La Realtà (R) oltre la realtà (r)

Aperto da myfriend, 31 Marzo 2017, 17:00:31 PM

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giona2068

Citazione di: myfriend il 04 Aprile 2017, 16:54:40 PM
@Giona

Eh no. Qui hai toppato.

Qui stiamo parlando di scienza, cioè di come funziona la Realtà. E non di "fede".
E il percorso spirituale è aderenza alla Realtà.
Quella mappa è come la legge di Einstein E=M*C^2. Cioè descrive la realtà per ciò che essa oggettivamente è.
Quindi non è una fede...ma aderenza alla Realtà.

La formula di Einstein mi dice che la "materia è energia". Questa non è una "fede", ma una descrizione della Realtà oggettiva per quello che è.
Posso usare quella formula come riferimento per il mio lavoro personale.
Esattamente come posso usare la mappa dello psicologo come riferimento per il mio lavoro personale.
Questo perchè il lavoro di crescita spirituale si basa su un metodo: l'adesione alla Realtà per ciò che essa è.

In questo senso la scienza è un valido strumento che mi può aiutare in questo cammino.
Proprio perchè la scienza non si basa su una fede, ma descrive la Realtà per ciò che essa oggettivamente è.  
 
Risposta

Credo che chi sbaglia sono io perché non bisogna  dare le perle a chi non  le cerca, dice nostro Signore. ( Non cito il testo originale per il timore di offendere l'interessato).

Lou

#31
Citazione di: InVerno il 04 Aprile 2017, 16:22:43 PM
Citazione di: myfriend il 04 Aprile 2017, 16:01:23 PMDi certo, però, una mappa è un aiuto. Se devo andare da Milano a Roma e poi mi ritrovo a Parigi pensando di essere arrivato....se non altro la mappa mi aiuta a capire che sono fuori strada.
Ecco. Questa mappa aiuta a capire che chi ha una "fede" e pensa di aver trovato la verità, in realtà è LONTANISSIMO.
Se riesci ad affermare questo significa che non è più solo una mappa, ma una mappa che genera fede in te e tu hai fede in lei. Se non hai fede in una mappa, se non sei "istituzionalizzato" in essa, non hai strumenti per dire all'altro che sta sbagliando, il risultato è che si torna allo stadio 1, quello egoico, perchè la scelta della mappa diventa soggettiva e ognuno pensa di avere in mano la migliore (in effetti io direi che lo stadio 2 non è mai esistito, perchè l'istituzione è solo uno strumento della cosidetta fase 1). Se la mappa è solo una mappa, bruciala, sei dotato (come tutti) di un eccellente (per quanto umano) senso dell'orientamento, e serve molto ad abituarsi a riscoprirlo. Oggi tutti hanno mappe sul telefono, e quando finisce la batteria si perdono tra il bagno e il soggiorno, in realtà esistono persone capaci di attraversare il pacifico in canoa senza alcuno strumento, sono i grandi "cartografi" che studiamo insensatamente.
Interessante post InVerno, per i miei canoni ovviamente, trovo che, interpretando - a modo mio - le tue parole esse, oltre a rilevare l' atto di fede che implica l'affidarsi alle mappe, sottendano  un implicito "warming" a non scambiare la mappa per il territorio, forse una distinzione che, come esplichi, ristabilisce e restaura una relazione con esso più originaria e ravvicinata al carattere esplorativo da cui ogni mappa sorge e permette la sorpresa di percorsi non ancora tracciati.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Freedom

Citazione di: myfriend il 04 Aprile 2017, 09:21:32 AM

Il problema è che chi dorme un sonno profondo è pure convinto di essere sveglio. Non si accorge di vivere dentro una "bolla di illusione" perchè è convinto che quella "bolla di illusione" sia la Realtà. E invece è solo una proiezione costruita dalla sua mente.
Non si accorgerà dell'inganno finchè non si "risveglia".
Questo 3d vuole essere un modesto contributo al "risveglio". Ma se uno non si vuole svegliare non c'è nulla da fare.
Solo facendosi delle domande potrà "risvegliarsi". E chi ha "fede" (qualunque fede) non si pone domande. E, quindi, non potrà mai risvegliarsi.
Puoi gentilmente definire cos'è un risvegliato e come giunge a questo risultato. Hai detto facendosi domande ma puoi essere più preciso?
Puoi anche dire se tu sei un risvegliato?
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

giona2068

Citazione di: Freedom il 05 Aprile 2017, 00:05:27 AM
Citazione di: myfriend il 04 Aprile 2017, 09:21:32 AM

Il problema è che chi dorme un sonno profondo è pure convinto di essere sveglio. Non si accorge di vivere dentro una "bolla di illusione" perchè è convinto che quella "bolla di illusione" sia la Realtà. E invece è solo una proiezione costruita dalla sua mente.
Non si accorgerà dell'inganno finchè non si "risveglia".
Questo 3d vuole essere un modesto contributo al "risveglio". Ma se uno non si vuole svegliare non c'è nulla da fare.
Solo facendosi delle domande potrà "risvegliarsi". E chi ha "fede" (qualunque fede) non si pone domande. E, quindi, non potrà mai risvegliarsi.
Puoi gentilmente definire cos'è un risvegliato e come giunge a questo risultato. Hai detto facendosi domande ma puoi essere più preciso?
Puoi anche dire se tu sei un risvegliato?


Caro Freedom, mi associo a te per chiedere a costui che è convinto di avere occhi per non vedere,  se pensa di poter essere sveglio rinnegando la fede, questa volta intesa come purezza di cuore.

InVerno

Citazione di: Lou il 04 Aprile 2017, 18:04:45 PM
Citazione di: InVerno il 04 Aprile 2017, 16:22:43 PM
Citazione di: myfriend il 04 Aprile 2017, 16:01:23 PMDi certo, però, una mappa è un aiuto. Se devo andare da Milano a Roma e poi mi ritrovo a Parigi pensando di essere arrivato....se non altro la mappa mi aiuta a capire che sono fuori strada.
Ecco. Questa mappa aiuta a capire che chi ha una "fede" e pensa di aver trovato la verità, in realtà è LONTANISSIMO.
Se riesci ad affermare questo significa che non è più solo una mappa, ma una mappa che genera fede in te e tu hai fede in lei. Se non hai fede in una mappa, se non sei "istituzionalizzato" in essa, non hai strumenti per dire all'altro che sta sbagliando, il risultato è che si torna allo stadio 1, quello egoico, perchè la scelta della mappa diventa soggettiva e ognuno pensa di avere in mano la migliore (in effetti io direi che lo stadio 2 non è mai esistito, perchè l'istituzione è solo uno strumento della cosidetta fase 1). Se la mappa è solo una mappa, bruciala, sei dotato (come tutti) di un eccellente (per quanto umano) senso dell'orientamento, e serve molto ad abituarsi a riscoprirlo. Oggi tutti hanno mappe sul telefono, e quando finisce la batteria si perdono tra il bagno e il soggiorno, in realtà esistono persone capaci di attraversare il pacifico in canoa senza alcuno strumento, sono i grandi "cartografi" che studiamo insensatamente.
Interessante post InVerno, per i miei canoni ovviamente, trovo che, interpretando - a modo mio - le tue parole esse, oltre a rilevare l' atto di fede che implica l'affidarsi alle mappe, sottendano  un implicito "warming" a non scambiare la mappa per il territorio, forse una distinzione che, come esplichi, ristabilisce e restaura una relazione con esso più originaria e ravvicinata al carattere esplorativo da cui ogni mappa sorge e permette la sorpresa di percorsi non ancora tracciati.
Se ammiri e segui un maestro, che per essere riconosciuto come maestro ha ribaltato l'ordine costituito e esplorato terreni ignoti senza mappa, e tu lo ammiri per l'istintività divina, il suo senso dell'orientamento nel caos della vita, la leggiadria delle sue parole, i suoi gesti compassionevoli e giusti.. E lo ammiri facendo tutto il contrario di lui,paladino dell'ordine costituito, andando a braccio con un inforcata di mappe, meccanico nello spartirti le risorse morali che ti ha fornito, brandendo le sue parole come scure per colpire altri che navigano con altre mappe.. C'è qualcosa che non funziona, e non solo nel mondo religioso-spirituale, ma ovunque si ripresenti l'iconico rapporto maestro-discepolo, che infatti è solitamente un rapporto fallimentare e lascia i maestri sempre soli sulle guglie delle montagne e i discepoli ad annaspare all'ombra della loro grandezza.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

myfriend

#35
Citazione di: Freedom il 05 Aprile 2017, 00:05:27 AM
Citazione di: myfriend il 04 Aprile 2017, 09:21:32 AM

Il problema è che chi dorme un sonno profondo è pure convinto di essere sveglio. Non si accorge di vivere dentro una "bolla di illusione" perchè è convinto che quella "bolla di illusione" sia la Realtà. E invece è solo una proiezione costruita dalla sua mente.
Non si accorgerà dell'inganno finchè non si "risveglia".
Questo 3d vuole essere un modesto contributo al "risveglio". Ma se uno non si vuole svegliare non c'è nulla da fare.
Solo facendosi delle domande potrà "risvegliarsi". E chi ha "fede" (qualunque fede) non si pone domande. E, quindi, non potrà mai risvegliarsi.
Puoi gentilmente definire cos'è un risvegliato e come giunge a questo risultato. Hai detto facendosi domande ma puoi essere più preciso?
Puoi anche dire se tu sei un risvegliato?
Un "risvegliato" è colui che guardando un cucchiaio è consapevole del fatto che non sta guardando il cucchiaio per ciò che esso effettivamente è. Ma sta solo guardando una immagine costruita dal nostro cervello.
E quando è consapevole di questo rimane stupito e inizia a chiedersi: ma, allora, la Realtà cos'è e come è fatta?

Un "risvegliato" è colui che si accorge che dire "credo che c'è dio" o dire "credo che non c'è dio" è esattamente la stessa cosa, poichè una "fede" è solo una creazione della nostra mente. L'EGO è una creazione della nostra mente. E' la proiezione mentale del nostro IO. E la nostra mente crea l'IO a partire dai nostri ricordi "inconsci".
E quando è consapevole di questo rimane stupito e inizia a chiedersi: ma, allora, chi sono veramente IO? E cosa c'è oltre l'EGO? Cosa c'è oltre la proiezione mentale del mio IO?

Un risvegliato non è colui che sa ciò che è. Ma è colui che è consapevole di ciò che NON è. Inizia a superare la "bolla di illusione" creata dai suoi sensi e dalla sua mente, e inizia a esplorare la Realtà per ciò che è. E' colui che intuisce che esiste LA Realtà oltre la "bolla di illusione" creata dai nostri sensi e dalla nostra mente e inizia a esplorarla. Sia la Realtà esteriore che quella interiore.
Ed esplora la Realtà iniziando a farsi delle domande:
- che cos'è la Realtà?
- chi sono IO?

Se io sono un risvegliato?
Nel senso che ho descritto la risposta è si.
Perchè ho acquisito la consapevolezza che ciò che percepisco con i miei sensi non è la Realtà, ma è solo una "simulazione" creata dal mio cervello.
E perchè ho acquisito la consapevolezza che il mio IO mentale (cioè le mie "fedi") è solo una costruzione della mia mente e non è il mio vero IO. E che ciò che la mia mente definisce come "reale" (cioè le mie "fedi") è solo un abito costruito dalla mia mente che mi impedisce di vedere il "Reale" per ciò che esso effettivamente è.

https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=OCIf6e3xpzw
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

giona2068

Citazione di: myfriend il 05 Aprile 2017, 10:52:09 AM
Citazione di: Freedom il 05 Aprile 2017, 00:05:27 AM
Citazione di: myfriend il 04 Aprile 2017, 09:21:32 AM

Il problema è che chi dorme un sonno profondo è pure convinto di essere sveglio. Non si accorge di vivere dentro una "bolla di illusione" perchè è convinto che quella "bolla di illusione" sia la Realtà. E invece è solo una proiezione costruita dalla sua mente.
Non si accorgerà dell'inganno finchè non si "risveglia".
Questo 3d vuole essere un modesto contributo al "risveglio". Ma se uno non si vuole svegliare non c'è nulla da fare.
Solo facendosi delle domande potrà "risvegliarsi". E chi ha "fede" (qualunque fede) non si pone domande. E, quindi, non potrà mai risvegliarsi.
Puoi gentilmente definire cos'è un risvegliato e come giunge a questo risultato. Hai detto facendosi domande ma puoi essere più preciso?
Puoi anche dire se tu sei un risvegliato?
Un "risvegliato" è colui che guardando un cucchiaio è consapevole del fatto che non sta guardando il cucchiaio per ciò che esso effettivamente è. Ma sta solo guardando una immagine costruita dal nostro cervello.
E quando è consapevole di questo rimane stupito e inizia a chiedersi: ma, allora, la Realtà cos'è e come è fatta?

Un "risvegliato" è colui che si accorge che dire "credo che c'è dio" o dire "credo che non c'è dio" è esattamente la stessa cosa, poichè una "fede" è solo una creazione della nostra mente. L'EGO è una creazione della nostra mente. E' la proiezione mentale del nostro IO. E la nostra mente crea l'IO a partire dai nostri ricordi "inconsci".
E quando è consapevole di questo rimane stupito e inizia a chiedersi: ma, allora, chi sono veramente IO? E cosa c'è oltre l'EGO? Cosa c'è oltre la proiezione mentale del mio IO?

Un risvegliato non è colui che sa ciò che è. Ma è colui che è consapevole di ciò che NON è. Inizia a superare la "bolla di illusione" creata dai suoi sensi e dalla sua mente, e inizia a esplorare la Realtà per ciò che è. E' colui che intuisce che esiste LA Realtà oltre la "bolla di illusione" creata dai nostri sensi e dalla nostra mente e inizia a esplorarla. Sia la Realtà esteriore che quella interiore.
Ed esplora la Realtà iniziando a farsi delle domande:
- che cos'è la Realtà?
- chi sono IO?

Se io sono un risvegliato?
Nel senso che ho descritto la risposta è si.
Perchè ho acquisito la consapevolezza che ciò che percepisco con i miei sensi non è la Realtà, ma è solo una "simulazione" creata dal mio cervello.
E perchè ho acquisito la consapevolezza che il mio IO mentale (cioè le mie "fedi") è solo una costruzione della mia mente e non è il mio vero IO. E che ciò che la mia mente definisce come "reale" (cioè le mie "fedi") è solo un abito costruito dalla mia mente che mi impedisce di vedere il "Reale" per ciò che esso effettivamente è.

https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=OCIf6e3xpzw


In sintesi fra un vedente e un non vedente non c'è differenza e se ci fosse sarebbe più fortunato un non vedente perché fra vedere in maniera illusoria e non vedere è meglio non vedere!!!!!
Questo succede quando l'uomo perde il Signore Dio, perché chi perde  il Signore Dio perde la verità e chi perde la verità perde la vita. Chi perde la verità crede di essere sveglio mentre vive da anestesizato, l'anestesizato non sente né la vita né la morte. Si proclama sveglio e non lo è!
Questo topic mi ricorda un amico che comprava sempre il gratta e vinci senza mai vincere niente. Alla fine si era convinto che i biglietti  fossero tutti uguali  e non cambiò idea neanche quando suo moglie vinse 5.000 euro. Si convinse che erano soldi di sua mamma.
Allo  stesso modo tu credi che aver  fede in una cosa anziché in un'altra sia uguale, ma come tra i tanti biglietti di gratta e vinci ce ne era uno diverso cosi fra le tante cose nella quali possiamo aver fede ce n'è una diversa - fede nel Signore Dio - che cambia la vita e rende la persona sveglia,è una potenza che entra nell'uomo ed è tutto per l'uomo stesso.
Il Signore Dio è vita, quando entra nella persona porta vita.
Se non lo facciamo entrare siamo senza vita/addormentati pur credendoci svegli.

myfriend

Nessuno può perdere il signore dio.
Poichè tutto è manifestazione di dio.
Per cui....tranquillizzati. Non possiamo perdere ciò che noi siamo. Al massimo possiamo non esserne consapevoli.  :D
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

giona2068

Citazione di: myfriend il 05 Aprile 2017, 14:00:25 PM
Nessuno può perdere il signore dio.
Poichè tutto è manifestazione di dio.
Per cui....tranquillizzati. Non possiamo perdere ciò che noi siamo. Al massimo possiamo non esserne consapevoli.  :D

Hai ragione il "dio" d minuscola non possiamo perderlo, anzi è lui che non  molla, ma il Signore Dio Onnipotente come entra in noi con la fede cosi si allontana quando non abbiamo fede in Lui. Se così non fosse andrebbe all'inferno - che comincia su questa terra - con i condannati.

myfriend

Ecco che compare il Poliziotto dei Cieli.  :D

Sei proprio la conferma che ogni "fede" nasce dalla non volontà di diventare adulti.
E' l'ostinazione a voler rimanere nel grembo materno.
Aimè ho una triste notizia da darti: non possiamo tornare nel grembo materno nè rimanerci.
Tranquillo...non devi abbandonare la tua fede.
Se ti fa sentire al sicuro e protetto ben venga.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

myfriend

#40
La resistenza al cambiamento

Quando fummo banditi dal Paradiso, fu per sempre. Non potremo mai tornare nell'Eden. Se ricordate la storia, la strada ci è sbarrata da cherubini e da una spada fiammeggiante.
Non possiamo tornare indietro. Possiamo solo andare avanti.
Tornare nell'Eden sarebbe come voler provare a tornare nell'utero materno, all'infanzia. Dato che non possiamo tornare nell'utero o all'infanzia, dobbiamo crescere. Possiamo solo andare avanti attraversando il deserto della vita, percorrendo dolorosamente un terreno arido e spoglio verso livelli di consapevolezza sempre più profondi.
Si tratta di una verità estremamente importante perchè una gran quantità di psicopatologie umane, tra cui l'abuso di droghe, nasce dal tentativo di tornare nell'Eden.
La senilità non è solo una malattia biologica. Può anche essere una manifestazione o un rifiuto a crescere, un disturbo psicologico che può essere prevenuto da chi opta per un modello di vita ispirato a una crescita psicospirituale che abbraccia l'intera esistenza. Chi precocemente smette di imparare e di crescere, chi smette di cambiare e si irrigidisce, spesso scivola in quel che si può definire una "seconda infanzia". Diventa lagnoso, esigente ed egocentrico. Ma non perchè sia entrato in una seconda infanzia. In realtà non ha mai lasciato la prima e il "travestimento" dell'età adulta si assottiglia, rivelando il bimbo emotivo che si nasconde sotto di esso.
Non possiamo proprio tornare nell'Eden. Dobbiamo andare avanti attraverso il deserto.
Ma il viaggio è arduo e l'autocoscienza provoca spesso dolore. E così la maggior parte della gente interrompe il viaggio appena può.
Trova quel che all'apparenza è un luogo sicuro, si seppellisce nella sabbia e resta lì invece di continuare il viaggio attraverso il deserto impervio, con i suoi cactus, le spine e le rocce taglienti.

La resistenza al cambiamento e alla crescita può assumere varie forme.
Queste sono le forme più comuni di Giardino dell'Eden e di grembo materno nei quali si rifugia chi resiste ostinatamente al cambiamento che la crescita richiede. Queste sono le forme più comuni di buche dove si seppelliscono coloro che rifiutano il faticoso viaggio nel deserto della vita.



Dipendenza da alcol e droghe

Tra le forme più diffuse di "resistenza al cambiamento e alla crescita" ci sono l'alcol e le droghe. Non per niente alcol e droghe attecchiscono maggiormente nell'età adolescenziale, quando la tentazione di "fuga all'indietro" verso la calda e comoda sicurezza dell'infanzia è fortissima.
Penso che chi diventa schiavo dell'alcol e delle droghe voglia più di altri tornare in un certo senso all'Eden - tornare al Paradiso e alla calda e comoda sicurezza dell'utero materno. Cerca disperatamente di riguadagnare quel caldo e piacevole senso di fusione col resto della natura di cui godevamo nel Giardino dell'Eden o nell'utero materno. Per questo motivo il figlio di Kurt Vonnegut, Mark, scrivendo della propria malattia mentale e dell'abuso di droga, ha voluto intitolare il suo libro Espresso per l'Eden.
Ma naturalmente non si può tornare all'Eden. Si può solo andare avanti attraverso il doloroso deserto. L'unica strada per tornare a casa è quella più impervia. Ma i dipendenti da alcol e droghe, che sentono una potentissima brama di tornare a casa, prendono la strada sbagliata - tornano indietro invece di andare avanti.


L'illusione dell'amore romantico

Il grande ideale di amore romantico è un'altra manifestazione della "resistenza al cambiamento e alla crescita". Questo ideale - o questa "fede" - crede che sia possibile per Cenerentola cavalcare col principe verso un tramonto di orgasmi infiniti. E' una illusione. Uno dei maggiori problemi dell'illusione dell'amore romantico è che è una "fuga all'indietro", un ritorno al giardino dell'Eden. Un ritorno alla calda e comoda sicurezza dell'utero materno.
Quel che facciamo è guardare all'amante come a un dio. Cerchiamo nell'amante colui o colei che possa soddisfare tutti i nostri bisogni e tutte le nostre aspirazioni. E, soprattutto, al bisogno e all'aspirazione di riportarci a un durevole Paradiso in terra. Di riportarci a quel giardino dell'Eden primordiale dal quale non vogliamo staccarci. Di riportarci all'età dell'infanzia e a quel caldo e piacevole senso di fusione col resto della natura di cui godevamo nel Giardino dell'Eden o nell'utero materno.
E funziona. Esattamente come funzionano le droghe. Ma una volta esaurito l'effetto della "droga", si cerca un nuovo innamoramento per tornare ad assaporare quella calda sensazione, in un ciclo interminabile di "innamoramenti" in cui si torna sempre indietro e non si va mai avanti.


Il narcisismo individualista

Anche il narcisismo individualista è una forma di "resistenza al cambiamento e alla crescita". E' una "fede" che si sviluppa in tenerissima età ed è una delle "fedi" più difficili da superare. E' la sindrome da fantasia del Principe o della Principessa.
Per spiegare come si sviluppi una fantasia del genere, devo darvi a grandi linee un'idea di quella che è la psicologia infantile. Durante il primo anno di vita, il bambino, per quel che siamo riusciti a capire, giunge a individuare quelli che vengono definiti i confini del proprio io. Prima di quel momento non riesce a riconoscere la differenza tra la propria mano e quella della mamma; per esempio, se il bambino ha mal di pancia crede che la mamma abbia il mal di pancia e che tutto il mondo lo abbia a sua volta. Nel secondo anno impara i suoi confini fisici, ma non quelli del suo potere, e così continua a credere di essere al centro dell'universo in cui genitori, fratelli, animali domestici etc sono solo servi al comando di Sua Maestà.

Poi durante il terribile secondo anno, mamma e papà cominciano a dirgli: "No, no, Johnny, non puoi fare questo. Non puoi fare neppure quello. No. No. Ti vogliamo tanto bene e sei tanto importante per noi ma quello non lo puoi proprio fare. Non comandi tu.". Così nel giro di un anno il bambino viene declassato da generale a quattro stelle a soldato semplice. Non c'è da meravigliarsi che viva un periodo di depressione, di scenate e di capricci che caratterizzano il terribile secondo anno.
Tuttavia, se i genitori sanno essere teneri col bambino e lo sostengono il più possibile in quel difficile periodo, una volta superati i due anni, avrà compiuto il primo passo da gigante per liberarsi del prorpio narcisismo. Sfortunatamente le cose non vanno sempre così. A volte i genitori non sono teneri e non sostengono il bambino in questa fase di necessarie umiliazioni, ma aggravano invece la stessa umiliazione.
O, al contrario, permettono al bambino ogni cosa e lasciano che il bambino continui imperterrito a cullarsi e a bearsi del proprio narcisismo (i bambini cosiddetti "viziati").

Come escono questi bambini da questo periodo delicato? I bambini si aggrappano al proprio narcisismo e alla propria onnipotenza infantile invece di liberarsene. Il meccanismo descritto è così particolare che noi psichiatri lo abbiamo definito "romanzo familiare".
Quel che fanno questi bambini è dire a se stessi: "Queste persone che dicono di essere i miei genitori in realtà non lo sono. In verità sono la figlia/o del re e della regina, una bambina/o di sangue reale, una principessa, un principe, e un giorno tutti sapranno chi sono. E allora riprenderò il posto che mi spetta."
Si tratta di una fantasia molto consolatoria che aiuta questi bambini a superare le umiliazioni, solo che quando diventano adulti - e allora la fantasia è molto più inconscia - nessuno viene a condurli dal re e dalla regina, nessuno li riconosce per quelli che credono di essere. E così diventano depressi. E reagiscono alla depressione continuando a reiterare e rafforzare lo stesso schema. L'unica differenza è che, nello schema, sostituiscono il "principe/principessa" con la figura di "dio" o di "messia". Cioè elevano se stessi a "dio" o a messia".


E' con questa "fede" che tali bambini entrano nell'età adulta. Ed è con questa fede sviluppata nell'età infanitle che molti adulti vivono interamente la propria vita: bambini emotivi che si credono di essere Principi o Principesse. E poi, una volta adulti, "dio" o "messia".


Le religioni istituzionalizzate

Un'altra forma di "resistenza al cambiamento e alla crescita" sono le religioni istituzionalizzate. O i guru. O qualunque organizzazione che abbia una rigida e strutturata visione della vita. Una "fede" dogmatica rigidamente strutturata.

I bambini che hanno vissuto un rapporto in generale sereno con la propria famiglia di origine, maturano la "fede" che la visione della vita trasmessa loro dai genitori sia la "visione corretta". Per un bambino, infatti, i genitori non sono solo i genitori. Ma sono il mondo. I genitori sono "dio".

Una volta entrati nella preadolescenza e, poi, nell'adolescenza, se per qualche ragione non esplode la "ribellione adolescenziale" che porta il bambino ad abbandonare la sua condizione di "figlio" e a strutturarsi autonomamente, tali bambini saranno portati a sostituire le figure dei genitori con un altra entità "superiore" che continui a svolgere per loro la stessa funzione che hanno avuto padre e madre: dargli una visione della vita, dargli una "fede" in cui credere.
E' in questo momento che le religioni istituzionalizzate - o qualunque altro guru o gruppo - prendono il posto dei genitori. E quel bambino acquisisce una nuova visione della vita e una nuova "fede"; quella del gruppo o della chiesa che il bambino ha utilizzato per sostituire la figura paterna e materna.
In questo modo il bambino continua a reiterare lo schema che ha apppreso nella propria famiglia: "i miei genitori mi hanno dato una visione della vita. La chiesa sono i miei nuovi genitori. La visione della vita della chiesa è la mia nuova visione dell vita."
Con questa "fede" questi bambini entrano nell'età adulta, senza però aver mai abbandonato la loro condizione di "figli". Senza mai aver differenziato se stessi dalla loro condizione di "figli". Rimangono nel caldo e confortante giardino dell'Eden del loro periodo infantile. Rimangono nel caldo e confortante utero materno.


Tutti questi schemi di "resistenza al cambiamento e alla crescita" non sono fra loro mutualmente esclusivi. Spesso si mischiano e si sovrappongono gli uni sugli altri, generando la proiezione mentale del nostro IO e le fedi con le quali entriamo nell'età adulta.
Sono mappe scadute attraverso le quali vediamo il nostro IO, il mondo esterno e la nostra relazione con il mondo. Mappe scadute fabbricate dalla nostra mente e che la nostra mente ci ha fatto indossare come un abito. Un abito che, per crescere, deve essere affrontato, elaborato e superato.

(M. Scott Peck, psicologo e psichiatra)
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

Lou

Citazione di: InVerno il 05 Aprile 2017, 10:41:24 AMSe ammiri e segui un maestro, che per essere riconosciuto come maestro ha ribaltato l'ordine costituito e esplorato terreni ignoti senza mappa, e tu lo ammiri per l'istintività divina, il suo senso dell'orientamento nel caos della vita, la leggiadria delle sue parole, i suoi gesti compassionevoli e giusti.. E lo ammiri facendo tutto il contrario di lui,paladino dell'ordine costituito, andando a braccio con un inforcata di mappe, meccanico nello spartirti le risorse morali che ti ha fornito, brandendo le sue parole come scure per colpire altri che navigano con altre mappe.. C'è qualcosa che non funziona, e non solo nel mondo religioso-spirituale, ma ovunque si ripresenti l'iconico rapporto maestro-discepolo, che infatti è solitamente un rapporto fallimentare e lascia i maestri sempre soli sulle guglie delle montagne e i discepoli ad annaspare all'ombra della loro grandezza.
Che c'è qualcosa che non funzioni lo sottoscrivo, per quanto riguarda l'antidoto personalmente ho sempre ritenuto che un approccio critico abbia da mantenersi vigile ( e parlo per me sia chiaro), appunto, non solo, per ciò che inerisce le dinamiche connesse al mondo religioso o spirituale.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Sariputra

Citazione di: Lou il 05 Aprile 2017, 15:07:04 PM
Citazione di: InVerno il 05 Aprile 2017, 10:41:24 AMSe ammiri e segui un maestro, che per essere riconosciuto come maestro ha ribaltato l'ordine costituito e esplorato terreni ignoti senza mappa, e tu lo ammiri per l'istintività divina, il suo senso dell'orientamento nel caos della vita, la leggiadria delle sue parole, i suoi gesti compassionevoli e giusti.. E lo ammiri facendo tutto il contrario di lui,paladino dell'ordine costituito, andando a braccio con un inforcata di mappe, meccanico nello spartirti le risorse morali che ti ha fornito, brandendo le sue parole come scure per colpire altri che navigano con altre mappe.. C'è qualcosa che non funziona, e non solo nel mondo religioso-spirituale, ma ovunque si ripresenti l'iconico rapporto maestro-discepolo, che infatti è solitamente un rapporto fallimentare e lascia i maestri sempre soli sulle guglie delle montagne e i discepoli ad annaspare all'ombra della loro grandezza.
Che c'è qualcosa che non funzioni lo sottoscrivo, per quanto riguarda l'antidoto personalmente ho sempre ritenuto che un approccio critico abbia da mantenersi vigile ( e parlo per me sia chiaro), appunto, non solo, per ciò che inerisce le dinamiche connesse al mondo religioso o spirituale.

Sono d'accordo , l'approccio critico deve essere il più ampio possibile e non rivolto solamente al mondo religioso e spirituale ma...anche a quello psicologico, o altro... :)
Infatti non possiamo pensare che 'crescere' ( termine orribile...) sia semplicemente sostituire la fede in una religione o spiritualità con quella in una determinata teoria psicologica o in una scientifica data come 'definitivamente vera' e perciò meritevole di 'fede' ( fiducia...).
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

myfriend

La scienza non è una fede.
La scienza è uno strumento di indagine della Realtà e di comprensione della Realtà.
E la scienza è uno strumento assolutamente indispensabile.
Perchè la "consacrazione alla verità" è il metodo insostituibile di qualunque percorso spirituale.

Piccolo koan Zen:
"Un sacerdote, incontrò un giorno, un maestro zen, e, volendo metterlo in imbarazzo, gli domandò "Senza parole e senza silenzio, sai dirmi che cos'è la realtà?". Il maestro gli diede un pugno in faccia."

La scienza, spesso, è un pugno in faccia. Quello che scopriamo grazie alla scienza è, spesso, shockkante come un pugno in faccia.
Ma qualunque percorso spirituale non può prescindere dalla Realtà. E la scienza è l'unico strumento che abbiamo per indagare la Realtà.
Non fede. Ma strumento. La scienza è come una torcia che ci fa luce nell'insidioso cammino nella Realtà.
E ci fa luce proprio perchè ci aiuta a scoprire gli inganni e gli autoinganni della mente.  ;)
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

Lou

#44
Citazione di: Sariputra il 05 Aprile 2017, 15:18:52 PM
Citazione di: Lou il 05 Aprile 2017, 15:07:04 PM
Citazione di: InVerno il 05 Aprile 2017, 10:41:24 AMSe ammiri e segui un maestro, che per essere riconosciuto come maestro ha ribaltato l'ordine costituito e esplorato terreni ignoti senza mappa, e tu lo ammiri per l'istintività divina, il suo senso dell'orientamento nel caos della vita, la leggiadria delle sue parole, i suoi gesti compassionevoli e giusti.. E lo ammiri facendo tutto il contrario di lui,paladino dell'ordine costituito, andando a braccio con un inforcata di mappe, meccanico nello spartirti le risorse morali che ti ha fornito, brandendo le sue parole come scure per colpire altri che navigano con altre mappe.. C'è qualcosa che non funziona, e non solo nel mondo religioso-spirituale, ma ovunque si ripresenti l'iconico rapporto maestro-discepolo, che infatti è solitamente un rapporto fallimentare e lascia i maestri sempre soli sulle guglie delle montagne e i discepoli ad annaspare all'ombra della loro grandezza.
Che c'è qualcosa che non funzioni lo sottoscrivo, per quanto riguarda l'antidoto personalmente ho sempre ritenuto che un approccio critico abbia da mantenersi vigile ( e parlo per me sia chiaro), appunto, non solo, per ciò che inerisce le dinamiche connesse al mondo religioso o spirituale.

Sono d'accordo , l'approccio critico deve essere il più ampio possibile e non rivolto solamente al mondo religioso e spirituale ma...anche a quello psicologico, o altro... :)
Infatti non possiamo pensare che 'crescere' ( termine orribile...) sia semplicemente sostituire la fede in una religione o spiritualità con quella in una determinata teoria psicologica o in una scientifica data come 'definitivamente vera' e perciò meritevole di 'fede' ( fiducia...).
beh ritengo che la filosofia sia una forma di sapere che fa dell'esercizio del senso critico - in primis verso sè stessa, i propri dogmi, i propri assunti, le proprie mappe e i propri maestri - il leit motiv che la contraddistingue e l'ho considerata e la considero tutt'ora uno dei pochi approcci capaci di tentare di mettere in discussione ogni "predigerito".
Per ciò che concerne il rischio di dirigere la propria fede verso teorie psicologiche, scientifiche incondizionatamente certamente esiste, sono d'accordo, ma credo sia anche da rilevare che spesso sono le stesse teorie scientifiche e teorie psicologiche ad essere strumentalizzati da intenti religioseggianti con cui i saperi scientifici non hanno alcunchè da spartire.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

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