Nutrire la spiritualità propria e degli altri

Aperto da Angelo Cannata, 09 Settembre 2017, 15:07:43 PM

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Angelo Cannata

Sto provando a pensare a ciò che si potrebbe chiamare "liturgia della spiritualità". In questa liturgia ci si assume l'impegno a scambi culturali che favoriscano la crescita. Tutti nel mondo s'impegnano già a qualcosa del genere, ciò che fa la differenza sono la modalità di quest'impegno e il senso che vi si dà. La modalità consiste in un impegno con scadenze liberamente definite a cui si prova ad essere fedeli. Il senso sta nel farlo con l'intenzione di imprimere periodicamente in se stessi l'idea che impegnarsi per la crescita di tutti è una cosa talmente importante che non può essere lasciata alle spinte che ci vengono dal caso o dalle necessità. È come se in questo forum ci s'impegnasse a scrivere con una certa periodicità, nella convinzione che ciò è importante per coltivare tra tutti una mentalità di aiuto reciproco alla crescita. Il senso così espresso può essere considerato come un nutrire la propria spiritualità.

Tutto questo è in realtà ispirato a ciò che nel Cristianesimo è la Messa, ma possiamo pensare anche ad esperienze più generiche, come per esempio il Convivio di Dante, in cui la cultura viene considerata come un cibo di cui nutrirsi.

Ciò che ho trovato per certi versi strano tra la gente è l'avversione a fare cose di questo genere con l'idea di impegno con scadenze, come se questo significasse autoimporsi delle schiavitù; lo trovo strano perché poi le stesse persone non si fanno scrupolo di sottoporsi ad altre schiavitù ben più opprimenti, come le tante imposte dal mondo industriale e dal mondo del consumismo e dei mass media in cui siamo costretti a vivere.

Questo tipo di liturgia, essendo semplicemente culturale, verrebbe ad avere la caratteristica di essere indipendente dalla religione a cui si appartiene, da ogni filosofia e posizione alcuna di pensiero, anche politico. Nonostante quest'indipendenza non sarebbe qualcosa di generico e imprecisato, ma, come ho descritto, un impegnarsi concreto, con scadenze definite.

Mario Barbella

interessantee meritevole di adeguata riflessione questo post.
Grazie
Un augurio di buona salute non si nega neppure a... Salvini ! :)
A tavola potrebbe pure mancare il cibo ma... mai il vino ! Si, perché una tavola senza vino è come un cimitero senza morti  ;)  (nota pro cultura (ed anche cucina) mediterranea)

Angelo Cannata

Può essere il caso di precisare che quest'idea che sto provando ad esplorare non è solo un'ipotesi teorica, mentale, ma la sto sperimentando con un gruppo di persone in carne ed ossa, che provano ad incontrarsi sia di presenza, sia come gruppo Whatsapp. È una specie di esperimento pilota in fase di avviamento e rodaggio.

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