Marcione, un eresiarca ?

Aperto da doxa, 26 Novembre 2020, 18:24:27 PM

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doxa

Se nel II secolo Marcione  invece di considerarlo eresiarca avessero accettato la sua tesi sull'esistenza di due divinità, il Dio degli Israeliti e il Gesù-Dio dei cristiani, forse non avremmo avuto nei secoli successivi la persecuzione degli Ebrei da parte dei cristiani, ma due religioni conviventi in modo pacifico, se si crede possibile la convivenza tra religioni e non la sopraffazione dell'una sull'altra per motivi di potere e di numero di seguaci.

Per Marcione c'è differenza tra IHWH degli Israeliti e il Dio Padre di Gesù Cristo, tra il dio autoritario, vendicativo e giustiziere dell'Antico Testamento, e il Dio dei Vangeli, un Padre buono e misericordioso.

Marcione rifiutava completamente la  tradizione ebraica e l'Antico Testamento, interpretandolo alla lettera e identificando nel Dio d'Israele una divinità malvagia  che punisce, un Dio crudele e dispotico, mentre interpretava in modo diverso gli insegnamenti di Gesù, ritenendo che il Dio predicato da Cristo è un Dio d'amore e pace, incline alla misericordia e al perdono, divinità diversa da quella d'Israele.

Nell'encliclica "Dives in misericordia" il pontefice Giovanni Paolo II tentò di chiarire  il rapporto tra giustizia e misericordia.

"Thèos agàpe estìn": "Dio è amore" (per chi ci crede) afferma l'evangelista Giovanni nella prima lettera a lui attribuita.

Nel quarto capitolo della lettera giovannea i versetti da 7 a 12 sono una guida dell'amore cristiano. Il verbo "amare" e i suoi derivati risuonano tredici volte in poche righe.

L' amore nella visione di Giovanni si presenta con due dimensioni  che s'intersecano: la prima è quella "verticale" ed è la fondamentale: l' amore è da Dio (per definizione "Dio è amore"); la seconda dimensione è "orizzontale" e nasce dalla precedente: se Dio ci ama, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.

Tornando a Marcione, per sostenere  la sua dottrina raccolse il primo canone cristiano di cui si ha notizia, che comprendeva dieci lettere di Paolo di Tarso e il Vangelo di Luca, epurato di alcune parti, perciò detto "Vangelo di Marcione"; nel contempo respinse completamente la Bibbia ebraica.

Se fosse riuscito a far accantonare il Vecchio Testamento, successivamente si sarebbe dovuto  depurare il Nuovo Testamento dai molti riferimenti all'Antico.  Per la comunità cristiana di Roma ciò era inaccettabile. Con la sua teologia e interpretazione del Vangelo Marcione rischiava di minare la coesione e le basi stesse della Chiesa.  Le sue idee furono bocciate come eretiche e conseguentemente nel 144 fu espulso dalla Chiesa di Roma.

Comunque i suoi insegnamenti furono rilevanti nel cristianesimo  del II secolo e continuarono ad essere  influenti fino al V secolo. Essi  furono considerati come una notevole minaccia dai Padri della Chiesa, in particolare da quella di Roma, che poi emerse vittoriosa nella lotta contro le altre correnti dei primi secoli per essere confermata nel concilio di Nicea (325), anche con l'aiuto dell'imperatore Costantino I. 

Nulla rimane dei libri dei marcioniti e la loro memoria è stata a lungo offuscata.

doxa

#1
/2

Nel 2° secolo circolavano molti scritti titolati Vangelo, Atti o Lettera rivendicando la paternità di un apostolo, ma alcuni soltanto di quei testi poi trovarono accoglienza nella catechesi o nella predicazione.

Verso la fine di quel secolo nelle comunità cristiane divenne abituale denominare "Nuovo Testamento" l'insieme degli scritti scelti come riferimento importante per la loro fede.

I primi cristiani non ebbero subito l'idea di associare i loro testi alla Bibbia degli israeliti ma comunque erano intrisi di riferimenti alla religione, tradizione e cultura ebraica, anche perché quello era il mondo in cui vissero Gesù di Nazaret e i suoi apostoli in Palestina.

Per distinguere i loro libri dalla Torah e dai profeti cominciarono a definirli "Nuovo Testamento".

La parola "Testamento" è la traduzione della parola greca usata per rendere il concetto di patto, l'alleanza del popolo ebraico con Dio, integrata e superata nell'avvenimento di Gesù Cristo, considerato dai cristiani il messia atteso, l'incarnazione di Dio, che stabilisce una nuova e definitiva alleanza.

Il Nuovo Testamento è innestato su quello Antico, ma questo viene interpretato dai cristiani come annuncio e cammino verso il Nuovo.

Nei primi  anni della nostra era con ardita immaginazione alcuni dotti credenti  cristiani estrapolarono frasi dalle profezie, scritte da autori diversi in diversi secoli, che prefigurano l'arrivo del Messia, per avallare la loro convinzione su Gesù Figlio di Dio e Dio stesso che si è fatto uomo per redimerci, "salvarci".

Comunque il Dio dell'Antico Testamento è anche il Dio del Nuovo Testamento. Infatti "In quel tempo Gesù disse: 'Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli.  Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare" (Matteo 11, 25 – 27).

Jesus viene considerato il "ponte" che collega il Vecchio al Nuovo Testamento. I cristiani dicono che non si può capire il Dio del Vecchio Testamento, senza la rivelazione cristiana, perciò ogni giorno durante la Messa, viene prima letto un brano dell'Antico e poi  del Nuovo. E tutto come autentica "Parola di Dio".

Dopo 18 secoli debbo dire che Marcione aveva ragione. Se avesse vinto la sua tesi di distinguere l'Antico dal Nuovo Testamento, oggi la Chiesa cattolica non si troverebbe in affanno, non cercherebbe di affermare continuamente che "Dio è amore" tacendo le malefatte del Dio violento, o meglio indifferente al destino umano.

Con l'emancipazione delle masse dall'ignoranza, con la conoscenza di come stanno le cose, la Chiesa è costretta sulla difensiva, cerca di far credere l'inverosimile, e perde continuamente seguaci.

Socrate78

@Doxa: Il Dio dell'Antico Testamento è lo stesso identico del Nuovo, infatti Gesù stesso non ha mai affermato che alcun passo dell'AT fosse falso né ha mai smentito niente di quello che Dio avrebbe detto ed ordinato nel Vecchio Testamento, Gesù ha detto di essere il compimento della Rivelazione, riconoscendo quindi implicitamente la verità di quello che prima di lui Dio avrebbe detto e rivelato.  Cristo non si è mai quindi sentito portavoce di un Dio differente e totalmente altro da quello dei Profeti e dell'AT.
Anche nel Nuovo Testamento Dio a volte appare punitivo, geloso e severo e non così benevolo come potrebbe sembrare ad una lettura sommaria, ad esempio Gesù dice: "Chi non è con me è CONTRO di me", oppure "Se un tuo membro ti è scandalo cavalo, sarà meglio che tu vada per questa vita monco piuttosto che con due membra essere gettato nel fuoco della Geena", "Chi ama suo padre e sua madre più di me non è degno di me...", "Chi crederà sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato"; nell'Antico Testamento Dio mostrò maggiormente il suo lato duro e apparentemente crudele poiché prima della venuta di Cristo l'umanità viveva immersa nel peccato e quindi era necessario che Dio mostrasse una severità maggiore nel rivelarsi, allo stesso modo come un maestro dev'essere duro se ha di fronte una classe di bulli indisciplinati che se ne combinano di tutti i colori. Addirittura un biblista, non ricordo chi, disse recentemente che è il Dio del Nuovo ad essere inventato di sana pianta, sarebbe stato inventato dai Romani per diffondere una religione pacifista che doveva far accettare agli Israeliti l'oppressione delle conquiste romane in nome del principio della non violenza e del "porgere l'altra guancia", quindi il tuo discorso potrebbe anche essere capovolto, dipende da che prospettiva si guarda la questione.
Comunque se tu Doxa, come ho compreso, non credi in nessun Dio allora il problema non si pone, poiché per te sia il Dio "cattivo" dell'AT che la sua versione buona del Nuovo sarebbero ugualmente false.
E poi nel Vangelo si dice che Gesù stesso avrebbe spiegato agli Apostoli tutte le profezie che lo riguardavano, come fai ad affermare con questa tua sicumera che siano stati i Padri della Chiesa a staccarle dal contesto e a interpretarle forzatamente in maniera cristiana? Le profezie dell'AT hanno un doppio livello di lettura, esse si riferiscono sia al contesto storico immediato in cui furono dette, ma prefigurano comunque la figura di Cristo.
Secondo te invece chiunque è cattolico e segue la Chiesa sembra che sia un ignorante ingenuo e anacronista, degno più che altro di commiserazione se non di derisione.

doxa

#3
Ciao Socrate, t'invito a rileggere  meglio  sia l'ottavo capoverso del mio secondo post, dove ho scritto in grassetto il versetto dell'evangelista Matteo (11, 25 – 27) sia il nono capoverso. Mi sembra di aver preceduto la tua domanda.

CitazioneLe profezie dell'AT hanno un doppio livello di lettura, esse si riferiscono sia al contesto storico immediato in cui furono dette, ma prefigurano comunque la figura di Cristo.

Ovvio, come sempre le profezie hanno il "doppio livello di lettura", quella per i creduloni e quella per chi ne sa qualcosa.

Oltre i beneamati "Padri della Chiesa"  ci furono anche altri  a manipolare gli antichi testi. Lo sai  che i vangeli canonici furono  redatti in maniera definitiva nel III secolo, e più mani intervennero su di essi, anche per inserire  a posteriori delle parole adatte a far dire a Gesù delle frasi che forse non disse.

Citazionenell'Antico Testamento Dio mostrò maggiormente il suo lato duro e apparentemente crudele poiché prima della venuta di Cristo l'umanità viveva immersa nel peccato e quindi era necessario che Dio mostrasse una severità maggiore nel rivelarsi,

Il tuo Dio dell'Antico Testamento era crudele non solo perché l'umanità viveva immersa nel peccato (umanità ? meglio limitare al popolo denominato Israele) ma perché era politeista. Numerosi studiosi affermano che solo dopo molte incertezze e compromessi con le pratiche religiose dei popoli confinanti gli Ebrei  decisero di venerare un unico Dio, Yahweh: un Dio 'geloso' che non consentiva al suo popolo di adorare altre divinità.

CitazioneSecondo te invece chiunque è cattolico e segue la Chiesa sembra che sia un ignorante ingenuo e anacronista, degno più che altro di commiserazione se non di derisione.

Socrate i tuoi pregiudizi e il tuo fanatismo religioso t'inducono a fare illazioni sbagliate.

Mi sembra di aver  soltanto detto che sarebbe stato meglio se avesse vinto la tesi di Marcione e la sua scelta di un Nuovo Testamento disancorato dall'Antico Testamento.

Marcione non ammette alcuna continuità tra l'AT e il Nuovo Testamento, nega che l'AT sia una prefigurazione sistematica del Nuovo Testamento.

Secondo Marcione l'Antico Testamento ci presenta un Demiurgo del mondo che si comporta come il più capriccioso dei tiranni e che proclama la legge dell'odio tra i suoi sudditi: occhio per occhio, dente per dente. Questo Demiurgo ha tutte le caratteristiche di un essere inferiore, ed egli le ha trasmesse al mondo e all'uomo, "sua creatura", infelice.

Il  cristianesimo che attualmente conosciamo si basa sulle conclusioni del concilio di Nicea del 325 ma trae le sue origini dalla diatriba tra la parte della comunità cristiana che poi sarà definita ortodossa e le correnti eterodosse definite eretiche.

In definitiva tutto il cristianesimo odierno, dai cattolici ai testimoni di Geova si basa sulla concezione risultata vittoriosa della continuità tra l'AT ed il NT, concezione che presenta il NT, e quindi il messaggio cristico, come il completamento della Legge del VT.

Quindi nessuna contrapposizione per i cristiani tra YHWH degli Ebrei  ed il Padre di Gesù:  YHWH è il Padre di Yeshùa, Yeshùa è YHWH.  Tutti i cristiani attuali si riconoscono in questa verità che è incompatibile con la visione di Marcione e anche con quella degli gnostici.

Gesù era rispettoso delle leggi del suo popolo, ma le interpretava diversamente; il suo punto di riferimento non era la lettera del precetto, ma il bene dell'uomo. Per amore all'uomo non esitava a violare anche il sabato, per esempio, che pur era una parte importante della Legge.

Ecco un esempio di come Gesù  non  seguisse la Legge:

Mose aveva detto "Tutti i popoli della terra ti temeranno; il Signore ti concederà abbondanza di beni; ti metterà in testa e non in coda e sarai sempre in alto e mai in basso" (Dt 28,10-13). Invece Gesù proclamava beati i poveri, i perseguitati, gli oppressi, quindi diceva l'esatto contrario di quello che aveva detto Mosè, specialmente là dove annunciava per chi lo avesse seguito, sofferenza e persecuzioni. Il suo messaggio era in aperto contrasto con le Scritture, quindi con la Legge.

Marcione interpretando il teologo Paolo di Tarso era convinto che il messaggio di Gesù fosse antitetico al giudaismo e che il suo Dio non fosse Yhwh, ragion per cui il cristianesimo nulla avrebbe dovuto avere che fare con il VT. Ma se il pensiero di Marcione era questo, rimane il problema delle frasi attribuite a Gesù nei Vangeli, frasi che se vere evidenziano un pensiero opposto alla interpretazione di Marcione.

Kephas

Socrate 78 :  "Se un tuo membro ti è scandalo cavalo, sarà meglio che tu vada per questa vita monco piuttosto che con due membra essere gettato nel fuoco della Genna"   Matteo cap.5 vers.29/30


Beh! Socrate, per l'occhio destro e per la mano destra mica si intende che un credente cristiano, deve andare in giro mezzo orbo o mezzo monco, se ha dei forti stimoli a commettere peccato.
Gesù parlava per similitudini all'anima degli uomini: l'occhio destro significa: "la luce del mondo che seduce troppo e perciò usare violenza (essere forti) per respingerla da sé.
La mano destra è il simbolo dello stimolo all'attività puramente mondana".


Simbolismi e similitudini che il celebre scienziato e mistico, veggente ed uditivo Emanuel Swedenborg (1688-1772) (è su Wikipedia)
chiama corrispondenze!

Svedenborg ci da un esempio di come interpretare la Sacre Scritture!
Cosi ha scritto:


Quando il Signore parlò ai discepoli della <<fine dei tempi>>, dell'ultimo periodo della Chiesa, disse queste parole:

<<Or subito dopo l'afflizione di quei giorni il sole si oscurerà e la luna non darà il suo splendore, e le stelle cadranno dal cielo, e le potenze dei cieli saranno scrollate. Ed allora apparirà nel cielo il segno del Figliuol dell'uomo; ed allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio, e vedranno il Figliuolo dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. E manderà i Suoi angeli    con gran suono di tromba a radunare i Suoi eletti dai quattro venti, dall'un capo all'altro dei cieli>>  (Matteo 24,  29-31)


Chi prende queste parole alla lettera, ritiene che alla fine dei tempi, al momento del giudizio universale, tutte queste cose si avvereranno, che cioè non soltanto il sole e la luna si oscureranno e le stelle cadranno dal cielo, e si vedrà il Signore sulle nubi e gli angeli con le trombe, ma crede anche che tutto il mondo visibile finirà e sorgerà un nuovo cielo e una nuova terra.


Chi però crede queste cose, non sa nulla dei segreti celati in ognuna delle parole; Infatti ogni parola ha un significato interiore che non riguarda le cose naturali e mondane bensì le cose spirituali e celesti.
Le parole divine furono infatti pronunciate in modo da contenere anche un significato interiore.
Quando si parla di  sole,  si intende il Signore considerato dal punto di vista dell'amore; La   luna   si riferisce alla fede; IL Figliuolo dell'uomo sulle nuvole indica la manifestazione della divina Verità; Le nuvole indicano il senso letterale della Parola e la gloria il senso interiore; gli angeli con la trombe stanno ad indicare il Cielo da cui discende la divina Verità.


Tutto questo dovrebbe far comprendere cosa significano le parole del Signore sopra riportate: quando non ci sarà più amore e quindi neppure fede, il Signore svelerà la Parola secondo il suo significato interiore e rivelerà i segreti del Cielo.


dal libro "Cielo e inferno" Emanuel Swedenborg


Penso che tutte le Sacre Scritture siano sotto simbolismo
L'amore è come il mare in tempesta, che tutto travolge nei primi momenti, poi l'arcobaleno che tutto colora, i sogni ed i momenti, poi tutto con il tempo si placa, rimane l'onda tranquilla che torna e ritorna a lambire le sponde.

bobmax

A ben guardare, tra l'autentico credente e il puro ateo non vi è pressoché alcuna differenza.

Poiché entrambi sono animati dalla fede nella Verità. Che è fede nel Bene.
Di modo che l'esistenza o meno di Dio passa in secondo piano.

Le discussioni, le interpretazioni di ciò che è stato detto o scritto, possono essere motivate da una sincera ricerca. Che tuttavia non ha possibilità di giungere ad alcunché, se pretende di trovarvi la verità.

L'autentica fede è infatti unica, e prescinde dall'esistenza o meno di un ente soprannaturale.
Così come da qualsiasi prova pro o contro una metafisica. Che non sia metafisica del Nulla.

È infatti faccenda squisitamente intima.
Per il credente Dio sfuma nel Nulla.
Per l'ateo il Nulla profuma di Dio.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

doxa

#6
Complimenti Bob per il tuo post. Mi piace !. 

In chiusura hai scritto:
CitazionePer il credente Dio sfuma nel Nulla. / Per l'ateo il Nulla profuma di Dio.
Queste tue  due frasi sono da incorniciare.

Credenti, agnostici, atei: un campo con tensioni e scontri; frontiera mobile  dove ci sono persone che credono di credere e persone che credono di non credere. C'è l'ateo che a volte per interesse culturale sconfina nell'area della fede, e c'è il credente che ha il fervore missionario e vuol tentare di redimere l'ateo per proselitismo.

C'è il non credente che è molto interessato alla fede, ad una o più religioni, e tanti credenti che hanno una fede fragile, formale, solo di "facciata".

L'ateismo non è una "fede" e non si propone di fare opera di de-conversione, di de-cristianizzazione, o di altro.

L'ateo, se può, evita di discettare su Dio con un convinto credente, perché sarebbe un dialogo inutile, inconcludente. 
 
Ci sono atei che evitano il teismo, anche se sono interessati all'argomento, perché metaforicamente bloccati dall'alfa privativo, che forma la parola "a-teismo".

Ma tornando a Marcione, c'è da dire che egli credeva nell'esistenza di due  dèi: 

quello che si è rivelato sin dall'inizio con la creazione dell'universo e dell'umanità cominciando con Adamo ed Eva,
 
e il Dio Padre, che si è manifestato in suo figlio Gesù Cristo, mandato per salvare l'umanità; solo il secondo è il vero Dio. Questa bizzarra visione teologica induce Marcione a chiedere l'indipendenza del Vangelo dalla Legge mosaica.

Nel 2001 l'allora cardinale Joseph Ratzinger nella prefazione del libro "Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana" (elaborato e pubblicato dopo anni di lungo lavoro della "Pontificia Commissione Biblica")  rivendica nella tradizione dei Padri della Chiesa la centralità "della questione dell'unità interiore dell'unica Bibbia della Chiesa, composta di Antico e Nuovo Testamento". Analizza successivamente con riferimento ad Agostino, le posizioni di chi ritiene, disprezzando l'Antico Testamento, che il Messia non aveva bisogno della testimonianza dei profeti ebraici. Senza entrare nel merito della discussione dei testi di Marcione, Origene e Agostino, Ratzinger evidenzia che " ... senza l'Antico testamento, il Nuovo Testamento sarebbe un libro indecifrabile, una pianta privata delle sue radici e destinata a seccarsi". Riconoscendo poi che l'ermeneutica cristiana dell'Antico Testamento è molto diversa da quella del giudaismo.

Comunque per chi vuol saperne di più su Marcione e sul Marcionismo consiglio di leggere il libro titolato: "Marcione. Il Vangelo del Dio straniero";   fu scritto dal teologo e storico delle religioni Adolf von Harnack,  edito da Marietti.

Benedetto XVI riferendosi a questo testo di Harnack disse che "Marcione rappresenta ad un tempo la più grande minaccia, ma anche la più grande sfida lanciata alla dottrina cristiana e rappresenta ancor oggi un passaggio obbligato per il dialogo ebraico-cristiano".

Un altro libro interessante è"Il Vangelo di Marcione", edito lo scorso anno da Einaudi e curato da Claudio Gianotto e Andrea Nicolotti. Questo testo consente di entrare dentro questioni importanti per la storia della Chiesa e della teologia, e di capire meglio il processo di formazione dei vangeli e del canone cristiano nei primi secoli.

Ipazia

Per l'ateo il Nulla profuma d'incenso e della sua cortina fumogena che ne costituisce l'essenza ontologica.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

paul11

 Se si segue la tesi di Marcione:
1) quale sarebbe la natura di Yahweh,se non Fosse un Dio, un patriarca?
2) quale sarebbe la natura di Gesù, privata delle profezie contenute nel V.T.?


Potrebbero coesistere tesi diverse: Yahweh non è Dio e Gesù è comunque il Messia, ma solo se
si sostiene una tesi credibile  di chi fosse davvero Yahweh. Allora bisogna sganciare i fatti storici dalle profezie così come  il testo sacro dal testo storico, in quanto la Bibbia li presenta intrecciati nel V.T.


Proprio perché Gesù riconosce comunque la Legge ebraica, per quanto la modifichi(ad es. compie miracoli di Sabato ,quando la Legge prescrive che nulla bisogna fare ) non significa disconoscerla .
Quando si presenta ai sacerdoti e dichiara di essere il Messia, recita la profezia di Isaia.
La continuità storica è anche per stirpe; il Messia doveva nascere dalla genealogia di Davide della tribù di Giuda, e così fu. Come giustamente hai scritto, sono proprie le testimonianze nei Vangeli che avrebbero contraddetto la tesi di Marcione, era impossibile sostenere la sua tesi per quanto intuitivamente potrebbe essere corretta.


Per quanto riguarda i Vangeli e la  loro storicità, la teoria della fonte Q e insieme al primo Vangelo di Marco, sembrerebbero formare gli altri due Vangeli , quelli di Matteo e Luca.
Sottolineerei  che sia Marco che Luca furono discepoli sia di S.Pietro che S. Paolo  e adatto che quest'ultimo non conobbe personalmente Gesù ,ma Pietro sì, le testimonianze di Pietro hanno sicuramente influito sulla stesura dei due autori . Matteo , il gabelliere fu discepolo di Gesù , per cui, come  per Pietro, vi è una testimonianza diretta.
Infine direi che i ritrovamenti di Qumran e Nag Hammadi, così come il Vangelo di Tommaso, simile nella stesura alla fonte Q, ritrovato nel 1945 (o giù di lì), comprovano nei frammenti che quei Vangeli originari furono autentici.

bobmax

Ciao Doxa, sono lieto di questa nostra sintonia.

Mi sto procurando i due testi che suggerisci. La ricerca continua...

È per me fonte di inesauribile meraviglia, come ogni idea che compare nella mia mente non sia mai frutto di una solitaria meditazione, ma nasca sempre nella comunicazione con l'altro.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

doxa

#10
Buonasera Bob, nel mio post precedente a questo ho anche citato il libro "Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana", pubblicato dalla "Pontificia Commissione Biblica". Il lungo testo è interessante. Lo puoi leggere e copiare per intero cliccando su questo link 

http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/pcb_documents/rc_con_cfaith_doc_20020212_popolo-ebraico_it.html


Ipazia grazie anche a te. Bella la tua frase: "Per l'ateo il Nulla profuma d'incenso e della sua cortina fumogena che ne costituisce l'essenza ontologica". Anche questa  la metto in cornice.

Paul  condivido quanto hai evidenziato. Certamente le perplessità sono numerose.

Per quanto riguarda le profezie e le oniromanzie, entrambe le considero "facezie". L'oniromanzia cercava di decifrare nei sogni una sorta di grammatica teologica. In quel mondo ora dorato, ora drammatico, parallelo ma alternativo rispetto alla veglia, si celavano epifanie divine, messaggi occulti, oracoli profetici.

Hai scritto
CitazioneLa continuità storica è anche per stirpe; il Messia doveva nascere dalla genealogia di Davide della tribù di Giuda, e così fu.
Così fu ? Penso che così hanno voluto che sia.

Oltre a Marcione sarebbe interessante approfondire la figura del profeta iraniano Mani e la sua religione, il Manicheismo. L'influenza di Marcione su Mani è evidente ma non accettata.

Anche il manicheismo fu caratterizzato dallo spirito missionario.

Manicheo fu Agostino d'Ippona, poi si convertì al cristianesimo.

Il manicheismo e il marcionismo furono stroncati in Occidente nel VI secolo, dopo numerosi interventi contro di loro fin dai secoli precedenti per volere dei pontefici e  tramite gli editti di vari imperatori.

niko

Nei vangeli canonici ci sono molte affermazioni relative al fatto che il Padre di cui parla Gesù sia lo stesso dio del vecchio testamento, quindi la posizione di Marcione può essere sostenuta solo non tenendo conto dell'intero testo dei vangeli per come è giunto fino a noi ai nostri tempi ma considerandone solo una parte o dandone un'interpretazione molto fantasiosa.

Voglio dire nei vangeli ci sono passi come la profezia dell'Emmanuel ripresa testualmente dal vecchio testamento e riferita a Gesù e alla madonna, Gesù compie miracoli come la trasfigurazione, che sono specificamente rivolti a dimostrare la sua piena appartenenza alla tradizione ebraica e un non ebreo che assistesse al miracolo non ne capirebbe nemmeno il senso, Gesù dice cose come: "prima che Abramo fosse io sono", che non ha nessun significato "innocente" o di mera successione temporale, vuol dire: "io sono Dio e sono lo stesso Dio di Abramo", e di nuovo al momento del suo arresto: "io sono",.
Inoltre alcune cose che accadono a Gesù sono specificamente il compimento di profezie bibliche, come il fatto che i soldati si dividano tirando a sorte la sua tunica ed altre.
Un dettaglio "visivo" molto impressionante che può far capire come le persone colte del medioevo e del rinascimento sapessero che nel vangelo ci sono riferimenti precisi al fatto che il Padre di Gesù è lo stesso Dio degli ebrei, si trova, per esempio nell'annunciazione di Leonardo: proprio nel momento in cui appare l'angelo la vergine sta leggendo la bibbia al punto preciso della profezia dell'Emmanuel in Isaia, e il disegno di Leonardo è così dettagliato che si possono riconoscere alcune lettere e individuare il passo biblico corrispondente, che chiaramente non è casuale.

Anche se Marcione non è considerato propriamente uno gnostico, la posizione di non riconoscere in Dio, e quindi nemmeno in Gesù, il creatore del mondo, che sarebbe stato creato da un'entità intermedia più potente dell'uomo ma meno potente di Gesù/Dio, è tipicamente gnostica: alla base vi è l'idea neoplatonica che l'atto dell'Uno/Dio è l'emanazione e il successivo ritorno all'uno di quanto emanato tramite la contemplazione, e non un atto di separazione potenzialmente definitiva e senza ritorno delle conseguenze dell'agire divino da Dio stesso come la creazione: vi è bisogno di un demiurgo per creare materialmente il mondo, come in Patone vi era bisogno di un demiurgo per passare dal mondo delle idee al mondo materiale.
Nelle varie teologie gnostiche, in estrema sintesi, o il demiurgo è completamente e irrimediabilmente malvagio (una sorta di anti Dio) e Dio/Gesù viene a salvarci da esso, a ricondurre il nostro spirito all'eternità inviolata dell'increato, o il demiurgo, e non l'uomo, è il vero ago della bilancia tra il bene e il male: è malvagio, ma redimibile, e Gesù viene appunto a redimere principalmente esso e non l'umanità, che ha un ruolo marginale nella vicenda cosmica: il fatto che alcuni uomini siano salvi e grazie a Gesù e alla sua predicazione si redimano, è un riflesso materiale del fatto che a livello spirituale il demiurgo stesso si redime.

Il tipo di amore che informa questo tipo di eresie è platonico ed ascendete, tensione verso l'ideale e quindi verso l'increato, non accetta fino in fondo l'agape come amore discendente e orizzontale da Dio all'uomo e dall'uomo all'altro uomo, e nemmeno la kenosis come realtà ultima dell'incarnazione e quindi dell'integrazione della sofferenza e della morte nella dimensione del divino, insomma siamo ancora nella posizione "razionale" dei greci in cui si ama secondo necessità ciò che vale, e non nella posizione "folle" dei cristiani secondo cui è l'amore in sé a conferire valore, il focus della salvezza dell'umanità è ancora sulla bellezza e sulla conoscenza, e non sulla croce come valore salvifico della sofferenza.

La creazione sarebbe male se fosse realtà ultima, solo accedendo a un livello di conoscenza in cui la creazione non è reale, il male è giustificato, perché si riduce appunto all'errore cognitivo, che può esistere anche nella divinità onnipotente e onnisciente come negativo di sé stessa, e se la creazione non è reale, la divinità stessa è tutto ciò che esiste in un mondo materialmente e fisicamente nullo, e anche il male è in lei, quantomeno come confine e come assenza.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

Su una cosa Marcione si sbagliava. Il Dio ebraico era onestamente terribile, il Dio cristiano falsamente benigno e misericordioso. Alla resa dei conti la shoah, dopo una sfilza millenaria di atrocità e persecuzioni, l'hanno fatta i cristiani, non gli ebrei.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Citazione di: doxa il 28 Novembre 2020, 23:09:38 PM
Ratzinger evidenzia che " ... senza l'Antico testamento, il Nuovo Testamento sarebbe un libro indecifrabile, una pianta privata delle sue radici e destinata a seccarsi". Riconoscendo poi che l'ermeneutica cristiana dell'Antico Testamento è molto diversa da quella del giudaismo.
E' così, alla stessa maniera per cui l'antico testamento aveva bisogno del contesto cosmologico mesopotamico (Genesi etc), il nuovo testamento da solo non fornisce praticamente nessuna indicazione cosmologica, e le indicazioni teologiche sono racchiuse in enigmi e parabole, lontana è la chiarezza del decalogo mosaico, e la definizione teologica di AT. Paolo e i paolini insistono molto sull'abbandonare la Torah, morale degli schiavi e dei perdenti, ma non per abbandonare quel mondo mitologico di cui sono ben consci e rappresenta "sapere comune" (orale tralaltro, al suo tempo) del tempo, la storia del mondo allora creduta vera in quella regione. Quello che avremmo, se mettiamo da parte AT, è la storia di un filofosofo ebraico, di cui alcuni credevano alcune strambe cose non diversamente da altri, ma tutta la pretesa genealogica\divina si fonda e ha radici in AT..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

bobmax

Ciao Doxa

Ho letto, seppur parzialmente, i due testi che hai consigliato, e l'introduzione del documento di cui hai fornito il link.

Marcione è senz'altro interessante, specialmente per questa sua brama di verità.
Probabilmente è stato determinante, seppur indirettamente, per l'evoluzione della Chiesa, forse quanto S. Paolo di cui era discepolo.

Il sincretismo nel cristianesimo permane. E forse se avesse prevalso l'"eresia" di Marcione questa religione non avrebbe potuto sopravvivere come invece è avvenuto.

Il Dio sconosciuto rappresenta, secondo me, l'occasione per lo slancio spirituale verso l'assoluto di chi cerca di liberarsi dalle superstizioni.
Nasce anch'esso come sottile superstizione, perché non si sa mai... ma poi può diventare occasione per trascendere.

Grazie per avere proposto questo tema.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.