La Realtà (R) oltre la realtà (r)

Aperto da myfriend, 31 Marzo 2017, 17:00:31 PM

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myfriend

Perchè vediamo la Luna?
Come è fatta la Luna?
E che cosa significa "vedere"?



Il "vedere" è un processo del cervello. La luce del sole che rimbalza sulla Luna raggiunge la nostra retina. Sulla retina ci sono dei foto-ricettori sensibili alla luce; questi foto-ricettori reagiscono alla luce che li colpisce e mandano degli impulsi elettrici al cervello; gli impulsi sono tanto più forti quanto è più forte l'intensità della luce che ha colpito i foto-ricettori. Il cervello, in base a questi impulsi, costruisce l'immagine che noi chiamiamo Luna (con i vari chiaroscuri creati in base alla intensità dei vari impulsi ricevuti).
Quindi, quando guardiamo la Luna, vediamo effettivamente la Luna?
La risposta è no.
Quello che vediamo è una immagine costruita dal nostro cervello a partire dalla luce riflessa dalla Luna.

Ma se ciò che vediamo non è la Luna (ma è solo una immagine creata dal nostro cervello), la Luna che cos'è? Come è fatta realmente?
Non lo sappiamo e mai potremo saperlo. Perchè per sapere cos'è e come è fatta realmente la Luna dovremmo poterla guardare per quello che effettivamente è. Ma noi non la possiamo guardare per quello che è perchè possiamo solo guardare l'immagine creata dal nostro cervello in base alla luce riflessa.

E ora passiamo allo spazio circostante. Qualcuno dice: intorno alla Luna c'è lo spazio e lo spazio è nero.
Non è così.
Noi non sappiamo cosa c'è intorno alla Luna semplicemente perchè non lo vediamo.
Lo spazio intorno alla Luna non riflette la luce. Quindi la luce non raggiunge i foto-ricettori nella nostra retina. E quindi il cervello non costruisce nessuna immagine. E' per questo che ci "sembra" di vedere lo spazio-nero. Vediamo "nero" (esattamente come quando chiudiamo gli occhi) perchè il cervello - per quella zona del campo visivo - non costruisce nessuna immagine.
Quindi noi "non vediamo" cosa c'è effettivamente in quella zona del campo visivo. Quella zona del campo visivo che noi chiamiamo "spazio" è in realtà un "punto cieco" del nostro campo visivo.
E cosa c'è realmente, allora, nello spazio nero? Non lo sappiamo. E non lo sappiamo perchè, non riflettendo la luce, è una zona per noi cieca.

E ora passiamo a Giovanni, Antonio, Maria e Beatrice. Quando guardiamo una persona vediamo la persona per quello che è?
La risposta è ancora una volta no.
Vediamo una immagine costruita dal nostro cervello sulla base della luce riflessa da Giovanni, Antonio, Maria e Beatrice.
Vale lo stesso discorso fatto per la Luna.
Ma allora, Giovanni, Antonio, Maria e Beatrice che cosa sono? Come sono fatti realmente?
Non lo sappiamo, esattamente per lo stesso motivo per cui non sappiamo cos'è e come è fatta realmente la Luna.

E gli altri sensi come funzionano?
Allo stesso modo.
La sensazione al tatto di duro, morbido, caldo, freddo sono degli impulsi elettromagnetici che nascono dai nostri polpastrelli e che il cervello elabora creando per noi la sensazione di duro, morbido, caldo, freddo.
Uno dirà: che sciocchezze!!! Una roba dura è dura! E una roba calda è calda!
No! Queste sono sensazioni create per noi dal nostro cervello (sensazioni che noi chiamiamo "duro" e "calda") che altro non sono che elaborazioni di impulsi elettromagnetici che ci fanno percepire gli oggetti intorno a noi.
Cioè sono una "simulazione della Realtà" creata appositiamente dal nostro cervello per farcela percepire in un certo modo. Esattamente come avviene per la Luna.

Una conferma di questo ce l'abbiamo dal fatto che i nostri polpastrelli e i nostri occhi non sono tarati per farci percepire al tatto e farci vedere i miliardi di molecole che fluttuano nell'aria e ci avvolgono e che respiriamo ogni secondo. Esistono. Ma i nostri organi sensoriali non ce le fanno percepire. Se le percepissimo non potremmo più interagire con la realtà, perchè non potremmo più vedere gli "oggetti" intorno a noi e non potremmo più percepirne la forma.

La materia è fatta di atomi.
Ma la "materia" di un atomo è solo lo 0,01% del suo volume.
Se si rappresentasse la struttura di un atomo con un campo di calcio con il nucleo nel dischetto del centrocampo, gli elettroni si troverebbero all'esterno dello stadio stesso...più o meno nel parcheggio delle auto.



Lo spazio tra nucleo ed elettroni viene definito "vuoto". Ed è un po' come il "vuoto" che c'è tra il sole e i pianeti nel nostro sistema solare e lo "spazio nero" che percepiamo nel cielo notturno.
Quindi, siccome la "materia" di un atomo è solo lo 0,01% del suo volume, significa che il 99,99% dell'atomo è fatto di "vuoto".
Tale "vuoto" nessuno sa cos'è. Infatti non si può "vedere". Le particelle "alfa" usate per scoprire la struttura dell'atomo non rimbalzano su di esso, ma lo attraversano. Quindi nessuno può "vedere" cos'è e come è fatto (è un po' come lo "spazio nero" che percepiamo nel cielo stellato di notte).

Il 99,99% del nostro corpo è fatto di questo "vuoto".
Il 99,99% della sedia su cui sei seduto o seduta è fatto di questo "vuoto".
Il 99,99% dei muri di casa tua sono fatti di questo "vuoto".
Il 99,99% del tavolo, del tuo cellulare, delle tue mani, del tuo corpo, della strada su cui cammini, di tutto ciò che è visibile è fatto di questo "vuoto".

Se potessimo condensare tutta la materia (nuclei ed elettroni) di un grattacielo di 300 piani eliminando tutto il "vuoto", tutto il grattacielo sarebbe grande come un chicco di riso!

Inoltre le particelle sub-atomiche (protoni, neutroni ed elettroni) che costituiscono la "materia" di un atomo hanno una natura ondulatoria. Cioè sono onde elettromagnetiche. Cioè sono "luce". Non sono particelle con una massa, ma sono luce.

Ma allora la Realtà che abbiamo intorno e nella quale ci muoviamo, cos'è realmente e come è fatta realmente? Cosa sono realmente gli oggetti e come sono fatti realmente? E noi, cosa siamo realmente e come siamo fatti realmente?
Come è fatta la Realtà (con la R maiuscola) che si trova oltre al realtà (con la r minuscola) che noi percepiamo attraverso i nostri sensi?

Queste sono buone domande da cui iniziare per cominciare un percorso di crescita spirituale.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

Phil

Citazione di: myfriend il 31 Marzo 2017, 17:00:31 PM
Ma allora la Realtà che abbiamo intorno e nella quale ci muoviamo, cos'è realmente e come è fatta realmente? Cosa sono realmente gli oggetti e come sono fatti realmente? E noi, cosa siamo realmente e come siamo fatti realmente?
In quell'insidioso e audace rintoccare di "realmente"(cit.) si annida tutta la titanica volontà di andare oltre le umane possibilità; "titanica" sia per la sua portata epica, sia per il suo essere destinata ad inabissarsi nel gelido mare della carnalità umana... l'osservatore, nel suo modo di essere biologicamente strutturato e neurofisiologicamente ricettivo, mi pare precondizioni fatalmente l'esito dell'osservazione stessa: l'uomo vedrà sempre da uomo, e per quanti strumenti possa inventare per espandere le capacità dei suoi sensi, sarà sempre a partire da questi sensi umani che egli userà quei mirabolanti compagni di indagine. Ad esempio, come ricordavi, l'uomo può vedere artificialmente gli atomi fatti soprattutto da vuoto (anche se non può percepirlo toccandoli), eppure questo suo vedere segue sempre i dettami dello sguardo umano (necessità di luce adeguata, riflessi compresi in una certa gamma di frequenza e lunghezza d'onda, etc.), perciò il ricercatore, inevitabilmente, guarderà sempre la realtà umanamente.

In fondo, i colori esistono solo per noi (e altri animali) che abbiamo un cervello che li elabora come tali, il caldo/freddo esiste solo rispetto alla nostra temperatura corporea, etc. e si potrebbe risalire sino a riflettere sulla necessità umana di identificare e verbalizzare tutto ciò che ci circonda, aumentando esponenzialmente la difficoltà della conoscenza proprio a causa dell'apparente affidabilità del linguaggio usato... a farla breve, direi che "l'uomo è misura di tutte le cose"(Protagora) è un'osservazione pregnante anche per l'epistemologia.

Il chiedersi com'è la realtà veramente forse ambisce a sapere com'è la realtà scrutata da uno sguardo non umano, o addirittura come (e quale) sarebbe la realtà compresa da una mente non umana, meta-umana, disumana, divina (per chi ci crede), ma per farlo bisognerebbe non essere più uomini... e a quel punto decadrebbe forse anche l'umana (illuministica) curiosità di ottenere una conoscenza assoluta, perfettamente oggettiva e non ulteriormente sviluppabile.


Citazione di: myfriend il 31 Marzo 2017, 17:00:31 PMCome è fatta la Realtà (con la R maiuscola) che si trova oltre al realtà (con la r minuscola) che noi percepiamo attraverso i nostri sensi?
Secondo me, la Realtà, quella "oltre i nostri sensi"(cit.), ci è umanamente inconoscibile, poiché conosciamo sempre solo nei limiti della natura umana (che comprende le sue declinazioni tecnologiche); inoltre, a dirla tutta, che esista davvero tale Realtà, mi pare sia una supposizione tutta da dimostrare e al contempo, appunto, umanamente indimostrabile. ;)
[Il che non significa affatto che il mondo "là fuori" non esista: se puoi darmi un colpo con un bastone, provocandomi dolore, fuoriuscita di sangue e morte è perché il mio aggregato organizzato di atomi ha "forma" umana; se dessi lo stesso colpo ad un animale grande come un atomo di elio, magari egli non se ne accorgerebbe nemmeno o sentirebbe solo una folata d'aria che lo investe... è tutta una questione di quali "grandezze" usiamo per parlare della realtà, e, umanamente, dobbiamo sempre usarne una arbitraria, anche quando fantastichiamo linguisticamente su animali grandi come un atomo di elio  ;D ]

Citazione di: myfriend il 31 Marzo 2017, 17:00:31 PM
Queste sono buone domande da cui iniziare per cominciare un percorso di crescita spirituale.
Mi spiace aver risposto proponendo invece una "decrescita materiale", ma sono certo che altri sapranno aprire orizzonti di convergenza fra le tue domande e la spiritualità.

Lou

#2
"Come è fatta la Realtà (con la R maiuscola)"
Come la descrive la visione scientifica, non era la tua posizione pomeridiana in relazione arte e scienza? O non era definitiva? @.@ O é stata una svista quella "R" e quella formula che mi hai propinato non descrive la "Realtà"? Non é fatta o é o fatta  di materia/energia dunque, la Realtà?
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

myfriend

#3
@Phil & Lou

Diceva Max Planck, premio Nobel per la Fisica:
Avendo dedicato tutta la mia vita alla scienza più lucida, lo studio della materia, posso affermare questo sui risultati della mia ricerca sull'atomo: La materia in quanto tale non esiste! Tutta la materia ha origine ed esiste solo in virtù di una forza che fa vibrare le particelle atomiche e tiene insieme quel minuscolo sistema solare che è l'atomo. Dobbiamo presumere che dietro questa forza esista una mente conscia e intelligente. Questa mente è la matrice di tutta la materia.

Così diceva il premio Nobel per la Fisica Brian Josephson:
La Realtà non è una collezione di oggetti distinti e separati collocati nello spazio, ma una inseparabile rete di modelli di energia vibrante nei quali nessun componente è indipendente dal Tutto.

Diceva Albert Einstein, premio Nobel per la Fisica:
- "Riguardo alla materia, abbiamo sbagliato tutto. Quella che abbiamo chiamato materia è energia, la cui vibrazione è talmente abbassata da essere percepibile ai sensi. La materia in sè non esiste."
- "La materia è energia. L'energia è luce. Noi tutti siamo esseri di luce."
- "Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonìzzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c'è altra via. Questa non è filosofia, questa è fisica."
 
Abbiamo sempre creduto che tutto ciò che si palesa di fronte ai nostri occhi e che viene colto attraverso i nostri apparati sensoriali sia l'unica realtà esistente: e cioè corpi e oggetti distinti e separati nello spazio. Io sono distinto e separato da te; tu sei distinto e separato da me; entrambi siamo distinti e separati da una sedia o dalla Luna o da un cane. Questa "fede" è la più difficile da superare mentalmente. Perchè è una "fede" che nasce da ciò che vediamo con i nostri occhi. Come possiamo non credere a ciò che vediamo con i nostri occhi?

Eppure, secondo i fisici, tutta la realtà che ci circonda e noi stessi per primi, come esseri umani, siamo molto di più di ciò che da sempre i nostri occhi e i nostri sensi ci hanno fatto percepire. Ciascuno di noi e tutte le cose animate e inanimate che ci circondano, siamo "aggregati di energia" generati da un'unica fonte. Ciascuno di noi è una "vibrazione di energia", figlia di una stessa e unica Fonte Cosmica.
Questa sarebbe la "vera" Realtà. Ed è una realtà che possiamo solo "intuire" o "percepire". Perchè non la possiamo vedere con gli occhi.

Noi siamo forme - o modelli - di energia.
Ed esistono vari livelli di Realtà in cui queste forme esistono e sono.

Noi siamo corpi.
I corpi sono fatti di atomi.
Gli atomi sono fatti di particelle di materia.
Queste particelle di materia sono energia.
Quindi la materia è energia.
Cioè noi siamo energia.
Questo è ormai stato appurato dalla Fisica. E' una verità scientifica.

Il primo principio della termodinamica - o principio della conservazione della energia -  afferma che l'energia "non si crea, non si distrugge, ma cambia forma".

Diceva Richard Feynman, premio Nobel per la Fisica:
"Esiste una proprietà, o se preferite una legge, che governa tutti i fenomeni naturali conosciuti fino ad oggi. Non si conosce eccezione a questa legge : essa è esatta nel limite delle nostre conoscenze. La legge è chiamata conservazione dell'energia. Essa stabilisce che vi è una certa quantità, che chiamiamo energia, che non cambia nei molteplici mutamenti subiti dalla natura. Il concetto è astratto, poiché si tratta di un principio matematico; esso afferma che esiste una quantità numerica che non cambia qualsiasi cosa accada. Non è la descrizione di un meccanismo o di un fenomeno concreto, è soltanto il fatto singolare di poter calcolare un numero e dopo aver osservato i mutamenti capricciosi della natura, ricalcolarlo ottenendo sempre lo stesso risultato"

L'energia che noi siamo NON può essere creata e NON può essere distrutta.
Ma può solo cambiare di forma.


Da tutto ciò ne derivano una serie di domande:

- tu ed io siamo effettivamente due entità distinte e separate o, in realtà, siamo manifestazioni diverse di un'unica stessa entità?
- e se siamo manifestazioni diverse di un'unica stessa entità, perchè siamo in lotta e in contrapposizione gli uni con gli altri?
- la lotta e la contrapposizione nascono forse dall'EGO?
- e allora l'EGO è una "creazione della nostra mente" che ci fa percepire come "individui distinti e separati e in competizione gli uni contro gli altri" a partire da ciò che i nostri sensi sperimentano? (IO sono, IO faccio, IO penso, IO credo, IO ti combatto, IO mi vendico, IO sono più furbo, IO sono il migliore....)
- che funzione ha l'EGO?
- e se l'EGO è una creazione della nostra mente, cosa c'è oltre l'EGO?
-  e se siamo manifestazioni diverse di un'unica stessa entità, perchè siamo incarnati in una entità materiale che ci fa percepire come entità distinte e separate in competizione gli uni con gli altri?
- perchè la Fonte Cosmica si manifesta in entità "apparentemente separate"? A cosa serve questa "apparente separazione"?
- quando nasciamo, nasciamo realmente o, più semplicemente, cambiamo forma di energia?
- quando moriamo, moriamo realmente o, più semplicemente, cambiamo forma di energia?
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

myfriend

La prima domanda è, quindi, "che cos'è la Realtà" (analisi della Realtà esteriore).
La seconda domanda è "chi sono IO" (analisi della Realtà interiore).

Per la nostra mente, IO non sono solo il mio corpo, ma sono anche le mie "fedi". Associamo le nostre "fedi" alla rappresentazione mentale del nostro IO.
Non riusciamo, in sostanza, a separare le nostre fedi da ciò che realmente siamo. Perchè la nostra mente costruisce il nostro IO mentale proprio con le nostre fedi e, quindi, per la nostra mente, noi siamo le nostre fedi. 
Le nostre fedi sono come un abito che la mente costruisce e ci mette addosso. E, tramite questo abito, noi vediamo noi stessi, la Realtà esterna e il nostro rapporto con essa.
Il primo passo da fare, quindi, è separare l'IO dalle nostre fedi. Quando avremo separato l'IO dalle nostre fedi, potremo vedere le "fedi" per quello che sono: un abito costruito dalla nostra mente che possiamo e dobbiamo mettere in discussione, che dobbiamo elaborare e che dobbiamo superare. Quando avremo separato l'IO dall'abito delle nostre fedi potremo chiederci "chi sono IO?"

Ma cosa sono le nostre "fedi" e come nascono?

Una delle fedi più difficili da individuare e separare dal nostro IO è la Realtà per come la percepiamo con i nostri sensi. Noi vediamo la Realtà come oggetti distinti e separati nello spazio. Questo è ciò che i nostri sensi ci fanno percepire; ed è difficile non credere a ciò che vediamo con i nostri occhi. Per cui la nostra mente crea la prima fede, quella più difficile da separare e superare. Questa fede recita: noi tutti siamo individui separati in competizione gli uni con gli altri.

Le altre fedi nascono dalle nostre esperienze e dalla capacità del nostro cervello di "ricordare". E' attraverso l'elaborazione di questi "ricordi" che la nostra mente costruisce le nostre fedi.

M. Scott Peck dice a questo proposito:

Molti nostri problemi nascono a causa del fenomeno per cui si trasferisce nell'età adulta una percezione del mondo sviluppata nell'infanzia, percezione che era perfettamente adeguata ad una condizione infantile, ma che è assolutamente inadeguata alla nostra condizione di adulti.
Questo trasferimento, questa mappa scaduta, può riguardare qualsiasi aspetto.

Per esempio un soggetto può avere avuto da bambino esperienze negative con i genitori, poco solleciti verso di lui, poco affidabili. Delusione dopo delusione può avere maturato la convinzione che non poteva fidarsi dei genitori, l'idea di non potere credere alle loro promesse, dato che non le mantenevano mai.
Questo bambino giunge alla conclusione (alla "fede") non di "Non posso fidarmi dei miei genitori" ma di "Non posso fidarmi di nessuno".
Infatti per lui i genitori sono il mondo; non può fare confronti e non sa che esistono genitori migliori. La sfiducia nel prossimo diventa quindi la "fede" con la quale egli entra nell'adolescenza e nell'età adulta. Con questa mappa scaduta e con tutta l'amarezza procuratagli dalle molte delusioni avute è inevitabile che questo soggetto entri in conflitto con qualsiasi figura autoritaria, insegnanti, poliziotti, datori di lavoro.
Ed ogni volta sarà sempre più forte la sua convinzione che nessuno merita la sua fiducia.

 
L'essenza del processo di svuotamento è la disponibilità ad arrendersi. Qualcuno, a volte, incontra delle difficoltà particolari a liberarsi di qualcosa, a svuotarsi di un attaccamento o un risentimento ormai vecchi.
Così, quando qualcuno dice per esempio: "Non posso perdonare a mio padre il fatto di avermi offeso da piccolo", o "Non posso superare la mia rabbia per come la chiesa si è comportata con me quando ho divorziato", o "Non posso perdonare i preti e non posso superare la mia rabbia per come mi hanno trattata quando ero bambina", io racconto questa breve storia zen.


Era una giornata piovosa e i due monaci Busho e Tanko si stavano recando da un monastero a un altro. Giunti a metà del loro cammino arrivarono a un punto in cui la strada si era trasformata in una gigantesca pozzanghera. Sull'angolo della strada si trovava una giovane donna, avvolta in un grazioso kimono, con un'aria sconsolata. Busho le si avvicinò e le chiese se aveva bisogno di aiuto per attraversarla. La ragazza rispose affermativamente e Busho allora esclamò: "Bene, ti porterò in spalla". Prese quindi la donna sulle spalle e le fece attraversare la pozza. Poi la depose nuovamente a terra e lui e Tanko ripresero il viaggio attraverso fango e pioggia.
Arrivarono a destinazione poco prima del calar della notte, stanchi e affamati. Si lavarono e si rifocillarono con il cibo offerto loro dagli altri monaci. Dopo cena Tanko disse: "Busho, come hai potuto? Come hai potuto portare sulle spalle quella donna? Sai che noi monaci non dobbiamo avere nulla a che fare con le donne. Eppure tu te ne sei caricato una sulle spalle e, per di più, giovane e bella. Cosa avrebbe detto la gente se ti avesse visto? Hai disonorato i tuoi voti e tutto il nostro ordine. Come hai potuto farlo?"
Busho lo guardò, "Tanko", rispose, "io ho lasciato quella donna cinque ore fa, perchè tu te la stai ancora portando dietro?"

Le nostre fedi sono un abito che la nostra mente costruisce attraverso il ricordo delle esperienze passate. Un ricordo che è quasi sempre "inconscio". E questo abito diventa il nostro IO mentale, il nostro EGO. Ce lo portiamo sempre appresso. Attraverso questo abito noi concepiamo noi stessi, la Realtà e il nostro rapporto con essa. Questo abito diventa il "filtro" attraverso il quale noi ci rapportiamo con la Realtà. Per superare le nostre fedi dobbiamo, per prima cosa, separarle dal nostro IO e arrivare a vederle per quelle che sono: un abito costruito dalla nostra mente e che la nostra mente ci ha messo addosso.

Quali sono le fedi più comuni che ci impediscono di comprendere la vera Realtà?
 
1- la fede più difficile da individuare e superare è la Realtà per come la vediamo con i nostri occhi e percepiamo con i nostri sensi. Come possiamo non credere a ciò che vediamo con i nostri occhi?
 
2- il modello della nostra famiglia di origine. Viviamo una buona parte della nostra vita nella nostra famiglia di origine. Da essa apprendiamo dei modelli di comportamento. Questi modelli di comportamento spesso li riproponiamo anche nella nostra vita da adulti. "Nella mia famiglia si faceva così".
 
3- C'è chi si porta dietro nella sua vita da adulto il modello relazionale figlio-genitori. Di fatto non riesce mai ad uscire dalla sua condizione di "figlio". E sostituisce i propri genitori con istituzioni di vario tipo: chi la chiesa, chi una ideologia e un partito, chi l'esercito, chi l'azienda, chi un guru...in generale qualunque istituzione o gruppo che abbia una visione chiara della vita e una fede ben codificata. Da queste istituzione assorbe la "fede" (cioè la visione del mondo) e l'abbraccia totalmente. "Io non so cosa sia la Realtà. Dammi tu un modello e una fede a cui credere".
 
4- C'è chi invece si differenzia totalmente dal modello familiare emancipando se stesso e abbandonando la propria condizione di "figlio". Nasce l'individualismo. In questa fede, il dio è l'IO e la fede consiste nel seguire il proprio individuale delirio di onnipotenza: "Io sono il più forte", "io sono il migliore", "Io sono il più furbo", "Io stabilisco ciò che è giusto e sbagliato", "Io sono la divinità di fronte alla quale gli altri si devono sottomettere".
 
5- Ci sono poi i traumi che viviamo durante la vita. I traumi nascono da situazioni specifiche che ci causano delusione e sofferenza e che ci portano a generalizzare ciò che abbiamo imparato a nostre spese nel trauma subito. Sono le "mappe scadute" che abbracciamo per fede: "E' sempre colpa mia", "E' sempre colpa degli altri", "Il mondo fa schifo", "Le donne sono tutte troie", "Gli uomini sono tutti stronzi", "I preti sono tutti dei mascalzoni", "l'umanità è corrotta e colpevole", "Non ci si può fidare di nessuno" e chi più ne ha più ne metta.
 
6- E infine c'è la nostra cultura che ci trasmette un sacco di "credenze" e di "fedi". Attraverso la scuola, i media e la "pubblicità ingannevole". La scuola e i media ci trasmettono una "visione della realtà" (spesso interessata) (ad esempio: "la vita è frutto del caso", "nella vita vince il più forte"...per non parlare delle "visioni politiche") e la "pubblicità ingannevole" ci trasmette una "visione della realtà" (sempre interessata). La "pubblicità ingannevole" non è quella che ti dice "compra la mia auto perchè dura 20 anni", ma è quella che fa leva sul - e alimenta il - nostro individualismo: "compra la mia auto perchè sarai un uomo o una donna di successo, sarai adulato da tutti e invidiato da tutti".
 
La nostra mente recepisce tutti - o parte - di questi modelli e "fedi" e crea l'EGO, il nostro "IO mentale". L'EGO diventa il filtro attraverso il quale guardiamo la Realtà e ci relazionamo con essa.
Purtroppo, o per fortuna, la Realtà vera si trova oltre questo "IO mentale". Si trova oltre l'EGO.
E per apririci alla Realtà vera e per interagire con essa occorre andare oltre l'EGO e oltre le nostre "fedi", qualunque esse siano.
 
Superando e trascendendo l'EGO si può percepire che cos'è la vera Realtà e si può interagire con essa. Perchè l'EGO è qualcosa che distorce il nostro rapporto con la vera Realtà.
C'è una storia a questo proposito.
 
Un giorno un maestro sufi passeggiava per la strada con i suoi discepoli. Giunti nella piazza della città, videro che infuriava una battaglia tra le truppe governative e le forze dei ribelli. Inorriditi dallo spargimento di sangue, gli studenti implorarono il maestro: "Presto, dicci a quale fazione dobbiamo andare in aiuto".
"A entrambe", rispose il maestro.
Gli studenti rimasero confusi.
"A entrambe?" domandarono. "Perchè dovremmo aiutarle entrambe?"
"Bisogna aiutare le autorità a imparare ad ascoltare le aspirazioni della gente", rispose il maestro, "e bisogna aiutare i ribelli a imparare a non rifiutare per partito preso l'autorità."
 
E' molto più facile vivere seguendo una "fede", come vorrebbero i discepoli del maestro. Le risposte sono già tutte pronte.
Il maestro, però, sa bene che le fedi sono sempre tutte sbagliate. E sono causa di ulteriori conflitti e ulteriori sofferenze.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

Phil

Citazione di: myfriend il 01 Aprile 2017, 08:44:09 AM
Io sono distinto e separato da te; tu sei distinto e separato da me; entrambi siamo distinti e separati da una sedia o dalla Luna o da un cane. Questa "fede" è la più difficile da superare mentalmente. Perchè è una "fede" che nasce da ciò che vediamo con i nostri occhi.
Non solo la vediamo con gli occhi, ma la viviamo con il corpo, e questo mi sembra un passaggio cruciale, poiché non si tratta solo di fede, ma della fondazione della logica con la quale tutti ragioniamo (scienziati compresi): il "software mentale" con cui interpretiamo il mondo è basato proprio su questa circoscrizione di identità, su questo codice binario (soggetto/oggetto, io/non-io, ente-x/ente-y, etc.). Quindi è più che lecito interrogarsi allo stesso tempo, inscindibilmente, sul proprio ego e sulla realtà che (probabilmente) lo circonda (come mi sembra tu proponga).

Se tutto è fatto da atomi/energia, bisogna comunque riconoscere che l'aggregato "individuo umano" ha caratteristiche che lo rendono distinguibile dall'oceano di energia in cui si muove: il fatto stesso che tu scriva (volontariamente) e qualcun'altro risponda (indipendentemente dalla tua volonta) dimostra che la distinzione io/tu non è solo un capriccio della mente umana, ma effettivamente ("realmente"?) tu ed io siamo entità distinte e autonome (in quel breve lasso spazio-temporale in cui siamo caratterizzati da quella condizione atomico-biologica comunemente definita "vita"...).
Non credo si possa quindi concludere che siamo manifestazioni di un'unica entità, salvo congetturare una presunta Vita che per ipostasi produce le sue creature come epifenomeni della sua energia (ma ciò sarebbe decisamente poco epistemico...).

Citazione di: myfriend il 01 Aprile 2017, 08:44:09 AM
Ciascuno di noi e tutte le cose animate e inanimate che ci circondano, siamo "aggregati di energia" generati da un'unica fonte. Ciascuno di noi è una "vibrazione di energia", figlia di una stessa e unica Fonte Cosmica.
Questa sarebbe la "vera" Realtà. Ed è una realtà che possiamo solo "intuire" o "percepire". Perchè non la possiamo vedere con gli occhi.
Se è solo intuibile, iniziamo già ad allontanarci dalla certezza scientifica (e quella presunta "generazione" demiurgica è già tipica di molte "fedi" che, appunto, richiedono fede  ;) ).


Citazione di: myfriend il 01 Aprile 2017, 08:44:09 AM
Noi siamo corpi.
I corpi sono fatti di atomi.
Gli atomi sono fatti di particelle di materia.
Queste particelle di materia sono energia.
Quindi la materia è energia.
Cioè noi siamo energia.
Questo è ormai stato appurato dalla Fisica. E' una verità scientifica.
Anche la medicina è scienza, e ci ricorda che non siamo un insieme ordinato di energia qualsiasi, per questo possiamo auto-identificarci come "uomini", distinguendoci da altri enti, animati o meno, e alla domanda
Citazione di: myfriend il 01 Aprile 2017, 08:44:09 AM
- tu ed io siamo effettivamente due entità distinte e separate o, in realtà, siamo manifestazioni diverse di un'unica stessa entità?
la medicina risponde ribadendo la separazione (non solo la distinzione) fra te e me.

Citazione di: myfriend il 01 Aprile 2017, 08:44:09 AM
- e se siamo manifestazioni diverse di un'unica stessa entità, perchè siamo in lotta e in contrapposizione gli uni con gli altri?
- la lotta e la contrapposizione nascono forse dall'EGO?
- e allora l'EGO è una "creazione della nostra mente" che ci fa percepire come "individui distinti e separati e in competizione gli uni contro gli altri" a partire da ciò che i nostri sensi sperimentano?  [...]
la nostra mente crea la prima fede, quella più difficile da separare e superare. Questa fede recita: noi tutti siamo individui separati in competizione gli uni con gli altri.
La lotta e la contrapposizione sono categorie di interpretazione del piano umano (per non dire sociologico o etico), ben differente da quello empirico, subatomico, etc. Siamo tutti fatti da atomi, eppure la storia di quegli agglomerati ordinati di atomi (che si sono auto-definiti uomini) li ha portati ad usare linguisticamente e concettualmente alcune modalità di descrizioni degli eventi, fra cui quella di "contrapposizione" e/o "competizione". Se spari a un tuo simile, ciò che accade "realmente" è una serie di fenomeni concatenati causa/effetto che legano la tua pressione del grilletto all'arresto dei parametri vitali di un altro agglomerato di atomi (quindi una modificazione delle interazioni fra i suddetti atomi, seguito da un cambiamento di condizione, volgarmente chiamato "morte"). Tutto qui. Non c'è "realmente" aggressione, colpo-di-pistola e omicidio. Queste categorie interpretative di quella catena causale sono la lettura che l'uomo dà di quegli eventi (che, se fossero osservati da un marziano atarassico, privo di emotività, verrebbero registrati con la stessa fredda oggettività con cui noi descriviamo lo staccarsi di una roccia da una montagna).

Citazione di: myfriend il 01 Aprile 2017, 08:44:09 AM
- e se l'EGO è una creazione della nostra mente, cosa c'è oltre l'EGO?
Può esserci una mente che si relaziona al mondo senza un Ego? Una mente "vegetativa", oppure buddhicamente "illuminata", oppure "cyborg-umanoide"?

Citazione di: myfriend il 01 Aprile 2017, 08:44:09 AM
- perchè la Fonte Cosmica si manifesta in entità "apparentemente separate"? A cosa serve questa "apparente separazione"?
"Fonte Cosmica" è uno dei nomi di una mitologica divinità scientista?
Scherzo  ;D

Citazione di: myfriend il 01 Aprile 2017, 08:44:09 AM
- quando nasciamo, nasciamo realmente o, più semplicemente, cambiamo forma di energia?
- quando moriamo, moriamo realmente o, più semplicemente, cambiamo forma di energia?
Propenderei per un pacifico "la seconda che hai scritto" per entrambe le domande; fermo restando che quando "cambiamo forma di energia" cambiamo anche il modo di essere atomicamente strutturati e quindi un fenomeno come la (auto)coscienza può esserci o non esserci...


Citazione di: myfriend il 01 Aprile 2017, 10:11:31 AM
la nostra mente costruisce il nostro IO mentale proprio con le nostre fedi e, quindi, per la nostra mente, noi siamo le nostre fedi.
Koan: chi costruisce la mente che costruisce le fedi?
Se rispondi "gli atomi!", ti meriti una sana bastonata zen! ;D

Citazione di: myfriend il 01 Aprile 2017, 10:11:31 AM
Il primo passo da fare, quindi, è separare l'IO dalle nostre fedi. Quando avremo separato l'IO dalle nostre fedi, potremo vedere le "fedi" per quello che sono: un abito costruito dalla nostra mente che possiamo e dobbiamo mettere in discussione, che dobbiamo elaborare e che dobbiamo superare. Quando avremo separato l'IO dall'abito delle nostre fedi potremo chiederci "chi sono IO?"
Esiste un io senza "fedi", una mente che non abbia alcun paradigma ermeneutico di interazione con gli eventi che lo circondano? Eppure, in fondo, bisogna almeno aver "fede" nell'Io per chiedersi "chi sono io"...

Citazione di: myfriend il 01 Aprile 2017, 10:11:31 AMLe nostre fedi sono un abito che la nostra mente costruisce attraverso il ricordo delle esperienze passate. Un ricordo che è quasi sempre "inconscio". E questo abito diventa il nostro IO mentale, il nostro EGO. Ce lo portiamo sempre appresso. Attraverso questo abito noi concepiamo noi stessi, la Realtà e il nostro rapporto con essa. Questo abito diventa il "filtro" attraverso il quale noi ci rapportiamo con la Realtà. Per superare le nostre fedi dobbiamo, per prima cosa, separarle dal nostro IO e arrivare a vederle per quelle che sono: un abito costruito dalla nostra mente e che la nostra mente ci ha messo addosso.
Se la mente si copre, è perché teme il freddo; è la sua natura... forse non si può vedere la realtà "senza filtro", proprio come non è possibile vederla "senza occhi": se ci sono occhi (funzionanti e connessi ad un cervello), inevitabilmente la mente avrà un filtro con cui interpretare ciò che vede... d'altronde, anche l'aver fiducia nello spogliarsi delle "fedi" come metodo per poter vedere la vera Realtà, è, a suo modo, una "fede", no?  :)


Lou

#6
@myfriend
"Abbiamo sempre creduto che tutto ciò che si palesa di fronte ai nostri occhi e che viene colto attraverso i nostri apparati sensoriali sia l'unica realtà esistente: e cioè corpi e oggetti distinti e separati nello spazio. Io sono distinto e separato da te; tu sei distinto e separato da me; entrambi siamo distinti e separati da una sedia o dalla Luna o da un cane. Questa "fede" è la più difficile da superare mentalmente. Perchè è una "fede" che nasce da ciò che vediamo con i nostri occhi. Come possiamo non credere a ciò che vediamo con i nostri occhi? "
La realtà é anche dividuale, che vuoi farci, mica solo individuale. Chiedo venia per la concisione.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

myfriend

@Phil

Se è solo intuibile, iniziamo già ad allontanarci dalla certezza scientifica (e quella presunta "generazione" demiurgica è già tipica di molte "fedi" che, appunto, richiedono fede  ).

Corretto. Tuttavia io non la considero una "fede", ma una "ipotesi" di descrizione della Realtà che può essere usata come una buona base di partenza per porsi delle domande.
Direi che quello che conta è "farsi delle domande" partendo dalla curiosità.

la medicina risponde ribadendo la separazione (non solo la distinzione) fra te e me.

Il punto, tornando a quello che dicevo prima, è chiedersi: siamo sicuramente individui, ciascuno con un proprio corpo. Questa "separazione" è senz'altro vera in questo livello di Realtà. Ma questa "separazione" è l'unico livello di Realtà o esiste un altro livello di Realtà in cui questa separazione non c'è più?
In altre parole, la Realtà è fatta da un unico livello (questo in cui viviamo e in cui ci percepiamo con corpi distinti e separati) o è fatta anche da livelli più profondi in cui la separazione che c'è a questo livello non c'è più?

La lotta e la contrapposizione sono categorie di interpretazione del piano umano

Esatto. Ma tale contrapposizione nasce dall'EGO che, facendoci percepire come corpi distinti e separati, ci pone immediatamente in competizione gli uni con gli altri. E quindi la domanda: se superiamo l'EGO che ci fa percepire come corpi distinti e separati e acquisiamo la consapevolezza di un altro livello più profondo della Realtà (ammesso che esista) in cui ci rendiamo conto che tale divisione non esiste, il nostro EGO si strutturerebbe su altri paradigmi e non avrebbe più alcun bisogno di concepire se stesso in termini di contrapposizione con gli altri.

Può esserci una mente che si relaziona al mondo senza un Ego?

Non "senza" l'EGO. Ma "oltre" l'EGO. O, meglio, con un EGO fondato su paradigmi diversi. Vedi punto precedente.

Koan: chi costruisce la mente che costruisce le fedi?

La mente è una "forma di energia" generata dal nostro cervello. E la mente costruisce l'IO, o EGO. E tale IO viene generato a partire dalle nostre esperienze che si fissano in "ricordi" nel nostro cervello. Da questi "ricordi", la mente costruisce le nostre fedi.

Esiste un io senza "fedi", una mente che non abbia alcun paradigma ermeneutico di interazione con gli eventi che lo circondano?

Si, esiste. E' una mente che elabora i propri ricordi e li supera. E con questo supera le "fedi" che la mente stessa ha costruito a partire dai propri ricordi. Aprendosi alla Realtà per quello che oggettivamente è. La mente non vede la Realtà per quella che essa oggettivamente è, ma la vede attraverso il filtro dei propri ricordi e delle proprie fedi. Una volta superato il filtro delle proprie fedi, la mente può aprirsi alla Realtà per ciò che essa effettivamente è. E il primo passo per superare le proprie fedi è chiedersi: che cos'è la Realtà? Chi sono io? Cercando le risposte a queste domande ci stacchiamo dalle nostre fedi e incominciamo ad interagire con la Realtà per ciò che essa effettivamente è.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

myfriend

#8
Citazione di: Lou il 01 Aprile 2017, 21:31:18 PM
@myfriend
"Abbiamo sempre creduto che tutto ciò che si palesa di fronte ai nostri occhi e che viene colto attraverso i nostri apparati sensoriali sia l'unica realtà esistente: e cioè corpi e oggetti distinti e separati nello spazio. Io sono distinto e separato da te; tu sei distinto e separato da me; entrambi siamo distinti e separati da una sedia o dalla Luna o da un cane. Questa "fede" è la più difficile da superare mentalmente. Perchè è una "fede" che nasce da ciò che vediamo con i nostri occhi. Come possiamo non credere a ciò che vediamo con i nostri occhi? "
La realtà é anche dividuale, che vuoi farci, mica solo individuale. Chiedo venia per la concisione.
Diceva Einstein:
"Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonìzzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c'è altra via. Questa non è filosofia, questa è fisica."

Esiste un livello della Realtà, questo in cui viviamo, in cui ci percepiamo come corpi distinti e separati nello spazio.
Esistono altri livelli della Realtà, in cui questa separazione potrebbe non esserci.
Domanda: come si può diventare consapevoli di qualcosa che non si è mai nemmeno cercato?
La frase di Einstein è uno stimolo a cercare. Perchè chi cerca trova. E chi non cerca non potrà mai essere consapevole di una Realtà diversa da questo livello nel quale viviamo.
Quando avrai "visto" anche gli altri livelli, la tua mente potrà acquisire la consapevolezza che esistono anche altri livelli di Realtà. E potrà cominciare a pensare in modo differente.
Ma se mai li cerchi, mai ne potrai diventare consapevole. E mai potrai pensare in maniera diversa rispetto a come hai pensato fino ad oggi.

Ammesso e non concesso che ti incuriosisca l'idea di poterti sintonizzare su altri livelli di Realtà e, quindi, di pensare in modo diverso rispetto a quanto avviene in questo livello di Realtà.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

Lou

@myfriend
Premesso che, a differenza di quanto hai affermato in relazione arte e scienza, non mi ritengo sostenitrice della tesi che tu stesso  hai avanzato secondo cui la scienza spiega il come della Realtá e come è fatta, ritengo la scienza ( e la logica stessa ) una prospettiva tra le possibili spiegazione della realtà, non riducibile sicuramente a una formula, in merito al resto del post, con tutto rispetto myfriend, tra i mille piani di realtà propormi pseudodomande retoriche non lo trovo la via migliore per un percorso di ricerca. Puoi parlare da solo, o almeno, non con me.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Phil

Citazione di: myfriend il 02 Aprile 2017, 13:50:19 PM
@Phil
Esiste un io senza "fedi", una mente che non abbia alcun paradigma ermeneutico di interazione con gli eventi che lo circondano?

Si, esiste.
"Esiste" oppure "potrebbe, in via puramente teorica, anche esistere"?
Se esiste davvero, tale soggetto va assolutamente intervistato, sperando di riuscire a capire le sue risposte sovra-umane...

Perchè, se è vero che
Citazione di: myfriend il 02 Aprile 2017, 13:57:30 PM
chi cerca trova. E chi non cerca non potrà mai essere consapevole di una Realtà diversa da questo livello nel quale viviamo.
è anche vero che chi cerca fantasmi trova fantasmi, chi cerca magia trova magia, chi cerca divinità trova divinità, etc. poiché la ricerca in questi "ambiti di confine" mi pare avere un innato e insopprimibile "coefficiente di umanità" che precondiziona sia il cercare, sia l'interpretazione del trovato.
Per questo alludevo come l'eventuale superamento dell'ego interpretante (se fosse possibile) potrebbe condurre forse a
Citazione di: Phil il 01 Aprile 2017, 18:47:49 PM
Una mente "vegetativa", oppure buddhicamente "illuminata", oppure "cyborg-umanoide"?
o forse altro, che non riusciamo a nemmeno a concepire, essendo ancora umani...

Prima di partire per ulteriori ricerche bisogna, secondo me, sempre affrontare la meta-domanda:
Citazione di: Phil il 01 Aprile 2017, 18:47:49 PMl'aver fiducia nello spogliarsi delle "fedi" come metodo per poter vedere la vera Realtà, è, a suo modo, una "fede"?

Se a tale questione rispondiamo con fiducia (o fede?) che
Citazione di: myfriend il 02 Aprile 2017, 13:50:19 PMUna volta superato il filtro delle proprie fedi, la mente può aprirsi alla Realtà per ciò che essa effettivamente è. E il primo passo per superare le proprie fedi è chiedersi: che cos'è la Realtà? Chi sono io? Cercando le risposte a queste domande ci stacchiamo dalle nostre fedi e incominciamo ad interagire con la Realtà per ciò che essa effettivamente è.
siamo ben oltre una mera "ipotesi di ricerca", avendo già programmaticamente posto un punto di arrivo, presentato quasi come già noto, parlando come chi torna da un viaggio e ne riassume il tragitto agli altri... dobbiamo poi considerare quanto tale "apertura alla Realtà" sia compatibile con la mente umana, e quanto resti comunque, costitutivamente, un'apertura incapace di filtrare il dubbio, di disinnescare il prospettivismo umano... e di rassicurarci che non siamo "una farfalla che sogna di essere Chuang Tzu" piuttosto che viceversa  ;)

giona2068

Citazione di: myfriend il 31 Marzo 2017, 17:00:31 PM
Perchè vediamo la Luna?
Come è fatta la Luna?
E che cosa significa "vedere"?



Il "vedere" è un processo del cervello. La luce del sole che rimbalza sulla Luna raggiunge la nostra retina. Sulla retina ci sono dei foto-ricettori sensibili alla luce; questi foto-ricettori reagiscono alla luce che li colpisce e mandano degli impulsi elettrici al cervello; gli impulsi sono tanto più forti quanto è più forte l'intensità della luce che ha colpito i foto-ricettori. Il cervello, in base a questi impulsi, costruisce l'immagine che noi chiamiamo Luna (con i vari chiaroscuri creati in base alla intensità dei vari impulsi ricevuti).
Quindi, quando guardiamo la Luna, vediamo effettivamente la Luna?
La risposta è no.
Quello che vediamo è una immagine costruita dal nostro cervello a partire dalla luce riflessa dalla Luna.

Ma se ciò che vediamo non è la Luna (ma è solo una immagine creata dal nostro cervello), la Luna che cos'è? Come è fatta realmente?
Non lo sappiamo e mai potremo saperlo. Perchè per sapere cos'è e come è fatta realmente la Luna dovremmo poterla guardare per quello che effettivamente è. Ma noi non la possiamo guardare per quello che è perchè possiamo solo guardare l'immagine creata dal nostro cervello in base alla luce riflessa.

E ora passiamo allo spazio circostante. Qualcuno dice: intorno alla Luna c'è lo spazio e lo spazio è nero.
Non è così.
Noi non sappiamo cosa c'è intorno alla Luna semplicemente perchè non lo vediamo.
Lo spazio intorno alla Luna non riflette la luce. Quindi la luce non raggiunge i foto-ricettori nella nostra retina. E quindi il cervello non costruisce nessuna immagine. E' per questo che ci "sembra" di vedere lo spazio-nero. Vediamo "nero" (esattamente come quando chiudiamo gli occhi) perchè il cervello - per quella zona del campo visivo - non costruisce nessuna immagine.
Quindi noi "non vediamo" cosa c'è effettivamente in quella zona del campo visivo. Quella zona del campo visivo che noi chiamiamo "spazio" è in realtà un "punto cieco" del nostro campo visivo.
E cosa c'è realmente, allora, nello spazio nero? Non lo sappiamo. E non lo sappiamo perchè, non riflettendo la luce, è una zona per noi cieca.

E ora passiamo a Giovanni, Antonio, Maria e Beatrice. Quando guardiamo una persona vediamo la persona per quello che è?
La risposta è ancora una volta no.
Vediamo una immagine costruita dal nostro cervello sulla base della luce riflessa da Giovanni, Antonio, Maria e Beatrice.
Vale lo stesso discorso fatto per la Luna.
Ma allora, Giovanni, Antonio, Maria e Beatrice che cosa sono? Come sono fatti realmente?
Non lo sappiamo, esattamente per lo stesso motivo per cui non sappiamo cos'è e come è fatta realmente la Luna.

E gli altri sensi come funzionano?
Allo stesso modo.
La sensazione al tatto di duro, morbido, caldo, freddo sono degli impulsi elettromagnetici che nascono dai nostri polpastrelli e che il cervello elabora creando per noi la sensazione di duro, morbido, caldo, freddo.
Uno dirà: che sciocchezze!!! Una roba dura è dura! E una roba calda è calda!
No! Queste sono sensazioni create per noi dal nostro cervello (sensazioni che noi chiamiamo "duro" e "calda") che altro non sono che elaborazioni di impulsi elettromagnetici che ci fanno percepire gli oggetti intorno a noi.
Cioè sono una "simulazione della Realtà" creata appositiamente dal nostro cervello per farcela percepire in un certo modo. Esattamente come avviene per la Luna.

Una conferma di questo ce l'abbiamo dal fatto che i nostri polpastrelli e i nostri occhi non sono tarati per farci percepire al tatto e farci vedere i miliardi di molecole che fluttuano nell'aria e ci avvolgono e che respiriamo ogni secondo. Esistono. Ma i nostri organi sensoriali non ce le fanno percepire. Se le percepissimo non potremmo più interagire con la realtà, perchè non potremmo più vedere gli "oggetti" intorno a noi e non potremmo più percepirne la forma.

La materia è fatta di atomi.
Ma la "materia" di un atomo è solo lo 0,01% del suo volume.
Se si rappresentasse la struttura di un atomo con un campo di calcio con il nucleo nel dischetto del centrocampo, gli elettroni si troverebbero all'esterno dello stadio stesso...più o meno nel parcheggio delle auto.



Lo spazio tra nucleo ed elettroni viene definito "vuoto". Ed è un po' come il "vuoto" che c'è tra il sole e i pianeti nel nostro sistema solare e lo "spazio nero" che percepiamo nel cielo notturno.
Quindi, siccome la "materia" di un atomo è solo lo 0,01% del suo volume, significa che il 99,99% dell'atomo è fatto di "vuoto".
Tale "vuoto" nessuno sa cos'è. Infatti non si può "vedere". Le particelle "alfa" usate per scoprire la struttura dell'atomo non rimbalzano su di esso, ma lo attraversano. Quindi nessuno può "vedere" cos'è e come è fatto (è un po' come lo "spazio nero" che percepiamo nel cielo stellato di notte).

Il 99,99% del nostro corpo è fatto di questo "vuoto".
Il 99,99% della sedia su cui sei seduto o seduta è fatto di questo "vuoto".
Il 99,99% dei muri di casa tua sono fatti di questo "vuoto".
Il 99,99% del tavolo, del tuo cellulare, delle tue mani, del tuo corpo, della strada su cui cammini, di tutto ciò che è visibile è fatto di questo "vuoto".

Se potessimo condensare tutta la materia (nuclei ed elettroni) di un grattacielo di 300 piani eliminando tutto il "vuoto", tutto il grattacielo sarebbe grande come un chicco di riso!

Inoltre le particelle sub-atomiche (protoni, neutroni ed elettroni) che costituiscono la "materia" di un atomo hanno una natura ondulatoria. Cioè sono onde elettromagnetiche. Cioè sono "luce". Non sono particelle con una massa, ma sono luce.

Ma allora la Realtà che abbiamo intorno e nella quale ci muoviamo, cos'è realmente e come è fatta realmente? Cosa sono realmente gli oggetti e come sono fatti realmente? E noi, cosa siamo realmente e come siamo fatti realmente?
Come è fatta la Realtà (con la R maiuscola) che si trova oltre al realtà (con la r minuscola) che noi percepiamo attraverso i nostri sensi?

Queste sono buone domande da cui iniziare per cominciare un percorso di crescita spirituale.

 Risposta

Una domanda per l'autore di questo Topic: Qual'è l'utilità di queste fantasie mentali?

Non ho una particolare preparazione scientifica né filosofica, ma, se tutto quello che vediamo è il frutto della nostra elaborazione mentale, come mai tutti vedono la stessa cosa, percepiscono la stessa sensazione  ed elaborano la stessa immagine?

In ogni caso non intendo aprire un dibattito su questo argomento, mi preme solo avvisare che  porsi queste domande , non solo non da luogo all'inizio di un percorso spirituale, ma addirittura fuorvia chi fosse intenzionato ad intraprendere un cammino spirituale.

myfriend

#12
@giona

Vediamo tutti le stesse cose perchè il tuo sistema di percezione occhio-cervello funziona esattamente come il mio.  :D

Il percorso di crescita spirituale non consiste nell'avere una "fede".
Ma consiste nell'aprirsi alla Realtà per ciò che essa è. E avere una "fede" - qualunque fede- è proprio il modo per evitare di guardare la Realtà per ciò che essa è, e quindi è il modo più efficace per bloccare qualunque percorso di crescita spirituale.  ;)
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

giona2068

Citazione di: myfriend il 03 Aprile 2017, 18:38:06 PM
@giona

Vediamo tutti le stesse cose perchè il tuo sistema di percezione occhio-cervello funziona esattamente come il mio.  :D

Il percorso di crescita spirituale non consiste nell'avere una "fede".
Ma consiste nell'aprirsi alla Realtà per ciò che essa è. E avere una "fede" - qualunque fede- è proprio il modo per evitare di guardare la Realtà per ciò che essa è, e quindi è il modo più efficace per bloccare qualunque percorso di crescita spirituale.  ;)


Ma non ti sembra un po' strano che un uomo del polo nord ed un altro del polo sud che non si sono mai visti ne perlato "elaborino" allo stesso modo l'immagine che si presenta davanti ai loro occhi? Quanto alla sensazione di duro o morbido, sarà pure una elaborazione della mente, ma quando batti sul duro ti fai male e non succede la stessa cosa se batti sul morbido.
In ogni caso non hai risposta alla mia domanda e cioè: A cosa servono queste elucubrazioni mentali? 
Transeat sulla fede perché parli di una  cosa che non conosci.
Questa si che è elaborazione della mente, della tua mente solo, ma è fuori dalla realtà come tutto il resto. 

acquario69

Citazione di: myfriend il 03 Aprile 2017, 18:38:06 PM


Il percorso di crescita spirituale non consiste nell'avere una "fede".
Ma consiste nell'aprirsi alla Realtà per ciò che essa è. E avere una "fede" - qualunque fede- è proprio il modo per evitare di guardare la Realtà per ciò che essa è, e quindi è il modo più efficace per bloccare qualunque percorso di crescita spirituale.  ;)

Anche secondo me e' cosi...e penso che Gesù stesso (cosi come tutti i grandi maestri,sia pure in luoghi e tempi diversi) ci hanno voluto indicare la stessa identica cosa..evidentemente perché e' già in noi e non "fuori" di noi

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