La via di liberazione

Aperto da ricercatore, 27 Gennaio 2022, 11:22:42 AM

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ricercatore

@Kobayashi
trovo che nel pensiero orientale ci sia da molti secoli quel-"la consapevolezza della sua inevitabilità" di cui tu parli, a cui è giunta anche la parte buona del pensiero moderno.
con la meditazione (emblema della spiritualità orientale) si fa proprio questo: osservare la propria mente e i propri pensieri, senza voler cambiare nulla di una virgola. qualsiasi cosa "passa" lungo il fiume, mi limito ad osservare senza giudicare.
compreso anche il pensiero di star meditando, anche quello è un pensiero.


riguardo il tema del "ricercatore spirituale del vero desiderio" comprendo che anche quella fondamentalmente è una maschera, ma d'altronde tutto può essere messo in discussione all'infinito e in modo ricorsivo, si rischia di non poter più parlare di nulla  :)
generalizzando moltissimo, a me sembra di poter distinguere persone più schiave della "ruota del criceto" da persone un po' meno schiave (nessuno è mai libero veramente).
già il poter accedere al secondo gruppo, sarebbe buona cosa

PS. il mondo orientale, con il buddismo, sta (ancora una volta) più avanti di noi occidentali: "non desiderare" per interrompere la sofferenza e la schiavitù.
(anche qui puoi sempre controbattere che "non desiderare" è comunque un desiderio... certo  ;D )

ricercatore

@iano
chiaramente non è possibile assolutizzare questo processo di "liberazione", ma come dicevo sotto già poter fare un passo verso questa direzione sarebbe importante per il bene delle persone.

mi sembra di vedere intorno a me persone che si sono alleggerite (senza la pretesa di avere un peso pari a 0) da persone che ancora portano pesanti fardelli sulle loro spalle

ricercatore

@bobmax
chissà se assisteremo nei prossimi anni a qualcosa del genere  :)

ricercatore

@Ipazia
chi te lo dice che si può "diventare quello che si è" , che che ciò è possibile "lavorando sui talenti che la natura e l'età evolutiva ci hanno messo a disposizione"? la famiglia? la scuola? al catechismo nella parrocchia?

a me non sembra che questo venga fatto da nessuna parte (ma ovviamente potrei sbagliarmi)
mi manca sempre un "ente" (non so come chiamarlo) che promuova questo tipo di percorso, che educhi nel senso di tirare fuori quello che hai dentro e aiutarti nel processo di "individuazione" di cui parlava Jung.
anche questa penso sia una "via di liberazione": la riconnessione con le proprie propensioni più profonde, il Desiderio con la maiuscola

viator

#19
Salve. Citando da quella che trovo essere una discussione del tutto surreale : "chi te lo dice che si può "diventare quello che si è".
Ma da quando si potrebbe o si potrebbe diventare "quello che si è" ?Ma la gente riflette, prima, durante o dopo aver scritto certe cose ?Al massimo potremo diventare quello (meglio : "quelli") che SAREMO, dato che quello che siamo sarebbe il punto di partenza di un percorso, non quello di arrivo.
All'origine, alla partenza, al "punto zero", all'inizio di ogni nostro essere................che siamo ? Ovviamente zero. Saluti.


Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

#20
Mi spiace @ricercatore che ti sia perso quello che la filosofia occidentale fin dal gnothi seauton ha perseguito fornendo materiale abbondante per riuscirci. Last but not least, l'insegnamento, inscritto nella carne, di F.Nietzsche. In oriente, idem, dai sutra in poi.

Ce n'è per tutti, anche per chi non è nato e cresciuto nel migliore dei mondi e delle famiglie possibili.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Citazione di: viator il 28 Gennaio 2022, 18:29:22 PM
Salve. Citando da quella che trovo essere una discussione del tutto surreale : "chi te lo dice che si può "diventare quello che si è".
Ma da quando si potrebbe o si potrebbe diventare "quello che si è" ?Ma la gente riflette, prima, durante o dopo aver scritto certe cose ?Al massimo potremo diventare quello (meglio : "quelli") che SAREMO, dato che quello che siamo sarebbe il punto di partenza di un percorso, non quello di arrivo.
All'origine, alla partenza, al "punto zero", all'inizio di ogni nostro essere................che siamo ? Ovviamente zero. Saluti.

Che altro potremmo mai diventare se non ciò che siamo?

Non è forse questo alla fine fine lo scopo della vita?

Toglier via tutti quello che non siamo, per finalmente essere davvero noi stessi.

"Conosci te stesso"
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

InVerno

Citazione di: ricercatore il 28 Gennaio 2022, 10:15:39 AM
@InVerno: da quello che so in realtà il protestantesimo è, da questo punto di vista, ancora peggio  :)

guardando alle sue origini, la teoria della "predestinazione" causava talmente tanta ansia nelle persone che queste si "buttavano" nel lavoro così da poter prevedere se sarebbero finite all'Inferno o in Paradiso: se, infatti, si otteneva successo economico questo era segno che si era benedetti da Dio e si poteva perciò placare l'ansia. chi falliva nel lavoro, sarebbe stato dannato e dunque anche disprezzato dalle altre persone.
Ho premesso che non ero sicuro di aver capito la tua analogia, perchè tutt'ora non ho ben chiaro se il tuo rilievo riguardo la "liberazione" sia di natura individuale ed intima o sociale e religiosa. Certo, teologicamente le tue affermazioni riguardo il protestantesimo potrebbero essere fondate, salvo essere una realtà talmente atomizzata e variegata da rendere difficile tracciare delle mediane tra le decine di denominazioni. Ed è così per il semplice fatto di aver rimosso la mediazione della Chiesa nell'interpretazione delle scritture e averla rimessa nelle "mani" degli individui, con risultati che ognuno può valutare come gli pare, senza tuttavia negare di aver profondamente decentralizzato teologicamente la cristianità, anche in forme che qualcuno potrebbe considerare abberranti come il fanatismo letteralista. Ma... anche il cristianesimo, fondamentalmente è un abberrazione del vecchio testamento e dell'ebraismo in generale, la cui vena anarcoide si è spenta ben prima che la Chiesa ottenesse potere temporale, ma già quando è finito in mano a Paolo.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Una ricetta occidentale di liberazione mentale dalla veneranda età di due millenni e mezzo fa:
Epicuro, lettera a Meneceo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

La ricetta orientale si focalizza intorno alla figura storica del principe Siddhārtha  Gautama, vissuto qualche anno prima del nostro metafisico elettivo, liberatore di cavernicoli alla luce di un accecante sole mediterraneo sovrastato da cieli iperuranici. Anche il principe indiano iniziò la via della sua illuminata liberazione partendo da una caverna: la reggia dorata dove il padre lo teneva chiuso per proteggerlo dalla visione della miseria e sofferenza umana.

Più realistica di quella occidentale, che parte da caverne reali e inventa soli platonici immaginari, la filosofia orientale rinuncia alle caverne dorate delle favole per trovare il suo sole, la sua illuminazione, nella miseria reale del mondo umano, percorrendo la via delle 4 nobili verità.

Interessante notare come il buddismo si sia affermato soprattutto in estremo oriente, influenzando confucianesimo e taoismo, e meno successo abbia avuto nella madrepatria delle caste, così simile alla predestinazione del protestantesimo. Sangue ariano classista non mente.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Phil

Giocando con i parallelismi: "la mela non cade lontano dall'albero...", ossia il buddismo è figlio dell'induismo come il cattolicesimo/cristianesimo è figlio dell'ebraismo; "...ma poi rotola un po' più in là, dove c'è spazio": il buddismo ha avuto buon gioco lontano dall'affollata concorrenza del pantheon induista, così come il cattolicesimo/cristianesimo ha trovato terreno fertile nelle debolezze del paganesimo europeo, lontano dalla (s)elettività del Dio ebraico.
Per il resto, ogni volta che si usano "parole meretrici" (nel senso che si prestano fugacemente a molti significati/interpretazioni, per non dire "al miglior offerente", retoricamente parlando) come «libertà» e suoi derivati, è prioritario inquadrarle chiaramente, spesso al punto da sostituirle (magari per scoprire che non sono le "compagne di discorso" più affidabili, per quanto siano notoriamente attraenti, solleticando desideri di possesso e promettendo di soddisfare tutti).

Kobayashi

La liberazione di cui parlano gli antichi, a Occidente come a Oriente, è liberazione dalla brutalità della vita, dalla sofferenza, dal caso.
La storia della civiltà è una risposta a tale bisogno di sicurezza.
La verità nel senso di visione delle ultime cose, quindi la verità in un senso metafisico-religioso, risponde al bisogno innanzitutto interiore di stabilità, di punti fermi attraverso cui resistere alla minaccia che viene dal mondo dei tempi arcaici.
L'uomo contemporaneo che vive nella parte ricca del mondo, a Occidente come a Oriente, cerca una liberazione del tutto opposta a quella degli antichi: una liberazione dal controllo, dalla fissità dei ruoli, dal calcolo cui è soggetto ogni minimo aspetto della propria vita.
Si ricerca la salvezza della propria vitalità minacciata dalle forme contemporanee di razionalità che continuano, in modi infinitamente più sofisticati, la stessa ricerca di sicurezza dei primordi.
Da qui il fraintendimento nell'affidarsi a dottrine religiose o filosofiche che non possono rispondere a bisogni completamente opposti a quelli degli antichi.
Forse non è la mancanza di capacità dell'uomo contemporaneo di credere nell'impossibile a fargli rigettare le religioni tradizionali, ma proprio questa differenza nel tipo di salvezza che si cerca, e che rende tali dottrine inutili più che non credibili.

viator

Salve Kobayashi. Citandoti : "Da qui il fraintendimento nell'affidarsi a dottrine religiose o filosofiche che non possono rispondere a bisogni completamente opposti a quelli degli antichi.
Forse non è la mancanza di capacità dell'uomo contemporaneo di credere nell'impossibile a fargli rigettare le religioni tradizionali, ma proprio questa differenza nel tipo di salvezza che si cerca, e che rende tali dottrine inutili più che non credibili"
.

Secondo me hai completamente ragione. Anche a livello psicologico, fideistico, metafisico, sentimentale, trascendentale, astratto (quindi appunto, anche a livello di ogni e qualsiasi ambito che si vorrebbe estraneo alla fisica)...............regna ed impera il fisicissimo principio di "azione e reazione.......uguale e contraria". Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Freedom

Potrebbe essere utile mettere a fuoco cosa si intenda per via della "liberazione".

In un Forum di Spiritualità penso che la definizione più appropriata sia liberazione da una vita priva di un orizzonte spirituale ideale. Normalmente, quale che sia la prospettiva scelta tra le varie possibili (intendo tra le varie vie: religioni e scuole spirituali) tutte o quasi contemplano la liberazione dal dolore e dalla morte.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Ipazia

Citazione di: Freedom il 30 Gennaio 2022, 16:01:43 PM
Potrebbe essere utile mettere a fuoco cosa si intenda per via della "liberazione".

In un Forum di Spiritualità penso che la definizione più appropriata sia liberazione da una vita priva di un orizzonte spirituale ideale. Normalmente, quale che sia la prospettiva scelta tra le varie possibili (intendo tra le varie vie: religioni e scuole spirituali) tutte o quasi contemplano la liberazione dal dolore e dalla morte.
Eggià, tanto ad occidente che ad oriente, tanto gli antichi che i moderni. Ma allora è proprio questa la "spiritualità": consapevoli di "essere per la morte", continuare a valorizzare la vita. Liberandosi dai lacci e lacciuoli, materiali e ideologici, che la incatenano oltre ciò che compete a mamma natura e non è bypassabile se non per via illusionale. Ennesimo laccio, l'illusione.

Il catename moderno ha sue specificità e concordo con kobayashi che questo possa rendere scadute ricette antiche liturgiche e confessionali. Ma restando sullo spirituale puro, sulle domande fondamentali del senso di esistere e morire, non vedo questa grande differenza con le grandi riflessioni del passato. Il "disagio della civiltà" è iniziato molto presto e il suo armamentario di catene non è poi variato di molto nei modi e nei fini.

libertà va cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri