La preghiera ha un senso?

Aperto da Socrate78, 13 Giugno 2020, 20:55:12 PM

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Socrate78

Ammettendo che esista un Dio che ha già stabilito gli eventi che ogni persona deve affrontare e subire nella vita (nel bene come nel male), quale sarebbe il senso della preghiera? La preghiera avrebbe un senso se noi potessimo in qualche modo influenzare il corso degli eventi con la nostra volontà, ma ciò è in antitesi con l'idea che esista un piano divino già prestabilito a cui non ci si può sottrarre. Oppure Dio lascerebbe effettivamente a noi la possibilità di cambiare le cose attraverso quell'atto di fede che è la preghiera?

viator

Salve socrate78. Certo trovo tu sia un credente decisamente anomalo. Solitamente i credenti abbondano nelle proprie convinzioni mentre risultano quasi sempre privi di dubbi (giustamente, diversamente risulterebbero incoerenti).


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Invece tu mi sembri un credente critico (in significato certo positivo). Non so a questo punto se qui dentro potrai trovare delle risposte soddisfacenti. Ma mi chiedo : fuori di qui hai mai posto le tue dubbiosità a degli esperti magari muniti di tonaca o clergymen ? Che genere di chiarimenti e risposte hai avuto, se ne hai avute ? Facci magari sapere. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

doxa

Socrate non hai via di scampo ? Se la tua vita è insoddisfacente perché vuoi continuare ad essere un seguace del Dio cristiano e pregarlo ?

Io "per grazia di Dio" sono ateo, come tale non lo prego per cambiare il corso degli eventi. Li accetto. Li affronto se mi sono avversi. Non perdo tempo a pregare.

Nel tuo post di apertura avresti dovuto inserire anche le parole  Predestinazione, destino o fato.
Per scegliere il sostantivo che corrisponde alla tua opinione, religione o ideologia è necessario meditare sull'etimologia dei tre citati lemmi.

Col vocabolo "destinazione" fu formata anche la parola composta "predestinazione", e questa è giunta noi col significato di "destino già stabilito in precedenza", nel tuo caso dal Dio dei cristiani.

Nel Nuovo Testamento il termine "predestinazione" è usato per indicare la decisione con cui Dio destina una parte dell'umanità alla "salvezza", ma di quale salvezza si tratti ancora non l'ho capito.

Per quanto riguarda il "destino", questo, presuppone un atto di volontà, un fine determinato. Da parte di chi ? E' forse causato dal libero arbitrio soggettivo o da una volontà divina, in chi crede agli dei ?

Nell'attuale significato la parola "destino" allude ad un insieme di eventi che accadono ad un individuo, con conseguenza finale. Dunque destino inteso come agente che determina il futuro di una persona. In questo senso la nozione di "destino" era dibattuta dai filosofi stoici, che credevano nell'esistenza di un ordine naturale prefissato nell'universo dal Logos (= Dio).

Ineluttabilità del destino; predeterminazione fatale dell'accadere, rassegnarsi al proprio destino; spesso inteso come personificazione di un essere o di una potenza superiore che regola la vita secondo leggi imperscrutabili e immutabili.

La parola destino è analoga a "episteme": lo scrisse il filosofo Emanuele Severino nel suo ultimo libro titolato "Testimoniando il destino".  Ma è vera l'analogia ?

Platone contrapponeva l'epistème alla dòxa.

Severino aggiunse: "Il rapporto certo dell'individuo  con il divenire è la morte".

Il fato (= destino).Fa pensare ad  un evento che si presume deciso da altri o altrove, senza possibilità di contrastarlo. In questo caso si stabilisce una corrispondenza tra fatidico e irreversibile / ineluttabile. Ma non è solo questo il significato che si accompagna alla parola "fatidico".

Sul piano esistenziale, un gesto, un evento o una parola "fatidici" aprono al futuro ed hanno carattere profetico solo quando sono il risultato della composizione di elementi necessari per la vita e della esclusione di tutto ciò che, perché superfluo, appesantisce la vita, rovina le relazioni e allontana gli obiettivi veri per i quali ha senso impegnarsi. 

Fatidico e decisivo potrà rivelarsi, ad esempio, il giorno in cui si supera un concorso il cui esito aprirà percorsi nuovi per la realizzazione lavorativa di una persona.

Nell'antica Grecia il Fato era una misteriosa, divina entità soprannaturale, alla quale nulla poteva resistere quando interveniva per modificare il corso degli eventi, di una guerra o della vita degli individui. La sua decisione era irrevocabile.

Nella mitologia greca l'ineluttabile Fato era personificato dalle tre Moire, assimilate alle Parche della mitologia romana e alle  tre Norne della mitologia norrena.

Il plurale di fatum è "fata" e con questo lemma indichiamo le fate delle favole, ma in origine considerate dee del destino.

Nel linguaggio contemporaneo il termine fato è stato sostituito con la parola "destino", ma nell'antichità c'era differenza tra fato e destino.

Il fato, immodificabile, indica la sottomissione ad una necessità che non si conosce, che appare casuale, invece guida il susseguirsi degli eventi secondo un ordine non modificabile.

anthonyi

Citazione di: Socrate78 il 13 Giugno 2020, 20:55:12 PM
Ammettendo che esista un Dio che ha già stabilito gli eventi che ogni persona deve affrontare e subire nella vita (nel bene come nel male), quale sarebbe il senso della preghiera?



In realtà, Socrate, questo argomento distrugge il senso di qualsiasi cosa ? Che senso ha alzarsi la mattina per andare al lavoro se qualcuno ha già deciso gli eventi ? Meglio star fermi ad aspettare tutto quello che deve succedere. Forse non è bene pensare che un Dio ha già stabilito tutto, forse è meglio pensare che Dio qualche opportunità d'intervento sulla realtà ce la lascia. Comunque anche in questo caso non è detto che la preghiera abbia un senso, e soprattutto non è determinato quale tipo di senso. I sensi della preghiera, infatti, possono essere due:
1) Un senso esterno, quando ti aspetti che qualcuno dall'esterno esaudirà la tua preghiera;
2) Un senso interno, quando la preghiera ti aiuta a trovare la forza interiore per ottenere da solo quello di cui necessiti.
Questo secondo senso è interessante, perché continua ad avere un senso anche se supponi che Dio non esista, ma tu comunque ci credi.

viator

Salve anthonyi. Citandoti : "Questo secondo senso è interessante, perché continua ad avere un senso anche se supponi che Dio non esista, ma tu comunque ci credi".

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Io, che sono malizioso e complicato (sarei sempliciotto di natura ma divento complicato quando mi imbatto in concetti stuzzicanti), oltre che cinico, credo di capire che il "ci credi" sia relativo alla preghiera come rito interiore. In mancanza di un Dio cui rivolgersi però mi sembra che il pregare possa solo risolversi nell'insistere ad augurarsi il soddisfacimento dei propri bisogni.

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Se invece il significato - come qualche ingenuo o distratto potrebbe capire - fosse letteralmente : "supponi che Dio non esista, ma tu comunque ci credi" (in Dio)............. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

anthonyi

Citazione di: viator il 14 Giugno 2020, 21:15:57 PM
In mancanza di un Dio cui rivolgersi però mi sembra che il pregare possa solo risolversi nell'insistere ad augurarsi il soddisfacimento dei propri bisogni.





Ciao viator, la capacità umana di soddisfare i propri bisogni dipende dalle potenzialità psichiche, una miscela di ottimismo e di stabilità mentale sono le basi per il successo nelle cose reali.
Se la preghiera è in grado di valorizzare queste potenzialità, e io penso che sia così per esperienza, allora l'elemento "comunicazione con Dio" può anche essere messo in secondo piano.

ilgufogrigio

Citazione di: Socrate78 il 13 Giugno 2020, 20:55:12 PM
[...] quale sarebbe il senso della preghiera? La preghiera avrebbe un senso se noi potessimo in qualche modo influenzare il corso degli eventi [...]

Riallacciandomi al significato di predestinazione e a quello che direbbe un neoplatonico, seguendo la scia di Plotino, è il ritorno il destino irreversibile dell'uomo. E con il ritorno si intende chiaramente l'Uno o Assoluto o Brahman come lo chiamano gli induisti.
Un altro problema è mettere in chiaro la funzione che ha la preghiera al di là dei suoi effetti materiali (come se fosse appunto una pratica magica, nel senso goetico del termine). Infatti la preghiera può avere un terzo senso "interno" così come lo ascriveva "anthonyi" qui:

Citazione di: anthonyi il 14 Giugno 2020, 20:20:10 PM
Citazione di: Socrate78 il 13 Giugno 2020, 20:55:12 PM
Ammettendo che esista un Dio che ha già stabilito gli eventi che ogni persona deve affrontare e subire nella vita (nel bene come nel male), quale sarebbe il senso della preghiera?



[...] I sensi della preghiera, infatti, possono essere due:
1) Un senso esterno, quando ti aspetti che qualcuno dall'esterno esaudirà la tua preghiera;
2) Un senso interno, quando la preghiera ti aiuta a trovare la forza interiore per ottenere da solo quello di cui necessiti.
[...]

Un terzo senso potrebbe, dunque, essere il semplice contatto diretto con la sfera spirituale (e per alcuni sistemi religiosi e filosofici, consecutivamente e direttamente "divina"). Una cosa che mi viene in mente è l'utilizzo e la funzione che sta alla base dei mantra. In questo discorso rientrerebbe il concetto di karma prendendo un po' dalle mie conoscenze in merito. (Sto leggendo un saggio sull'induismo "L'induismo - Antropologia di una civiltà" di Madeleine Biardeau)
Infatti, non si spiegherebbe il perché una persona dovrebbe praticare delle meditazioni o pregare o seguire una verità spirituale (che per il Kriya Yoga, per esempio, è comune a tutte le religioni) senza magari dare almeno un indizio (uno fra tanti?) come il karma. Socrate, il filosofo, da anche lui una spiegazione (però purtroppo) limitata negli scritti di Platone a mio avviso...
Magari se pensi che possa interessarti (mi rivolgo direttamente al creatore del topic) e pensi possa essere un discorso che è in risonanza con le tue credenze e i tuoi interessi, posso dedicarci un post a parte.  :-\

anthonyi

Citazione di: ilgufogrigio il 02 Ottobre 2020, 14:55:31 PM







[...] I sensi della preghiera, infatti, possono essere due:
1) Un senso esterno, quando ti aspetti che qualcuno dall'esterno esaudirà la tua preghiera;
2) Un senso interno, quando la preghiera ti aiuta a trovare la forza interiore per ottenere da solo quello di cui necessiti.
[...]

Un terzo senso potrebbe, dunque, essere il semplice contatto diretto con la sfera spirituale (e per alcuni sistemi religiosi e filosofici, consecutivamente e direttamente "divina").


Ciao gufo (Senza offesa ma io semplifico sempre i nick) il tuo terzo senso certamente rientra nelle potenzialità della preghiera, ma secondo me non è pertinente con la domanda originaria di socrate, che è chiaramente indirizzata a una preghiera di tipo propiziatorio e non di tipo contemplativo.

Aspirante Filosofo58

A mio avviso gli esseri umani fanno un po' di confusione rispetto alla preghiera (così come rispetto ad altri "argomenti" religiosi).  Si intende spesso la preghiera come una richiesta, quasi come un voler pagare per ciò che si chiede e quindi, visto che si paga, si esige il "prodotto"  che si desidera "acquistare", come se si trattasse di un articolo merceologico qualsiasi. Invece bisognerebbe usare la preghiera unicamente come ringraziamento per ciò che di bello, importante riceviamo. Spesso, preghiamo tanto e crediamo di aver diritto a vedere esaudito un nostro desiderio. Se ciò non accade, pensiamo di tutto: che abbiamo pregato la divinità sbagliata, che non si preoccupa minimamente di noi; che forse non abbiamo pregato abbastanza o sufficientemente bene... ecc... ecc... Invece dovremmo ricordarci solamente:  la preghiera non deve essere una richiesta, bensì un ringraziamento. 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Pensarbene

Sono d'accordo,anche un semplice saluto.

Socrate78

Io credo invece che si prega molto spesso nella maniera sbagliata, quasi sempre. Dice Gesù testualmente: "In verità vi dico: se aveste fede quanto un granello di senape, sareste in grado di smuovere le montagne". Che cosa significa avere fede nella preghiera? Avere fede è molto diverso da sperare che le richieste siano esaudite, perché la speranza è sempre accompagnata da una certa dose di dubbio, si dice infatti: "Speriamo che sia così..." proprio perché non si è certi che quell'evento accada. La fede di cui parla Gesù invece è quella disposizione d'animo per cui si è INTERIORMENTE CERTI che la nostra preghiera sarà esaudita e che anzi che Dio l'ha già esaudita nel momento stesso in cui la si pronuncia. Ma umanamente è difficilissimo raggiungere e soprattutto mantenere questa disposizione d'animo (che è di fatto una grazia notevole), perché si è pieni di dubbi quando le cose vanno male, si spera che migliorino le cose ma poi si dubita, quindi raggiungere questo grado di certezza interiore è molto molto complicato per la stragrande maggioranza delle persone, è questo il motivo per cui spesso le preghiere non vanno a buon fine.

Freedom

#11
"Null'altro che una preghiera pura e immateriale fa l'uomo intimo di
Dio e sa unirlo al Verbo quando, senza distrazione, prega con lo spirito ed
ha l'anima lavata dalle lacrime, addolcita dalla dolcezza della compunzione
e illuminata dalla luce dello Spirito."

E ancora: "Il mistero della preghiera non si compie in un tempo e in luogo
determinati, giacché se definisci, per la preghiera, ore momenti e luoghi, il
tempo che resta fuori da questi trascorre oziosamente in altre cose vane.
Infatti, la definizione della preghiera è questa: moto perpetuo dell'intelletto
intorno a Dio; la sua opera, poi, è il volgersi dell'anima intorno alle cose
divine, e il suo fine è l'aderire della mente a Dio e l'essere chiamato un solo
spirito con lui, secondo la definizione e la parola dell'Apostolo".

n.b.
tratto dal libro "La Filocalia"
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

iano

E' blasfemo notare che la preghiera è verbo?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Pensarbene

No,tutt'altro,in termini religiosi,il Verbo è divino quindi attraverso la preghiera e si può pregare in molti modi diversi,si parla con Dio e viceversa senza che ce accorgiamo.I poveri in Spirito sono coloro che capiscono CREDENDO E FIDANDO cose che "i re e i potenti vorrebbero poter capire e sapere" ma non ci riescono,per fortuna 
Mi viene in mente Don Camillo il quale ha un buon rapporto con Dio nel quotidiano anche e soprattutto quando non prega:invidiabile e auspicabile!

taurus

Citazione di: Socrate78 il 13 Giugno 2020, 20:55:12 PMAmmettendo che esista un Dio che ha già stabilito gli eventi che ogni persona deve affrontare e subire nella vita (nel bene come nel male), quale sarebbe il senso della preghiera?

Dovresti "riflettere/meditare"  su questi fatidici:

- salmo 139
- salmo 88

Il primo "confida" che il suo dio-monoteista (custode dell' enigmatico Libro....) intervenga tramite un suo eccelso quanto provvidenziale intervento _ seppur non v'è traccia dell' avvenuto  "miracolo... extra-Natura" !

il secondo che _ sconfortato, deluso, rattristato, amareggiato.. verso colui che TUTTO "avrebbe potuto" (in quanto Onni-potente) si è dimostrato invece del tutto indifferente... peggio NON esistente !!!

Da qui le tante contraddizioni di questo (..si fa per dire) stupefacente libro.. sacro.

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