La spiritualità come cammino

Aperto da Angelo Cannata, 20 Maggio 2017, 16:02:10 PM

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InVerno


  • Sono d'accordo con te. Vedi però che un analisi antropologica torna "comoda" quando dal rapporto chiesa-testi si traggono solo considerazioni circolari per forza di cose.
  • Provocatoriamente potrei dirti che il tema della fratellanza potrebbe smontare questa tua critica. Gesù è nostro fratello, fare del male a lui non lo rende peccato perchè è lui, ma perchè lui rappresenta ognuno di noi? (che poi sarebbe la famosa formula quranica "Chiunque uccida un uomo, sarà come se avesse ucciso l'umanità intera") ma è forse un ipotesi peregrina.
  • Fondamentalmente hai ragione, ma a quel punto del rapporto che usi come esempio, l'autorità è solo una questione formale (nemmeno troppo, suppongo che persino il codice verbale sia arrivato al "tu"). Poi ci sono diverse gradazioni, dall'autorità divina all'esempio tuo di flebile subordinazione, in generale la tendenza non fa altro che dimostrare l'assunto?
  • Ohibò scopro ora di essere sacerdote profeta e re! E beh ma un autorità di "tutti" è un autorità di nessuno, è ovvio che valga poco :) Peccato, mi stavo già comprando una corona e ordinato i panini! Attenzione comunque che appena si parla di sensuale scattano le "sirene" e arrivano le accuse di intimismo e spiritualità di bassa lega.

Grazie comunque dell'interessante intervento, a buon rendere.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

green demetr

#46
Inverno sono contento che abbiamo risolto qualche fraintendimento!  :) bentornato sulla retta via  ;D


cit angelo
"L'altro ha la sua dignità semplicemente perché è lui; non deve elemosinare la sua dignità da niente e da nessuno."

Penso che si debba pensare a cristo come comunità, in quel passo.

chi uccide un uomo uccide la comunità.

ma gesù non è un gerarca, nella scena essenziale della puttana, gesù dice anche tu sei un essere umano. (ogni essere umano ha la sua dignità).

Giovanni mi è di grande ispirazione.

cit angelo

"Secondo me il rapporto di subordinazione è controproducente solo se viene divinizzato. Penso questo a partire dal fatto che in natura esiste un rapporto fondamentale di subordinazione, almeno quando si nasce: il rapporto genitore-figlio."

In generale nel mondo ebraico è la famiglia ad essere codificata.

ma la famiglia si fa clan....e fra clan non ci sono maestri, ma convenienze.
ecco che la famiglia deve rispondere a strani precetti.

cit angelo

"l'incoerenza consiste nel fatto che, all'atto pratico, del sacerdozio dei fedeli non si tiene alcun conto, se non in forme che sono solo un contentino".

questa incoerenza è dovuta al fatto della convenienza di cui parlavo prima.

perchè esistono clan diversi da quello cristiano....la convenienza sta nella sopravvivenza del clan, e non più della famiglia. Che è qualcosa di più radicale e vero.

incominciano ad esserci ministri che dicono cosa dire ai padri per i figli affinchè la comunutà sussista.
Il ministro è sempre un ministro politico.

La menzogna nasce da lì dalla divisione dei compiti tra cultura e politica.

menzogna necessaria.

da lì il problema dell'ospitalità verso i clan che si faccia sempre più culturale e sempre meno politico.

in poche parole il problema della comunità ecclesiale con cui parlo con un giovane amico.

a mio parere non bisogna dare troppo adito alla funzione sacerdoziale. è dall'interno della comunità che deve nascere l'ospitalità culturale.

Ma come dici tu angelo....è un argomento stanco....la gente non si fida più, i ministri della politica hanno fallito. la necessità sta diventando globale, abbattimento di ogni clan in nome di qualcosa di necessario, ma che non rende più conto della cultura. E di rimbalzo della comunità.

La chiesa sta cercando di fare l'equilibrista, tra una funzione di mantenimento di apertura culturale e di vassallo dei ministri che vinceranno globalmente.

all'interno della sua guerra di apertura al culturale, è invischiata in vecchi problemi legati ai suoi stessi ministri...da che so si richiede ai parroci di essere sempre più stupidi per rimanere a contatto con la gente.....il che sarebbe a dire che li porta ad avere lo stesso tipo di sfiducia in essi.

Ma che razza di comunità può nascere? se non ci si fida della cultura degli altri??

Come se non si credesse alla effettiva portata convertitrice del messaggio evangelico...quello sì che è assurdo!!! e Grave....perchè così facendo la chiesa cederà di essere forza di resistenza, e rimarrà mero fantoccio di promesse future....senza comunità....solo fedeli. brrrrrrr che tempi buj!
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Angelo Cannata

Si potrebbe notare che, dopo l'avvio di questa discussione sulla spiritualità come cammino, viene fuori essenzialmente che il problema è come camminare insieme, far dialogare i cammini delle persone, che per tanti versi giungono ad essere opposti.

Riesce la spiritualità ad individuare prospettive comuni su cui concordare e di conseguenza su cui procedere con efficacia?

Se la spiritualità è vita interiore, queste prospettive esistono già, perché tutti abbiamo una vita interiore. Credo che si tratti di crescere nella coscienza che l'attenzione alla spiritualità come vita interiore è in grado di favorire il meglio del nostro essere umani.

Affinché questa consapevolezza cresca e si diffonda, è necessario sperimentare il gusto, il sapore di un camminare su questa strada. Qui però si viene a creare un circolo vizioso: per gustare bisogna essere attirati; che viene ad essere: per gustare bisogna aver gustato. Ecco la contraddizione, il circolo vizioso.

Il mondo degli imperi economici ha buon gioco in questo, perché non si fa scrupolo di far leva sugli istinti più bassi dell'uomo per indurre la massa a gustare ciò che viene prodotto; la spiritualità, cercando crescita, innalzamento (che non significa allontanamento dalla concretezza: è questo un frequente malinteso), non accetta compromessi con la bassezza. Eppure bisogna abbassarsi, senza neanche sentirsi troppo in alto, perché proprio nella bassezza possono nascondersi altezze sublimi. Gesù si abbassò, ma disse anche di non dare le perle ai porci. È questo il problema. Torniamo così alla metafora della bicicletta, del doverci muovere in continuazione tra squilibri, tra abbassamenti, seguiti da pentimenti di esserci abbassati troppo, oppure l'opposto.

giona2068

#48
Citazione di: Angelo Cannata il 07 Giugno 2017, 12:19:12 PM
Si potrebbe notare che, dopo l'avvio di questa discussione sulla spiritualità come cammino, viene fuori essenzialmente che il problema è come camminare insieme, far dialogare i cammini delle persone, che per tanti versi giungono ad essere opposti.

Riesce la spiritualità ad individuare prospettive comuni su cui concordare e di conseguenza su cui procedere con efficacia?

Se la spiritualità è vita interiore, queste prospettive esistono già, perché tutti abbiamo una vita interiore. Credo che si tratti di crescere nella coscienza che l'attenzione alla spiritualità come vita interiore è in grado di favorire il meglio del nostro essere umani.

Affinché questa consapevolezza cresca e si diffonda, è necessario sperimentare il gusto, il sapore di un camminare su questa strada. Qui però si viene a creare un circolo vizioso: per gustare bisogna essere attirati; che viene ad essere: per gustare bisogna aver gustato. Ecco la contraddizione, il circolo vizioso.

Il mondo degli imperi economici ha buon gioco in questo, perché non si fa scrupolo di far leva sugli istinti più bassi dell'uomo per indurre la massa a gustare ciò che viene prodotto; la spiritualità, cercando crescita, innalzamento (che non significa allontanamento dalla concretezza: è questo un frequente malinteso), non accetta compromessi con la bassezza. Eppure bisogna abbassarsi, senza neanche sentirsi troppo in alto, perché proprio nella bassezza possono nascondersi altezze sublimi. Gesù si abbassò, ma disse anche di non dare le perle ai porci. È questo il problema. Torniamo così alla metafora della bicicletta, del doverci muovere in continuazione tra squilibri, tra abbassamenti, seguiti da pentimenti di esserci abbassati troppo, oppure l'opposto.


E' del tutto inutile cercare di spiegare con la mente ciò che in verità appartiene al cuore.
E' vero che chiunque voglia fare un cammino di fede deve camminare assieme ad altri  sperimentando/gustando lo stare insieme, ma il pericolo è che cammini verso una direzione sbagliata o peggio ancora  creda di camminare pur restando fermi mentre scambia la cultura teologica acquisita per strada percorsa.
Questi pericoli cessano di essere  pericoli solo ed unicamente quando si cammina perché si è chiamati dal Signore Dio che guida i nostri passi.
Se siamo chiamati da noi stessi o peggio da satana, sì sto parlando di satana che chiama quelli che ritiene possano realizzare il suo progetto malefico, la speranza di arrivare non c'è.
Tutti siamo chiamati ma non tutti sentiamo la chiamata alla spiritualità, per cui parliamo di chiamati dal Signore Dio per intendere quei chiamati che hanno sentito la Sua voce e conseguentemente si lasciano guidale da Colui che li chiamati. Per costoro il manuale di come camminare è la loro spontaneità la quale equivale a fare la volontà del Signore Dio in persona che li ha chiamati.
Costoro portano la croce con gioia e danno il frutto sperato mentre sono la pupilla degli occhi del Signore Dio geloso di loro.
Il loro cammino verso la spiritualità li porta ad essere luce del mondo e sale della terra.
Gioia per loro e gioia per il mondo e gioia per il Signore Dio.
Grazie Signore Gesù.

green demetr

Certo Giona ma anche Gesù ha parlato agli altri!

E ha camminato con loro!

Nella fede, la frase, gesù è con te, gesù cammina con te....quante volte l'ho sentita.

Dunque bisogna capire non gli altri ma gesù negli altri.

Se io capisco gesù negli altri, allora non è satana che mi chiama, o comunque sia fuori di metafora (per chi non crede in entità esterne) la spiritualità è il messaggio di cristo.
ma è una spiritualità che vive in terra. destinata ai cieli certo. ma che vive in terra.

gesù come ogni induista dice gusta, ma fallo in nome di dio.

Esiste cioè un corrispettivo trascendente. Ovviamente se viene dimenticato.

Se non si fa attenzione alla dimensione del sociale, che il banchetto richiama. allora sarebbe un mero banchettare in testa agli altri. Che mi sa è anche un modo di dire.

la mia idea è che la comunità favorisca col banchetto la trascendenza.

quando facevamo banchetti per fini politici alla fine ci rimaneva una bella sensazione di unione tra le persone.
col passare del tempo, la politica svanisce. ma il senso di benessere che la comunità suscita no.

benessere e unità.

ed è proprio l'unità che suscita la trascendenza.

essendo stato uno yoghi junior, so benissimo come l'unità sia legato all'armonia.

un altra cosa da mettere nel paniere è la musica sacra.

la musica sacra richiama alla spiritualità.

oggi come oggi nella parrocchia si suona la chiatarra, per unire, certo, ma la musica era un altro strumento della spiritualità che è andato o sta andando perduto.

bisogna tenerlo a tutti i costi.....la mia è una intuizione radicale.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

giona2068

Citazione di: green demetr il 08 Giugno 2017, 17:44:43 PM
Certo Giona ma anche Gesù ha parlato agli altri!

E ha camminato con loro!

Nella fede, la frase, gesù è con te, gesù cammina con te....quante volte l'ho sentita.

Dunque bisogna capire non gli altri ma gesù negli altri.

Se io capisco gesù negli altri, allora non è satana che mi chiama, o comunque sia fuori di metafora (per chi non crede in entità esterne) la spiritualità è il messaggio di cristo.
ma è una spiritualità che vive in terra. destinata ai cieli certo. ma che vive in terra.

gesù come ogni induista dice gusta, ma fallo in nome di dio.

Esiste cioè un corrispettivo trascendente. Ovviamente se viene dimenticato.

Se non si fa attenzione alla dimensione del sociale, che il banchetto richiama. allora sarebbe un mero banchettare in testa agli altri. Che mi sa è anche un modo di dire.

la mia idea è che la comunità favorisca col banchetto la trascendenza.

quando facevamo banchetti per fini politici alla fine ci rimaneva una bella sensazione di unione tra le persone.
col passare del tempo, la politica svanisce. ma il senso di benessere che la comunità suscita no.

benessere e unità.

ed è proprio l'unità che suscita la trascendenza.

essendo stato uno yoghi junior, so benissimo come l'unità sia legato all'armonia.

un altra cosa da mettere nel paniere è la musica sacra.

la musica sacra richiama alla spiritualità.

oggi come oggi nella parrocchia si suona la chiatarra, per unire, certo, ma la musica era un altro strumento della spiritualità che è andato o sta andando perduto.

bisogna tenerlo a tutti i costi.....la mia è una intuizione radicale.

Caro Green, concordo con quanto hai affermato. E' vero che lo stare insieme è cosa buona, ma bisogna vedere di quale stare insieme si parla. C'è lo stare insieme per curare interessi economici, politici, sportivi, artistici ecc.., c'è anche lo stare insieme per paura della solitudine e c'è lo stare insieme, non nel nostro caso, per delinquere. Tutte le ragioni dello stare insieme di cui sopra sono il frutto di una scelta dell'uomo, ma per stare insieme con lo scopo di crescere spiritualmente occorre  la chiamata del Signore Dio, altrimenti, quando  si sta insieme per scelta dell'uomo,  ci si illude di camminare, di crescere di migliorarsi ecc.. senza che sia vero.
Il segno per scoprire  quanto siamo interessati alla vita spirituale o, se vuoi, che abbiamo sentito la chiamata è la nostra disponibilità a scoprire i nostri difetti e la disponibilità a cambiare mettendo in discussione noi stessi.

Angelo Cannata

Citazione di: green demetr il 08 Giugno 2017, 17:44:43 PM
un altra cosa da mettere nel paniere è la musica sacra.

la musica sacra richiama alla spiritualità.

oggi come oggi nella parrocchia si suona la chiatarra, per unire, certo, ma la musica era un altro strumento della spiritualità che è andato o sta andando perduto.

bisogna tenerlo a tutti i costi.....la mia è una intuizione radicale.
La musica, come in genere ogni forma d'arte, e non solo la musica sacra, è sorgente di esperienza spirituale, come ho spiegato nel post del mio blog 16 Il silenzio e le esperienze spirituali. Anche la musica della chitarra lo è: spesso si pensa alla chitarra come ad uno strumento da strimpellare, per musica chiassosa o leggera, ma da chitarrista posso assicurarti che tutto dipende da cosa si suona e come la si suona.

green demetr

Citazione di: Angelo Cannata il 09 Giugno 2017, 12:24:55 PM
Citazione di: green demetr il 08 Giugno 2017, 17:44:43 PM
un altra cosa da mettere nel paniere è la musica sacra.

la musica sacra richiama alla spiritualità.

oggi come oggi nella parrocchia si suona la chiatarra, per unire, certo, ma la musica era un altro strumento della spiritualità che è andato o sta andando perduto.

bisogna tenerlo a tutti i costi.....la mia è una intuizione radicale.
La musica, come in genere ogni forma d'arte, e non solo la musica sacra, è sorgente di esperienza spirituale, come ho spiegato nel post del mio blog 16 Il silenzio e le esperienze spirituali. Anche la musica della chitarra lo è: spesso si pensa alla chitarra come ad uno strumento da strimpellare, per musica chiassosa o leggera, ma da chitarrista posso assicurarti che tutto dipende da cosa si suona e come la si suona.

Naturalmente la coloritura della musica, foss'anco metal, colora il ricordo dello stare assieme e risveglia la spiritualità.

Ma il canto polifonico gregoriano e la musica d'organo barocca, sono altra cosa.

Creano spiritualità senza bisogno d'altro che non l'ascolto (raccolto, attento ovviamente).
Senza bisogno di comunità in fin dei conti.


cit Giona
"Il segno per scoprire  quanto siamo interessati alla vita spirituale o, se vuoi, che abbiamo sentito la chiamata è la nostra disponibilità a scoprire i nostri difetti e la disponibilità a cambiare mettendo in discussione noi stessi."


Non posso conoscere che tipo di disillusioni tu possa aver avuto.
Ma non credi che chi è più forte, debba aiutare chi è più debole?
E comunque sia la comunità porta conforto alle solitudini.
Forse non è la funzione principale della chiesa, ma essendo una conseguenza non la vedo così nera come la vedi tu Giona.

Certo, se la comunità comincia veramente a disinteressarsi dello spirituale cominciano i guai.

Certamente il signore chiama a sè i suoi.Eppure non dice agli apostoli andate e diffondete il verbo? (o è un falso ricordo della mia infanzia?)

Quindi ci vuole un pò di nerbo in più!
Vai avanti tu che mi vien da ridere

giona2068

Citazione di: green demetr il 09 Giugno 2017, 14:35:37 PM
Citazione di: Angelo Cannata il 09 Giugno 2017, 12:24:55 PM
Citazione di: green demetr il 08 Giugno 2017, 17:44:43 PM
un altra cosa da mettere nel paniere è la musica sacra.




cit Giona
"Il segno per scoprire  quanto siamo interessati alla vita spirituale o, se vuoi, che abbiamo sentito la chiamata è la nostra disponibilità a scoprire i nostri difetti e la disponibilità a cambiare mettendo in discussione noi stessi."


Non posso conoscere che tipo di disillusioni tu possa aver avuto.
Ma non credi che chi è più forte, debba aiutare chi è più debole?
E comunque sia la comunità porta conforto alle solitudini.
Forse non è la funzione principale della chiesa, ma essendo una conseguenza non la vedo così nera come la vedi tu Giona.

Scusa Green, ma non riesco a trovare la connessione fra la tua risposta e quanto da me postato. Ho indicato solo un criterio per scoprire il livello del nostro interesse per la spiritualità. Se vuoi, chiariscimi.

Certo, se la comunità comincia veramente a disinteressarsi dello spirituale cominciano i guai.

Certamente il signore chiama a sè i suoi.Eppure non dice agli apostoli andate e diffondete il verbo? (o è un falso ricordo della mia infanzia?)

E' vero che dice di andare e diffondere il Santo Vangelo, ma dice anche di non buttare le perle davanti ai porci e di scuotere la polvere delle proprie scarpe che hanno calpestato la dimora di quelli che non accettano la Pace la quale nasce dalla parola di verità.

Quindi ci vuole un pò di nerbo in più!

Non so cosa tu intenda per nerbo in questo caso, forse intendi insistenza, ma non dimenticare che in GV è detto: Nessuno può venire a me senza la volontà del padre mio.
Insomma il "dio" bonaccione lasciamolo ai falsi religiosi.

InVerno

Io sono sempre stato allibito di come dottrine che predicano la sospensione del giudizio agli adepti(in attesa del "grande giudizio"), generino in realtà "giudici seriali" capaci di misurare l'umidità nell'aria e decidere o meno se è opera del buon Dio o di altri. Ci dev'essere qualcosa che sistematicamente si inceppa in queste dottrine, perchè il silenzio non maschera a sufficienza quanto queste persone siano perniciosamente ossessionate dal catalogare e dividere moralmente qualsiasi cosa secondo i propri gusti (avvalorati ovviamente dal sigillo in ceralacca divino).
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Freedom

Nessuna sorpresa: semplicemente la parte cattiva dell'umana natura prevale. Penso agli anarchici che, pur affermando solennemente come giusta la totale assenza di leggi e dunque di qualsiasi coercizione sull'essere umano.......non si sono fatti storicamente scrupoli nel lanciare ordigni esplosivi con estrema noncuranza..........

...penso ai sostenitori del liberismo che, pur affermando solennemente come giusta la totale assenza di leggi che governano l'economia........non si fanno scrupoli nell'avallare, de facto, la legge della giungla. La più illiberale di tutte.

Insomma una dottrina non si giudica SOLO da come alcuni "adepti" la mettono in pratica.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

giona2068

Citazione di: InVerno il 10 Giugno 2017, 14:11:19 PM
Io sono sempre stato allibito di come dottrine che predicano la sospensione del giudizio agli adepti(in attesa del "grande giudizio"), generino in realtà "giudici seriali" capaci di misurare l'umidità nell'aria e decidere o meno se è opera del buon Dio o di altri. Ci dev'essere qualcosa che sistematicamente si inceppa in queste dottrine, perchè il silenzio non maschera a sufficienza quanto queste persone siano perniciosamente ossessionate dal catalogare e dividere moralmente qualsiasi cosa secondo i propri gusti (avvalorati ovviamente dal sigillo in ceralacca divino).

Gli adepti, come tu li chiami, sono quelli maggiormente esposti al  giudizio divino perché, sia quando lo sono per volontà loro che quando lo sono perché  chiamati, vengono giudicati secondo la corrispondenza della loro vita a quanto hanno  predicato.
Quello che chiami dividere secondo i "propri gusti", in chi cammina sulla retta via, altro non è che distinguere il bene dal male. Senza questa distinzione, ovviamente fatta secondo le scritture e valida solo per se stessi, viviamo da ubriachi perché non sappiamo quello che stiamo facendo. Lo specchio per sapere se distinguiamo il bene dal male e operiamo il bene, è il vivere in pace, cosa opposta all'indifferenza che spesso viene scambiata per pace.

InVerno

Citazione di: Freedom il 10 Giugno 2017, 14:24:08 PM
Nessuna sorpresa: semplicemente la parte cattiva dell'umana natura prevale. Penso agli anarchici che, pur affermando solennemente come giusta la totale assenza di leggi e dunque di qualsiasi coercizione sull'essere umano.......non si sono fatti storicamente scrupoli nel lanciare ordigni esplosivi con estrema noncuranza..........

...penso ai sostenitori del liberismo che, pur affermando solennemente come giusta la totale assenza di leggi che governano l'economia........non si fanno scrupoli nell'avallare, de facto, la legge della giungla. La più illiberale di tutte.

Insomma una dottrina non si giudica SOLO da come alcuni "adepti" la mettono in pratica.
Non vedo il nesso, e sospetto che "alcuni" sia la parola da mettere tra virgolette, visto che adepti descriveva persone che coltivano un rapporto "deviato" con la dottrina, quindi giusta l'accezione negativa.
Qui non si parla di estremisti bombaroli, ne di persone che applicando la propria ideologia creano un vuoto accanto. Si parla di persone normalissime che contraddicono sistematicamente un principio fondante. Perchè se ti permetti di giudicar, significa che non credi davvero esista un giudice altrimenti non ti sarebbe di alcuno sforzo lo stare zitto. Una dottrina si giudica anche da questo, dalla capacità di replicare efficacemente i propri principi, una dottrina inefficiente (o ipocrita) non può essere considerata una strada buona per un cammnino spirituale onesto e serio. Sfortunatamente per noi la dottrina non si sceglie, ci si finisce dentro, e se ne diventa de facto avvocati difensori. Giustamente, non si è mai visto un bambino cedere ad un altro il gessetto per scrivere i cattivi alla lavagna.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Angelo Cannata

Citazione di: green demetr il 09 Giugno 2017, 14:35:37 PMMa il canto polifonico gregoriano e la musica d'organo barocca, sono altra cosa.
Il canto gregoriano non è polifonico, comunque non è una cosa importante per il nostro discorso.
Mi interessa piuttosto notare che un criterio che ritengo utile è quello di chiedersi quante aperture una strada crea.
Il canto gregoriano contiene una grande profondità e per certi versi si potrebbe dire che non fa altro che trasmettere l'interiorità che vi è stata immessa nel comporlo. Però non contiene apertura, non incoraggia ad esplorare altro; al contrario, in tanti anni l'ho vissuto come un gabbia, che imprigiona le infinite potenzialità della voce umana e della musica in genere.
In questo senso la musica leggera è più aperta, però manca di profondità, si va a finire nello sperimentare tanto per sperimentare.

Questo criterio può consentire di trovare motivazioni per darsi dei giudizi di valore su certe esperienze, che si possono considerare pur sempre spirituali: anche la droga crea nel nostro intimo esperienze spirituali che sarebbero interessanti da esplorare; il problema è che essa non apre ad altre strade (per esempio non favorisce certo la riflessione critica) e rende praticamente nulle le possibilità di tornare indietro.

Da questo punto di vista la religione mi viene a risultare inferiore alla spiritualità, perché con le sue determinazioni forma dei binari obbligati che limitano le possibilità di creatività, di esplorazione. In questo senso, chi scelga di seguire la spiritualità e non una spiritualità mi viene a risultare più libero, libero anche di esplorare le singole spiritualità senza impantanarsi nelle loro vischiosità, che sono ciò che crea il fanatismo a cui i vostri ultimi messaggi hanno fatto cenno. In un mio ultimo video ho preso in considerazione proprio l'apertura della spiritualità alla creatività, rispetto alla religione che invece è più conservatrice.

paul11

Citazione di: Angelo Cannata il 10 Giugno 2017, 18:36:29 PM
Citazione di: green demetr il 09 Giugno 2017, 14:35:37 PMMa il canto polifonico gregoriano e la musica d'organo barocca, sono altra cosa.
Il canto gregoriano non è polifonico, comunque non è una cosa importante per il nostro discorso.
Mi interessa piuttosto notare che un criterio che ritengo utile è quello di chiedersi quante aperture una strada crea.
Il canto gregoriano contiene una grande profondità e per certi versi si potrebbe dire che non fa altro che trasmettere l'interiorità che vi è stata immessa nel comporlo. Però non contiene apertura, non incoraggia ad esplorare altro; al contrario, in tanti anni l'ho vissuto come un gabbia, che imprigiona le infinite potenzialità della voce umana e della musica in genere.
In questo senso la musica leggera è più aperta, però manca di profondità, si va a finire nello sperimentare tanto per sperimentare.

Questo criterio può consentire di trovare motivazioni per darsi dei giudizi di valore su certe esperienze, che si possono considerare pur sempre spirituali: anche la droga crea nel nostro intimo esperienze spirituali che sarebbero interessanti da esplorare; il problema è che essa non apre ad altre strade (per esempio non favorisce certo la riflessione critica) e rende praticamente nulle le possibilità di tornare indietro.

Da questo punto di vista la religione mi viene a risultare inferiore alla spiritualità, perché con le sue determinazioni forma dei binari obbligati che limitano le possibilità di creatività, di esplorazione. In questo senso, chi scelga di seguire la spiritualità e non una spiritualità mi viene a risultare più libero, libero anche di esplorare le singole spiritualità senza impantanarsi nelle loro vischiosità, che sono ciò che crea il fanatismo a cui i vostri ultimi messaggi hanno fatto cenno. In un mio ultimo video ho preso in considerazione proprio l'apertura della spiritualità alla creatività, rispetto alla religione che invece è più conservatrice.
Angelo C.
se vuoi andare avanti devi tornare indietro.

Anni fa frequentai forumisticamente il newagismo perchè volevo capire e approfondire: tutti spirituali dicevano. mai visto più  liti ed egoismo sotto le spoglie spirituali.
Dicevano che le religioni sono cose vecchie e parlavano di teosofia, dei rosacroce, di meditazione e medicina orientale.
C' è chi si inventava teorie spirituali.C'era più bisogno di uno psicanalista che di un saggio spirituale.
Non sono un apologeta di religioni, ma queste sono strutturate e quindi hanno un binario, perchè un comportamento per essere etico ha bisogno di riferimenti chiari e un profondo motivo sulla natura umana lo ha.
Se si pensa come dicevano i newagisti che le religioni sono sorpassate e che oggi siamo pronti al "salto quantistico": si vede come sta evolvendo in meglio lo spirito umano.Infatti sono in crisi le etiche, la morale personale.
Quando invece tornai alle origini mi accorsi come ebraismo, cristianesimo e islam abbiano storie, evoluzioni e contenuti per quanto simili, diversi.

Ma se si indaga in profondità si vedranno dei fili logici interpretativi  che hanno determinato dei percorsi storici, compresa la nostra filosofia  e la nostra teologia.

Vuol essere una semplice riflessione.

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