La psiche e la spiritualità sono riconducibili al mondo materiale e biologico?

Aperto da Alberto Knox, 21 Novembre 2022, 22:33:52 PM

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Jacopus

Per kephas. Ha risposto già Viator in realtà. Le uniche cellule che non possono essere rimpiazzate sono quelle del sistema nervoso
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

iano

Citazione di: Kephas il 06 Dicembre 2022, 08:52:51 AMMa i miei ricordi, i ricordi dei miei sogni, sono ancora attuali.
Dove sono dunque immagazzinati??

Non si tratta propriamente di una muta, come quando il serpente cambia pelle.
Cambia una cellula per volta.
E se cambia una cellula possiamo dire che non cambia nulla.
Possiamo ben dire che l'informazione contenuta nel corpo si conserva allora.
Questa però ammetto essere una non risposta, con la quale però intendo sottolineare come le nostre domande poggino su una base poco solida perchè il linguaggio richiede semplificazione.
Non dovremmo però dimenticare mai che le nostre domande hanno il valore di quella semplificazione. Quindi in un certo senso si tratta di domande espresse in ''metalinguaggio'' cioè in un linguaggio che pretende di andare oltre liberandosi delle finalità per cui è nato.
Detto ciò comunque non voglio sfuggire alla domanda , pur con tutte le sue problematiche ''valoriali'' , perchè semplificare la questione come se in un secondo cambiassimo le nostre cellule mi sembra una semplificazione accettabile.
Se nonostante ciò conserviamo memoria dobbiamo dedurne che, seppur siamo fatti di materia, essendo la materia intercambiabile perchè possiede perfette repliche, noi non siamo quella precisa materia, ma una materia qualunque, a quella equivalente.
Quindi pur ammettendo la pretesa riduzionistica che vuole spiegare tutto a partire dalla materia, questa pretesa non può legare l'individualità dell'essere vivente alla individualità di particolari particelle materiali.
Quindi per conservare la memoria sul supporto materiale è sufficiente che si mantenga la struttura materiale relativa alla memoria e non le particelle specifiche che compongono questa struttura.
In fondo per individuare una particella materiale è sufficiente dire quale posto occupa, perchè è il posto che occupa a distinguerla dalle altre particelle identiche, identiche a meno appunto della località.
Quindi se cambi la particella ma mantieni il luogo, di fatto non è cambiato nulla dal punto di vista materiale.

Non esistono due esseri viventi identici sia nello spazio che nel tempo, ma ad essi corrisponde una struttura fatta di elementi sostanzialmente identici sia nello spazio che nel tempo, che possiamo quindi cambiare tutte all'istante con loro repliche (secondo la nostra semplificazione) senza perciò invalidare la pretesa riduzionista, né pretese di qualunque altro tipo se è vero che le particelle non hanno un anima.
Possiamo quindi fare un piccolo passo avanti legando l'anima alla diversità, e quindi ad una individualità riconoscibile.

Così come le nostre domande sono espresse in un ''metalinguaggio'' nel senso sopra detto, allo stesso modo l'anima è un ''metaindividuo'' perchè proietta l'individualità oltre il  contesto in cui è nata.
E anche questa se vogliamo è una semplificazione accettabile, ma che non sembra avere una finalità chiara. Una semplificazione apparentemente fatta a vuoto.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Alberto Knox

Cosa vuol dire legare l anima ad un individualità riconoscibile? stai parlando dell io? E questo metaindividuo chi sarebbe? 
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

iano

Mi è parso utile ribadire ciò che tutti sanno, ma su cui potrebbero non aver riflettuto, e cioè il fatto che ciò a cui non attribuiamo un anima ha molteplici repliche identiche di sè.
Al contraio ciò cui attribuiamo un anima è un unicum irreplicabile.
Infatti, per quanto possiamo ridurre filosoficamente un essere vivente ad una struttura potenzialmente conoscibile di particelle, questa di fatto non sarà mai replicabile, perchè non acquisibile di fatto, mutando in continuazione.
Sto cercando in sostanza di elencare le differenze sostanziali fra vita e materia che si possono trovare prima ancora di dover tirare in ballo un anima.
Se invece saltiamo questi passaggi attribuendo una anima a chi sembra avere un comportamento imprevedibile, diventa poi inevitabile parlare di una materia come fosse dotata di libero arbitrio nell'ambito della meccanica quantistica, e quindi di fatto attribuendogli una anima.
Quello che voglio dire è che molti discorsi in cui entra l'anima, potremmo fare a meno di farcela entrare.
L'essere vivente , possiamo limitarci a dire, si distingue dalla materia propriamente detta per la sua unicità materiale irreplicabile.
Se vogliamo percorrere seriamente un percorso riduzionistico questa mi sembra la strada.
Non è che io faccia il tipo per il riduzionismo, e anzi mi sembra una bella scemata.
Infatti secondo me non si può ridurre la vita alla materia usando un linguaggio nato per spiegare la sola materia, e non adatto quindi ad andare oltre al suo scopo.
Quando và oltre il suo campo di applicazione diventa di fatto un ''metalinguaggio''.
Ma ciò che si ottiene con questo metalinguaggio lo si può visualizzare come una palla da biliardo che sperimenta sempre nuove sponde senza andare mai in buca, perchè rozza è la palla e fine è la buca.
Chi ha progettato quel tavolo da gioco è una schiappa e chi ci gioca è uno sprovveduto.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

viator

Salve iano. Citandoti : " Al contrario ciò cui attribuiamo un anima è un unicum irreplicabile".

Ma applicando il principio di indeterminazione (impossibile trarre una copia completamente identica da un originale che sta trasformandosi mentre esegui la sua copiatura)..............anche gli oggetti inanimati non risultano duplicabili, in quanto composti da atomi la cui intrinseca dinamicità interiore (elettroni) impedisce di una loro "copia perfettamente identica in forma e stato".

Concettualmente, se fosse possibile copiare perfettamente un originale, la sua copia dovrebbe anche collocarsi nel medesimo spazio già occupato dall'originale.

La vera copia perfetta dovrebbe quindi coincidere con l'originale in materialità, stato energetico, spazialità e temporalità.

Al massimo si potrà (e si può) replicarne la funzione. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

L'auto con 5 milioni di km è un buon esempio aristotelico di nave di Teseo in cui si conserva propriamente la forma, più che la sostanza, della carrozzeria, e una modestissima memoria identitaria formale, la carta di circolazione.

Ma per il pc l'elemento identitario, ovvero la sequenza dati in memoria (boot, sistema operativo, applicativi, dati), è così immateriale che individuare una "forma" mi pare davvero un azzardo al cospetto del vate della filosofia greca.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

Ciò che rimane è la proiezione identitaria di una coscienza autocosciente. Il pc e l'auto non hanno coscienza di sé,  un animale senziente sì, e sarà sempre in grado di conoscere la sua e le altrui navi di Teseo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Citazione di: Ipazia il 06 Dicembre 2022, 18:53:25 PML'auto con 5 milioni di km è un buon esempio aristotelico di nave di Teseo in cui si conserva propriamente la forma, più che la sostanza, della carrozzeria, e una modestissima memoria identitaria formale, la carta di circolazione.

Ma per il pc l'elemento identitario, ovvero la sequenza dati in memoria (boot, sistema operativo, applicativi, dati), è così immateriale che individuare una "forma" mi pare davvero un azzardo al cospetto del vate della filosofia greca.

Salve Ipazia. Il mio concetto di forma non si riferisce ai confini materiali, osservabili, spaziali, geometrici di un oggetto.

Sto parlando della FORMA delle cose intesa come disposizione, struttura interna, organizzazione intrinseca dei contenuti della cosa, ovvero di ciò che rende adatta quella tal cosa allo svolgimento della propria funzione. Quindi appunto, nel caso del computer, essenzialmente del suo software. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Alberto Knox

La specifica forma (interno/esterno)di un microprocessore è del tutto irrilevante in relazione hai dati trascritti.
Ne approfitto per dire che anche la specifica forma chimica degli acidi nucleici diventa irrilevante, come noi possiamo registrare le stesse informazioni digitali su un hard disk. Una chiavetta  o su un nastro magnetico, così l'informazione genetica potrebbe risiedere su strutture diverse dal DNA e RNA.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Ipazia

Citazione di: viator il 06 Dicembre 2022, 19:34:26 PMSalve Ipazia. Il mio concetto di forma non si riferisce ai confini materiali, osservabili, spaziali, geometrici di un oggetto.

Sto parlando della FORMA delle cose intesa come disposizione, struttura interna, organizzazione intrinseca dei contenuti della cosa, ovvero di ciò che rende adatta quella tal cosa allo svolgimento della propria funzione. Quindi appunto, nel caso del computer, essenzialmente del suo software. Saluti.

Col sw, giochi facile. Ma anche troppo, perché un processore più performante può ridare vita ad un sistema operativo vecchiotto.

Ma con l'auto direi che la carrozzeria è parte non irrilevante della forma "metafisica" di quella specifica auto, ben più del motore, ruote e bulloni. Altrimenti si potrebbe spacciare una forma-topolino per una forma-cadillac. Cosa che la ragione nol consente.

Direi che proprio nel caso del collezionismo automobilistico la forma, intesa in senso triviale, diventa pure sostanza metafisica formale per stabilire la differenza tra la nave di Teseo e quella di Giasone o Ulisse.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

Citazione di: viator il 06 Dicembre 2022, 18:46:06 PMSalve iano. Citandoti : " Al contrario ciò cui attribuiamo un anima è un unicum irreplicabile".

Ma applicando il principio di indeterminazione (impossibile trarre una copia completamente identica da un originale che sta trasformandosi mentre esegui la sua copiatura)..............anche gli oggetti inanimati non risultano duplicabili, in quanto composti da atomi la cui intrinseca dinamicità interiore (elettroni) impedisce di una loro "copia perfettamente identica in forma e stato".

Concettualmente, se fosse possibile copiare perfettamente un originale, la sua copia dovrebbe anche collocarsi nel medesimo spazio già occupato dall'originale.

La vera copia perfetta dovrebbe quindi coincidere con l'originale in materialità, stato energetico, spazialità e temporalità.

Al massimo si potrà (e si può) replicarne la funzione. Saluti.
Non hai torto.
Ma è pur vero che un fotone di un preciso colore, a meno della località, si replica alla perfezione ogni volta che si verifica in un atomo lo stesso preciso cambiamento di stato.
Inoltre potremmo ragionevolmente convenire di astrarre la località, introducendo la seguente proprietà commutativa: ''Cambiando di posto due particelle che si distinguono  per la sola località, il risultato non cambia.''
Chi osservasse infatti la coppia di particelle solo prima  dello scambio, e poi solo dopo lo scambio, non distinguerebbe una coppia dall'altra.
La stessa proprietà non vale per gli esseri viventi.
Infatti potremmo ben constatare che si sono scambiati di posto, pur senza essere stati testimoni dello scambio mentre avveniva.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

bobmax

Citazione di: Freedom il 03 Dicembre 2022, 12:21:07 PMSe davvero vuoi comunicare con noi è opportuno che queste affermazioni perentorie così....come dire....rivoluzionarie, vengano spiegate in modo comprensibile e condivisibile.

Che ne è della comunicazione Freedom?
Mi critichi di non comunicare a sufficienza, e poi è tutto lì il tuo comunicare?

L'autentico comunicare significa entrare nel merito, approfondire, cercare, mettersi in gioco. Sì, pure soffrire...

Le mie affermazioni non sono "rivoluzionarie" appartengono al cuore stesso di quell'unica autentica filosofia di ogni tempo.

Un esempio su tutti, Meister Eckhart:

<Tutte le creature sono un puro nulla.  Non dico che esse siano minime o qualcosa del genere: esse sono un puro nulla. Ciò che non ha essere è nulla. Tutte le creature non hanno essere, giacché il loro essere dipende dalla presenza di Dio. Se Dio si allontanasse un istante da tutte le creature, esse diventerebbero nulla>
(Sermone: Ogni dono migliore e ogni perfezione vengono dall'alto).
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

atomista non pentito

Dopo tutti i pur apprezzabili "contorsionismi" filosofici letti persevero nella convinzione che la risposta alla domanda testo dell'argomento sia : SI

Alberto Knox

Citazione di: atomista non pentito il 07 Dicembre 2022, 15:23:24 PMDopo tutti i pur apprezzabili "contorsionismi" filosofici letti persevero nella convinzione che la risposta alla domanda testo dell'argomento sia : SI
Ne te ne io siamo identificabili e spiegabili per intero sulla base della totalità materiale di cui siamo fatti , in altre parole non siamo oggettivabili ed è un bene , l alternativa sarebbe un perfetto determinismo genetico. Se fossimo determinati in tutto e per tutto dai nostri geni , non esisterebbe individualità. Peraltro a noi piace essere diversi e andiamo orgogliosi della nostra irripetibile individualità. Quindi per dirla con un cliché l intero non equivale alla somma delle sue parti. 
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Duc in altum!

Citazione di: Ipazia il 05 Dicembre 2022, 06:49:11 AMPoco plausibile anche in salsa teologica, tanto da inorridire ebrei e musulmani l'idea di un dio che si fa uomo e si offre come vittima sacrificale per redimere la sua malvagia creatura prediletta. Operazione peraltro ampiamente fallita. Del fallimento si accorsero subito i cristiani più avveduti che ricorsero all'Apocalisse per tamponare la frana. Niente da fare: l'apocalisse dura da duemila anni e di trombe del giudizio manco l'ombra. Dobbiamo forse aspettare l'atomica russa o cinese ?
Niente da fare: non potendo che rispondere con la sola "fede" (l'operazione non permette/concede la certezza inoppugnabile), ve la suonate e ve la cantate come meglio vi pare.
Auguri!
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

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