La morte del corpo fisico

Aperto da Aspirante Filosofo58, 22 Aprile 2024, 11:53:21 AM

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Ipazia

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 04 Maggio 2024, 09:12:24 AMEravamo partiti con la morte del corpo fisico e siamo finiti, come sempre a disquisire di Dio, di religioni. Io sto approfondendo gli altri aspetti dell'essere umano, o almeno di me stesso: mente, anima e spirito, perché non sono un corpo ma ho un corpo.
La morte del corpo fisico non genera alcun enigma insolubile in assenza di una Ueberweltanschauung ??? , di una visione del mondo oltre il mondo. Per questo si casca nella religione, che è imperniata sull'oltremondo e la vita eterna.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Phil

@bobmax 

Giustamente Aspirante ha segnalato l'offtopic, quindi cercherò almeno di essere più breve possibile:
- da un punto di vista logico, le domande non sono mai contraddittorie perché chiedono; per essere contraddittoria una proposizione deve essere sempre falsa e una domanda, in quanto tale, non è mai né vera né falsa, non ha un valore di verità (ne chiede uno). La risposta, che afferma, può essere vera, falsa, contraddittoria, etc. la domanda no.
- non ho chiesto, come mi imputi, «perché l'esserci non è nulla» né «perché l'esserci non è non esserci?»; rileggi con attenzione: che differenza c'è fra «perché c'è qualcosa invece di non esserci nulla?» e «perché c'è qualcosa invece di esserci il nulla?»? Non posso rispondere al posto tuo.
- la domanda originale non chiede «perché A non è non A»; non è domanda sulla modalità di essere di A, ma su perché A è (non su perché A, erroneamente dato per inevitabile, non sia non-A o B o C). Come suggerito, prova a rivolgerti alla domanda semplificata: «perché c'è qualcosa?» senza dare per necessario che qualcosa (ci) sia, poiché proprio tale apparente necessità è oggetto del chiedere perché (altrimenti, chiaramente, quel «perché» ti sembra piatto, anziché aprirti sotto i piedi la voragine metafisica che, non lo nego, richiede una certa "sensibilità teoretica", pur essendo un abisso vertiginoso ma estremamente stretto, quindi facilmente scavalcabile con un saltello alla portata di tutti).
- Ultimo esempio banale: se si sta giocando a carte, chiederti perché si sta giocando a carte invece di non giocare, è equivalente a chiederti perché non si sta giocando a carte senza giocarci? La risposta alla seconda domanda è «perché non si può giocare a carte senza giocarci»; ma la riposta alla prima domanda, invece, qual è? Si sta giocando perché la partita è palesemente in corso? Oplà, fatto il saltello; facile, no?

bobmax

#137
Citazione di: Phil il 04 Maggio 2024, 13:30:53 PM@bobmax

Giustamente Aspirante ha segnalato l'offtopic, quindi cercherò almeno di essere più breve possibile:
- da un punto di vista logico, le domande non sono mai contraddittorie perché chiedono; per essere contraddittoria una proposizione deve essere sempre falsa e una domanda, in quanto tale, non è mai né vera né falsa, non ha un valore di verità (ne chiede uno). La risposta, che afferma, può essere vera, falsa, contraddittoria, etc. la domanda no.

La domanda è contraddittoria nel momento in cui chiede se sia possibile negare ciò che fonda la domanda stessa.
Non vi è domanda che non si fondi su una implicita affermazione.
Per rendersene conto è sufficiente provare a formulare una domanda che non implichi una "verità", cioè una implicita affermazione.
Ed questa affermazione presupposta a essere contraddittoria.

A può non essere A?

La domanda contraddice se stessa.
E manco se ne avvede!

Una assurdità non dissimile dal negare la Verità.

D'altronde non mi aspettavo una reazione diversa, da chi esplicitamente nega la Verità.
Una contraddizione tira l'altra.

PS
Che poi si potrebbe anche giungere a ipotizzare che A <> A
Ma saremmo in piena metafisica.
Meglio qui lasciar perdere.
Non vi sono proprio le condizioni.
La logica, questa sconosciuta...
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Phil

Citazione di: bobmax il 04 Maggio 2024, 14:25:15 PMLa domanda è contraddittoria nel momento in cui chiede se sia possibile negare ciò che fonda la domanda stessa.
La domanda «perché c'è qualcosa?» non chiede se sia possibile negare l'esistenza di qualcosa, ne chiede il perché (che, come detto, ha tanto più senso quanto più abbracciamo un'ottica creazionista religiosa). Correggimi se sbaglio, ma chiedere «perché x?», non significa chiedere «è possibile non x?».

Citazione di: bobmax il 04 Maggio 2024, 14:25:15 PMEd questa affermazione presupposta a essere contraddittoria.
L'affermazione presupposta dalla domanda, ossia «qualcosa c'è», non credo sia contraddittoria.

Citazione di: bobmax il 04 Maggio 2024, 14:25:15 PMA può non essere A?
Che fine ha fatto il «perché»? Come mai «perché c'è qualcosa?» lo leggi come «qualcosa può non essere qualcosa»?

bobmax

Citazione di: Phil il 04 Maggio 2024, 15:33:45 PMLa domanda «perché c'è qualcosa?» non chiede se sia possibile negare l'esistenza di qualcosa, ne chiede il perché (che, come detto, ha tanto più senso quanto più abbracciamo un'ottica creazionista religiosa). Correggimi se sbaglio, ma chiedere «perché x?», non significa chiedere «è possibile non x?».
L'affermazione presupposta dalla domanda, ossia «qualcosa c'è», non credo sia contraddittoria.
Che fine ha fatto il «perché»? Come mai «perché c'è qualcosa?» lo leggi come «qualcosa può non essere qualcosa»?

Ogni domanda si fonda su una "verità" presupposta.
E questa deve necessariamente essere tenuta ferma affinché la domanda non cada in contraddizione.
Ma cade in contraddizione nel momento in cui mette in dubbio la sua stessa "verità" presupposta.

"C'è qualcosa" è una tautologia.
In quanto il qualcosa è tale proprio perché c'è.
C'è = qualcosa

L'esserci è lo stesso qualcosa.

Ma cosa faccio quando formulo la domanda:
"Perché c'è qualcosa?"

Ipotizzo un esserci senza il qualcosa.
Il che è assurdo.
Infatti equivale a chiedersi se può esserci il non esserci.

In questo modo mino la verità presupposta implicita nella domanda stessa: c'è = qualcosa.
Che è una tautologia.
E contraddico la tautologia!

La domanda dovrebbe invece essere, per esempio:
"Perché l'esserci?"

Ma non presupponendo come alternativa il nulla!
In quanto ricadrei nel supporre la possibilità per il nulla di esserci.

Mi devo fermare lì, sul limite.
"Perché l'esserci?"
"Perché l'esistenza?"

Allora, forse, potrò avvertire quale realtà abbia davvero questo esserci.

Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

niko

Citazione di: Pio il 03 Maggio 2024, 14:48:42 PMIn un mondo perfetto però, senza male , non cercheresti Dio. Il bene terreno per i cristiani è in vista di un bene superiore, cioè l'Unione con il creatore. Se creava un mondo perfetto doveva anche non creare alcuna possibilità per la creazione di rifiutarlo; di rifiutare il suo amore. Saresti stato felice, ma di una felicità costretta, non scelta, e per di più limitata. Il fine poi dell'Unione con Dio non è la felicità, nel senso di felicità data dai sensi, ma la gioia piena della comunione , quindi partecipare della gioia di Dio al cessare della separazione.


Ciao, rispondo a te, ma anche Duc in altum@ ha detto una cosa molto simile alla tua, quindi con questo mio pist vorrei rispondere a tutti e due.

Io su questo punto penso di avere una critica esistenziale ed esperienziale da fare, piuttosto che una (solo) filosofica.

Io, come credo, tutti, sono stato felice in alcuni momenti della mia vita...

Ed ecco, secondo me, la felicita', almeno per come l'ho provata io, non ha nulla a che fare ne' con la liberta', ne' con la retta intellezione o conoscenza di qualcosa.

La felicita' ti prende e ti rapisce, proprio come l'amore, quando viene, se ne frega della tua liberta'... e per giunta di per se' essa non ha niente da insegnarti e niente da insegnare a nessuno, e' un vissuto e un sentire che non e' riducibile all'individuazione di qualcosa in paragone con il suo opposto.
Quindi, nessuno "impara" o "riconosce" la felicita' da un paragone razionale (ovvero etimologicamente: divisivo) o intellettivo (riunificatorio) di essa con la sofferenza.

E tutta la teodicea si fonda sull'argomento della liberta' (come costitutivo innegabile della felicita', e della pienezza di vita) o, in solo apparente alternativa, su quello della necessitativita' logico esistenziale del male dato il bene.

Se togli o confuti questi due argomenti, il cristianesimo come impianto teorico o dottrinario rimane senza una teodicea credibile.

A me pare che questi due argomenti si confutino gia' con la natura della felicita' terrena.

Gia' la felicita' terrena, non ha molto a che fare con la liberta' in quanto libero arbitrio del soggetto agente e/o con vincoli logici dell'oggetto del desiderio, e quindi del bene, considerato come ente, e quindi come qualcosa di emergente dal paragone e dalla dialettica con altri enti.

Non vedo perche' quella ultraterrena, dovrebbe.

E se non deve, Dio poteva benissimo creare un mondo di robot, non liberi, ma felici.

E sarebbe stato un mondo molto migliore del nostro.

E a ben vedere, in questo non c'e' niente, da ridere.

Soprattutto mettendosi nei panni di chi in Dio, davvero, ci crede.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Phil

@bobmax

Cercando di parlare la tua lingua e prendendo per buoni i tuoi contenuti, se
Citazione di: bobmax il 04 Maggio 2024, 16:59:48 PM"C'è qualcosa" è una tautologia.
allora «perché c'è qualcosa?» è chiedere il perché di una tautologia. Invece tu lo tramuti in
Citazione di: bobmax il 04 Maggio 2024, 16:59:48 PMcosa faccio quando formulo la domanda:
"Perché c'è qualcosa?"

Ipotizzo un esserci senza il qualcosa.
Il che è assurdo.
Infatti equivale a chiedersi se può esserci il non esserci.
Mi pare ci sia una certa confusione fra chiedere perché e ipotizzare.

P.s.
Mi scuso un'ultima volta per l'offtopic e mi impegno a non protrarlo oltre.

Aspirante Filosofo58

Scusate, possiamo tornare sull'argomento? Grazie.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

bobmax

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 04 Maggio 2024, 19:11:39 PMScusate, possiamo tornare sull'argomento? Grazie.

Il qualcosa non c'entra con la morte del corpo fisico?
Morte e qualcosa non sono forse il nulla e l'esserci?
Di cosa mai si vorrebbe invece discutere?

Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

bobmax

Citazione di: Phil il 04 Maggio 2024, 19:06:02 PM@bobmax

Cercando di parlare la tua lingua e prendendo per buoni i tuoi contenuti, seallora «perché c'è qualcosa?» è chiedere il perché di una tautologia. Invece tu lo tramuti inMi pare ci sia una certa confusione fra chiedere perché e ipotizzare.

P.s.
Mi scuso un'ultima volta per l'offtopic e mi impegno a non protrarlo oltre.

Sì, il perché mette in discussione la tautologia.

In che modo?
Distinguendo l'esserci e il qualcosa.
E questa è la contraddizione.
Perché l'esserci è il qualcosa!

Non si può fare questa domanda senza contraddire il significato di ciò che fonda la domanda stessa.

PS
Non mi sembra affatto di essere fuori tema.
Perché il "qualcosa" per eccellenza è proprio il corpo fisico.
Se non si ha presente questo, che senso ha disquisire sulla morte del corpo fisico?
Ritenere di essere off topic è un altro fraintendimento.

Chi si lamenta che si parli anche di Dio o del qualcosa, non ha consapevolezza di cosa significhi la morte del corpo fisico.

Va beh, anche qui vi è solo rumore...
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Aspirante Filosofo58

Citazione di: bobmax il 04 Maggio 2024, 19:34:50 PMIl qualcosa non c'entra con la morte del corpo fisico?
Morte e qualcosa non sono forse il nulla e l'esserci?
Di cosa mai si vorrebbe invece discutere?


Forse nella sezione filosofia, ma qui siamo in quella delle tematiche spirituali.   ;) Dubito che c'entri.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

bobmax

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 04 Maggio 2024, 20:28:15 PMForse nella sezione filosofia, ma qui siamo in quella delle tematiche spirituali.  ;) Dubito che c'entri.
Le tematiche spirituali non trattano dell'esserci e non esserci?
Non c'entra il corpo in quanto qualcosa?

Va beh, buona continuazione.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Mettere la morte del corpo fisico negli argomenti spirituali è un chiaro invito a disquisire di quello che c'è dopo, non in termini esclusivamente biologici.

Su questo Bobmax ha ragione. E, metafisicamente, è fondato equiparare il corpo fisico a qualcosa e il suo dopo, inteso in termini spirituali, a nulla.

Come fa qualsiasi materialista ateo. Che si limita a considerare, senza precipitare in abissi nichilistici, "qualcosa" = qualcosa, e "nulla" = nulla.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Duc in altum!

Citazione di: InVerno il 04 Maggio 2024, 08:44:42 AMPerché allora gli uomini si ostinano a fare figli? Che cosa ritengono che sia un figlio, al punto di essere più importante di tutte le disgrazie che gli possano accadere nella vita?"
Perché quei figli e figlie potranno sperimentare - nonostante le disgrazie - il loro amore (dei genitori) e l'Amore...
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Pensarbene

a proposito di salute: il corpo umano ha bisogno di ammalarsi e guarire,rimedia piccoli sbagli quotidiani,psicologicamente una leggerissima depressione sembra essere la condizione mentale ottimale,ecc ...
Dunque...lasciatevi vivere finalmente.

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