LOGOS

LOGOS - Argomenti => Tematiche Spirituali => Discussione aperta da: Jean il 22 Giugno 2016, 14:46:51 PM

Titolo: Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 22 Giugno 2016, 14:46:51 PM
La verità è uno specchio caduto dalle mani di Dio e andato in frantumi.
Ognuno ne raccoglie un pezzetto e sostiene che lì è racchiusa tutta la verità.

Così diceva nel 13° secolo il grande pensatore e poeta persiano sufi Jalaladdin Rumi.

Pur se anche in  altre sezioni del forum si parla di religioni/spiritualità ritengo che questa sia la più appropriata.

La ben conosciuta citazione (ricordo che Donquixote la mise quale sua firma nel vecchio forum) racchiude una saggezza incommensurabile e può essere letta a più livelli, volendo anche sopprimendone delle parti: ad esempio togliete "caduto dalle mani di Dio" ed ecco che riguarda anche chi non aderisca ad alcuna religione/spiritualità.
Togliete ancora "sostiene che" ed ecco che il proprio frammento vien considerato l'intera verità.

Sono possibili tutta una serie di combinazioni e ricombinazioni e mi riprometto, con calma, di evidenziarle.
Ma lo scopo non è enigmistico, bensì quello di far considerare che una citazione, un elaborato o un brano che provenga da uno stato d'ispirazione contiene, oltre alle parole, un quid (qualcosa di indefinibile)  che rimanda alla fonte.

Anche l'arte e le sue forme, quando sorgono da quello stato, ne sono pervase. Questa è la differenza con l'arte usa e getta o senz'anima, se preferite.

I contributi postati in questo forum dove difetti la cura per l'insieme  (compresa grammatica e ortografia, scusate l'appunto di un amante della nostra bella lingua ... ma occorre un piccolo sforzo, passi per i congiuntivi, ma i verbi ausiliari...) e che si prestano ad esser letti in molti modi, soprattutto se contengono innumerevoli riferimenti... son nella mia fantasia quel pezzetto di vetro argentato, a tal punto sminuzzato da non saper più come, volendo, ricomporlo... con la colla dell'umiltà.


Dite la vostra... se potete con cura, non per me, per i lettori e l'immagine che ne avranno di voi.

Grazie



Cordialmente

Jean
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Phil il 22 Giugno 2016, 17:17:17 PM
Una volta raccolto il frammento, viene istintivo guardarlo, e cosa, o meglio chi vediamo nello specchio? 
"L'uomo è misura di tutte le cose" diceva un tale (e anche la verità è una questione di "misura"...).
Se poi ci viene il desiderio di mostrarlo a qualcun'altro, magari dicendo "guarda, qui c'è la mia immagine!", allora l'altro, guardandolo obietterà "no, direi che c'è la mia...". A quel punto, o lo si guarda assieme (e ci si fa una risata), o lo si spezza in due (così che ognuno abbia la sua narcisistica metà) oppure va a finire che, nel climax del dibattito, qualcuno ci si taglia (e lo specchio si sporca di sangue, magari perdendo la capacità di riflettere...).
E se girassimo il frammento di specchio? Forse l'altro lato, quello che non riflette, è quello più limpidamente "vero"...
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Sariputra il 22 Giugno 2016, 22:11:33 PM
                                               Lo specchio caduto dalle mani racchiuse e andato in frantumi,
                                               raccoglie un pezzetto di Dio e ognuno sostiene
                                               che è lì tutta la verità.
 Se variamo il soggetto della frase, sembra cambiare completamente il senso . Rumi pone la verità stretta , racchiusa nelle mani di Dio. Parla da uomo di fede. Semplicemente rimescolando la frase sembra che la verità stia invece tutta nel cuore dell'uomo, che però la fa sempre cadere (vuole farla cadere perchè troppo dolorosa da trattenere?...), La grandezza della verità appare insostenibile per l'uomo. La grandezza di TUTTA la verità. Un pezzetto di specchio però è possibile trattenerlo. Un pezzetto non può mostrarci l'intero nostro volto...
Ma, se diamo un altro giro al caleidoscopio, un significato diverso appare...
                                               
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: paul11 il 22 Giugno 2016, 23:25:03 PM
Citazione di: Phil il 22 Giugno 2016, 17:17:17 PM...). E se girassimo il frammento di specchio? Forse l'altro lato, quello che non riflette, è quello più limpidamente "vero"...
.
La mia mente era uno specchio:
vedeva ciò che vedeva, sapeva ciò che sapeva.
In gioventù la mia mente era solo uno specchio
in un vagone che correva veloce,
afferrando e perdendo frammenti di paesaggio.
Poi con il tempo
grandi graffi solcarono lo specchio,
lasciando che il mondo esterno penetrasse,
e il mio io più segreto vi affiorasse,
poiché questa è la nascita dell'anima nel dolore,
una nascita con vincite e perdite.
La mente vede il mondo come cosa a sé,
e l'anima unisce il mondo al proprio io.
Uno specchio graffiato non riflette immagine,
e questo è il silenzio della saggezza.

(Edgar Lee Masters, "Antologia di Spoon River", "Ernest Hyde"9

Jean, è colpa tua se stasera inserisco poesie :D
La citazione di Phil mi ha ricordato questa poesia in Spoon River, che lessi  tanti, troppi anni fa.
E' strano come certi ricordi non si ossidino nel tempo


Questa poesia mi colpì profondamente,
se vuoi vedere il mondo devi essere cieco, perchè il tuo punto di vista è solo un punto di vista,' è solo un frammento.Allora devi rivolgerti dentro di te per unire i frammenti del mondo senza più osservare il mondo o vedere riflesso nel frammento il proprio ego.
C'è una profonda verità Jean in quello che scrive il maestro sufi e in questa poesia
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: baylham il 23 Giugno 2016, 09:24:58 AM
Metafore ed ossimori, le strutture alla base della poesia. E della vita?

La verità generale, assoluta, come improba, impossibile, ricombinazione delle verità singolari, particolari.

Quel frammento di poesia, testo è lo specchio o è un frammento dello specchio? Di nuovo la contraddizione, il cortocircuito logico.

Per me non c'è Dio. Trovo bello tuttavia che lo specchio sia caduto a Dio, non agli uomini. Il senso di colpa di chi ha inventato la Genesi, l'ebraismo e poi il cristianesimo è asfissiante.
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Phil il 24 Giugno 2016, 15:15:52 PM
Visto che parliamo di specchi, dopo Rumi e Masters, aggiungerei una terza riflessione:

"Il corpo è come l'albero della Bodhi [illuminazione]
e la mente è simile a un limpido specchio;
con cura lo ripuliamo di ora in ora
per timore che sopra vi cada la polvere.
[...]
Essenzialmente la Bodhi non ha albero
e nemmeno esiste alcuno specchio;
poichè dunque è tutto vuoto fin dall'origine,
su cosa può cadere la polvere?"

[racconto integrale: http://www.lameditazionecomevia.it/succhui.htm]
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: donquixote il 24 Giugno 2016, 21:30:00 PM
La citazione che avevo inserito nella mia firma è strutturata come segue:
 
La verità era uno specchio che cadendo si ruppe.
Ciascuno ne prese un pezzo
e vedendo riflessa in esso la propria immagine
credette di possedere l'intera verità. 
 
a me sembra che in questo modo sia più corretta e comprensibile, perchè per come l'ho letta io vuole stigmatizzare l'identificazione del proprio ego con la verità. Nella situazione attuale di nichilismo in cui da un paio di secoli si dibatte il mondo occidentale, in mancanza di punti di riferimento condivisi è particolarmente evidente che l'unica certezza (verità) che abbiamo è quella di esserci, di riconoscersi come soggetti pensanti che hanno desideri, sogni, aspirazioni, ambizioni. Questa è l'epoca dell'egoismo stirneriano, che ne "L'unico e la sua proprietà" diceva "tu hai il diritto di essere quel che hai il potere di essere", l'era di quello che Nietzsche chiamava "egoismo malato". Ma se immaginiamo  lo specchio completo di tutti i suoi frammenti, ovvero prima della frantumazione, vediamo come questo riflette ogni ente, e ogni ente è costitutivo del "tutto", unica cosa che a buon diritto si può chiamare "verita" (come diceva anche Hegel). inoltre lo specchio non è una unione arbitraria di frammenti (enti) ma un corpus unico in cui gli enti si interscambiano costantemente (se io mi riflettevo in un determinato "frammento" un attimo dopo vengo riflesso dal frammento del mio vicino e viceversa). L'immagine mi pare quindi particolarmente azzeccata anche perchè, volendo fornirne una interpretazione più prettamente spirituale, Dio è assimilabile allo specchio completo che emette i raggi riflettenti  che colpiscono i nostri occhi: senza quelli noi non potremmo vedere noi stessi e quindi, nella metafora, smetteremmo semplicemente di esistere.
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Phil il 26 Giugno 2016, 00:16:56 AM
Cento schegge e frammenti diversi,
un'unica fonte per tutti i riflessi?
Se lo stringi troppo forse ti tagli,
graffialo o giralo, così non t'abbagli!

Ma un po' Medusa e un po' Narciso,
lo sguardo indugia e resta indeciso;
fissi lo specchio delle tue brame
ed ecco che il vero ha il suo reame.

Se t'avvicini, il tuo fiato l'appanna,
ma se lo spolveri, mai ti condanna;
è pieno di vuoto e riflette il tuo volto,
ma è solo una scheggia, non vale molto...

Lo specchio è distrutto
e qual'è la sfortuna?
Lo specchio è il dito
e tu sei la luna...
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 26 Giugno 2016, 21:46:03 PM
@Sariputra

Tutta la Verità è lì, racchiusa in un frammento di uno specchio, caduto dalle mani e andato ne frantumi. La Verità è che Dio sostiene e raccoglie ognuno.

Un altro giro di caleidoscopio (o di giostra, ricordando il bravo Terzani) e nuovamente cambia il senso... grazie e bravo Sariputra per il contributo e soprattutto per l'interpretazione, che la verità sia troppo dolorosa da trattenere forse più che un'appropriata constatazione è a sua volta una verità... non per nulla a Siddarta venne tenuta nascosta (alfine invano, la realtà prima o poi bussa sempre alla porta...).



@Phil,

ponendo l'attenzione sull'altra faccia dello specchio (o la faccia oscura/nascosta della luna, parafrasando il titolo di un'opera di un noto complesso) e chiedendoti se non sia quella più limpidamente "vera", mi ha richiamato quella che definisco "la saga dell'io sono", ovvero l'ineguagliabile novella del Pirandello, "Uno, nessuno centomila"
Il buon Gegè (il protagonista) ti direbbe... accidenti a quella volta che mi son osservato il naso, ne è sortito un bel racconto, certo, ma a che prezzo..?

C'è un grande prezzo, a volte, richiesto per guardar dentro di sé, dietro le quinte, dove agiscono le nostre motivazioni. 
A livello psicologico, nessuno prima (e secondo me anche dopo) di Jung ha intrapreso un tale viaggio. 
Il resoconto della sua avventura nell'ignoto psichico, che ha tenuto riservato e solo da poco reso pubblico, ha spalancato una porta sul contenuto dell'inconscio, individuale e soprattutto collettivo. 
Divenendo anch'esso, a mezzo della mappa così faticosamente e perigliosamente redatta, contenuto fruibile della coscienza collettiva.

Riguardo il tuo secondo intervento, l'albero della Bodhi, chiederei a Sariputra di intervenire, se ne avrà occasione e stimolo, con le considerazioni che riterrà opportune... e magari dopo potremo discuterne.

Beh, sulla poesia... che immagino tua... son deliziato, e dimmi, l'hai composta per l'occasione? (ma attenzione, Phil, chi la rima esibisce... di rima subisce... nel senso d'attenderti, prima o poi, una replica )



@paul11

C'è merito ad inserire poesie, detti e citazioni, per commentare la tua aggiungo un altro aforisma di Rumi:

"Là fuori, oltre a ciò che è giusto e a ciò che è sbagliato, esiste un campo immenso. Ci incontreremo lì." 

Abbiamo qualcosa in comune e qualcosa meno, il nostro parzialissimo punto di vista... che piccineria, un giochetto per bimbi... ma se lo inquadriamo, intellettualmente e/o con sentimento, nel campo immenso che ci contiene, che contiene la nostra e la coscienza di tutti, allora tutti quei giochetti acquistano un senso... ma come dici bisogna chiuder occhi, orecchie e gli altri sensi per scorgerlo. 
Non rifletter noi stessi ma venir riflessi, mica facile, eh... forse siamo il pensiero di qualcun altro (Altro)?

Ah, "campo immenso"... non ti ricorda qualcosa di energetico/quantistico?
 


@Baylham

Qualcosa che è strutturato necessariamente è organizzato. L'infinito dibattito tra chi ritiene possibile l'auto-organizzazione e chi necessariamente vi scorge un progetto... ricorda appunto un ossimoro...
 
(cit. Wiki: - due termini di senso contrario o comunque in forte antitesi tra loro. Esempi: disgustoso piacere, illustre sconosciuta, silenzio assordante, lucida follia.)

... che mi porta (per cercare di dar una risposta) a definir la vita come il progetto-improgettabile oppure la manifesta-impossibilità... 
Come hai ben detto, contraddizioni, cortocircuiti logici che originano dal particolare che guarda, o s'immagina, il totale...

Ritengo che corrisponda al tuo sentire quando affermi che per te non vi sia Dio, tutte le discussioni sulla sua probabilità, anche in questo forum, han lasciato ognuno nella propria convinzione, segno che lo strumento del pensiero non è adeguato (eh, qui siamo di casa...) a fornir una riposta univoca e definitiva. 

Certo, val sempre la pena di cimentarsi, anche  con l'impossibile... ma come avrai visto, dalla ricombinazione dell'aforisma c'è la possibilità che lo specchio non sia più caduto dalle mani di Dio, che adesso sostiene e raccoglie le sue creature... chissà, allora, dove sta la verità, o se questa, come riflessa in uno specchio, appaia differente a seconda dell'angolo visivo. 

Sul senso di colpa... stante la disamina storica prodotta anche ultimamente da paul11 (non chiamatela religione) chi può dire, con certezza, da dove provenga e se sia davvero inventata (concedi che i termini siano espressioni del contesto storico) la Genesi?


 
@Donquixote,

senz'altro accetto e apprezzo la tua versione, forse lo stesso Baylam la preferisce, non essendovi riportata la Parola delle Parole. 
Dalla tua analisi emerge una parola nascosta (è una mia congettura, non mi permetto di parlar in tua vece), se posso dire così: incompletezza, quale  reale causa dei problemi umani. 

Da lì sorge il desiderio, dall'anelito di ricomposizione raffigurato nell'aforisma nello specchio integro. 
Nel buddismo (a cui non appartengo ma del quale ho gran riguardo al pari di tutti gli altri percorsi) vien esposta quale prima nobile verità la sofferenza, ma a ben vedere pare una non corretta traduzione: 

E' opportuno tenere presente che nella lingua utilizzata dal canone buddista, ovvero la lingua Pali, di derivazione Sanscrita, la sofferenza è chiamata DUKKHA, che non significa semplicemente "dolore" quanto piuttosto situazione incongrua, insoddisfacente, incompleta.
Il termine DUKKHA deriva da due parole: DUH e KHA.
DUH è un prefisso negativo e KHA significa vuoto. Dunque DUKKHA sottintende qualcosa di inconsistente, insoddisfacente, illusorio.
Il termine italiano "sofferenza" è letteralmente molto più restrittivo di DUKKHA, quindi dobbiamo utilizzarlo, in riferimento alle 4 Nobili Verità, in senso esteso.
Scopriremo dunque che perfino gli stati considerati di piacere sono DUKKHA, perché hanno sempre in sé, quantomeno, qualcosa di non completamente appagante, di non completa realizzazione, di illusorio, di senso di perdita o altro.
http://www.fiorediloto.org/quattro.htm

Che sia corretto dire che i frammenti anelino alla ricomposizione? 

A ritornar (tralasciamo una dozzina o più di miliardi d'anni di passaggi evolutivi...) al momento precedente quell'esplosione iniziale, se davvero c'è stata, per essere ricollocati in quello specchio al di là del tempo e dello spazio?

Pensieri e suggestioni, caro Don, e nel ringraziarti per la visita, auguro a te e a tutti che quell'ultimo raggio di sole che alfine ti/ci colpirà, solo sul cuor della terra, sia l'inafferrabile raggio verde, come la speranza e le tenere foglie nel nostro mondo azzurro. 
E se poi sarà sera, che importa.
 

Cordialmente
Jean
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Phil il 27 Giugno 2016, 23:08:25 PM
Cercando altri spunti sull'immagine dello specchio (o viceversa!) ho trovato una preghiera protestante insegnata alle fanciulle per quando si specchiano: "Vedo certo un'immagine, ma non è la Tua, o Dio, che Tu mi avevi donato. Il peccato è ciò che in me rompe lo specchio. Tu però puoi raccoglierne i pezzi" (citata in "Storia dello specchio", di S. Melchior-Bonnet, p. 266, nota 71; corsivo mio).
Leggendola mi ha colpito subito il curioso slittare dei ruoli rispetto alla citazione iniziale di Rumi (anche se qui non c'è in gioco la verità...).

P.s.
Citazione di: Jean il 26 Giugno 2016, 21:46:03 PMBeh, sulla poesia... che immagino tua... son deliziato, e dimmi, l'hai composta per l'occasione?
Lasciamo le poesie ai poeti, chiamiamola semmai filastrocca o, per essere meno "antichi", testo rap... comunque, si, è stato un "post rimato" improvvisato sulla conversazione...
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: acquario69 il 28 Giugno 2016, 05:43:38 AM
Citazione di: Phil il 27 Giugno 2016, 23:08:25 PM
Cercando altri spunti sull'immagine dello specchio (o viceversa!) ho trovato una preghiera protestante insegnata alle fanciulle per quando si specchiano: "Vedo certo un'immagine, ma non è la Tua, o Dio, che Tu mi avevi donato. Il peccato è ciò che in me rompe lo specchio. Tu però puoi raccoglierne i pezzi" (citata in "Storia dello specchio", di S. Melchior-Bonnet, p. 266, nota 71; corsivo mio).
Leggendola mi ha colpito subito il curioso slittare dei ruoli rispetto alla citazione iniziale di Rumi (anche se qui non c'è in gioco la verità...).

a me e' capitato di lavorarci per quattro anni con i protestanti,esattamente con i presbiteriani che sono una delle tante loro innumerevoli spezzettature e diramazioni (hanno percio lo specchio già frantumato in partenza!) e le loro sono delle vere e proprie sette.
insomma ho avuto modo di conoscere in maniera più o meno diretta la loro "visione",che secondo me e' fra le più ristrette.
innanzitutto sono estremamente individualisti,(del resto la loro provenienza e' pure anglosassone) anche se se lo mascherano tra di loro e inoltre sfocia in un moralismo estremo che sconfina nella più assurda bigotteria.

hanno di fatto completamente invertito il senso che si darebbe alla citazione di Rumi..insomma della Verita con la maiuscola
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: baylham il 04 Luglio 2016, 10:23:42 AM
Aggiungo alcune riflessioni problematiche sul testo originale e in risposta a Jean.

Il senso di colpa è umanamente accettabile ed inevitabile quando devi scegliere, ma c'è un limite: non possiamo attribuirci colpe che non abbiamo. L'uomo non è certamente responsabile della nascita del bene e del male.  Da ciò un'ulteriore domanda: è l'uomo a fare la morale o la morale a fare l'uomo?

La caduta dello specchio, la verità sta in alto (Dio e lo specchio intero) e cade verso il basso (l'uomo e il frammento di specchio). Non sono affatto d'accordo, il movimento è bidirezionale, dall'alto al basso e dal basso all'alto. Il frammento riflette bene quanto l'intero. Ciò significa che la verità non ha luogo, livelli, che la verità del generale è parziale quanto la verità del particolare, che il generale non può racchiudere il particolare e viceversa.

La verità è una riflessione, un isomorfismo, formata dal sistema specchio-essere (Dio, uomo). Le proprietà, le qualità dello specchio tuttavia non sono conoscibili né da Dio né dagli uomini, quindi né Dio né gli uomini possono conoscere la verità.
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: donquixote il 04 Luglio 2016, 11:15:18 AM
Citazione di: baylham il 04 Luglio 2016, 10:23:42 AM
Aggiungo alcune riflessioni problematiche sul testo originale e in risposta a Jean.

Il senso di colpa è umanamente accettabile ed inevitabile quando devi scegliere, ma c'è un limite: non possiamo attribuirci colpe che non abbiamo. L'uomo non è certamente responsabile della nascita del bene e del male.  Da ciò un'ulteriore domanda: è l'uomo a fare la morale o la morale a fare l'uomo?

La caduta dello specchio, la verità sta in alto (Dio e lo specchio intero) e cade verso il basso (l'uomo e il frammento di specchio). Non sono affatto d'accordo, il movimento è bidirezionale, dall'alto al basso e dal basso all'alto. Il frammento riflette bene quanto l'intero. Ciò significa che la verità non ha luogo, livelli, che la verità del generale è parziale quanto la verità del particolare, che il generale non può racchiudere il particolare e viceversa.

La verità è una riflessione, un isomorfismo, formata dal sistema specchio-essere (Dio, uomo). Le proprietà, le qualità dello specchio tuttavia non sono conoscibili né da Dio né dagli uomini, quindi né Dio né gli uomini possono conoscere la verità.
L'uomo è invece certamente responsabile della nascita del bene e del male: forse che gli animali, le piante, le montagne e i mari hanno una concezione del bene e del male? Solo l'uomo è dualista per natura, cultura e necessità (a iniziare dalla contrapposizione fra essere e non essere e da quella fra essere e divenire) e dunque è l'uomo a inventare la morale (in qualunque modo la si intenda) e non viceversa.

La caduta dello specchio è una giustificazione del suo rompersi in frammenti, non certo un modo per dire che lo specchio sta in alto e i frammenti in basso. Lo specchio è "dentro" l'universo e non sopra o sotto inteso come collocazione spaziale.  Se lo specchio fosse "altrove" rispetto al mondo (il concetto moderno di Dio come "Totalmente Altro") non potrebbe riflettere e sarebbe del tutto inutile, quindi inesistente per necessità. Il frammento non può riflettere bene quanto l'intero, perchè il suo essere frammento lo costringe a riflettere uno o pochi enti per volta, che risultano quindi separati rispetto alla totalità. Lo specchio intero invece riflette la totalità degli enti, e se un "ego" può sempre scorgere la differenza fra un ente e l'altro non potrà nel contempo rifiutarsi di vedere che ogni "riflesso" origina dal medesimo specchio. E comunque è vero che il movimento è bidirezionale, ma inteso come necessità della presenza sia dello specchio che degli enti che costantemente si riflettono in esso. Se l'uno o gli altri venissero a mancare anche il soggetto che rimane sparirebbe.

La verità non è un riflesso, ma è ciò che consente il verificarsi di quel riflesso, ovvero lo specchio. Lo specchio non può riflettere se stesso ma per mezzo di lui tutto è riflesso, così come la luce non può illuminare se stessa (non nel senso che "non ne è capace" ma nel senso che è perfettamente inutile visto che è già luminosa)  ma senza di essa niente verrebbe "alla luce" e quindi si manifesterebbe. Gli enti che si riflettono nello specchio sono quindi a loro volta "riflessi di verità".
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Duc in altum! il 04 Luglio 2016, 11:17:52 AM
**  scritto da baylham:

[Salve baylham]
CitazioneIl senso di colpa è umanamente accettabile ed inevitabile quando devi scegliere, ma c'è un limite: non possiamo attribuirci colpe che non abbiamo.
Secondo me sarebbe già un passo avanti attribuirci (quindi riconoscere sinceramente) le colpe che abbiamo, poi sarà più semplice azzerare le angosce da colpe non di nostra creazione.

CitazioneL'uomo non è certamente responsabile della nascita del bene e del male.  Da ciò un'ulteriore domanda: è l'uomo a fare la morale o la morale a fare l'uomo?
Sì, ma resta sempre responsabile del discernimento e dell'intelletto che applica al dualismo ontologico del bene e del male.

Prima c'è da scegliere, inevitabilmente per/con fede, quale morale, dopo ci si può chiedere se è l'uomo a fare la morale o la morale a fare l'uomo?
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: baylham il 05 Luglio 2016, 10:57:25 AM
Non divago ulteriormente sulla morale per rimanere al tema del testo poetico-religioso, la verità. 

Effettivamente non compaiono due livelli distinti, il naturale e il soprannaturale, la terra e il cielo, il sacro e il profano. Tuttavia i due piani tipici di ogni religione sono impliciti: lo specchio integro, la verità, non appartiene, è inaccessibile agli uomini, che possono solo avere, raccoglierne i pezzetti.

Se il poeta ha scelto lo specchio come metafora della verità suppongo sia per la sua proprietà di riflettere l'immagine di chi, che cosa si specchia: rispecchiare l'essere appunto, forse un rimando al conosci te stesso.

Ulteriore riflessione ispirata dal testo. Dio ha perduto lo specchio per la sua sbadataggine, quindi la verità è persa per sempre e per tutti, ma la verità non è essenziale per vivere.
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: paul11 il 05 Luglio 2016, 14:55:36 PM
Citazione di: baylham il 05 Luglio 2016, 10:57:25 AMNon divago ulteriormente sulla morale per rimanere al tema del testo poetico-religioso, la verità. Effettivamente non compaiono due livelli distinti, il naturale e il soprannaturale, la terra e il cielo, il sacro e il profano. Tuttavia i due piani tipici di ogni religione sono impliciti: lo specchio integro, la verità, non appartiene, è inaccessibile agli uomini, che possono solo avere, raccoglierne i pezzetti. Se il poeta ha scelto lo specchio come metafora della verità suppongo sia per la sua proprietà di riflettere l'immagine di chi, che cosa si specchia: rispecchiare l'essere appunto, forse un rimando al conosci te stesso. Ulteriore riflessione ispirata dal testo. Dio ha perduto lo specchio per la sua sbadataggine, quindi la verità è persa per sempre e per tutti, ma la verità non è essenziale per vivere.
(Il grassetto della considerazione finale quotata, è mio)
Sembra un gioco di parole, ma è vero che possiamo vivere senza verità ed è quello che in fondo si fa, ma aggiungerei da  animali furbi ed astuti, ovvero non è vivere è sopravvivere.Se vogliamo toglierci l'autocoscienza e obnularla, ....non possiamo farlo.E' un "tarlo" che ci chiede comunque dei significati, una linea di senso che ricostruisca il puzzle dei frammenti, ed è quello che tutti noi facciamo.
Il problema è che senso ciascuno di noi dà ai significati dei frammenti, e decide di conseguenza.
Quindi tutti interpretano i frammenti ciascuno dando dei suoi signiificati e ciascuno ricostruendo un' idea di senso fra i frammenti raccolti nell'autocoscienza.
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Duc in altum! il 06 Luglio 2016, 11:55:44 AM
**  scritto da baylham:
Citazionema la verità non è essenziale per vivere.
Se così fosse, perché, anche involontariamente o senza accorgersene, tutti la cercano e la anelano?
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 24 Luglio 2016, 16:02:21 PM
Buongiorno,

ognuno di noi è diventato quello che è nel corso di una storia di vita unica e irripetibile, un mix di esperienze, cultura, emozioni e sentimenti che ne connotano l'identità con la quale si presenta e per la quale viene riconosciuto dagli altri.

La cultura dovuta a studio ed approfondimento non si improvvisa, o la si è acquisita o le eventuali lacune emergeranno nel confronto con coloro che invece vi abbiano dedicato una parte importante della loro vita.
Costoro, ad esempio in campo storico-religioso, avendo controllato e verificato le fonti, supportano i loro interventi, anche su questo forum, con puntuali citazioni e riferimenti che danno la misura della padronanza acquisita. Nel presentare il loro frammento di specchio risulta difficile, perlomeno a me, non riscontrarne il buon riflesso.
Ad una argomentazione che riporti alle fonti, necessariamente se si vuol restare sullo stesso piano, ne va opposta una parimenti giustificata, altrimenti si parleranno lingue diverse. Analogamente a quanto accade nelle discussioni in cui vengono richiamati concetti e formulazioni scientifiche, se non si rimane nel merito, prediligendo l'interpretazione degli stessi, ben presto si percorreranno strade divergenti, nelle quali verranno giustamente fatti brillare i propri pezzetti di specchio (ognuno riflettendo la sua verità).

Non c'è alcun problema nel far ciò, sta al lettore attento recuperare l'informazione adeguata alla sua conoscenza per farla propria.

Semplificata in tal modo la faccenda dell'interazione a mezzo di parole scritte, verrebbe da chiedersi se mai le divergenti (nella maggior parte) strade, i differenti percorsi di vita durante i quali si son tratti dal mar della conoscenza i pesci che ci corrispondono, potranno mai incontrarsi per imbandire una tavola comune, in cui ognuno partecipa con quello che dispone.
E non intendo qualcuno tra tanti, ma proprio tutti coloro che incontriamo...

Interrogatevi... onestamente ne vedete la possibilità? Che venga trovato un fattore unificante, magari nelle vesti d'una festa o di un più semplice appuntamento al bar per un caffè?

La storia dell'umanità vi costringerà a risponder negativamente, per quanto possiate individuare data e luogo opportuni qualcuno inevitabilmente non potrà parteciparvi, o non vorrà, nonostante il garbato invito. È perfettamente nella logica dell'esistenza, a meno non vogliate disconoscere il valore dell'esperienza.

Quando leggo una discussione in questo forum inevitabilmente mi accade di propendere per una parte piuttosto che l'altra, in fin di conti si tratta di soppesare argomenti, che è quasi come pesar una qualsiasi altra cosa... tuttavia nella nostra personale bilancia... ebbene, il senso di relativa insicurezza che mi procura l'usar la mia di bilancia m'indurrebbe a chieder ad altri che ne abbian di migliori.

Quanto ho fatto in passato, sinché non ne ho avuta la sensazione che trovata la più idonea ce ne sarebbe sempre stata un'altra ancor più performante. Che fare, continuare sino ad esaurire l'esistenza?

Dev'esserci un'altra strada, non è questione di costruire la parabola più grande per osservar l'universo... ma di far lavorare assieme un gran numero di piccole parabole, quello che appunto sta avvenendo in ambito astronomico.

E quindi, riferito a quel fattore unificante innanzi richiamato?



immedesimare

Fare una sola medesima cosa, di due o più cose distinte: i. un concetto con un altro; i. più idee in un sol concetto.
SIN. unificare, unire

Diventare una cosa o persona sola con un'altra: l'autore s'immedesima con i personaggi; l'attore s'immedesima nel proprio ruolo.
SIN. identificarsi

Partecipare a qualcosa emotivamente, intimamente, con tutto se stesso: immedesimarsi nella sofferenza di qualcuno; se provi ad immedesimarti nella mia situazione, capirai.




Ecco, questa è la risposta che cercavo e ho trovato,  nel legger Sebastianb e Giona o Sgiombo e Donquixote ecc. ecc.  qualcosa in me m'avverte della possibilità che entrambe le coppie d'opposti (figurativamente, allo scopo d'illustrare la mia condizione e non riferita a loro) abbiano colto qualcosa di quell'universo che è lo specchio integro della verità.
E loro (come tutti noi) essendo niente più che un frammento ne possono fotografare solo una infinitesima parte.

Dio o la verità, se esiste, è la raccolta completa d'ogni singola foto da ogni infinito possibile punto d'osservazione, nello spazio e nel tempo... al quale presentare il mio ridicolo album d'aspirante collezionista per la valutazione...  



cordialmente

Jean
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 20 Ottobre 2016, 21:07:21 PM
Così, così credi di saper distinguere
Paradiso da inferno

Cieli azzurri dal dolore
Puoi distinguere un campo verde
Da un freddo binario d'acciaio?
Un sorriso da dietro un velo?
Pensi di riuscirci?




E ti hanno convinto a barattare
I tuoi eroi con fantasmi?
Ceneri fumanti con alberi?
Aria calda con vento fresco?
Gelido comfort con aneliti di cambiamento?
Hai scambiato la parte da comparsa in guerra
Per un ruolo di protagonista in una gabbia?




Come vorrei, come vorrei tu fossi qui
Siamo soltanto due anime perse
Che nuotano in una boccia per pesci
Anno dopo anno
In corsa sul solito vecchio terreno
Per trovare che cosa?
Le stesse vecchie paure
Vorrei averti qui




https://www.youtube.com/watch?v=rirDOIttODM




(https://www.youtube.com/watch?v=D97gP-1zyqQ)


Commento di Walter Acevedo:

Of all the language barriers, music has none.
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 09 Novembre 2016, 21:04:27 PM
Un ebreo dice ad un amico: "Ti ricordi di mio figlio? Tu sai che l' ho sempre educato nel rispetto della religione ebraica. E' successa una cosa strana: l'ho mandato in Israele perché cresca da vero ebreo, e lui... e' tornato cristiano".
"E' strano, anch'io ho educato mio figlio nel rispetto della vera religione, ma quando l'ho mandato in Israele, e' tornato cristiano anche lui".
"Questo e' molto strano, parliamone al rabbino: "I nostri figli che abbiamo educato da veri ebrei sono andati in Israele e sono tornati a casa cristiani".
"Questo e' molto strano perché anche mio figlio, e' andato in Israele e, malgrado sia stato allevato da vero ebreo, e' tornato a casa cristiano".
"Cosa possiamo fare? ". E il rabbino: "Chiediamo al Signore: Signore di Israele, Dio di Isacco e di Giacobbe, ascoltaci, vogliamo chiederti un consiglio: i nostri figli, tutti degli ottimi ebrei, sono andati in Israele e sono tornati a casa cristiani, che possiamo fare?

". E Dio: "Questo e' molto strano, perché anche mio figlio... ".
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: jsebastianB il 09 Novembre 2016, 22:01:55 PM
Altra spiritosa storiella :  
Ogni anno, subito prima di Pasqua, il Capo Rabbino di Roma si presenta in Vaticano dal Papa e gli porge una busta molto antica.
Il Papa la prende, scuote la testa e la restituisce al Capo Rabbino che se ne ritorna via.
Questa usanza avviene da quasi 2000 anni ed e' poco conosciuta da altri all'infuori dei due soggetti citati.
Succede che un anno siano di nuova nomina sia il Papa che il Capo Rabbino.
Quando il Capo Rabbino presenta al Papa l'antica busta, come il suo predecessore gli aveva insegnato, il Papa, come gli aveva insegnato il suo predecessore, la guarda e la restituisce al Rabbino.
Pero' il Papa aggiunge: "Questo rituale mi sembra strano.
Non ne capisco il significato.
Che cosa c'e' dentro la busta?".
Ma il Rabbino risponde: "Che io sia dannato se lo so.
Sono nuovo anch'io.
Ma basta aprire la busta e conosceremo il contenuto".
Il Papa accetta la proposta del Rabbino e insieme lentamente e con molta cura aprono la vecchissima busta e leggono il foglio in essa contenuto:  il  "conto"   dell'  Ultima Cena!
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 03 Dicembre 2016, 22:40:30 PM
https://www.youtube.com/watch?v=TkVFNyHv60o
 
 
Pensare, immaginare qualcosa, conferisce realtà a quella cosa che così viene all'esistenza, nel dominio del pensiero o dell'immaginazione, da dove può o meno prender forma anche nella vita quotidiana.

Tutti i contenuti dell'infinito flusso del pensiero, di quello del sogno e delle emozioni non sono meno reali di un'auto che potrebbe investirvi, di una carezza o qualunque cosa che possa fisicamente toccarvi.

Sono anche veri?

Cos'è la verità se non il riflesso di qualunque forma dell'esistenza nello specchio interiore della mente?

Un riflesso è un raggio di luce che alfine si posa.

Da dove proviene?

Da dove proviene il pensiero?

Se provenisse proprio da una direzione, nello spazio e nel tempo?

Così che si potesse risalirne il percorso come per un raggio di luce?

Perché da sempre l'uomo ha guardato e studiato il cielo?

Perché da sempre si rivolge al cielo, immaginando di andarci o ritornarci, al termine del viaggio?

Siamo quello che crediamo, che pensiamo?

C'è una verità in questo?

Perché non dovrebbe esserci?

Chi stabilisce cosa sia vero o no se non noi stessi, per noi?

Siamo un piccolo frammento di specchio che intercetta il raggio e lo proietta magicamente su uno schermo che alcun strumento scientifico potrà mai rivelare né indagare.

Perché non ha confini.

Siamo una piccolissima cosa senza confini, un paradosso vivente.

Per questo ci affascinano i paradossi.

Perché viviamo, giorno dopo giorno l'impossibile.


L'impossibile dono dell'esistenza.
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Angelo Cannata il 04 Dicembre 2016, 00:54:02 AM
Maledetta verità,
trai da vetri irte travi.
Vorrei averti
riva di vita,
ma verti su trite tare
e trovo reti di rovi,
vate vitrea,
maledetta verità.
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Freedom il 04 Dicembre 2016, 09:31:35 AM
Citazione di: Angelo Cannata il 04 Dicembre 2016, 00:54:02 AM
Maledetta verità,
trai da vetri irte travi.
Vorrei averti
riva di vita,
ma verti su trite tare
e trovo reti di rovi,
vate vitrea,
maledetta verità.
Ti abbraccio fraternamente per il tuo grido di dolore e di disperazione ma ti esorto a cambiare posizione. Non serve e non è nemmeno carino maledirla.
Delle due l'una: o la verità non esiste o tu la stai cercando male.
Decidi tu.
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 06 Dicembre 2016, 22:32:50 PM
Maledetta verità,
trai da vetri irte travi.
Vorrei averti
riva di vita,
ma verti su trite tare
e trovo reti di rovi,
vate vitrea,
maledetta verità.

 


Maledetta primavera

Voglia di stringersi e poi
vino bianco, fiori e vecchie canzoni
e si rideva di noi
che imbroglio era
maledetta primavera.

Che resta di un sogno erotico se
al mattino è diventato un poeta
se a mani vuote di te
non so più fare
come se non fosse amore
se per errore
chiudo gli occhi e penso a te.

Se per innamorarmi ancora
tornerai
maledetta primavera
che imbroglio se
per innamorarmi basta un'ora
che fretta c'era
maledetta primavera
che fretta c'era
se fa male solo a me.


Che resta dentro di me
di carezze che non toccano il cuore
stelle una sola ce n'è
che mi può dare
la misura di un amore
se per errore
chiudi gli occhi e pensi a me.
 
Se per innamorarmi ancora
tornerai
maledetta primavera
che importa se
per innamorarsi basta un'ora
che fretta c'era
maledetta primavera
che fretta c'era
maledetta come me.


Lasciami fare
come se non fosse amore
ma per errore
chiudi gli occhi e pensa a me.
Che importa se
per innamorarsi basta un'ora
che fretta c'era
maledetta primavera
che fretta c'era
lo sappiamo io e te.

 


Caro Angelo (eh... nomen omen...),

differentemente da Freedom non colgo nei tuoi pregevoli versi (che mi ricordano le puntute schegge di vetro di uno specchio rotto) né dolore né disperazione; nel tuo esercizio poetico hai voluto trarre dalla parola madre, verità, le schegge di vetro (le parole) più appuntite e aspre per rendere l'immagine di qualcosa che pur anelato (rive di vita) si mantiene irraggiungibile, avendo eretto cavalli di frisia a difesa del suo segreto.

Hai operato una scelta, come (più prosaicamente) l'ha operata il compositore di questa bella e orecchiabile canzonetta del 1981 che a mio avviso ha molti punti di contatto con la tua poesia, pur appartenendo ad ambiti ed esperienze differenti. 

In entrambi i casi (verità e/o primavera) l'epiteto "maledetta" rende più la sensazione del desiderato che del rifiutato... come recita il detto: "chi disprezza compra"...



Piccolo OT... la nostra firma rende un aspetto di noi, la mia si riferisce ad un'amica che si è intrattenuta un solo giorno (oserei dire da leone...) nel nostro Hotel Logos... poi sono certo sia accaduto qualcosa che l'ha motivata a cancellare l'iscrizione, considerato che le premesse della sua partecipazione erano assai positive. 

Mi aveva colpito (credo anche a Sari e sgiombo) la sua semplicità e apertura, così, pur con modeste speranze, mantengo nella mia firma il desiderio di rincontrarla qui. 
Ne parlo perché sono alla ricerca della verità e sarebbe un bel regalo di Natale  un'amica ritrovata... alla quale, se mi legge, faccio gli auguri di cuore.



Poiché (Angelo) mi hai onorato della tua visita mi son sentito in dovere di accedere al link della tua firma e dare un'occhiata al sito che hai costruito. 
Permettimi di avere delle perplessità sull'essere...l'unico sito al mondo, interamente dedicato alla spiritualità, con l'obiettivo di essere imparziale e indipendente da qualsiasi religione o credenza.  
Un proclama altrettanto categorico di quelli di ogni religione che ritenga di essere la sola depositaria della "vera" verità...



 
Nel topic sul Natale affermi : Voglio dire: finché si passa il tempo a criticare la Chiesa o i Cristiani non si tocca il nocciolo del problema. Il nocciolo è Gesù e finché non si ha il coraggio di criticare Gesù stesso si faranno soltanto critiche confuse e inefficaci. Come fai a criticare le ricchezze della Chiesa se prima non critichi i comportamenti di Gesù che vi stanno all'origine?

Al riguardo desidero porti e porre la questione del comportamento di chi venga ritenuto un Maestro, un Guru o un saggio. 

Assunto che non si può sbarazzarsi della presenza storica  (e attuale, nelle coscienze delle persone che vi fanno riferimento) di siffatte persone, con quale pietra di paragone ne verificherò le caratteristiche?

Usassi la mia sarebbe ben poco... potrei usare la pietra storica, come ben si adopera Sebastian... al quale chiederei un'opinione riguardo i milioni di ex voto che si trovano negli innumerevoli santuari Mariani o riguardo l'opera dei santi... togliamone pure la metà, anche di più... ma su quello che rimane non c'è analisi o pietra che lo possa interpretare o spiegare. C'è dell'altro.


Se hai aperto il link sopra il mio precedente post vi avrai trovato un mantra devozionale riferito a una grande personalità dell'India,Sri Anandamayi Ma.

A  questo link  http://www.innernet.it/memorie-di-anandamayi-ma/ 

puoi trovare le esperienze di due persone che l'hanno incontrata e frequentata. Se riterrai di leggerle potremmo approfondire (con calma, le mie energie son limitate) la questione.
 

un cordiale saluto


Jean
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 18 Dicembre 2016, 21:41:12 PM
L'arazzo indiano

 
Qualche anno fa una persona a me cara mi fece un regalo. 

Sono inadeguato a ricevere regali... preferisco farli e comunque apprezzo più il gesto, la parola che l'oggetto. 
Il fatto è che col tempo mi sono sempre più liberato di quello che possedevo, da un buon repertorio di libri, chitarra, sci da fondo ecc. ecc.

Se qualcuno trovasse nei miei pochi oggetti qualcosa che proprio gli interessa... avrebbe buone probabilità di portarlo con sé. 
Forse saranno gli anni e gli acciacchi che aumentano (ricordo la canzone di Guccini, Van Loon... che aveva alfine il bagaglio di un saggio...cioè poco o niente) o forse un altro tipo di diavoletto che quelli di Sari (come esser sicuri di non far qualcosa che in fondo ci gratifica... anche nello spogliarci delle nostre cose?).

Il regalo che mi fece questa persona è stupendo, un grande arazzo indiano, un puzzle di tanti pezzettini di tessuto ricamati d'ogni colore e forma, tempestato di perline bianche, argentee, rondelline metalliche  e cento altri effetti impossibili da descrivere compiutamente. 

Colori e rifrangenze mutano se appena si sposta il punto d'osservazione, per non dire se illuminato dalla luce... col sole poi... si entra "dentro" il disegno...

L'ho "studiato" a lungo, fotografando ogni suo dettaglio e percorrendolo con un video... è una sorta d'universo... che evolve in un senso o in un altro, sta a chi l'osserva scegliere la direzione... e anche da questa relativamente piccola cosa (beh... avere un universo appeso ad una parete è mica poco...)  non posso che trovarmi d'accordo con Inverno che il mondo sia pieno di magia...

Quando me lo regalò ovviamente cercai di rifiutare... ma c'era di mezzo il cuore... e tornato a casa lo appesi alla più bella parete bianca, l'unica che prende il sole anche se non per tutto l'anno.

Oggi la mia benefattrice nella nuova casa ha una stanzetta che mi sono proposto di sistemare proponendo il mio gusto (ci so fare col bricolage... nel caso Villa Sariputra necessitasse...). 

Beh, ho fatto proprio un bel lavoretto, semplice ed essenziale  come piace a me... che mi ha valso le sue lodi (ah, c'è regalo migliore di chi ti apprezza per qualche cosa?).

Mancava solo d'appendere qualcosa su una bella parete...  e come l'ho pensato ho visto l'arazzo e lo straordinario effetto che procurerebbe...

Sapete, vero, quando c'è una sola cosa che sta bene in un certo posto..?

Non si può (naturalmente entro certi limiti) non porla in atto... così glielo ho proposto... quella stanzetta (carina e mooolto piccolina, alla Vania...) ha una luce che incontra un alberello di limoni prima d'entrare e viene filtrata da una tenda lilla... non c'è proprio posto migliore per quell'opera (d'arte). 
E poiché la persona si diletta di pittura, onestamente non poteva che concordare, tuttavia rifiutando il mio "sacrificio"... si tratta del suo regalo...


Ma cosa sono... i regali? 
Quelli che ci si scambierà in queste feste e quelli d'ogni tipo? 
Non è che un regalo, una parola, un gesto... nei casi migliori (di quelli parlo, non della mania consumistica usa-e-getta) non sia qualcosa che andrà a collocarsi dove c'è il posto giusto (questo sì adeguato...) per farlo?

Così la mia benefattrice  ha dovuto prender atto che la parete della sua stanzetta sia, alla fine del viaggio... il luogo deputato ad accogliere l'arazzo-universo... che tra una settimana cambierà collocazione spazio-temporale... eh già, infiniti universi dentro altri universi...

Adesso son qui seduto a scrivere questo pezzo, alla mia sinistra l'arazzo... e devo dire che il diavoletto mi ha avvertito che ne sentirò un pochino la mancanza... ma tant'è, era la cosa giusta da farsi... il giusto riflesso nello specchio della verità.



 
Un augurio a tutti voi e ai vostri cari.

Un saluto alla mia amica Roberta.
 
Jean
 
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Sariputra il 25 Dicembre 2016, 00:27:32 AM
https://www.youtube.com/watch?v=CHpA6qotiwg

-E' già Natale?-
-Da qualche minuto Sari.-
-Ahhh!...-
-Ti fa male in questo punto?-
-Mi fa male un pò dappertutto. Sei brava Sabi. Questo massaggio shiatsu natalizio è un bel regalo che mi fai...-
-Un altro Natale  eh...vecchietto?-
-Sì...un altro Natale...-

Sono disteso sul ventre e mi osservo nello specchio. Noto i capelli un pò grigi...il volto mi pare ingrassato. Sabi è in ginocchio accanto a me e mi sta massaggiando energicamente la schiena. Pressioni e rilasci...un pò doloroso e un pò piacevole. Come la vita...
Mi sembra di sentire ancora il canto della stella dei bimbi. Hanno suonato al cancello della Villa. Erano i bimbi della scuola materna, accompagnati dai genitori. V. è corsa fuori ridendo. "Mettiti qualcosa, è gelido!" Le ho urlato dietro...troppo tardi.
-Papi! Avevano anche un carretto tirato da un asino. Al poveretto avevano messo sulla testa un paio di corna da renna, tutte illuminate...-
-Immagino come si starà divertendo...-le ho risposto. Ci abbiamo riso sopra...
Sono disteso sopra un grande tappeto variopinto. Sembra quasi un arazzo...si potrebbe forse pure appendere da qualche parte, se non fosse così comodo da usare...
Adesso V. è a letto.
Sabi mi sta torcendo delicatamente, ma non troppo, i piedi...

-E' piatta...-
-La vita?-
-Che scemo! Sei il solito buffone. Intendo la pianta del piede. E' piatta...-
-Beh!...Non è che anche l'altra sia messa molto meglio...-
-Shhh!...Stai buono. rilassati!- sussurra-E' Natale. Bisogna essere buoni.-
-Che dolce questa musica...-
-E' di Deva Premal...-

Mi sto sciogliendo sotto le sue abili mani, come la neve del Monte toccata dal sole. Vorrei dormire ma...ho lo sguardo assente di mia madre, con il cibo che esce dalla bocca semiaperta davanti...
Ancora ricordi di bambino mi assalgono. Un Natale ormai lontano...io che torno dalla messa, ormai mezzogiorno passato. Mio padre non c'è. Pranziamo senza di lui...non ci ha aspettato per stare insieme. Nemmeno il giorno di Natale. Tristezza infinita di bimbo...giorni e giorni senza più parlare. Mia mamma capisce...mi lascia stare, mi passa solo la sua mano, svelta, tra i capelli...-E' fatto così, è un artista- ci dice-ma vi vuole tanto bene!- E' una buona scusa essere un'artista. Bisogna perdonare gli artisti. Sono esseri strani...

Osservo Sabi nello specchio . Non è più giovanissima , ma è una bella donna...anche in tuta ginnica.
-Ho quasi finito. tra poco ti lascio in pace...-
-No!...Massaggiami in eterno. Voglio morire mentre mi massaggi...-
-Devo andare a casa, lo sai...-
-Resta...E' natale. Con che cuore puoi lasciare un povero vecchietto solo? E' pura malvagità...-
-Così puoi scrivere. Chissà cosa ti inventi stavolta...-
-Scriverò di quanto è dolce farsi massaggiare da te.-
-Grazie...ma non è vero. Ho fatto solo poche lezioni del corso shiatsu, lo sai...-
-Sei un'abile apprendista, allora.-
...
-Sari, lo specchio è sporco...non vedi? Se posso, dopodomani vengo a fare la polvere...Puoi anche cominciare a far fare qualcosa alla V., lasciamelo dire.-
-E' la polvere degli anni. La polvere dei natali passati che si deposita sullo specchio, per rendere tutto più sfumato...come un desiderio d'oblìo.-
-Sì...molto poetico , per dire che non hai voglia di pulire... come anche sbattere questa specie di arazzo indiano. Fortuna che non sei allergico alla polvere...-
-Se lo sbatto sicuramente perderà la sua morbidezza.-
-Ma vaaa!!...-
-Ci sono ancora dei punti dolenti.-
-Ciaooo!...Buon Natale. Forse passo anche domani. Non sono sicura perché ho i miei con l'influenza.-
-Tu hai molta influenza sul mio corpo.-
-Che scemo!...Ma non sei mai serio?-
-Solo a Natale.-
-Gesù è nato anche per te .-
-Tu ci credi?-
-A che cosa?...-
-Che sia nato per te. Yeoshwa, intendo...-
-Chi?...-
-Yeoshwa...lo specchio-
-Buon Natale vecchietto!-
-Buon Natale. Attenta ai lupi che scendono dal bosco!-
-Va in Cina Sari!-
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 31 Dicembre 2016, 23:55:37 PM
https://youtu.be/4FcTYF0OBSg?list=RDJcqg7_94wQc
 
 
Si doveva presentare negli uffici di Equitalia per discutere un piano di rientro, dopo aver ricevuto una maxi cartella da 20mila euro. Ma questa mattina ha tirato dritto ed è tornato nella ditta, si è legato una corda al collo e si è impiccato. Ancora un dramma legato alla crisi economica. L'uomo, 66 anni, titolare di una piccola attività nel fiorentino, è stato trovato senza vita questa mattina, dal suo socio.

 
Penso che eri onesto, altrimenti non ti saresti tolto la vita.

L'articolo dice "un altro dramma... " come ve ne son stati molti, troppi.

Presumo che chi abbia spedito materialmente la cartella abbia semplicemente eseguito gli ordini e ancora presumo che non via sia alcun filtro che si preoccupi di valutare se una cartella possa diventare una condanna a morte.

Facciamo, anch'io, quello che ci compete per ruolo. 
 
Così nessuno verrà mai individuato quale responsabile, poiché vien detto sia la crisi economica ad averne determinato le condizioni.


Nel leggere la notizia mi sono immedesimato in quest'uomo ormai avanti con gli anni e con sempre meno energie, fisiche e psicologiche, che potessero sostenerlo nella sua lotta per la sopravvivenza. 
In quanto alle energie morali (se si può dir così) ben le aveva se ha avuto il coraggio (... sì, il coraggio...) di porre in atto l'estremo gesto.
Nel freddo di una mattina invernale ha preparato il nodo come ha forse visto nei film o nei suoi ricordi passati. 
C'è voluto un po' di tempo, anche per scrivere, come di solito s'usa, il suo commiato dal mondo.

Forse dieci, lunghi, interminabili minuti... il tempo d'un valzer di Strauss. 

L'esterno da te, il mondo che continua nell'apparente tranquillità e sicurezza.

Mentre l'interno di te veniva avvolto dal blu, il colore del divino, in attesa di riprendersi la sua creatura.

 

Hineni
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: maral il 01 Gennaio 2017, 13:03:02 PM
Il "frammento di verità" che è stato preso in considerazione mi pare dica che La verità è uno specchio andato in frantumi, ognuno ne raccoglie un pezzetto e rispecchiandosi in quel in quel frammento sostiene (ingannandosi) che lì sta tutta la verità.
Anch'io, come ognuno che partecipi alle riflessioni proposte commette lo stesso errore, ognuno vede il proprio frammento, un frammento finito di quella totalità che gli riflette qualcosa di se stesso per poter dire "Ecco, il mondo è questo, dunque io sono questo" ingannandosi, perché già un nuovo frammento cade nelle sue mani e il precedente è perso nell'istante stesso in cui ci si è riconosciuti: l'immagine che ci restituiva è diventata qualcosa che non è più se non per come appare nel nuovo frammento, forse un ricordo, forse un'illusione che non si potrà mai riconoscere vera o falsa.
Bisognerebbe poter raccogliere ogni pezzo del grande specchio frantumato, metterli insieme e la Verità (la verità di tutto e di noi stessi) apparirebbe allora per come è, unica e intera, la Verità di tutto e di noi stessi. La Verità sta quindi nella relazione necessaria tra i frammenti, nella loro ricomposizione simbolica ove il simbolo è il disco intero che si ruppe? La Verità sta quindi nella relatività di ogni frammento che di volta in volta ci troviamo in mano? Ma anche questo non è forse ancora solo un frammento di verità e quindi una pretesa che non ha nulla di vero?    
E' proprio come nel paradosso del mentitore: la Verità pare che sia ciò che ci dice di non essere Vera (solo un'apparizione parziale e riflessa in cui ogni simbolo ci inganna, è un volerlo credere Vero, ma non è Vero), ma allora come può mai essere Vero anche che essa non è Vera?
Chi dunque, avendo tra le mani l'intero, ha spezzato lo specchio? Non sarebbe a costui che potremmo chiedere finalmente cos'è la Verità, per riunire il Simbolo che continuamente accade (ossia cade nelle nostre mani) come un frammento parziale della sua unità e continuamente ci ripete di non essere questo frammento che ora accade, ma di essere in ogni frammento che accade e ci cade in mano? Io non sono questo, eppure sono proprio questo che sta accadendo.
Forse la verità è un sogno spinto dal desiderio di essere reale, ma il sogno è già reale, anche se solo nei suoi frammenti può presentarsi e questo che dico non è che uno di quei frammenti, gli altri siete voi per come, dal mio frammento posso immaginarvi e io, per come dai vostri frammenti posso immaginarmi in continua reciprocità, ogni volta diversi, ma ciascuno trascinato a ricostruire continuamente un'unità che accadendo va in frantumi.
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: acquario69 il 01 Gennaio 2017, 15:36:47 PM
HPer quanto mi risulta uno specchio qualsiasi puo riflettere solo attraverso la luce...e non e' certo lo specchio a produrla da se,ma appunto il suo riflesso
Percio possono esistere tutti I frammenti possibili immaginabili ma UNA sola e' la fonte e l'origine,senza la quale non puo esistere lo specchio stesso.
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: maral il 01 Gennaio 2017, 19:21:58 PM
Già, ma se la luce possiamo vederla solo in un riflesso dello specchio? Se il Tutto è troppo grande per gli occhi e dunque ci rende ciechi? Non ci resta allora che un frammento dello specchio per poter vedere qualcosa.
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: acquario69 il 01 Gennaio 2017, 21:52:54 PM
si certo ma quella luce,che se pur ci arriva per riflesso e anche tra frammenti non e' relativa...quella luce e' solo UNA,nonostante le sue apparenti,diciamo trasformazioni relative
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: maral il 01 Gennaio 2017, 23:10:58 PM
Sì Acquario, quella luce, se c'è Verità (e sarebbe contraddittorio negarlo), può solo essere una, ma per accadere non può che apparire molteplice e molteplicemente frammentata. In questa molteplicità l'unità può essere solo evocata in termini di relazione tra i frammenti (quindi ciascuno relativamente agli altri nel tentativo di ritrovare il "simbolo" unificato, dove però il "simbolo" nel suo accadere è ancora sempre e solo nel frammento che ora appare).
Questo significa che a tutti gli effetti la Verità che è Una e assoluta non è possibile in alcun modo che si possa manifestare e che possa venire detta in modo veritiero come Una e assoluta, se non in senso del tutto astratto e puramente formale, ossia senza contenuto.
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: acquario69 il 02 Gennaio 2017, 03:24:39 AM
a me sembra che stiamo dicendo più o meno le stesse cose.


il punto che a questo punto vale secondo me sottolineare ancora una volta e' che l' "esistenza" della Verita (la Luce nella sua metafora di prima) viene da molti negata,credendo erroneamente che sia solo il frammento di specchio a contenere in se' la luce, (quindi ognuno si sentirà autorizzato a dire che non esiste una Verita ma più verita,quanti sono i frammenti) mentre questa gli viene solo riflessa
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: maral il 02 Gennaio 2017, 12:51:44 PM
In effetti stiamo dicendo la stessa cosa, ma evidenziandola sotto aspetti diversi. Tu affermi che la luce non può non esserci ed è un errore identificarla con il frammento credendo che nel frammento stia tutta la luce e sono perfettamente d'accordo, solo aggiungo che non c'è altro modo di intravvedere la luce se non nel frammento considerato, a partire dalla prospettiva particolare che si riflette in quel frammento, in relazione agli altri frammenti. In tal senso la verità assoluta (che è sempre) non può che manifestarsi nel limite relativo che solo temporaneamente la definisce.
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Duc in altum! il 02 Gennaio 2017, 16:41:06 PM
**  scritto da Jean:
CitazioneIn quanto alle energie morali (se si può dir così) ben le aveva se ha avuto il coraggio (... sì, il coraggio...) di porre in atto l'estremo gesto.
Nel freddo di una mattina invernale ha preparato il nodo come ha forse visto nei film o nei suoi ricordi passati.
C'è voluto un po' di tempo, anche per scrivere, come di solito s'usa, il suo commiato dal mondo.

Forse dieci, lunghi, interminabili minuti... il tempo d'un valzer di Strauss.

L'esterno da te, il mondo che continua nell'apparente tranquillità e sicurezza.

Mentre l'interno di te veniva avvolto dal blu, il colore del divino, in attesa di riprendersi la sua creatura.
Speriamo che "l'ente divino" non sia Mefistofele, poiché, secondo me, il coraggio sarebbe stato quello di affrontare anche, eventualmente, drasticamente, il ridursi a clochard in Santa Maria Novella o Campo di Marte.
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 02 Gennaio 2017, 18:57:50 PM
in risposta a Duc,


non posso che sperare con te che dopo il danno d'esser "stato costretto" (perché ci sono situazioni che per chi le vive sulla propria pelle "sembra" non pongano altra via d'uscita, rispetto alle quali personalmente sospendo ogni giudizio e non mi rifaccio a quelli altrui, da qualunque sorgente provengano. E naturalmente non giudico chi giudica, ritenendola un'altra di quelle situazioni che sembra non pongano altra via d'uscita se non, appunto, il giudicare stesso) al suo gesto non debba anche fronteggiare la beffa di cader dalla padella alla brace (... anche se, come diceva il bravo Faber... Ninetta bella, dritto all'inferno avrei preferito andarci in inverno...).

Volutamente ho evidenziato la parola coraggio, perché, conformemente al topic, penso ve ne siano tanti tipi e sfumature... la lista, dovessi redigerla io, rischierebbe d'essere troppo lunga.

Il blu, usato nell'iconografia (mi par di ricordare che citasti l'icona della Trinità di Andrei Rublev, tra le mie preferite) rimanda appunto all'Ente Divino che, ammesso esista, darà un'occhiata ai viaggiatori di sola andata in arrivo da questo pianeta... dipendendo poi dal riflesso in cui si crede (o si creda di non credere) ritenerlo giudicante o meno.

Nel caso confido abbia compassione dei nostri errori... sino ad un'intera vita d'errore, perché l'Unico a poter rimirare il quadro, lo specchio intero che comprende tutte le cose. 

Mentre noi, sovente costretti a stare come d'autunno sugli alberi le foglie... al massimo possiamo guardare sotto di noi il punto d'impatto finale...  


Una foglia ormai secca
dal vento strappata al ramo
par che cada... saltabecca...
Voi pensate, noi crediamo...

che patisca il suo destino.
In realtà felice danza,
cosa importa il vestitino...
quel che conta è la speranza (?).


 
(ps – mi hai confuso con l'utente "anziano" Sariputra... passato un bell'ultimo dell'anno, eh...)
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Duc in altum! il 02 Gennaio 2017, 20:20:44 PM
**  scritto da Jean:
Citazionenon posso che sperare con te che dopo il danno d'esser "stato costretto" (perché ci sono situazioni che per chi le vive sulla propria pelle "sembra" non pongano altra via d'uscita, rispetto alle quali personalmente sospendo ogni giudizio e non mi rifaccio a quelli altrui, da qualunque sorgente provengano. E naturalmente non giudico chi giudica, ritenendola un'altra di quelle situazioni che sembra non pongano altra via d'uscita se non, appunto, il giudicare stesso) al suo gesto non debba anche fronteggiare la beffa di cader dalla padella alla brace (... anche se, come diceva il bravo Faber... Ninetta bella, dritto all'inferno avrei preferito andarci in inverno...).
30 anni fa, quando facevo con piacere lo "sguattero" ai tavoli della Napoli bene, al termine della mia carriera scolastica: ripetente per la "terza" volta il secondo superiore, mentre attendevo i clienti osservando il Castel dell'Ovo, scrissi dei versi che ogni mese, grazie a Dio, oggi rileggo. Allora ero inconsciente, e i miei fallimenti sociali, economici e familiari lo testimoniano, ma ero anche già consapevole, caro/a @Jean, che la vita offre sempre (almeno) due vie d'uscita, altrimenti il libero arbitrio andrebbe a farsi friggere, altrimenti sarebbe più comodo farla finita innanzi a una difficoltà ...o pensando a tutto ciò che è menzogna!  :'(

Spero non offendere la rinomata poesia italiana:

Avrei potuto(1988)





Avrei potuto

lasciarmi andare

mille volte

e mille altre e più situazioni.

Avrei potuto

suicidarmi in qualsiasi momento

pensando a tutto ciò che è falso.

Avrei potuto

soffrire meno

o far gioire maggiormente mia mamma.

Avrei potuto

dialogare col diavolo

o diventare santo.

Avrei potuto essere

più conformista,

meno scugnizzo;

più razzista,

meno spigliato;

più ricco,

meno stronzo.

Avrei potuto

tutto o niente

...ma non ho voluto!
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Duc in altum! il 02 Gennaio 2017, 20:31:53 PM
**  scritto da Jean:
Citazione(ps – mi hai confuso con l'utente "anziano" Sariputra... passato un bell'ultimo dell'anno, eh...)

Chiedo scusa, anche se sono recidivo (ho già corretto  :D ).

...eh ...sì, devo ammetterlo, ho trascorso un bellissimo Capodanno, ma mai come quello dell'anno scorso...un abbraccio... ;D
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 31 Gennaio 2017, 23:05:00 PM
Ogni tanto passo vicino ad Altopascio e ricordo che fin quando non vi son stato per una veloce visita, me l'immaginavo un posto di alta collina (vedi il nome...) dove si coltivava grano per far il buon pane (senza sale) che me l'ha evidenziata.

Nulla di ciò... 19 metri sul livello del mare, probabilmente non autosufficiente in quanto al grano...

Di come stanno le cose, della loro verità, sovente ne abbiamo  un'idea vaga... tendiamo a darne molte per scontate, perché sarebbe impossibile ricercar di tutto la validità, che è un sinonimo meno impegnativo di verità.

Ogni cosa ha un certo grado di validità mentre la verità, dove venga rilevata, chiude la porta a tutti i dubbi, no?

Siamo esseri "culturalmente approssimati" per così dire, magari non nel nostro ragionamento logico-deduttivo o quando facciamo riferimento alle fonti storiche, scientifiche o di altro tipo, ma il punto è che in ogni percorso che arrivi ad una conclusione siamo costretti ad introdurre un margine di incertezza che dipende da chi ha tracciato la via che ha consentito a noi d'arrivarci, a quelle conclusioni.

Non c'è modo d'affrancarsene come potete constatare anche qui nelle varie sezioni dell'Hotel, dove sovente le premesse conducono a conclusioni diametralmente opposte.

Pur se trattiamo con cura, conferendogli il dovuto peso, le informazioni che abbiamo almeno processato per conto nostro, raramente (tuttavia succede, a volte...) la sintesi finale raggruppa i diversi frammenti di verità dei partecipanti.

Adesso, per ragionar sul facile, su esperienze alla portata di tutti... prendiamo ad esempio "Un sontuoso banchetto" organizzato dall'amico Sariputra.

Beh, serve sempre un motivo... la celebrazione dell'entrata del figlio della cascata (... altisonante significato del nome... salvo cascata non sia verbo...) nel ristretto novero degli utenti storici.

Il buon Sari nell'occasione ha predisposto un racconto per metter insieme i diversi frammenti, se stesso e noi, e giungere a qualcosa che magari sia più della somma delle parti.

Che il risultato (partecipazione) sia stato tre o dieci è di secondaria importanza rispetto "all'immagine " complessiva che ha prodotto. 

Pur con tutte le difficoltà, le approssimazioni, i differenti "tempi" di scena ecc. il quadro risultante raffigura una squinternata festicciola tra amici/conoscenti, dove ognuno ha recitato la sua parte, detto quel che aveva da dire.

È "vera" quell'immagine?

Naturalmente no, non è il resoconto di qualcosa realmente avvenuto ma, attenzione, non è neppure il racconto di una sola persona che ha disposto eventi, situazioni e financo interpretato tutti i personaggi...

Alla verità di quell'immagine concorrono distinti "frammenti" vitali e, a mio avviso, ne contiene (di verità) un ben alto grado rispetto al prodotto di un singolo.

Ma parlar di gradi di verità potrebbe rivelarsi fuorviante, stante che nell'accezione comune ce ne sia una e non molte.

Potrebbe quell'immagine del consesso di amici accumunati dal frequentar codesto Hotel per i più disparati motivi, (primo dei quali apparire...  senza il quale non ci sarebbero neanche gli altri...) invece aver valore intero, di verità non parziale?

Non per dirsi realmente accaduta, ma acquisir una valenza che in qualche modo permetta di chiuder il cerchio, sigillando quell'immagine come un fatto compiuto, come lo son tutti gli eventi al mondo, veri in se stessi.

In un sistema chiuso (come un racconto o negli esperimenti scientifici) nulla entra e nulla esce (riferendosi alle grandezze monitorate... avete mai visto personaggi scappar o entrar dal libro alla lettura successiva..?), il risultato dipende dagli "ingredienti" , in interazione, che son stati messi in gioco.

Cosa potrebbe aprir un sistema così che sia portato ad un livello di coerenza superiore?

Devo farla breve, saltando un po' di passaggi... (magari lo riprenderò in seguito) ciò che può aprir il sistema è qualcosa da cui lo stesso trae validità e il suo grado di verità.

Nel sontuoso banchetto di Sariputra chiedendo cosa mancasse alla fine... ho evidenziato il ruolo del "padrone dell'Hotel", che avrebbe conferito quel "quid" al racconto virtual-reale capace di sigillarlo e chiuderlo al massimo grado di verità implicata.

Un altro esempio... qui nelle discussioni su Dio o non-Dio... solo Dio stesso  (apparendo... in qualche modo...) potrebbe "chiudere" la discussione al massimo grado di coerenza. 
Diversamente, come succede, il dialogo rimarrà entro i confini della coerenza personale, rappresentata dalla fede o non-fede di ognuno.

Questi son germi di "riflessioni", work in progress... stimolo per i lettori a muoversi al di là dei ristretti ambiti dove gli argomenti son "chiusi" come in un esperimento o in un libro.

Non necessariamente dobbiam partecipare sempre e solo agli esperimenti degli altri o legger i libri che han scritto altri.

Quel che può apparir poco, un banchetto imbastito nella stanza ("varie") offerta agli ospiti dell'Hotel per motivi non riconducibili a ben più impegnativi progetti logici... può rivelarsi un'occasione rara per "toccar con mente" i nostri simili in un territorio non codificato da regole, dove accantonar la nostra maschera principale e indossarne un'altra (stante che senza non si può stare...)... per vedere, un po' di nascosto, l'effetto che fa...

Immaginare... che facoltà incredibile... eppur da quella proveniamo e con quella l'uomo ha plasmato il mondo... immaginando la verità delle cose che poi ha prodotto...


(eh, no... con Altopascio 'un funziona... ce provo, ma sempre piatta rimane...)

 

Un saluto
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Freedom il 31 Gennaio 2017, 23:19:35 PM
Citazione di: Jean il 31 Gennaio 2017, 23:05:00 PM

Un altro esempio... qui nelle discussioni su Dio o non-Dio... solo Dio stesso  (apparendo... in qualche modo...) potrebbe "chiudere" la discussione al massimo grado di coerenza.
Diversamente, come succede, il dialogo rimarrà entro i confini della coerenza personale, rappresentata dalla fede o non-fede di ognuno.
Di massima è così. Se Dio non c'è è ovvio non trovarlo. Ma se c'è è altrettanto ovvio che non permette che possa esser trovato. Per imperscrutabili motivi. Qualcuno parla di mettere alla prova la fede e magari è così, non lo so.

Se tuttavia Dio non può o non vuole essere trovato è possibile, a mio avviso, arrivare a stadi intermedi di verità. Anche se qualcuno ha detto che vivere è più urgente che trovare a tutti i costi delle risposte.

In definitiva il terreno è scivoloso. Molto scivoloso. Mi viene in mente che un giorno, cercando il famosissimo presepe della Chiesa di Santo Stefano (detta delle Sette Chiese) in quel di Bologna.......feci il giro non so quante volte. Non trovavo quel........benedetto presepe. Stavo diventando matto! Dov'era santo cielo! Perchè non lo trovavo? Dopo la ventesima volta che giravo in lungo e largo (non volevo arrendermi: ero andato lì apposta spronato da non so quale guida) esausto, sconfitto un pelo depresso chiesi a qualcuno che mi indicò quel famosissimo presepe. Lo guardai e non potei fare a meno di esclamare: "ma ci sono già passato un sacco di volte!" E poi non vale: quello non è un presepe, è la statua di un re magio". O qualcosa del genere, non ricordo bene. Ricordo solo che era una statua quasi a misura d'uomo. Solo leggermente più piccola. Forse erano le misure di quel tempo........
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 05 Febbraio 2017, 21:46:23 PM
 Ciao Freedom e grazie dell'intervento,
 
certamente d'accordo con te che il terreno sia molto scivoloso...  anche non volendolo si rischia d'andar fuori dalla strada che si pensava di percorrere, perché ce ne son una moltitudine e tante si somigliano, così a causa di una modesta distrazione ci si ritrova su un'altra...

Non sempre è facile invertire la direzione e riprender dal punto, sovente occorre percorrerla tutta per arrivar ad un incrocio o almeno ad un bivio.

Ci sono due parole che percorrono i nostri scritti: nel mio "apparire" e nel tuo "trovare"
Non son sinonimi e l'apparire (attivamente come mostrarsi/rivelarsi o passivamente come  il venir individuato) nella mia proposizione non implica il trovare/aver trovato.

Prima di procedere vorrei dire che non ambisco a far le pulci alle parole (altrimenti dovrei applicarlo anche alle mie... e non mi converrebbe) ma come ho riportato altrove ci son due visioni differenti, l'una afferma sia Dio a nascondersi nei dettagli e nell'altra... il suo Antagonista (anche questo è un dettaglio, l'usar un differente termine, tuttavia al maiuscolo... poi ognuno interpreta come meglio crede).

D'accordo che ciò che non c'è non possa venir trovato e anche che quel che c'è - se ne ha la capacità - rimanga invisibile ai nostri occhi... nel mezzo rimangono quelli che chiami stati intermedi di verità.

Che si potrebbe tradurre come un apparire che non dà certezza, oppure un apparire in superficie (come l'immagine di un oggetto posto sul fondo di uno specchio d'acqua... averlo in mano è ben diversa cosa) o ancora un apparire limitato in certi ambiti/circostanze/tempi.

Ma prima di tutto... cosa, eventualmente, appare?

Mi par si possa esser d'accordo trattarsi di qualcosa che non appartiene all'esperienza "concreta", possibile nel nostro mondo, qualcosa che sembra situarsi "al di là" dei confini riconducibili ad essa.

Definir questo qualcosa, a seconda dei percorsi compiuti da ognuno, "trascendente" , "spirito", "Dio", "Tao" o in qualsiasi altro modo sarebbe auspicabile non conducesse a separare ulteriormente (la "mia" esperienza e la tua, il "mio" credo e quello altrui)  invece che ad unire.

Perché se altro si presenta/è individuato nella nostra realtà, quest'altro (almeno per l'occasione) in qualche modo si compenetrerà con essa.

Sarebbe un risultato sconfortante (dal mio punto di vista) il ritrovarsi con delle palizzate più alte che circondano la nostra città... perché quest'altro si è presentato a noi... facendoci supporre che ci abbia dato un segno d'esser speciali/nel vero/scelti...ecc.

Dopo le premesse (necessarie per un futuro sviluppo della discussione, se ci sarà) parliamo di quest'altro, ricordando che abbiamo circoscritto l'ambito della discussione a quelli definiti da te ed accettati da me come "stati intermedi di verità"... un tipo particolare di frammenti di quello specchio di cui andiamo proseguendo l'indagine.

Qui con un approccio diverso rispetto ad altre discussioni poiché non si discute dell'esistenza dell'intero specchio (la verità/Dio... o forse qualcosa di non ancor delineato con sufficiente precisione) o della sua insussistenza.

C'è ancor da dire che il "trovare" di qualcuno per altri può corrispondere ad un apparire (o meno) di qualcosa.

Un esempio, riprendo una mia domanda che non ha trovato risposta: come interpretare le migliaia di ex voto presenti nei numerosi santuari del nostro Paese?

Chi ha vissuto quegli episodi poi raffigurati in vari modi non ha dubbi d'aver "trovato" qualcosa, sicuramente a causa un intervento soprannaturale, per opera o intercessione di figure di culto.

A chi come me, stupito da tanta rappresentatività di tali interventi, si pone con umiltà a seguirne il disegno e leggerne la storia, quel qualcosa "appare".

A volte mi sembra che non si dia la giusta considerazione alle cose... queste migliaia di "prove" vorranno pur significare qualcosa, no?
Anche (o almeno) per la storia dell'arte, come affermato nel 
 
Pensiero espresso nel 1980 dall'insigne storico dell'arte Federico Zeri:
"Nessuno ha mai sostenuto che si debba privilegiare gli ex voto a scapito della Cappella Sistina, ma se si vuole che la storia dell'arte sia veramente storia, allora è indispensabile prendere in esame tutti gli aspetti figurativi, e non solo quelli più alti ed elaborati.

Non dimentichiamo che il pubblico degli ex voto è infinitamente più numeroso di quello che fruisce della cappella Sistina o dei quadri di Giorgio Morandi".
 

Tutti questi ex voto saranno anch'essi frammenti dello specchio della verità?
 

Secondo voi?
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 28 Aprile 2017, 09:40:26 AM
Un mio zio paterno fu  persona di fede e per mantenersi  libero in quella rinunciò  a farsi una propria famiglia... ci sarebbe da scrivere molto su di lui, a detta di chi lo conobbe emanava una tranquilla e tuttavia potente forza... insomma qualcuno di speciale cui devo molto e forse nel tempo aggiungerò dell'altro, avendone il massimo rispetto.

Aiutò molto la mia famiglia, era il maggiore di sette figli e mio padre, il minore, lo teneva in gran conto per quel suo esser  qui... e da un'altra parte...  difficile da spiegare.

Un giorno, approssimandosi la fine dello zio,  il mio babbo gli domandò qualcosa al di là delle possibilità umane... di informarlo quando avesse raggiunto "quell'altro mondo" di cui gli aveva raccontato.

A causa di problemi mio padre non poté esser presente negli ultimi giorni.
L'ultima che lo vide fu una mia zia alla quale, dopo d'averla salutata (rimase sempre sorprendentemente lucido senza mai lamentarsi dei terribili dolori d'un corpo devastato) le chiese di uscir dalla stanza per cinque minuti.
Al rientro non era più tra i vivi.

Dopo qualche tempo mia madre una notte lo sognò.

Si trovavano entrambi in un pullman ed egli era affabile come sempre, sin che si fermarono davanti ad un grande cancello di ferro... l'entrata di un cimitero.

Mio zio le disse che era tempo di accomiatarsi... ma mia madre insistette di voler accompagnarlo e lui rispose deciso che non poteva seguirlo, poi, fissandola, gli disse di dir a suo fratello, mio padre, queste testuali parole: digli che è tutto vero quello che gli avevo raccontato.

La salutò cordialmente e scomparve in fondo al cancello.

Mia madre nel tempo ha sognato diversi familiari defunti... ma quel mio zio mai più, quella fu la prima e ultima volta.

Mia madre, che non conosceva della domanda del mio babbo, gli riferì il sogno... e vi lascio immaginare quanto ne fu turbato.



Un cordiale saluto

Jean
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: myfriend il 28 Aprile 2017, 13:07:12 PM
Alla domanda: il primo principio della termodinamica è Verità o no?

I relativisti rispondono di no. Perchè se rispondessero di sì negherebbero la propria fede. E, come ben sappiamo, nessuno rinuncia facilmente alla propria fede. E più uno è superstizioso e più forte sarà la resistenza prodotta.
LA verità non è uno specchio andato in frantumi.
LA verità è un puzzle...di cui il primo principio della termodinamica è una tessera.

I relativisti sostengono che non esiste una Verità oggettiva.
E affermando questo, negano che il primo principio della termodinamica sia verità.
E con questo negano la scienza per poter ostinatamente affermare la propria fede.
E, facendo questo, sono del tutto simili a coloro che affermano che esiste satana.  :D

E ora la semplice domanda: il primo principio della termodinamica è una "mia" verità o è "verità oggettiva"?
E davanti a questa risposta i relativisti scappano.  :D
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: acquario69 il 28 Aprile 2017, 14:39:52 PM
Citazione di: Jean il 28 Aprile 2017, 09:40:26 AM
Un mio zio paterno fu  persona di fede e per mantenersi  libero in quella rinunciò  a farsi una propria famiglia... ci sarebbe da scrivere molto su di lui, a detta di chi lo conobbe emanava una tranquilla e tuttavia potente forza... insomma qualcuno di speciale cui devo molto e forse nel tempo aggiungerò dell'altro, avendone il massimo rispetto.

Aiutò molto la mia famiglia, era il maggiore di sette figli e mio padre, il minore, lo teneva in gran conto per quel suo esser  qui... e da un'altra parte...  difficile da spiegare.

Un giorno, approssimandosi la fine dello zio,  il mio babbo gli domandò qualcosa al di là delle possibilità umane... di informarlo quando avesse raggiunto "quell'altro mondo" di cui gli aveva raccontato.

A causa di problemi mio padre non poté esser presente negli ultimi giorni.
L'ultima che lo vide fu una mia zia alla quale, dopo d'averla salutata (rimase sempre sorprendentemente lucido senza mai lamentarsi dei terribili dolori d'un corpo devastato) le chiese di uscir dalla stanza per cinque minuti.
Al rientro non era più tra i vivi.

Dopo qualche tempo mia madre una notte lo sognò.

Si trovavano entrambi in un pullman ed egli era affabile come sempre, sin che si fermarono davanti ad un grande cancello di ferro... l'entrata di un cimitero.

Mio zio le disse che era tempo di accomiatarsi... ma mia madre insistette di voler accompagnarlo e lui rispose deciso che non poteva seguirlo, poi, fissandola, gli disse di dir a suo fratello, mio padre, queste testuali parole: digli che è tutto vero quello che gli avevo raccontato.

La salutò cordialmente e scomparve in fondo al cancello.

Mia madre nel tempo ha sognato diversi familiari defunti... ma quel mio zio mai più, quella fu la prima e ultima volta.

Mia madre, che non conosceva della domanda del mio babbo, gli riferì il sogno... e vi lascio immaginare quanto ne fu turbato.


Un cordiale saluto

Jean

la descrizione di questa storia che ci hai raccontato mi ha riportato istantaneamente alla memoria ad un racconto del grande Buzzati -qui sotto- che in fatto di misteri era un autentico maestro,secondo me ineguagliabile,e di come sapeva (un "sapere" a mio giudizio intuitivo) far trasfigurare nei suoi racconti fantastici frammenti di realtà cosi da fonderli insieme e arrivare a farti chiedere se in effetti la cosiddetta realtà non sia per noi appunto la sua controparte invertita, un po come il rovescio di una stessa medaglia..oppure il rapporto che ce' tra la luce e l'ombra (la realtà come l'ombra e viceversa)..sono sicuro che sarebbe la stessa sensazione (ma ben inteso qualcosa di più che una semplice sensazione!) che con molta probabilità avrà provato tuo padre nel momento in cui sua moglie gli racconto' del suo sogno in riferimento al fratello e della sua risposta a quella fatidica domanda..  

da un racconto di Dino Buzzati (la Sosia)
Mi ricordo, raccontava di un certo Luigi Bertàn, un bravo giovanotto, di buona famiglia, unico figlio, orfano, fidanzato di una certa Màrion, una delle più belle ragazze di Treviso. Ma questa stupenda creatura muore, che non ha ancora diciott'anni, peritonite o che so io. Ora nessuno può immaginare la disperazione del Bertàn. Si chiude in casa, non vuol più vedere nessuno.
I vecchi amici battono alla porta:
«Gino, fatti almeno vedere, noi tutti si capisce il tuo dolore, ma questa è una esagerazione, tu che eri il più allegro di noi, tu che eri l'anima della compagnia». Ma lui niente, non risponde, non apre, insomma un caso pietoso.
Credere o non credere, per due anni interi così. Finché un giorno due dei vècchi amici riescono, supplicando, a farsi aprire. Lo abbracciano, cercano di consolarlo, era diventato uno scheletro, con una barba lunga così. «Senti, Gino, hai sofferto abbastanza, non puoi assolutamente continuare, hai il dovere di ritornare alla vita». 

Fatto è che, per tirarlo su, gli amici gli combinano una festa in suo onore, invitano un sacco di belle ragazze, champagne, musica, allegria.
E bisognava vederlo, quella sera, Gino Bertàn, sbarbato, col vestito delle grandi occasioni, sembrava diventato un altro, brillante e spiritoso come ai bei tempi.
Ma a un certo punto della festa lui si apparta in un angolo con una bionda e parla, parla, parla, come fanno gli innamorati.
«Chi è quella bionda»? uno domanda. Rispondono: «Non so, deve essere forestiera, da queste parti non si è mai vista». Rispondono: «Pare che sia una amica della Sandra Bortolin». Dicono: «Comunque, lasciamolo in pace, Dio voglia che questa bionda gli faccia passare le paturnie». Dicono:  «Si vede proprio che è il suo tipo.
Mica per niente, ve ne siete accorti? ha gli stessi occhi della povera Màrion». «E' vero, è vero, accidenti come le assomiglia».
Per tutta la sera quei due insieme, fino a che la festa si scioglie, erano Gino accompagnerà la bella in macchina a casa. Escono, lei ha un brivido, si è messo infatti a soffiare il vento.
«Si copra con Questo», fa lui. E le mette sulle spalle il suo pullover.
«Dove l'accompagno, signorina»? «Da quella parte» risponde lei facendo segno. «Ma in che via precisamente»? «Non importa, non importa, le dirò io dove fermarsi, magari i miei sono ancora svegli ad aspettarmi, non vorrei che ci vedessero insieme». Vanno, vanno, per le strade deserte. Ormai sono alla periferia.
«Ecco» fa la ragazza a un certo punto. «Adesso siamo arrivati. No, non si disturbi a scendere. Grazie di tutto. E arrivederci».
«Ma il suo indirizzo? Il suo telefono? Ci potremo rivedere, no»?
Lei, già scesa di macchina, sorride: «Eh, dovrò pur restituirle il Pullover»! Ora fa un cenno d'addio con la mano, è già scomparsa dietro l'angolo.
Un po frastornato lui riparte, avviandosi in direzione di casa, quando gli viene un dubbio strano: «Ma dove l'ho accompagnata? Che posto era»? Torna indietro, ritrova il luogo, svolta l'angolo dove lei è scomparsa. C'è una strada buia, non si vede niente. Lui accende i fari. Laggiù in fondo una cancellata.  Si avvicina. Il suo pullover pende da una delle aste di ferro. E' il recinto del cimitero dove Màrion è sepolta. 
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: baylham il 28 Aprile 2017, 17:40:16 PM
Citazione di: Jean il 05 Febbraio 2017, 21:46:23 PM
C'è ancor da dire che il "trovare" di qualcuno per altri può corrispondere ad un apparire (o meno) di qualcosa.

Un esempio, riprendo una mia domanda che non ha trovato risposta: come interpretare le migliaia di ex voto presenti nei numerosi santuari del nostro Paese?

Chi ha vissuto quegli episodi poi raffigurati in vari modi non ha dubbi d'aver "trovato" qualcosa, sicuramente a causa un intervento soprannaturale, per opera o intercessione di figure di culto.

A chi come me, stupito da tanta rappresentatività di tali interventi, si pone con umiltà a seguirne il disegno e leggerne la storia, quel qualcosa "appare".

A volte mi sembra che non si dia la giusta considerazione alle cose... queste migliaia di "prove" vorranno pur significare qualcosa, no?
Anche (o almeno) per la storia dell'arte, come affermato nel

Pensiero espresso nel 1980 dall'insigne storico dell'arte Federico Zeri:
"Nessuno ha mai sostenuto che si debba privilegiare gli ex voto a scapito della Cappella Sistina, ma se si vuole che la storia dell'arte sia veramente storia, allora è indispensabile prendere in esame tutti gli aspetti figurativi, e non solo quelli più alti ed elaborati.

Non dimentichiamo che il pubblico degli ex voto è infinitamente più numeroso di quello che fruisce della cappella Sistina o dei quadri di Giorgio Morandi".


Tutti questi ex voto saranno anch'essi frammenti dello specchio della verità?


Secondo voi?

Sono semplici analogie con i racconti miracolistici dei Vangeli, la logica è la stessa. Logica magica a cui la maggioranza è stata educata fin da piccola, che viene continuamente alimentata (santificazioni varie) e da cui è difficile liberarsi da adulti.  Ancor oggi quando un gatto nero mi attraversa la strada mi ritorna in mente la sciocca superstizione collegata, trasmessami da mia nonna paterna quand'ero bambino.

La vita è già interessante, affascinante, misteriosa di per sé, senza bisogno di alcun soprannaturale.
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 28 Aprile 2017, 22:08:38 PM
@baylam

Sono del tutto d'accordo con te che la vita sia straordinariamente interessante, come giri lo sguardo ci ritrovi ogni sorta di meraviglie, naturalmente per chi le sappia cogliere.

Personalmente apprezzo molto le piccole cose, gli avvenimenti minori, quelli a cui si getta una fugace occhiata e poi vengon dimenticati, per esempio sincronicità e coincidenze, che se per la maggior parte delle persone rivestono un blando significato legato al momento, per me son degli "indicatori" di qualcosa in atto.

Per questo genere di avvenimenti (e per tutti gli altri) non ho una risposta sicura, certamente ipotesi, ma difficili da confrontare con interlocutori che non ne siano avvezzi. 
Perché un conto è quando ti accade qualcosa una volta ed altro quando accadono quasi ogni giorno.
Pare quasi un processo di cristallizzazione, sviluppato il primo germe man mano, tridimensionalmente, il cristallo cresce. 

Parlando della cosa con amici e riportando parte del mio ormai vasto repertorio, sovente ne catturo l'attenzione (non di tutti, beninteso) e poi... fatalità, caso, o maggior attenzione... ecco che mi arriva una telefonata... sai, mi è successo questo... da non credere..! 
E poi la cosa continua, si espande... che significa?

Poco... quasi nulla per chi solo le ascolti... un po' come per gli ex-voto, tutti sanno cosa siano e tanti, come giustamente anche te, ne danno lettura, li interpretano.

Com'era per me sino a qualche anno fa... poi, durante una visita (solitamente dei luoghi di culto apprezzo maggiormente gli aspetti architettonici e i dipinti di una certa qualità) mi son fermato a leggerli, un disegnino a raffigurare il momento saliente e un semplice e solitamente scarno testo a descriverlo.

Strano, mi son quasi commosso... immedesimandomi per un momento nel fruitore (diretto o indiretto) dell'evento fuor dell'ordinario, quasi mi pareva di percepirne l'assoluta (per lui) certezza dell'origine... e il suo ringraziamento per l'aiuto (se non di più) ricevuto.

E come per le coincidenze, per quel cristallo che inizia a crescere attorno ad un germe, mi son dato a leggerne ancora... e tutti, al di là della forma e dell'evento, nel fondo avevano un tratto comune... rimandavano a qualcosa in atto per il quale le spiegazioni, se vi sono, saranno sempre parziali... perché posson convincere il mondo ma non incidono minimamente sul fruitore dell'evento.

Dammi fiducia se dico di non aver per nulla bisogno dello straordinario e di non ricercarlo affatto. 
L'età e le esperienze mi han condotto alla sensazione che i miei giochi siano fatti e che va bene così, esattamente così. 

Ma l'ordinario che ci circonda, che ci sovrasta in certi casi, talora entra senza bussare dalla nostra porta e si presenta in un modo differente da quello che immaginavamo.  
E come per un ospite inatteso, se prima quasi si cercava di trovar il pretesto per accomiatarlo in fretta, poi, ascoltandolo...
 


@Acquario

Ci accomuna la considerazione che entrambi abbiamo di Buzzati... proprio ier sera c'era un giovane nel mio treno che stava leggendo un libro... pareva la simpatica copertina della "Boutique del mistero", così gli ho chiesto se stesse leggendo Buzzati ma si trattava di un altro libro (la vista, a volte...).

Ma il ragazzo (trent'anni) nel suo risponder m'ha subito conquistato... nessuna barriera, quasi ci conoscessimo... e costui è un fior d'artista, un valente pittore... e via una serie incredibile di coincidenze...  e oggi nella tua risposta, nel racconto del Dino, ancor altre di notevoli... qualcosa in atto... fugaci riflessi di luce che colpiscono il nostro piccolo specchio...
 


@Myfriend

In questo forum ci son persone ben addentro al "metodo scientifico" per professione ed interesse e anch'io gli son grato poiché mi procura di che vivere...

La scienza è un vasto territorio, impossibile da esplorare completamente per il singolo... così necessariamente ci si specializza nelle discipline a noi più confacenti.

Ma anche così, almeno per il sottoscritto, è davvero tanta roba... anche una sola legge ha una storia, che origina in un dato momento storico cui corrisponde una certa visione (paradigma) del mondo e dell'esistenza.

Ad esempio il famoso principio d'indeterminazione di Heisenberg, tanto ostico al suo tempo quanto abusato nell'attuale... origina da considerazioni matematico-statistiche che riguardano i costituenti del  mondo sub-atomico. 
E in quel contesto ha la sua inoppugnabile  validità, mentre fuor di quello ha mera valenza discorsiva, propositiva e allusiva (al par di metafore).

Non mi pare questa la sezione adatta per trattare a livello approfondito del primo o degli altri principi della termodinamica, ma rilevo che sin dalla sua origine, del 1855... è riferito strettamente  ad un sistema chiuso... se lo riferiamo all'universo non possiamo ignorare che la visione (dell'universo) che se ne aveva un tempo   si sia alquanto modificata... e per l'attuale vi siano più ipotesi in gara.

Personalmente uno dei campi che più mi interessa è la topologia, che gli esperti (i pochi in grado di padroneggiarne le equazioni di Perelman) considerano la "prospettiva" scientifica maggiormente titolata ad esprimersi su forma e caratteristiche dell'universo (prima del suo avvento la "forma" dell'universo non era neppur considerata, mancando gli strumenti per farlo...).

Non è la stessa cosa se l'universo sia aperto, chiuso, ripiegato in più dimensioni, interconnesso ecc., poiché ne derivano proprietà diverse... per dire, la stessa "universalità" delle leggi che estrapoliamo nella piccola porzione che siamo in grado d'investigare potrebbe cambiare o non esser valida in un'altra...

Il risultato, non solo per me, è uno solo, ne sappiamo troppo poco per esprimerci in maniera definitiva su alcunché... ma se per te è sufficiente l'efficacia predittiva di una legge fisica, chimica o d'altro tipo per estrapolare il punto d'arrivo d'una realtà ultima, non ci trovo nulla di sbagliato, sin che son ipotesi, discorsi va bene... quando divengon forma di bandiera e suo esercito... sorry, not for me...
 

 
Un cordiale saluto

Jean
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 22 Maggio 2017, 19:38:34 PM
La primavera è la stagione dove affiorano i più dolci ricordi. 
Il passato ritorna a noi con il risveglio della natura dal sonno invernale. Il mutare della stagione, la luce che via via si rafforza , l'umore che migliora e progetta l'estate che già fa capolino nel cuore.
E il passare senza posa del tempo proietta a volte la mente nel passato. 

Spesso questo ritorno è luminoso, perché la bellezza vissuta è posata indelebile nella memoria, sovente ingannevole, poiché la memoria è uno specchio capriccioso.

Avviene che le immagini riflesse siano così lontane da non poterle scorgere. 
Altre volte per contro le offre così vicine al nostro sguardo, da illuderci di averle a portata di mano. 
La memoria è lo specchio degli inganni.

E qual è la mia "vera" memoria..?

Cosa mi appartiene, avendolo vissuto, e come distinguerlo da quel che ho tratto da ogni possibile fonte, alfine facendolo mio, com-prendendolo dentro di me?

Qual segno in quello specchio che m'indichi il mio e m'avverti dell'altrui?

Ci son davvero segni?

O anch'essi son memoria?  
 


J4Y
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 28 Maggio 2017, 21:43:58 PM
La primavera è la stagione dove affiorano i più dolci ricordi.
Il passato ritorna a noi con il risveglio della natura dal sonno invernale. Il mutare della stagione, la luce che via via si rafforza , l'umore che migliora e progetta l'estate che già fa capolino nel cuore.
E il passare senza posa del tempo proietta a volte la mente nel passato.
Spesso questo ritorno è luminoso, perché la bellezza vissuta è posata indelebile nella memoria, ma spesso ingannevole.
Capita allora che le cose vissute non siano esattamente le stesse.
Le coloriamo con le nostre impressioni.
Magari non sono le cose in se stesse, ma solo quello che noi vorremmo che fossero.
Mi è tornato così alla memoria un bellissimo romanzo di Yukio Mishima e ne propongo un brano che si confà:


"La memoria è uno specchio capriccioso. Avviene che le immagini riflesse siano così lontane da non poterle scorgere. Altre volte per contro le offre così vicine al nostro sguardo, da illuderci di averle a portata di mano. La memoria è lo specchio degli inganni."

Yukio Mishima LO SPECCHIO DEGLI INGANNI

Io mi inganno che quei dolci ricordi lo fossero veramente?

Com'ero quando li vivevo e come sono ora che li ricordo?
Sono veri o sono solo creati dal disperato bisogno di bellezza, e calore e continuità del mio vivere ?
Nel ricordo mi rivedo e rivedo tutti i volti che ho incontrato e spesso amato.
Ora però quel sentimento è svanito e mi sforzo artificiosamente di ricrearlo.
Mi sembra impossibile che non abiti più in me.
Nemmeno nello specchio della memoria.

Tutto ciò che nasce deve morire.

Ma com'è difficile accettarlo e tenacemente mi aggrappo a questo specchio ingannevole per credermi eterno.
Per volermi eterno.
Ma non lo sono.
E presto la bella giornata primaverile si rabbuia.

Nuvole vengono veloci.
E piove sul mondo, come sempre...

https://www.riflessioni.it/forum/filosofia/14636-lo-specchio-degli-inganni.html

data inserimento 29-05-2015, 22.58.24




all'attenzione di Sari (e di tutti gli interessati),

non so se hai avuto il tempo (e le condizioni) per leggere il post precedente, nel quale "saccheggiavo" questo tuo del 2015 e te ne sia accorto.

L'ho fatto per diversi motivi, tra i quali:

-per rimarcare "l'assonanza" delle due discussioni, incentrate entrambe sullo specchio.
Ma la faccenda si complica in quanto lo specchio, che in un caso dovrebbe riportare la "verità" e nell'altro "ingannare", come tutte le cose inventate/nominate dall'uomo rivela (sovente non immediatamente)  la sua natura duale, come le due facce di una stessa medaglia.
Questo il primo spunto di riflessione.

-Di una stessa cosa si possono, analogamente, aver opinioni financo opposte... (forse) negativa nel caso lo specchio (la memoria) c'inganni e naturalmente positiva riuscissimo a veder in quello la verità delle cose... della vita.
Ma, come per tutti i discorsi, congetture, fantasie, ideali... il "soggetto" (noi stessi) tende ad esser messo in disparte, quasi non partecipasse al fenomeno in atto... quando invece ne è la causa prima.
Questo il secondo spunto di riflessione.

-Chi/cosa appartiene a chi/cosa?
Nel post con colori diversi ho evidenziato il tuo contributo, quello di Mishima ed il mio.
Per quanto non curato alla perfezione, risulterebbe difficile, ad una prima lettura in "nero" (unico colore) individuare i tre diversi coautori... quel "soggetto", dunque, quanto è "originale"?
Questo il terzo punto... (che, implicitamente, rimanda all'arte...).

-Quarto, sull'origine, appunto, delle cose... il mio "divertissement" (per chi ne rilevi il solo aspetto umoristico) nasce dal caso, dallo sfogliar un vecchio forum... e dal sentir vibrare qualcosa (in me) al legger il titolo d'una discussione... ormai morta e sepolta (virtualmente).
Un'intuizione m'ha preso la mano e guidato a far quel che ho fatto.
Quel che era metaforicamente "morto"  è così ritornato in vita... in parte con i suoi abiti e in parte diversi...

-Quinto, "non uccidere"... non uccidere la memoria che giace in te... indipendentemente dall'esito (e se ci si possa riuscire o meno) tutte le memorie ci accompagnano come un abito per il quale arriverà il tempo di dismetterlo... anche le "toppe" o gli "strappi" non rammendati son pienamente "proprietà" del titolare, il soggetto (noi stessi).

-Sesto... "l'eterno ritorno"... il 29-05-2015 alle  22.58.24
Sari avviò il dibattito e inizialmente pensavo di inserire la presente spiegazione e approfondimento domani 29-05-2017 alle  22.58.24 ... ma la stessa intuizione da cui originò il tutto m'ha suggerito d'indicarne la possibilità ma di (poco) non attuarla... così d'aver un altro spunto di riflessione...


Un cordiale saluto

Jean
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 12 Agosto 2017, 08:06:06 AM
Chi è Dio?
 
Sopra una libreria Ikea (quelle semplici di un tempo, a 16 scomparti uguali e quadrati) costretta ad abdicare al suo precipuo scopo salvo per un solo scomparto, ho posizionato una lampada tonda (di 30 cm di diametro) che mi hanno regalato.

È stata costruita (in oriente) usando unicamente conchigliette bianche incollate tra loro e disposte a formare delle rose su tutta la superficie, una lampadina la illumina dall'interno con un effetto spettacolare, sia per la trasparenza dei gusci, le loro nervature sottili e il rispetto della geometria.

Quando sovente mi assento da casa lascio chiuse le imposte e devo ammettere (vivendo solo) di non esser un maniaco della pulizia, così che "qualcosa" si accumula... d'altronde tutte le cose in realtà non sono che polvere... cosmica...

In occasione di un ritorno, vicino alla base di legno della lampada mi accorsi di un "deposito" invero un po' sostanzioso... erano le piccole carcasse di quelle piccole farfalline che si cibano di cereali, legumi e semi in genere... sia tal quali che elaborati sotto forma di pasta ecc.

Beh, mi accade di non sentirmi particolarmente minacciato dalla loro presenza, così che non do loro la caccia per scacciarle fuor di casa... hanno un ciclo di vita breve, in forma di farfalline... e certo, si riproducono, quando trovano un qualche alimento (magari non ben sigillato) dove deporre le uova... d'altronde tutte le cose in realtà provengono dall'uovo... cosmico...

Ogni tanto ripulisco la dispensa e il loro numero si riduce drasticamente... ogni ambiente, se ben lo osservate, è un ecosistema, non siete affatto soli... un'altra importante componente dell'ecosistema ove dimoro sono i ragni... principalmente quelli dalle zampe esili e filiformi che par si dipartano da un piccolo uovo e gli altri (mi garbano gli insetti e le piccole specie viventi), i ragni saltatori che talora, con pazienza, convinco ad atterrare sulla mia mano...  d'altronde tutte le attività non son che passatempi, in attesa...

Ma la limitata biocenosi non riguardava queste due specie di aracnidi... così dopo un'ispezione accurata mi son accorto che un'altra specie di ragnetto, dal corpo tondo e scuro, con le zampette tipiche dei tessitori, si era installato all'interno di una conchiglia della lampada ed attorno aveva disposta la tela per acchiappare le incaute farfallette... d'altronde tutti gli esseri viventi per sopravvivere devono nutrirsi di qualcosa...


Chissà se giunti a questo punto del racconto avete colto il nesso col titolo...

Nell'attesa del seguito vi auguro un buon ferragosto.

 

Jean
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Carlo Pierini il 13 Agosto 2017, 03:10:16 AM
Citazione di: Jean il 22 Giugno 2016, 14:46:51 PM
La verità è uno specchio caduto dalle mani di Dio e andato in frantumi.
Ognuno ne raccoglie un pezzetto e sostiene che lì è racchiusa tutta la verità.

Così diceva nel 13° secolo il grande pensatore e poeta persiano sufi Jalaladdin Rumi.



Quando la Verità è Dio e il frammento è una creatura fatta a immagine e somiglianza di Dio, nel frammento c'è tutta la verità. La famosa "sineddoche", la "pars pro toto".

http://3.bp.blogspot.com/-LU1mNSC6IJ4/Ur1gsCiNB0I/AAAAAAAAHTQ/KhK2XVovZPg/s1600/591px-Anatomical_Man.jpg

http://risvegliodiunadea.altervista.org/wp-content/uploads/2015/01/19716898_uomo_cosmico.gif

https://previews.123rf.com/images/sergey7777/sergey77771509/sergey7777150900008/45266836-The-symbolic-image-of-the-mandala-as-a-link-man-with-the-cosmos-Stock-Vector.jpg

«Quel lume celeste che splende al di sopra di noi, che brilla di là di tutte le cose, di la' dell'universo, nei mondi superiori oltre ai quali non v'è più nulla, questa luce è senza dubbio quella stessa luce che irraggia dentro l'uomo.
Come un granello di riso o d'orzo o di miglio; così questo spirito è Sé nell'intimo, d'oro come una fiamma senza fumo; ed esso è più grande del cielo, più grande dello spazio, più grande di questa terra, più grande di tutti gli esseri. ESSO E' LA MIA ANIMA; in esso, in quest'anima io penetrerò al momento del trapasso». (Satapatha-Brahmanam, 10,6,3)


"Il Sé potrebbe venir definito come "il Dio in noi". Gli inizi di tutta la nostra vita psichica sembrano scaturire, inestricabili, da questo punto e tutte le mete ultime e supreme sembrano convergervi. [...] Il Sé ha a che fare con l'Io quanto il Sole con la Terra".  [JUNG: L'Io e l'inconscio - pg.162]


https://yooniqimages.blob.core.windows.net/yooniqimages-data-storage-resizedimagefilerepository/Detail/10087/07fca5c3-3282-424a-9ec1-8ee5ee15a18c/YooniqImages_100872203.jpg
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 18 Agosto 2017, 17:04:21 PM
 
Semplicemente osservo,
 
che per la quasi totalità la prima pagina riporta il nome di Carlo quale autore dei post e ultimo intervento; anche se la sua firma avesse occupato le restanti poche posizioni non avrei alcun giudizio al riguardo poiché molte possono essere le spiegazioni, in primis la settimana di ferragosto ecc.
 
Ma qui, nella discussione ove si da conto che ogni frammento possa riflettere l'immagine dell'Artefice, se mi figuro d'esser io ad aver posto in questa sezione tutti i miei (sotto forma di post)... mi prende quel po' di disorientamento che ho provato nella sala degli specchi... siam molti o son solo?  :)
 

J4Y
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Carlo Pierini il 18 Agosto 2017, 19:01:47 PM
Citazione di: Jean il 18 Agosto 2017, 17:04:21 PM

Semplicemente osservo,

che per la quasi totalità la prima pagina riporta il nome di Carlo quale autore dei post e ultimo intervento; anche se la sua firma avesse occupato le restanti poche posizioni non avrei alcun giudizio al riguardo poiché molte possono essere le spiegazioni, in primis la settimana di ferragosto ecc.

Ma qui, nella discussione ove si da conto che ogni frammento possa riflettere l'immagine dell'Artefice, se mi figuro d'esser io ad aver posto in questa sezione tutti i miei (sotto forma di post)... mi prende quel po' di disorientamento che ho provato nella sala degli specchi... siam molti o son solo?  :)


J4Y

Quando me la pongo io questa domanda, la risposta è: "entrambe le cose". Siam molti, perché qualche interlocutore commenta e risponde; ma son solo, perché le idee nuove sono sempre sole, finché non le si conosce a fondo.
Comunque i mie post a raffica non saranno eterni. Io alterno qualche mese di studio e qualche incursione fulminea in qualche NG di listanti intelligenti; e quando non mi si fila più nessuno (come succede sempre), torno a studiare. Ma il mio "dovere" di mettere pulci nell'orecchio, l'ho fatto!  :)
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 18 Agosto 2017, 23:15:30 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 18 Agosto 2017, 19:01:47 PM
Citazione di: Jean il 18 Agosto 2017, 17:04:21 PMSemplicemente osservo, che per la quasi totalità la prima pagina riporta il nome di Carlo quale autore dei post e ultimo intervento; anche se la sua firma avesse occupato le restanti poche posizioni non avrei alcun giudizio al riguardo poiché molte possono essere le spiegazioni, in primis la settimana di ferragosto ecc. Ma qui, nella discussione ove si da conto che ogni frammento possa riflettere l'immagine dell'Artefice, se mi figuro d'esser io ad aver posto in questa sezione tutti i miei (sotto forma di post)... mi prende quel po' di disorientamento che ho provato nella sala degli specchi... siam molti o son solo? :) J4Y
Quando me la pongo io questa domanda, la risposta è: "entrambe le cose". Siam molti, perché qualche interlocutore commenta e risponde; ma son solo, perché le idee nuove sono sempre sole, finché non le si conosce a fondo. Comunque i mie post a raffica non saranno eterni. Io alterno qualche mese di studio e qualche incursione fulminea in qualche NG di listanti intelligenti; e quando non mi si fila più nessuno (come succede sempre), torno a studiare. Ma il mio "dovere" di mettere pulci nell'orecchio, l'ho fatto! :)

Caro Carlo (... permetti?),
 
questo forum, che si propone d'invitare alla riflessione, mi è venuto di paragonarlo ad un Hotel (Logos) e pur se a posteriori mi son accorto che ne esiste uno nel mondo reale (in Versilia) ritengo che ci sia spazio per tutti ... a maggior ragione se trattasi di spazio virtuale...
 
Per qualche anno ho frequentato anche il precedente forum e l'interazione, qual sia stata, con i suoi ospiti mi ha arricchito e permesso di trovare il mio modo (ci sta che non piaccia a tutti, per carità) di interloquire, come uno specchio mi ha rimandato le mie motivazioni, fossero (a volte) il desiderio di metter in mostra o di prevalere ed altre di segno negativo (alla mia coscienza) unitamente, mi auguro, a quelle positive.
 
Ho visto cose... ospiti andare e venire... scomparire e ritornare magari per riscomparir ancor più in fretta... e mi son sempre più convinto di trovarmi davvero, qui, in un hotel, di muovermi tra i piani (sezioni) ed ascoltar le discussioni nelle sale comuni, a volte partecipandovi e sai, con l'esperienza (la lettura dei post e il loro tono) ho sempre più capito quali ospiti avrebbero riservato la loro stanza indefinitamente o se per un tempo determinato, dovuto all'esaurirsi delle loro motivazioni o semplicemente perché son stati di passaggio, giusto il tempo di disfar i bagagli... corsetta sulla spiaggia, colazione, recupero bagagli ed eventuale saluto...
 
Alcuni mi han sorpreso... Duc in Altum, per esempio... e per altri, paul11 su tutti, metterei la mano sul fuoco... potrei dir di ognuno, perché, in realtà, siam davvero pochi a creder nel senso della nostra partecipazione (il senso della vita son le relazioni... complimenti paul...) e pur se chi giunge (se ha "stoffa"...) vien leggermente scartavetrato... beh, mi insegni che son riti d'iniziazione, superati i quali s'aggiunge volentieri un posto a tavola, c'è cibo per tutti...
 
Tra le persone che frequentano l'Hotel ci son alcune, forse come te, che son venute per un ciclo di conferenze, per dir delle proprie scoperte e risponder alle domande al riguardo. 

Tutto l'Hotel è debitore per il loro impegno... aria nuova e fresca, pubblicità... volti diversi... così al par d'un vecchio mi siedo a guardar dalla finestra tutto questo movimento che si origina con la loro venuta... e gliene sono riconoscente, ti sono riconoscente, perché condividi in quella che un pochino considero la mia (provvisoria) casa un po' di quello che hai trovato nella tua vita...   
 
... tra le poche cose che ho trovato nella mia vita una è quella d'esserci (dovunque mi trovi), cercando d'accettare che proprio quello sia l'esatto posto per me (naturalmente da luoghi, situazioni e persone difficili me ne vorrei star ben lontano... ma non sempre si può scegliere) dove tutto il mio background, conscio e inconscio assieme, è messo alla prova dalla realtà. Molto difficile...
 
Così  m'è capitato d'approdar in questo albergo, oggi d'incontrar te, ieri inVerno e la sua (metallurgica) ironia cui ho contrapposto la mia... abbiam entrambi spalle per regger il confronto, con un sorriso, il sorriso dell'ignoto marinaio che vive in tutti noi...
 
"Tutta l'espressione di quel volto era fissata, per sempre, nell'increspatura sottile, mobile, fuggevole dell'ironia, velo sublime d'aspro pudore con cui gli esseri intelligenti coprono la pietà."
 
                                                 :)

Un cordiale saluto
 
Jean
  
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Carlo Pierini il 19 Agosto 2017, 00:23:39 AM
Citazione di: Jean il 18 Agosto 2017, 23:15:30 PMCaro Carlo (... permetti?),

questo forum, che si propone d'invitare alla riflessione, mi è venuto di paragonarlo ad un Hotel (Logos) e pur se a posteriori mi son accorto che ne esiste uno nel mondo reale (in Versilia) ritengo che ci sia spazio per tutti ... a maggior ragione se trattasi di spazio virtuale...

Per qualche anno ho frequentato anche il precedente forum e l'interazione, qual sia stata, con i suoi ospiti mi ha arricchito e permesso di trovare il mio modo (ci sta che non piaccia a tutti, per carità) di interloquire, come uno specchio mi ha rimandato le mie motivazioni, fossero (a volte) il desiderio di metter in mostra o di prevalere ed altre di segno negativo (alla mia coscienza) unitamente, mi auguro, a quelle positive.

Ho visto cose... ospiti andare e venire... scomparire e ritornare magari per riscomparir ancor più in fretta... e mi son sempre più convinto di trovarmi davvero, qui, in un hotel, di muovermi tra i piani (sezioni) ed ascoltar le discussioni nelle sale comuni, a volte partecipandovi e sai, con l'esperienza (la lettura dei post e il loro tono) ho sempre più capito quali ospiti avrebbero riservato la loro stanza indefinitamente o se per un tempo determinato, dovuto all'esaurirsi delle loro motivazioni o semplicemente perché son stati di passaggio, giusto il tempo di disfar i bagagli... corsetta sulla spiaggia, colazione, recupero bagagli ed eventuale saluto...

Alcuni mi han sorpreso... Duc in Altum, per esempio... e per altri, paul11 su tutti, metterei la mano sul fuoco... potrei dir di ognuno, perché, in realtà, siam davvero pochi a creder nel senso della nostra partecipazione (il senso della vita son le relazioni... complimenti paul...) e pur se chi giunge (se ha "stoffa"...) vien leggermente scartavetrato... beh, mi insegni che son riti d'iniziazione, superati i quali s'aggiunge volentieri un posto a tavola, c'è cibo per tutti...

Tra le persone che frequentano l'Hotel ci son alcune, forse come te, che son venute per un ciclo di conferenze, per dir delle proprie scoperte e risponder alle domande al riguardo.

Tutto l'Hotel è debitore per il loro impegno... aria nuova e fresca, pubblicità... volti diversi... così al par d'un vecchio mi siedo a guardar dalla finestra tutto questo movimento che si origina con la loro venuta... e gliene sono riconoscente, ti sono riconoscente, perché condividi in quella che un pochino considero la mia (provvisoria) casa un po' di quello che hai trovato nella tua vita...  

... tra le poche cose che ho trovato nella mia vita una è quella d'esserci (dovunque mi trovi), cercando d'accettare che proprio quello sia l'esatto posto per me (naturalmente da luoghi, situazioni e persone difficili me ne vorrei star ben lontano... ma non sempre si può scegliere) dove tutto il mio background, conscio e inconscio assieme, è messo alla prova dalla realtà. Molto difficile...

Così  m'è capitato d'approdar in questo albergo, oggi d'incontrar te, ieri inVerno e la sua (metallurgica) ironia cui ho contrapposto la mia... abbiam entrambi spalle per regger il confronto, con un sorriso, il sorriso dell'ignoto marinaio che vive in tutti noi...

"Tutta l'espressione di quel volto era fissata, per sempre, nell'increspatura sottile, mobile, fuggevole dell'ironia, velo sublime d'aspro pudore con cui gli esseri intelligenti coprono la pietà."

                                                :)

Un cordiale saluto

Jean


Grazie per il tuo caldo e amichevole benvenuto, che ricambio con un cordiale "ben-trovato".
E soprattutto grazie per quel brano finale davvero struggente! ...Di chi è?
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: lorenzo il 19 Agosto 2017, 09:45:46 AM

Citazionehttps://www.riflessioni.it/netiquette.htm
Se rispondi ad un messaggio "con quotatura", evita di citare l'intero messaggio originale, togli tutto ciò che non è direttamente correlato alla tua risposta.
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 19 Agosto 2017, 16:52:55 PM
Carlo - Grazie per il tuo caldo e amichevole benvenuto, che ricambio con un cordiale "ben-trovato". E soprattutto grazie per quel brano finale davvero struggente! ...Di chi è?
 
Il sorriso dell'ignoto marinaio
Vincenzo Consolo 
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_sorriso_dell%27ignoto_marinaio
 
(come detto da qualcuno, il secondo sorriso più famoso dopo quello della Gioconda. In quanto all'opera dell'insigne letterato vien considerata un pilastro della nuova narrativa per l'innovazione e la sperimentazione di diverse modalità narrative).
 

Grazie a te e buon fine settimana 

(avevo letto di questa nota riportata su un registro di classe: le allieve A. e B. vengono richiamate poiché infastidiscono la loro compagna Sabatino Domenica chiamandola ripetutamente week end...) 
 

Jean
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 22 Agosto 2017, 21:14:15 PM
Chi è Dio?
 
Sopra una libreria Ikea (quelle semplici di un tempo, a 16 scomparti uguali e quadrati) costretta ad abdicare al suo precipuo scopo salvo per un solo scomparto, ho posizionato una lampada tonda (di 30 cm di diametro) che mi hanno regalato. 

È stata costruita (in oriente) usando unicamente conchigliette bianche incollate tra loro e disposte a formare delle rose su tutta la superficie, una lampadina la illumina dall'interno con un effetto spettacolare, sia per la trasparenza dei gusci, le loro nervature sottili e il rispetto della geometria.

Quando sovente mi assento da casa lascio chiuse le imposte e devo ammettere (vivendo solo) di non esser un maniaco della pulizia, così che "qualcosa" si accumula... d'altronde tutte le cose in realtà non sono che polvere... cosmica...

In occasione di un ritorno, vicino alla base di legno della lampada mi accorsi di un "deposito" invero un po' sostanzioso... erano le piccole carcasse di quelle piccole farfalline che si cibano di cereali, legumi e semi in genere... sia tal quali che elaborati sotto forma di pasta ecc.

Beh, mi accade di non sentirmi particolarmente minacciato dalla loro presenza, così che non do loro la caccia per scacciarle fuor di casa... hanno un ciclo di vita breve, in forma di farfalline... e certo, si riproducono, quando trovano un qualche alimento (magari non ben sigillato) dove deporre le uova... d'altronde tutte le cose in realtà provengono dall'uovo... cosmico...

Ogni tanto ripulisco la dispensa e il loro numero si riduce drasticamente... ogni ambiente, se ben lo osservate, è un ecosistema, non siete affatto soli... un'altra importante componente dell'ecosistema ove dimoro sono i ragni... principalmente quelli dalle zampe esili e filiformi che par si dipartano da un piccolo uovo e gli altri (mi garbano gli insetti e le piccole specie viventi), i ragni saltatori che talora, con pazienza, convinco ad atterrare sulla mia mano...  d'altronde tutte le attività non son che passatempi, in attesa...

Ma la limitata biocenosi non riguardava queste due specie di aracnidi... così dopo un'ispezione accurata mi son accorto che un'altra specie di ragnetto, dal corpo tondo e scuro, con le zampette tipiche dei tessitori, si era installato all'interno di una conchiglia della lampada ed attorno aveva disposta la tela per acchiappare le incaute farfallette... d'altronde tutti gli esseri viventi per sopravvivere devono nutrirsi di qualcosa...


............................
 
Provate a cambiare radicalmente prospettiva... immaginandovi d'esser quel ragno che ha trovato quel bel luogo per metter su casa... bello per noi, per lui è "funzionale", con tutte quelle rientranze offre un nascondiglio senza pari...

E dopo d'averne preso possesso, gettando alfine la rete... ecco arrivar le prede... la possibilità di nutrirsi e vivere... e un domani, chissà... magari una ragnetta (o un ragnetto) entrando per un pertugio della porta non ermeticamente chiusa sentirà, nei modi lor propri, il suo richiamo...
 
Dite, son poi così diverse le nostre vite da quelle (nell'esempio) dei ragni?

Certo, l'intelletto... e primariamente il senso dell'io...

 
Ragionavo in tal modo quando mi son reso conto che il numero di farfalline era decisamente anomalo (per eccesso) così che m'è toccato di dar un'occhiata... alfine rilevandone il motivo: come che sia stato avevo appoggiato un sacchettino (di quelli biodegradabili e non trasparente) con qualche etto di noci in uno dei comparti Ikea... dimenticandomene del tutto.

Era bucherellato - le farfalline paiono apprezzare i nuovi materiali degradabili.. anche da loro - e apertolo leggermente ecco apparir il loro intero ciclo vitale... tralascio per le signore sensibili... che, se presenti, suppongo l'avrebbero prontamente messo fuor di porta...

Forse il ricordo dell'anello di Salomone del Lorenz, la pigrizia o quel che fu... ma lasciai lì dov'era quel brulicante ecosistema (mi sa che mi son alienato le simpatie, l'avessi causate, di una parte delle utenti femminili, notoriamente più inclini alla pulizia...).

Rimuginavo... io non sono uno scienziato, al più un artista improvvisato, e quindi mi permetto qualche libertà e "stilizzazione". Inoltre ritengo che queste libertà siano a volte necessarie, e che sia molto meglio attenersi, diversamente dai veri e propri lavori scientifici, semplicemente alle proprie considerazioni se si vuole dischiudere al lettore la bellezza del mondo animale...

https://it.wikipedia.org/wiki/L%27anello_di_Re_Salomone


Già, quale bellezza direte voi... seguite il pensiero...

Se tolgo le noci (a meno di provveder io stesso a fornir il pranzo, cosa che non farò perché non sento di dover scegliere tra farfalline e ragni) il ragnetto potrebbe non riuscir ad acchiappar a sufficienza... beh, pur non scacciandolo non l'avevo certo invitato... ci sta che nell'economia del creato anch'esso abbia a digiunar o trovar altro mercato... ma il vero motivo per cui non l'ho fatto sta nel titolo del post...

Riflettevo... a codesto ragno a volte accendo la "casa" (lampada), altre per giorni non entra luce... ma non par percepire la mia presenza... per lui son un'entità inconoscibile (a causa delle mie dimensioni e dei suoi recettori)... eppure la sua vita dipende dal mio comportamento e dalle mie scelte...

Potreste dire, quante storie per un ragnetto e la bellezza dove sta?

Io non so nulla di Dio, dei frammenti che gli somigliano e ne racchiudono tutta la verità... ma quel ragnetto, per una serie di fortuite coincidenze, sta vivendo nel mio universo-casa dove posso disporre d'ogni cosa, e pur se la sua vita non vien da me ne permetto lo svolgersi... chissà se nella sua aracnoide-coscienza anch'esso, al mattino, rivolga una aracnoide-preghiera per aver il pane (farfallina) quotidiano...

beh, il tutto m'è parso d'una gran bellezza (m'accontento)...



Ah, e le farfalline..?

Eh... che il nostro mondo e il nostro Dio (per ipotesi o per fede) son lesti a provveder ad ognuno?
   


Un cordiale saluto


Jean
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 29 Agosto 2017, 22:23:08 PM
Chi è Dio?

Sto leggendo con interesse il topic: Spiritualità e ascetismo, argomento che accompagna la storia dell'uomo sin dalle origini (mi par d'aver capito).

C'è davvero molto  da dire, fornire innumerevoli esempi (oltre quelli che han cominciato a proporre gli intervenuti) e entrar nel merito di vite fuor dell'ordinario... ma sicuramente (o quasi) coloro che han dedicato la loro vita per perseguire il nobile fine prima o poi si sarà posta la domanda qui sopra riportata... chi è Dio?

Fatalità o coincidenza è proprio quella mi figuravo si ponesse, nel suo aracno-pensiero, il ragnetto (reale eh, nulla d'inventato, spero mi crediate...) del raccontino che vo scrivendo...

... a cui si potrebbe dar un nome, a mò degli umani, per meglio  fissarlo nella memoria... purtroppo non saprei individuare il genere così che per cercar di contemperare la complementarietà degli opposti mi vedo costretto a fornirgliene uno che potrebbe sembrar ambiguo... mentre nelle intenzioni voleva vieppiù esser ambivalente... ho preferito Adeva (ad Evamo) che maggiormente dissimula il genere...

... Adeva forse a causa dei suoi geni e del comportamento colà codificato si risolse a viver solo come un asceta, un eremita... eleggendo a sua dimora una lampada (invero di pregevole fattura).

Avete letto delle condizioni (eccezionali) che gli permettono di nutrirsi... condizioni che per svariati motivi potrebbero venir meno, purtuttavia non me lo figuro preoccupato... quasi un sesto senso gli desse motivo di non temere il futuro, sì da poter usar il presente tempo e l'arco della sua (breve, rispetto alla nostra) vita per approfondir appunto questioni che alla moltitudine dei ragni neppur sovvengono alla loro aracno-coscienza.

Naturalmente tutto quel che leggete provien dal sottoscritto, dal narratore... ma c'è qualcosa nel mondo dell'uomo che non provenga da lui stesso dopo d'averlo vissuto e fatto proprio?

Oppure una piccola parte dell'esperienza, qual sia stata, riverbera al riproporla nel proprio precipuo modo?

Così che una minimissima parte della vita e del sentir d'Adeva per mio tramite possa giungervi, pur velata, dissimulata e confusa da quella che sovente è la nostra maggior pecca, l'interpretazione...

Che può sentir e provar un ragno..? O una formica..?

Dipende tutto dai geni o, come potete legger qui (nei commenti)
 
https://video.repubblica.it/natura/usa-l-unione-fa-la-forza-formiche-formano-colonie-galleggianti-per-sopravvivere-all-uragano-harvey/283444/284057?video&ref=RHPPBT-BS-I0-C4-P6-S1.4-T1

la faccenda è lungi d'aver risposta certa?

Invece è certo che ne' tempi attuali le cose si metton sempre peggio per l'umanità... l'asteroide fiorentino fortunatamente ci sfiorerà (astronomicamente parlando)... v'è più da temer per altri asteroidi nucleari d'umana fattura...

... ma Adeva ignora (forse) tal questioni, tra un po' si spengerà il suo sole e le farfalline rimarranno ferme... inutile provveder reti, è tempo di dormire, forse sognare... chi è Dio, che ha reso possibile tutto questo..?
 

Un cordiale saluto

Jean 
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 08 Ottobre 2017, 22:40:36 PM
Chi è Dio?
 
Una decina di giorni fa ho fatto una passeggiata lungo l'argine di un piccolo corso d'acqua, trovando alfine, dopo una ventina di minuti, una panca di legno.

Avessi continuato sarei giunto in un bel parco, con dei grandi specchi d'acqua e prati, boschetti e un bel bar con la sua ampia pedana, tutto in legno... un piccolo paradiso in terra...

Pur se ultimamente risparmio le energie, nell'occasione non mi sarebbero mancate per raggiungere il parco... c'era il sole, la temperatura era deliziosa e, soprattutto, non avevo alcuna fretta...

... ma quella scalcinata panchina con le assi della seduta smozzicate da anni di esposizione alle intemperie che promettevano al più, collocando opportunamente le terga, giusto il sedersi e non certo la comodità (... delle seggiole del bar) mi ha attirato come una calamita... rungli-rungliot , come qualcuna scrisse...

 (http://speakingtigerbooks.com/books/rungli-rungliot-thus-far-and-no-further/) 

Così eccomi appunto colà collocato, col volto volto al mio lato destro per ridurre la superficie della pelle esposta al sole... a guardar gli alberi ed arbusti, l'erba verde (le ultime pioggie l'han rigenerata) e al contempo guardar (percepire) dentro di me colui che guarda fuor di me... e in tal gioco, se lo è, par vi sia un terzo soggetto... nascosto nell'ordito...

Comunque sia, qualunque cosa ci accada è sorprendente, a meno non sia traumatica e/o definitiva, come ci si possa non dico far l'abitudine ma perlomeno accettarla e financo, a volte, sorriderci (e altre, piangerci...).

Ad un punto rivolgo la mia attenzione all'alberello di noce che quasi s'appoggia alla panchina, misurerà circa quattro metri d'altezza per un diametro del fusto, alla base, di una decina di centimetri, che come tutte le giovani creature (vegetali, in questo caso) trasmette quel senso di (cieca) fiducia nel futuro che avrà ben modo d'esser messa alla prova nel prosieguo del tempo.

Toh... guarda guarda...

Una piccola lucertolina di appena sei centimetri (coda compresa) sta risalendo il bel tronco grigio cenere, levigato e compatto (... ah, la pelle giovane...) e anch'essa, al par del mio ragno Adeva, par non dar bada alla mia presenza... d'altronde me ne sto tranquillo e immobile.

Dove andrà?

Si muove lentamente e non sembra interessata ai minuscoli insetti e formiche che frequentano la pista da ballo, eventuali e potenziali prede, avesse fame...

Neppure dei rami che ad intervalli regolari si dipartono orizzontalmente e da quelli le belle foglie caduche ed alterne, con le foglioline minori comprese tra 5 e 11...

No, decisamente ma lentamente punta in alto e talora incontrando un ramo e spostandosi dalla longitudinale, la perdo di vista... va beh, buon viaggio... ma che ci andrai a fare lassù? E ci arriverai proprio alla cima?

Crediamo di conoscere abbastanza del mondo in cui ci troviamo... ma gli abitanti e le cose che contiene son così innumerevoli che basterebbe un insettino, un piccolo animaletto (... o una cellula con la vita che la anima...) a metter alla prova la nostra presunzione di sapere...

Beh, m'è venuto il pensiero che la lucertolina sia salita sulla cima del noce sì, per dar un'occhiata dall'alto...o per compier qualche rito d'iniziazione... o, addirittura... per provar di lì a scorger quel fattore che permette la vita d'ogni cosa, sua e mia compresa.

Non lo saprò mai (presumo) e accettando con un sorriso la mia ignoranza mi son disposto ad una breve pennichella sull'incomoda panchina... occhiali da sole e (ora) volto volto a quello...

Avrò smeditato (non è un errore, la meditazione l'ho praticata una vita addietro e poi l'ho dimenticata, così che non saprei a cosa ricondurre le situazioni di relativo rilassamento che m'accadono nel  tempo attuale) per una decina di minuti, accompagnato all'inizio dall'immagine di quella lucertolina che arrivata sulla cima del noce... pur non incontrando vis a vis l'Artefice... ne vien lambita dal leggero soffio...

Mi ridesto e proprio in quel momento... coincidenza... ecco riapparir la lucertolina di ritorno, adesso col muso verso il basso...


Beh, tempo di riassestar le membra e di prender una foto di panca e noce... in attesa che l'amico Patrick dipinga qualcosa di analogo per affidargliela...
 


Un cordiale saluto

Jean
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Sariputra il 09 Ottobre 2017, 16:32:54 PM
Chi è Dio? E' la domanda che si pone Jean.
Allora sentite questa...come sapete una delle mie bizzarrie è quella di visitare piccoli cimiteri di montagna semiabbandonati. Spesso si trovano addossati a chiesette di borgate, abitate da qualche vecchio che non vuole lasciare la sua terra. Si possono trovare indicazioni di vite vissute, piccoli poemetti scolpiti su lastre marmoree slavate dalla pioggia. Le fotografie, quasi sempre, sono in bianco e nero se non addirittura in quell'ocra antico che dà sull'arancio delle prime foto d'epoca. Domenica, solitario e ramingo,  passeggiavo lentamente in uno di questi sereni luoghi di riposo. L'aria era tersa e il cielo di un azzurro splendido. La temperatura mite di prim'ottobre, unita a qualche nota melodiosa di uccelli nascosti nei rovi e nelle abetaie attorno, rendevano quieta l'atmosfera. Ad un certo punto...un rumore insolito...incuriosito mi giro e vedo un piccolo ramarro verde ( quanto tempo era passato dall'ultima volta che ne avevo visto uno nella campagna attorno alla Villa?...). Subito la bestiola si è tuffata tra il groviglio di verde che copriva quasi interamente una tomba singola. Groviglio peraltro del tutto simile ad altri che infestavano le altre dimore funebri. Questo però aveva un che di insolito che mi attirava...un solo, solitario e principesco fiore giallo tra la massa verde.  Era un comune fiori di tarassaco che però si ergeva alto sopra tutto il fogliame, quasi a catturare la vista, a voler essere notato. Mi sono avvicinato e, guardando quel che si poteva ancora intravedere , scorsi la foto di una giovane ragazza sorridente, invero molto carina...c'era accanto scritto solo un nome: Vittoria, con due date 1936-1954,,,
La tomba di una bellissima fanciulla dai capelli corvini di soli diciotto anni! Allora mi inginocchio e osservo da vicino la vecchia, stinta fotografia...la fanciulla ha un viso sorridente: probabilmente una foto scattata nell'occasione di una festa  o di un compleanno. Forse lo stesso dei suoi diciotto anni...La tomba si presentava completamente occupata dal verde. Non c'era probabilmente più nessuno in vita per tenerla pulita. Così mi è venuta una strana voglia, un desiderio inconsueto...quello di ripulirla.  Mi sono levato il giubbino e ho strappato tutta l'erba con le mani, ho rassettato il terriccio e lavato la lapide con dell'acqua presa da un vecchio rubinetto arrugginito. Ho lasciato solamente la piantina di tarassaco e il suo impavido fiore giallo...
Mentre lavoravo nella tranquillità del luogo, alzando ogni tanto lo sguardo per dare un'occhiata alle cime intorno, ho cominciato ad immaginare questa ragazza in un convito in paradiso. Un paradiso fatto di conversazioni, di pettegolezzi con le amiche. Perchè, se mai ci fosse un paradiso, non lo si può che immaginare come un grande luogo di chiacchere e di condivisioni. Magari tutti in cerchio, così che non ci sia mai nessuno che viene "prima"  di un altro... In un luogo simile anche i santi non potrebbero che essere dei giovinetti scherzosi che fanno festa attorno ad una ragazza nuova appena arrivata. E Dio, verso sera, quando i canti si fanno più malinconici , viene a sedersi nel cerchio e allora spiega perché ha fatto questo e non quello, perché a questo è toccato quel destino e a quella ragazza un altro. E nessuno ci trova da ridire,anzi! A tutti sembra proprio che doveva andare così, che era la cosa giusta da fare...Poi il giardino del paradiso si fa buio e silenzioso, mentre Dio va a dormire, e allora , proprio quella ragazza, sogna di un uomo che la sta guardando  e che sta pulendo la sua tomba...e sogna la sua casa e la sua famiglia perduta, ma senza dolore, con serena consapevolezza data dall'amore che non divide...
Verso mezzogiorno son tornato e, mentre preparavo il pranzo, osservavo mia figlia che leggeva..i suoi capelli, i suoi occhi...
Titolo: Re:Lo specchio della verità.
Inserito da: Jean il 24 Ottobre 2017, 21:11:26 PM
Chi è Dio?

L'interrogativo Chi è Dio? è riferito agli ultimi tre post nei quali ho cercato, riportando alcuni minimi eventi presi dal mondo di insetti e piccoli animaletti, di spostare per un breve spazio (o tempo) la prospettiva (connessa all'esistenza di un'entità creatrice) dall'occhio umano al loro.

Beh, con tutti gli esseri viventi condividiamo il medesimo mortale destino e come noi ci interroghiamo, forse a loro modo anch'essi s'interrogano... e in talune circostanze quando si palesa (per i più svariati motivi) una vicinanza - ancora forse - può venirne un'interazione, una condivisione... certo non attraverso parole o gesti umani...  

Gli utenti che abbiano letto codeste piccole narrazioni (le mie e l'ultima dell'amico Sari) forse non si rendono conto appieno che non si tratta di fantasia o mero esercizio letterario, altresì non c'è neppure l'intenzione di veicolare un messaggio qual che sia per condurre a una qualche forma codificata di religione, filosofia o credenza in genere.

No, il continuum che lega tal modo d'esprimerci opera ad un livello diverso, né migliore né peggiore d'altri... differente... forse con categorie non del tutto sovrapponibili a quell'altro continuum spaziotemporale ben conosciuto dai fisici.

Chi mi abbia un po' letto se ne sarà fatta (mi auguro) un'idea e qui (ringraziando Sari per il suo contributo davvero bello e ben scritto, che rivela una volta di più un indubbio talento per la scrittura) appunto, cercherò di illustrare tal diverso percorso che si svolge, in armonia con lo spirito del Logos, in veste di riflessione.
 


Adeva

Tempo fa ho notato che il mio compagno di solitudine (quale... se c'è compagnia..?) provvedeva sempre meno a svolger l'indispensabile opera di manutenzione della sua tela sino a cessarla del tutto... così che le già poche catture (una farfallina gli bastava per molti giorni) son diminuite. 


Non essendo codesto scritto un trattato naturalistico tralascio tutte le osservazioni che ho potuto fare... salvo una: Adeva nel tempo riconosceva (attraverso le vibrazioni, suppongo) la mia presenza così che (per quanto limitata) c'è stata un'interazione tra noi, a causa della quale ho scelto tra esso e alcune farfalline che ho indirizzato sulla sua rete bucata di vecchio pescatore...

Ho letto che un tal ragno può viver anche un paio d'anni e pur non conoscendo la sua età ho avuto la sensazione che non gli rimanesse molto.

Un giorno che tentai di rifornir la sua dispensa (le farfalline vivono qualche giorno e, salvo finir catturate da qualche altro ragnetto che approfitta della mia simpatia per loro, finisco per ritrovarle stecchite a terra) accadde che Adeva retrocedette verso le profondità del suo nascondiglio, tuttavia senza la consueta urgenza... con calma, oserei dire... tanto che ho avvertito un po' di quella sensazione che provo al salutar una persona che so di non rivedere...

Non l'ho più rivisto, infatti... e ormai passate alcune settimane so che quel giorno in qualche modo ci siamo salutati...
 

In mezzo a questo tempo ho incontrato la lucertolina... e, che bella coincidenza, un suo parente, il mitico e favoloso ramarro verde ha attirato l'attenzione di Sari... fossi stato con lui gli avrei ben volentieri dato una mano per ripulir la lapide... lo specchio della verità...  che misura e riflette ogni angolo del nostro essere (se non ci scostiamo).


Delle discussioni che ho aperto (mi scuso per l'immodesto numero) la più parte si è arenata, poche son in corso e... questa ha trovato il suo compimento  :D  e merita, come Adeva, di trovar pace... leggetela e dimenticatela.  

 

Un cordiale saluto

Jean