la via salvifica della bellezza

Aperto da Alberto Knox, 28 Maggio 2022, 21:26:04 PM

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Alberto Knox

riprendo questa espressione di Ipazia e cercherò quindi di approfondirla. è giusta l'espressione ma non è approfondita. Innanzitutto la frase dice la via, cioè un percorso e in un percorso si cammina di solito, poi "la via salvifica" salvifica da che cosa? e infine "della bellezza" Possiamo definire la bellezza? di certo nessuno nega il valore ontologico dell estetica, nemmeno nella storia fra tutti i filosofi che conosco. Così mi sono convinto che il messaggio che la vita ci consegna è la bellezza, il vero vangelo, vanghelion significa "messaggio" è il vero vangelo dell esistenza che tocca ogni essere vivente, anche gli animali secondo me.
La bellezza è una delicata disposizione dell essere che ha tre sorgenti. La prima di queste è la natura è la prima in tutti i sensi e più noi abbiamo contatto genuino con la natura più noi abbiamo contatto con la bellezza ed è propio un esercizio spirituale quello di riscoprire il contatto profondo e genuino con la natura.
La seconda sorgente della bellazza è l'umanità, su cui mi soffermerò di più. E la terza sorgente della bellezza è l'arte . E perchè si dia arte è necessario che la bellezza sia strutturalmente intrinseca all opera . Oscar Wild diceva che l aritista è molto  semplicemente un produttore di cose belle. Poi ovviamente c'è altro ma sostanzialmente è questo che fa di un artista un artista. Ma ora voglio soffermarmi spiegando in che senso noi umani siamo produttori di bellezza , ovviamente no si tratta di bellezza estetica nel nostro caso. Perchè chi di noi è particolarmente bello è infine grazie alla natura che è così e quindi in ultima analisi la sorgente è la natura in quel caso. Quando diciamo; "quella è una bella persona?" è possibile definire in una parola sola per dire la sorgente all interno dell umanità di quella particolare bellezza che noi produciamo? una parola sola..per me questa parola è coscienza. Laddove coscienza vuol dire due cose, vuol dire sapere, co-scienza. E vuol dire coscienza morale, rettitudine. Quindi intelligenza e giustizia . Qual'è la bella persona? una persona intelligente e giusta. E quando troviamo persone così noi capiamo che questa è una delle più grandi rivelazioni dell essere. Non posso non pensare alle polveri primordiali , al puntino cosmico primordiale, e al lavoro dell universo che in miliardi di anni giunge a produrre due occhi che brillano di intelligenza e un cuore che batte di bontà e di giustizia. E non c'è niente di più bello e di spettacolare di questo. è in questo senso che l'umanità è sorgente di bellezza. E io davanti a questi uomini e donne traggo nutrimento spirituale . Al cospetto di un mondo dove tutto viene negato e tutto è il contrario di tutto,dove regna la falsità e adorazione del potere io non mi vendo, voglio essere vero per quanto possibile. Da cosa salva quindi la via della bellezza?, ma salva da tutto questo, salva dal non ricordarsi più come guardavamo il mondo quando eravamo bambini. La salvezza quindi salva dal fallimento, perchè noi possiamo fallire come esseri umani, anche diventando industriali e ricchi. A che cosa serve a un uomo guadagnare il mondo intero se poi perde la sua anima? diceva Gesù , ma è vero.  La bellezza salva dal nichilismo, dal non senso, dal vuoto, dalla sfiducia , salva dal non perdere il sogno, salva dal non vendere, non sporcare quell energia pulita che noi avevamo fin da bambini appunto. Poi la secondoa dimensione dove la bellezza ci può salvare è dal nostro ego, da questa volontà di riportare tutto a sè. Volontà di potenza che vuole primeggiare, ma se tu hai veramente un incontro con la bellezza, tu capisci che c'è qualcosa di più grande di te. Se voi avete fatto almeno un esperienza estetica nella vostra vita , voi avete fatto un esperienza estatica, siete usciti da voi. Questo avviene con l esperienza estetica che può essere camminare nella natura , sotto un cielo stellato, di fronte la grande musica, un grande dipinto, una poesia... un animale, un albero. Penso di aver dato abbastanza sostanza sul perchè la bellezza è una via salvifica quindi mi fermo.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

"Mi dispiace, ma io non voglio fare l'Imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare ne conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se possibile, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l'un l'altro.
In questo mondo c'è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca fra le cose più abbiette, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cinici, l'avidità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco.
Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto..."

monologo finale del film "il grande Dittatore" , che cosa significa quindi nominare umanità , bontà e gentilezza?
Significa parlare di moralismo? buonismo? assolutamente no. Significa esattamente nominare quello di cui l'essere umano ha più bisogno. Affinchè il sistema società sia fiorente e in armonia , questa armonia è la logica del sistema vita! è la stessa logica che permette alla materia di aggregarsi, di trovare relazioni, è la logica cosmica dalla quale veniamo e siamo il prodotto più sofisticato di quella logica. Quindi inserirò in queste pagine cose che riportano alla sacralità della vita. Sotto forma di monologhi, poesie, scritti, disegni, musica, natura, tutto quello che può servire a riscoprire la bellezza salvifica. E il discorso di charly Chaplin è sicuramente uno di essi.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

#2
https://www.youtube.com/watch?v=70ZTm4uMNrQ

https://www.youtube.com/watch?v=fMMa63Cp_XY

dolce sentire...

https://www.youtube.com/watch?v=-hH8KE6-1pU

la sentite? uscite da voi stessi quando avete un esperienza estetica.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

Eccola la tesi contro l'anti-tesi , i motivi del sì alla vita contro i motivi del no alla vita, e si innalza e spinge e grida l'inno alla vita .


https://www.youtube.com/watch?v=szQPVUuUJaE

 
Giada Tarantino commenta:

Vita nostra! Che con la poesia della tua musica desti forte in noi. Continuerai a toccarci nel profondo,ogni volta che ti ascolteremo..
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Ipazia

#4
Citazione di: L.Wittgenstein - Tractatus L.P.6.421    È chiaro che l'etica non può formularsi. L'etica è trascendentale.
(Etica ed estetica son uno.)

Con questa proposizione L.W. dà il suo contributo ad una relazione tra bello e bene, nata fin dalla nascita della filosofia occidentale col Kalòs kai agathòs ellenico, pragmaticamente tradotto in latino nel mens sana in corpore sano, esemplificato come meglio non si può dalla statuaria greca e dal culto olimpico. Materializzazione del concetto nella raccomandazione di F.Nietzsche in Ecce homo: "Star seduti il meno possibile; non fidarsi dei pensieri che non sono nati all'aria aperta e in movimento - che non sono una festa anche per i muscoli. Tutti i pregiudizi vengono dagli intestini. Il culo di pietra è il vero peccato contro lo spirito santo".

A tal proposito mi sovviene l'episodio narrato da Umberto Eco sulla morte di Tommaso d'Aquino: I monaci dovettero demolire la porta del convento per portare al cimitero la sua pingue salma. Il pensiero all'aria aperta in un contesto bello naturalisticamente, e pure artificialmente, assume in toto il carattere trascendentale che gli è dovuto e devo dire che le mie migliori intuizioni e soluzioni di problemi esistenziali si sono verificate nelle lunghe solitarie galoppate in bicicletta e sci da fondo, così come nelle escursioni montane e nell'ora abbondante di vasche con cui mi liberavo del pesante nano gravitazionale, prima che il delirio covidemico mi togliesse tale piacere.

La musica ha la facoltà miracolosa di aprire spazi aperti anche negli antri più angusti e Alberto fa bene ad eleggerla a paradigma di bellezza nella discussione da lui aperta. I suoi esempi mostrano la bellezza dell'invenzione melodica, il cui complemento verticale è l'invenzione armonica, patrimonio occidentale dell'umanità con cui possiamo chiedere venia per le nostre orrende malefatte.

Ecco un esempio albeggiante di musica verticale, invenzione di quello che venne definito dai contemporanei il "Michelangelo della musica", Josquin Desprez o Des Prez:


Più intimo e melodico in questo omaggio funebre ad una altro padre della polifonia, Johannes Ockeghem, con chiamata a raccolta della eletta schiera dei musicisti, di questa grande arte reservata.


Il testo è in un francese facilmente comprensibile, con il tenor al basso in latino, come si confà per un mottetto, cui la morte del musicista celebrato conferisce un carattere sacro.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Alberto Knox

Non c'è nessuna grande tradizione Spirituale ne culturale che non colga una profondità dentro di noi, ma è una profondità non solo cognitiva (primo livello della coscienza) ma è anche una profondità operativa. Non è solo una profondità teoretica ma anche una profondità Etica, anzi, il valore decisivo della profondità etica è tale da essere il banco di prova della profondità teoretica. Cioè le cose che dici teoreticamente hanno valore, consistenza nella misura in cui eticamente producono bene e giustizia  dentro di te e fuori di te ,se no, no.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

Propongo questo brano in versione flauto traverso del 1717 , Les Barricades mystérieuses , le barricate misteriose di Francois Couperin, molti hanno cercato di interpretare questo titolo in vari modi , invito l ascoltatore a trovare la propia interpretazione a tale titolo semplicemente ascoltando la melodia che trasmette. Io avverto come delle spinte durante il brano che invitano ad andare oltre , oltre le barricate che ognuno si costruisce per vivere nel mondo, quindi mi trasmette trascendenza. Ma di sicuro è in grado di generare pathos


Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Ipazia

Ispirata invenzione musicale del secolo d'oro della musica. Trattandosi di un fitto intreccio armonico, uno strumento melodico, per quanto abile sia il suonatore e filologico lo strumento -il traversiere certamente lo è - non può rendere la densità armonica che crea veramente una barricata misteriosa intorno all'esecutore.

Tra le versioni trovate in rete queste mi sembrano le meglio eseguite:


su uno strumento assolutamente dedicato: la tiorba o chitarrone.

Sorprendente per la pulizia e l'interpretazione (il timbro chiaroscuro, dinamica,...) questa versione chitarristica:


Per lo strumento elettivo di Couperin le Grand, il clavicembalo, si trova un po' di tutto: tempi troppo veloci o troppo lenti, suoni impastati o effetti organetto meccanico. Tra quelli ascoltati opterei per questo:



Ottima e filologicamente ineccepibile, invece, questa versione pianistica:


Quest'altra ottima interpretazione pianistica, con spartito, aiuta un pochino a dipanare il mistero del titolo, con la vista a supporto dell'udito: il pezzo rimane sempre sospeso, in levare, tessendo una trama continua e inespugnabile fino alla cadenza finale.



Infine, lo strumento principe di quell'epoca d'oro: il sontuoso e morbido liuto barocco



pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

"Si ode la voce che chiama all'ultimo appello. È giunta la fine di tutto ciò che vive: il Giudizio Universale. La terra trema, le tombe si spalancano, i morti risorgono in una processione senza fine. I grandi e i piccoli della terra, i re e i mendicanti, i giusti e i miscredenti sono tutti accalcati. L'invocazione alla misericordia e al perdono colpisce terribile le nostre orecchie. I gemiti aumentano, i sensi ci abbandonano, la coscienza viene meno all'approssimarsi dell'Eterno Spirito. S'ode l'ultimo appello, squillano le trombe dell'Apocalisse nel soprannaturale silenzio che segue possiamo avvertire appena il canto di un usignolo che da una immensa distanza ci invia un'ultima tremula eco della vita terrena. Lieve si diffonde il coro dei beati e delle schiere celesti. Allora si manifesta la gloria di Dio, tutto è pace, tutto è beatitudine.
Ed ecco non vi è più alcun giudizio, non vi sono nè peccatori nè giusti, non vi è nessuna pena e nessun premio. Un immenso sentimento d'amore pervade tutto il nostro essere. Sappiamo e siamo".
Presentazione scritta di G. Mahler per la rappresentazione a Dresda, nel 1901 della sua sinfonia n. 2, "Resurrezione".


https://youtu.be/4MPuoOj5TIw


Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Scrivendo del secolo d'oro della musica mi venne da pensare proprio a Mahler, perchè Mahler segna la fine di quella stagione divina e lo fa, forse, proprio con questa sinfonia. Le successive saranno meno redentive e decisamente più tragiche, come il secolo che si stava aprendo. Il successivo, questo, non credo sia più redimibile, perseverando e portando a compimento le follie inumanizzanti del precedente. A questo punto forse nemmeno la bellezza ci potrà salvare, essendosi persa pur'essa in un vortice di bruttezza senza fine, che non risparmia neppure l'arte, salvo qualche sprazzo, sempre più raro, di deja vu.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Alberto Knox

che meraviglia, sapete Goethe diceva,  ci sono i fenomeni ma poi c'è ne uno in particolare l' urphaenomen il fenomeno primordiale o orgininario che contiene tutti gli altri e da cui  gli altri sono semplici esemplificazioni. E qual'è questo urphaenomen? la vita. Questo è il fenomeno oiginario e siccome le persone , credo, si vogliono rendere degne del fenomeno vita è necessario deporre le ideologie , le ideologie del sì , le ideologie del no, le ideologie dei libri sacri, le ideologie dei libri non sacri, le ideologie dei libri rossi, dei libri verdi, deporre tutto questo e mettersi con grande spirito di ricerca aprendo l'anima a quei suoni che precedono il linguaggio umano come abbiamo sentito nelle varie interpretazioni del brano proposto. E non è forse un mistero il fatto che uno si senta più affine alla versione del brano tramite il flauto traverso come nel mio caso e altri a quello del pianoforte, altri al clavicembalo, altri ancora per un altro strumento..
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

#11
la sensibilità umana varia da persona a persona e la musica ce lo dimostra in modo evidentissimo. Ecco se noi riuscissimo a capire che il nostro modo di vedere il mondo è solo un punto di vista fra i tanti e  che può essere vero e autentico come il punto di vista di un altro uomo che vede il mondo in maniera contradditoria rispetto a come lo vediamo noi e se noi cercassimo di capire le ragioni di quel punto di vista invece di barricarci nella nostra ideologia, invece di essere di parte riuscire ad accogliere la contraddizione allora forse capiremmo davvero cosa voleva dire Hegel quando scrisse "la contraddizione è la regola del vero..." e a Neils Bhor quando scrisse "ci sono due tipi di verità, quelle semplici, il cui contrario è chiaramente un assurdo e le verità profonde, il cui contrario...è un altra verità" . E quali sono le verità profonde su cui vale tale assunto e l assunto di hegel? il senso della vita, l'esistenza o la non esistenza di Dio, l'anima, lo spirito , da dove veniamo.. queste verità sono infine  verità relative alla sensibiità umana , la cui negazione o opposto...è un'altra verità.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

un altra modalità di dire bellezza è dire armonia, che è prettamente un termine musicale e noi in italiano armonia lo scriviamo così "armonia" ma , qualcuno di voi ricorderà come si scrive in latino , con l acca davanti. E qualcuno di voi ricorderà come si scrive in inglese , sempre con l'acca davanti. E in Tedesco? sempre con l'acca e in francese? sempre con l'acca. Ma perchè? bhè per noi italiani l'acca non vale un acca e l'abbiamo fatta cadere, le altre lingue la conservano, perchè? perchè le altre lingue, in questo senso, più avvertite filologicamente della nostra conservano l'acca a partire dal latino? perchè presentano l'acca? la risposta è molto semplice, perchè l'originale Greco "armonia" inizia con una vocale "alfa" e tutte le vocali che compongono l'inizio di una parola vennero dotate daoi grammatici antichi di un segno, sopra la vocale stessa, per indicare la modalità di pronuncia della vocale. Se la pronuncia è "piana" il segno si chiama "spirito dolce" . Se invece la pronuncia non è piana, ma aspirata, aspra, il segno si chiama "spirito aspro" . E quando si trascrive dal Greco , ad esempio al latino , bisognerebbe indicare con l'acca la presenza dello spirito aspro per essere filologicamente corretto. "
"Omeopatia" , se voi prendete un prodotto omeopatico francese , vedete che è scritto con l acca davanti.  Perchè? per questo motivo che ho detto. Tutto questo discorso lo fatto per evidenziare una cosa importante, cioè che  la lingua Greca ha intuito che la parola per eccellenza che indica la dolcezza non è senza asperità, non è senza asprezza. Quindi se dico che il messaggio della vita è l'armonia non intendo rimandare a un paradiso fatto di fiori e di farfalle . Sappiamo bene come è fatto questo mondo, è fatto di caos, disofferenza, di fatica e tuttavia, se devo indicare il senso della vita , inteso come triplice significato della parola senso, senso come significato, senso come senzazioni, senso come direzione . Ebbene se devo dire qual'è il mio senso di essere qui , è quello di contribuire attraverso un processo logico e caotico , sensato e insensato, è quello di vedere l'armonia e di realizzarla , dentro di me e fuori di me , così facendo la vita fiorisce. E diventa vera, e si serve la verità del processo.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

#13
che dire ancora, forse qualcosa di corposo , di spessore, ho detto che siamo chiamati a realizzare armonia , e che questo è il messaggio della vita , almeno per come la concepisco io. Adesso dirò quacosa di più profondo e viene direttamente dalla penna di una filosofa molto famosa dei nostri tempi, sto parlando di Hannah arendt, se qualcuno non la conosce, scusate, ma la dovete andare a conoscere e chi invece la già letta, scusate, dovete andare a rileggerla. Perchè sono scritti che fanno bene. Allora la frase di Hannah Arendt proviene dal suo ultimo libro , pubblicato postumo alla sua morte, "la vita della mente" e la frase è questa " non è irrilevante notare come la parte immortale e divina nell uomo non esista , se non viene attualizzata e focalizzata su ciò che è divino fuori di lui. In altri termini, l'oggetto dei nostri pensieri conferisce immortalità al pensare stesso".
lo capite? che cosa è in gioco nel pensare?  questa frase non è di un padre agostiniano , di un monaco benedettino o di una suora . Questa frase viene da una delle menti più rigorose, brillanti e preparate del nostro tempo, colei che scrisse "la banalità del male", colei che scrisse "le origini del totalitarismo" , "vita activa" e tanti altri capolavori. Conosceva alla perfezione la filosofia contemporanea per le sue frequentazioni con heidegger econ i suoi cari amici jaspers, jonas, Edihit. Ebbene la Arendt ci dice che noi siamo protagonisti della nostra antologia, che noi possiamo , tramite il nostro pensare, attivare o no alcune parti del nostro essere , che se non sono attivate non esistono. Allora, esiste la parte divina e immortale dell essere umano? ah se lo chiediamo in giro  la gran parte delle persone risponderanno di no, oggi . E forse anche ieri avrebbero risposto di no , già Plotino diceva che sono pochi quelli che credono nell anima e nella sua immortalità. Quando pensiamo a noi stessi pensiamo alla coscienza, al subconoscio, l'inconscio le pulsioni che esistono, certo che esistono,dove c'è di tutto cose belle e cose meno belle,  siamo natura, tanto più fruttuosa quanto più selvaggia, e le grandi tradizioni spirituali di cui tento di farmi portavoce sono quel pensiero diverso rispetto al pensiero ordnario che  dicono che oltre a questo dentro di te c'è qualcosa in più che ti permette di essere non solo jiva ma anche Atman come dicono le upanishad e come dice la grande tradizione Indù cioè non sei solo jiva , anima psichica ma puoi essere Atman l'anima spirituale , lo spirito, Atman che è uguale a brahman , cioè uguale a Divino. E la filosofia Greca parla del Nous, certo noi siamo bios, vita biologica , siamo anche zoé vita animale, zoologia certo e siamo anche psiché, vita psichica, certo siamo anche psiche, ma siamo anche Nous. Non solo, Aristotele diceva " Nous poietikos" che normalemente viene tradotto come "intelletto attivo" poieo, che fa, che agisce , che è in atto ed è lo stesso verbo che usa Gesù per la verità , chi fà la vertià viene alla luce, è lo stesso verbo. Ma a me piace tradurre il nous poietikos di Aristotele in "spirito creativo". Il punto qual'è , così concludo, chi ha ragione? chi afferma che queste cose esistono o chi afferma che queste cose non esistono? Ancora una volta, dipende dal lavoro che ci metti ... " non è irrilevante notare come la parte immortale e divina nell uomo non esista , se non viene attualizzata e focalizzata su ciò che è divino fuori di lui. In altri termini, l'oggetto dei nostri pensieri conferisce immortalità al pensare stesso".

Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

5 ways that NASA's JWST could change science forever - Big Think 
una delle foto scattata dal telescopio spaziale james weeb. Per quanto sia spettacolare e meravigliosa non è niente se paragonato alla capacità della mente di elaborare informazioni e produrre cose come ad esempio l' inno alla gioia . la vita vale molto di più di sterminate galassie.

Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

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