La via di mezzo e il giudizio finale

Aperto da Alberto Knox, 20 Aprile 2022, 11:05:14 AM

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Ipazia

Citazione di: bobmax il 22 Aprile 2022, 15:37:51 PMSecondo me, nella ricerca della Verità è indispensabile evitare di forzare il gioco. Cioè occorre resistere alla tentazione di affermare cosa la Verità sia.

Perché nel momento in cui ci proviamo... ecco che siamo caduti nella superstizione!

Piuttosto che pretendere di conoscere Dio, ossia la Verità, dovremmo a mio avviso cercare di conoscere il mondo e noi stessi.
Cioè vedere quale sia questa nostra effettiva realtà.

Cosa vi sia che valga davvero!

Se teniamo ferma la nostra fede nella Verità, che non conosciamo, potremmo scoprire che ciò che davano per scontato è puro nulla.

Ogni cosa, creatura, opera, è puro nulla.
Quindi pure noi stessi.

Eppure, meravigliosamente, tutto questo nulla non cade nella insignificanza... ma risplende invece nella propria nullità!

Illuminato dalla compassione.


La forzatura del gioco è inevitabile. E la circolarità del ragionamento pure, nel passaggio dalla Verità alla "fede nella Verità", che la ipostatizza. Bene, male, amore, compassione,...idem. La metafisica si regge sui suoi postulati, mentre la verità rimane inafferrabile nella sua essenza come un disco inceppato in se stesso.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Alberto Knox

Citazione di: Ipazia il 25 Aprile 2022, 08:26:09 AMla verità rimane inafferrabile nella sua essenza come un disco inceppato in se stesso.
Puoi esplicare esattamente a quale verità ti rifierisci? cioè alla domanda precisa che tende a voler conoscere tale verità
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Ipazia

Citazione di: Alberto Knox il 25 Aprile 2022, 13:21:55 PMPuoi esplicare esattamente a quale verità ti rifierisci? cioè alla domanda precisa che tende a voler conoscere tale verità
Adaequatio rei et intellectus.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Alberto Knox

Citazione di: Ipazia il 25 Aprile 2022, 15:52:10 PMAdaequatio rei et intellectus.
c'è in effetti  un uguglianza fra un oggetto e un essere vivente dotato di intelletto , ed è la materia , gli atomi di cui sono composti , questo dal punto di vista chimico-fisico. Cecavi una verità che vada oltre la chimica e la fisica?
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Ipazia

No, cerco un intelletto che sappia le cose, e le cose in divenire, i fatti.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve. Per il non credente, la domanda che sta sopra tutte le altre è "perchè l'entropia ha la direzione dell'espansione dell'universo energetico e non quella della sua contrazione ?". Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

bobmax

Citazione di: Ipazia il 25 Aprile 2022, 08:26:09 AMLa forzatura del gioco è inevitabile. E la circolarità del ragionamento pure, nel passaggio dalla Verità alla "fede nella Verità", che la ipostatizza. Bene, male, amore, compassione,...idem. La metafisica si regge sui suoi postulati, mentre la verità rimane inafferrabile nella sua essenza come un disco inceppato in se stesso.

Sì, la forzatura è inevitabile.
Tuttavia è pure indispensabile non cadere nella superstizione...

Sembrerebbe allora che non vi sia alternativa al naufragio.

Ma non è così!

Perché l'unica forzatura davvero necessaria consiste proprio nel tirar fuori da noi stessi il Vero.
Sinceri con noi stessi, leali con ciò che siamo. Appunto, essere veramente.

È la forzatura che non può esimersi di fare Plotino, quando afferma che l'Uno è il Bene!

La Verità ha bisogno di te.
Perché tu sei la Verità.

Di modo che superstizione è pure l'affermare che non esiste alcuna Verità, oppure che è come un disco inceppato.
È superstizione perché non metti in gioco te stessa!
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Alberto Knox

Citazione di: Ipazia il 25 Aprile 2022, 16:34:41 PMNo, cerco un intelletto che sappia le cose, e le cose in divenire, i fatti.
ah ti accontenti di poco diciamo
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

viator

Citazione di: Alberto Knox il 25 Aprile 2022, 17:54:17 PMah ti accontenti di poco diciamo
Salve Alberto. Vedo che sei un discreto campione di modestia nell'ergerti a giudice del poco, dell'abbastanza e forse anche del molto.

Chi si contenta...........al minimo, gode. Agli incontentabili non auguro nessuna sofferenza. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Alberto Knox

Citazione di: viator il 25 Aprile 2022, 19:04:50 PMSalve Alberto. Vedo che sei un discreto campione di modestia nell'ergerti a giudice del poco, dell'abbastanza e forse anche del molto.
ma non si capiva che era solo una battuta?
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

viator

Salve Alberto. Allora sono stato io ad equivocare, visto che infatti non avevo capito.

Chiedo venia. saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Citazione di: Alberto Knox il 25 Aprile 2022, 17:54:17 PMah ti accontenti di poco diciamo
Lo so che non è poco. Per cui mi accontento di verità parziali costruite intorno al poco che sappiamo senza esondare nella superstizione della finzione di ipotesi.

Cartesianamente trovo la verità in me stessa, nella mia esperita continuità autocosciente dalla nascita alla morte,  secondo il vangelo evolutivo sancito dalle leggi naturali, delle quali qualcosina sappiamo.

Con molta circospezione e prudenza mi limito a ciò che "so di sapere", frazione infinitesima del socratico "so di non sapere". Fiutando la valanga di menzogne che dalla notte dei tempi la mia specie ha saputo inventare.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Alberto Knox

#27
Citazione di: Ipazia il 25 Aprile 2022, 21:37:57 PMPer cui mi accontento di verità parziali costruite intorno al poco che sappiamo senza esondare nella superstizione della finzione di ipotesi.
Sì, questo lo capito dai tuoi primi interventi che io ho potuto leggere nel corso del breve tempo da quando sono iscritto. E da un certo punto di vista ti invidio molto. Cioè , vedete che ipazia non scende nel pozzo come io , bobmax, potrei citarne altri ma adesso non mi vengono in mente. Lei se ne sta lì, sul bordo, al sicuro delle sue certezze e coi piedi per terra e ci guarda,ci  ascolta da lassù e poi cosa ci dice "ma lo vedi? lo vedi che non le puoi affermare certe cose? hai voluto scendere e adesso non sai dove poggiare i piedi, e sei lì, appeso alla corda e i piedi nell aria che cerchi e continui a fare ipotesi, quando invece potresti stare fuori dal pozzo e camminare sulle poche ma almeno sicure certezze che già si conoscono"  ecco io immagino questa scena quando penso a Ipazia e un pò mi ci sento come quel pioniere che scende nel pozzo pieno di entusiasmo e di ottimismo  con una corda (il filo d arianna) in cerca verità profonde e mi sento anche un pò un poveretto a volte. Ma nelle profondità in cui io scendo , ha volte è vero, è il pozzo del bianconiglio, non ho motivo di non ammetterlo, ma a volte è nell interiorità mia personale che scendo e colgo ma sopratutto sento, sento che c'è unità nel tutto , che non c'è una vera separazione fra oggetto e soggetto e allora studio la meccanica quantistica , studio i veda , studio il buddhismo , studio Nagarjuna, uno scrittore della filosofia Indiana  e cerco di fare le ipotesi trovando le analogie che per Ipazia sono inutili finzioni e supestizioni ma che invece è esattamente ciò che ci distingue dagli altri esseri viventi!
Ma del resto restare coi piedi sul solido terreno della conoscenza empirica e restare fermi su quelli è più comodo , saremmo almeno rimasti all età del fuoco con buona pace per i Neanderthal.
Citazione di: Ipazia il 25 Aprile 2022, 21:37:57 PMCartesianamente trovo la verità in me stessa, nella mia esperita continuità autocosciente dalla nascita alla morte,  secondo il vangelo evolutivo sancito dalle leggi naturali, delle quali qualcosina sappiamo.
ma che delle quali non sapremmo nulla se non avessimo mai fatto ipotesi a riguardo

Citazione di: Ipazia il 25 Aprile 2022, 21:37:57 PMCon molta circospezione e prudenza mi limito a ciò che "so di sapere", frazione infinitesima del socratico "so di non sapere". Fiutando la valanga di menzogne che dalla notte dei tempi la mia specie ha saputo inventare
Con molta circospezione e prudenza mi limito a ciò che "so di sapere"... Si chiama paura questa , è la paura verso il domani che in latino si dice "cras" e Sant Agostino parlava ai suoi fedeli di Ippona a proposito di questa parola dicendo "cras vox corvina" cioè cras (domani) è un termine , è una parola che viene dai corvi. E sant'Agostino queste cose le sapeva , il latino era la sua lingua madre, ma non solo , era anche insegnante di retorica , era la sua materia questa. La voce latina per dire domani viene dal grido dei corvi, dal gracchiare dei corvi. E chi sono i corvi? sono gli avvoltoi dell occidente e quindi guarda come i latini sono giunti a parlare del domani , con quanta cupezza e con quanta paura. Quando noi in italiano diciamo "procrastinare" intendiamo rimandare a domani  e risuona quel "cras" che in latino vuol dire domani , cras , cras vox corvina . E quindi certo, c'è chi dice che dobbiamo rimanere fermi a quello che sappiamo già , essere conservatori, e stare attenti agli avvoltoi dell occidente  sotto un certo punto di vista...no, no guardate, si chiama paura .
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

hystoricum

Quando Cristo fu davanti a Pilato disse:"Io sono la verità e la vita"
Il proconsole gli rispose:" La verità? Cos'è la verità?"
Secondo questo è lo spartiacque tra la Verità e le verità relative.
Solo lo Spirito sa la Verità,chi non è spirituale sa verità relative per poi rischiare di arrivare al relativismo.
Cristo dice:" Beati i poveri in Spirito" e aggiunge che "ad essi sono rivelate cose che nessun re può sapere!"
Sulla terra, quindi, ci sono persone che sanno cose rivelate da Dio che gli altri non sanno e non potranno mai sapere.
Il resto delle persone può sapere solo cose diverse da quelle rivelate da Dio cioè verità relative e opinabili.








niko


Con buona pace della continuità autocosciente, noi oltreché morire, addirittura dormiamo e sveniamo.

A volte siamo pure così (nel migliore dei casi...) ubriachi, da non ricordare più niente una volta tornati sobri.

L'autocoscienza è una funzione assai discreta e discontinua, tale per cui vale solo per essa stessa, l'illusione di continuità.

Tra le cose che tale autocoscienza deve imparare per sopravvivere, c'è pure che la sua continuità è un'illusione.

Noi siamo parte del mondo, e la nostra coscienza è parte del mondo, c'è un mondo più grande, e più esteso, e più duraturo, della coscienza, il che implica la presenza di limiti insuperabili presso coscienza, agli "estremi", per così dire della coscienza, e all'interno, di essa.

I limiti estremi, possono essere pensati come nascita e morte; i vari altri confini passanti all'interno e suggerenti una frammentazione, possono essere pensati come sonno, svenimento, anestesia, ebbrezza eccetera.

Se noi solo nascessimo e morissimo, lo sapremmo freddamente, che esistono tali limiti, ma non lo sperimenteremmo, non ne avremmo la ragionevole certezza collegando tra loro le esperienze.

E' perché dormiamo e sveniamo, che l'evidenza dei limiti della coscienza è schiacciante.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

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