzioni delle scuse e delle giustificazioni: "dai, almeno una volta nella vita cosa vuoi che sia?" Etc. etc.

Dopo lunga e infuocata battaglia interiore questa persona sta per cedere e vendere la sua purezza per il classico piatto di lenticchie.
A quel punto l'unica cosa che può salvarlo è la paura che se lo farà le peggio cose gli capiteranno. In questa vita o nella prossima.
Si sa che le vie del Signore sono infinite e pertanto suggerirei un possibile esito diverso dell'esempio. Mettiamo che quell'uomo, dopo una caduta sulla via di Damasco, si renda conto che il suo Signore non merita tanta lealtà e fedeltà e Lui e la sua corte si reggono sulla menzogna. "Contro la sua natura, contro ogni ragionevolezza, contro ogni considerazione di opportunità", l'unica cosa che può salvarlo è il coraggio, rinunciando al piatto di lenticchie che quella corte gli offre per andare incontro alla rivelazione che gli è stata offerta dal suo fato.
Se ho ben compreso ciò a cui alludi e che mi pare condivisibile: "la via del coraggio cioè dell'eroe"; posso solo dire che può andar bene in rari casi e cioè quando siamo chiamati ad un attimo nel quale giocare tutto. Per salvare una persona che affoga, gettarsi nella terza corsia di un'autostrada per dare aiuto a chi è rimasto intrappolato in un incidente, etc. Va bene, per carità, ma è un moto, un impeto dello spirito coincidente con un singolo momento che dura perlopiù un attimo.

Io invece mi riferivo alla "via dell'.........impiegato, del marito, del padre, etc. insomma roba di quotidianità, se vuoi di banalità. Non cedere alle lusinghe di una giovane ed attraente collega, di un comportamento scorretto per fare carriera, di una fuga dalle responsabilità genitoriali, cose....come dire.....poco epiche.

Quando nel grigiore e nella monotonia si affaccia la tentazione di comportarsi male e nonostante la legge scritta nel cuore che molti di noi (tutti?) hanno inciso a lettere di fuoco (coscienza?) ci sconsiglia con severità di portare a termine l'insano proposito......ecco quando capisci che stai per soccombere al malvagio progetto allora solo la paura che le peggio cose ti potranno accadere ti può salvare.

Non è infine necessario scomodare Dio, Paradiso e Inferno e quant'altro, è sufficiente una non meglio identificata paura di una altrettanto ignota legge di compensazione per dissuaderci. Anche senza credere in Dio.

Questo è quello che penso e che spero di essere riuscito a spiegare in maniera comprensibile.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Jacopus

#31
Freedom. La legge iscritta nel cuore è in realtà iscritta nel cervello, ovvero nella struttura affettiva di base della "cura" verso gli altri. Questa struttura è stata forse la principale carta vincente del nostro successo biologico. È radicata nella parte più arcaica del SNC e la condividiamo con tutti i mammiferi. Il "bene" è biologicamente questo. L'unica eccezione a questo bene si verifica quando mette a rischio la nostra vita individuale, ma anche questo non è sempre vero.
Con l'emersione di una civiltà umana, del simbolismo e della cultura, ai tratti affettivi di base si sono aggiunti altri discorsi, convinzioni, motivazioni, perfino emozioni nuove, che si radicano nei processi culturali. La "cura" originaria rischia di dissolversi a fronte delle complessità sociali, della possibilità e della necessità di organizzare società differenziate e specializzate. Il potere della tecnica trasforma il processo affettivo della cura originaria in mille modi, diventando persecuzione, avidità, violenza, superbia. Le società hanno allora individuato nel corso della loro storia, percorsi culturali che potessero far riemergere ad un livello tecnologico, quello stesso principio della cura che è "impresso nei nostri cuori" ( ovvero nella struttura di base del cervello umano). Fra questo strumenti vi è la religione con il suo eventuale corredo di premi e punizioni, declinato in vari modi, ma sempre utilizzato in chiave di riscoperta ad un livello culturale di quel bene arcaico che è dentro di noi e che possiamo definire "cura reciproca". In ciò è la forza delle religioni. In questo richiamo ad una legge biologica dell'uomo, che rischia di scomparire a causa del sovrapporsi di leggi biologico/culturali successive, determinate dall'impatto della cultura con il sistema neuronale plastico di cui siamo dotati. È per questo che il "bene" nel mondo è un percorso collettivo e la religione è un grande richiamo al "collettivo". La grande minaccia in questo momento verso l'umanità è l'ideologia capitalistico-liberale che educa ad una visione "individualistica" estrema, a cui ci si deve opporre con i nostri comportamenti di tutti i giorni, come giustamente fai notare Freedom. Questa visione antagonista, a sua volta diventa un processo emotivo e si radica nelle generazioni in modo strutturale. La lotta fra bene e male, la concepisco come conflitto fra strutture affettive antagoniste, ma il bene sta sempre nella condivisione della cura, un compito immane e contemporaneamente rivoluzionario. Al punto che se fosse applicato, non ci sarebbe il paradiso sulla terra, ma sicuramente un mondo più giusto e più armonioso.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Socrate78

@Jacopus: Il bene non è affatto solo un fatto cerebrale, questa è una teoria materialistica che io NON condivido e non ritengo vera. Il cervello è solo un mezzo per veicolare la vita della coscienza, è come il televisore che accendi quando vedi un programma, il programma esiste indipendentemente dal mezzo che usi, certo se il mezzo non funziona bene vedrai male il programma, ma il programma esiste lo stesso, è solo il mezzo che è inadeguato. Il bene è scritto nella Coscienza spirituale, ed anzi io non credo nemmeno che la sede di questa coscienza debba ricercarsi nel cervello, hai mai visto ad esempio una persona che quando dice "IO" si porta la mano sulla testa? E' un dato importante se ci pensi, quando diciamo "IO" ci portiamo tutti la mano sul CUORE, non sulla testa, questo significa che individuiamo istintivamente nell'organo CUORE la sede principale della coscienza. Il cuore infatti ha dei neuroni, esiste un cervello nel cuore, ed è da lì a mio avviso che partono tutte le vibrazioni energetiche dell'anima che influenzano il corpo intero, quindi anche il cervello, come anche gli altri organi. Il cuore genera il più potente campo elettromagnetico del corpo umano ed è connesso all'anima in maniera forte, la sua attività genera legami con tutto il corpo.

Jacopus

Ma infatti Socrate il bene non è solo un fatto cerebrale. È cervello più processi culturali umani. Il resto del tuo discorso non lo posso condividere, poiché il cuore, secondo la medicina moderna non ha niente a che fare con la coscienza e con le funzioni superiori legate a cognizioni ed emozioni. O meglio c'è un nesso cuore cervello. Ad esempio nell'aumento del battito cardiaco in caso di forti emozioni, ma tutto parte dal cervello. Il cuore è un muscolo involontario, molto raffinato e molto importante per il mantenimento dell'omeostasi biologica ma in cui è assente ogni possibile collegamento con la coscienza. Questo ovviamente secondo la medicina moderna. Se fai riferimento ad altre teorie, libero di farlo, ma per coerenza non dovresti prendere l'aspirina o il gastroprotettore.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Socrate78

@jACOPUS: La medicina e la scienza sono in EVOLUZIONE, quindi non è affatto detto che quello che si afferma oggi sia definitivo, tra un secolo tutto potrebbe essere molto rivisto, con conclusioni ben diverse. Secondo me il fatto che tutto parte sempre e solo dal cervello è falso, perché il cuore stesso ha un cervello di circa 50.000 neuroni, e questi neuroni sono in grado di imparare, prendere decisioni rapide, ricordare, e le informazioni partano non solo dal cervello al cuore, ma anche dal cuore al cervello in un dialogo continuo. Il paradigma secondo cui il cervello è l'unico comandante assoluto a mio avviso è superato, esistono in realtà TRE cervelli diversi: quello della corteccia (sede del giudizio razionale), del sistema limbico e appunto del cuore. Questi tre cervelli sono in sinergia tra di loro, ma non esiste uno che comanda sugli altri e gli altri eseguono passivamente. E poi io penso che la Coscienza o Anima sia staccata dal corpo, e sia un'energia che determina lo stato di tutto il corpo, io non credo nelle teorie materialistiche. Anzi, io ritengo pure che una parte di coloro che la psichiatria definisce "folli" perché avrebbero delle allucinazioni (voci che gli ordinano di fare determinate cose), in realtà alcuni non siano soltanto dei pazzi allucinati, ma alcuni di loro siano veramente in contatto con entità che si insinuano nella loro mente/Anima (per me spesso si tratta di DEMONI) e vogliono portarli a compiere azioni spesso abiette, dannose per se stessi e gli altri. La psichiatria in particolare secondo me è una PSEUDOSCIENZA, tutti i suoi assunti sono indimostrati assolutamente e non vi è nessuna dimostrazione scientifica secondo cui le malattie mentali derivino da squilibri cerebrali, anzi, non vi è nemmeno nessun accordo tra gli psichiatri su quale sia l'equilibrio corretto nei neurotrasmettitori, nessuna dimostrazione secondo cui con un basso livello di serotonina o dopamina si sia veramente depressi. Molti pazienti depressi con gli psicofarmaci sono peggiorati e sono giunti al suicidio addirittura, prova evidente che fin dall'inizio non vi era alcuna prova che i loro sintomi derivassero da mancanza di serotonina o altri neurotrasmettitori. E mi ritengo assolutamente libero di avere la più totale sfiducia nella psichiatria e nella psicologia.
Non solo, sono documentate esperienze di persone clinicamente morte (con cuore fermo anche per più di mezz'ora) che hanno visto se stesse all'infuori del corpo riferendo perfettamente tutti i particolari che avevano attorno, i dottori che cercavano di rianimarle, i discorsi che i parenti facevano, alcuni di loro erano addirittura in procinto di essere trasferite in obitorio quando sono ritornate alla vita: successivamente affermano di essere entrate in contatto con entità luminose che gli avevano detto che non era ancora giunto il loro momento per morire e che dovevano tornare alla vita.  Era il cervello a produrre tutto questo? Secondo me NO, era la loro anima che si era svincolata dai legami fisici e quindi si trovava all'infuori del corpo, in un'altra dimensione che esiste ma a cui noi non abbiamo accesso.

viator

Citazione di: Socrate78 il 08 Dicembre 2021, 19:26:42 PM
@Jacopus: Il bene non è affatto solo un fatto cerebrale, questa è una teoria materialistica che io NON condivido e non ritengo vera. Il cervello è solo un mezzo per veicolare la vita della coscienza, è come il televisore che accendi quando vedi un programma, il programma esiste indipendentemente dal mezzo che usi, certo se il mezzo non funziona bene vedrai male il programma, ma il programma esiste lo stesso, è solo il mezzo che è inadeguato. Il bene è scritto nella Coscienza spirituale, ed anzi io non credo nemmeno che la sede di questa coscienza debba ricercarsi nel cervello, hai mai visto ad esempio una persona che quando dice "IO" si porta la mano sulla testa? E' un dato importante se ci pensi, quando diciamo "IO" ci portiamo tutti la mano sul CUORE, non sulla testa, questo significa che individuiamo istintivamente nell'organo CUORE la sede principale della coscienza. Il cuore infatti ha dei neuroni, esiste un cervello nel cuore, ed è da lì a mio avviso che partono tutte le vibrazioni energetiche dell'anima che influenzano il corpo intero, quindi anche il cervello, come anche gli altri organi. Il cuore genera il più potente campo elettromagnetico del corpo umano ed è connesso all'anima in maniera forte, la sua attività genera legami con tutto il corpo.

Salve Socrate78. PAZZESCO !! in particolare . ".......esiste un cervello nel cuore, ed è da lì a mio avviso che partono tutte le vibrazioni energetiche dell'anima che influenzano il corpo intero, quindi anche il cervello,......"


Bastano secondo me simili considerazioni per giudicare le condizioni del tuo cuore nel quale esiste un cervello....dai quali partono le vibrazioni dell'ANIMA.....


Ma, secondo i tuoi minestroneschi punti di vista.............quando un tal Dr. Christian Barnard effettutò i primi trapianti di cuore in Sudafrica (per non parlare dell'oggi, in cui tale intervento è diventato quasi routinario)............ che cosa fece ? Spostò da un corpo ad un altro un cuore, un'anima, un cervello,un paio di testicoli.........oppure si limitò ad immergere nel corpo del povero paziente un bel mestolo per dare una rigirata ai suoi ingredienti spirituali ??. Saluti.


Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Kephas

   Viator
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Forse Socrate 78 voleva dire, che la Coscienza nell'uomo è generata nel CUORE dell'ANIMA dalla Scintilla spirituale divina.
Come dovresti sapere..ma non lo sai, l'anima ha un cuore, due braccia, due gambe esattamente come una figura umana.
Pensa che si legge di numerose persone a cui è stata amputata una gamba e lamentano di sentire talvolta ancora dei dolori nel punto in cui un tempo c'era la gamba o il piede.
La medicina parla in questi casi di dolori-fantasma. In realtà, a quanto si legge in alcune rivelazioni, è l'anima e non il corpo che avverte tutti i dolori.
Naturalmente Tu non ci credi  :)


Come hanno scritto autorevoli cultori della divina Sapienza, l'attuale umanità invece , non percepisce più la differenza tra l'uomo interiore e l'uomo esteriore; essa immaginandosi che l'uno si confonde con l'altro, ha cosi alterato l'equilibrio spirito- materia.
Ci si sforza di ammettere l'esistenza di mondi sovrasensibili, solo a condizione di vederli e di percepirli per mezzo della conoscenza empirica comune.
Tutto l'errore che si è perpetrato per tanti secoli, sta nel fatto che si è considerato lo spirito come una categoria del pensiero, privo perciò di sostanzialità, la quale è invece necessaria se si vuole rendere lo spirito indipendente dal corpo materiale.
Si è in genere ammesso, che la sola via che permetta di arrivare ad una vera nozione dello spirito, sia quello di considerarlo come il contrario della materia.
E si è concluso: la materia ha una forma, quindi lo spirito non ce l'ha: la materia è una sostanza, dunque lo spirito non è una sostanza.
In questo modo si rifiuta allo spirito una sua esistenza.
Noi dobbiamo invece ammettere non solo l'esistenza dello spirito, ma che esso è sostanziale, e che questa sostanza ha una forma.
Perciò il mondo spirituale non è in un altro luogo, ma in un altro spazio: non ci si deve meravigliare se il mondo spirituale sia sostanziale.
Infatti la materia che cosa è?
La parola 'sostanza' non è sinonimo della parola 'materia'.
La sostanza è quella che è, indipendentemente dalle molecole materiali.
Quello che da forma alla materia è la vita: la vita non si produce da sè; essa deriva da una sorgente spirituale che si trova nei Cieli.
La materia del nostro mondo fisico è un stato dello Spirito, precisamente il più infimo (spirito degradato), e si passa da questo a quella, per degradazione della nostra personale percezione interiore.
Cosi la materia spirituale sottile, ridotta per degenerazione in materia terreste grossolana, non si ritrova 'con' quest'ultima ma 'in' quest'ultima.
La materia è quindi formata da particelle spirituali involute; le quali devono ritornare, attraverso un processo di Redenzione, e per una via diversa (il processo di evoluzione non ripercorre alla rovescia quello di involuzione), alla loro materia primordiale.
Ora tutto è spirito, come d'altra parte tutto ciò che è spirito assume corpo.
Ne deriva, che tutto quello che esiste sopra la terra ha la sua corrispondenza eterea nel Regno Superiore; di modo che la parte inferiore reagisce quando agisce su di lei la parte superiore predominante.


Beh! siamo in un forum di "spiritualità" e ho detto la mia!
L'amore è come il mare in tempesta, che tutto travolge nei primi momenti, poi l'arcobaleno che tutto colora, i sogni ed i momenti, poi tutto con il tempo si placa, rimane l'onda tranquilla che torna e ritorna a lambire le sponde.

viator

Salve kephas. Grazie, apprezzo il tuo intervento che trovo veramente ispirato. Purtroppo, al di là delle definizioni di spirito, anima, materia, energia, sostanza, forma............delle quali mi sono timidamente già occupato qui dentro e che non posso purtroppo stare a ripetere ex-novo a ciascun nuovo amico che intervenga in proposito.................purtroppo, dicevo, resta il problema fondamentale che non permetterà mai di intenderci tra me, te, Socrate78 e tanti altri : io sono convinto che il Mondo creò l'Uomo il quale, spinto da comprensibilissime ragioni, ad un certo punto, si creò il concetto di un Dio a propria immagine e somiglianza.
Tu e gli altri siete convinti invece che Dio un bel dì creò (in modo molto molto più spiccio) il Mondo, affidandolo poi ad un Uomo stampato ad immagine e somiglianza di Dio.

Cucù !! Chi sa mai chi avrà ragione ? (Socrate 78 saggiamente tace per non sbagliare, egli è assai fertile di argomenti - diciamo così - piuttosto semplici ma - lanciato il sasso - non replica mai all'interno dei "topics" da lui aperti). Auguri e saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

#38
Ringrazio Viator che ha rimesso in moto il topic, poichè mi ero perso la risposta di Socrate:

CitazioneLa medicina e la scienza sono in EVOLUZIONE, quindi non è affatto detto che quello che si afferma oggi sia definitivo, tra un secolo tutto potrebbe essere molto rivisto,

Assolutamente vero. La scienza moderna ha adottato un metodo dinamico e critico, fondato sulla verificabilità, la dimostrazione e la discussione fra esperti e questo metodo ci ha permesso di vivere di più e più comodamente proprio a quel livello materiale che viene talvolta disdegnato incoerentemente dentro case riscaldate grazie all'applicazione tecnica della scienza, su comodi divani, costruiti attraverso la razionalizzazione che ci ha insegnato la scienza. Ciò che viene rivisto deve essere fondato però su "dimostrazioni" e/o su criteri di efficacia rispetto ad un problema da risolvere, non può essere fondato su libere discussioni poetiche o su pii desideri.

Citazioneperché il cuore stesso ha un cervello di circa 50.000 neuroni, e questi neuroni sono in grado di imparare, prendere decisioni rapide, ricordare, e le informazioni partano non solo dal cervello al cuore, ma anche dal cuore al cervello in un dialogo continuo.

Anche questo è vero, ma si può ripetere la stessa cosa per tutti gli altri organi del corpo umano. Infatti vi è un SNC (Sistema nervoso centrale) e SNP (sistema nervoso periferico). Nell'intestino, ad esempio vi sono non 50.000 ma 500.000 neuroni. A questo punto il cuore diventa non il secondo ma il terzo cervello. Inoltre solo i neuroni del sistema digestivo hanno avuto finora l'onore di accedere al rango di sistema nervoso, chiamato sistema nervoso enterico, proprio in virtù del grande numero di neuroni presenti. Per dare un senso alle proporzioni, il nostro cervello ha mediamente 100 miliardi di neuroni. Che vi sia uno scambio di informazioni di tipo elettrochimico e biologico top-down e bottom-up è riconosciuto e dimostrato dalla medicina da molto tempo. Ovvio che il cuore deve dare delle informazioni di come funziona al SNC, perchè il SNC ha delle funzioni autoregolative che si attivano automaticamente. Non siamo certo noi a ordinare al nostro organismo di produrre serotonina, glutammato o dopamina, ma sono processi complessi e autoregolati.

Citazioneesistono in realtà TRE cervelli diversi: quello della corteccia (sede del giudizio razionale), del sistema limbico e appunto del cuore

La teoria dei tre cervelli fu avanzata da Mc Lean negli anni '60 e per quanto attualmente in parte superata, conserva una sua validità, anche in termini di spiegazione semplificata di alcuni processi mente/cervello. Però i tre cervelli non contemplano la presenza del cuore. Vi è il cervello più antico, definito rettiliano, o romboencefalo, dove sono conservate le istruzioni più arcaiche, gli istinti, i comportamenti automatici, e le connessioni fra sensi e loro interpretazione cerebrale ai fini della sopravvivenza, poi vi è il sistema limbico o mesencefalo, che rielabora le informazioni ricevute dall'ambiente e permette inoltre la socializzazione e l'interazione intra ed extra-specifica. Qui avvengono i processi cognitivi più semplici e una iniziale presa di coscienza del proprio sè. Infine vi è la neo-corteccia, estremamente sviluppata nei grandi primati come homo sapiens, gorilla, scimpanzè ed orang-tang. Grazie a questo ultimo sviluppo del cervello siamo stati in grado di manipolare l'ambiente, di domandarci il senso della nostra esistenza, di creare miti, opere letterarie, domandarci come funzionano le cose e tutto ciò che sperimentiamo nell'ambiente. Grazie alla neo-corteccia siamo in grado anche di interrogarci sulle funzioni primordiali dello stesso cervello per cercare di capire come le emozioni di base ci condizionano e come possiamo intervenire nel caso di disfunzioni comportamentali. Il cervello che riflette sul proprio funzionamento è una prerogativa credo unica nell'ambito delle specie viventi sul pianeta terra. Ma la neocorteccia non è gratuita. Consuma un grande quantitativo di energia e abbiamo dovuto così risparmiare altrove, non abbiamo zanne, non siamo alti 4 metri e abbiamo muscoli piuttosto ridotti rispetto ai grandi predatori. Questi sono i tre cervelli di cui parla la medicina e sono tutti situati nella scatola cranica. Il romboencefalo nei pressi della nuca, direttamente collegato con il midollo spinale. Il mesencefalo al centro della scatola cranica, la neocorteccia è quella strana serpentina che talvolta vediamo nei documentari e che si assiepa nelle parti più esterne della scatola cranica. In questa descrizione il cuore non c'è.
Che questi tre cervelli interagiscano senza che uno riesca a dominare gli altri è assolutamente vero e corrisponde in modo approssimativo alla distinzione freudiana fra es, Io e super-Io.

CitazioneLa psichiatria in particolare secondo me è una PSEUDOSCIENZA, tutti i suoi assunti sono indimostrati assolutamente e non vi è nessuna dimostrazione scientifica secondo cui le malattie mentali derivino da squilibri cerebrali,

In realtà vi sono ormai, grazie alla risonanza magnetica ed altri esami clinici, le prove che nel caso di malattia mentale vi sono squilibri nel passaggio dei neurotrasmettitori, così come vi sono le prove che vi è una certa familiarità genetica nella malattia mentale, allo stesso modo per cui è più facile che un genitore trasmetta un carattere genetico alla propria prole. In ogni caso è anche vero che la psichiatria abbia uno status molto differente dalle altre specializzazioni mediche e che sia molto meno "scientifica". Ma questo deficit corrisponde alla complessità dell'organo studiato. Infatti il cervello è l'interfaccia di coscienza, percezione della realtà, memoria biografica, percezione della propria soggettività in rapporto con gli altri. Inevitabilmente chi studia il cervello deve studiare anche un complesso di altre cose non indifferenti, compresa la religione, la filosofia, la società. Tutti temi per i quali non si può "MISURARE" il livello di infezione batterica, la temperatura corporea o l'emoglobina. La psichiatria è il nesso fra medicina e società ed anche fra medicina e governo della società. Anche l'antipsichiatria di Laing e Basaglia era in realtà una visione medica e psichiatrica della società, ma attraverso una lente innovativa dei rapporti di potere. La psichiatria in fondo si confronta con il malessere determinato dalla complessità delle società ed è il tentativo, fortemente illuminista di poter "riparare" ciò che sembra irreversibilmente malfunzionante.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

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