Ma Dio...è buono o cattivo?

Aperto da Sariputra, 05 Settembre 2016, 16:59:31 PM

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Duc in altum!

@Sariputra

Sono d'accordo con Benedetto XVI, è il credente, chi già ha ricevuto speranza certa, a dover dialogare con il dubbioso, a partecipare con la maieutica del Paraclito nel destino dell'incredulo (con sincera e profonda parresia ed umiltà - come c'insegna Papa Francesco). Dove il destino altro non è che la conquista soggettiva della santità, unico dovere a cui "dovrebbe" rispondere l'individuo per una vita dignitosa in una società perfetta (la comunione dei santi per intenderci).
Testimonianza edificante dell'efficace esito nell'incontro tra credente e dubbioso è in Gv, nel famoso colloquio con Nicodemo. Dove Gesù, più che certo della verità del Padre (e vedi tu!), si genuflette, con pazienza ed umiltà, al dubbioso Nicodemo, dicendogli, addirittura: "...tu sei maestro in Israele e non sai queste cose?..." - dopo che è stato lo stesso Nicodemo, un capo dei Giudei, a cercarlo nel buio (il dubbio) della notte, chiamandolo: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui» - una forma sotto cui la fede resta – nonostante tutto – una provocazione permanente.
Anche per questo riscontro proficuo e soddisfacente condividere la mia fede, i miei dubbi, la mia filosofia, le mie carenze su Riflessioni.it.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Duc in altum!

**  scritto da Riccardo:
CitazionePer quel che ne so io, che non sono un esperto di religione, se fai come dice Dio allora egli ti premia (paradiso, serenità, harem pieno di donne, a seconda di quale Dio credi), se invece non fai come dice lui ti punisce (piaghe, condanna all'Inferno e svariate altre amenità sempre a seconda della religione).
Questa che tu enunci è l'ebraica teoria della retribuzione, andata già in frantumi con Giobbe e poi divelta da Qoelet; ma soprattutto ribaltata dalla crocifissione e morte di Gesù.

Inoltre, tanto per ragionare, se Dio davvero esistesse, di chi sarebbe il merito della espiazione se non facessimo come lui ci consiglia?
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Mario Barbella

#47
Citazione di: Sariputra il 06 Settembre 2016, 09:41:08 AM
Se accettiamo l'idea che le Sue vie non sono le nostre vie, oltre a non trovare più alcun senso in nessun tipo di riflessione teologica, circoscritta al'esclusiva esegesi dei testi sacri e privata del "perché", approderemo all'idea di sottomissione tipica dell'Ebraismo e dell'Islam. Nessun giudizio deve tentarsi su Dio, solo accettare supinamente e con devozione il suo inspiegabile agire, anche quando questo sembra cozzare con la ragione e la logica. Ossia viene ad anteporsi il credere al capire. Se credi puoi capire, ma non puoi capire per poter poi credere. Però il credere senza poter capire ha un reale significato? Si può veramente sopprimere il perché che nasce spontaneamente nel cuore? O , anche se sepolto sotto l'"abbandono" dato dal credere, lavora ancora come un tarlo , pronto a far crollare l'edificio che pensavamo di aver eretto sulla fede senza perché? Il perché di solito irrompe nelle nostre vite al mutare delle stesse. Un'improvvisa grave malattia, una perdita irreparabile, un dolore profondo, riportano immediatamente in superficie il perché , spesso sotterrando il credere. Credere che ritenevamo fosse solido e capace di resistere al vento doloroso dell'esistenza, scoprendo invece la nostra fragilità e la fragilità del nostro credere stesso.
Alla domanda se Dio sia buono o cattivo risponderei: "chiedilo all'IO, l'Osservatore universale unico, Coscienza logico-costruttiva dell'Universo".
Un augurio di buona salute non si nega neppure a... Salvini ! :)
A tavola potrebbe pure mancare il cibo ma... mai il vino ! Si, perché una tavola senza vino è come un cimitero senza morti  ;)  (nota pro cultura (ed anche cucina) mediterranea)

terra

#48
Citazione di: Mario Barbella il 15 Settembre 2016, 10:08:39 AM
Citazione di: Sariputra il 06 Settembre 2016, 09:41:08 AMDio non sa nulla dei nostri mali e non può farci nulla. Tutto il male che c'è su questa terra, siamo noi che lo facciamo.

A partire dalla data 18 settembre 2016 non scrivo più, e non rispondo a nessuno perché le mie verità vanno contro il punto 4 del regolamento.

terra

#49
Citazione di: Duc in altum! il 15 Settembre 2016, 09:47:47 AM
**  scritto da Riccardo:
CitazionePer quel che ne so io, che non sono un esperto di religione, se fai come dice Dio allora egli ti premia (paradiso, serenità, harem pieno di donne, a seconda di quale Dio credi), se invece non fai come dice lui ti punisce (piaghe, condanna all'Inferno e svariate altre amenità sempre a seconda della religione).
Questa che tu enunci è l'ebraica teoria della retribuzione, andata già in frantumi con Giobbe e poi divelta da Qoelet; ma soprattutto ribaltata dalla crocifissione e morte di Gesù.

Inoltre, tanto per ragionare, se Dio davvero esistesse, di chi sarebbe il merito della espiazione se non facessimo come lui ci consiglia?
Il Dio che ci fa credere la religione non esiste, le città di Sodoma e Gomorra non sono state distrutte da Dio, ma sono state distrutte dagli Dei, i Dei non sono Dio.

Dio non è una persona ma esiste una CAUSA  PRIMA universale, magnificamente potente, o SORGENTE  UNIVERSALE dell'ESSERE, da cui tutte le cose hanno preso forma individualizzata; nella cui magnifica ENERGIA di COSCIENZA tutte le cose viventi e inanimate sono sostenute e mantenute per tutta la durata delle loro vita terrene e per sempre.
A partire dalla data 18 settembre 2016 non scrivo più, e non rispondo a nessuno perché le mie verità vanno contro il punto 4 del regolamento.

jsebastianB

Citazione di: Duc in altum! il 15 Settembre 2016, 09:47:47 AM
**  
Questa che tu enunci è l'ebraica teoria della retribuzione, andata già in frantumi con Giobbe e poi divelta da Qoelet; ma soprattutto ribaltata dalla crocifissione e morte di Gesù.

 

Non è proprio cosi'.
La crisi della dottrina Tradizionale prospettava premi e/o castighi gia' quaggiu', e cio' SE si seguiva o meno la volonta' del dioYhawè ( la fedelta' al Patto / vedi le celebri "due" vie del Deuteronomio ). 

E comunque da osservare come ancora durante la redazione dei Libri di Giobbe e Qoelet - l' ebraismo NON contemplava una dottrina POST-mortem.  - Cio' si verifichera' con il contatto con l' ellenismo paganeggiante.
Infatti la "prima volta" che l' ebraismo prospetta una speranza per una ( eventuale ) vita ultraterrena sara' con l' avvento dei Maccabei ( 2 Mac. cap.7 ) e/o il Libro di Daniele.
Prontamente il clero ha acquistito questa ( nuova ) "possibilita'" da prospettare ai devoti, essendo la mitica resurrezione, la VERA  giustizia del dioYhawè - MA - "attuata" Solo alla  fine dei tempi! 

Tant'è che ancora nel tempo in cui visse il Gesu' della storia / una componente dell' ebraismo rifiutava questa dottrina ( i Sadducei) - al contrario dei Farisei che, invece, la accettavano completamente.. E guarda il caso - il dottrinario di Tarso - era un fariseo !
 
                           ---------------------------

ora tu scrivi:   ma soprattutto ribaltata dalla crocifissione e morte di Gesù.

Non è del tutto corretto. 
Infatti proprio dopo i Maccabei ( e Daniele ) la dottrina ebraica contemplera' una salvezza - ( leggiti il Salterio - che smentisce quanto hai postato ) 
  
Che poi tu, come credente catto-cristiano, fai intendere che la mitica salvezza sia solo per i credenti Nel Messia/Cristo divinizzato.. è solo una tua convinzione. 

Sara' il genio di Tarso che annunciava, come  suo secondo pilastro dottrinario, la resurrezione del Messia/Cristo Pneumatico, come l' apporto della tanto sospirata "salvezza". 
Il Tarso la prospettava, al potenziale convertito, come  quella gioiosa speranza (!) che il suo "corpo" si potesse conformare COME quello glorioso e  miracolato RI-tornato vivente ( in modo Pneumatico ! ). Tutto questo, ovviamente, a seguito dell' indicibile potenza del dioYhawè.
Se la sua dottrina agli incolti uditori era alquanto "attrattiva" - ben diverso è stato con gli Ateniesi.. la sua dottrina fu accolta con sberleffi e pernacchie ( Atti 17.32 ) -   

Ordunque per il dottrinario il fatico premio ( resurrezione/salvezza) era da intendere come Vera giustizia divina. 
Tuttavia - questa - il dottore dottrinario la intendeva Non come retributiva MA salvifica - anche qui..  solo uno dei vari suoi ( arzigogolati ) proverbiali quanto articolati pensieri... eccc.. eccc..

Mariano

Perché limitarsi a questa domanda?
È bello o è brutto, è maschio o femmina, e'bianco o nero, e' gentile o scortese...............?
O forse siamo fuori strada?

giona2068

#52
Citazione di: Mariano il 21 Settembre 2016, 20:08:47 PM
Perché limitarsi a questa domanda?
È bello o è brutto, è maschio o femmina, e'bianco o nero, e' gentile o scortese...............?
O forse siamo fuori strada?

Che strano! Perché prima di chiederci come è il Signore Dio non ci chiediamo come siamo noi?
Ma cosa sto dicendo, noi siamo "perfetti" così come siamo e guai a chi lo mette in dubbio!
Faccio notare che ho aperto un topic per scoprire come siamo e l'ho titolato: Io chi sono?
Non ha avuto successo, ma quando si tratta di mettere sotto esame il Signore Dio Onnipotente tutti hanno qualcosa da dire, anzi da ridire!

Duc in altum!

**  scritto da jsebastianB:
CitazioneChe poi tu, come credente catto-cristiano, fai intendere che la mitica salvezza sia solo per i credenti Nel Messia/Cristo divinizzato.. è solo una tua convinzione. 
[Salve @jsebastianB]

Fede, non convinzione, si chiama fede: scommessa della dignità della propria esistenza sul qualcosa d'ignoto. Se proprio vuoi persuasione, ossia, oltre la semplice convinzione mentale, una consapevolezza nella ragione e nel cuore.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

jsebastianB

Citazione
Citazione di: Duc in altum! il 21 Settembre 2016, 21:21:57 PM

Fede, non convinzione, si chiama fede: scommessa della dignità della propria esistenza sul qualcosa d'ignoto. Se proprio vuoi persuasione, ossia, oltre la semplice convinzione mentale, una consapevolezza nella ragione e nel cuore.

                                                 ------------------------------------

La fede è certezza ( assoluta ) di una verita' e/o di un  qualcosa che - comunque - è indimostrabile.
Purtuttavia è proprio il "dubbio"  che la mette in discussione.

Che poi tu hai una granitica fede nel tuo "Dio" - buon per te.

Duc in altum!

**  scritto da jsebastianB:
CitazionePurtuttavia è proprio il "dubbio"  che la mette in discussione.
Eppure, dopo tutta la discussione che si voglia, è inevitabile esistere grazie alla fede.

CitazioneChe poi tu hai una granitica fede nel tuo "Dio" - buon per te.
"Ut in omnibus glorificetur Deus"!!   <affinche` in tutto sia glorificato Dio>
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

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