La preghiera: strada maestra nella ricerca spirituale.

Aperto da Freedom, 24 Giugno 2019, 09:38:14 AM

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Freedom

La preghiera ha tanti vantaggi ed uno di quelli, a mio avviso, più importanti, è purificare i pensieri.

E' bene tuttavia intendersi su cosa intendo per "purificazione" dei pensieri. Se una persona osserva il flusso dei propri pensieri rileva che esso scorre ininterrotto da mane a sera. Si dipana in una miriade di associazioni che scaturisce da fatti esterni ed interni. Questo flusso, tranne quando siamo chiamati a soddisfare bisogni e/o risolvere problemi (troviamo qui una parziale pausa) ci porta a spasso per le strade della vita. L'intensità emotiva di questi fatti gioca un ruolo fondamentale ma, tuttavia, non propriamente decisivo. Si può tentare un governo di questa dinamica e dunque dare un minimo di direzione ai propri pensieri.

https://it.wikipedia.org/wiki/Preghiera
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

0xdeadbeef

A Freedom
Ma tu, cosa intendi con il termine "preghiera"?
saluti

anthonyi

La domanda di 0xdeadbeef è significativa, per preghiera infatti possiamo intendere sia il clichet rituale, che può essere gestito in maniera individuale o collettiva, sia un atteggiamento psicologico interiore di apertura nei confronti di un qualcosa che è anch'esso difficile da definire, pur essendo sintetizzabile nella parola Dio.
Dal titolo del 3D io darei per buona la seconda, con la precisazione che possono esistere altri itinerari di ricerca che magari qualcuno considera più importanti della preghiera stessa.
Un saluto

Freedom

Quello che intendo per preghiera è esattamente quanto riportato nel link proposto.

Ho riportato il link perché, come giustamente rilevate, ho voluto dare un taglio particolare al thread e dunque desideravo che nonostante la mia prospettiva "singolare", si capisse che parlavo proprio della preghiera comunemente intesa. Speravo di chiarire ulteriormente strada facendo, pur tuttavia, visto i vostri interventi, può essere che sia corretto e chiarificante dare subito una pur sommaria esplicazione.

Uno degli ostacoli più grossi che rilevo nel pregare è che la mente "scappa via". Cioè mentre prego, pur continuando a recitare le parole della preghiera, i pensieri si sovrappongono, si intersecano, si associano e, alla fine, mi distraggono e allontanano dal significato delle parole della preghiera. In altre parole mentre prego penso ad altro!

Questo mi accade e questo, presumo, accade a chiunque prega.

Nello sforzo, nel grande sforzo di correggere questa dinamica trovo una purificazione del pensiero.

Spero di essermi riuscito a spiegare.  :)

 
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

0xdeadbeef

Io, se con "preghiera" intendessimo qualsiasi parola o pensiero rivolto alla dimensione spirituale,
prego molto spesso. Non credo di credere, se mi è permesso questo gioco di parole, perchè non ho
mai "percepito" una presenza divina (percepisco anzi il "nulla"; la assoluta mancanza di qualsiasi
senso e significato). Ma mi ostino, così, assurdamente, a "voler sperare" contro ogni mia
sensazione.
La mia preghiera è, a volte, la ripetizione "pappagallesca" delle orazioni classiche (lo faccio
essenzialmente per "punire" la mia abnorme vanità); molto più spesso è fatta di pensieri densi
di disperazione circa l'insensatezza dell'universo e l'indifferenza crudele della natura.
Durante questi momenti in genere non penso ad altro; tanta, anzi massima è l'importanza che gli
attribuisco.
Tuttavia non vedo male queste "distrazioni" dell'amico Freedom, visto che il riconoscere la propria
natura debole e peccaminosa è segno certo di umiltà e sapienza.
saluti

Freedom

Trovo il tuo post così denso di significati che mi permetto una multicitazione:
Citazione di: 0xdeadbeef il 24 Giugno 2019, 19:03:40 PM
Io, se con "preghiera" intendessimo qualsiasi parola o pensiero rivolto alla dimensione spirituale,
prego molto spesso. Non credo di credere, se mi è permesso questo gioco di parole, perchè non ho
mai "percepito" una presenza divina (percepisco anzi il "nulla"; la assoluta mancanza di qualsiasi
senso e significato).
E' vero, tu non credi nel suo significato profondo e altissimamente spirituale. Laddove credere significa sapere, essere così sicuri, da sentirsi certi senza tuttavia poterlo dimostrare.
Citazione di: 0xdeadbeef il 24 Giugno 2019, 19:03:40 PMMa mi ostino, così, assurdamente, a "voler sperare" contro ogni mia
sensazione.
E' forse un credere di caratura leggermente inferiore ma, in definitiva, è il credere della stragrande maggioranza delle persone. Tu credi ma non ancora nell'accezione che comprende il sentire.
Citazione di: 0xdeadbeef il 24 Giugno 2019, 19:03:40 PMLa mia preghiera è, a volte, la ripetizione "pappagallesca" delle orazioni classiche
Purtroppo la ripetizione "pappagallesca" delle orazioni classiche è il comune modo di pregare delle persone. Specialmente se non preghi solo quando sei particolarmente ispirato ma preghi frequentissimamente. Tipo 2 o 3 rosari al giorno, magari con la preghiera delle ore e perché no, una messa quotidiana. Con un "andazzo" così, credimi, non è facile rimanere sul pezzo. ;D
Citazione di: 0xdeadbeef il 24 Giugno 2019, 19:03:40 PM(lo faccio
essenzialmente per "punire" la mia abnorme vanità);
Forse più efficace della preghiera è l'umiliazione. Che dev'essere, ahimè, anche se non cattiva e non crudele comunque almeno fastidiosa.
Citazione di: 0xdeadbeef il 24 Giugno 2019, 19:03:40 PMmolto più spesso è fatta di pensieri densi
di disperazione circa l'insensatezza dell'universo e l'indifferenza crudele della natura.
Vedi l'Universo insensato e la natura crudelmente indifferente perché ne hai una visione parziale, incompleta, soggettiva. Intendimi: magari hai ragione, non lo so, ma non siamo in grado di concluderlo. Troppe le variabili che non conosciamo. La nostra ignoranza è talmente grande che non ci consente una valutazione ragionevole e condivisibile della vita e dell'Universo. Volerlo fare significa aggiungere ignoranza a ignoranza. Se posso permettermi un umile consiglio: lascia perdere la disperazione e la tristezza. Sono stati d'animo sbagliati che portano solo male.
Citazione di: 0xdeadbeef il 24 Giugno 2019, 19:03:40 PM
Durante questi momenti in genere non penso ad altro; tanta, anzi massima è l'importanza che gli
attribuisco.
Certo, quando c'è la benzina a 120 ottani dell'intensità emotiva si va benino. Ma, come ti dicevo prima, va bene se devi fare pochi kilometri. Quando diventano tanti non basta più perché, inevitabilmente, scema.
Citazione di: 0xdeadbeef il 24 Giugno 2019, 19:03:40 PM
Tuttavia non vedo male queste "distrazioni" dell'amico Freedom, visto che il riconoscere la propria
natura debole e peccaminosa è segno certo di umiltà e sapienza.
saluti
L'umiltà è uno dei doni più grandi di cui l'uomo dispone. Non è contemplata nella sua giusta luce dall'uomo moderno un po' per la sua grande, intollerabile, inaccettabile e incomprensibile superbia. Un po' perché non la si capisce bene: l'umiltà non è quella del poverino che si dichiara una nullità sperando che l'interlocutore lo incensi. Non è insomma falsa modestia bensì il riconoscere nella realtà il corretto valore di ogni cosa e specialmente dell'essere umano.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

paul11

#6
Ritengo che la preghiera sia totalizzante, direi taumaturgica.
E' emotiva, psicologica, energetica, contemplativa,sacra, spirituale, ecceteraeccetera, la si può eseguire mentalmente ovunque.
E' una rottura spazio temporale alla rincorsa stressante della quotidianità,con le sue mille problematicità, è quindi un fermare il mondo.
Una preghiera collettiva è fortemente energetica,se è empaticamente sentita. è un 'amplificazione delle vibrazioni, una univocità solidale, fraterna, che bendispone.
Non è solo invocazione, è evocazione della parte migliore di una persona umana che si predispone ad una relazione sacra, intima, mostrandosi per quello che finalmente si è.

0xdeadbeef

Citazione di: Freedom il 24 Giugno 2019, 21:16:18 PM

L'umiltà è uno dei doni più grandi di cui l'uomo dispone. Non è contemplata nella sua giusta luce dall'uomo moderno un po' per la sua grande, intollerabile, inaccettabile e incomprensibile superbia. Un po' perché non la si capisce bene: l'umiltà non è quella del poverino che si dichiara una nullità sperando che l'interlocutore lo incensi. Non è insomma falsa modestia bensì il riconoscere nella realtà il corretto valore di ogni cosa e specialmente dell'essere umano.

A Freedom
Molti anni fa arrivai ad una "conclusione" (se così si può dire; ma non ho poi mai cambiato
parere): o esiste Dio, e quindi l'uomo "vale" in considerazione di essere una sua creatura o,
se Dio non esiste, non solo l'uomo ma l'intero universo "vale" quanto un filo d'erba, o un
granello di polvere...
La vanità è dunque, ed in ogni caso, irrazionale (e quindi l'umiltà doverosa...).
Mi chiedo dunque, e lo chiedo innanzitutto a me stesso, perchè la vanità? La risposta che mi
sono dato è perchè non sappiamo abbastanza, e il nostro sapere (il mio in particolare) è un
sapere solo apparente, comunque non consapevole e profondo.
saluti

iano

#8
Citazione di: Freedom il 24 Giugno 2019, 09:38:14 AM
La preghiera ha tanti vantaggi ed uno di quelli, a mio avviso, più importanti, è purificare i pensieri.

E' bene tuttavia intendersi su cosa intendo per "purificazione" dei pensieri. Se una persona osserva il flusso dei propri pensieri rileva che esso scorre ininterrotto da mane a sera. Si dipana in una miriade di associazioni che scaturisce da fatti esterni ed interni. Questo flusso, tranne quando siamo chiamati a soddisfare bisogni e/o risolvere problemi (troviamo qui una parziale pausa) ci porta a spasso per le strade della vita. L'intensità emotiva di questi fatti gioca un ruolo fondamentale ma, tuttavia, non propriamente decisivo. Si può tentare un governo di questa dinamica e dunque dare un minimo di direzione ai propri pensieri.

https://it.wikipedia.org/wiki/Preghiera
Non riesco a rinunciare del tutto alla preghiera , perché evidentemente come ben dici al minimo svolge la funzione di proporre un diversivo al flusso dei pensieri ,quando ciò si sente il bisogno di fare, ne' ad eliminarne del tutto là ritualità in tali frangenti ,  così devo giungere le mani , pur non credendo.
Se si sente il bisogno di accedere a una altra possibile dimensione bisogna almeno mimare l'apertura di una porta e perciò le mani servono.
Si accede a un altra dimensione del pensiero che possiamo chiamare anche pura , perché no ?
Bella comunque la riflessione che apre questa discussione.
Ma la preghiera non è l'unico modo per distrarre il flusso dei pensieri e anche leggere un libro lo è, e le mani giunte mi pare simulino proprio un libro.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#9
Una deviazione del corrente flusso dei pensieri , se non la strada maestra verso la spiritualità, mi sembra il minimo comun denominatore della spiritualità su cui tutti possono convergere.
Poi c'è chi entra in quella dimensione del pensiero spinto da pulsioni non controllabili , e che non c'è nessun buon motivo di censurare comunque , facendovi tanta strada quanta basta e chi va' oltre.
Rifiutare la propria dimensione spirituale , quale che sia la sua dimensione, significa rifiutare se stessi , e ridurre questa dimensione al minimo comun denominatore , come mi pare si faccia qui , aiuta certamente a non rifiutarla e quindi è cosa buona e giusta , perché aiuta ad essere se' stessi.
Avere paura di noi stessi è la cosa peggiore che possa capitarci e il rifiuto preconcetto della dimensione spirituale è parte di questo danno.
Visto che oggi viviamo in un mondo in cui tutti fanno leva sulle nostre paure , deviare il flusso perverso di queste paure correnti entrando in una dimensione spirituale mi sembra quanto di più utile oggi possiamo fare.
Chiamiamola pure preghiera.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

InVerno

#10
Huxley diceva che esistono tre tipi di approccio alla spiritualità, quello pratico, quella mistico, e quella filosofico. La preghiera dovrebbe essere la strada maestra del primo tipo di spiritualità. La meditazione si adatta molto meglio al mio percorso, intesa come la saggia (devo dire, per una volta) definizione di wikipedia constata, cioè "il sacro che parla alla persona" anzichè la persona che "parla al sacro". A vedere come descrivi la tua preghiera Freedom, pare che assomigli più alla meditazione che alla preghiera intesa tradizionalmente, metti l'accento sull'umiltà, nel senso che quando pratichi entri in una modalità ricettiva grazie all'umità, non assertiva. Non ho mai pregato perchè mi sembra che rivolgersi in maniera verbale al sacro equivale al profanarlo, non ho nulla da dire al sacro, nulla da chiedere, preferisco mettermi in ascolto sicuro che non riceverò mai comunicazioni verbali, motivo in più per cui penso che la verbalità non sia il mezzo di contatto preferibile in questo tipo di comunione. Continuando a leggere la pagina ho visto che viene asserito il fatto che il gesto delle mani congiunte è di origine feudale, di genuflessione subordinata, che ha sostituito le braccia aperte al cielo. E' inconsistente con quello che conosco, penso che le mani congiunte siano un gesto diffuso in molte culture, un gesto che imita il contatto con l'altro, ma la posizione delle braccia alzate al cielo in effetti da un senso di apertura e ricezione molto più chiaro e drammatico, anzichè quello del sibillino richiedente di favori e favoretti al signore feudale. Se un giorno volessi pregare lo farei probabilmente così, riservando le mani congiunte per il contatto con l'altro.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

davintro

per considerare l'aspetto spirituale della preghiera trovo fondamentale stabilire quali sono le intenzioni che la motivano. Se la preghiera intesa come un rendere lode alla bellezza del mondo esprime un sincero legame affettivo con la presenza di un Principio spirituale, responsabile di tale bellezza che ci circonda, in quanto Causa prima della sua esistenza, molto diverso è il caso della preghiera intesa come richiesta. Questo tipo di preghiera implica da parte del richiedente, la convinzione, o quantomeno la speranza, che il Dio a cui ci si rivolge muti le proprie intenzioni e suoi piani indotto dai nostri appelli, e tutto ciò implica necessariamente una concezione del divino contraddittoria con l'idea di un Principio eterno, immutabile nel suo Essere, e quindi anche dei suoi progetti e volontà. La preghiera come richiesta presuppone il mancato riconoscimento della piena natura spirituale del Dio a cui si rivolge, in quanto lo immagina come gravato da una componente di materialità-passività, per la quale i suoi propositi non sono eternamente fissati nella sua Mente, ma condizionati da fattori esterni, le preghiere umane, che lo influenzerebbero , spingendolo a modificare tali propositi. Appellarsi a Dio sulla base di questo tipo di intenzioni, vuol dire mondanizzare, materializzare la sua idea, dimenticando la sua trascendenza, consistente appunto nella irriducibilità di un puro Spirito con ogni realtà nel quale lo spirito è mescolata alla materia. Fermo restando il massimo rispetto e umana comprensione e solidarietà con i problemi e le sofferenze che spingono tanti a rivolgersi alla preghiera,  a  volgersi verso  questa strada, passando sopra a ragionamenti che possono apparire formalismi e sottigliezze teologiche di poco conto, penso sarebbe comunque corretto (anche perché, piaccia o meno, questo tipo di preghiera è molto più popolare che quella di lode o ringraziamento) riconoscere che la preghiera intesa in questo modo comporta una visione del mondo nel quale allo spirituale viene comunque negata la possibilità di manifestarsi nella sua pienezza. Spirito è libertà, autonomia dalle influenze esterne, mentre appellandoci direttamente a Dio lo consideriamo come un qualunque essere umano, che possiamo, sulla base della sua componente di passività, di potenzialità non attuate nella sua immanenza, ma sviluppabili dall'esterno, condizionare tramite suppliche, muovendolo a compassione perché ci benefici al modo che desideriamo. Ripeto, umanamente comprensibile, bello, tenero e poetico, ma lo Spirito penso sia un'altra cosa

Freedom

Citazione di: iano il 26 Giugno 2019, 09:33:33 AM
Una deviazione del corrente flusso dei pensieri , se non la strada maestra verso la spiritualità, mi sembra il minimo comun denominatore della spiritualità su cui tutti possono convergere.
Grazie per aver colto, in profondità, lo spirito del mio thread. In un momento storico così divisivo ho cercato di proporre qualcosa di inclusivo. Infatti, nonostante la mia dichiarata appartenenza alla fede cristiana, non ho citato la preghiera cristiana in particolare ma TUTTE le preghiere. Un po' sono ecumenico di natura ;D un po' il cristiano è, in definitiva, colui che segue questo precetto: "da come vi amerete gli uni gli altri sapranno che siete miei discepoli". Non credo dunque che siano dispute di ordine teologico e dottrinario a fare la differenza ma il comportamento di ognuno di noi.
Citazione di: InVerno il 26 Giugno 2019, 12:06:57 PM
A vedere come descrivi la tua preghiera Freedom, pare che assomigli più alla meditazione che alla preghiera intesa tradizionalmente, metti l'accento sull'umiltà, nel senso che quando pratichi entri in una modalità ricettiva grazie all'umità, non assertiva.
La mia preghiera è a tutto tondo: a volte di ringraziamento, a volte di richiesta, altre volte ancora di lode. Ci sono momenti nei quali mi approccio in chiave mistica o filosofica o pratica, etc. Insomma, per dirla in italiano ;) prego tantissimo, in ogni dove, per qualunque cosa. Pongo l'accento sull'umiltà certamente nella preghiera (per ristabilire i rapporti corretti :) ) ma, anche, sull'uomo a 360°. Non ho mai capito, anche di fronte ai successi più clamorosi, come un essere umano possa montarsi la testa. E' così evidente, lampante! la nostra finitezza, la nostra pochezza, il nostro destino........
Citazione di: davintro il 27 Giugno 2019, 21:32:06 PM
per considerare l'aspetto spirituale della preghiera trovo fondamentale stabilire quali sono le intenzioni che la motivano. Se la preghiera intesa come un rendere lode alla bellezza del mondo esprime un sincero legame affettivo con la presenza di un Principio spirituale, responsabile di tale bellezza che ci circonda, in quanto Causa prima della sua esistenza, molto diverso è il caso della preghiera intesa come richiesta.
Mi sembra condivisibile quanto esprimi. Mi permetto solo di invitarti a esaminare che, almeno secondo la logica della Bibbia (cito la Bibbia perchè un minimo la conosco ma, verosimilmente si possono trovare gli stessi concetti in altri libri sacri) le richieste umane, se rispondenti a certi criteri, possono essere ascoltate con favore e, addirittura, esaudite. Un po' come i miracoli. Si va contro costanti di natura, persino, come giustamente rilevi, apparentemente contro il piano originario divino, eppure, la risposta arriva. Forse Dio aveva già tenuto conto della cosa, la prescienza divina insomma? Forse si è intenerito il suo cuore e fa un eccezione che tuttavia non inficia il suo progetto iniziale? Non ci è dato sapere ma tant'è.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

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