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La gioia!

Aperto da Freedom, 14 Giugno 2017, 09:10:46 AM

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Freedom

Ecco la quintessenza della spiritualità: la gioia eterna!
Se non mi date la gioia, e mi raccomando, che sia eterna! non mi date niente. Tutto il resto è fuffa o truffa. E' dunque questa la strada, l'obiettivo, il metodo, tutto.
Un abbraccio :)  :)
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

sgiombo

#1
Non capisco se l' affermazione é ironica.

Se da intendersi alla lettera, allora chi la fa si condanna inesorabilmente all' infelicità (fosse pure la persona più in salute, intelligente, colta, ricca, fortunata della terra).

Come ci insegnano gli antichi stoici ed epicurei (e probabilmente molte altre correnti di pensiero a me del tutto ignote, come -ne sono quasi certo- almeno alcune filosofie orientali), si può essere complessivamente contenti della vita, complessivamente felici solo se si sa accettare e sopportare dolori e avversità che inevitabilmente in qualche misura non é possibile evitare, oltre a godere di ciò che di bello e buono spontaneamente ci offre o in qualche misura se ne può ricavare con fatica più o meno dura.

Non  possibile avere la botte piena e la moglie ubriaca.

doxa

No, no Sgiombo, Freedom non scherza. Da bravo cristiano crede nella "gioia eterna" donata dalla spiritualità o chissà da quale altra cosa. 

La "gioia eterna" è una psicopatologia ? Un perenne stato allucinogeno ? No, è soltanto un volo pindarico con la fantasia.

cvc

L'idea di una gioia eterna ultraterrena è una consolazione alle sofferenze della vita. Quindi implica un giudizio complessivamente negativo sull'aldiqua - se c'è bisogno di una consolazione....
Eppure io non sarei così severo verso la gioia eterna. Anche una consolazione è meglio di niente. E poi, visto che dobbiamo morire (non solo, dobbiamo anche vedere i nostri cari che se ne vanno), un giudizio complessivamente negativo sull'esistenza terrena è piuttosto plausibile, e l'idea della consolazione ultraterrena aiuta ad affrontare il pensiero della norte. Anche se ho la più grande ammirazione verso chi la affronta a testa alta senza neppure il bisogno di una consolazione.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

sgiombo

Citazione di: altamarea il 14 Giugno 2017, 15:36:29 PM
No, no Sgiombo, Freedom non scherza. Da bravo cristiano crede nella "gioia eterna" donata dalla spiritualità o chissà da quale altra cosa.

La "gioia eterna" è una psicopatologia ? Un perenne stato allucinogeno ? No, è soltanto un volo pindarico con la fantasia.
CitazioneNon credo proprio si tratti di psicopatologia, ma di qualcosa che ha aspetti in comune con uno stato allucinoatorio: la falsità o non conformità alla realtà (dal mio punto di vista, ovviamente; nota che gli allucinogeni possono essere necessari e decisamente "benemeriti", come cure palliative, in caso di dolori insopportabili: sono sostanzialmente d' accordo con CVC).

Ma credo anche  che

"chi si contenta gode"

e che

"a caval donato non si guada in bocca".

Ovvero che si può essere pienamente paghi e contenti della vita (se si ha la fortuna di viverla felicemente; dunque anche la capacità di accettarne e superarne le avversità in qualche misura -purché non sia non eccessiva, ovviamente! Ci vuole anche culo!- inevitabili) anche essendo consapevoli della sua durata limitata.

Angelo Cannata

Citazione di: Freedom il 14 Giugno 2017, 09:10:46 AMEcco la quintessenza della spiritualità: la gioia eterna!
C'è un punto di partenza di base riguardo alla spiritualità, che mi sembra il migliore: la definizione che ne risulta dai vocabolari (anche se ovviamente non è vietato metterli in discussione). Sui vocabolari viene a risultare che il significato della parola spiritualità è "vita interiore". Altri significati o sono pressoché tautologici, poiché rinviano al significato della parola "spirito", oppure introducono complessità che producono il risultato di ostacolare la chiarezza.
Dunque, spiritualità è essenzialmente, in partenza, vita interiore. "Vita interiore" non implica né gioia né eternità. Non le nega, ma non le implica.
Stando così le cose, non vedo in base a quale criterio tu pensi di poter affermare che la quintessenza della spiritualità è la gioia eterna.

giona2068

Per qualcuno il problema è sempre lo stesso: Parlare di qualcosa che non si è vissuto quindi non si conosce.
La cosa grave è che chi non esperito ciò di cui parla si affida alla fantasia, la quale, in un secondo tempo, viene scambiata per verità dagli stessi che vi si sono affidati.
La gioia è essenza umana, è l'uomo stesso, ma a condizione che rimanga puro.
Possiamo con altre parole dire che la gioia è la purezza, ma visto che la purezza è lo Spirito Santo e che lo Spirito Santo è lo Spirito del Signore Dio, la conclusione è che la gioia è il Signore Dio in persona nell'uomo.
L'errore di noi umani consiste nel cercarla nelle cose del mondo che, a tratti, creano momenti di felicità, la felicità è una temporanea illusione di questo mondo. Essa è destinata a finire mentre l'uomo è eterno.
In ogni caso gioia e felicità non sono la stessa cosa. anzi sono una l'antitesi dell'altra.
Alla gioia si arriva attraverso la rinuncia mentre alla felicità si arriva attraverso la soddisfazione dei propri desideri mondani.
Dico rinuncia, non astinenza perché la rinuncia consiste  nel cancellare ogni desiderio, mentre l'astinenza consiste, fino a quando riusciamo ad astenerci,nel  soffocare il desiderio stesso.
Quando non si riesce né a rinunciare né a soddisfare il desiderio mondano ci creiamo l'inferno nel corpo vivo vivendo da malati mentali.
La rinuncia, come sopra detto, ci fa scoprire la gioia del vivere senza desideri mondami, porta  quindi all'incontro con il mondo dei celesti che è la vera gioia, mentre la soddisfazione dei desideri ci porta lontano dalla gioia mediante il surrogato della gioia che è la temporanea illusoria felicità.
Personalmente ho esperito questo scoprendo la soddisfazione dei desideri toglie la pace dal cuore.
La natura umana è predisposta per desiderare solo il Signore Dio e trova gioia solo nell'incontrarsi e stare con Lui.
Purtroppo quando si crede che le cose che il mondo offre possono farci sentire meglio o ci lasciamo prendere dalla curiosità negativa accogliamo i desideri, quelli carnali in particolare, vedi fumo. Da quel momento non sarà più l'uomo a desiderare ma il desiderio/peccato/spiritonegativo illudendo la persona che se facesse quella determinata cosa sarebbe gioioso, ma non è vero.
Il segno che siamo caduti in una trappola è che viviamo senza pace e senza amore e oltretutto senza gioia.
Il Signore è la nostra salvezza, sempre.

Freedom

Comprendo che qualcuno possa vivere senza darsi degli obiettivi. Se tuttavia qualcun altro volesse darsi un obiettivo mi domando quale possa essere. Una roba che valga la pena intendo. E che, essendo questo un Forum di Spiritualità, abbia a che fare con essa.

La mia l'ho detta. E, non essendo nè sciocco nè sprovveduto, non mi aspettavo questa grandissima condivisione.  :D Come detto da altri bisogna assaggiarla la cioccolata se si vuole discuterne. Mi sarei però aspettato altri contributi. Magari più condivisibili. In altre parole una controproposta sulla quintessenza della Spiritualità.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Freedom

Citazione di: Angelo Cannata il 14 Giugno 2017, 17:32:49 PM
Citazione di: Freedom il 14 Giugno 2017, 09:10:46 AMEcco la quintessenza della spiritualità: la gioia eterna!
C'è un punto di partenza di base riguardo alla spiritualità, che mi sembra il migliore: la definizione che ne risulta dai vocabolari (anche se ovviamente non è vietato metterli in discussione). Sui vocabolari viene a risultare che il significato della parola spiritualità è "vita interiore". Altri significati o sono pressoché tautologici, poiché rinviano al significato della parola "spirito", oppure introducono complessità che producono il risultato di ostacolare la chiarezza.
Dunque, spiritualità è essenzialmente, in partenza, vita interiore. "Vita interiore" non implica né gioia né eternità. Non le nega, ma non le implica.
Stando così le cose, non vedo in base a quale criterio tu pensi di poter affermare che la quintessenza della spiritualità è la gioia eterna.
Oddio non mi sento di condividere la tua analisi perchè la definizione di spiritualità è "tutto ciò che ha a che fare con lo spirito". Mi pare più completo. La tua definizione di vita interiore è del tutto incompleta. Come minimo devi parlare anche di vita esteriore. Se poi tu lo trovi complicato me ne rammarico ma tantè. Se vuoi possiamo farci anche un thread. Ma è comunque irrilevante ai fini di quanto desidero affermare e cioè che se non c'è gioia non c'è niente. E se non è eterna parliamo di una roba prossima allo 0. Perchè se il soffio vitale che ci anima non è destinato a condurci alla goia eterna allora...........che parliamo a fare? Guarda bene dentro di te e lo troverai. Cosa? Ma l'anelito verso la gioia eterna! E' così naturale. Così ovvio. Come si fa a non prenderne atto?
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

giona2068

Citazione di: Freedom il 14 Giugno 2017, 21:20:22 PM
Comprendo che qualcuno possa vivere senza darsi degli obiettivi. Se tuttavia qualcun altro volesse darsi un obiettivo mi domando quale possa essere. Una roba che valga la pena intendo. E che, essendo questo un Forum di Spiritualità, abbia a che fare con essa.

La mia l'ho detta. E, non essendo nè sciocco nè sprovveduto, non mi aspettavo questa grandissima condivisione.  :D Come detto da altri bisogna assaggiarla la cioccolata se si vuole discuterne. Mi sarei però aspettato altri contributi. Magari più condivisibili. In altre parole una controproposta sulla quintessenza della Spiritualità.
Caro Freedom, non so se io abbia capito male, ma credo che che tu leggendo il mio post abbia inteso che propongo una vita senza obiettivi. 
Forse non sono stato sufficientemente chiaro, ma quando dico che occorre vivere senza  interessi mondani, vuol dire darsi un obiettivo, che poi è lo scopo della nostra vita , cioè la salvezza, che  consiste nel vincere il mondo o, se preferisci, vincere il peccato per accedere alla gioia che è vita.  
Siamo stati cacciati dal paradiso terrestre con il peccato di Eva ed Adamo unito al nostro. Se vogliamo tornare da dove siamo venuti dobbiamo purificarci,  se ci riusciremo questa sarà la gioia massima.
Ti sembra un obiettivo che ne valga la pena oppure no?

Angelo Cannata

La spiritualità appartiene a tutti, perché tutti gli esseri umani di questo mondo hanno una vita interiore. Da qui consegue che non è possibile stabilire regole generali su come la si debba vivere, perché ciò significherebbe pretendere di dettare al resto del mondo le nostre regole. La spiritualità va anzitutto ascoltata dalle altre persone, da se stessi, dal mondo. Poi uno sceglie per sé le maniere a lui più congeniali su come coltivarla, portarla avanti.

Pensare di individuare la quintessenza della spiritualità significherebbe voler individuare qualcosa che debba valere per tutti. Ma questo significherebbe, come ho detto, di conseguenza voler dettare agli altri come devono vivere la loro spiritualità.

Puoi dire le stesse cose che hai detto semplicemente presentandole come tue sensibilità, tue esperienze, cose che per te sono state particolarmente costruttive, belle, profonde. Io senza dubbio ho da imparare dalle tue esperienze e dalla tua sensibilità, come da ogni altro essere di questo mondo. Ma se invece presenti le tue sensibilità non come cose tue, ma come quintessenza della spiritualità, cioè come cose che dovrebbero valere universalmente, allora stai cadendo nella tentazione, senza dubbio in buona fede da parte tua, magari senza che tu te ne accorga, di dettare agli altri come devono intendere la spiritualità, come devono viverla. Spesso purtroppo succede questo, cioè che, senza che lo vogliamo e senza che ce ne accorgiamo, il linguaggio che usiamo ci fa diventare presuntuosi, sebbene nel nostro animo non ci sia nessuna presunzione: sono le parole che usiamo a tradire spesso purtroppo ciò che in reltà volevamo dire.

Citazione di: Freedom il 14 Giugno 2017, 21:20:22 PMSe tuttavia qualcun altro volesse darsi un obiettivo mi domando quale possa essere.
Io da parte mia, da diverse decine d'anni, mi sono posto come obiettivo quello di camminare, cioè curare la formazione di me stesso, specialmente lì dove la scuola è stata carente e lì dove gli altri mi lasciano capire che dovrei migliorare. Non è che io ottenga grandi successi in ciò, ma finora lo trovo un criterio molto adatto a vivere una spiritualità seria. Se qualcuno ha da propormi criteri migliori è benvenuto, perché sono sempre in ricerca, sapendo che il mio non è certo il massimo, non esistono criteri perfetti, ognuno ha i suoi difetti e i suoi svantaggi, tanto più che poi ogni criterio va adattato alla propria personalità.
Citazione di: Freedom il 14 Giugno 2017, 21:31:46 PMCome minimo devi parlare anche di vita esteriore.
Su questo non ci sono dubbi: non può esistere una spiritualità che non abbia alcun riscontro nella vita esteriore.

Citazione di: Freedom il 14 Giugno 2017, 21:31:46 PMGuarda bene dentro di te e lo troverai. Cosa? Ma l'anelito verso la gioia eterna! E' così naturale. Così ovvio. Come si fa a non prenderne atto?
Il mondo è strapieno di persone persuase che ciò che a loro sembra naturale debba diventare naturale per tutti. Ma questa è presunzione. A uno può sembrare naturale l'egoismo, a un altro la gioia, a un altro Dio, a uno invece l'indifferenza. Che facciamo, ci mettiamo a passare il tempo meravigliandoci di come gli altri non trovino naturale ciò che invece lo sembra a noi? Io, giusto per fare un esempio estremo, potrei dire che per me è naturale odiare e uccidere, e potrei mevigliarmi di come facciano altri a non riscontrarlo in se stessi. Potrei perfino concludere che gli altri, non riscontrando ciò in se stessi, debbano avere per forza qualcosa che oscura il loro cuore o la loro sensibilità. Ma un modo di procedere del genere a che serve, a chi serve?

giona2068

Carissimo Cannata, 
dalle tue parole si evince quanto la tua formazione sia  del genere "Fai da te". 
  Visto il tuo fervore in questo forum sono certo che veramente stai cercando qualcosa che ti dia più vita o comunque che ti aiuta ad essere una persona migliore, questo non è poco.
Nessuno ha la capacità di confezionare regole e ancor meno ha il diritto di imporle ad altri. 
Qualche dittatore  ci ha provato  ma alla fine ha pagato con la vita.
Noi non abbiamo bisogno di nuove  regole ne di scoprire cosa fare perché abbiamo le Sacre scritture che ci dicono già tutto, in particolare i comandamenti e il N. T.
In verità ti dico che basterebbe il primo comandamento per risolvere ogni nostro problema: Ama il Signore Dio con tutto te stesso.... 
Questo comandamento è speculare alla parola del Signore Gesù quando dice : Chi vuol venire dietro me deve odiare  le cose del mondo. 
Noi abbiamo tutta la certezza che le Sacre scritture sono secondo la natura umana perché chi le mette in pratica vive in pace e nella gioia. 
Prova più convincente non esiste.
Ma tu sei veramente disposto a mettere in discussione te stesso?
Se la risposta fosse sì, smettila di cercare il Signore Dio sui libri e comincia a cercarLo dentro di te. Scoprirai che è sepolto sotto  innumerevoli idoli e che la vera gioia/vita è Lui, solo LUI!!!

paul11

Citazione di: Freedom il 14 Giugno 2017, 09:10:46 AM
Ecco la quintessenza della spiritualità: la gioia eterna!
Se non mi date la gioia, e mi raccomando, che sia eterna! non mi date niente. Tutto il resto è fuffa o truffa. E' dunque questa la strada, l'obiettivo, il metodo, tutto.
Un abbraccio :)  :)
ciao Freedom,
penso che tu voglia dire, leggendo anche dalle risposte che hai dato ai vari interventi, che quì, nell'esistenza è possible intravvedere in ciò che ci da gioia, una verità che in qualche modo sia relazionata ad una eternità ed in quanto tale quella gioia diverrebbe eterna , proprio perchè nè è verità.

Se fosse così c'è qualcosa di vero, spiritualmente .Il problema è la soggettività, non è detto che tutti interpretino la gioia come effetto di
un qualcosa percepito come verità.manca un'oggettività condivisa. Per questo a mio parere nacque l'etica.
Come si potrebbe mai convincere il cinico egoista che non è il potere o i denaro  la "vera" gioia?

Essendo d'accordo che l'esistenza ha e deve avere un senso, uno scopo (anche se  potrebbe anche essere sostenibile, non dico vero, il contrario, cioè si vive per vivere senza scopo e senza senso godendosi,gioiendo, il più possibile gli attimi fuggenti) ho comunque bisogno di punti di riferimento in modo tale che un comportamento, un atteggiamento sia coerente il più possible con una manifestazione emotiva come la gioia , che nasca da una profonda spiritualità,
Per questo penso sia necessaria una ricerca spirituale intima,che dura una vita, capace di coniugare la pratica del vivere con quel senso profondo spirituale che porta alla gioia. Forse è così che si costruisce una propria dimensione di senso nell'esistenza.

Freedom

Citazione di: paul11 il 14 Giugno 2017, 22:46:14 PM
Citazione di: Freedom il 14 Giugno 2017, 09:10:46 AM
Ecco la quintessenza della spiritualità: la gioia eterna!
Se non mi date la gioia, e mi raccomando, che sia eterna! non mi date niente. Tutto il resto è fuffa o truffa. E' dunque questa la strada, l'obiettivo, il metodo, tutto.
Un abbraccio :)  :)
ciao Freedom,
penso che tu voglia dire, leggendo anche dalle risposte che hai dato ai vari interventi, che quì, nell'esistenza è possible intravvedere in ciò che ci da gioia, una verità che in qualche modo sia relazionata ad una eternità ed in quanto tale quella gioia diverrebbe eterna , proprio perchè nè è verità.

Non proprio.
L'anelito alla gioia è la caratteristica universale che contraddistingue il genere umano. E rispondo anche a chi ritiene questa affermazione un pò....come dire...dittatoriale. Non me ne stupisco poichè viviamo nel relativismo assoluto. Mi scuso per l'ossimoro. Ma se uno si guarda bene dentro ed ha il coraggio della verità si accorgerà presto che ho affermato una verità universale ed incontrovertibile. Ed anche, se ne faccia una ragione chi lo contraddice, di una semplicità disarmante.

Pur tuttavia, e rispondo a chi replica "di quale gioia stiamo parlando" ; affinchè la gioia sia autentica, deve rispondere ad alcuni criteri. Anch'essi molto semplici e di immediato riscontro: deve necessariamente essere duratura e suscitare, pace, vera pace. Ed essere accompagnata dai cosiddetti "doni dello spirito" contemplati, per esempio, ma non solo, dalla dottrina cristiana. Deve infine, affinchè non sia una presa in giro, essere eterna.

Spero di aver chiarito.  :)
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

paul11

ciao Freedom
trovo interessante averla relazionato alla pace.
Perchè c'è una gioia insaziabile, che arrivato allo scopo genera necessità di trovare altra gioia e potrebbe nascere da un'affettività non matura,
o una compulsione. Insomma quello che avevo precedentemente scritto era appunto la necessità di relazionarla a qualcosa affinchè gli togliesse ambiguità.perchè anche un pervertito ha gioia
Sono d'accordo che è umano, tanto più se motivato da una spiritualità, ma ribadisco il collegamento con la pace già lo trovo più idoneo, in uno
stato di serenità