Menu principale

Natività

Aperto da doxa, 17 Dicembre 2020, 11:09:02 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

doxa

Buon pomeriggio Bob, in questo tempo di crisi economica non mi dispiacerebbe trovare la pepita d'oro.

Hai scritto
Citazionesecondo me dovresti fare un altro passo avanti.
Ossia chiederti per quale motivo è così importante per te non trovare alcuna pepita d'oro.
E non è sufficiente non trovarla, occorre pure fugare ogni dubbio che qualche pagliuzza possa essere in realtà oro.

Bravo Bob, è il dubbio che mi motiva a cercare di capire. Muovo il metaforico "setaccio" per  scorgere le sciocchezze scritte, che purtroppo nei secoli hanno influenzato e condizionato milioni di persone.

Nel contempo osservo, studio e detesto la religiosità popolare, la credulità plebea e al suo  "do ut des": preghiere ed offerte in cambio di "grazia ricevuta".

Ecco un esempio di religiosità popolare: ti mostro l'immagine della processione in occasione della ricorrenza del Corpus Domini in un luogo a me ben noto

Freedom

Citazione di: doxa il 20 Dicembre 2020, 15:31:39 PM
Nel contempo osservo, studio e detesto la religiosità popolare, la credulità plebea e al suo  "do ut des": preghiere ed offerte in cambio di "grazia ricevuta".

Ecco un esempio di religiosità popolare: ti mostro l'immagine della processione in occasione della ricorrenza del Corpus Domini in un luogo a me ben noto

Bene analizzare e separare il grano dal loglio, tuttavia la sensazione  (naturalmente può essere sbagliata) è che non prendi in considerazione le prospettive di ricerca che, per esempio anche in questo Topic, vengono proposte. Anche solo per smontarle.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

doxa

Buon pomeriggio Paul. Di solito acquisto libri di docenti universitari. Alcuni insegnano anche nelle università pontificie. Ma non disdegno gli autori che fanno clamore, anche perché non dicono sciocchezze, evidenziano ciò che la Chiesa tace o che i credenti non vogliono sentirsi dire.

Per quanto mi riguarda il fedele può credere in ciò che vuole ma non può pretendere che io non dica quel che ho appreso da chi ne sa più di me.

Hai scritto
CitazioneI migliori autori non credenti dichiarati non mettono in discussione la storia, ribadisco storia di Gesù, semmai le interpretazioni successive alla sua vita terrena.

Anch'io non contesto il Gesù storico, anzi ha tutta la mia ammirazione.

Contesto i Vangeli dell'infanzia di Gesù (Luca, Matteo e alcuni vangeli apocrifi che ho indicato nei post precedenti) e le immaginifiche interpretazioni successive alla sua vita, con le quali hanno costruito la religione cristiana.

CitazioneLe religioni sono "Rivelazioni" sancite in ispirazioni umane ricevute dalla divinità e statuite nelle Sacre Scritture. In questo sta tutta la problematica.
Seguire il percorso di decostruzione linguistica dei testi, dove porta, alla demolizione?
E cosa rimarrebbe , ci sono risposte forse alternative alle Rivelazioni? Per questo a nulla vale tentare di demolirle: non conosciamo affatto la misura umana e quella divina, o raccontarci che "Dio è morto".
Dovremmo conoscere una verità più forte di quelle rivelate.

Non credo che le religioni siano "rivelazioni" di divinità ad alcuni individui. Per esempio non credo ai profeti dell'Antico Testamento e a tante altre "forzature" contenute nella Bibbia ebraica.

Tu temi la demolizione di una religione perché non ci sono risposte alternative.

Le risposte ci sono. Pensa alle religioni dell'antichità scomparse e sostituite da altre.

Per come lo conosciamo oggi si può dire che il cristianesimo con il suo apparato "amministrativo" ha fatto il suo tempo, dopo duemila anni.
 
Papa Francesco non dice sciocchezze quando incita i fedeli (metaforicamente sordi, ciechi e rancorosi) a fare del bene al prossimo, come voleva Gesù.

doxa

Freedom,, sii buono con me. Io la voglia di rispondere ai post ce l'ho, ma devi darmi il tempo, anche perché ciò che dite è importante e le vostre domande meritano risposte meditate.

Sono tornato poco fa dalla mia solita passeggiata post prandiale.  In ciò sono un "abituale" come Sigmund Freud. Quasi sempre, terminato il pasto, faceva una passeggiata. Percorreva sempre la stessa strada, la Ringstrasse. Il suo percorso circolare seguiva le mura medievali che cingevano il centro storico di Vienna.

Condivido  completamente il tuo post precedente. Non ho nulla da aggiungere.

Nel tuo secondo post hai scritto

CitazioneBene analizzare e separare il grano dal loglio, tuttavia la sensazione  (naturalmente può essere sbagliata) è che non prendi in considerazione le prospettive di ricerca che, per esempio anche in questo Topic, vengono proposte. Anche solo per smontarle.
Abbi pazienza, per favore indicami quali sono le prospettive di ricerca che mi sono state proposte e non ho preso in considerazione. :)

bobmax

Ciao Doxa

Dalla tua risposta, ho l'impressione di non essere riuscito a trasmettere l'impossibilità metafisica del miracolo e di ciò che ne consegue.
Cioè di quali conseguenze dovrebbe avere questa constatazione sulla tua ricerca.

La tua ricerca della Verità sembra ancora focalizzata nell'accumulare prove che dimostrino l'inesistenza di eventi trascendenti.
Ma non vi è alcun bisogno di provare che si tratta sempre di superstizioni!
Non vi può essere alcuna verità in questi avvenimenti per una ragione squisitamente metafisica.

Le prove che a mio parere dovresti cercare, sono di ben altra natura.
Il tuo setaccio dovrebbe agire, diciamo così, più in profondità.

Sia in ciò che setaccia e sia nello stesso cercatore...

In quelle manifestazioni di credulità popolare avrai senz'altro occasione di conoscere qualcuno dei fedeli di persona.
Ne saprai un po' la storia, l'indole, magari alcune delle difficoltà che ha dovuto affrontare...
Concentrati su di lui, osservalo mentre procede in fervente processione.

Aveva avuto davvero la possibilità di diventare diverso da ciò che ora è?
Se tu avessi avuto la stessa vita, la stessa intelligenza, gli stessi sentimenti, saresti stato davvero diverso da lui? O non staresti pure tu in processione recitando litanie?

Usa qui il tuo setaccio.
Allora, forse, potrai essere colto dalla compassione.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

doxa

CitazioneUsa qui il tuo setaccio.
Allora, forse, potrai essere colto dalla compassione.

Si Bob, se considero con compassione, empatia, le persone che formano quella processione, capisco i loro problemi che li inducono al fervore religioso, ma se mi limito a guardare la scena con distacco,  come osservatore, non riesco a tacere la mia avversità alla religiosità popolare.

Io tendo alla spiritualità senza il bisogno di una religione.

Secondo te sarà possibile nel lontano futuro "scremare" la religione cristiana dalle sovrastrutture che erano adatte nei secoli passati per le  masse di fedeli analfabete ?

Nel nostro tempo, la scienza, la tecnologia, lo sviluppo economico, le trasformazioni sociali, il secolarismo e il relativismo stanno emarginando la religione, in questo caso cristiana, ma anche le altre.

CitazioneLe prove che a mio parere dovresti cercare, sono di ben altra natura.
Il tuo setaccio dovrebbe agire, diciamo così, più in profondità.
Sia in ciò che setaccia e sia nello stesso cercatore...

Per favore, potresti indicarmi come fare ? Cosa leggere ?

CitazioneNon vi può essere alcuna verità in questi avvenimenti per una ragione squisitamente metafisica.

Concordo con te. Ma detesto che madre ecclesia confonda (lascia intendere) il metafisico con la storicità. Sono consapevole che senza questo equivoco perderebbe i milioni di fedeli seguaci della religiosità popolare.  Questi hanno bisogno di santi taumaturghi, Madonne protettrici, processioni esuberanti, ossessive presenze di  angeli e demoni.

Nella religiosità popolare c'è il sincretismo, il sacro si confonde con il profano, o meglio con il pagano, la fede è condizionata dai bisogni materiali dell'esistenza.

Per queste masse l'insegnamento della Chiesa è grossolanamente alterato.

bobmax

Sì Doxa,
le religioni sono in affanno.

Ed è questa la ragione del terrorismo fondamentalista. Che non a caso si manifesta soprattutto in quella religione che più delle altre fatica ad adattarsi alla rapida evoluzione sociale.

Vorrei per prima cosa dirti che in realtà non è possibile "voler" guardare con compassione. Sì è colti dalla compassione oppure no.

Cioè non possiamo decidere quale debba essere il nostro atteggiamento, se con empatia oppure distacco.

Possiamo fare solo una cosa: aprirci alla Verità.
E questa apertura implica quasi sempre sofferenza...

Fede nella Verità. Niente di più, ma pure niente di meno.

Poi la compassione potrà coglierci oppure no. Non dipende da noi.

Ma quando sei Compassione... sei figlio di Dio.

La superstizione è inevitabile. E sopraggiunge anche quando meno te lo aspetti.
È sufficiente che abbassiamo la guardia.

Stanchi di tante incertezze rinneghiamo la nostra fede nella Verità, e abbracciamo una credenza che ci sollevi dalla continua insicurezza. Ecco che siamo in superstizione!

Le religioni sono intrise di superstizione.
Tuttavia in ognuna di esse vi è un cuore spirituale, che seppur combattuto duramente dalle stesse religioni, non ha mai smesso di battere.

Questo cuore non ti offre una verità che tu possa afferrare e fare tua.
(Se lo proponesse non sarebbe che un'altra superstizione)
Ma può stimolarti a cercare dentro di te.

La mistica cristiana è uno di questi cuori spirituali.
Profonda filosofia, autentica teologia.
Dante era sicuramente un mistico.
Ma non facile da interpretare.

Ho trovato importanti stimoli nella mistica tedesca.

Il "Libretto della vita perfetta" è per me fonte di ispirazione.
Ma tutti i sermoni di Meister Echkart sono entusiasmanti.
Così come quelli di Enrico Suso.

Ma il testo che più mi riempie di commozione è "Lo specchio delle anime semplici" di Margherita Porete, sia per ciò che vi è scritto e sia per il destino dell'autrice.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

doxa

#37
Ora riprendo il mio metaforico cammino verso Betlemme. Voglio arrivarci in tempo, almeno insieme ai pastori e non ai Magi.

La presunta nascita di Gesù a Betlemme viene affermata dagli evangelisti Luca (2, 4–7) e Matteo  (2, 1) in base ad un oracolo  di Michea, autore del "Libro di Michea", che  svolse la sua attività di profeta tra il 737 a. C. e il 690 a. C.. La Chiesa cattolica lo celebra come santo il 21 dicembre.

Nel capitolo 4 del suo libro il profeta prospetta la gloria futura di Gerusalemme: "Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore" (4,2).

Nel Vecchio Testamento la parola "Sion" viene usata per indicare un luogo fisico, successivamente assume un significato più spirituale.

Il primo riferimento è in 2 Samuele 5, 7: "Ma Davide prese la fortezza di Sion, che è la città di Davide"

Sion originariamente era il nome dell'antica fortezza nella città di Gerusalemme.

Dopo che Davide ebbe conquistato "la fortezza di Sion" questa fu chiamata "la Città di Davide" (1 Re 8,1; 1 Cronache 11,5; 2 Cronache 5,2).

Quando Salomone costruì il Tempio a Gerusalemme, la fortezza di Sion  venne ampliata per includere il Tempio e l'area circostante.

Il nome Sion venne in seguito usato come sinonimo di Gerusalemme (Isaia 40,9; Geremia 31,12; Zaccaria 9,13).

In ambito teologico il termine Sion è usato  nel Vecchio Testamento per indicare Israele-popolo di Dio (Isaia 60, 14).

Nel Nuovo Testamento a Sion viene attribuito il significato cristiano del regno spirituale di Dio, la Gerusalemme celeste (vedi Lettera gli Ebrei 12, 22; Apocalisse 14, 1).

L'apostolo Pietro si riferisce a Cristo come alla pietra angolare di Sion. "Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, eletta, preziosa; e chiunque crede in lui non sarà confuso" (1 Pietro 2,6).

Tornando a Michea, nel capitolo 5 c'è il brano che si riferisce alla città di Betlemme e al re Davide, considerato il sovrano ideale, ubbidiente al Signore e impegnato per l'unità del popolo, che al tempo di Michea  era diviso in due regni: Regno di Giudea e Regno di Israele. 

Questo profeta con il suo oracolo invoca la venuta del nuovo Davide, il Messia. A questo punto la lettura ebraica del testo si ferma, senza indicare la persona del nuovo Davide.

Invece la lettura cristiana di quell'oracolo considera  Gesù il Messia annunciato da Michea.

Vangelo di Matteo (2,1):  "Nato Gesù a Betlemme di Giuda";  Vangelo di Luca (2, 4–7), questo evangelista descrive i particolari della nascita di Gesù a Betlemme, evidenziando le origini di Giuseppe come appartenente alla stirpe di Davide.

Secondo la profezia di Michea il Messia avrebbe dovuto essere discendente di Davide e nascere nel villaggio dove nacque questo re:

Michea 5,1-2

1 E tu, Betlemme di Efrata
così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda,
da te mi uscirà colui
che deve essere il dominatore in Israele;
le cui origini risalgono ai tempi antichi,
dai giorni più remoti.
2 Perciò Dio li metterà in potere altrui
fino a quando colei che deve partorire partorirà; ...


Dalla discendenza davidica Dio avrebbe poi  fatto nascere a Betlemme "un dominatore" che avrebbe regnato per sempre: Gesù Cristo.


Betlemme, collocato  a 765 metri s.l.m.,  all'epoca un villaggio montano ora una moderna città a circa 10 km da Gerusalemme.


parziale veduta di Betlemme

Alcuni studiosi sono dell'opinione che la scelta dei due evangelisti di "far nascere" Jesus a Betlemme non fu storica ma determinata da motivi teologici.
Forse Gesù nacque a Nazaret, ma l'epiteto "Nazareno" dato a Gesù si riferisce alla tribù di appartenenza, come narra Epifanio, vescovo di Salamina, vissuto nel IV secolo.

I Vangeli usano per il Cristo l'epiteto "nazarenos", in lingua greca.

doxa

"Andò ad abitare in una città chiamata
Nazaret, perchè si adempisse il detto
dei profeti: "Sarà chiamato Nazareno"
.
(Matteo 2,23)


Gesù venne detto il "Nazareno" perché abitante a Nazaret ?


Nella traduzione biblica in lingua greca dei LXX il termine "Nazareno"  non significa "proveniente da Nazaret", ma si riferisce al nazoreo o nazireo e allude al  "nazireato" cioé  alla consacrazione di un ebreo a Yahweh e  ai precetti che deve osservare (vedi Libro dei Numeri 6, 1-21; Libro dei Giudici 13, 1-14).


Se Gesù era un nazireo era contiguo agli Zeloti anti romani  ?


La scoperta effettuata a Qumran nel 1947 dei "manoscritti del Mar Morto" appartenenti ad una comunità monastica di esseni, fa ritenere che forse Gesù come ideologia era più vicino a questi.


Secondo  gli evangelisti Nazaret è il villaggio in Galilea nel quale Gesù trascorse la sua vita prima di intraprendere l'attività di predicatore itinerante (Mt 2, 23 e 4, 13; Mc 1, 9; Lc 1, 26; 2, 4; 2, 51; Gv 1, 45 – 46).


Alcuni autori ipotizzano che Gesù non  visse sempre Nazareth, ma si trasferì a Gamala, nel nord-est della Galilea, dove i rinvenimenti archeologici hanno riportato alla luce i resti  della sinagoga e del  "mikve"  per il bagno rituale ebraico, assenti a Nazaret.


Ultima notazione. La premessa  dell'evangelista Matteo "Perché si adempisse il detto dei profeti": questa frase piaceva all'evangelista, la usò dieci volte per raccordare (in modo forzoso) la figura di Gesù al Primo Testamento.


Sono invece  63 le citazioni vetero testamentarie che Matteo collega (forse in maniera disinvolta) alla persona o agli atti o alle parole di Gesù per rivelare il legame tra Cristo e le Scritture ebraiche.

doxa

#39
La sera del 24 dicembre, prima dei "vespri" (liturgia delle ore canoniche) finisce il tempo dell'Avvento  ed è l'ultimo giorno della novena di preparazione  spirituale, elencata fra i "pii esercizi" di origine medievale per coinvolgere maggiormente la devozione popolare.

Con la "Messa vespertina" (dal latino vespĕrum = sera) comincia il "tempo di Natale", che termina la prima domenica dopo l'Epifania.

Nella tarda serata del 24 dicembre il suono delle campane chiama i fedeli alla partecipazione della Messa solenne  "ad noctem" (cosiddetta di "mezzanotte" nella tradizione del passato),  per celebrare la nascita di Gesù.

Nel nostro tempo (di Covid) la funzione religiosa comincia  con anticipo. Nella  basilica vaticana il pontefice partecipa alla celebrazione eucaristica.

La liturgia prevede la lettura della "buona novella" (attualmente detta "buona notizia"), che commemora la nascita di Gesù a Betlemme e la rivelazione dell'angelo ai pastori (Lc 2, 1-14).

Nell'offertorio il celebrante dice che il cielo e la terra prendono parte all'esultanza: "laeteutur coeli et exultet terra ante faciem Domini: quoniam venit" (Ps 95, II e 13).

Il rito culmina  con i canti del  "Gloria" e dell'Alleluja, poi  nella "mangiatoia" viene deposta la statuina che simboleggia il Bambino Gesù.

"E il  Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" ( Gv 1, 14).


Giotto, Natività di Gesù (part.), 1303-1305, affresco; Padova, Cappella degli Scrovegni.

post scriptum. Un predicatore al termine di un'interminabile omelia, si rivolse retoricamente ai fedeli: "Che altro potrei dirvi, fratelli ?" Un fedele dal fondo della chiesa gli rispose: "Amen"

Ipazia

#40
Ognuno è responsabile della sua intelligenza in un'epoca in cui i "setacci" del sapere sono vari, molteplici e di libero accesso nella parte detalebanizzata del pianeta. Più che di compassione mi pare che oggi l'unica chiave di lettura razionale e spirituale di certi fenomeni retrodatati sia il compatimento.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

doxa

#41
25 dicembre: Nascita di Gesù


Per ellissi, il sostantivo "Natale" deriva dalla frase in lingua latina "diem natālem Christi" ("giorno di nascita di Cristo").

"E' nato Gesù": "natus esset jesus".

Gesù è l'adattamento in italiano del nome aramaico Yeshu'a, greco biblico Iēsoûs e in latino biblico Iesus ; si tratta di una tarda traduzione aramaica del nome ebraico Yehoshu'a  (= Giosué), che significa "YHWH" è salvezza" o "YHWH salva".

Gesù è creduto figlio di Dio dai cristiani; l'ebraismo non lo considera il Messia né che abbia caratteristiche divine. Per l'ebraismo rabbinico il Messia non si è ancora manifestato; per i musulmani Gesù è soltanto un profeta.

Comunque, uno dei brani più  interessanti nella letteratura evangelica è  l'incipit del vangelo secondo Giovanni.

Secondo la tradizione l'apostolo Giovanni elaborò il suo Vangelo in lingua greca, ma nel testo  ci sono anche latinismi ed ebraismi; nel testo si ipotizza l'intervento nel tempo di più persone;  fu completato nell'anno 100 circa.

Questo vangelo è diverso dai tre sinottici: ci sono meno parabole, meno miracoli, non vi è accenno all'eucaristia, al Padre nostro alle beatitudini. Compaiono invece nuove espressioni per indicare Gesù.

Dal prologo del Vangelo di Giovanni (1, 1):
"In principium erat verbum / et verbum erat apud deum / et Deus erat Verbum."
(= In principio era il Verbo,  / e il Verbo era presso Dio / e il Verbo era Dio").

(Gv 1, 14): "Et verbum caro factum est /  et habitavit nobis"
(= E il Verbo si fece carne / e venne ad abitare in mezzo a noi;...").


Il latino Verbum traduce il greco logos. Dal punto di vista filosofico è un'idea astratta, un concetto che si è concretizzato, rendendosi visibile, ascoltabile, in una determinata persona, cioé a Gesù come Verbo di Dio. 


I teologi considerano l'incipit dell'evangelista Giovanni (1, 1) importante per la fede in Gesù = Dio, in connessione con l'idea che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo siano uguali.

L'accademico e teologo americano Stephen L. Harris afferma che l'autore (autori) del  Vangelo di Giovanni ha adattato per Gesù il concetto del Logos di  Filone d'Alessandria, che considera Dio creatore  e origine dell'ordine dell'universo (cfr, Libro dei Proverbi 8, 22 – 36).

Filone fu un esponente del giudaismo alessandrino (Alessandria d'Egitto). Egli incorporò nella sua teologia il logos della filosofia stoica, connettendolo al tema biblico della "parola di Dio", alla volontà creatrice e provvidente di Dio; la Parola a cui si unisce o sostituisce, con valore di sinonimo, la Sapienza.

Filone fu "ispirato" anche dal  "Timeo" di Platone per quanto riguarda il Dio trascendente rispetto al mondo.

Il logos è lo "strumento"  con il quale Dio ha fatto tutte le cose ed è la Luce divina offerta agli uomini.

Nella dottrina di Filone ci sono temi e concetti poi presenti nella religione cristiana.

Il lemma  greco antico "lògos" è tradotto in latino con la parola "verbum" (che per la Chiesa indica la seconda persona della Trinità), in ebraico: "davar".

Il prologo giovanneo sul logos (l'uomo Gesù = Dio) ripete lo schema della "Genesi", primo libro della Torah, riallacciandosi così a tutta la tradizione dell'ebraismo dell'Antico Testamento.
segue

doxa

Il cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002, nel  suo libro "Il Vangelo secondo Giovanni" introduce il lettore alla comprensione del significato della parola "logos" (tradotto in latino con "Verbum" ed in italiano con "Verbo")  nel prologo  giovanneo.

Martini, teologo e biblista, nel volumetto   esamina  la rilevanza che ebbe per l'apostolo il logos  considerato il Figlio co-eterno e con-sostanziale con il Padre.

Nella lingua greca la parola "logos" può avere vari significati, perciò l'autore del libro si domanda perché l'evangelista scelse quel lemma anziché altri più precisi.

Per esempio, se voleva indicare l'azione creativa di Dio, perché non  scelse il vocabolo"rema", che forse era il termine più adatto ?

Se voleva indicare la «sapienza», perché non preferì "sophia" ?

Secondo gli esegeti la derivazione del logos giovanneo è di tipo sapienziale o veterotestamentario.

Per il defunto cardinale Martini il logos citato dall'evangelista ha cinque significati.   

1. ragione d'essere della realtà; 2. parola creatrice: Dio creò tutto con la parola; 3. sapienza che presiede alla creazione, quindi sapienza ordinatrice; 4. parola illuminante e vivificante; 5. parola rivelatrice: il Figlio di Dio viene fra noi in Gesù (s'incarna), ed è Gesù che rivela il Padre.

1. Logos, ragione ultima delle cose:
l'esistenza di ogni individuo ha una ragione, un perché, un significato. E questo significato ultimo è in Dio.

2. Logos, parola creatrice:
la ragione ultima di ogni cosa è la parola creatrice di Dio, come creatrice  è la parola di Cristo. "In principio Dio creò" (Gn1:1).

3. Logos, sapienza ordinatrice:
al pensiero ebraico più che il logos era consono il  concetto della "sapienza": l'ebraismo non ebbe  filosofi nella sua storia anteriore al cristianesimo, ma frequenti furono i "sapienti". Questa "Sapienza" nei libri didascalici del periodo ellenistico viene considerata in Dio, nella sua sapienza ordinatrice.   

4. Logos = phos (luce) e zoè (vita) :
logos, nel senso di phos (luce): "Fiat lux" nel primo capitolo della Genesi evidenzia la capacità di Dio di creare mediante il Verbo; Come Logos, Gesù Cristo è Dio in autorivelazione (Luce) e redenzione (Vita).

5. Questo Logos è Gesù Cristo fra noi che ci parla del Padre: le parole di Gesù, che leggiamo nel Nuovo Testamento costituiscono il significato luminoso ed edificante dell'esperienza umana, come noi la percepiamo.

taurus

#43
Citazione di: doxa il 26 Dicembre 2020, 16:00:17 PM  ---     Questo vangelo è diverso dai tre sinottici: ci sono meno parabole, meno miracoli, non vi è accenno all'eucaristia, al Padre nostro alle beatitudini.   - 


Buona sera,

in effetti questo tardivo redattore si differenzia dai sinottici per la sua elevata spiritualita'. Infatti è stato definito come l' Autore Spirituale, proprio per questa sua peculiarita'.
Non per niente gli fu riconosciuto l' "avatar" dell' aquila _ proprio perchè "volava" oltre.
Come ben si sa le 4 raffigurazioni simboliche che identificano i 4 autori risalgono al Libro di Ezechiele (capitolo 1) a seguito di quella prima visione che tanto turbo' il profeta.

Oltre l' avatar il suo testo vien anche definito: vangelo Spirituale.
Questo riconoscimento lo si deve a Clemente d' Alessandria (e che vien riportato da Eusebio nella sua Hist. Eccl. _ VI, 14,7) proprio per differenziarlo dagli altri 3 ben piu' "terreni".

Chi ultimamente si riapproprio' di quell' etichetta (Autore spirituale) fu G.Ricciotti.
Questo religioso è l' autore de: Vita di Gesu', e uno dei tanti partecipanti allo Jesu Forshung (ricerca storica del Gesu' terreno).

E proprio perchè cosi' "diverso" il tardivo testo di Giovanni, dal punto di vista Storico, è il piu' inaffidabile e dunque non vien preso in considerazione per quella specifica Ricerca che mirava, soprattutto, a distinguere il Gesu' della storia Dal Cristo della fede.   

taurus

#44
Citazione di: doxa il 26 Dicembre 2020, 16:00:17 PM-  Dal prologo del Vangelo di Giovanni (1, 1):
"In principium erat verbum / et verbum erat apud deum / et Deus erat Verbum."
(= In principio era il Verbo,  / e il Verbo era presso Dio / e il Verbo era Dio").
(Gv 1, 14): "Et verbum caro factum est /  et habitavit nobis"
(= E il Verbo si fece carne / e venne ad abitare in mezzo a noi;..."). - 

Da osservare che proprio "questo specifico prologo"  sara' determinate per il dogma che segnera', per sempre, la specificita' cristiana (Nicea _ 325).

Infatti questo Primo dogma (consustanzialita' _ seppur Incompleto) una volta sancito ha lacerato, per anni la cristianita', tanto che seguiranno successivi sinodi e contro-sinodi a dimostrazione di quanta "sofferenza" nel dover accettare e condividere questa Verita' di fede. 

Gli stessi "attori" Ario - Atanasio venivano espulsi-esiliati e/o riammessi-Riabilitati.. a seconda dell' orientamento locale.
Tra i tanti dogmi sanciti nei vari concili nel corso dei secoli Mai, come questo specifico dalla consustanzialita', fu  cosi' travagliato e lacerante.
Infatti Dopo Nicea 325 questi i vari sinodi locali che lo rimettevano in discussione:

- Alessandria _ nel 326 (Eusebio, ariano, attacca violentemente Atanasio)
- Tiro _ del 335 (Atanasio viene condannato)
- Gerusalemme _ del 336 (conferma della sua condanna)
- Costantinopoli _ del 336 (ulteriore conferma dei precedenti anni 335 + 336 )
- Roma _ del 340 (ribadisce la validita' di Atanasio )
- Antiochia _ del 340 (rifiuto di Atanasio _ e sua cacciata da Alessandria)
- Antiochia _ del 341 (Riconferma della sua condanna)
- Sardica _ nel 343 (attuale Sofia _ Bulgaria / RI-abilitazione di Atanasio)
- Milano _ 347 ( condanna la cristologia di Fotino / contrapposta ad Ario)
- Sirmio _ del 351 (conferma della scomunica a Fotino, per il suo "adozionismo")
- Arles _ del 353 (pieno sostegno alla tesi di Ario (!)
- Milano _ nel 355 (ennesima scomunica ad Atanasio/RI-abilitazione piena di Ario ).
- Beziers _ nel 356 (organizzato e presieduto dal vescovo "ariano" Saturnino) -
- Sirmio _ nel 357 (detto il "piccolo" concilio) quanto sancito a Nicea venne "bandito" (!) perchè contrari alla Scritture.

Il presidente vescovo Osio (di 90 anni !) rifiuto' di firmare la delibera. Per questo fu bastonato a sangue (!!)

- Ancirra _ nel 358 (vien proposta una soluzione "intermedia:  ovvero "Omo"I"usia ("simile")
- Seleucia _ 359 (rigetta Nicea e approva la tesi di Ario)
- Sirmio _ del 359 (il "grande" sinodo costituisce il credo Ariano)
- Rimini _ del 359 (vien sancito il "Formulario di Rimini" _ si NEGA la consustanzialita')

NB. il vescovo Gaudenzo _ difensore di Atanasio fu bastonato.. tanto che mori' (!)

- Costantinopoli del 360 (compare il termine hypòstasis /per la futura Trinita')

- Rimini _ nel 362 (Atanasio viene esiliato)
- Seleucia _ del 362 ( RI-conferma la decisione del precedente 359 /pro Ario)
- Alessandria _ nel 363 (Atanasio _ Riabilitato presiede l' assise !)
- Antiochia _ nel 379 (vien confermato Atanasio _ la fazione di Ario è in minoranza)


e INFINE quello (risolutivo) di Costantinopoli del 381 _ che completa il dogma precedente di Nicea.

Seguira' il  Credo _ appunto detto: niceno-costantinopolitano _
che racchiude tutti gli articoli di fede ed è quello che vien recitato nelle funzioni liturgiche.

Come si vede _ da quel prologo (la parola era Dio / la "parola è diventata Carne" e abito' fra di noi..) si è giunti a Nicea. 

--