La scienza,l'uomo e i suoi limiti.

Aperto da SaraM, 26 Giugno 2018, 20:07:51 PM

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SaraM

Se si riflette un po' sul comportamento umano non si può fare a meno di rilevare delle enormi assurdità.L'uomo moderno si vanta delle sue scoperte scientifiche,delle avanzate tecnologie e si sente importante,capace di gestire se stesso e il mondo che lo circonda.Ma guardando più approfonditamente,puntando l'obiettivo sulla maggior parte degli esseri umani sono evidenti le incongruenze.La scienza e le tecnologie hanno fatto senza dubbio passi da gigante:molti farmaci salvano la vita,si può vivere con il cuore di un'altra persona,i viaggi aerei permettono di vedere il mondo,per non parlare della comodità degli elettrodomestici,dell'automobile o di internet.Nonostante ciò è da constatare che le persone non conoscono neanche il proprio corpo e le sue funzioni, sono costrette ad andare da un medico per sapere la causa di un malessere,devono mettersi nelle mani di un estraneo per capire cosa non va di se stesse e molte malattie risultano ancora incurabili.Per quanto riguarda l'alimentazione non si sa ancora esattamente cosa è meglio mangiare;ci vengono proposte decine di possibilità alimentari spesso del tutto contrastanti ma non si sa veramente che cosa è più confacente per il proprio fisico( per non parlare dei cibi che hanno perso sapore,genuinità e valore nutritivo quando non sono del tutto dannosi)Ci teniamo a trovare rimedi alla salute per vivere di più ma,nonostante la consapevolezza,si fuma si bevono alcolici,si fanno sport estremi per non parlare della droga.Ma è sicuro che l'essere umano vuol vivere di più?Chi è malato darebbe qualsiasi cosa per essere sano;chi è sano si rovina la salute con stravizi.Nonostante tutti i progressi l'uomo continua ad andare incontro a morti assurde:per egoismo e supremazia si muore ancora nelle guerre;si muore di miseria e per fuggire dalla guerre e dalla miseria;si muore per lavorare ma si muore anche per le conseguenze della noia;si muore sulla strada pur conoscendo le regole di prudenza;si muore per essere belli e per vincere nello sport;si muore nelle famiglie per egoismo e gelosie.Scientificamente si sa che il sottosuolo terrestre è instabile eppure si muore nei terremoti perché si costruisce male;si muore per gli imbrogli e le speculazioni di chi offre servizi inefficienti.L'industrializzazione ha inquinato il pianeta e non si può tornare indietro:nessuno tornerebbe a vivere senza le comodità pur rendendosi conto del prezzo che paga.Il bisogno dell'essere umano di farsi notare di dimostrare di esistere,invece che puntare sulle qualità personali,lo induce ad aderire a mode sempre più appariscenti(tatuaggi,pericolose mutilazioni) ma anche livellanti(tutti vestiti allo stesso modo).Il progresso scientifico va avanti ma è ancora ad un livello basso.Tra qualche centinaio di anni gli uomini sorrideranno delle nostre scoperte di adesso(anche in campo astronomico) come noi sorridiamo delle scoperte del secolo scorso anche se hanno portato alle nostre.Ora che siamo giovani ci teniamo alla bellezza,alla forza e alla prestanza fisica ma il tempo scaverà le rughe sul volto,si porterà via capelli e denti,renderà pesante il corpo e se adesso non facciamo qualcosa (iniziando dalla nostra persona) per rendere più vivibile questa nostra umanità ce ne andremo senza aver dato un senso alla nostra vita e senza lasciare traccia con un pugno di mosche in mano.Nella situazione attuale dell'umanità se anche si dovesse trovare l'elisir di lunga vita l'uomo morirebbe ugualmente per poca prudenza e inettitudine!

viator

#1
Buonasera Sara. Penso tu sia molto giovane (non foss'altro che per galanteria, sono profondamente convinto tu sia giovane e sicuramente risplendente di candore giovanile).
In effetti anch'io da giovane trovavo un sacco di difettosità e di contraddizioni nel mondo.

Poi sono invecchiato. Ed ho capito il senso di ciò che allora mi diceva la mia ottima madre : "Ah, se gioventù sapesse !!.....Ah, se vecchiaia potesse!!".

Rifletti un momento con me. Facciamo che l'uomo trovi infine la panacea (si chiama così il mitico ed utopistico farmaco che guarisce tutte le malattie). Cosa succederebbe ? Avremmo vinto la morte ! (a dire il vero rimarrebbero gli incidenti). Ma che meraviglia, ma che paradiso su questa Terra ! A parte il fatto che l'uomo, sapendosi ormai immortale, si metterebbe a vivere alla giornata (quindi basta "progresso"), egli uomo ne combinerebbe anche di tutti i colori (anche per sfuggire alla noia che - alla lunga - assalirebbe qualsiasi immortale) con risultati assai dubbi per la reciproca convivenza (tra l'altro aumenterebbero a dismisura appunto gli incidenti mortali o lesivi del nostro fisico). Ma tutto ciò è niente : ovviamente l'uomo dovrebbe anche cessare di riprodursi, poiché sul nostro pianeta avremmo dei problemi a trovarci in 20, 200, 2000 miliardi di rompiballe, con una percentuale di vegliardi rincoglioniti costantemente crescente.

Facciamo poi che l'uomo riesca ad eliminare completamente la sofferenza dalla propria vita : Incredibile, fantastico, impossibile imma ginare di meglio ! Beh, tutto vero.....ma io credo solo per i primi due o tre giorni. Poi assisteremmo ad una inspiegabile diminuzione dell'empatia, della solidarietà, della cooperazione e dell'amore nei rapporti umani. Io non soffrirò più, quindi sarò libero di dedicarmi alla ricerca del piacere. Anche tutti gli altri non soffriranno più e faranno lo stesso, quindi io potrò disinteressarmi di loro al di là del piacere e dell'utilità che essi, ormai ridotti ad oggetti, potrebbero procurarmi.

Facciamo ancora che l'uomo riesca ad eliminare la povertà : dal nulla appaiono le risorse che permetteranno a tutti di vivere decentemente.
Purtroppo noi siamo fatti in modo strano. Chi non ha nulla vuole (giustamente) qualcosa, chi ha qualcosa vorrebbe (possibilmente) di più, chi ha molto vorrebbe (augurabilmente) di più. Quasi nessuno trova ingiusto l'avere ciò che ha e quasi tutti trovano di meritare più di quello che hanno. La pace nel mondo non aumenterebbe affatto poiché la felicità (la CONDIZIONE ESISTENZIALE) delle persone non ha nulla a che vedere con la quantità di risorse di cui dispone.

Facciamo infine che, per disposizione superiore alla quale l'uomo non può opporsi, nel mondo venga imposto l'egualitarismo. Tutti hanno ed avranno per sempre ciò che loro serve per vivere bene e nessuno potrà mai avere di più. Oh. finalmente una giusta soluzione ai problemi dell'umanità ! C'è solo un piccolo problema : l'egualitarismo sopprimerebbe ogni e qualsiasi impulso a migliorare la propria condizione, a cambiare ciò che ci circonda, eliminerebbe la speranza del meglio......in una parola genererebbe la morte della società in cui venisse applicato (vedi storia dell'ex URSS).

Noi siamo liberi di sognare e di fare ma quello che ci accoglie non è né il migliore né il peggiore dei mondi possibili : è solo l'unico mondo possibile.

Hai mai notato che nei luoghi del mondo in cui si muore più facilmente si nasce anche più facilmente?. Ma qual è la causa e qual è l'effetto di un simile andamento secondo te ? Si muore facile perché si nasce facile.... oppure viceversa ? Cordiali saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Socrate78

#2
Giusto, infatti la maggior parte delle cose che l'uomo fa e per cui si affatica semplicemente non ha un senso logico. Non ha un senso logico lo sport almeno quello agonistico (sì, può sembrare eresia, ma è così) poiché non c'è nessun bisogno di affaticarsi e subire sovente infortuni per un goal o un canestro e ancor di più rischiare di morire per scalare una montagna, e ancor peggio per un incontro di boxe in cui emergono gli istinti violenti peggiori. Dietro quindi la pratica sportiva si nasconde la voglia di primeggiare a scapito dell'altro che viene sconfitto, è un istinto di sopraffazione che viene mascherato da una cornice ludica. Per curare la propria salute basterebbe una sana passeggiata o al massimo una corsa ogni tanto e la moderazione nel cibo per evitare l'obesità. Malattie, infortuni, logorio del fisico che si paga più avanti, tutto questo è lo sport, per non parlare della follia del doping. Secondo me non ha nessun senso nemmeno badare troppo all'aspetto fisico, come se la persona fosse un involucro, una bambola da esporre in vetrina: invece si fanno piercing, tatuaggi, costosi interventi di chirurgia estetica solo per una vanità narcisistica, per nutrire un orgoglio effimero. L'uomo è un essere per molti aspetti innaturale, sono molto più lineari e comprensibili gli animali.
@Viator: In realtà la solidarietà e la cooperazione sono ILLUSIONI, la verità è che l'uomo usa sempre l'altro come mezzo per il proprio tornaconto, se non è un tornaconto materiale si tratta di un qualcosa di emotivo, ma il fine è sempre l'ego, l'altro è sempre mezzo. Si è solidali perché così ci si sente meglio, ma se l'azione solidale non ci desse più piacere chi la compirebbe? Nessuno a mio avviso.

Jacopus

#3
Per Sara. Fai un ritratto piuttosto pessimistico dell'uomo ma  verosimile. E' però un ritratto del tutto indipendente dalla scienza. L'uomo si e' avvantagiato delle innovazioni tecnologiche che derivano dalla scienza, ma le sue contraddizioni, i suoi egoismi c'erano prima di Galilei e Bacone e ci sono anche dopo.
Cio' che la scienza ha apportato e' una maggiore sicurezza del genere umano rispetto alla conoscenza del mondo e non posso neanche escludere che nel lungo periodo la scienza possa renderci anche migliori. Perlomeno ha sottratto molte rendite ai tanti eminenti ciarlatani del passato ed evitato molte bruciature profonde agli oppositori dei suddetti ciarlatani.
Per Socrate78: l'uomo e' ovviamente innaturale, conosci qualche altra specie, anche fra i mammiferi che ha rappresentato Il mercante di Venezia?
A proposito dell'egoismo innato dell'uomo. Si puo' affermare anche l'esatto contrario e dire che l'uomo e' una specie di una bonta' estrema, pronta a sacrificarsi anche per salvare una formica. Questa tesi sarebbe realistica come il suo opposto. In realta' l'uomo e' attraversato da istinti e motivazioni contrastanti, influenzate da fattori ormonali, genetici, di genere e culturali. Detto questo, il modello Hobbes-Freud ha sempre una maggiore risonanza di questi tempi perche' giustifica meravigliosamente bene il nostro egoismo e la necessita' di una societa' securitaria.
Inoltre come ogni corrente culturale, diffonderla, spacciarla come vera, pubblicare testi che la dimostrino non fa altro che rafforzare la credenza in essa. Va detto pero' che anche il malleus maleficarum credeva nella realta' delle streghe.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Socrate78

Sì, ma lo sviluppo mentale e il discostarci dalla natura secondo me ci ha resi nello stesso tempo migliori e peggiori. Migliori appunto perché abbiamo prodotto l'arte, la filosofia, il sapere superiore, ma anche peggiori poiché è proprio lo sviluppo mentale a produrre l'egoismo, la volontà di dominare e di possedere. L'IO, prodotto dello sviluppo razionale, divide e non unisce le persone, è come una barriera mentale frapposta tra l'individuo e gli altri e fa in modo che le nostre azioni siano fatalmente indirizzate a noi stessi, anche quando sembrano per gli altri.

Jacopus

#5
Se intendi con l'Io, l'individualismo, direi che e' solo un esito possibile della razionalita' anche se effettivamente uno degli esiti che sta attualmente trionfando.
Pero' sforziamoci di essere hegeliani. Sarebbe preferibile un mondo dove vi sia un armonia corale? E se questa armonia corale imponesse alle donne di non uscire di casa o di non poter lavorare? L'individualismo e' stato un evento importante per superare le concezioni totalizzanti del passato.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Kobayashi

Cit. SaraM "siamo sicuri che l'essere umano vuole vivere di più?".

No, secondo me non è spinto semplicemente a vivere di più o in modo salutare, sereno etc..
Ha soprattutto bisogno di esprimere una certa capacità di trasformare la realtà. Quando questo bisogno viene frustrato, ecco il passaggio a delle attività sostitutive, come lo sport esercitato con grande impegno etc.
Ma se ci sentissimo nelle condizioni di cambiare veramente il nostro mondo secondo voi perderemmo il tempo ad allenarci tre volte la settimana per poter correre la mezza maratona sotto l'ora e mezza?
Da questo punto di vista sono in linea con Ted Kaczynski e con il suo concetto di processo di potere.
Obiettivo, sforzo, risultato: questi i tre elementi fondamentali. L'obiettivo deve però essere vitale, non può essere sempre qualcosa che ci inventiamo soltanto per non precipitare nella disperazione o nella noia. Nello stesso tempo deve poter essere raggiunto, non può essere completamente utopico.
In ogni caso l'uomo contemporaneo anche se attraverso la tecnologia si è emancipato da bisogni diretti e vive in condizione di maggior confort, si ritrova a dover costantemente subire cambiamenti che non ha scelto e a sentirsi del tutto impotente nei processi di trasformazione della realtà.
Da qui tutte le ridicole occupazioni, la ricerca narcisistica di prestigio sociale tramite competizioni, il concentrarsi sul cambiamento del corpo (poiché cambiare il mondo non si può e ci si riduce a esercitare il proprio potere su una personalizzazione estetica della propria carne, che alla fine risulta essere assai poco personale ma conforme agli standard dell'estetica globalizzata).